2 November, 2024
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Il 6 dicembre, a Cagliari, prende il via Marina Family Friendly, luoghi e servizi per la genitorialità, progetto ideato dalla Cooperativa sociale Si Può Fare Onlus, e finanziato dalla Regione Sardegna – Assessorato del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale grazie ai fondi per Progetti innovativi e qualificati in materia di politiche di integrazione degli immigrati non comunitari (L.R. 46/90).

Sino al 20 maggio 2020, il quartiere Marina sarà la base di una serie di iniziative (dall’esperienza del teatro sociale ai seminari sull’intercultura d il dialogo, passando per gli incontri rivolti alle donne, per conoscere meglio il proprio corpo, fino alla produzione di una serie fotografica di ritratti di famiglia in vecchio stile) rivolti, soprattutto, a genitori, ma non solo, con l’obiettivo di creare una rete di supporto, integrazione e nuove forme di conoscenza tra famiglie di tutte le culture.

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 «Avvicinatevi alle persone indipendentemente dal colore della pelle. Cercate di conoscerle, da lontano è difficile capire se chi ci sta di fronte sia buono o cattivo.»

È l’appello lanciato dal Kallil Ibrahim Kone, 19 anni, nato in Costa d’Avorio e ospite del Centro di Accoglienza di Cagliari gestito dalla cooperativa “Il Sicomoro”. Kallil è sbarcato a Cagliari, nel 2016, a bordo di una nave del sistema Frontex al termine di un viaggio infernale dal suo Paese sino alla Libia e poi per mare sino alle coste italiane. Oggi la sua nuova vita è caratterizzata dallo studio, dal gioco del calcio (è attaccante del Capoterra) e dalla passione per il cinema che lo ha portato a ricoprire il ruolo di attore protagonista nel film “Fiore gemello” di Laura Luchetti, presentato con ottimi risultati al Festival del Cinema di Roma e poi a Madrid e Toronto. La pellicola uscirà nelle sale nei primi mesi del 2019.

Kallil è intervenuto, a Cagliari, all’incontro organizzato dalla Regione nell’Aula Magna dell’istituto superiore “De Sanctis-Deledda” nel quale l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu ha dialogato con gli studenti della scuola sul tema dell’accoglienza dei richiedenti asilo e di coloro che hanno ottenuto la protezione internazionale.

Hanno partecipato al momento di approfondimento, scandito dalle tante domande giunte dalla platea, i diciottenni Tchasse Rodrigues, originario del Camerun, studente all’Istituto “Pertini” di Cagliari e calciatore nella squadra Frutti d’Oro, Jafaneh Kalilou studente e scout nel gruppo Cagliari 3 e Baboucar Bihaye, senegalese, che vive nello Sprar di Quartu, studente, ora impegnato in un tirocinio formativo in un bar del quartiere cagliaritano Marina, e calciatore con la maglia della Ferrini. Erano inoltre presenti il dirigente scolastico Aldo Cannas, la mediatrice culturale Genet Woldu Keflay e la responsabile cooperativa “Il Sicomoro” Stefania Russo.

I ragazzi venuti dall’Africa per cercare un destino migliore lontano da casa hanno raccontato la loro nuova vita senza nascondere particolari legati alla durissima esperienza del viaggio verso l’Europa caratterizzato da privazioni, sofferenze e violenze.

«È stato – ha sottolineato l’assessore Filippo Spanu – un proficuo scambio di esperienze e di opinioni su un tema di vitale importanza per i nostri giovani che è necessario siano informati sulle cause e sui molteplici aspetti legati alle migrazioni. Vogliamo fare buona informazione e gettare un seme utile per gli adulti di domani. Le esperienze di Kallil, Tchasse, Jafaneh e Baboucar dimostrano che il lavoro sull’integrazione può produrre esiti molto positivi. Questi ragazzi sono ben inseriti nei contesti sociali in cui vivono, studiano, svolgono tirocinii, giocano a calcio rinforzando così gli organici delle nostre squadre. Ma ribadiamo la nostra preoccupazione per le negative ripercussioni che su questo sistema di ospitalità avrà la legge “Sicurezza” appena approvata dal Parlamento. Molti richiedenti asilo dovranno lasciare i centri di accoglienza vanificando i progetti di integrazione. Avere tante persone per strada – ha concluso Filippo Spanu – non ci sembra la soluzione migliore per la sicurezza degli stessi cittadini italiani tenendo conto che il Governo non è in grado di dare corso ai rimpatri.»

