22 December, 2024
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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessore regionale della Pubblica istruzione, Claudia Firino, ed il Rettore dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo, hanno partecipato ieri a Roma ad una riunione con il ministro dell’Università e Istruzione Stefania Giannini. «L’incontro ​di oggi è stato positivo per due motivi – ha commentato il presidente Pigliaru -: in primo luogo, ​i dati appena rilasciati dal Ministero sulle assegnazioni del Fondo di finanziamento ordinario (FFO) ​​mostrano che le Università sarde hanno lavorato bene​. In concreto, c​iò significa che nell’assegnazione delle risorse​ per il 2016 si avrà, rispetto al 2015, un miglioramento della quota-base del finanziamento ordinario, ​che include la porzione basata sul costo-standard​​. ​In secondo luogo, ​su nostra richiesta il ministro Giannini ha confermato che, nella revisione dei parametri per la definizione dei finanziamenti​ a partire dal 2017,​ sarà riconosciuta la condizione di insularità della Sardegna. È il risultato che attendevamo e che, sommato alle performance positive, apre prospettive incoraggianti per i nostri Atenei.»

«E’ importante sottolineare – ha aggiunto l’assessore Firino – come il riconoscimento di insularità, che attendiamo venga inserito nella revisione dei parametri, sia per la Sardegna una condizione oggettiva e non un privilegio. Prendiamo atto di quanto confermato dal ministro Giannini, sia su questo fronte che sulla qualità delle Università sarde. Nonostante la situazione di difficoltà, infatti, i nostri Atenei sono riusciti ad offrire un’offerta formativa che si è rivelata attrattiva per i ragazzi, risultato che è stato possibile raggiungere anche grazie alle risorse regionali.»

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Claudia Firino copia

Ieri pomeriggio l’assessore regionale della Pubblica Istruzione Claudia Firino, ha partecipato nell’Aula Magna del Palazzo dell’Università, alla giornata dedicata alla “Primavera dell’Università”, momento di riflessione sul sistema, indetta in tutti gli Atenei dalla Conferenza dei Rettori delle Università italiane.
«Regione, Università e società civile combattono unite la stessa battaglia per il diritto all’alta formazione – ha detto Claudia Firino -. Il corteo di oggi, che ha visto sfilare con convinzione anche persone che non hanno intrapreso questo percorso di studi nella loro vita, dimostra che si tratta di una battaglia comune, che riguarda tutti, poiché solo l’istruzione e l’eccellenza possono portare miglioramento e sviluppo per la nostra isola.»
«A dimostrazione del fatto che quella per il diritto allo studio sia una battaglia comune – ha proseguito Firino – è la mia presenza di due settimane fa a Roma, dal ministro Stefania Giannini, insieme al presidente Pigliaru e ai Rettori dell’Università di Cagliari e Sassari. Abbiamo portato il grido d’orgoglio dei nostri Atenei, che sono in grado di operare allo stesso livello degli altri, se messi in condizioni d’equità e parità, ciò che noi da tempo rivendichiamo.»
L’assessore Firino ha precisato di non aver chiesto un trattamento di favore al Ministro, ma che venisse presa in considerazione la specificità della Sardegna «che esiste e non può essere negata – ha affermato – e deve essere misurata nel momento delle decisioni importanti, perché non si creino disparità a danno dei nostri studenti e del futuro della nostra isola. Per questo motivo le promesse di revisione delle soglie Isee e Ispe non sono una risposta sufficiente davanti ai dati allarmanti che registriamo sul diritto allo studio».
L’assessore Firino ha concluso il suo intervento con l’auspicio che la collaborazione tra Regione e Università conduca presto a un risultato soddisfacente per mettere gli studenti sardi in condizione di parità rispetto ai colleghi delle altre regioni d’Italia.

