Tore Piana (Energie per l’Italia): «All’agricoltura sarda servono riforme serie e strutturali, i contributi non risolveranno il problema».
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Duro intervento del coordinatore regionale di Energie Per L’Italia di Stefano Parisi, Tore Piana, in merito alla situazione che il mondo agricolo e, in particolare, quello dell’allevamento in Sardegna sta attraversando. Il tutto nasce dalla crisi del latte ovino dovuto alle eccedenze del pecorino romano che hanno causato un crollo del prezzo del latte di pecora al litro che è passato da oltre 1 euro ai circa 60/70 centesimi di quest’anno. Ad aggravare la situazione, c’è la straordinaria siccità che ha colpito la Sardegna da oltre 5 mesi, che sta mettendo in ginocchio tutte aziende agricole dell’Isola.
«Il Consiglio regionale tra il mese di agosto e di settembre ha approvato ben due leggi regionali la n° 19 e la n° 20 con uno stanziamento complessivo di circa 47 milioni nel totale, interamente destinati al settore ovino e caprino – scrive in una nota Tore Piana –. Nei giorni scorsi la Giunta regionale ha emanato le direttive per l’accesso a queste previdenze, che riguardano solamente il settore ovi-caprino, riducendo il tutto ad un contributo una tantum di circa 14 euro a capo ovino, che non risolvono minimamente le problematiche legate alla crisi della commercializzazione del pecorino romano. Servono riforme serie e strutturali – aggiunge Tore Piana -, questi contributi non risolveranno assolutamente il problema, che si riaffermerà sicuramente il prossimo anno. Il nostro partito aveva avanzato mesi fa una proposta serie, che non è stata presa in considerazione dal presidente Francesco Pigliaru né tantomeno dai consiglieri regionali di maggioranza, essa riguardava lo studio e l’applicazione di quote di produzione del latte ovino, attraverso dei precisi piani di produzione aziendale ed un indennizzo agli allevatori per le inferiori produzioni di latte dovuto al rispetto delle quote, da elargire attraverso il primo pilastro del PSR Piano sviluppo rurale della Sardegna inserito nel premio unico, che già le aziende agricole percepiscono. Questa soluzione che vedrebbe anche l’approvazione da parte dell’Unione europea, sarebbe una riforma strutturale che risolverebbe alla radice il problema delle eccedenze delle produzioni, sia di latte sia, conseguentemente, del pecorino romano in Sardegna. Invece si vuole perseguire soluzioni una tantum a tampone, senza effetti risolutivi sul comparto quasi ad essere solamente di tipo assistenziale clientelare, con le 14 euro a capo ovino e caprino da elargire.»
«Ma il fatto eclatante – sottolinea ancora Tore Piana – è dovuto dal fatto che questa decisione da parte della Regione a guida PD ha il primato di dividere il mondo delle campagne in Sardegna, l’esempio viene dall’esclusione totale dalle previdenze previste nelle due leggi regionali n° 19 e n° 20 di agosto e settembre 2017 dell’allevamento bovino, che invece al pari di quello ovino andrebbe indennizzato, invece al settore bovino NIENTE. Ma il paradosso è dovuto dal fatto che per indennizzare il settore ovino e caprino, si è decretato la stato di siccità individuandolo solamente per le aziende del settore ovino escludendo quelle che allevano bovini. Il paradosso si palesa nel caso di due aziende confinanti una di allevamento ovino e l’altra di allevamento bovino, ebbene con queste leggi e direttive, solo quella ovina percepirà gli indennizzi collegati alla siccità. Un fatto palesemente anticostituzionale – conclude Tore Piana – che nel caso di ricorsi vedrebbe la forte possibilità di bocciare gli indirizzi dati.»