22 November, 2024
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Lo stand della Regione Sardegna sarà presente al Salone internazionale del libro di Torino, ma senza gli editori sardi e le loro pubblicazioni. L’assessorato regionale alla Cultura ha infatti deciso di attribuire le risorse destinate alla promozione dell’editoria sarda, alla programmazione culturale e ai servizi di comunicazione, a una società di servizi di carattere generalista, utilizzando un parametro di attribuzione che prevede esclusivamente il ribasso economico, senza tener conto dei criteri di specificità professionale e di progettualità culturale. Gli editori andranno quindi per conto loro, in un’altra postazione slegata da quella istituzionale.

Ad annunciarlo ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa, a Sassari, è stato il direttivo AES guidato dalla presidente Simonetta Castia, che ha illustrato i dettagli di una scelta attribuita agli uffici dell’assessorato regionale alla Cultura. Una strategia che è stata definita senza mezzi termini suicida e fallimentare, peraltro in un delicato momento di transizione politica, per cui lo stand della Regione Sardegna si ritroverà vuoto, senza libri e animato esclusivamente da iniziative di comunicazione istituzionale, che tradiscono al cento per cento gli obiettivi di promozione delle opere edite in Sardegna previste dalla Legge 22.

I fatti. Il 16 aprile, lo stesso giorno in cui il Salone di Torino ha presentato il programma ufficiale, la Regione ha invece deciso di pubblicare il verbale di una gara indetta il 25 marzo e durata circa dieci giorni nella sua istruttoria, con base d’asta di 39mila euro più iva per lo svolgimento di un servizio estremamente complesso e necessitante di un coordinamento qualificato. Un servizio che prevede mansioni di segreteria, raccordo con tutte le aziende editoriali, trasporto dei libri, logistica, definizione e realizzazione del programma culturale, comunicazione e ufficio stampa, merchandising e gestione dello spazio.

L’incarico è stato poi affidato all’offerta risultante più bassa per la cifra di poco più di 22mila euro, con un ribasso d’asta del 40,5 per cento (la soglia d’anomalia era fissata al 20,5 per cento). «In tal modo la Regione si è garantita la sola presenza istituzionale, finanziandola però attraverso i fondi dell’editoria ed escludendo allo stesso tempo gli editori – ha affermato Simonetta Castia -. Invece di sostenerci, la Regione in questo modo ci sta danneggiando, e sta svilendo la professionalità degli operatori del libro. L’affidamento è privo dei requisiti minimi di programmazione culturale, laddove è richiesta una specifica competenza, e non si può eludere la partecipazione delle case editrici. Inoltre, se si seguono gli stessi parametri stabiliti a suo tempo dalla Regione, l’organizzazione dell’evento appare non sostenibile economicamente per la cifra proposta, che risulta molto al di sotto delle risorse impiegate, dallo stesso assessorato, negli ultimi dieci anni».

La partecipazione in un’altra postazione. «Gli editori avevano programmato di partecipare e parteciperanno anche alla 32ª edizione del Salone, dove sono stati presenti fin dalla prima edizione dell’88 – ha proseguito Simonetta Castia –. Saremo accolti all’interno del padiglione Oval, di estrema visibilità, dove esporremo la nostra produzione libraria e interagiremo con i visitatori e con gli operatori del settore, rimediando in corso d’opera alla prevedibile esclusione da parte della Regione, che ha pubblicato un bando al ribasso economico senza valutare la necessità di individuare un soggetto che avesse la competenza per elaborare in così breve tempo il programma culturale, peraltro già predisposto da AES e preventivamente sottoposto all’Assessorato».

Sono stati salvati gli appuntamenti principali, non previsti nello stand della Regione ma inseriti all’interno del programma generale del Salone. Tra questi il ricordo di Manlio Brigaglia e di Paolo Pillonca. «Con la nostra presenza, oltre a evitare di compromettere l’immagine dell’editoria sarda e dissentire fortemente dalle modalità di gestione che ci paiono fortemente anomale  – ha concluso Simonetta Castia – vogliamo comunicare a tutti i visitatori che noi ci siamo, che la nostra voce è unanime e che ci batteremo sin da ora perché non ci siano più disservizi e ripercussioni negative sull’operato degli editori sardi, che devono essere sostenuti e non affossati».

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Impossibile riassumere nel breve arco di una presentazione la quantità innumerevole di attività realizzate da Enrico Costa durante la sua vita. Impossibile, o quasi. La mostra inaugurata il 26 marzo dal Circolo Culturale Aristeo alla Biblioteca universitaria di Sassari, in occasione del centodecimo anniversario dalla morte, è certamente rappresentativa dell’aspetto eclettico di un personaggio che, attraverso i suoi molteplici interessi, è riuscito a diventare il “sassarese più illustre” di sempre.

A introdurre i presenti nell’affascinante itinerario espositivo sono state la direttrice della biblioteca, Viviana Tarasconi e la presidente di Aristeo, Simonetta Castia, che hanno tratteggiato gli aspetti peculiari di questo nuovo allestimento, che resterà aperto fino al 17 aprile.

Non a caso, il titolo “Enrico Costa. Lo scrittore e la sua città” è lo stesso dell’omonimo volume realizzato nel 2009 da Manlio Brigaglia  e Simonetta Castia per Mediando Edizioni, tassello di un progetto che parte da lontano, e che ha trovato il culmine nella realizzazione del monumento bronzeo di Piazza Fiume.

