6 January, 2025
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Al termine dell’incontro davanti all’ingresso dello stabilimento della Portovesme srl, nella tarda mattinata di ieri i sindaci dei comuni del Sulcis Iglesiente si sono riuniti nel municipio di Portoscuso e hanno redatto un documento unitaria, che riportiamo integralmente.

«I sindaci e le sindache del Sulcis Iglesiente sono a fianco dei lavoratori, delle lavoratrici e delle loro rappresentanze, a seguito della decisione della Portovesme Srl-Glencore di chiudere tutta la linea zinco dal 23/12/2024, anticipando quanto comunicato nella riunione del 5/12/2024 al ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). Questa anticipazione è ancora una volta, una mancanza di rispetto degli impegni e del territorio, che ospita l’azienda da 25 anni e sul quale la stessa ha maturato enormi profitti. Pur sapendo che ieri si sarebbe svolto un sopralluogo degli alti funzionari tecnici del Mimit, al fine di valutare la continuità produttiva della linea zinco adopera di un soggetto terzo da autorizzare, l’AD della Portovesme Srl- Glencore ha deciso la completa fermata dello stabilimento in concomitanza con questo appuntamento che avrebbe potuto ridare speranza a chi lavora, alle famiglie, all’indotto e, pertanto, alle nostre comunità. Condanniamo unitariamente e con forza questa decisione, che rompe ogni patto di fiducia tra azienda e territorio. Mai come oggi è necessario unire le forze e fare fronte comune politico-sindacale-territoriale e istituzionale per trovare soluzioni alle vertenze in atto, che determinano una situazione sempre più drammatica e di estremo disagio a carico di migliaia di famiglie delle nostre comunità. Ribadiamo la necessità dell’apertura immediata di un tavolo di crisi che ci veda coinvolti come parte attiva. Chiediamo un incontro urgentissimo con la presidente Alessandra Todde, l’assessore dell’Industria Emanuele Cani, l’assessora della Difesa dell’Ambiente Rosanna Laconi, l’assessora del Lavoro Desiree Manca.»

E’ stata presentata questo pomeriggio, a Carbonia, la Boxing Night che metterà la Sardegna sulla mappa della boxe più prestigiosa, con la partecipazione di tutti gli stakeholder coinvolti nel progetto. Venerdì 13 dicembre sarà una data importante per la boxe e per la Sardegna: presso il Palazzo dello Sport di Carbonia, si svolgeranno sei incontri di pugilato professionistico, con il match principale valido per il Titolo Europeo dei pesi piuma, conteso tra il campione in carica, lo spagnolo Cristobal Lorente, e lo sfidante Francesco Grandelli da Nichelino, Torino.
Un evento sportivo di caratura internazionale, che sarà trasmesso in diretta streaming su DAZN Italia e contestualmente su ESPN+ in America e Canada, reso possibile dalla sinergia di iniziative private e dal supporto delle istituzioni sarde su vari livelli.
La manifestazione è sportivamente organizzata dalla OPI Since 82 della famiglia Cherchi, dalla Bazooka Events di Luciano Abis e dalla palestra New Spartan’s Lab dell’ingegner Matta. Fondamentale, per la realizzazione dell’evento, il supporto sostanziale della Regione Sardegna – Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio e il patrocinio dei comuni di Carbonia, Sant’Antioco e Carloforte. Un’unione politica che racchiude un forte spirito di iniziativa e una visione  di ampio respiro sullo sport come mezzo per dare visibilità e risalto al territorio del Sud Sardegna.
Durante la conferenza stampa odierna sono stati approfonditi gli aspetti sportivi, politici e organizzativi della manifestazione pugilistica in programma venerdì sera.
«Apprestiamoci a vivere una memorabile serata di sport nel nostro splendido palazzetto dello sport. Fin dal nostro insediamento amministrativo ci eravamo prefissi di fare diventare Carbonia una città dello sport e per lo sport, in grado di attrarre eventi di caratura non soltanto regionale, ma anche nazionale ed internazionale. L’evento di venerdì sera è la cartina di tornasole della capacità di Carbonia di ospitare iniziative sportive di elevato livello e con effetto moltiplicatore in termini di indotto per la città», hanno dichiarato, esprimendo la propria soddisfazione, il sindaco Pietro Morittu e l’assessora allo sport Giorgia Meli.
«Ospitare nel territorio del Sulcis un’iniziativa di questo livello è motivo d’orgoglio, perché riteniamo di assoluto valore questa tipologia di evento sportivo, che offre un’occasione per diversificare l’attrattiva territoriale della nostra provincia, che riceverà copertura mediatica in tutta Italia e in America. Crediamo sia importante collaborare con le giunte comunali vicine per garantire una struttura organizzativa ancor più solida», ha detto il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci.
«Stiamo investendo molto in promozione territoriale. Farlo insieme ad altri comuni del territorio e utilizzando lo sport come veicolo è certamente un valore aggiunto. Siamo convinti che lo sport, soprattutto di livello nazionale e internazionale, possa costituire un tassello di sicuro rilievo nella strategia comunicativa della nostra amministrazione e dell’intero Sulcis», ha aggiunto il sindaco di Carloforte, Stefano Rombi.