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I problemi delle Università isolane legati all’utilizzo dei costi standard ai fini della determinazione del finanziamento statale, sono stati affrontati oggi a Roma nel corso di un incontro svoltosi al ministero di viale Trastevere, tra il ministro dell’Istruzione, università e ricerca, Stefania Giannini, il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, l’assessore regionale della Pubblica istruzione, Claudia Firino, e i rettori delle Università di Cagliari, Maria del Zompo, e Sassari, Massimo Carpinelli.

«Abbiamo sottolineato che c’è un caso specifico, in Sardegna, legato all’insularità e alla bassa densità di popolazione. L’attuale metodo di valutazione è tarato a livello nazionale e non tiene conto delle dimensioni del bacino di attrattività degli studenti che di fatto penalizza la Sardegna – ha dichiarato Pigliaru chiedendo alla Ministra la revisione dell’attuale disegno di sanzioni e premi -. La Ministra ha riconosciuto il caso specifico della Sardegna e si è impegnata a prevedere apposite modifiche perequative all’attuale sistema già per il 2016, mentre per gli anni successivi c’è l’impegno a riconoscere a livello strutturale la discriminante dell’insularità, legata alla bassa densità di popolazione tipica della Sardegna. Attendiamo nei prossimi giorni la proposta con la quantificazione della perequazione, che valuteremo con attenzione.» 

In ragione dell’insularità, della bassa densità di popolazione e dell’alto tasso di abbandono scolastico, infatti, la Sardegna ha un bacino di studenti universitari inferiore di circa il 50% rispetto a un ateneo del Nord Italia. Ciò significa che gli atenei sardi non giocano in condizioni di pari opportunità con gli altri, per ragioni che nulla hanno a che fare con le performance dell’Università.

«La Sardegna sta puntando sull’istruzione e sull’innalzamento del numero dei laureati, non si può permettere di perdere finanziamenti su un settore così sensibile e strategico. Non va bene prevedere un sistema univoco, in condizioni differenti: l’universitario regolare dovrebbe pesare maggiormente dove è più difficile attrarre studenti» ha dichiarato l’assessore Claudia Firino, che ha inoltre sottolineato l’importanza di avere certezze sui finanziamenti statali alle borse di studio attualmente in calo, imprescindibili per potenziare gli Atenei sardi. L’assessore della Pubblica Istruzione ha concluso avanzando l’esigenza di prevedere modifiche ai parametri Isee e Ispe che incidono sull’efficacia delle misure del diritto allo studio.

Il sistema dei parametri legati al “costo standard di formazione per studente in corso”, come definito nel Decreto n. 893 del 2014, attualmente incide per il 25% nella definizione dell’assegnazione del fondo statale ordinario e ha già determinato una significativa diminuzione dei fondi per le Università sarde.

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In Italia circa 12.000 bambini che frequentano le nostre scuole sono affetti da diabete. Nonostante gli sforzi per renderli autosufficienti, tuttavia si tratta di bambini che necessitano di particolari attenzioni in ambito scolastico: controlli della glicemia, somministrazione di insulina, adeguata alimentazione alla mensa corretta attività fisica. Per non parlare della gestione di eventuali crisi ipoglicemiche.

Il MIUE e il ministero della Salute hanno in questi giorni diramato un documento dal titolo “Aspetti organizzativi e procedurali nella somministrazione dei farmaci per la continuità terapeutica e la gestione delle emergenze”. Il risultato in buona sostanza è che gli interventi previsti per i diabetici, gli asmatici, gli epilettici, vengano eseguiti in forma volontaria dal personale scolastico previa formazione, anziché dalla ASL di competenza.

Immediata la reazione delle associazioni pazienti.«E’ impensabile che la buona volontà di un insegnante possa sostituirsi alle competenze di un medico – ha sottolineato Antonio Cabras, presidente della Federazione Nazionale Diabete Giovanile -. Certamente va accolto con interesse l’invito del Ministero ad organizzare corsi di formazione per il personale scolastico volontario, ma questo non può rappresentare la soluzione al problema per una serie di motivi. Innanzitutto l’insegnante è presente per 5 giorni su 6 con un orario variabile tra le 18 e le 24 ore settimanali; e poi nella vita di un bambino diabetico si possono verificare situazioni che richiedono particolari cognizioni sanitarie e non maldestri tentativi di persone di buone volontà.