Il pubblico presente in buon numero, nonostante il maltempo e la ricorrenza infrasettimanale dell’appuntamento, è stato indicativo dell’affetto che i cittadini nutrono per un uomo che ha lasciato una straordinaria eredità culturale.

Il valore della mostra è ampliato dall’aggiunta di numerosi articoli, tra i quali il testo originale della prima opera giovanile, “Storia di un gatto”. Un prezioso quaderno autografo scritto nel 1863, nel quale si evince come il Costa, già a ventitré anni fosse non solo un amante della letteratura, ma avesse un’attitudine speciale per il disegno, per l’illustrazione e anche per la musica. La sua passione per il teatro e per l’arte fu coltivata fin da ragazzo insieme alla futura moglie e al cugino Luigi Canepa, per il quale avrebbe poi realizzato la stesura del libretto d’opera “Davide Rizio”. E proprio le musiche della Corale Luigi Canepa, con un emozionante concerto per pianoforte e flauto, hanno fatto da colonna sonora all’avvenimento.

Il percorso è scandito attraverso le teche e i supporti didattici, che mettono in evidenza l’attitudine poliedrica dello scrittore, a partire dalla età giovanile, per arrivare alla maturità con l’approdo alla fase archivistica. Trovano spazio riferimenti alle attività di promotore culturale, etnografo autodidatta nonché inventore della Cavalcata sarda, romanziere di successo, giornalista e autore del “Sassari”, e nondimeno antesignano di opere di beneficienza quale promotore delle “Cucine economiche”, ente che si occupava di dare da mangiare ai poveri.

Sono presenti rimandi alla vita familiare, dalle lettere più intime alle più rare immagini fotografiche, e di grande pregio è anche il rapporto epistolare con la venerata regina Margherita.

Come ha spiegato Viviana Tarasconi, la Biblioteca in questo momento sta vivendo un ruolo centralissimo, non solo simbolico: «Abbiamo deciso di aprire le porte alla città, e l’importante collaborazione stretta con Aristeo è una delle occasioni ideali per rendere fruibili gli spazi di questa storica struttura».

Per l’occasione è stato distribuito un gadget, un segnalibro con la caratteristica silhouette dello studioso, una sagoma che richiama la continuità delle attività fatte in questi anni da Aristeo, e rende “Enrichetto” un testimone silente delle attività e del recupero della memoria della città.

«Il fatto di omaggiare Enrico Costa in maniera così ricorrente – ha affermato Simonetta Castia – vuole essere di buon auspicio affinché Sassari recuperi la propria memoria e si ritrovi nella testimonianza poliedrica di un eclettico romantico vissuto in un momento storico piuttosto florido per la città.»

«Lo stesso titolo della mostra – ha ribadito l’assessore della Cultura Manuela Palita – può essere recepito come un invito affinché noi tutti ci riappropriamo per davvero di quell’amore per Sassari che era proprio del Costa.»

L’iniziativa è promossa da Aristeo d’intesa con la stessa Biblioteca, l’Archivio storico comunale, con il sostegno e il patrocinio della RAS e della Fondazione di Sardegna, e sotto l’egida del comune di Sassari.

L’invito è ora quello di partecipare il 18 aprile alla presentazione del Fondo di autografi di Enrico Costa, che verranno poi studiati e pubblicati a breve. Mentre già l’11 aprile Daniele Monachella, a grande richiesta, replicherà una delle fortunate edizioni delle ormai celebri “Passeggiate”.

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Il 26 marzo del 1909 Enrico Costa, gravemente ammalato, si spegneva nella sua “casetta” di via Cavour all’età di sessantasette anni. E la città di Sassari perdeva uno dei suoi più grandi intellettuali di sempre. A centodieci anni dalla morte, il Circolo Culturale Aristeo ne commemora la poliedrica ed affascinante personalità con una nuova mostra dal titolo “Enrico Costa. Lo scrittore e la sua città”, allestita dal 26 marzo al 17 aprile nei prestigiosi ambienti della Biblioteca Universitaria. Un evento che farà da apripista ad altre interessanti iniziative nelle prossime settimane.

La cerimonia di inaugurazione avrà luogo martedì sera alle 18, con gli interventi della direttrice della Biblioteca, Viviana Tarasconi e della presidente del Circolo Aristeo, Simonetta Castia, e la partecipazione straordinaria della Corale Luigi Canepa.

Questo nuovo allestimento, che va ad ampliare il già ricco patrimonio archivistico e bibliografico delle precedenti raccolte, arriva dopo una preziosa serie di eventi che in questi anni hanno permesso di riscoprire la figura complessa e multiforme di un personaggio straordinario, trovando il culmine, lo scorso dicembre, nella realizzazione del monumento bronzeo di Piazza Fiume.

L’esposizione si implementa di una serie di grandi pannelli, i quali ripropongono diverse fasi cronologiche della vita, a partire dal segmento sul giovane Enrico, per approfondirne le passioni, i romanzi e il successo, e poi scandagliare nel suo impegnato ruolo di archivista. Vengono focalizzati alcuni aspetti della personalità poliedrica di uomo dell’ottocento, l’amore per la città, le tradizioni, il teatro, la musica, l’illustrazione e la letteratura di colui che fu anche fondatore del romanzo storico in Sardegna, nonché maestro ispiratore di Grazia Deledda.

