19 December, 2024
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Giocare, distrarre per divertirsi, per riflettere sui cambiamenti sociali che vedono il progressivo smantellamento delle dinamiche di relazione. A Cagliari, nello spazio teatrale T.Off arriva il 21 settembre “Chenapan” (il bambino monello, impertinente) di Francesco Colaleo e Maxime Freixas (Compagnia Artemis Danza Italia), ore 21.00. Primo appuntamento della programmazione autunnale della rassegna internazionale di danza contemporanea “Sulle Orme – Il Mediterraneo Il Corpo Il Viaggio” organizzata da Tersicorea e diretta da Simonetta Pusceddu, in co-organizzazione per questa ultima parte che si articolerà in quattro appuntamenti fino a novembre, con Cedac (Circuito multidisiciplinare settore danza) e il network Med’Arte.

Il progetto artistico “Chenapan”, liberamente ispirato ai comici Stanlio e Ollio e ai personaggi beckettiani Estragone e Vladimiro, mette in scena i giochi di una volta. Giochi a corpo libero tra campane, guardie e ladri, lupi mangia frutta, streghe tocca colore, mikado giganti, mosche cieche e nascondigli segreti. Lo spazio scenico è un cantiere a vista, che si trasforma sotto gli occhi di chi osserva. Gli atti creativi si esprimono semplici, così come sono, in quadri vivaci di intenzioni. Nessun supporto tecnologico, ma soltanto i corpi e le loro curiosità irrefrenabili. «In questo universo dalle spontanee visioni, esiste la corda ed il suo tentativo eterno di creare portali magici, ovali nello spazio – spiegano Francesco Colaleo e Maxime Freixas -. In un turbinio accelerato di immagini, al centro una pignatta, scrigno segreto delle tentazioni più dolci. Tutti conoscono la storia di Hansel e Gretel ed hanno imparato la lezione: “Mai accettare caramelle dagli sconosciuti”».

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Il 7 luglio riprende la rassegna “Sulle Orme – Il Mediterraneo, Il Corpo, Il Viaggio”, nella suggestiva cornice della Chiesa medievale San Giuliano a Selargius, edificata in stile romanico nei primi decenni del XII secolo. Alle ore 20.30, il quarto appuntamento organizzato da Tersicorea in collaborazione organizzativa con CeDAC, Circuito Multidisciplinare delle spettacolo in Sardegna, vede stavolta il progetto interamente al femminile di danza e letteratura “L’ultima madre” di Carla Rizzu (ideazione, regia e coreografia). Prodotto dalla Compagnia Nervitesi in coproduzione con Festival Oriente Occidente e ispirato al romanzo “Accabadora” di Michela Murgia, sarà accompagnato dalla musica dal vivo del quartetto Andhira, diretto da Luca Nulchis.

Carla Rizzu esplora nel suo nuovo progetto una figura arcaica e leggendaria della sua terra. Quella donna che carica di pietas si reca in piena notte a dare l’ultimo saluto ad anziani ed infermi. Lo spettacolo, spiega la coreografa, incontra «una Sardegna antica ma non troppo, dove le cose faticano a essere chiare, dove gli occhi degli altri sono aghi che giudicano e forano l’anima». Diretta da Simonetta Pusceddu la rassegna internazionale di danza contemporanea, arte, teatro, arte circense, musica e poesia, nasce con l’obiettivo di sostenere e promuovere il lavoro multidisciplinare dei giovani artisti emergenti con una particolare attenzione al rapporto con il territorio, agli spazi urbani periferici e ricchi di storia riconfigurati come spazi per l’arte, attraverso progetti di formazione, produzione e coproduzione, residenze artistiche, dialoghi condivisi.

