4 November, 2024
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«Il lavoro svolto dal ministro Salvini in materia di migranti è davvero eccezionale, su questo non vi è alcun dubbio: basti pensare alle drastiche riduzioni delle partenze, degli arrivi, dei morti in mare. Ma in alcune zone del Paese, come le coste sarde del Sulcis, gli sbarchi di migranti continuano a verificarsi in maniera indisturbata, senza alcun genere di contrasto, con conseguenze nefaste per tutti quegli isolani che vivono a ridosso del litorale.»

Lo scrive, in una nota, Stefano Maullu, europarlamentare di Forza Italia.

«I nordafricani, per la maggior parte provenienti dall’Algeria, giungono sulle coste sarde a bordo di barchini di fortuna, spesso in gruppi di venti o trenta persone, facendo perdere le proprie tracce negli istanti immediatamente successivi allo sbarco. Al ministro Salvini rivolgiamo un appello preciso – conclude Stefano Maullu -: le coste sarde necessitano di maggiori controlli, di un generale potenziamento delle strutture finalizzate all’identificazione dei migranti, di un presidio navale costante, in maniera tale da bloccare definitivamente ogni arrivo. La Sardegna non può essere lasciata alla mercé dei flussi migratori, per cui bisogna intervenire subito.»

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La raccolta firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la reintroduzione del principio di Insularità in Costituzione è partita lo scorso 7 aprile e sabato 1° luglio a Torino, in via Garibaldi/angolo via XX Settembre, dalle 10.00 alle 12.00 – vedrà la presenza e il supporto dell’Europarlamentare milanese di origini sarde Stefano Maullu, da sempre molto vicino alle comunità dei Sardi emigrati in Lombardia e nel Nord Italia.

Dalle 10.00 alle 12.00 al gazebo organizzato a Torino tutti potranno firmare per quella che il Comitato Promotore della proposta di legge ha definito una battaglia di giustizia e civiltà per la Sardegna e non solo. L’europarlamentare milanese e di origini sarde Stefano Maullu ha aderito al Comitato promotore che ha presentato la proposta di legge nello scorso aprile alla Corte d’Appello di Roma e sta portando avanti l’impegno nel Nord Italia con l’Associazione Ambasciata di Sardegna, che da più di 10 anni rappresenta un punto di riferimento importante per le comunità di emigrati Sardi in Lombardia, in Piemonte e in Liguria.

«Ho aderito immediatamente al Comitato promotore fin dalla sua costituzione – spiega l’europarlamentare Stefano Maullu – e, attraverso l’associazione ‘Ambasciata di Sardegna’, sto portando avanti questa sfida insieme a tanti amici in modo capillare in Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta. Sabato saremo a Torino, città in cui la Comunità sarda è molto nutrita e sensibile al tema. E’ una sfida trasversale, un impegno di tutti, indipendentemente dall’appartenenza politica che in questo caso passa in secondo piano rispetto all’obiettivo da raggiungere per i Sardi e per gli isolani tutti. Raccoglieremo le firme per porre rimedio ad un grave errore del 2001, quando il principio di Insularità venne eliminato dall’articolo 119 della Costituzione: i Sardi e gli Isolani non chiedono carità, bensì semplicemente pari condizioni in settori vitali quali lavoro e trasporti. Basti pensare al vero e proprio scandalo della continuità territoriale che in teoria dovrebbe essere garantita in tutti i Paesi europei mentre in Italia di fatto è inesistente, con gli emigrati Sardi che per tornare a casa sono costretti a spendere cifre folli. Si tratta di una sfida cruciale, specialmente per il futuro dei Sardi e di tutti coloro che hanno abbandonato l’isola per cercare fortuna altrove, proprio come fecero i miei genitori tanto tempo fa.»

Tutti possono firmare per la proposta di legge di iniziativa popolare che per essere discussa e votata in Parlamento dovrà essere supportata dal sostegno di 60.000 firme che dovranno essere raccolte entro il 5 ottobre 2018.