«Mi viene la pelle d’oca – ha concluso Cabras – alla sola idea di un insegnante costretto a convivere con le conseguenze di un intervento sbagliato : ma insomma come si fa a scaricare responsabilità così gravi su chi dovrebbe insegnare storia e matematica, quando ci sono operatori della ASL regolarmente retribuiti proprio per questo scopo?»

In una lettera inviata al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini e al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, la Federazione ha denunciato le carenze del documento richiamando la necessità di «individuare al più presto le figure all’interno del servizio sanitario territoriali che siano in grado di assumere la regia e la responsabilità del benessere dei bambini con diabete in ambito scolastico evitando di coinvolgere il personale scolastico non in possesso di idonee cognizioni sanitarie e, a quanto risulta, neanche remunerato per questi compiti».

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Venerdì 15 e sabato 16 gennaio si terrà a Roma la prima Assemblea Nazionale del Comitato Giovani della Commissione italiana per l’UNESCO, patrocinata dal Senato della Repubblica, dal ministero per i Beni e le Attività culturali e del Turismo e dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Oltre duecento giovani soci tra i 20 e i 35 anni, fra cui studenti, ricercatori, artisti, professionisti, manager e  imprenditori, accorreranno da tutte le regioni d’Italia, per tracciare assieme le linee programmatiche di un ambizioso piano di lavoro pluriennale e ufficializzare l’attivazione di importanti partnership strategiche, anche la regione Sardegna parteciperà all’Assemblea nella Capitale.
Due giorni di lavori serrati, che si svolgeranno tra l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Giovanni Treccani, la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani presso il Senato della Repubblica, e l’Università degli Studi Niccolò Cusano. Gli appuntamenti del primo giorno sono aperti e rivolti a stampa e Istituzioni, il secondo giorno sarà a porte chiuse ma con possibilità di interventi su richiesta.
Numerosi relatori ospiti prenderanno parte all’iniziativa, in particolare del pomeriggio del 15: fra loro Dario Franceschini, ministro per i Beni e le Attività culturali e del Turismo, Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Eric Falt, Direttore generale aggiunto per le Relazioni esterne e l’Informazione al pubblico per l’UNESCO e Giovanni Puglisi, presidente della Commissione nazionale italiana per l’UNESCO. 
Forte l’entusiasmo e la determinazione nelle parole del presidente del Comitato giovani, Paolo Petrocelli: 
Il Comitato Giovani nasce con un obiettivo chiaro e ambizioso: rivitalizzare il sistema culturale del nostro Paese tramite il lavoro, l’entusiasmo, la passione, le idee di un’intera generazione di giovani preparati e motivati. Con la nostra prima Assemblea nazionale avviamo un percorso importante di collaborazione con le istituzioni, le realtà accademiche, i grandi partner di riferimento del mondo dell’imprenditoria, della tecnologia e dell’innovazione. Sono sicuro che attraverso la realizzazione di progetti e iniziative diffuse a livello regionale e nazionale, saremo presto in grado di dare un significativo contributo al nostro Paese.
Il Comitato giovani della commissione Italiana per l’UNESCO si è costituto nel 2014 su iniziativa di quattro giovani delegati e ex-tirocinanti della Commissione Nazionale stessa (Presidente: Paolo Petrocelli, Segretario Generale: Antonio Libonati, Vicepresidenti: Virginia Caimmi e Liliana Mota), con l’obiettivo di supportare, su base volontaria, le attività dell’UNESCO in Italia nel campo dell’educazione, della scienza, della cultura e della  comunicazione, promuovendone progetti, valori e priorità nelle comunità locali, attraverso la partecipazione attiva della società civile. Nel corso del 2015, attraverso la pubblicazione di un bando pubblico, sono stati selezionati per titoli e colloquio un rappresentate e 10 soci per regione.
L’assemblea si aprirà la mattina del 15 gennaio con una riunione plenaria presso l’Istituto Treccani, uno dei partner di riferimento del Comitato. I lavori proseguiranno poi alle ore 15.00 presso il Senato della Repubblica, con un incontro di dibattito aperto,  moderato dal presidente Paolo Petrocelli, a cui interverranno: Dario Franceschini, ministro del Mibact; Stefania Giannini, ministro del Miur; Eric Falt, direttore generale aggiunto per le Relazioni esterne e l’Informazione al pubblico per l’UNESCO; Giovanni Puglisi, presidente Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO; senatrice segretaria del Consiglio di Presidenza del Senato-Componente 7ª commissione permanente Cultura; Massimo Bray, direttore Generale Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani; Maria Paola Azzario, presidente FICLU; Alessio Pascucci, vicepresidente dell’associazione Beni italiani patrimonio mondiale UNESCO; Gianluca Callipo, Coordinatore Nazionale ANCI Giovani; Alessandro Micheli, presidente nazionale Giovani imprenditori Confcommercio; Giorgia Abeltino, direttore Public Policy Google Cultural Institute; Stefano Pighini, Presidente LVenture Group; Fabio Fortuna, Rettore Università Niccolò Cusano; Antonio Venece, Direttore IED Roma; Carlo Ratti, Direttore MIT Senseable City Laboratory; Luciano Vanni, Direttore Editoriale di “Turismo Culturale”.
Per testimoniare vicinanza e sostegno ai giovani soci, parteciperà poi all’iniziativa un gruppo di artisti d’eccezione, fra cui Paolo Fresu, Davide Boosta Dileo, Max Gazzè e Vittorio Nocenzi, che verranno nominati Ambasciatori del Comitato Giovani. 
L’Assemblea nazionale proseguirà poi il 16 gennaio con una serie di workshop dedicati e incontri frontali con i vari partner del Comitato giovani, tra le sedi dell’Università Niccolò Cusano e l’Istituto Treccani.
La conclusione dei lavori porterà alla stesura di una Carta dei valori del Comitato e alla definizione di due progetti nazionali incentrati su educazione, valorizzazione del patrimonio, imprenditoria culturale, tecnologia e innovazione che verranno successivamente comunicati alla stampa.  