Cristobal Lorente, campione in carica, e Francesco Grandelli, sfidante, si sono incontrati per la prima volta di persona, in un face to face molto intenso ma rispettoso che lascia presagire un grande incontro valido per la massima cintura continentale dei pesi piuma.
«Sono venuto in Sardegna da campione in carica e mi farò rispettare sul ring. Il mio avversario è un ottimo pugile, ma ho già battuto l’uomo che lo ha a sua volta battuto, Mauro Forte, quindi sono motivato a sconfiggere anche Grandelli. Preparatevi a un incontro di alto livello!», ha detto Cristobal Lorente.
«Con il mio team abbiamo studiato attentamente le movenze e le tecniche di Lorente. Sono pronto a mettere tutto in gioco sul ring pur di vincere la cintura europea. Sono mesi che lavoriamo duramente per questo incontro e non lascerò nulla al caso!», ha detto Francesco Grandelli.
Domani, giovedì 12 dicembre, i pugili si incontreranno per l’ultima volta senza guantoni, in occasione della cerimonia del peso, che si terrà presso la palestra New Spartan’s Lab di Carbonia.
«Per la famiglia Cherchi è sempre un immenso piacere organizzare incontri di pugilato in Sardegna, la nostra terra natale, soprattutto se di rilievo come un titolo europeoha commentato Alessandro Cherchiin questa occasione ci sentiamo fortunati di aver trovato un tessuto politico e imprenditoriale davvero ricettivo nei confronti della boxe e del nostro progetto, che ha compreso la portata della kermesse pugilistica e ci ha consentito di allestire una card internazionale.»
Venerdì 13 dicembre, le luci sul ring del palazzetto dello sport di Carbonia si accenderanno alle ore 19.00 e prima dei match professionistici, ci saranno due match di pugilato dilettantistico. I biglietti sono disponibili sul sito www.boxol.it con prezzi a partire da 20 € per la tribuna e 50 € per il bordo ring.

   

Nella prima seduta del nuovo Consiglio d’Amministrazione di Abbanoa, guidato dal presidente Giuseppe Sardu, è arrivato il via libera a realizzare un nuovo progetto per il futuro impianto di depurazione al servizio di Carloforte. Si tratta di un’opera attesa da moltissimi anni e che vede impegnati a stretto contatto il Gestore unico, il Comune e l’Ente di Governo d’Ambito della Sardegna “Egas”. Il Consiglio d’Amministrazione di Abbanoa ha stanziato le risorse dal proprio bilancio, circa 500mila euro, per realizzare un nuovo progetto.

«Il nostro obiettivospiega il presidente Giuseppe Sarduè di superare una volta per tutte le numerose criticità che hanno contraddistinto il lungo iter di realizzazione di quest’opera fondamentale. Per questo motivo abbiamo deciso di procedere con un nuovo studio di fattibilità e progettazione.»

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Carloforte, Stefano Rombi. «Dopo anni di incontri volti alla ricerca della soluzione per superare lo stallo derivante dal procedimento giudiziario che ha colpito l’appalto del 2011, finalmente riparte la progettazione del depuratore di Carloforte ha detto il primo cittadino di Carloforte -. Un’infrastruttura fondamentale e prioritaria per l’Isola di San Pietro. Proseguiremo con estrema determinazione, sapendo che i nostri concittadini e l’ambiente che ci circonda non possono più attendere.»

