22 December, 2024
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Il venerdì di How to Film the World – la rassegna in programma a Carbonia organizzata dalla Società Umanitaria – è nel segno del grande cinema internazionale. Per la prima volta in Sardegna arriva Soudade Kaadan, la regista siriana (attualmente rifugiata in Libano) che ha vinto tutti i premi più importanti al mondo riservati agli autori esordienti: il Leone del futuro a Venezia, il Sundance Film Festival negli Stati Uniti; le selezioni della Cinefondation all’ultimo Festival di Cannes.
Le storie raccontate nei suoi film, inoltre, sono drammaticamente tornate di attualità dopo i recenti sviluppi della crisi in Medioriente, con i primi raid turchi nel nord della Siria ai danni del popolo kurdo, e il beneplacito degli Usa con il ritiro delle truppe dal presidio del confine.
Soudade Kaadan sarà protagonista di un doppio appuntamento che ricalca la doppia anima del festival: formazione per i giovani e incontri con il grande pubblico. Si comincia, infatti, alle 19.00, quando alla Fabbrica del Cinema si terrà la masterclass per le ragazze e i ragazzi del progetto Carbonia Cinema Giovani: ovvero 18 under 30 dalla Sardegna e dal resto d’Italia coinvolti in un percorso formativo per tutta la durata della rassegna. Durante la lezione (aperta a tutti sino a esaurimento posti) sarà proiettato “Aziza”, il cortometraggio con cui Soudade Kaadan ha vinto il Sundance, il più importante festival al mondo di cinema indipendente. Aziza racconta la storia di un siriano rifugiato in Libano che insegna alla moglie come guidare la sua auto, l’unica cosa rimastagli del Paese d’origine. La lezione prende però una brutta piega all’insegna della follia e della nostalgia.
Alle 21.00, appuntamento invece nel centro di Carbonia, in piazza Roma, per la proiezione di The Day I lost My Shadow al Cine-Teatro Centrale. Il film racconta la guerra in Siria attraverso un punto di vista privato, in cui emerge come il conflitto armato porti le persone a perdere la propria ombra. Si tratta del primo lungometraggio di Kaadan, vincitore alla Mostra del Cinema di Venezia del Leone del Futuro, il premio per la migliore opera prima. Al termine della proiezione, ad accesso libero e gratuito come tutti gli eventi del festival, la regista dialogherà con il pubblico in sala.
Ma la seconda giornata di How to Film the World si apre al mattino, a partire dalle 10.00, nei locali della Fabbrica del Cinema, con una proiezione dedicata agli studenti e alle studentesse dell’indirizzo Scienze Umane del Liceo Scientifico Statale Emilio Lussu di Sant’Antioco. Sullo schermo Non può essere sempre estate, ovvero la storia di un gruppo di quindicenni alla prese con l’esperienza del teatro. In sala saranno presenti Margherita Panizon e Sabrina Iannucci, le due giovani registe cresciute professionalmente a Napoli all’interno del progetto FILMaP, un percorso di formazione e produzione cinematografica orientato al cinema documentario.
Si prosegue poi nel pomeriggio, al Circolo Soci Euralcoop di piazza Marmilla, con la masterclass di Giuseppe Casu, in programma a partire dalle 16.00.
Alle 19.00, invece, appuntamento con musica e convivialità al Jo Lounge Bar per il primo degli Aperitivi Sonori del festival: un momento informale in cui ospiti e pubblico possono condividere dialoghi e impressioni ascoltando buona musica. In consolle le selezioni di Rich Tarantino, artista poliedrico nato a Carbonia ma che vive di arte e musica in Asia dal 2013. Il suo elettro/pop trasforma ogni performance in uno show moderno.