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«Mentre Onu e Oms minacciano alcune eccellenze italiane, come il pecorino o gli oli sardi, l’Europa tace. La possibilità di inserire un avviso sui prodotti, segnalandone la presunta pericolosità, è da respingere con forza, perché danneggerebbe pesantemente le nostre aziende e i loro prodotti più apprezzati.»

A sostenerlo è Stefano Maullu, europarlamentare di Forza Italia.

«Per questo ho deciso di presentare un’interrogazione alla Commissione Europea: l’Ue prenderà provvedimenti contro questa minaccia deliberata ad alcune delle sue eccellenze? O si limiterà ad assistere in silenzio? L’Europa ha il dovere di difendere gli imprenditori che tutti i giorni producono eccellenze tra tante difficoltà, il loro lavoro, le eccellenze di tutti i territori. La proposta avanzata dall’Onu e dall’Oms è ridicola e assurda, ed è chiaramente basata su una Fake News di bassissimo livello che rischia di creare enormi problemi al comparto agroalimentare Italiano e Sardo, un contesto già messo a durissima prova da evidenti criticità strutturali», ha concluso Stefano Maullu.

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«In Sardegna, secondo l’Istat, più del 17% delle famiglie vive in condizioni di povertà relativa. È una delle percentuali più alte d’Italia, per cui credo che il governo debba iniziare ad occuparsi concretamente della Sardegna e del suo sviluppo, della sua crescita economica e occupazionale.»

Lo scrive, in una nota, Stefano Maullu, europarlamentare di Forza Italia.

«È del tutto inammissibile che l’isola continui ad essere trascurata: se la situazione è arrivata a questo punto, la responsabilità è da attribuire in primo luogo ai governi che hanno colpevolmente abbandonato la Sardegna, trascurando il suo sviluppo infrastrutturale e le condizioni degli isolani, per non parlare delle annose questioni sull’insularità e sulle grandi difficoltà nei trasporti. Per differenziarsi dai propri predecessori – conclude Stefano Maullu -, il Governo Lega-5Stelle deve iniziare a dedicarsi immediatamente al futuro della Sardegna. L’isola sta vivendo una vera emergenza, non c’è tempo da perdere.»

 

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«Siamo finalmente riusciti a ottenere il via libera del Parlamento europeo sul report dedicato ai  giovani agricoltori, un dossier d’eccezionale importanza che contiene la proposta di migliorare l’accesso ai finanziamenti e di incrementare il totale degli aiuti diretti, portandoli oltre il 2%. Siamo molto soddisfatti, perché in questo modo la crescita dei giovani agricoltori italiani potrà procedere ancora più speditamente. Ciò avrà ripercussioni anche sulla Sardegna, dove la metà delle imprese nate nel 2017 è gestita da under 35. Sono ben 1066 su 2251, una vera enormità.»

Lo scrive, in una nota, Stefano Maullu, europarlamentare di Forza Italia.

«Il comparto agricolo è essenziale per l’economia sarda, e appare in continua crescita: basti pensare al 2017, un anno in cui sono nate ben 644 nuove imprese agricole, circa il 2% in più rispetto all’anno precedente. È un vero e proprio settore trainante, ed è anche per questo che l’agricoltura sarda merita tutto il sostegno dell’Europa. Nonostante i tagli annunciati alla Pac, che potrebbero costare ben 20 miliardi in sette anni, l’attenzione dell’Europa per i giovani agricoltori è senz’altro positiva – conclude Stefano Maullu -, perché favorirà un rapido ricambio generazionale ed una maggior competitività del settore agricolo.»

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E’ stato depositato oggi in Corte di Cassazione, a Roma, il testo della proposta di legge per l’introduzione del principio di insularità in Costituzione.

In un clima di festa, ma anche di grande determinazione per il raggiungimento dell’obiettivo, si sono dati appuntamento a Roma i rappresentanti del Movimento per l’insularità.