Attualmente Carloforte è servito da un impianto del tutto inadeguato. I professionisti che saranno incaricati di portare avanti il progetto studieranno diverse opzioni che consentiranno, d’intesa col Comune, la miglior soluzione tecnica a vantaggio degli abitanti dell’Isola di San Pietro e dei suoi visitatori. L’investimento stimato è di circa 10 milioni di euro.

Le sfide dell’alterità”: è questo il tema al centro della giornata dedicata ai “Colloqui del Mediterraneo”, promossa dall’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi della Sardegna e che si svolgerà a Carloforte sabato 21 settembre, presso l’ExMé, in via XX settembre 48, a partire dalle ore 11.00. L’incontro di Carloforte segue l’incontro del 2023 a Bonifacio.

La giornata sarà occasione di un confronto e dialogo interdisciplinare fra psicologi e studiosi provenienti da varie aree del Mediterraneo, fra cui Corsica, Cipro, Algeria: «La psicologia può interagire tra individuale e sociale e contribuire in maniera determinante al dialogo fra economia, antropologia e sociologia, nella prospettiva della costruzione di un mondo di interrelazioni e legami positivi che possano superare i conflitti e sconfiggere l’ideologia della guerraha detto Angela Quaquero, presidente dell’Ordine delle psicologhe e degli psicologi della Sardegna -. La psicologia può assumere un ruolo fondamentale nella costruzione di strumenti di pace e benessere in cui le differenze e l’appartenenza si connettano alle comuni alle radici del Mediterraneo, in un percorso dalla contemporaneità al futuro».

Non è un caso che per queste giornate siano state scelte Bonifacio, l’anno scorso, e Carloforte quest’anno: tutte e due queste città, per ragioni diverse, rappresentano aspetti e emblematici e specifici della straordinaria ricchezza della cultura e della storia del Mediterraneo.

Si comincia alle ore 11,00 con i saluti istituzionali  con Stefano Rombi, Sindaco del  Comune di Carloforte; David Lazzari,  Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli psicologi; Sergio Salvatore, presidente dell’associazione italiana di Psicologiae Santo Di Nuovo, presidente INPA.

Dalle 11,30 si parlerà di “La lingua e l’identità. Carloforte e Bonifacio nella memoria e nell’uso del ligure, koiné mediterranea” con Angela  Quaquero, presidente dell’Ordine degli psicologi della Sardegna; Alain Di Meglio, Università di Corte, Municipalità di Bonifacio e la conduzione di Michéle Don Ignazy, giornalista di France 3. Si riprende alle ore 15,00, per parlare di “Salute benessere e l’identità di sé e dell’altro”, con Caterina Arcidiacono, director board of governor European Federation of psychologists associations; Eleni Carayianny, psicologa, Università di Cipro; Emigliu Filidori, psicologo e terapeuta della famiglia, Bastia; Laura Giudicelli, psicologa, consigliera esecutiva del governo della Corsica e Sergio Salvatore, presidente dell’associazione italiana di psicologia.

Seguirà, alle ore 17,00, il tema “Identità Incertezze e conflitto.Conversazione sulla soggettività/alterità delle donne mediterranee”, con Augusta Angelucci, psicologa psicoterapeuta, già senior gender advisor UNDP; Khadija Cherif   sociologa; Gabriella Ferrari Bravo, psicologa, presidente Psy-com; Luisa Puggioni, psicologa psicoterapeuta, coordinatrice della commissione Pari opportunità Ordine Sardegna e Wassylla Tamzali, scrittrice, collettivo Magreb Egalité (Algeria).

Nella foto di copertina Angela Quaquero, presidente dell’Ordine delle psicologhe e degli psicologi della Sardegna

Il Sulcis Iglesiente unito contro la decisione annunciata dalla Glencore sulla fermata della linea zinco nello stabilimento di Portovesme. E’ quanto ha fatto emergere stamane l’assemblea generale dei lavoratori, svoltasi davanti all’ingresso dello stabilimento, alla presenza di numerosi sindaci, del consigliere regionale Alessandro Pilurzu, del direttore dell’ufficio della pastorale sociale e il lavoro della diocesi di Iglesias do Antonio Mura, in concomitanza con lo sciopero di 24 ore proclamato dalle organizzazioni sindacali.