Tra i più interessanti documenti, all’interno delle teche c’è sicuramente “Il paracamino”, celebre quadro realizzato nel 1895 per l’Archivio municipale, che ricostruisce in modo emblematico la storia civica attraverso le insegne simbolo delle dominazioni. Quindi “Il Sassari”, la monumentale opera che lo scrittore dedicò alla città, frutto di quasi tre decenni di lavoro ininterrotto, che in diverse migliaia di pagine raccoglie e celebra le grandi e piccole memorie storiche. E, infine, “I giorni e le opere”, una cronologia completa che evidenzia le date e i momenti più significativi, umani e professionali della vita del Costa.

I pannelli più piccoli mostrano invece la versatilità del personaggio, i suoi interessi di etnografo attraverso “L’album dei costumi sardi” e l’ideazione del “Festival dei costumi” che, dedicato alla regina Margherita, più in là diverrà la Cavalcata sarda. Un altro approfondimento sarà riservato proprio allo scambio epistolare con la sovrana, realizzato grazie all’intermediazione della dama di compagnia, la marchesa Paola Pes di Villamarina.

Non poteva mancare l’esperienza del giornalista, prima come direttore del periodico “La Stella di Sardegna” e quindi come assiduo collaboratore della Nuova Sardegna, per la quale firmava con l’anagramma “Actos”. Altro spazio sarà dedicato al volontariato laico. In pochi sanno che Costa fu promotore in città, insieme ad altri sottoscrittori, di un ente di beneficienza diffuso a livello nazionale, le Cucine economiche, che si occupava di dare da mangiare ai poveri.

L’amore infinito per la musica sarà poi evidenziato  attraverso un focus sull’opera “David Rizio”, composta dall’illustre concittadino Luigi Canepa su libretto del Costa, del quale era anche cugino.

Saranno presenti immagine fotografiche inedite e, tra le rarità, il manoscritto autografo di una delle prime opere, “Storia di un gatto” del 1863. L’iniziativa è promossa da Aristeo d’intesa con la stessa Biblioteca, l’Archivio storico comunale, con il sostegno e il patrocinio della RAS e della Fondazione di Sardegna, e sotto l’egida del comune di Sassari.

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Interesse, gradimento e forte presenza di pubblico non potevano suggellare con maggior entusiasmo la nuova edizione delle “Passeggiate di Enrico Costa”, che il 28 dicembre hanno richiamato in Piazza Fiume un gran numero di curiosi nonostante le altalenanti sferzate di pioggia. L’evento organizzato dal Circolo Aristeo è stato occasione per inaugurare la straordinaria esposizione “Una Piazza per Enrico” nelle sale della Biblioteca universitaria: fino al 16 gennaio sono in mostra rarità inedite, testi autografi e pezzi unici di inestimabile valore facenti parte fondo autografo del “cantore di Sassari”.

Sotto la guida dell’attore Daniele Monachella nei panni di un elegante viaggiatore in abiti d’epoca con tanto di cilindro per cappello, la manifestazione ha preso il via lungo “le appendici di Sassari”, a pochi passi dall’ultima dimora del Costa ubicata in via Cavour, “in faccia all’ospedale e le carceri nuove a mano manca”.

A dare un tocco di magia ottocentesca all’atmosfera sono stati i figuranti in costume delle associazioni Vittoriani itineranti e Itinerari nel tempo, a rievocare il quadretto familiare della scena del tè nel giardino di casa Costa, così come ritratta nell’ormai celebre scatto del figlio fotografo Guido Costa. Cornice suggestiva delle narrazioni di Daniele Monachella, le comparse hanno simulato in piazza l’ora del tè, per poi trasferirsi accanto al monumento inaugurato nei giorni scorsi, accompagnati dalle note del “David Rizio”, l’opera lirica di cui Costa aveva curato il libretto per le musiche del maestro Luigi Canepa, suo cugino.

Tra i momenti più toccanti c’è stato il ricordo dell’arrivo a Sassari del poeta, ancora ragazzino, “con un fagotto di panni in una sera livida”, per recarsi da solo a casa del nonno dopo aver affrontato trentasei ore di viaggio in diligenza. Poi la descrizione delle “immagini corrosive” degli anni della “còllara” (il colera), in cui si scorgevano già le doti di un giovane narratore dotato di fervida passione per la storia e la scrittura, che sarebbe divenuto emblema di un raro spirito di senso civico.

Le “Passeggiate”, infine, sono confluite all’interno della Biblioteca universitaria, conducendo i presenti verso l’allestimento curato dal Circolo culturale Aristeo d’intesa e in collaborazione con la Biblioteca Universitaria. Il percorso espositivo si dispiega tematicamente lungo il filo del microcosmo familiare e del percorso di vita e morte di Costa (affettuosamente custoditi dalla figlia Maria, che detenne in gran parte l’eredità paterna), e del grande archivio letterario, giunto quasi integro sino ai giorni nostri: dalle note autobiografiche agli studi preparatori, al piano editoriale del “Sassari”, ai progetti in embrione. In evidenza l’Album di costumi sardi, con dedica dei figli dell’editore Dessì, l’originale dell’“Album delle Ore d’ozio”, che dà spazio alle più grandi passioni dell’autore, come l’arte, il disegno e la musica. E ancora, gli album fotografici, i disegni dei giudici turritani, il carteggio con la casa reale, il lavoro in fieri poi confluito nell’Archivio pittorico cittadino, l’adattamento teatrale della “Bella di Cabras”, e tanto altro. Non ultimi, i cimeli personali, tra i quali il cappello immortalato in una celebre foto di famiglia e l’immancabile bastone con pomo d’avorio.

