[bing_translator]
[bing_translator]
«A breve si conoscerà la data di convocazione del tavolo tecnico che in Assessorato affronterà la vertenza: saranno concertate le proposte che possano garantire un futuro ai lavoratori della miniera, con il contratto in scadenza a novembre 2021.»
Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, al termine dell’incontro di questo pomeriggio nel sito minerario di bauxite ad Olmedo. Secondo l’assessore, «le soluzioni prospettate sono diverse e nei prossimi giorni verrà verificata la loro fattibilità. Sono convinta di trovare un’adeguata e concreta soluzione».
«La vertenza della miniera di Olmedo riaperta il 4 settembre scorso, ha portato le prime dichiarazioni positive da parte degli esponenti regionali – ha commentato Simone Testoni, segretario Territoriale Ugl, al termine dell’incontro con l’assessore Anita Pili – attendiamo l’apertura del tavolo regionale per confrontarci con le parti coinvolte, dalla società Igea spa e gli assessorati del Lavoro e dell’Industria.»
[bing_translator]
[bing_translator]
«Mi farò portavoce delle vostre istanze con il presidente della Regione e con l’assessore all’Industria. Il Consiglio regionale è vicino ai lavoratori e, di concerto con la Giunta, cercherà di trovare soluzioni occupazionali durature e di ampio respiro.»
Il presidente del Consiglio regionale Michele Pais ha partecipato, questa mattina nella miniera di Bauxite di Olmedo in occasione del terzo anniversario della prima occupazione nel sottosuolo del sito, ad un incontro con i lavoratori e i sindacati.
«Sono qui con voi – ha detto il presidente Michele Pais – per testimoniare direttamente la vicinanza personale e del Consiglio regionale a voi e alle vostre famiglie. Il territorio del nord-ovest Sardegna non può permettersi di perdere neanche un posto di lavoro e la Giunta Solinas ha fatto di tale obiettivo una priorità.»
Il presidente del Consiglio ha precisato che saranno vagliate opportunità e soluzioni alternative per la riconversione della miniera garantendo così i posti occupazionali per i lavoratori, ipotesi, per altro, su cui il Governo regionale è già impegnato.
Il segretario regionale del sindacato UGL Chimici, Simone Testoni, ha ricordato durante l’incontro, il conseguimento del contratto part-time e a tempo determinato, con scadenza il 30 novembre 2021, sottoscritto nel mese di aprile con Igea, grazie all’intervento del presidente della Regione Christian Solinas per risolvere la situazione emergenziale.
I minatori della miniera di Bauxite hanno voglia di riscatto – ha aggiunto Simone Testoni – ma la politica regionale deve dirci cosa intende fare della miniera.
«Il presidente Michele Pais ha ascoltato con interesse le nostre richieste e ha garantito il suo impegno per portare le nostre rivendicazioni all’attenzione del Consiglio e della Giunta – ha spiegato il segretario confederale Ugl Sardegna -. Per noi il punto fermo è che la miniera non deve chiudere. Sono passati 3 anni esatti dall’occupazione iniziata il 4 settembre del 2016. La nostra lotta ha portato alla sottoscrizione di contratti a tempo determinato e part time, ma questo non può bastare.»
«Non è un grido di disperazione, ma voglia di riscatto dei minatori: la politica regionale deve dirci cosa intende fare del sito, per questo – conclude Simone Testoni – chiediamo che l’indirizzo non sia quello della chiusura.»
[bing_translator]
«La crisi di Governo non metta a rischio le fasce più deboli della società.»
[bing_translator]
Per i prossimi 3 anni i 27 lavoratori della miniera di bauxite di Olmedo (Sassari) lavoreranno alle dipendenze di Igea nell’ambito della convenzione Ati-Ifras relativa ai siti minerari dismessi.
La notizia al termine di un incontro fra i lavoratori, il presidente del Consiglio Michele Pais, l’amministratore unico di Igea Michele Caria ed il segretario dell’Ugl Simone Testoni. «Sono molto soddisfatto – ha dichiarato il presidente del Consiglio – per la soluzione positiva, lungamente attesa, di una vertenza difficile che dà finalmente ai lavoratori un futuro di certezze e stabilità.»
«Con la mia presenza qui nella miniera – ha concluso il presidente – ho voluto anche dare la prima testimonianza concreta dell’impegno annunciato fin dal primo giorno del mio insediamento: operare attivamente con meno forma e più sostanza interpretando in modo dinamico il ruolo di una istituzione che non si chiude nel palazzo e sceglie di stare fra la gente.»
[bing_translator]
Niente da fare, gli operai della miniera di bauxite di Olmedo sono destinati a tornare a casa. A quattro minatori è scaduta la mobilità, ad altrettanti sta per scadere la disoccupazione, a diciassette colleghi ai quali non è stato prorogato il contratto con Igea, in scadenza il prossimo 31 dicembre. A nessuno di loro potrà essere applicato alcuno strumento di sostegno al reddito, perché non hanno maturato i requisiti.
