22 December, 2024
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Maria Carmela Folchetti-02

Le imprese artigiane sarde chiedono credito ma i cordoni della borsa si stringono ancora.

I prestiti all’artigianato, tra dicembre 2013 e lo stesso mese del 2014, sono diminuiti del 1,6%, scendendo sotto quota 900 milioni di euro (per la precisione 899milioni di euro), con una variazione negativa di 15 milioni. I finanziamenti a questo settore, rappresentano solo il 7,4% rispetto al totale assegnato all’intero sistema produttivo isolano (12 miliardi e 094 milioni di euro). Da ricordare che le imprese artigiane rappresentano il 25% circa di tutto il sistema produttivo isolano.

I dati della crisi del credito, presentati ieri sera nel convegno regionale dal titolo “La piccola impresa e la necessità di sostegno finanziario: il ruolo dei Confidi, delle Banche, della Regione, organizzato a Cagliari da Confartigianato Imprese Sardegna, emergono dall’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato, su dati Banca D’Italia e Artigiancassa, tra fine 2013 e fine 2014.

«La situazione creditizia delle imprese, soprattutto di quelle di piccola dimensione, rimane critica – ha affermato Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – un credito sempre più scarso e costoso blocca le opportunità di sviluppo, scoraggia gli investimenti e rallenta i processi di innovazione tecnologica.»

Alla fine di dicembre 2014, per le imprese artigiane della Sardegna i tassi di interesse a breve termine sono leggermente calati rispetto a quelli dell’anno prima (dicembre 2013), perdendo 15 punti base, assestandosi sul 7,84%, tasso in ogni caso enormemente più alto rispetto alla media nazionale del 5,91%.

I tassi “attivi effettivi” provinciali, ovvero i dati sul costo del credito riferito a tutte le imprese del territorio, dicono che Olbia-Tempio registra il tasso più alto in Sardegna: 9,07% ovvero 316 punti base in più rispetto alla media nazionale. Quello applicato in Gallura è il secondo più alto in tutta Italia, dopo Crotone con il 9,l1%. L’Ogliastra occupa il quinto posto tra le province con il tasso di interesse più alto: 8,80% e 289 punti base in più rispetto alla media italiana. Al 15esimo Carbonia Iglesias, con l’8,17% e 226 punti base in più sopra la media. Al 25esimo Nuoro (7,88 e 195 p.b), al 29esimo il Medio Campidano (7,70% e 179 p.b.), al 30esimo Sassari (7,58% e 167 p.b), al 35esimo Cagliari (7,48 e157 p.b.). Quella meglio posizionata tra le province sarde è Oristano, con un tasso del 7,30% e 139 p.b. in più sopra la media italiana.

La consistenza dei prestiti alle imprese artigiane, rileva cali in ogni provincia. La contrazione maggiore del credito verso le aziende si rileva in Ogliastra con un -4,2% (32milioni di euro erogati in totale alle imprese artigiane). Seguono Oristano (-3% e 80 milioni erogati), Cagliari (-2,5% e 243 milioni di euro), Carbonia-Iglesias (-2,1% e 49 milioni), Nuoro (-2% e 108 milioni), Sassari (-0,6% e 181 milioni) e il Medio Campidano (-0,2% e 46 milioni). Il calo minore si registra a Olbia-Tempio con un -0,1% e 106 milioni di erogato.

«Le nostre imprese – ha proseguito la presidente Folchetti – non hanno bisogno di grosse somme ma di cifre piccole, fondamentali per la sopravvivenza di tante attività economiche.»

«Infatti – ha affermato Pietro Paolo Spada, coordinatore del Convegno e delegato della Rete Confidi Confartigianato – l’impossibilità di autofinanziarsi a causa della bassa capitalizzazione e della scarsa liquidità impone alle aziende di dover contare su una continuità delle linee di credito al fine di poter proseguire l’attività». «Insomma – ha sottolineato Spada – le imprese sarde sarebbero pronte a tornare a investire in beni materiali e in asset immateriali, come la formazione, il marketing e la ricerca e lo sviluppo, ma la loro volontà è ostacolata dalla difficoltà di reperire risorse». «Quale è la soluzione? – ha chiesto Spada alla platea degli intervenuti -. La risposta è semplice: per favorire l’accesso al credito degli artigiani, è urgente il rafforzamento dei consorzi fidi promossi dalle associazioni di categoria, che sono vicini alle imprese e conoscono i territori».