Notevole soddisfazione è stata espressa dalla direttrice della Biblioteca, Viviana Tarasconi: «Finalmente, grazie a questa mostra riusciamo a presentare al pubblico l’archivio letterario acquisito dalla Biblioteca nel 2013. E non poteva esserci un’occasione migliore per ricordare questo grande personaggio».

«La mostra riannoda quindi i fili con il grande allestimento del 2009, ospitato allora presso l’Archivio storico comunale – ha specificato Simonetta Castia di Aristeo -. Il doppio appuntamento ha l’obiettivo di condurre il pubblico verso le celebrazioni del 2019, nella ricorrenza dei 110 anni dalla morte dello scrittore, quando sarà dato ampio risalto alla vasta eredità di scritti inediti, attraverso un’intera giornata di studi, un’esposizione delocalizzata in vari spazi della città (a partire dalla Biblioteca universitaria), manifestazioni artistiche e la presentazione di una nuova parte di testi autografi.»

A grande richiesta, le “Passeggiate di Enrico Costa” andranno in replica il 4 gennaio, alle 16.30, sempre a partire da piazza Fiume.

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Venerdì 28 dicembre, in piazza Fiume, a Sassari, all’interno dei prestigiosi spazi della Biblioteca Universitaria sarà inaugurata l’esposizione “Una piazza per Enrico”, dando il via a una cornice di eventi tesi a impreziosire e avvalorare il recentissimo battesimo del monumento a Enrico Costa. Sono previsti gli interventi della direttrice della Biblioteca Viviana Tarasconi, dell’assessora alla Cultura Manuela Palitta e della presidente del Circolo Aristeo Simonetta Castia.

L’iniziativa è promossa da Aristeo d’intesa con la stessa Biblioteca, l’Archivio Storico Comunale, e in collaborazione con il Comitato per un Monumento a Enrico Costa. La mostra, che mira anche a ribadire ed evidenziare il valore civico di questo genere di sculture, così diffusamente rappresentate in contesti moderni di tutta Europa, e nel mondo, sarà preceduta da uno speciale vernissage, le “Passeggiate di Enrico Costa” che, a partire dalle 16.30, in Piazza Fiume, guideranno in questa nuova edizione  i partecipanti in una esplorazione e narrazione della storia dei luoghi e dei personaggi che, come Enrico Costa, hanno reso immortale Sassari.

Lungo il mutato scenario della piazza, Daniele Monachella ed i rievocatori storici dell’Associazione Itinerari del tempo restituiranno ai visitatori la dimensione pubblica e familiare dello storico sassarese, all’interno di un racconto destinato a descrivere e a rievocare il vissuto e lo spirito della Sassari dell’Ottocento.

Il viaggio nel passato si concluderà in Biblioteca, dove un percorso espositivo dedicato al Costa si snoderà lungo un filo tematico semplice e lineare, scandito dalle tappe cruciali della vita e delle opere del grande letterato.

L’antico cuore pulsante delle Appendici, il luogo per eccellenza della Sassari nuova a lui tanto cara, farà dunque da sfondo alle vicende umane e pubbliche del genius loci cittadino, unitamente allo sviluppo urbano di luoghi apparentemente meno cruciali e centrali.

Il percorso espositivo si dispiegherà lungo un ricco itinerario archivistico e bibliografico fatto di preziosi testi autografi, oggetti, album fotografici e opere letterarie, testimonianze dirette dell’originale e cruciale fluire della personalità e dell’insegnamento del Costa.

La doppia iniziativa ci accompagnerà verso i 110 anni dalla morte, quando si darà più ampio risalto alla vasta eredità di scritti inediti, attraverso una breve giornata di studi, manifestazioni artistiche e la presentazione di parte degli inediti. L’esposizione, che resterà aperta sino al 16 gennaio, sarà visitabile negli orari di apertura della Biblioteca. Per informazioni contattare il 339 7760176.

 

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«L’appuntamento di Fonni dimostra che le periferie e le aree interne dell’isola meritano un maggior coinvolgimento e che il loro inserimento nei circuiti di promozione dell’editoria libraria isolana, compensa e integra efficacemente il quadro già consolidato.»

Con queste parole la presidente dell’AES, Simonetta Castia, ha tracciato in sintesi il bilancio dell’ultima tappa dell’“Isola dei libri”, un’iniziativa conclusa positivamente per partecipazione di pubblico e interesse mostrato. «Ora occorre restituire forza e un robusto sostegno alle case editrici sarde, sempre più bisognose di interventi strutturali e di attenzione da parte della politica», ha specificato la dirigente.

L’evento culturale “Libri in Barbagia”, organizzato dall’AES con il sostegno della RAS, al centro Ceas è stato molto seguito nell’arco delle tre giornate, con picchi di presenze attratte in particolare dall’esibizione del musicista Gavino Murgia e dal momento conclusivo dedicato alla fascia giovanile.

C’era grande attesa per la presentazione in pubblico del teaser del film “Iskìda dalla terra di Nurak”, il video girato per promuovere l’omonimo romanzo fantasy di Andrea Atzori, dal quale il regista americano Anthony La Molinara vorrebbe realizzare un lungometraggio.

Insieme all’autore, l’editore Francesco Cheratzu di Condaghes ha illustrato i dettagli del lavoro, per poi presentare diversi protagonisti del film, a partire dall’interprete di Iskìda, l’attrice Veronica Obinu, l’autore del time-laps, Danilo Atzori ed altri partecipanti alla realizzazione del corto. Tra i protagonisti non poteva mancare il “cane fonnese”. Un giovane esemplare è entrato in sala accompagnato dall’addestratore ed esperto Alberto Chisu, che ha spiegato come è riuscito a gestire i rapporti del suo “Astula” con gli attori e la troupe durante le riprese.