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Tutto pronto per la seconda edizione di How to Film the World, le quattro giornate di proiezioni, incontri con gli autori, masterclass e buona musica in programma a Carbonia sotto le insegne della Società Umanitaria.
La manifestazione, nata dall’esperienza del Carbonia Film Festival, apre i battenti domani, giovedì 10 ottobre, con una fitta programmazione che comincia al mattino e va avanti sino a sera.
Primo appuntamento alle 10.00, nei locali della Fabbrica del Cinema, all’ombra della Grande miniera di Serbariu, dal titolo Sardegna Film Network: the sustainable island. Un incontro promosso dalla Fondazione Sardegna Film Commission sulle pratiche di sostenibilità ambientale all’interno della filiera di realizzazione dei festival. Al tavolo la rete dei Festival di Cinema che operano in Sardegna, con l’obiettivo di produrre una bozza di manifesto sul tema.
Si prosegue poi nel pomeriggio con l’inaugurazione della mostra Quando non ti vedo, a cura diIlaria Medda, con opere dell’artista cagliaritano Alberto Marci. Taglio del nastro alle 18.00, per una personale che vuole essere una riflessione profonda sulla luce e sulle ombre, ancestrale metafora dell’animo umano, alla ricerca di un equilibrio ideale. Il progetto è nato nel maggio di quest’anno grazie al contributo di tre studenti del liceo artistico di Quartu, durante una residenza in cui Marci ha lavorato alla produzione di alcune delle opere.
Grande attesa infine, per la prima regionale di “Ballata in minore“, l’ultimo lavoro di Giuseppe Casu presentato lo scorso giugno al Cinemambiente di Torino. Considerato il gran numero di persone attese, la proiezione è stata spostata al Cine-Teatro Centrale di Piazza Roma.
Il film è un road movie ambientato per le strade del Sud-Ovest della Sardegna, alla scoperta di un territorio troppo a lungo sfruttato. La storia è quella di una carovana di artisti di strada dalle diverse provenienze, e dei loro incontri con la popolazione locale. Incontri che portano gli artisti ad aprirsi. Scopriamo così Rasid, marionettista rom bosniaco, fuggito quand’era bambino dalla Jugoslavia in guerra, passando per i campi rom; Carlos, cileno sbarcato in Italia a sei anni per fuggire la dittatura di Pinochet. Il percorso, attraverso un punto di vista altro, affronta le conseguenze della chiusura delle miniere, il rapporto degli isolani con la natura e il loro legame con gli antenati.
«Ciascuno degli incontri – spiega Giuseppe Casu, regista sardo emigrato a Roma – rivelerà diverse esigenze e pratiche di resistenza al modo di vivere e di pensare più diffuso e consumistico. Il mio desiderio di ritorno si è sfaldato, si è trasformato: forse non c’è nessun ritorno possibile, la mia terra d’origine appartiene a quelli che la difendono, a quelli che resistono, a quelli che sono di passaggio ma tengono ben saldi i loro padri sulle spalle.»
IL FESTIVAL
How to Film the World prosegue nel cuore del Sulcis sino a domenica 13 ottobre, con 13 ospiti dall’Italia e dal mondo, 16 incontri ad ingresso libero e gratuito, masterclass e workshop dedicati a 18 tra ragazze e ragazzi provenienti dal Sulcis, dalla Sardegna e da tutta Italia, selezionati attraverso il programma Carbonia Cinema Giovani.
Tra gli ospiti, per la prima volta nell’isola Phaim Bhuiyan, giovanissimo autore, regista e interprete di “Bangla”, caso cinematografico dell’anno in Italia, vincitore del Nastro d’Argento per la migliore commedia; la regista siriana Soudade Kaadan, che ha vinto tutti i premi più importanti al mondo riservati agli autori esordienti: il Leone del futuro a Venezia, il Sundance Film Festival negli Stati Uniti; le selezioni della Cinefondation all’ultimo Festival di Cannes.
E ancora la buona musica con il live di Bob Corn, autore emiliano dall’animo folk che ha girato il mondo, e Godblesscomputers, con le sue selezioni a cavallo tra black music ed elettronica d’autore.
How to Film the World è un evento organizzato dalla Società Umanitaria di Carbonia insieme al CSC di Cagliari – Cineteca Sarda, con il contributo della Direzione Generale Cinema del MIBACT e il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission, sotto la direzione artistica di Francesco Giai Via, critico cinematografico e operatore culturale.