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Si è chiusa sabato mattina al parco di Villa Satta (IED Cagliari) la maratona di cinque giornate, dal 27 giugno al 1° luglio, della X edizione di Cortoindanza, il premio alla scrittura coreografica in forma breve organizzato da Tersicorea  e diretto da Simonetta Pusceddu, con la proclamazione dei riconoscimenti ai migliori progetti. L’overture è stata affidata alla creazione “La ballata di Filomena” di Lucrezia Maimone (Piccolo Auditorium, Cagliari), premio alla scrittura Cortoindanza 2013, con la drammaturgia di Anthony Mathieu, produzione compagnia Zerogrammi (Torino) e Tersicorea (Cagliari). Selezionata tra le tantissime opere individuate nelle diverse annualità del Cortoindanza, come la più meritevole dal punto di vista del criterio della multidisciplinarietà e dello sviluppo della drammaturgia originale in forma breve, la scrittura di Lucrezia Maimone racconta di Filomena, l’Ulisse delle sue avventure, unica eroina consapevole del suo destino. Una lotta che porta avanti con forza instancabile per ritrovare la libertà perduta. Danza e teatro incalzano per dar vita a questa ballata dedicata a tutti coloro a cui costa respirare. Le giornate del 28 e del 29 giugno erano riservate esclusivamente alla commissione artistica per la valutazione delle opere.

Cortoindanza ha visto anche quest’anno, per il suo decimo compleanno, una serie di opere in embrione di giovani talenti provenienti da diverse parti d’Europa. Venerdì sera si sono esibite al T.off le nove compagnie finaliste che si sono distinte per l’alto livello degli artisti e per una spiccata sensibilità e maturità artistica, selezionate tra un centinaio di proposte. Tutti primi autori e con una formazione importante presso le scuole più prestigiose di danza come quella di Sharon Fridman o Maguy Marin. Le loro creazioni sono state molto apprezzate dagli undici esperti della giuria, composta da coreografi e danzatori delle compagnie tra le più importanti in Italia e in Francia, e da professionisti del teatro circense, della musica, della comunicazione e dei linguaggi artistici contemporanei, il cui obiettivo principale è quello di premiare l’originalità delle proposte culturali che esprimano  una forte testimonianza dell’arte contemporanea nel mondo e sostenere tutti i progetti selezionati con l’assegnazione di quattro incentivi, distribuiti fra tutti: riconoscimenti, menzioni speciali, residenze artistiche e circuitazione delle opere.

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Cortoindanza, il premio alla scrittura coreografica in forma breve ideato da Tersicorea, compie dieci anni. Venerdì 30 giugno, la giornata conclusiva aperta al pubblico con ingresso gratuito (il 27 e il 28 giugno sono state riservate esclusivamente alla commissione artistica per la valutazione delle opere), vedrà in sequenza le coreografie dei nove finalisti che avranno modo di presentare in pochi minuti un breve assaggio del loro progetto. Sede individuata quest’anno per il decimo compleanno del festival ideato da Simonetta Pusceddu per favorire la contaminazione tra i linguaggi artistici e culturali, è il suggestivo parco di Villa Satta dello IED Cagliari, la scuola di alta formazione dedicata ai diversi indirizzi di studio nelle aree del design, della moda, delle arti visive e della comunicazione. Non solo tematica del progetto. L’Istituto Europeo di Design è infatti soprattutto una istituzione culturale che da anni lavora per creare una rete con le manifestazioni culturali della Sardegna e non solo, e che anche in questa occasione con Tersicorea trova un interessante corrispondenza di intenti e di condivisione, attraverso l’arte.

