Esperti a confronto a Carloforte, durante l’ultima edizione del “Girotonno – Uomini, storie e sapori sulle rotte del tonno”, la manifestazione organizzata dal 2 al 5 giugno dal Comune di Carloforte in partnership con l’agenzia Feedback.
Nei locali dell’ex Me di via XX Settembre, durante la quattro giorni di eventi e gare gastronomiche, si è tenuto il Tuna Talk, interessante incontro incentrato sul tonno rosso, la sostenibilità e la valorizzazione della risorsa. Il convegno è stato moderato dal giornalista Simone Repetto ed organizzato dal comune di Carloforte. A portare i saluti dell’Amministrazione comunale è stato il sindaco Salvatore Puggioni.
Pier Paolo Greco, imprenditore di Piam Tonnare, ha aperto i lavori introducendo il tema delle concessioni e delle quote tonno e di come la buona o la cattiva politica possa influenzare lo sviluppo d’impresa. «Facciamo appello al Ministero affinché lavori per favorire la filiera del tonno rosso che, secondo noi – ha dichiarato – può creare un circolo virtuoso caratterizzato dalla sinergia tra la pesca con le tonnare fisse, la pesca del tonno con le reti da circuizione e aperto anche al contributo della piccola pesca». Un cenno, poi, il titolare di Piam Tonnare ha fatto al tema relativo all’ipotesi dell’installazione di impianti eolici offshore al largo delle coste del Sulcis e dell’isola di San Pietro. «Potrebbero mettere a rischio la pesca del tonno come la conosciamo oggi. Il nostro ecosistema – ha sottolineato Greco – è un miracolo dove ogni elemento “esterno” come le pale eoliche o l’ipotesi dell’arrivo delle navi gasiere, potrebbe essere deleterio per l’intero sistema».
A seguire l’intervento di Alessandro Buzzi, regional manager WWF Mediterranean Marine Iniziative che ha introdotto il tema del “Tonno rosso: da un passo dal collasso all’ultimo miglio per la sostenibilità” partendo dal presupposto che «Carloforte è un punto eccezionale in tutto il Mediterraneo per il passaggio dei tonni». L’esperto del Wwf ha poi fatto rilevato che «dalla metà degli anni ’90, la forte richiesta del mercato giapponese ha cambiato radicalmente la pesca del tonno mettendo in crisi i sistemi tradizionali e lo stock di pesce che, in una decina di anni, è arrivato a toccare il livello di guardia delle di 250mila tonnellate, quando invece la quota ottimale è di 600mila. Ora, nel 2020, lo stock si è ricostituito e si trova a quota 540mila tonnellate. E questo anche grazie ad una pesca più sostenibile, compresa quella effettuata con le tonnare fisse». Ad ultimo Alessandro Buzzi ha fatto cenno al fenomeno ancora troppo diffuso del “tonno nero”, ossia la pesca illegale del tonno rosso.
Durante il convegno sono poi intervenuti Francesco Sanna, agronomo Agenzia Laore Sardegna che parlato de “Il riconoscimento Pat come strumento per valorizzare il tonno e le altre produzioni gastronomiche di Carloforte”. E proprio su questo tema l’esperto di Laore ha avanzato la proposta di andare oltre la Pat per arrivare a riconoscimenti superiori, quali Dop, Igp e Stg, che riconoscano qualità, specificità, identità e tradizione legati al territorio di provenienza a livello nazionale e internazionale. Una proposta appoggiata anche da Secondo Borghero, chef del ristorante “Al tonno di corsa”, che ha acceso un focus su “I derivati del tonno e il loro utilizzo nella tradizione carlofortina”.
Doppio appuntamento agostano, per la sezione di Carloforte della Lega Navale Italiana, tra sport e cultura legata al mare.
Domenica 22 agosto, il sodalizio tabarchino guidato dal presidente Bernardo Camboni, è partner dell’impresa che tenterà il nuotatore cagliaritano Corrado Sorrentino, nel compiere per la prima volta il giro dell’isola di San Pietro a nuoto. Accompagnato dal suo team, che lo sosterrà in mare durante il nuoto, Sorrentino partirà dalla spiaggia della Caletta all’alba, per farvi ritorno nel pomeriggio, dopo aver nuotato per oltre 32 km, condimeteo marine permettendo.
L’iniziativa, supportata anche dal comune di Carloforte e sponsor privati, fa parte dell’Amelia’s Swimming Marathon, avente lo scopo di raccogliere fondi destinati ai reparti pediatrici dell’ospedale Brotzu di Cagliari.