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Radiotelescopio San Basilio 1

L’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci ha incontrato il neopresidente dell’Inaf, Nicolò D’Amico, 62 anni, professore ordinario di astrofisica all’Università di Cagliari, nominato alla guida dell’Ente vigilato dal Miur lo scorso 16 ottobre dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini. L’incontro con il vicepresidente della Giunta è stato un primo contatto per avviare il confronto sulle attività che l’Inaf intende sviluppare in Sardegna, ed è emersa la volontà comune di una collaborazione fra le due istituzioni.
«Ci sono prospettive importanti per il futuro dell’Osservatorio e più in generale per un settore in cui questa amministrazione ha dimostrato di credere fortemente, puntando su una scommessa scientifica fatta con grande determinazione – ha sottolineato l’assessore Paci -. Sono certo che la grande professionalità e le competenze del presidente D’Amico daranno un contributo decisivo per l’ulteriore sviluppo dell’Osservatorio in Sardegna, dove puntiamo a sviluppare strutture e capitale umano dell’astrofisica nazionale. Siamo quindi interessati a investimenti nel radiotelescopio ma anche a sviluppare un discorso più articolato attraverso la strategia S3 per l’innovazione.»
Nell’Osservatorio Astronomico la Sardegna ha investito negli anni circa 20 milioni di euro. La realizzazione del grande radio telescopio SRT (Sardinia Radio Telescope), è stata finanziata nel 1997 dal Ministero nell’ambito dei Piani di potenziamento della rete scientifica e tecnologica nelle aree depresse, e la Regione ne ha fatto uno dei punti strategici dello sviluppo del sistema del sapere nell’isola. Ora la Regione vuole portare in Sardegna un pezzo importante dell’Astrofisica nazionale, non solo le strutture ma anche il capitale umano, nella convinzione che dopo aver investito moltissimo in questo progetto sia arrivato il momento di vedere gli sviluppi di quella che è stata una vera e propria scommessa scientifica.
Il presidente dell’Inaf ha ribadito l’interesse dell’Ente per i suoi insediamenti in Sardegna, dove importanti competenze locali negli atenei, nei centri di ricerca regionali, nel tessuto imprenditoriale, e più in generale nel Distretto Aero Spaziale, offrono un valore aggiunto. «Il radiotelescopio SRT e la nuova sede cittadina nel campus di Selargius, sono due insediamenti strategici per l’Inaf, come emerge dagli importanti risultati raggiunti in questi anni, dall’interesse manifestato da altre agenzie, per esempio l’Agenzia Spaziale Italiana, e dall’attenzione manifestata dai nostri partner internazionali – ha sottolineato Nicolò D’Amico -. Ci siamo già messi al lavoro per consolidare questi risultati e per individuare la giusta strada per mantenere l’autodeterminazione e l’autonomia che caratterizza la Sardegna, facendone un valore aggiunto nel panorama nazionale e internazionale dell’astronomia, riuscendo così a sviluppare ulteriormente la presenza dell’Inaf nell’isola, valorizzando allo stesso tempo le eccellenze locali«.