Nel corso degli interventi, sono stati durissimi i giudizi nei confronti dell’Azienda ed è stata sollecitata un’azione forte da parte della Regione Sardegna e del Governo nazionale, per contrastare il disegno di disimpegno portato avanti chiaramente dalla Glencore, che se portato a termine, infliggerebbe un colpo mortale all’economia dell’intero territorio, già messo a durissima prova dalle altre grandi vertenze industriali, ad iniziare da Eurallumina ed ex Alcoa oggi SiderAlloys .che si trascinano rispettivamente da 15 e 12 anni, per finire alla Centrale Enel Grazia Deledda, destinata alla fermata in attuazione del programma di decarbonizzazione.

Allegate le fotografie della giornata di protesta e le interviste realizzate con il consigliere regionale del Pd Alessandro Pilurzu; don Antonio Mura, direttore dell’ufficio della Pastorale per il sociale e il lavoro della diocesi di Iglesias; i sindaci di Portoscuso Ignazio Atzori, Carbonia Pietro Morittu, Iglesias Mauro Usai, Gonnesa Pietro Cocco, Carloforte Stefano Rombi; di Roberto Forresu segretario regionale della Fiom Cgil e Renato Tocco segretario della Uilm Uil del Sulcis Iglesiente.

             

Dopo svariati anni, si è finalmente concretizzata un’importante opportunità per il sorgitore tabarchino: grazie all’impegno ed alla perseveranza di una locale marineria, del comune di Carloforte e della Guardia Costiera di Carloforte, sotto il coordinamento e la supervisione della Capitaneria di Porto di Cagliari, è stato finalmente istituito un impianto portuale che, a norma delle vigenti normative internazionali (Convenzione S.O.L.A.S., Safety Of Life At Sea) e Codice I.S.P.S., (International Ship and Port facility Security code) ed europee (Regolamento CE n. 725/2004), si renderà disponibile ad accogliere gli ospiti naviganti a bordo di navi crociera che troveranno riparo, alla fonda, nel caratteristico Canale di San Pietro. 

L’attuale Capo del Circondario marittimo e Comandante del porto di Carloforte, Tenente di Vascello (CP) Giulio Martorella, ormai al termine del periodo di comando – durato tre anni – dell’Ufficio circondariale marittimo – Guardia Costiera di Carloforte, si è dichiarato estremamente compiaciuto per il raggiungimento di questa importante implementazione del tessuto portuale a beneficio della comunità carolina ed a netto miglioramento dei servizi resi dal porto di Carloforte, a dimostrazione di un crescente interessamento dei vari stakeholder marittimi, e non solo, alla realtà carlofortina. 

Anche il sindaco di Carloforte, Stefano Rombi, ha partecipato la propria soddisfazione relativamente al conseguimento di questo storico traguardo, di certo rilievo internazionale per il porto tabarchino ed a stimolo di una promozione turistica, culturale, sociale ed economica dell’Isola di San Pietro che possa mettere in chiara evidenza l’affascinante cornice che circonda la città di Carloforte. 

Sabato 7 settembre, a Carloforte, alle 19.00, presso l’Exme, in via XX Settembre 48, a Libera Università di Carloforte, in collaborazione con il Comune di Carloforte, presenterà il libro dello zoologo Giovanni Giuseppe Bellani “L’isola di San Pietro e Carloforte” (cultura, natura, flora e soprattutto fauna, con una guida al birdwatching), Paolo Sorba Editore.

Nell’occasione verrà inaugurata anche la mostra “I tesori dello scoglio”, ritratti realizzati dall’artista iperrealista Tiziana Sanna delle specie animali locali (tonno, falco Eleonorae, fenicotteri, cicindela campestris saphyrina), che sarà visitabile fino al 14 settembre negli orari della biblioteca di Carloforte.

«Nel nostro catalogo ospitiamo circa 200 titoli, per lo più incentrati sulla cultura e la storia della Sardegna, con particolare attenzione all’arcipelago di La Maddalenasottolinea l’editore Paolo Sorba -. Una delle collane progettate di recente è ISOLE, dedicata a quelle minori sarde. Ospita attualmente i volumi Spargi e Santo Stefano e, in fase di lavorazione, Santa Maria. Siamo particolarmente orgogliosi della nostra ultima pubblicazione inserita in questa collana – L’isola di San Pietro e Carloforte – per la qualità dei testi e dell’imponente corredo fotografico che li accompagna. Un libro che rappresenta al meglio la bellezza e la complessità dell’ambiente naturale dell’isola.»