Martedì 24 agosto, presso la sede di viale Osservatorio astronomico, a partire dalle 20.00, si terrà invece la presentazione del libro del velista Gaetano Mura “Le sirene hanno smesso di cantare”, insieme al giornalista Simone Repetto, che dialogherà con l’autore.
Per la prima volta, Gaetano Mura descrive in un libro le esperienze più significative che hanno segnato la sua vita, dalla giovinezza a Cala Gonone fino alle emozioni provate nelle grandi traversate oceaniche, che l’hanno visto protagonista e reso famoso al grande pubblico.
Si è spento oggi, all’età di 80 anni, Ugo Freguja, unico superstite della tragedia del Fusina, il mercantile affondato al largo di Cala Vinagra, il 16 gennaio 1970. Morirono in 18. Ugo Freguja, il cameriere di bordo, nuotando per ore tra le onde altissime, riuscì a raggiungere sfinito la spiaggia deserta e venne ritrovato dopo due giorni da un anziano pastore che portava il suo gregge al pascolo, Antioco Grosso.
La storia dell’affondamento del Fusina è stata ricostruita 11 anni fa da Salvatore Borghero, Luigi Pellerano, Giambattista Repetto e Simone Repetto, nel libro “La tragedia del Fusina” che ho avuto il piacere di curare e pubblicare da editore, presentato anche a Chioggia il 6 marzo 2010. In quell’occasione, come anche nella prima presentazione, tenutasi a Carloforte davanti a 400 persone, Ugo Freguja, inevitabilmente, da unico testimone della tragedia, è stato al centro dell’attenzione di tutti, dei parenti delle vittime e di coloro che hanno vissuto con straordinaria partecipazione, soprattutto a Carloforte, le lunghe fasi delle ricerche di eventuali superstiti, purtroppo rimaste senza successo.
Da qualche anno Ugo Freguja era sofferente al cuore e recentemente aveva subito anche un intervento chirurgico. In un’intervista telefonica rilasciata a Simone Repetto lo scorso anno, in occasione del 50° della tragedia, spiegò di vivere comunque serenamente, tenendo sotto controllo i problemi cardiaci e di continuare a coltivare, con la moglie, la sua grande passione, il mare. Una passione che ha resistito anche all’esperienza drammatica che il 16 gennaio 1970, quando aveva 29 anni, gli fece perdere 18 compagni di viaggio.
Ciao Ugo
Giampaolo Cirronis
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Sabato 18 e domenica 19 gennaio, Carloforte ha ricordato uno degli episodi più rilevanti della storia carlofortina del secolo scorso, nonché il più grave disastro navale della Marina Mercantile Italiana nel dopoguerra, verificatosi esattamente 50 anni fa: la tragedia del Fusina.
La notte del 16 gennaio 1970, la nave Fusina, partita da Portovesme con un carico di blenda destinato a Fusina (Porto Marghera, in Veneto), a seguito di uno spostamento del carico e del forte maltempo, naufragò a nord dell’isola di San Pietro, con un bilancio drammatico. Dei 19 membri dell’equipaggio, la maggior parte di origine veneta, 18 persero la vita, compreso il minorenne Angelo Barbieri, il cui corpo, insieme a quelli di altri quattro marinai, non fu mai trovato. Ci fu un solo superstite, il cameriere di bordo Ugo Freguja, considerato un “miracolato” per il modo in cui riuscì a salvarsi.
A distanza di mezzo secolo dal drammatico evento, col patrocinio del comune di Carloforte, la Pro Loco ha organizzato una serata commemorativa sabato 18 gennaio, presso la sala Exme di via XX Settembre (presenti il sindaco Salvatore Puggioni ed alcuni amministratori. il comandante della Guardia Costiera ed il vice comandante della stazione dei carabinieri di Carloforte). Nel corso della serata, sono stati presentati documenti, filmati (le prime interviste a Ugo Freguja trasmesse dalla RAI), letture e testimonianze inedite (un’intervista telefonica realizzata dal giornalista Simone Repetto con Ugo Freguja sabato mattina), che hanno ripercorso le vicende della sciagura ed il suo ricordo nel tempo, a cui è stato dedicato il libro “La tragedia del Fusina”, pubblicato nel 2010 da Giampaolo Cirronis Editore, presentato anche a Chioggia, il 6 marzo 2010.