Domenica prossima 8 novembre alle 18.00, nel Teatro “Si ‘e Boi” nell’omonima piazza a Selargius, il Comune e l’Inaf hanno organizzato la cerimonia di presentazione delle attività pubbliche dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari, situato all’interno del nuovo “Campus della Scienza, della Tecnica e dell’Ambiente” del comune di Selargius. Saranno presenti l’assessore Paci e il presidente D’Amico.

 

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Claudia Firino 1

«Esprimo grande soddisfazione per l’ampliamento dell’organico con 50 posti ulteriori per i docenti delle scuole sarde. Questo è stato non solo un nostro auspicio, ma anche il tema dell’incontro a Roma di due settimane fa con il ministro Stefania Giannini, in quello che è un percorso di confronto tra Regione e Governo sui temi della scuola isolana». Così l’assessore della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, che ha commentato inoltre: «Ritengo altrettanto importante la concessione delle deroghe per il personale Ata, in attesa di una futura stabilizzazione, e l’aumento del numero degli insegnanti di sostegno. E, a tale proposito, per tutti gli studenti disabili confido che l’ampliamento dell’organico consenta loro un miglior percorso scolastico, e cito ad esempio il caso della scuola di Bono, per la quale ho ricevuto rassicurazioni sulla presa in carico della situazione».

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LICEO Lussu Sant'Antioco copia

Si è svolta stamane, nella riunione della II commissione, l’audizione dell’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, che ha illustrato al parlamentino presieduto da Gavino Manca (Pd), l’attuazione del piano di dimensionamento scolastico regionale.

L’assessore e il presidente Manca, nel corso dei loro interventi, hanno evidenziato che, all’avvio dell’anno scolastico 2015-2016, non sono state rispettate le indicazioni formulate dal Consiglio regionale e dalla Giunta in merito al Liceo “Lussu” di Sant’Antioco e all’Alberghiero di Budoni. Nel primo caso il ministero dell’istruzione non ha riconosciuto Sant’Antioco meritevole delle deroghe che sono previste per le cosiddette isole minori mentre la scuola alberghiera di Budoni è stata accorpata con quella di Siniscola invece che con quella di Arzachena (così come era stato deciso dalla Regione). Quest’ultima situazione – così ha riferito l’assessore Firino – è stata portata all’attenzione del ministro Stefania Giannini nel corso del recente incontro tenutosi a Roma ed il disguido sarebbe stato causato dalla mancata modifica, in sede ministeriale, dei relativi codici meccanografici. L’assessore si è detta invece “stupita” delle valutazioni fatte dal ministero a proposito delle deroghe non riconosciute a Sant’Antioco («per il Miur non è ricompreso nelle isole minori») e con Gavino Manca ha rimarcato le prerogative della Regione in materia di dimensionamento scolastico, insieme con la necessità che queste trovino piena attuazione. Il vice presidente della commissione, Ignazio Locci (FI), ha quindi insistito sul riconoscimento dell’isola di Sant’Antioco tra le isole minori ed ha citato i numerosi casi in cui le norme nazionali lo attestano.