A sottoscrivere il testo erano presenti Roberto Frongia, Emilio Floris, Luciano Uras, Alessandra Zedda, Michele Cossa, Gianfranco Ganau, Attilio Dedoni, Matteo Rocca, Pierpaolo Vargiu, Edoardo Tocco, Giovanni Pileri, Margherita Zurru, Elena Secci, Michele Solinas, Antonello Peru, Piergiorgio Massidda, Vincenzo Corrias, Laura Capelli per la Sardegna, Rino Piscitello e Salvatore Grillo per la Sicilia, il sindaco di La Maddalena Luca Montella e la Direttrice dell’ANCIM Giannina Usai per le Isole Minori, il presidente del Gremio dei Sardi, Antonio Masia, l’euro parlamentare Stefano Maullu.

«Inizia oggi un percorso che deve unire tutti i sardi, al di là di qualsiasi logica di schieramento, nella sfida più importante per il futuro della Sardegna – ha dichiarato Roberto Frongia, presidente del Comitato per l’insularità in Costituzione – che può davvero cambiare le prospettive di crescita della nostra Isola e delle altre regioni insulare italiane.»

«Basta con le vecchie logiche di rivendicazione e di assistenza che ci hanno tristemente accompagnato per lustri, alimentando cultura della clientela e della rassegnazione. Da sabato – annuncia Roberto Frongia – inizieremo la raccolta delle firme in tutte le regioni italiane perché vogliamo che il problema della identità e dello sviluppo delle isole diventi davvero un tema all’ordine del giorno di tutta la comunità nazionale!»

«Vivere nelle isole significa avere problemi peculiari nei trasporti, nel costo dell’energia, nelle reti infrastrutturali, nella sanità, nell’istruzione e nella formazione. Sono problemi dell’intera comunità nazionale e non soltanto degli italiani separati dal mare. Non vogliamo privilegi, né regali – ha concluso Roberto Frongia – le Isole chiedono invece pari punti di partenza e identiche opportunità perché siano finalmente riconosciuti diritti di cittadinanza uguali per tutti gli italiani!»

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«Con una decisione incomprensibile, l’Ufficio regionale del referendum ha dichiarato illegittimo il quesito proposto dal Comitato per l’inserimento del principio di insularità nella Costituzione.»

Lo ha annunciato questa mattina Roberto Frongia, presidente del Comitato promotore del referendum per l’inserimento del principio dio insularità nella Costituzione.

«Sapevamo bene che il cammino verso il riconoscimento del principio d’insularità sarebbe stato difficile, come tutte le scelte che rivoluzionano “su connotu” – ha aggiunto Roberto Frongia -. Mai avremmo però immaginato un’interpretazione burocratica di questo genere, che sostanzialmente nega il diritto dei sardi ad utilizzare lo strumento referendario, contraddicendo mille altre interpretazioni precedenti. Forti del parere di illustri costituzionalisti ed amministrativisti impugneremo immediatamente questa scelta pazzesca, che violenta la sovranità popolare espressa da 92mila sardi e ritarda la partenza della rivoluzione della responsabilità e della consapevolezza che può davvero cambiare la testa ed il futuro dei sardi.»

«Agiremo nelle prossime ore in tutte le sedi giudiziarie per difendere la libertà di manifestazione del pensiero da parte dei cittadini sardi. Mercoledì presso il Consiglio regionale, saletta gruppi consiliari, alle ore 10.30, insieme al nostro pool di giuristi – ha concluso Roberto Frongia -, parleremo dunque di “92.000 buone ragioni per dire che il referendum NON SI TOCCA!”».

Sulla bocciatura del quesito referendario è intervenuto anche l’europarlamentare di Forza Italia Stefano Maullu, convinto sostenitore del referendum.

«La bocciatura da parte della regione Sardegna del referendum sull’insularità promosso da ben 92.000 firmatari rappresenta l’ennesimo schiaffo ai Sardi – ha detto Stefano Maullu -. Siamo di fronte ad un tentativo di demolizione di un sacrosanto principio democratico, un diabolico progetto che vuole i Sardi imbavagliati e muti. Presenterò domani un’interrogazione alla Commissione europea, perché è del tutto inammissibile che i diritti dei Sardi vengano calpestati in questo modo. Il governo regionale sardo, sempre più servo dei burocrati del sistema e dei capi bastone del PD romano – ha concluso Stefano Mullu -, dimostra tutta la sua incapacità di rappresentare i Sardi. Questo è il momento di mandarli a casa.»