A fine serata, abbiamo intervistato il presidente della Pro Loco di Carloforte, Gianni Repetto.
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Le operazioni di spegnimento dell”incendio sviluppatosi in località Gasparro-Spalmatore, nell’Isola di San Pietro, si sono concluse alle ore 15.10, le operazioni di bonifica con i mezzi a terra si sono protratte fino alle ore 16.55. Le fiamme sono partite dopo mezzogiorno, sono intervenuti tre elicotteri (due leggeri provenienti dalle basi del Corpo forestale di Pula e Marganai ed uno pesante biturbina di stanza presso la base operativa di Fenosu-Oristano), volontari della Lavoc e dell’AssoSulcis di Sant’Antioco, del Corpo forestale della stazione di Sant’Antioco vigili del fuoco, Guardia costiera, Polizia municipale, carabinieri ed il sindaco, Salvatore Puggioni. L’imponente schieramento di uomini e mezzi ha consentito di scongiurare il pericolo per alcune case, prossime al fuoco. Le fiamme hanno distrutto due ettari di macchia mediterranea evoluta. L’incendio è partito poco oltre l’isola ecologica di zona, innescatosi presumibilmente da rifiuti abbandonati.
L’incendio ha percorso una superficie di circa 2 ettari coperta da macchia mediterranea evoluta.
Il filmato e le fotografie allegate sono di Simone Repetto.
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E’ in programma oggi, a Carloforte, la giornata conclusiva della seconda rassegna di arte, storia e cultura marinaresca “Carloforte racconta il mare”, organizzata dalla Pro Loco di Carloforte nell’ambito dell’Autunno culturale tabarchino 2017, con il contributo della Fondazione di Sardegna ed il patrocinio di comune di Carloforte, Regione Sardegna e Lega Navale Italiana – Sezione di Carloforte. Presso il Cineteatro Mutua, con ingresso libero, da ieri si sviluppa un nutrito programma di appuntamenti ed eventi, tra presentazioni di libri, mostre, conferenze, incontri, filmati, poesia e musica.
La rassegna è stata inaugurata alle 17.30, con l’apertura della biblioteca del mare e delle mostre permanenti di pittura, fotografia e modellismo navale e, dopo la presentazione del presidente della Pro Loco, Gianni Repetto, e l’intervento del sindaco di Carloforte, Salvatore Puggioni, che ha raccontato l’esperienza personale di figlio di un dipendente della società armatrice Esso, la proiezione del cortometraggio “Tonni, mattanze e tonnarotti”, curato e presentato in sala da Simone Repetto. E’ seguita la presentazione del libro “La pesca dei tonni”, curata da Alberto Contu, uno dei curatori della ristampa dell’opera scritta da Emilio Salgari ed ispirata alle tonnare sulcitane del passato, con la partecipazione del professor Luigi Pellerano, socio della Pro Loco di Carloforte.
E’ seguita la conferenza “Ricordi di un’importante società armatrice: la Esso”, a cura dell’ex marittimo Tonio Casanova, al termine della quale il comandante della Guardia Costiera di Carloforte, tenente di vascello Christian Amin, presente insieme al comandante della stazione dei carbinieri maresciallo Carmine Orzelleca, ha consegnato dei riconoscimenti ad alcune decine di marittimi che hanno navigato con la compagnia, quasi tutti presenti (alcuni, purtroppo, non ci sono più e sono stati rappresentati dai parenti).
La serata è stata chiusa dalla proiezione del film documentario “La vita negli oceani”, dei registi francesi Jacques Perrin e Jacques Cluzaud, con la narrazione italiana di Neri Marcorè; alcune delle immagini del lungometraggio, uscito nel 2009, sono state registrate nelle acque sulcitane, nei pressi delle tonnare.
La rassegna riparte questa mattina, alle 10.00, con la biblioteca del mare e delle mostre permanenti di pitture, fotografie e modellismo navale e, alle 10.30, con la presentazione, prima regionale, del romanzo “Milleottocento miglia a sud di Sant’Elena”, ambientato nell’isola remota di Tristan da Cunha, alla presenza dell’autrice di Camogli Giuseppina M. Picetti.
Seguirà l’atteso incontro con Andrea Mura, pluripremiato velista sardo e vincitore dell’ultima regata atlantica in solitario Ostar, che racconterà, con l’ausilio di immagini, la sua esperienza vissuta in mezzo all’oceano.