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Prima tappa di avvicinamento alla seconda edizione di How to Film the World, l’evento organizzato dalla Società Umanitaria di Carbonia che porta in Sardegna i protagonisti del cinema contemporaneo. La tre giorni di proiezioni, eventi e masterclass, si terrà quest’anno dall’11 al 13 ottobre.

In attesa del decennale del Carbonia Film Festival, in programma per il 2020, How to film the world si conferma come evento biennale dedicato all’approfondimento e all’incontro con registi e autori provenienti da tutto il mondo, con un focus particolare dedicato alla formazione. L’obiettivo è il racconto del contemporaneo, tanto nella scelta dei temi (lavoro e migrazioni), quanto nell’attenzione dedicata alle nuove forme del cinema di finzione e documentario. Direttore artistico di entrambi i progetti è Francesco Giai Via, critico cinematografico e operatore culturale.

Insieme alle date dell’edizione 2019 arriva anche la conferma del primo ospite internazionale: la regista siriana Soudade Kaadan. Con il suo esordio “The Day I Lost My Shadow”, Kaadan ha vinto il “Leone del futuro” (premio riservato alla miglior opera prima) alla Mostra del Cinema di Venezia del 2018. Il un suo più recente cortometraggio, “Aziza”, si è aggiudicato il Grand Jury 2019 del Sundance Film Festival.

Il suo ultimo progetto, inoltre, è stato selezionato dalla Cinefondation per il Festival di Cannes in corso di svolgimento.

Si tratta di Nezouh, il progetto di un film che intende raccontare la Siria come i media tradizionali non riescono a fare. Dietro la guerra, nel disastro dei bombardamenti, nella piaga dolorosa dell’emigrazione, Kaadan dà vita una storia di donne che trovano un’inattesa via per l’emancipazione. In una società ancora molto chiusa persino nelle famiglie più liberali, le donne siriane – a seguito dei continui sfollamenti – esplorano per la prima volta la possibilità di vivere da sole, lontano dalle famiglie d’origine. Uno spiraglio di luce che squarcia l’oscuro velo degli orrori della guerra.

Soudade Kaadan, il prossimo ottobre, parteciperà agli incontri con il pubblico di Carbonia e alle masterclass con le ragazze e i ragazzi che verranno selezionati dal Bando Carbonia Cinema Giovani, promosso insieme alla Fondazione Sardegna Film Commission.

Da oggi, sabato 18 maggio, sarà infatti on line il bando per la selezione degli 8 giovani che saranno ospiti e protagonisti delle attività della rassegna e che avranno così la possibilità di partecipare agli incontri di formazione tenuti da alcuni grandi autori contemporanei. Per candidarsi basterà compilare il modulo di iscrizione sul sito della Società Umanitaria di Carbonia, includendo un curriculum vitae e una lettera motivazionale che specifichi l’affinità del proprio percorso con gli obiettivi della rassegna. Potranno aderire al progetto le ragazze e i ragazzi di età compresa tra i 19 e i 30 anni, con particolare riferimento a quanti si interessano di cinema, agli operatori culturali, agli aspiranti filmmaker e critici cinematografici. Il bando resterà aperto sino al 30 giugno 2019.

Quattro partecipanti verranno invece selezionati dalla rete Ucca – Unione Circoli Cinematografici dell’Arci, con cui il festival vanta una storica collaborazione, attraverso una partnership con il circolo OPERE PRIME – che cura una coraggiosa testata on-line e seguirà l’evento con i daily report dei suoi inviati – e ARCI MOVIE di Ponticelli che, attraverso l’atelier di Cinema del Reale FILMaP, svolge un programma di formazione formativo e produttivo sul cinema documentario per giovani autori nella periferia Est di Napoli.

In attesa della decima edizione del Carbonia Film Festival, il grande cinema torna nel Sulcis per How to Film the World, dall’11 al 13 ottobre, alla ricerca di nuove prospettive per raccontare il mondo.

28 January 2019, Rotterdam. IFFR2019. {event}. . Photo: Joke Schut / www.jokeschut.nl

28 January 2019, Rotterdam. IFFR2019. {event}. . Photo: Joke Schut / www.jokeschut.nl