Riccardo De Lisa, Docente di Economia degli Intermediari Finanziari presso l’Università di Cagliari, ha ricordato come il 14% delle imprese italiane soffra di problemi di accesso al credito e di come il 29% di queste abbia subito un peggioramento negli ultimi tempi. Per De Lisa è necessario riorganizzare il sistema dei Confidi affinché tutti abbiano garanzie efficaci sottolineando che se questi entrano in crisi il sostegno non può avvenire con gli aiuti di Stato.

Federica Ricci, di Fedart Fidi, la Federazione Nazionale dei Confidi artigiani, ha affermato come i Consorzi Fidi abbiano un ruolo di rappresentanza nei confronti del sistema bancario per ottenere tassi migliori. La Ricci ha poi sottolineato come «il mercato da solo non sia in grado di funzionare» e di come occorrano «politiche specifiche per fornire e ottenere garanzie sufficienti”. Ha concluso ricordando come i Confidi debbano essere “protagonisti della politica regionale».

Giuseppe Cuccurese, Direttore Generale Banco di Sardegna, ieri in rappresentanza dell’ABI, ha ribadito più volte come banche, imprese e pubblica amministrazione debbano prendersi, ognuno per la propria parte, le responsabilità. Ha ribadito come non sia vero che le concessioni di credito vengano decise dal rating e di come i Confidi siano tutti uguali («Il loro ruolo è fondamentale soprattutto in questa crisi»). Cuccurese ha poi presentato alcuni dati sulle “sofferenze”: in Sardegna la percentuale arriva al 15% rispetto al 10% della media italiana, percentuale che arriva al 26% nel cumulo “imprese+famiglie”. Una soluzione per ovviare alla carenza di credito alle imprese, secondo Cuccurese è quella dell’emissione dei mini bond e dei mini mini bond, il finanziamento privato, così come avviene da anni negli USA.

Stefano Pigolotti, Direttore Generale SDL Centrostudi, ha invece presentato il dossier relativo alle “Anomalie finanziarie: il dossier nazionale e la situazione in Sardegna”.

Ha chiuso il convegno, l’intervento di Raffaele Paci, assessore regionale al Credito, Bilancio e Programmazione,

«Dalla crisi si esce con le imprese, facendo sviluppo e occupazione – ha affermato – ma ricordiamoci che la Regione con può creare lavoro, anche se c’è da ricordarsi che se non c’è l’ombrello pubblico molte imprese chiudono». Ha poi affrontato la questione della riforma dei Confidi, ricordando l’istituzione del Fondo Unico, della necessità di Consorzi di Garanzia seri e sani, in grado di svolgere il ruolo di processo degli investimenti delle imprese. Ha poi ricordato che «se l’impresa è incagliata, la Regione o le Banche, ovvero il pubblico, non potranno più intervenire» ovvero «si favorirà solo chi va bene: queste sono le regole e bisogna rispettarle». Paci ha poi fatto anche un richiamo all’edilizia: «Stiamo rilanciando i cantieri ovvero stiamo dando ossigeno alle imprese attraverso il meccanismo del moltiplicatore». In conclusione, l’assessore ha voluto dare un segnale positivo alle imprese: «Il percorso dell’uscita dalla crisi è lungo ma la luce si vede in fondo al tunnel. I primi dati positivi sull’occupazione ci sono, c’è una piccola inversione di tendenza«.

Le 8 province sarde – Imprese artigiane

 

Provincia

Tasso attivo effettivo (costo credito) in %

Variaz. Tasso 2014 su 2013 (in punti base)

Consistenza Prestiti alle imprese artigiane in milioni di euro

Variaz. % Consistenza prestiti 2014 su 2013

Cagliari

7,48%

-27

243

-2,5%

Carbonia-Iglesias

8,17%

+31

49

-2,1%

Medio Campidano

7,70%

+14

46

-0,2%

Oristano

7,30%

+27

80

-3,0%

Ogliastra

8,80%

-34

32

-4,2%

Nuoro

7,86%

+13

108

-2,0%

Sassari

7,58%

-20

181

-0,6%

Olbia-Tempio

9,07%

-17

160

-0,1%

Sardegna

7,84%

-15

899

-1,6%

ITALIA

5,91%

-56

47.055

-3,8%

 

Si terrà martedì 19 maggio 2015, alle ore 14.30, presso la Sala congressi della Grande miniera di Serbariu, il seminario “Trasformare le anomalie bancarie in opportunità di dialogo”, rivolto a imprenditori e professionisti, organizzato in collaborazione con il comune di Carbonia.