A questo proposito, il presidente della II commissione non ha escluso l’elaborazione di un’apposita risoluzione sull’argomento ed ha voluto manifestare la protesta della commissione «perché sono state disattese le indicazioni della Giunta e del Consiglio regionale sul piano di dimensionamento scolastico regionale in riferimento all’autonomia scolastica del Liceo “Lussu” di Sant’Antioco ed all’accorpamento dell’istituto alberghiero di Budoni».

Successivamente, l’assessore della Pubblica Istruzione ha relazionato sul problema del trasporto degli alunni ricordando come le azioni programmate dalla Regione si muovono lungo due direttrici principali: l’acquisto dei mezzi e i sostegni finanziari ai Comuni che garantiscono il servizio. Per quanto attiene l’acquisto degli scuolabus l’assessore si è detta «sinceramente dispiaciuta per il fatto che i bus non siano ancora disponibili» ed ha illustrato le procedure in corso ed il relativo bando da otto milioni (più Iva) suddiviso in tre lotti a valere sui fondi Feasar. Il ritardo, imputabile unicamente all’iter amministrativo, è stato comunicato ai Comuni in tempi congrui per predisporre le opportune iniziative e l’assessore ha sottolineato la “proficua collaborazione” tra la Regione e gli Enti locali. La responsabile della Pubblica istruzione ha quindi riferito della recente approvazione in Giunta della delibera che stanzia ulteriori fondi ai Comuni che gestiscono il servizio di trasporto degli alunni e che prevede premialità per i centri che sono stati interessati dalle misure dell’ultimo piano di dimensionamento scolastico («ma andremo a sostenere anche i Comuni che negli ultimi quattro anni sono stati interessati dai precedenti piani») e per quei Comuni che gestiscono il servizio in forma associata.

Un ulteriore approfondimento ha riguardato il trasporto degli alunni disabili e le complessità nella gestione per effetto dell’attuale situazione finanziaria delle amministrazioni provinciali e per l’incertezza del quadro di riforma delle competenze e delle funzioni degli Enti locali. «A fronte dello stanziamento di sei milioni – ha spiegato Claudia Firino – ne abbiamo impiegato già 1.400.000 euro (1.200.000 per la sola Provincia di Sassari) ed abbiamo chiesto agli amministratori straordinari delle otto province una quantificazione del fabbisogno per garantire un servizio essenziale alle nostre comunità».

A conclusione dell’intervento dell’assessore Firino, il presidente Manca ha introdotto il secondo punto all’ordine del giorno inerente il regolamento per la ripartizione dei fondi stanziati dalla legge 3 del 2015 a favore dell’emittenza televisiva privata in Sardegna. Gavino Manca ha evidenziato il ritardo con il quale si procede ed ha raccomandato un’accelerazione nella predisposizione del regolamento anche alla luce del perdurare della crisi che investe l’intero comparto dell’editoria isolana. L’assessore Firino ha ripercorso l’iter del provvedimento e ne ha scandito i passaggi politico-amministrativi, ad incominciare dalla notifica alla commissione Ue. Procedura conclusa nei primi giorni di settembre e che consentirà quindi di varare un regolamento che tenga conto della necessità del sostegno all’emittenza televisiva e della salvaguardia dei livelli occupazionali.

«Puntiamo sulla qualità – ha concluso Firino – e vogliamo che i contributi rappresentino un’occasione per rilanciare la progettualità e le produzioni delle nostre emittenti.»