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Nell’ambito del ciclo di incontri “La Regione incontra  le scuole” sui temi dell’inclusione e dell’integrazione dei richiedenti asilo, sabato 1 dicembre, a Cagliari, nell’aula magna dell’Istituto “Grazia Deledda” (in via Sulcis), con inizio alle ore 11.30, l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu dialoga con gli studenti e i docenti della scuola.

Intervengono il dirigente scolastico Aldo Cannas, la mediatrice culturale Genet Woldu Keflay ed i giovani richiedenti asilo Kone Callil, nato in Costa d’Avorio, Baboucar Dittay, senegalese, e Kalilou Jafaneh, originario del Gambia, che vivono nei centri di accoglienza di Cagliari gestiti  dalla cooperativa “Il Sicomoro”. Sarà presente inoltre la responsabile della stessa cooperativa, Stefania Russo. Si tratta del quindicesimo appuntamento dell’iniziativa promossa dalla Regione.

«Con il Piano regionale per i flussi migratori – ha detto l’assessore degli Affari Generali – la Giunta ha definito una programmazione unitaria e strategica per la gestione di un fenomeno che va inquadrato e gestito tenendo conto delle specificità del contesto della Sardegna. Abbiamo fatto un grande sforzo che va nella direzione di un’accoglienza equilibrata e diffusa. Oggi siamo molti preoccupati per gli effetti del decreto “Sicurezza” che rappresenta un colpo durissimo alla rete dell’ospitalità con particolare riferimento agli Sprar.»

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Dal 21 aprile al 30 luglio, i quartieri storici della città di Cagliari diventano palcoscenico di “Vita nella città – Cagliari aperta al mondo”, un progetto multidisciplinare e multiculturale prodotto da ASMED, Associazione Sarda Musica e Danza, e ideato e diretto dal regista Karim Galici. 8 laboratori aperti al pubblico, ai migranti e agli studenti, 2 giorni di spettacolo, più di 30 professionisti tra musicisti, danzatori, attori, organizzatori e docenti, 14 tra scuole e associazioni coinvolte nel territorio sono i numeri del grande evento urbano.

Il progetto è vincitore del bando MigrArti, emanato dal MiBACT (ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) e dall’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale) e si è classificato tra le prime 36 proposte del settore spettacolo su oltre 400 domande pervenute.

L’iniziativa verrà presentata domani mattina, alle 11.30, nel corso di una conferenza stampa che si terrà al Teatro Civico di Castello, in via Mario De Candia, a Cagliari.

Interverranno: il direttore artistico di ASMED Massimiliano Leoni, il regista Karim Galici, l’Assessore alla Cultura e Verde Pubblico del comune di Cagliari Paolo Frau, la presidente di ProMeSa Silvia Piras, la presidente de Il Sicomoro Stefania Russo, il presidente di Medio Jamaicano Associazione Culturale Momar Gaye, la coordinatrice del gruppo volontari di Save The Children Cagliari Elisa Comparetti, il presidente del Conservatorio G.P. da Palestrina Gianluca Floris, la vicepreside dell’Istituto Pertini di Cagliari Piera Deidda. 

Si ì svolto ieri a Cagliari, nella sala conferenze dell’Unione Sarda, piazza Unione Sarda – zona Santa Gilla, il corso di formazione “Capire la mobilità umana: immigrati, profughi e rom, oltre le discriminazioni”, organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna assieme a Redattore sociale, Caritas e Ucsi Sardegna.

Ha partecipato all’incontro monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, che con il suo intervento ha aperto i lavori. Dopo un breve saluto di Filippo Peretti, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, sono intervenute Stefania Russo, rappresentante della Caritas e Raffaella Cosentino, giornalista pubblicista, dell’agenzia giornalistica Redattore sociale.

Lo stesso corso è stato tenuto il 19 gennaio scorso a Sassari.

Il prossimo appuntamento con la formazione per i giornalisti della Sardegna, è previsto il 23 febbraio a Sassari, dalle 14.00 alle 17.00, corso di formazione con l’associazione Ossigeno per l’informazione dal titolo: “Rettifiche e diffamazione, minacce e querele intimidatorie”. I lavori si terranno nella sala conferenze della Nuova Sardegna. Dopo l’introduzione di Filippo Peretti (Odg Sardegna), le relazioni verranno svolte da Alberto Spampinato e Giuseppe Mennella, i giornalisti che dirigono Ossigeno, la onlus che da anni si occupa dei colleghi minacciati.

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