La mattinata si concluderà con la premiazione di Chiara Grosso e Lucia Napoli, giovani alunne carlofortine che si sono distinte nel panorama velico nazionale.
Questo pomeriggio, alle 16.30, apertura della biblioteca del mare e delle mostre permanenti di pitture, fotografie e modellismo navale e, alle 17.00, intervista al pescatore Giuseppe Porricino, alla quale seguirà una conferenza sul fenomeno degli sbarchi dei migranti dal Nord Africa, alla presenza del comandante della Guardia Costiera isolana, tenente di vascello Christian Amin, e del capo della Direzione marittima di Cagliari, capitano di vascello, Giuseppe Minotauro.
Il cortometraggio “Sulla rotta della memoria”, farà da prologo alla presentazione, in prima assoluta, del libro “La marineria carlofortina”, avvincente narrazione postuma dell’ex marittimo Salvatore “Sally” Repetto, sulle vicende salienti vissute dalla marineria isolana nel corso della sua secolare storia.
Chiuderà la serata lo spettacolo musicale “Il mare e la musica”, a cura del Clan Music Industry, preceduto da una degustazione di vini delle cantine isolane “U Tabarka” e “Vigna du Bertin”.
Gli appuntamenti, come già avvenuto ieri, saranno inframezzati da spazi dedicati a brani musicali curati da gruppi locali e brevi letture di poesie.
E’ prevista, infine, la premiazione della campionessa italiana Under 13 di Windsurf 2017, Lucia Napoli, originaria di Carloforte.
Alleghiamo un ricco album fotografico della prima giornata della rassegna, un’intervista al presidente della Pro Loco di Carloforte, Gianni Repetto, e uno dei tre brani letti durante la presentazione del libro di Emilio Salgari “La pesca dei tonni”.
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Si è spento ieri, all’età di 66 anni, Armando Berti, uno degli ex marinai della fregata Altair che nel gennaio del 1970, militare di leva, partecipò alle ricerche dei naufraghi del Fusina, affondato al largo di Cala Vinagra (ci furono 18 vittime e un solo superstite, Ugo Freguja).
Armando Berti da allora è rimasto molto legato, con il collega Osvaldo Franzo, diventato poi amico fraterno, alla comunità di Carloforte, tornando spesso nell’Isola di San Pietro per ricordare quell’assurda tragedia del 17 gennaio 1970.
Ricordiamo Armando Berti con la pubblicazione integrale della pagina del libro “La tragedia del Fusina”, scritto da Salvatore Borghero, Luigi Pellerano, Giambattista Repetto e Simone Repetto, Giampaolo Cirronis Editore, a lui dedicata.
Armando Berti “Elettromeccanico Scelto”, poi “Sottocapo Elettromeccanico” e, infine, “Sergente Elettromeccanico” stava svolgendo il servizio di leva nella Marina Militare Italiana, a bordo della Fregata “Altair”, sigla: “F 591”, di base a Cagliari. «Erano già passati otto mesi di “naja” sui 24 previsti, e quel gennaio 1970 è stato sicuramente il mese di maggior attività in mare e di esperienze vissute. Un mese indimenticabile! Dopo aver fatto il “C.A.R.” ed il corso di Elettromeccanico (EM, addetto alle apparecchiature di acquisizione del bersaglio e teleguida dei pezzi) a Taranto, ho avuto il primo imbarco sull’incrociatore lanciamissili “Impavido” – “D 570” che aveva base sempre a Taranto. Causa grandi lavori della nave, a fine 1969, gran parte dell’equipaggio venne sbarcato e per me ci fu il movimento per “Nave Altair”. Salii a bordo dell’Altair, ancorato alla banchina “Ichnusa” nel porto di Cagliari, la mattina di martedì 30 dicembre 1969. Nave Altair, una fregata di costruzione americana, lunga circa 93 metri e larga 11, al comando del Capitano di Fregata Maurizio Barbieri, faceva parte della sesta Squadriglia Fregate, assieme alle gemelle “Andromeda” ed “Aldebaran”. L’ufficiale in seconda, comunemente chiamato “il Secondo” era il Tenente di Vascello Claudio Delise. A bordo eravamo circa 100-110 persone fra equipaggio ed Ufficiali. L’attività principale di queste navi era la vigilanza pesca (Vi-Pe), cioè compiti di pattugliamento e di vigilanza a pescherecci italiani, nel Canale di Sardegna e Canale di Sicilia, fino a tutto il Golfo di Hammamet, costa orientale della Tunisi.»