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L’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, ha incontrato questa mattina il ministro Stefania Giannini sui diversi temi della scuola sarda. Il confronto si è aperto sulle istanze degli insegnanti precari isolani, per trovare soluzioni che possano limitare il loro trasferimento nelle scuole oltre Tirreno.
«Ho ricevuto rassicurazioni dal Ministro sugli strumenti messi in campo per limitare i trasferimenti extra regionali, come la pubblicazione anticipata delle supplenze, e ancora sul numero di docenti che realmente saranno chiamati a insegnare fuori dall’isola: numeri, che sulla base delle analisi tutt’ora in corso, sono inferiori alle previsioni iniziali.»
L’assessore Firino ha tuttavia ribadito al ministro Giannini il fatto che l’insularità è un oggettivo fattore di svantaggio, e la necessità di aprire un confronto tra Ministero e Regione sulla determinazione dell’organico in base alle specificità e problematiche dell’isola.
«Ho chiesto al ministro Giannini, che si è resa disponibile al dialogo – ha aggiunto l’assessore Firino – che già dal prossimo anno vengano ridefiniti i criteri nella assegnazione degli organici, per i quali non si può non tenere conto di fattori come la dispersione scolastica. Inoltre, la Regione vuole avere un ruolo decisionale per ciò che concerne l’organico potenziato: queste scelte devono infatti essere coerenti con i progetti già messi in campo in questi mesi dalla giunta Pigliaru per combattere la dispersione scolastica e potenziare il tempo pieno.»
Sui progetti, l’assessore regionale dell’Istruzione ha proposto al ministro Giannini la sottoscrizione del Protocollo d’intesa tra Ministero e Regione, perché il Governo contribuisca finanziariamente e riconosca il punteggio nelle graduatorie al personale docente e non docente.
Claudia Firino copia

 

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Centinaia di docenti hanno partecipato questa mattina, davanti al Palazzo della Regione, a Cagliari, alla manifestazione organizzata a difesa della “Scuola Sarda”, contro la “Buona Scuola” del Governo Renzi. «Scuola Sarda, Docenti Sardi» riportava un grandissimo striscione esposto davanti al Palazzo della Regione. La manifestazione odierna è giunta al terzo giorno di protesta dei docenti che chiedono di non essere costretti ad emigrare. Lunedì l’assessore regionale della Cultura, Claudia Firino, ha chiesto un incontro al ministro della Pubblica Istruzione, Stefania Giannini, per affrontare i problemi sollevati dal mondo della scuola e cercare di trovare insieme una soluzione al caso Sardegna. Il primo obiettivo è una sospensiva sui termini di presentazione delle domande di assunzione in scadenza tra poche ore, alle 14.00 di venerdì 14 agosto 2015.

Alla manifestazione ha partecipato il deputato di Unidos, Mauro Pili. «Stanno svendendo la scuola sarda per non disturbare Renzi & compagni – ha scritto l’ex presidente della Regione nel suo profilo facebook -. Una regione di incapaci. Si sono accorti del rischio di perdere 1.000 posti di lavori un giorno fa e adesso a Roma non gli rispondono nemmeno al telefono. Hanno il coraggio di lasciare migliaia di famiglie senza risposta. Latitanti assessore e Presidente, incapaci di una benché minima risposta ai comitati riuniti in viale Trento. Non vadano in vacanza, ma vadano invece a Roma a chiudere subito questa partita».

Da Roma non arrivano buone notizie nella prospettiva di eventuali modifiche alle norme appena approvate. Pur dichiarandosi disponibile all’incontro richiesto dall’assessore della Pubblica istruzione della Regione Sardegna per affrontare il problema della mobilità dei docenti, infatti, il sottosegretario dell’Istruzione, Gabriele Toccafondi, ieri, nel corso delle celebrazioni per la Liberazione di Firenze, ha affermato che «non è possibile avere per tutti il posto sotto casa. La mobilità a scuola, come anche in tutti i settori del lavoro pubblico e privato, esiste – ha aggiunto il sottosegretario dell’Istruzione -, ed è impossibile da evitare completamente: cerchiamo di evitarla per quanto possibile».

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