Il festival di coreografia, una maratona di cinque giornate in cui i dieci progetti selezionati tra un centinaio di proposte artistiche di altissimo livello, saranno protagonisti assoluti, iniziato il 27 giugno al Piccolo Auditorium di Cagliari chiuderà i battenti di questa edizione 1° luglio con un meeting di confronto e di dialogo tra i rappresentanti della commissione e i candidati artisti selezionati. L’overture è stata affidata alla creazione “La ballata di Filomena” di Lucrezia Maimone, premio alla scrittura cortoindanza 2013, con la drammaturgia di Anthony Mathieu, produzione compagnia Zerogrammi (Torino) e Tersicorea (Cagliari). Selezionata tra le tantissime opere individuate nelle diverse annualità del Cortoindanza, come la più meritevole dal punto di vista del criterio della multidisciplinarietà e dello sviluppo della drammaturgia originale in forma breve, la scrittura di Lucrezia Maimone racconta di Filomena, l’Ulisse della sue avventure, unica eroina consapevole del suo destino. Una lotta che porta avanti con forza instancabile per ritrovare la libertà perduta. Danza e teatro incalzano per dar vita a questa ballata dedicata a tutti coloro a cui costa respirare.

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La danza e le arti del circo di Francesca Re, Lucrezia Maimone e Elien Rodarel si intrecciano nella performance “Coreografia – Movimento per Gramsci” sull’opera dello street artist Manu Invisible, il 15 giugno. Il terzo appuntamento della rassegna di danza contemporanea “Sulle Orme – Il Mediterraneo, Il Corpo, Il Viaggio” curata da Simonetta Pusceddu si inserisce all’interno del progetto di arti visive “Questa è la tua terra”, in occasione delle celebrazioni dei Musei Civici per l’ottantesimo anno dalla  morte di Antonio Gramsci, a cura della rete “Nino dove sei” (Raffaella e Bruno Venturi curatori; Josephine Sassu, Manu Invisible, Giovanni Casu e Gianfranco Pintus, artisti). Un viaggio trasversale per contenuti e linguaggi dell’arte che attraversa il pensiero gramsciano prediligendo i temi più intimi e le suggestioni più poetiche dell’intellettuale sardo, in una serie di luoghi, reali e simbolici, mediante interventi artistici in un percorso non-convenzionale e una ricerca corale e pubblica. Scenario ideale giovedì sarà lo spazio Cartec, la Cava Arte Contemporanea recentemente restaurata e annessa alla Galleria Comunale di Cagliari, destinata ai linguaggi della sperimentazione contemporanea. Attraverso l’intreccio delle proprie specificità, i giovani artisti in questo tributo multidisciplinare, dall’arte figurativa al teatro, alla danza, interagiranno con l’opera di Manu Invisible, dislocata in pannelli-quinte all’interno delle grotte nello spazio d’arte e di sperimentazione, ai Giardini Pubblici.

Il progetto con Tersicorea si concretizza grazie a una fortunata congiuntura di luogo e tempo, nella stretta sinergia fra il progetto gramsciano e la rassegna di danza contemporanea. “Movimento” è la parola chiave condivisa che ha ispirato il titolo dell’opera di Manu Invisible, realizzata nel primo step dell’iniziativa dedicata ad Antonio Gramsci, e la coreografia di danza. Il movimento delle idee del grande politico e pensatore originario di Ales, contro l’immobilità della sua reclusione e del corpo nella sua malattia. E il movimento nella danza, nel circo, nel teatro, insieme, per costruire l’arte, effimera e immortale. La prima performance si terrà alle 20.00 e verrà replicata alle ore 21.00. Potranno entrare solo quaranta persone per volta. L’ingresso è gratuito. Per prenotazioni e informazioni si può telefonare al numero: 328/9208242.

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Prosegue la 3ª edizione della rassegna internazionale di danza contemporanea “Sulle Orme – Il Mediterraneo Il Corpo Il Viaggio”, diretta da Simonetta Pusceddu per Tersicorea, e nata con l’obiettivo di sostenere e promuovere il lavoro dei giovani artisti emergenti con una particolare attenzione al rapporto con il territorio attraverso progetti di formazione, produzione e coproduzione, residenze artistiche, dialoghi condivisi.

