Un’opera dell’artista milanese Stefano Boccalini sulla facciata principale del mercato civico di Iglesias.
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In questi giorni si sono conclusi i lavori di recupero della facciata principale: la parte superiore è ora occupata dalla scritta “Civico Mercato In Civica Terra”, opera di Stefano Boccalini (Milano 1963), artista e docente di Arte Pubblica e Urban Design alla NABA, la cui ricerca è caratterizzata dall’intervento non solo nello spazio fisico delle città e del territorio, ma anche nelle relazioni sociali a loro intrinseche. L’opera di Boccalini fa emergere lo stretto rapporto della città con il Mercato, luogo attivo dove il patto con gli operatori diviene molto stretto, personale, basato su una scelta relazionale: non scegliamo semplicemente un prodotto su uno scaffale, ma quel prodotto venduto da quella persona.
Gli interventi previsti dal progetto Civica sono sempre preceduti da una serie di incontri pubblici per favorire la partecipazione attiva da parte dell’Amministrazione Comunale e degli operatori del Mercato. Da circa un anno, in un box del mercato dedicato alla governance del progetto, è stato inserito un dispositivo per la raccolta delle idee, che ha permesso di procedere con una progettazione condivisa e partecipata costruita partendo dalle esigenze e dalle aspettative di chi vive e frequenta la struttura, progettata nel 1934 da Ettore Sottsass e adattato, nel 1950, da Sottsass jr in occasione della IV Fiera delle attività industriali e commerciali sarde. Alcuni degli interventi vengono realizzati direttamente e a costo zero, altri, che prevedono opere complesse di ristrutturazione, una volta recuperato il budget necessario, sono affidati dal Comune direttamente a cooperative sociali che spesso occupano lavoratori provenienti da categorie svantaggiate. In questo modo i costi vengono notevolmente abbattuti grazie non solo alla scelta delle modalità di intervento ma anche alla totale mancanza di spese di progettazione e intermediazione: per il rifacimento di tutte le pareti esterne, del pavimento e dell’impermeabilizzazione, sono stati spesi soli 70mila euro ed il mercato è rimasto chiuso per una sola settimana (consentendo comunque agli operatori di poter continuare l’attività di vendita all’esterno).
Nelle prossime settimane il collettivo Giuseppefraugallery e la Master Class della Scuola Civica d’Arte Contemporanea interverranno negli spazi interni; è già stata realizzata la pavimentazione in resina colorata che segue, attraverso lo schema ortogonale dei corridoi, la tipologia merceologica dei box, tra pochi giorni sarà ultimato l’inserimento nel pavimento di una serie di loghi etici che riassumono in sedici parole chiave l’idea di sostenibilità e partecipazione civica. Nei prossimi mesi alcuni box diventeranno spazi attrezzati in grado di attivare processi di dialogo, confronto, creatività e spazio sociale, per trasformare il Mercato in una fabbrica di idee, un’opera in grado di far incontrare i cittadini e coinvolgerli in maniera attiva, non solo un luogo dove fare la spesa in maniera piacevole. Un nuova agorà, fremente, vivace, una piazza dove riunirsi, uno spazio di democrazia finalmente non virtuale, luogo fisico, emotivo, “civico”, dove sperimentare, innescare processi culturali, confrontarsi faccia a faccia e crescere insieme come persone e come cittadini consapevoli. Nel più piccolo dei box del mercato nascerà anche un artist run space gestito dal collettivo GFG e dedicato alla ricerca ed alla sperimentazione nel campo dell’arte, del design e delle scienze sociali e antropologiche.