«La dichiarazione di illegittimità del referendum sul l’insularità in Costituzione non fa parte di nessun complotto, come invece qualcuno sospetta, ma è solo l’ennesima certificazione di quanto sia difficile sfondare il muro della conservazione in Sardegna.»

Lo ha dichiarato il parlamentare dei Riformatori Sardi Pierpaolo Vargiu che ha aggiunto: «Parlare di insularità significa abbandonare la cultura dell’assistenza, che ci ha resi servi passivi per tanti anni, per riscoprire responsabilità, meritocrazia e cultura d’impresa. Tutte cose scomode per un sistema pietrificato, sempre uguale a se stesso».

«Insieme a 92.000 sardi, tra cui centinaia di sindaci e decine di illustri giuristi – ha concluso Pierpaolo Vargiu – ci batteremo sono in fondo perché il giudizio di legittimità sia ribaltato e parta finalmente  la grande rivoluzione di discontinuità con il vecchio e il passato di cui la nostra terra ha ormai sempre più disperato bisogno.»

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«L’inserimento del principio di insularità in Costituzione rappresenterebbe un grande traguardo per tutti i sardi, e i dati apparsi nel dossier di Franco Meloni lo dimostrano chiaramente: considerando il trasporto aereo e quello navale, infatti, il costo dell’insularità per i sardi si aggira intorno a 1.2 miliardi di euro ogni anno, una cifra davvero enorme. È ora che lo Stato inizi a investire seriamente anche nella Sardegna, nel suo sviluppo infrastrutturale, perché fino a questo momento le necessità dell’isola sono state completamente trascurate.»

Lo scrive, in una nota, Stefano Maullu, europarlamentare di Forza Italia.

«Le infrastrutture rappresentano il volano naturale per la crescita e per lo sviluppo economico di ogni regione – aggiunge Stefano Maullu -, per cui è necessario sedersi attorno a un tavolo per elaborare un piano infrastrutturale per la Sardegna, un grande piano che possa portare ricchezza, sviluppo e posti di lavoro. Il rilancio della Sardegna dipenderà, soprattutto, da questo, dalla capacità di generare infrastrutture utili alla crescita economica dell’isola. Da questo punto di vista – conclude Stefano Maullu -, l’inserimento del principio di insularità nella Costituzione potrebbe rappresentare il primo passo per lo sviluppo della Sardegna.»

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Il comitato promotore del Referendum sull’inserimento del principio di insularità nella Costituzione ha tenuto oggi una conferenza stampa sul tema “Insularità e Identità: la cultura di un popolo”, alla quale hanno partecipato il presidente del Comitato Roberto Frongia,  l’on. Stefano Maullu, vice presidente della commissione per la Cultura e l’istruzione del Parlamento europeo e la prof.ssa Maria Antonietta Mongiu, presidente del FAI Sardegna.

«Ritengo che i sardi con il riconoscimento dell’Insularità in Costituzione possano vedere finalmente riconosciuta una condizione di svantaggio tipica delle regioni insulari in tutta Europa – ha detto Stefano Maullu -. Nel 2001, il Governo italiano, andando completamente in controtendenza rispetto al resto d’Europa, con la riforma del titolo V della Costituzione ha equiparato le nostre due isole maggiori al resto delle altre regioni dello stivale. Così facendo, ha di fatto negato alla Sardegna di poter usufruire delle agevolazioni  di miglioramento e di pari opportunità di sviluppo economico messe a disposizione dall’Unione Europea. L’economia sarda risente ogni giorno di più delle difficoltà legate in particolar modo ai trasporti e alla continuità territoriale.»

«I sardi devono essere messi nelle medesime di sviluppo del resto d’Europa. Nel corso di questi anni ho sempre sempre promosso iniziative importanti per tutelare il diritto dei Sardi alla mobilità sia marittima che aerea. Nel mese di agosto ho voluto sollevare il problema direttamente dal porto di Genova, con un’iniziativa dal titolo “continuità territoriale, chi l’ha vista?” e a tal proposito – ha concluso Stefano Maullu – ho protocollato l’ennesima interrogazione alla Commissione Europea, in seguito alla bocciatura dei bandi per la continuità territoriale aerea,  sottolineando la rigidità della commissione nel ritenere gli aiuti di stato lesivi del mercato della libera concorrenza».

