Venerdì mattina gli studenti del Liceo Motzo di Quartu Sant’Elena presenteranno i loro migliori prodotti multimediali sul tema “Festa della donna 2019. Storie di riscatto al femminile” .
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Le studentesse e gli studenti del Liceo Motzo non hanno dubbi: Malala, Grazia Deledda, Simone de Beauvoir, Catherine Johnson e Mary Quant sono tra le donne più influenti di sempre che hanno contribuito all’emancipazione femminile. Per questo venerdì mattina, dalle ore 10.30 alle ore 12.30, presenteranno nell’aula consiliare del comune di Quartu Sant’Elena i loro migliori prodotti multimediali sul tema “Festa della donna 2019. Storie di riscatto al femminile” che chiude il progetto scolastico, patrocinato dall’amministrazione cittadina, “Educazione al rispetto e alle differenze di genere”.
A dialogare con le ragazze e i ragazzi su discriminazioni di genere, femminicidio e il significato della Giornata Internazionale delle donne, l’autrice del romanzo “Il profumo della mimosa” Claudia Musio, l’On. Andrea Frailis e la coordinatrice di Giulia Giornaliste Susi Ronchi.
I lavori saranno aperti dal professor Sergio Puddu, dirigente scolastico del Liceo Classico, Linguistico e delle Scienze Umane B.R. Motzo di Quartu Sant’Elena e saranno presenti per i saluti istituzionali, il Sindaco Stefano Delunas, gli assessori della Pubblica istruzione, Politiche giovanili e della Cultura Elisabetta Cossu e Maria Lucia Baire, e la commissione comunale sulle pari opportunità.
L’evento organizzato dal Liceo Motzo rientra nel “Piano Nazionale Educare al Rispetto”, varato nell’ottobre 2017 dall’allora ministra Valeria Fedeli con l’intento di educare le nuove generazioni alla lotta contro ogni forma di violenza e di discriminazione.
Il progetto PTOF, attuato in orario curricolare, ha coinvolto sette classi del triennio delle Scienze umane sia dell’indirizzo tradizionale sia dell’opzione economico sociale ed ha visto l’impiego dell’innovativa metodologia didattica “Bring your own device” (BYOD). Infatti, tutti i lavori di gruppo che saranno presentati all’iniziativa dell’8 marzo non sono stati realizzati all’interno di un laboratorio scolastico attrezzato di PC, ma in classe, usando i dispositivi delle alunne e degli alunni stessi, quali iphone, ipad, smartphone, laptop e tablet. In questo modo si è ottenuto il doppio obiettivo, auspicato dalle linee guida del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), di educare i giovani all’uso corretto e consapevole della rete, guidati sapientemente dai docenti di area umanistica come Scienze Umane, Filosofia, Italiano e Storia.