L’ultima serata è stata occasione anche per presentare l’anteprima di “Adotta un libro sardo”. Diego Corraine di Papiros e Francesco Cheratzu di Condaghes, due tra i principali editori sardi che si occupano di libri per ragazzi, hanno mostrato al pubblico le ultime novità librarie per i giovanissimi e per gli studenti, con i quali stanno svolgendo laboratori nelle scuole elementari e medie.

Tra le iniziative di maggior interesse culturale c’è stato il convegno di presentazione della collana “Corpora delle antichità della Sardegna. Archeologia e territorio in età prenuragica e nuragica”. Sono intervenuti il sindaco Daniela Falconi, l’archeologo Alberto Moravetti, l’assessore regionale della Cultura, Giuseppe Dessena, la catalogatrice Gianfranca Salis, responsabile del patrimonio archeologico della soprintendenza di Cagliari e l’editore Carlo Delfino.

Alberto Moravetti ha evidenziato l’importante ruolo delle università di Sassari e Cagliari nella realizzazione del progetto, che è stato portato a termine con l’apporto delle Soprintendenze regionali competenti e il fondamentale ausilio di una squadra di studiosi che hanno partecipato alle diverse campagne di catalogazione. Il corpus di schede – dato da 1.300 schede per ciascun ambito tematico – è confluito in una complessa e ricchissima banca dati, accessibile e consultabile online. Essa offre una panoramica ampia e aggiornata sulla produzione artistica e artigianale delle diverse civiltà dell’isola per i distinti orizzonti culturali: Prenuragico, Nuragico, Fenicio-punico, Romano e altomedievale.

Giuseppe Dessena ha parlato del piano di scavi messo in campo dalla Regione, definito come l’intervento più massiccio che si ricordi negli ultimi anni a livello regionale, frutto di una concertazione con le università. L’esponente della giunta Pigliaru ha specificato come la scelta dei luoghi sia frutto di una interlocuzione tra Regione, Università, Soprintendenze e Comuni.

Salis ha invece annunciato l’imminente campagna di scavi sul complesso di Gremanu a Fonni. La catalogatrice ha evidenziato la complessità delle avvenute fasi di catalogazione, e l’importanza dell’utilizzo di un registro linguistico capace di centrare l’obiettivo di una corretta comunicazione. Ad analizzare le fasi della pubblicazione è stato Carlo Delfino, curatore di quattro dei cinque volumi della collana, specificando le difficoltà incontrate nell’editare pubblicazioni così complesse, che necessitano di mettere insieme un ampio team di altissima professionalità e competenza.

L’intera manifestazione si è conclusa sulle note dello spettacolo musicale “Un paese ci vuole”, il reading-concerto proposto dall’attore Giacomo Casti e dalla cantautrice Chiara Effe, vincitrice quest’anno del Premio De Andrè. Il viaggio letterario dei due artisti ruota attorno al concetto di paesitudine, di riflessione sul senso di comunità, guidando lo spettatore all’interno delle pagine più significative della letteratura sarda. I brani della cantautrice si sono fusi alla perfezione con alcune emblematiche pagine della letteratura sarda tratte dagli scritti di Satta, Angioni, Deledda e Nivola, e dai testi in campidanese di Benvenuto Lobina.

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Con uno speciale omaggio agli straordinari pani di Sardegna è stata inaugurata stamani a Fonni la manifestazione “Libri in Barbagia”, ultima tappa della mostra diffusa regionale dell’editoria libraria sarda organizzata dall’AES e finanziata dalla Regione. Al centro Ceas, di fronte ai ragazzi delle scuole e un pubblico numeroso, l’assessore regionale alla Cultura, Giuseppe Dessena ha dato il via ai lavori al fianco della sindaca di Fonni Daniela Falconi e della presidente AES Simonetta Castia.

Quella dei pani è una rappresentazione simbolica che unisce bellezza e ricchezza al contempo, un elemento quindi altamente rappresentativo delle manifestazioni di promozione della lettura, nelle quali il valore aggiunto sta da un lato nella crescita culturale in senso intrinseco, e dall’altra nell’indotto economico interconnesso.

Di fronte a una suggestiva esposizione di pani rituali di Fonni e del territorio barbaricino, l’operatrice culturale Serena Meloni ha illustrato le particolarità di un pane tipico del luogo, “Su coccone ‘e flores”, cioè il pane rituale di San Giovanni, tra i più rappresentativi della comunità, e ne ha descritto alcune icone come sos pugioneddos, che «potrebbero in qualche modo essere collegate ai riti di fondazione del paese».

È proseguita una approfondita prolusione a tema in collaborazione con la Ilisso. Anna Pau ha spiegato quanto sia importante conoscere il pane per meglio comprendere la comunità in cui è prodotto. Per comprendere meglio questo concetto, ha illustrato ai ragazzi alcune narrazioni letterarie sulla magia del pane presenti negli scritti di Costantino Nivola, e quindi il carattere evocativo attribuito a questo alimento in uno dei passi più drammatici del Macbeth.

Antonello Cuccu ha invece ricordato l’importanza delle donne nella realizzazione del pane, capaci di realizzare esemplari con una maggiore cura e attenzione rispetto agli uomini, menzionando il rapporto di grande trasporto verso il pane di una grande artista come Maria Lai.