«Questo libro non è solo una raccolta di immaginiscrive nella prefazione il sindaco di Carloforte, Stefano Rombima una celebrazione della meraviglia e della varietà della vita. L’isola di San Pietro e Carloforte rappresentano un microcosmo di biodiversità e un crogiolo di provenienze umane, un intreccio di donne e uomini le cui radici sono liguri, sarde, campane, siciliane. Un universo ce merita di essere conosciuto e preservato: questo libro vuole essere un tributo a tale ricchezza, un omaggio alla bellezza che ci circonda e che, qualche volta, diamo per scontata. E’ un invito a rallentare, a osservare, a meravigliarsi e a rispettare.»

La presentazione sarà curata dalla vicesindaco di Carloforte Betty Di Bernardo e dalla presidente della Libera Università di Carloforte Susanna Lavazza.

 

 

Alcune centinaia di persone hanno partecipato ieri sera all’incontro pubblico “Pale a mare: come salvare l’Isola” tenutosi negli spazi dell’antica Tonnara Su Pranu, a Portoscuso, organizzato dal comune di Portoscuso, in collaborazione con il Comitato “No speculazione energetica Carloforte”. Hanno partecipato, tra gli altri, don Antonio Mura, parroco delle chiese di Portoscuso e Paringianu e direttore della Pastorale per il Sociale e il Lavoro della diocesi di Iglesias; Ignazio Atzori, sindaco del comune di Portoscuso; Stefano Rombi, sindaco del comune di Carloforte; Salvatore Obino, presidente del comitato “No speculazione energetica Carloforte”; Rolando Marroccu, portavoce del comitato tecnico Sardegna sostenibile. I lavori sono stati moderati dalla giornalista Susanna Lavazza.

Gli interventi hanno ribadito la ferma opposizione all’imposizione di un numero abnorme di impianti eolici offshore (oltreché eolici a terra e fotovoltaici) la cui realizzazione minaccia una vera e propria nuova servitù per la Sardegna. Sono ben 23, infatti, le richieste di allaccio per impianti eolici offshore davanti alle coste della Sardegna, anche a sole 12 miglia dalle spiagge, come nel caso dell’isola Sant’Antioco (Toro1). Tre sono in dirittura d’arrivo. Sono ben 16 i progetti per impianti offshore nel Sud Sardegna, 8 attorno all’isola di San Pietro. Il più vicino alla definitiva approvazione è l’Ichnusa Wind Power, per il quale la richiesta è stata fatta nel 2020 e sono già iniziati i lavori di trivellazione dei fondali davanti a Carloforte e Portoscuso, benché non ci sia ancora il semaforo verde dopo le integrazioni alle osservazioni per la procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale) che avevano come termine il 19 luglio.

Nel corso degli interventi, sono state sottolineate tutte le problematiche legate alla proliferazione di progetti e, unitamente alla forte preoccupazione che la mancanza di regole abbia concesso agli speculatori di portarsi avanti nelle fasi procedurali, anche la convinzione che la forte e crescente mobilitazione in atto possa frenare l’iter e attenuare quantomeno la portata degli interventi e, conseguentemente, i danni sul territorio.

Dopo gli interventi di don Antonio Mura, dei sindaci di Portoscuso Ignazio Atzori e Carloforte Stefano Rombi, dei rappresentanti delle associazioni Rolando Marroccu e Salvatore Obino, sono intervenuti anche alcuni rappresentanti di altre associazioni che portano avanti la stessa battaglia, giunti da Sant’Antioco, Nuraxi Figus, Quartu Sant’Elena, Selargius e Uta, nel corso dei quali sono state evidenziate anche le problematiche legate alla realizzazione del Tyrrhenian Link, il doppio collegamento sottomarino di Terna che collegherà la Sardegna alla Sicilia e alla Penisola, strettamente collegato all’insediamento di tanti impianti eolici (a terra e offshore) e fotovoltaici, per il trasferimento dell’energia prodotta in Sardegna, considerato che – com’è noto – l’Isola non ha bisogno di energia, dal momento che ne produce già in quantità superiore a quanto ne consuma.