Emergenza occupazionale ma anche di sicurezza, visto che dal 1° gennaio l’unica miniera di bauxite ancora attiva nell’isola, con una disponibilità di 30 milioni di metri cubi di materiale da estrarre, rimarrà incustodita. «I perimetri – spiega Simone Testoni dell’Ugl – non sono recintati e se dovesse entrare qualcuno le conseguenze potrebbero essere gravissime». Simone Testoni si rivolge al ministro dell’Interno, Matteo Salvini «perché è un serio problema per la collettività».
La notizia è stata comunicata ai lavoratori e ai rappresentanti sindacali dall’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, nel corso di un incontro tenutosi a Cagliari.
«Non ci aspettavamo un epilogo così negativo – conclude Simone Testoni -. Restiamo al fianco dei lavoratori e continueremo ad adoperarci per cercare una soluzione.»
[bing_translator]
«Allo stato sembra essere un periodo finestra che si apre e non una vera riforma, peraltro costituisce una delle ipotesi di accesso al pensionamento anticipato oltre quelle che già esistono dal 2012, non sostituisce quelle che già esistono, peraltro su base volontaria per chi abbia maturato i requisiti.»
Simone Testoni, segretario generale dell’Ugl di Nuoro, interviene sulla questione “Quota 100 Superamento della Legge Fornero prospettive occupazionali” e prova a fare un po’ di chiarezza su uno dei temi caldi del momento.
«Presuppone un requisito contributivo abbastanza cospicuo – spiega il sindacalista dell’UGL – perché 38 anni di contributi sono quelli che hanno messo da parte i nati negli anni ’50. Più avanti si va e più la contribuzione si riduce, per la frammentarietà, per la disoccupazione, la così detta precarietà. La vedo come una ipotesi aggiuntiva, anche se ho la sensazione che sarà più appetibile per le imprese che devono sfoltire i ranghi mandando a casa i lavoratori anziani e non dai lavoratori anziani stessi. Dai dati che abbiamo – evidenzia Simone Testoni – si potrebbe creare oltre 50mila nuovi posti di lavoro; come organizzazione sindacale spingiamo tantissimo per questa riforma, o periodo finestra, perché riteniamo che sia il punto di partenza per ricreare occupazione. Basta vedere i dati sconcertanti, qui in Sardegna abbiamo un tasso di disoccupazione giovanile che supera il 50%.»
«Non è possibile mandare in pensione la gente a 67 anni – punta il dito Sandro Pilleri, segretario generale dell’Ugl Sardegna – alle scorse elezioni tutto il centrodestra ha presentato un programma per la destrutturazione della legge Fornero, la Lega lo ha fatto suo e lo ha messo nel programma. Non è un provvedimento che si può risolvere in un anno o in tre anni, però è un primo risultato, che potrebbe portare a un lento, ma inesorabile, cambiamento di indirizzo.»
[bing_translator]
Sono a dir poco allarmanti i dati forniti dall’ultimo Rapporto Caritas: il 67% degli abitanti in Sardegna è al di sotto della soglia di povertà. Dati che riprendono vigore oggi, nella giornata che l’Organizzazione delle Nazioni Unite dedica al contrasto delle povertà e che stridono con alcune stime Istat, risultate sin troppo ottimistiche.
«Abbiamo necessità di reinserimenti sociali mirati, di politiche attive del lavoro, non possiamo continuare a far finta di niente: dobbiamo tutti essere impegnati in uno sforzo comune, dai Sindaci ai prefetti Sardi, per arrivare ai politici regionali e nazionali – dice Simone Testoni (UGL) -. La Sardegna sta collassando e le soluzioni per dare impulso alla ripresa sono molteplici: ad esempio è necessario pianificare la realizzazione di servizi innovativi per l’accoglienza turistica, oltre a far ripartire l’edilizia, settore in cui l’occupazione risulta ai minimi storici.»
«Un piano straordinario di investimenti che coinvolga i settori produttivi in crisi e quelli in via di sviluppo, per evitare che i giovani più fortunati si trasferiscano nel resto della penisola o all’estero, e condannare quelli che restano all’isolamento e all’impoverimento economico e sociale – aggiunge Simone Testoni -. L’appello al senso di responsabilità deve partire dalle comunità locali per poi coinvolgere le istituzioni regionali e nazionali. Abbiamo bisogno di una svolta – conclude Simone Testoni -, dobbiamo rialzare la testa e riprenderci ciò che ci è stato tolto: il lavoro è dignità e i Sardi da troppo tempo sono stati lasciati soli.»