Il programma di domani. Sabato 15 dicembre, alle 11.00, la sala conferenze CEAS accoglierà il dibattito “Bilinguismo e comunità, una lingua alla portata di tutti. I riflessi sull’editoria del nuovo testo unico sulla lingua e cultura sarda”, moderato da Antonello Garau. Parteciperanno gli editori Diego Corraine di Papiros, Francesco Cheratzu di Condaghes e Maria Marongiu di Alfa Editrice.

Gli incontri con gli autori prenderanno il via alle 17.00, con l’intervento dell’autrice Francesca Pau, che presenta “Giorgio Asproni, una vita per la democrazia” (Paolo Sorba Editore) realizzato assieme a Tito Orrù,

Alle 17.45 Isabella Mastino presenta “Ma io non vedevo quella luna. Breve antologia di Grazia Deledda” (Alfa Editrice). L’ultima presentazione, alle 18.30 vedrà impegnato Diego Corraine nell’illustrazione del libro “In mesu de amigos” di Amos Oz  (Papiros). Alle 20 sarà il momento dell’attesa proiezione del film “A tenore”, prima esperienza cinematografica di Gavino Murgia, che subito dopo si esibirà in concerto.

Domenica 16 dicembre, la sala conferenze CEAS ospiterà,alle 11.00, il dibattito “Corpora delle antichità della Sardegna. Archeologia e territorio in età prenuragica e nuragica”. Dopo il saluto della sindaca Daniela Falconi interverranno l’assessore regionale Giuseppe Dessena, lo storico Attilio Mastino, l’archeologo Alberto Moravetti, l’archeologa Gianfranca Salis e l’editore Carlo Delfino.

Si riprende nel pomeriggio con l’anteprima di “Adotta un libro sardo”, speciale sezione dedicata alle scuole.

Alle 16.30, per “I libri si raccontano”, con un accenno alle loro pubblicazioni per ragazzi, interverranno Francesco Cheratzu (Tre maghi alla deriva, Nemici, Porci e principesse, Volo nel passato, Janàsa, Rossoblù chestoria!) e Diego Corraine (Sas aventuras de Pinocchio, Càntigu de Nadale, Librigheddu pro pitzinnos de cada colore).

Alle 18.00, per la prima volta sarà proiettato in pubblico il teaser del film “Iskìda dalla terra di Nurak” (Condaghes), a corollario dello speciale per i ragazzi sulla trilogia fantasy ad ambientazione nuragica di Andrea Atzori. Assieme all’autore parteciperanno le illustratrici Dany & Dany, alcuni protagonisti del film e l’editore Francesco Cheratzu.

La manifestazione si conclude alle 20.00, con un reading concerto dal titolo “Un paese ci vuole”, un viaggio letterario e musicale dentro le pagine della letteratura sarda che vedrà protagonisti Giacomo Casti e Chiara Effe.

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Il viaggio letterario di Isola dei libri, il circuito regionale dell’editoria sarda, si conclude nel cuore della Sardegna, a Fonni, con “Libri in Barbagia”. Dal 14 al 16 dicembre è in in calendario un lungo weekend di iniziative dal forte sapore identitario, come richiama in modo evocativo il titolo. Sono previsti incontri con autori, presentazioni delle novità librarie, dibattiti sul bilinguismo e sulla promozione delle ricchezze archeologiche del territorio.

Di notevole interesse saranno anche le osservazioni archeoastronomiche notturne direttamente sul sito nuragico di Gremanu, i reading letterari e le proiezioni (sabato alle 20.00) del docu-film di Gavino Murgia sul canto a tenore e, per la prima volta in pubblico (domenica alle 18.00), del teaser di “Iskida dalla terra di Nurak”.

La manifestazione, alla quale partecipano ben trenta editori da tutta l’isola, è finanziata e coordinata dall’assessorato regionale della Cultura e organizzata dall’AES d’intesa con l’Amministrazione comunale di Fonni e il Ceas locale.

«La mia scelta di individuare e inserire Fonni per l’ultima tappa della manifestazione non è stata casuale – ha affermato l’assessore regionale della Cultura, Giuseppe Dessena – ma pensata e ragionata, così come è stato fortemente voluto l’investimento per il sito di Gremanu. Le nostre comunità hanno uno straordinario paesaggio culturale che deve essere valorizzato e promosso. Trovo questa una delle migliori occasioni: è un evento di promozione della lettura immerso in una cornice dalle suggestioni uniche, tra le cime più alte dell’isola. Un prezioso scenario in cui la promozione dell’Editoria libraria sarda fa da cassa di risonanza di tutte le nostre migliori tradizioni culturali.»

E proprio Fonni, il centro abitato più alto della Sardegna, si presenta come un luogo di grande valore simbolico per accogliere la mostra diffusa dell’editoria libraria sarda, una mostra nata dalla volontà di diffondere, e rendere più capillare, la presenza delle opere pubblicate in Sardegna, anche in aree periferiche.

«Fonni chiude anche idealmente un anno speso dall’AES nel promuovere intensamente un comparto che ha bisogno di recuperare la sua centralità e di superare una crisi strutturale – ha specificato la presidente AES, Simonetta Castia -. Con Libri in Barbagia porremo ancora una volta in risalto il binomio tra l’isola, nelle sue molteplici sfaccettature e peculiarità, e il suo racconto. Non è la prima volta che l’AES rivolge la sua attenzione verso aree geograficamente periferiche, che rispondono all’esigenza di una diffusione capillare del libro sardo e della sua spiccata funzione sociale.»