Nonostante l’incontro fosse stato organizzato per trattare le problematiche legate all’eolico offshore, si è parlato anche della raccolta di firme in corso in tutta la Sardegna per il progetto di legge di iniziativa popolare denominato “Pratobello 24”.

Allegata l’intervista realizzata con don Antonio Mura al termine dei lavori.

   

Il comune di Portoscuso, in collaborazione con il Comitato “No speculazione energetica Carloforte”, ha organizzato l’incontro pubblico “Pale a mare: come salvare l’Isola”, che si terrà lunedì 19 agosto, dalle 19.30, negli spazi dell’antica Tonnara Su Pranu, a Portoscuso.

Interverranno: don Antonio Mura, parroco delle chiese di Portoscuso e Paringianu e direttore della Pastorale per il Sociale e il Lavoro della diocesi di Iglesias; Ignazio Atzori, sindaco del comune di Portoscuso; Stefano Rombi, sindaco del comune di Carloforte; Salvatore Obino, presidente del comitato “No speculazione energetica Carloforte”; Rolando Marroccu, portavoce del comitato tecnico Sardegna sostenibile.

Modererà i lavori la giornalista Susanna Lavazza.

Sono 23 le richieste di allaccio per impianti eolici offshore davanti alle coste della Sardegna, anche a sole 12 miglia dalle spiagge, come nel caso dell’isola Sant’Antioco (Toro1). Tre sono in dirittura d’arrivo, seguendo l’iter sul sito del ministero per l’Ambiente e la Sicurezza energetica.

Sono ben 16  i progetti per impianti offshore nel Sud Sardegna, 8 attorno all’isola di San Pietro. La più alta concentrazione in Italia.

Il più a rischio di essere approvato è l’Ichnusa Wind Power, per il quale la richiesta è stata fatta nel 2020 e sono già iniziati i lavori di trivellazione dei fondali davanti a Carloforte e Portoscuso, benché non ci sia ancora il semaforo verde dopo le integrazioni alle osservazioni per la procedura di VIA (valutazione impatto ambientale) che avevano come termine il 19 luglio.

Le osservazioni delle associazioni ambientaliste sul territorio, dei sindaci, dei comitati, di zoologi e biologi marini hanno rilevato che i 42 aerogeneratori IWP – altri tre volte e mezzo quelli attualmente a Portovesme, da installare sulle rotte dei tonni e dei falchi della Regina – causeranno danni all’habitat, alla pesca, al turismo, al paesaggio, alla navigazione, alla sicurezza marittima.

In particolare, sono a rischio le due tonnare storiche di Portoscuso e Carloforte.

I sindaci del Sulcis Iglesiente hanno già espresso “contrarietà” nei Consigli comunali. 

Dopo i saluti del sindaco di Portoscuso, Ignazio Atzori, verrà data la parola a don Antonio Mura, che porterà la voce della Chiesa diocesana, che corrisponde al territorio del Sulcis Iglesiente: «Esprimerò anche idee e prospettive abbondantemente confrontate con il cardinale Arrigo Miglio».

«Agiremo a livello legalesottolinea il presidente del comitato No speculazione energetica Carloforte, l’avvocato Salvatore Obino -. Abbiamo constatato che, in violazione delle regole di correttezza e buona fede, la Ichnusa Wind Power ha oscurato, rendendola illeggibile, parte della documentazione riguardante l’impatto ambientale del mega impianto offshore di 42 pale eoliche flottanti  da collocarsi in area marina a Nord-Ovest dell’Isola di San Pietro, ritenendo di impedire di proporre osservazioni in opposizione al progetto da parte dei portatori di interessi. Noi stigmatizziamo questo comportamento che denota arroganza e non affidabilità della società proponente, anzi riteniamo che sia passibile di annullamento della procedura di VIA.»

«Approfondiremo le attuali procedure ministeriali per gli impianti offshore e l’urgenza di una moratoria nazionale su tutte le richieste sia a mare sia a terradice Rolando Marroccu, componente del Comitato Tecnico Sardegna Sostenibile -. Verrà illustrata la proposta su come governare l’assalto speculativo ai mari sardi con l’istituzione di un piano di gestione delle spazio marittimo e di un limite di distanza dalle coste di 36 miglia nautiche, circa 70 km.»