Domenica 11 giugno, nello spazio teatrale T.off, all 21.00, la prima nazionale della creazione “Mefisto” di e con Elien Rodarel (Monaco di Baviera/Germania). Un progetto multidisciplinare tra la danza, il circo, la musica e il teatro, in cui la forma tradizionale del cabaret viene trasformata e riadattata. Il cabaret tradizionale è un susseguirsi di numeri. Nel progetto ogni breve numero solleverà un problema, susciterà una curiosità, una conclusione, una riflessione. Il personaggio servirà da moderatore, collegando ogni immagine. “Mefisto” vuole essere una biografia senza esserlo, un modo per raccontare la propria storia senza descriverla, senza spiegarla, ma semplicemente ispirandosi per dare vita ad un personaggio “mefistoliano”

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Accogliere, creare, scambiare, condividere, partecipare, sperimentare linguaggi innovativi. Riparte la rassegna interdisciplinare di danza, teatro, arte circense, musica e poesia “Sulle Orme – Il Mediterraneo, Il Corpo, Il Viaggio”, nata per promuovere i giovani artisti emergenti all’interno di un sistema di scambio generazionale con autori coreografi e registi di rilevante fama nazionale e internazionale, e favorire loro un percorso creativo attraverso le residenze artistiche dove possano sviluppare e rendere visibili i propri progetti multidisciplinari in trasformazione, in un dialogo continuo fra il corpo, la collettività e i luoghi urbani della periferia, riconfigurati come spazi per l’arte. Terza edizione che vede un calendario ben nutrito di dodici appuntamenti, risultato del grande impegno di Tersicorea, l’associazione culturale cagliaritana diretta da Simonetta Pusceddu che al 1989 sostiene e promuove il dialogo tra artisti, territorio e patrimonio culturale. Dal 28 maggio a novembre pièce sperimentali e progetti di danza, teatro, arte circense, clownerie, musica, poesia e installazioni di video arte. Settanta gli artisti in arrivo nel capoluogo sardo, provenienti da Italia, Francia, Spagna, Egitto, Germania. Sei gli spazi urbani ed extra urbani coinvolti tra Cagliari e Selargius: Teatro Comunale Piccolo Auditorium; Spazio teatrale T.off; Cartec – Cava d’Arte Contemporanea/Giardini Pubblici; Villa Satta, sede dello IED Cagliari (Istituto Europeo di Design); Casa Collu e Chiesa San Giuliano; e ancora gli spazi all’aperto come piazze, giardini, cortili. Luoghi di grande fascino della nostra storia che tracciano il percorso per un nuovo viaggio attraverso il corpo: potente, intimo, spirituale, ironico, fiabesco, drammatico, tra luci e ombre, nei territori sconosciuti dell’animo umano.

Domenica 28 maggio apre la rassegna “Trust”, Premio alla migliore scrittura coreografica Cortoindanza 2016, della compagnia ConTrust Collective (Italia), al Teatro T.off (Cagliari), alle 21.00. Quando il corpo può liberarsi ed essere preso in consegna da qualcun altro? Malwina Stepien, coreografa e danzatrice, indaga il tema della fiducia, un sentimento ambiguo, cercato da sempre ma da cui si è totalmente all’oscuro. Un viaggio dinamico attraverso lo spazio ignoto, in cui si fa un passo avanti e subito uno indietro. Interpreti danzatori: Martin Angiuli, Malwina Stepien, Alberto Cissello. L’11 giugno, sempre al T.off, la creazione “Mefisto” di e con Elien Rodarel (Monaco di Baviera/Germania). Progetto multidisciplinare tra la danza, il circo, la musica e il teatro, in cui la forma tradizionale del cabaret viene trasformata e riadattata; il 26 giugno al Teatro Piccolo Auditorium di Cagliari va in scena alle 21.00 “Inri” della compagnia torinese Zerogrammi (Italia). Un progetto per due danzatori (e coreografi), Stefano Mazzotta ed Emanuele Sciannamea, la cui intera drammaturgia ruota intorno al tema della pratica della fede nella religione cattolica. Personaggi dai colori grotteschi, paradossali, improbabili, si muovono in un percorso che simula quello della liturgia.