«Il percorso che abbiamo intrapreso è connotato da una serie di vocaboli che sono  referenti di temi e di pratiche certamente non neutre perché presuppongono un’assunzione di responsabilità prima di qualsiasi rivendicazione – ha detto Maria Antonietta Mongiu -. L’obiettivo esplicitato da subito è recuperare  il senso di cosa rappresenti essere isola nelle tante declinazioni ed implicazioni, che poi sono quelle su cui si è fondato lo Statuto speciale della Sardegna che, nel corso dei decenni, si è smarrito. Ogni recupero di senso presuppone un processo di autocoscienza e di profonda autocritica che, nella fattispecie, riguarda anche l’immane spreco di risorse consumato in nome di una sorta di risarcimento per essere un’isola.  La prospettiva che tracciamo ribalta i paradigmi dati e gli stigmi stratificatesi e prospetta l’essere isolani di un’isola al centro del Mediterraneo come un’opportunità a patto di avere pari opportunità come le ha un cittadino europeo che viva ad  Amburgo, Parigi, o a Bergamo. Allo stato il cittadino sardo non le ha, finendo per autorecludersi in quel pericoloso territorio della marginalità e del rivendicazionismo che è delle classi dirigenti dei luoghi coloniali che hanno difficoltà ad emanciparsi e diventare adulte e paritetiche. Ed allora le parole chiave sono reciprocità, interdipendenza, interazione,  e per agirle ed abitarle compiutamente la nostra deve diventare una sorta di ricerca-azione collettiva propositiva e concretamente operativa con l’assunzione a valore di una serie di elementi che nel passato sono stati negati. L’azione di riconoscimento passa attraverso il riconoscimento della lingua, dell’ambiente, del suolo, del patrimonio culturale materiale ed immateriale. Si tratta di capovolgere il punto di vista eterodiretto e di superare i conseguenti processi di autodefinizione esterni ed inibenti le potenzialità che, allo stato, sono inespresse. Decisioni importanti e non scontate, ma tutti siamo chiamati a rispondere sulle pratiche che mettremo in campo. Ecco perché l’insularità come l’identità è un processo di costruzione di futuro coinvolgente i sardi di dentro e quell di fuori che ormai sono diverse generazioni ma anche quelli che negli ultimi cinquanta anni per diversi mesi scelgono di essere sardi. L’isola che c’è – ha concluso Maria Antonietta Mongiu – deve essere un ponte ed un’opportunità che i sardi prima ed il governo centrale debbono riconoscere. Questo è il momento propizio.» 

«La partecipazione di Stefano Maullu ci consente di portare nel cuore del Parlamento Europeo, nella commissione per la Cultura, la battaglia per i diritti dei Sardi, forti delle cinquantamila firme raccolte, ad oggi, senza dimenticare i Sindaci e le tante personalità di culture diverse – ha detto Roberto Frongia -. Una battaglia in grado, finalmente, di unire i Sardi che chiedono il rispetto dei valori culturali e le pari opportunità, requisiti indispensabili per la piena realizzazione dei diritti fondamentali del nostro Popolo.»

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«La nuova rotta Algeria-Sardegna rappresenta un problema serio, reale. Anche l’UNHCR ha confermato che da qualche mese, dopo la diminuzione degli arrivi dalla Libia, i flussi migratori hanno trovato nuove vie, nuove rotte, e una di queste è proprio quella che collega l’Algeria alla Sardegna. Tra ieri e oggi sono sbarcati più di 30 algerini sulle coste del Sulcis, e la situazione è destinata a peggiorare. Se Minniti e il Governo avessero istituito un blocco navale tra la Sardegna e il Nordafrica, con ogni probabilità gli arrivi da Algeria e Tunisia sarebbero stati molto più contenuti. Il Governo dovrebbe agire subito, anche se probabilmente è già troppo tardi.»

Lo scrive, in una nota, Stefano Maullu, europarlamentare di Forza Italia.