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Si è svolta questa mattina, a Iglesias, la cerimonia di intitolazione della scuola elementare al maestro e giornalista iglesiente Ennio Martinelli. Erano presenti il sindaco, gli assessori Alessandro Lorefice, Angela Scarpa e Vito Didaci in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, la responsabile del plesso scolastico, familiari e conoscenti. La targa definitiva è stata ufficialmente scoperta questa mattina a cura del sindaco Mauro Usai e del figlio di Ennio Martinelli, Carlo, sul fianco dell’ingresso storico principale della scuola. Lo scorso 2 giugno era stata apposta una targa provvisoria all’interno della scuola, dopo la delibera comunale firmata dal precedente sindaco Emilio Gariazzo.
Ennio Martinelli è stato maestro elementare dal dopo guerra fino alla fine degli anni ’60 quando una grave malattia ha interrotto la sua vita alla giovane età di 49 anni. Da subito ha però iniziato anche la professione di giornalista collaborando con il Tempo di Roma e l’Ansa. Approdato all’Unione Sarda vi rimase praticamente fino alla sua morte avvenuta nel 1973. Dalle colonne del giornale Ennio Martinelli raccontò i problemi della città, le lotte dei minatori dando voce e rappresentando lo sviluppo di una città che cercava il riscatto sociale ed economico. Fu cofondatore della Lao Silesu, l’associazione culturale iglesiente dalla quale nacque, successivamente, il famoso Premio Iglesias di Giornalismo.
Biografia di Ennio Martinelli
(Maestro elementare e giornalista)
Ennio Martinelli nasce a Iglesias il 15 agosto 1923. Consegue il diploma di Abilitazione Magistrale il 2 febbraio 1944 presso l’Istituto Magistrale Statale Salvatore Pizzi di Capua (CE). Al suo rientro in Sardegna abbraccia immediatamente l’insegnamento. Il suo primo incarico presso le scuole elementari di Nuraxi Figus (Gonnesa) dove insegnerà per circa due anni. Durante i quali convola a nozze con Iolanda Marcia, di Iglesias, da cui ebbe sei figli. Dopo l’iniziazione all’insegnamento nella scuola di Nuraxi Figus, Ennio Martinelli rientra nella sua amata città natale per proseguire la sua attività di maestro elementare, fino alla sua prematura scomparsa. Nei primi anni ’50 fece parte dell’Unione comunale iglesiente della Cisl ricoprendo il ruolo di segretario. Con lui, nella segreteria, vi erano Mario Desogus, Giorgio Mossa, Pietro Carrus, Umberto Alfonsi, Ivo Cannas, Genesio Aru, Giovanni Perra e Gino Figus. Dino Ferino rappresentava invece la categoria dei minatori. Nello stesso periodo inizia anche la sua carriera di corrispondente con i primi servizi per il giornale Il Tempo di Roma, che all’epoca dedicava due pagine alle cronache della Sardegna. Sono anni vorticosi. L’Italia cerca di reagire alla tragedia della guerra. E la Sardegna cerca un riscatto sociale ed economico. Il Sulcis Iglesiente ribolle di attività sindacali e politiche per il lavoro. Soprattutto in ambito minerario. I bisogni sono tanti, dagli alloggi decorosi agli spazi verdi, dalle strade alle nuove aule nelle scuole, fino al decentramento degli uffici e dei servizi. Sentiva la necessità, Ennio Martinelli, di essere più vicino alla sua città, ai suoi bisogni. Di fare qualcosa in più. Si concretizza la possibilità di scrivere per il giornale più importante della Sardegna: L’Unione Sarda. È un’occasione che non si lascerà sfuggire. Vi rimase per due decenni. Un’esperienza interrotta anzitempo, purtroppo, non per sua volontà. Contemporaneamente iniziò anche la collaborazione con l’Agenzia Nazionale della Stampa Associata, l’ANSA.