L’inaugurazione è prevista per venerdì 14 dicembre, alle 10.30, nella Sala conferenze del Ceas, con il saluto della prima cittadina Daniela Falconi, accompagnata dagli interventi di Raffaela Mureddu, vice-sindaco ed assessore della Pubblica istruzione, e di Simonetta Castia, presidente dell’Associazione Editori Sardi. A dare l’avvio ai lavori sarà l’intervento dell’assessore regionale della Pubblica Istruzione e alla Cultura, Giuseppe Dessena.

La mattinata sarà impreziosita da un prologo sugli straordinari “Pani in Barbagia”, attraverso il quale Antonello Cuccu ed Anna Pau, in collaborazione con Ilisso. In contemporanea sarà visitabile una peculiare esposizione di pani rituali di Fonni e del territorio barbaricino.

Gli incontri con gli autori, moderati da Salvatore Taras, prenderanno il via alle 17.00, per ospitare ogni sera alla stessa ora le più interessanti novità librarie del momento. Si parlerà di romanzi, di saggistica e ricerche scientifiche e letterarie, saranno approfondite la figura del politico Giorgio Asproni e l’opera del premio Nobel Grazia Deledda.

Sempre venerdì, dopo le 20.00, Aristeo e SAT guideranno gli appassionati verso un raro appuntamento archeoastronomico sul sito di Gremanu, dal quale poter osservare la “visione nuragica” del cielo e dialogare del rapporto tra paesaggio, archeologia e stelle.

Sono previsti infine due interessanti dibattiti. Il primo, dal titolo Bilinguismo e comunità, si terrà sabato alle 11.00, per mettere a confronto diversi editori sui possibili riflessi del nuovo testo unico sulla lingua e cultura sarda. Il secondo, domenica alle 11.00, sarà dedicato invece all’“Archeologia e territorio in età prenuragica e nuragica”. Interverranno all’incontro l’assessore regionale Giuseppe Dessena, lo storico Attilio Mastino, gli archeologi Alberto Moravetti e Gianfranca Salis e l’editore Carlo Delfino.

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La prima edizione di “Approdi letterari” ha preso il via ieri nell’area Expo con l’omaggio a due significativi intellettuali del Novecento sardo: Michelangelo Pira nell’intervento appassionato di Bachisio Bandinu, e poi Manlio Brigaglia, che proprio della Gallura era originario.

La tappa gallurese del circuito regionale “L’Isola dei libri”, organizzata dall’AES con il sostegno del Comune di Olbia, è stata inaugurata nell’area Expo dall’assessora della Cultura, Sabrina Serra, assieme alla presidente AES Simonetta Castia e al rappresentante olbiese degli editori sardi, Dario Maiore, con l’auspicio da parte di tutti di trovare continuità e crescita negli anni a venire.

«Siamo molto orgogliosi di questo importante traguardo, che parte da lontano – ha affermato Sabrina Serra -. Abbiamo deciso con convinzione di puntare sull’editoria isolana, perché crediamo che rappresenti un patrimonio di tutti da valorizzare per crescere insieme.»

Soddisfazione è stata espressa anche dagli editori: «Iniziative e scelte così lungimiranti vanno premiate – ha ribadito Simonetta Castia – e anche noi cercheremo di fare in modo che non sia solo un’edizione spot, ma che abbia una prosecuzione e possa diventare un appuntamento atteso e consolidato».

Notevole interesse ha suscitato l’intervento dell’antropologo e giornalista Bachisio Bandinu, che nel ricordare la figura di Michelangelo Pira, ne ha evidenziato alcuni tratti fondamentali del pensiero, emersi attraverso i volumi postumi “Sos Sinnos” e “Il villaggio elettronico”. Punti chiave di approfondimento sono stati il rapporto di conflittualità tra codici, da un punto di vista politico, linguistico, culturale e infine scolastico. L’idea del pensatore bittese era quella di un confronto positivo tra questi codici, un confronto nel quale non vi fosse prevaricazione ma un rapporto costruttivo e arricchente per entrambe le realtà. Tra le curiosità del “villaggio elettronico”, è emerso come Michelangelo Pira avesse in qualche modo anticipato straordinariamente l’avvento di internet, prevedendo il futuro della comunicazione.

Salvatore Tola e Sandro Ruiu, attraverso la presentazione del volume “Manlio Brigaglia. Tutti i libri che ho fatto”, hanno ricordato non solo la figura dello storico, del giornalista e del docente, ma quella di un uomo straordinariamente innamorato dell’editoria, alla quale Brigaglia aveva dedicato gran parte del suo impegno culturale. Un omaggio che arriva nella sua terra d’origine, la Gallura, nella quale “il professore” aveva per alcuni versi iniziato la sua carriera con il “Giornalino di Arzachena”. All’interno del libro, edito da Mediando, gli autori hanno ripercorso da un lato la sua vita da giornalista, dove si evince la storia della Sardegna di quegli anni, e dall’altro la lunga esperienza nell’editoria libraria.

A essere raccontato, sotto forma di intervista, è stato in particolare il lavoro dietro le quinte di un uomo estremamente colto e nondimeno popolare, grazie alla sua freschezza e alla sua verve ironica e pungente.