Il sindaco di Carloforte, Stefano Rombi, si è espresso anche in un recente post su Facebook: «Cosa bisogna fare, oltre a firmare la legge e a continuare a lavorare sul decreto aree idonee?

Molte cose le ha già scritte l’associazione dei sindaci sardi (ANCI Sardegna) pochi giorni fa. Ne dico alcune, senza pretesa di essere esaustivo.

1. Sapere che il Governo non solo ha prevedibilmente impugnato la moratoria – tutti lo sapevano, anche gli estensori – ma ha anche predisposto un provvedimento (credo non ancora definitivamente approvato) che fa prevalere l’interessa ambientale su quello paesaggistico. Cioè uno schema che dice: del paesaggio (italiano, non solo sardo) poco ci interessa, conta solo l’ambiente. Ora, è chiaro a tutti che l’ambiente conta tantissimo, peccato che l’articolo 9 della Costituzione metta paesaggio e ambiente sullo stesso piano. Quindi: se questa cosa sarà confermata, la regione – anzi le regioni – farebbero bene a fare ricorso alla Corte Costituzionale per bloccarla.  

2. Trovare ulteriori meccanismi normativi – anche impugnabili… – per recuperare il tempo necessario – ottenuto anche grazie alla moratoria – per rendere efficace la legge regionale sulle aree idonee, legge complessissima su cui tutti gli uffici regionali stanno lavorando su indicazione della Giunta.

3. Come chiesto da ANCI, bisogna aprire “un grande cantiere di elaborazione e condivisione che attraversi tutti i territori dell’isola seguendo un cronoprogramma preciso, che sia definito da una cabina di regia tecnica/politica che veda al suo interno anche rappresentanti degli Enti Locali e dei Comitati. Un percorso che veda tutti impegnati in diverse fasi”. 

4. Fare il nuovo Piano Energetico e Ambientale della Sardegna, con il quale possiamo avere maggiori opportunità (forse) di mettere in discussione l’obiettivo minimo dei 6,2 Gw di produzione. 

5. Costituire l’Agenzia Regionale Sarda per l’Energia.

Andiamo avanti uniti e compatti. Con un unico obiettivo: la tutela di Carloforte e della Sardegna tutta. Lavorando per una transizione giusta, democratica, condivisa e rispettosa del paesaggio», conclude Stefano Rombi.

«Abbiamo appreso con rammarico che il Servizio India (infermiere a bordo delle ambulanze), avviato il 15 giugno scorso e programmato fino al 30 settembre prossimo, nel piano di potenziamento estivo dell’assistenza emergenza urgenza 118 sulla nostra Isola, durante il mese di agosto sarà scoperto per ben 11 turnazioni. E’ evidente che queste difficoltà nella copertura dei turni programmati, non fanno altro che aggravare ulteriormente la situazione già molto difficile dell’associazione Croce Azzurra, la quale si trova con un numero di volontari assolutamente insufficiente e non potrà contare sull’apporto degli infermieri Areus nel servizio 118, che garantiscono alla cittadinanza un servizio di assistenza sanitaria di alto livello, in un periodo, quello estivo, nel quale gli interventi aumentano notevolmente a seguito dei consistenti flussi turistici verso la nostra Isola.»

La denuncia arriva dal sindaco Stefano Rombi e dall’assessora della Tutela della Salute del comune di Carloforte Pina Franca Opisso.

«Pur capendo le difficoltà che l’Areus sta affrontando nella reperibilità di figure professionali da dedicare al Servizio India – aggiungono Stefano Rombi e Pina Franca Opisso -, non possiamo che insistere nella richiesta affinché questo servizio sull’Isola di San Pietro sia garantito almeno secondo la turnazione programmata nel piano di potenziamento estivo, considerando, come più volte sottolineato, la specificità del nostro territorio, isola minore priva di presidio ospedaliero, vittima assai più di altri territori di un sistema sanitario non sufficiente, in un mese che vede la presenza di circa 30.000 persone residenti.»

«Auspichiamo, pertantoconcludono Stefano Rombi e Pina Franca Opissoche in tempi rapidi si possano trovare le risorse umane per la continuità operativa del servizio India sulla nostra Isola e i turni ad oggi vacanti possano essere coperti.»