Scrisse Remo Concas, suo stimato collega, dalle colonne dell’Unione Sarda il giorno dopo i suoi funerali: «Per vent’anni Ennio Martinelli ha combattuto per la sua città, perché fosse più accogliente, più giusta, perché non restasse più compressa nell’angoscia che la carenza dei posti di lavoro ingigantiva ogni giorno di più». «Le sue argomentazioni venivano affrontate dopo indagini accurate, con impegno, senza animosità, con l’implicito suggerimento di scelte equilibrate, così come – diceva – deve fare chi si pone al di sopra della mischia, indicando soluzioni che non contrastino con gli interessi della collettività. Amava la sua Iglesias, con sincerità, con bontà. L’esempio offerto con modestia da Ennio Martinelli, che avrebbe voluto fosse colto ed imitato da tutti, era quello per il raggiungimento dei più nobili ideali: la costruzione di una città operosa e pacifica».
Nel 1957 fu socio fondatore dell’associazione di cultura “Lao Silesu”. Disse nel 2007 il compianto Giorgio Mossa, ex presidente dell’associazione, nel rievocare i 50 anni: «Ricordo con emozione quando davanti al notaio Gian Paolo Toscano venne sottoscritto l’atto costitutivo dell’Associazione di Cultura “Lao Silesu” con sede in Iglesias. Erano con me Ennio Martinelli, Umberto Alfonsi, Armando Congiu, Rosolino Ferrara e Fernando Leoni. L’associazione, allora, aveva alle spalle già qualche anno d’attività e l’atto notarile rappresentava il coronamento di un progetto che poi si è tradotto nel “Premio Iglesias” di giornalismo e, subito dopo, anche di saggistica, arrivati ormai alla 38ª edizione. Lo stimolo che portò al varo del “Premio Iglesias” di giornalismo era stato quello di tenere desta l’attenzione verso il bacino minerario che ormai manifestava qualche segno di disimpegno. Attraverso la stampa, regionale e nazionale, avevamo inteso allargare la conoscenza delle problematiche del territorio, portandole negli ambienti politici ed imprenditoriali. Esse, tuttavia, ricordò Giorgio Mossa, non dovevano guardare esclusivamente al settore estrattivo, quanto alla condizione sociale legata strettamente a quell’attività». Innumerevoli le firme giornalistiche di prestigio premiate negli anni col “Premio Iglesias” e perfino premi nobel nella sezione dedicata alla saggistica.
L’ultima edizione del Premio Iglesias, la 39ª, ha avuto luogo nel dicembre del 2009 quando ad essere premiato fu l’allora Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, arrivato in città per l’occasione. Di quel progetto culturale, fermamente voluto da Ennio Martinelli e gli altri soci fondatori, purtroppo non resta quasi più niente. Oggi la Lao Silesu non ha più neppure una sede sociale. «Esiste una forza politica precisa, ma misteriosa, che ha fatto sì che il premio in tutti questi anni non ottenesse finanziamenti». Ebbe a dichiarare tre anni or sono Stefano Priola, uno dei componenti del direttivo dell’associazione.
Negli anni ’60 Ennio Martinelli fu nominato anche dirigente dell’Iglesias Calcio sotto la presidenza dell’imprenditore toscano Alvaro Amarugi. Senza però trascurare le cronache locali sulla “sua” pagina dell’Unione Sarda, dalle quali ha sempre dato voce alle lotte operaie e dei minatori, in particolare, che si battevano per condizioni di lavoro migliori. Si battè strenuamente, fra le altre cose, dalle colonne del giornale, sul finire degli anni ’60, per l’apertura del nuovo ospedale Santa Barbara, completato da tempo, e ancora chiuso per ragioni politiche. A metà degli anni ’70 finalmente l’inaugurazione, alla quale purtroppo non potè partecipare. Parallelamente alla sua attività di giornalista, però, ha sempre onorato anche la sua principale attività: quella di maestro elementare. La sue scuole erano quelle note come le “scuole elementari maschili e femminili” in cui insegnò per oltre vent’anni. Centinaia gli alunni del maestro Ennio Martinelli passati nelle sue aule che, ancora oggi, lo ricordano come un insegnante severo ma, al tempo stesso, buono e comprensivo. Il male che lo portò via si presentò prematuramente all’inizio degli anni ‘70. Fu una dura lotta, ma invincibile, all’epoca. Concluse la sua esistenza alla giovane età di 49 anni, il 13 febbraio 1973, dopo una vita dedicata alla famiglia, alla scuola e all’informazione. Lo ricordiamo così, buono, gentile e premuroso. Nella speranza che i suoi insegnamenti, sempre attuali, possano essere utili per una maggiore giustizia sociale per Iglesias e per tutto il Sulcis Iglesiente.