La serata si è conclusa con la presentazione del libro “Pasquale Paoli. La Leggenda”, edito dalla Taphros, che attraverso il linguaggio accattivante del fumetto racconta la storia anticolonialista del grande patriota corso. Lo studioso Emilio Aresu ne ha descritto in modo preciso gli elementi culturali e politici che portarono la Corsica, una piccola isola nel Mediterraneo, a divenire un laboratorio e fucina di idee rivoluzionarie.

Come anteprima della manifestazione, ieri mattina la Società Astronomica Turritana ha permesso agli studenti delle scuole superiori di osservare il sole e la sua atmosfera, mentre l’esperto Gian Nicola Cabizza ha parlato di Dante e della sua profonda conoscenza del cielo. In contemporanea, gli autori Diego Corraine ed Alessandra Corda hanno raccontato agli alunni delle scuole elementari la storia del Piccolo Principe (Le Petit Prince) di Antoine de Saint Exupery in sardo e in sardo-gallurese.

Gli appuntamenti riprendono stasera, alle 17.45, nell’area Expo.

Sabato alle 17.45 Gianluca Medas propone il suo “Mammai Manna. La grande madre” (Cuec Editrice) e, alle 18.30, Sandro Manoni presenta “L’isola delle lusinghe” (Condaghes).

Alle 19.15 un interessante reading letterario a tre voci in gallurese “Aspittendi Pinocchju”, vedrà protagonisti Ivan Raimondo Ponsano, Andrea Columbano, Maria Paola Mariotti, Francesco Giorgioni, Alessandra Corda e Simone Sanna, accompagnati dalle musiche di Alessandro Mazzullo.

Mentre alle 21.00 il polistrumentista Gavino Murgia presenterà il docu-film “A tenore”, la sua opera d’esordio cinematografico. Subito dopo si proseguirà con un concerto a tema. A introdurre le due serate sarà il giornalista Salvatore Taras.

Domenica la manifestazione si conclude all’Expo con una serata moderata da Francesco Giorgioni, dedicata in particolare alle tematiche di carattere linguistico. Alle 17.00, Dionigi Pala presenterà il suo libro “Déu mi peldonet e santos!” (Paolo Sorba Editore), una interessante raccolta di detti in gallurese. C’è grande attesa per questa pubblicazione, patrocinata dal comune di Olbia ed inserita nella collana curata da Agostino Amucano, che parteciperà all’incontro per dialogare con l’autore. Alle 17.45 lo scrittore Giuseppe Tirotto illustrerà di “Piccinni in Castorias”, un romanzo in sardo-gallurese (NOR) e, alle 18.00, Tonino Cau assieme all’autrice Ardjana Toska parlerà del volume “Una gioventù distrutta” (Taphros Editrice), il racconto di una terribile storia tutta al femminile senza filtri o edulcorazioni.

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Inizia via domani (7 dicembre) a Olbia l’iniziativa culturale “Approdi letterari”, prima tappa gallurese della mostra diffusa del libro sardo. Fino al 9 dicembre, negli spazi di Expo-Olbia si terranno tre giornate di appuntamenti per accogliere presentazioni di libri, incontri con autori, conferenze, reading letterari e proiezioni di docu-film.

L’iniziativa, organizzata dall’AES è interamente sostenuta e promossa dal comune di Olbia, sarà inaugurata alle 16.30, nell’area Expo e Area Marina protetta di Tavolara, con il saluto del sindaco Settimo Nizzi e gli interventi dell’assessora della Cultura del comune di Olbia, Sabrina Serra, e della presidente dell’AES, Simonetta Castia.

Il programma di domani (venerdì 7 dicembre). Nel corso della mattinata la Società Astronomica Turritana porterà i suoi telescopi per osservare il sole e la sua atmosfera. Quindi l’esperto Gian Nicola Cabizza parlerà di Dante e delle stelle con gli studenti delle scuole superiori. In contemporanea, gli autori Diego Corraine ed Alessandra Corda incontreranno gli alunni delle primarie per raccontare la storia del Piccolo Principe (Le Petit Prince) di Antoine de Saint Exupery in sardo e in sardo-gallurese.

L’evento prende il via ufficialmente alle 17.00, nell’Area Marina Protetta, con la conferenza dal titolo “Da Sos sinnos a Il Villaggio elettronico”, dedicata alla memoria del grande intellettuale Michelangelo Pira, di cui parlerà l’antropologo e giornalista Bachisio Bandinu. Il convegno è inserito in “Annales”, format che individua nella Sardegna un importante obiettivo di riflessione grazie allo spunto tratto da libri altrettanto paradigmatici.

Gli incontri con gli autori della sezione “Tra Isola e mondo”, moderata da Salvatore Taras, inizieranno alle 18.30, con l’omaggio ad un altro grande uomo di cultura, Manlio Brigaglia, originario proprio della Gallura. Per l’occasione, Salvatore Tola e Sandro Ruiu illustreranno la loro fatica letteraria “Manlio Brigaglia. Tutti i libri che ho fatto” (Mediando Edizioni), in cui emerge sotto forma di intervista, l’immagine dello storico, quella del giornalista e del docente, ma soprattutto, quella di un “facitore di libri”.

Alle 19.15, Giancarlo Tusceri, presenta “Pasquale Paoli. La Leggenda” (Taphros Editrice), un libro per ragazzi che racconta attraverso il linguaggio del fumetto la storia anticolonialista del grande patriota corso.

La serata si conclude alle 20.00, in compagnia di Filippo Pace, che illustrerà il suo libro “La ballata della regina senza testa” (Condaghes), un romanzo ispirato ad Ariosto che tratta di temi universali in modo anticonformista.