Nel corso del seminario sarà possibile: comprendere come gestire le eventuali criticità, dall’applicazione di tassi d’usura ai casi d’anatocismo e altro ancora; conoscere la modalità d’accesso ad analisi complete e certificate che evidenziano anomalie sui conti correnti, mutui, leasing, derivati e swap; come sia possibile recuperare le somme perse e/o accedere a nuovo credito e/o rigenerare vantaggiosamente i rapporti.

Durante il seminario interverranno: Giampaolo Puddu, assessore delle Attività produttive del comune di Carbonia; Stefano Pigolotti, socio fondatore SDL Centrostudi S.P.A.,; Renato Reboulaz – Direttore Aziendale SDL Centrostudi S.P.A. e Luisella Corda – Avvocato SDL Centrostudi S.P.A.

Grande miniera Serbariu 2

La piccola impresa e la necessità di sostegno finanziario: il ruolo dei Confidi, delle Banche, della Regione” è il titolo del convegno regionale pubblico organizzato da Confartigianato Imprese Sardegna, in programma lunedì 18 maggio a Cagliari, presso il Caesar’s Hotel, con inizio alle ore 17.00, per ragionare delle problematiche che gravano sull’intero sistema produttivo isolano e presentare i nuovi dati, regionali e provinciali, sul credito alle imprese artigiane, ancora una volta negativi.

Le imprese, le banche, l’Università, i centri studi e la Regione, si troveranno a discutere della carenza di liquidità e del problema dell’accesso al credito, due drammi che gli imprenditori vivono quotidianamente. Tali argomenti sono in discussione proprio in questi giorni nella III commissione del Consiglio regionale e, a breve, verranno portati in Aula per l’approvazione definitiva della nuova legge che regolamenterà l’accesso per i Consorzi Fidi.

L’apertura dei lavori è affidata alla presidente regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti.

Seguiranno gli interventi di Riccardo De Lisa, docente di Economia degli Intermediari Finanziari presso l’Università di Cagliari, con la relazione “La normativa che regola i Consorzi Fidi e la proposta di riordino della contribuzione pubblica della Regione Sardegna”, quello di Leonardo Nafissi, Direttore Generale Fedart Fidi, Federazione Nazionale dei Confidi artigiani, con  Il sistema dei Confidi in Italia: prospettive e strategie”, di Giuseppe Cuccurese, Direttore Generale Banco di Sardegna in rappresentanza dell’ABI e la relazione “Il rapporto tra banche e imprese in Sardegna”, di Stefano Pigolotti, Direttore Generale SDL Centrostudi, con “Le anomalie finanziarie: il dossier nazionale e la situazione in Sardegna”.

Chiuderà l’intervento di Raffaele Paci, assessore regionale del Credito, Bilancio e Programmazione.

All’iniziativa sono stati invitate le associazioni datoriali e sindacali, i parlamentari, i consiglieri regionali e i sindaci.

«In questo momento di forte difficoltà per la carenza di liquidità – afferma la presidente regionale, Maria Carmela Folchetti  il problema dell’accesso al credito delle imprese è un dramma quotidiano.»

«Ancora più accentuato è nell’artigianato sardo – aggiunge la presidente – dove la nostra associazione, a livello regionale e locale, da sempre lavora con le Istituzioni affinché il tessuto produttivo possa trovare nei Consorzi Fidi Artigiani quella linfa vitale preclusa dal sistema bancario. La strutturazione del Sistema dei Confidi in artigianato concorre al rafforzamento delle attività delle microimprese garantendo loro migliori condizioni di accesso al Credito.»

«Tale argomento è fondamentale per la sopravvivenza di migliaia di piccole e piccolissime imprese – conclude la presidente Folchetti – riverberandosi nei dipendenti, nell’indotto e nelle comunità. Per questo continuiamo il nostro percorso di analisi della situazione economica regionale perché in un contesto di transizione, ancora fortemente instabile, è necessario discuterne tra imprenditori, amministratori e forze politiche, ragionando del futuro del comparto, per capirne le prospettive e studiarne le proposte.»

Maria Carmela Folchetti-02