22 December, 2024
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Philip Glass, icona della musica contemporanea, maestro del minimalismo e delle sue evoluzioni, sarà il protagonista del concerto nel quale, lunedì 14 novembre 2016 alle ore 21.00 per la prima volta in Italia e in esclusiva al Teatro Regio di Parma, interpreterà i suoi celebri 20 Etudes, insieme a Maki Namekawa e Roberto Esposito. Il concerto è realizzato da Teatro Regio di Parma e Barezzi Festival, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Parma e con il contributo di Diageo e dello sponsor premium Tanqueray.

L’appuntamento concluderà la decima edizione di Barezzi Festival, rassegna che prende il suo nome dal mecenate di Giuseppe Verdi, Antonio Barezzi e che, nata a Busseto e cresciuta tra Parma e la sua provincia, ha saputo guadagnarsi l’attenzione del pubblico più attento ed esigente per la qualità e l’internazionalità delle proposte artistiche che in questi anni hanno portato nel nostro territorio artisti prestigiosi, offrendo al pubblico rare occasioni di scoperta e di ascolto per i più diversi generi musicali. Giunto alla sua decima edizione, il Barezzi Festival, che si svolgerà quest’anno dal 3 al 14 novembre a Parma ed in alcuni teatri della provincia, trova la sua vocazione nella ricerca delle relazioni tra opera, musica classica e musica contemporanea. Il programma completo di Barezzi Festival 2016 sarà annunciato nei prossimi giorni.

Philip Glass è tra i musicisti più noti al mondo, ormai leggenda vivente, al nono posto della classifica dei 100 geni stilata dalla rivista inglese The Telegraph. Compositore statunitense, classe 1937, è considerato tra i capofila del minimalismo musicale con Steve Reich, La Monte Young, Terry Riley, John Adams e uno dei giganti di quella che viene definita “musica contemporanea” colta. Dopo una prima fase di produzione minimalista, è andato sviluppando uno stile di più immediata fruizione, meno rigoroso e spesso volto alla tradizione sinfonica americana. La sua musica è caratterizzata da una costante ricerca e dal tentativo di ampliare le possibilità espressive offerte dalla tonalità, accogliendo suggestioni dalle culture musicali extraeuropee. Si è dedicato a composizioni rivolte a svariati ambiti, con una predilezione per le forme sceniche (teatro, danza, performance) e le colonne sonore di film e documentari. Ha collaborato con i più importanti artisti della scena internazionale, sperimentando anche l’ambient con Brian Eno ed il pop-rock con David Bowie.

Maki Namekawa ha iniziato i suoi studi al Kunitachi Conservatory di Tokyo ed è nell’ambito della musica contemporanea tra i pianisti che godono delle maggiori attenzioni da parte della critica e del pubblico mondiale. Ha suonato nei templi della musica, dalla Carnegie Hall di New York alla Citè de la Musique di Parigi, e nel 2014 ha pubblicato un doppio CD con l’opera completa degli Etudes di Philip Glass, raggiungendo la prima posizione della classifica di Itunes Classic. Sin dal 2005 si esibisce in duo con il pianista Dennis Russel Davies.

Roberto Esposito, salentino, si è diplomato nel 2008 col massimo dei voti presso il Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma ed ha proseguito gli studi in Ungheria, sotto la guida del maestro Zoltan Szigmond. Ha vinto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui una borsa di studio per il Berklee College of Music di Boston nel 2009. Collabora con artisti di fama internazionale e nel 2015 ha composto un concerto per pianoforte ed orchestra, di prossima incisione.

La decima edizione del Barezzi Festival, ricca di ospiti e di appuntamenti, è sostenuta dagli enti istituzionali locali: Regione Emilia-Romagna, i comuni di Parma, Busseto, Zibello e Fidenza; dalla Fondazione Teatro Regio di Parma, da Diageo e da Tanqueray, ancora partner ufficiale, dopo la riuscitissima esperienza della passata edizione. Dopo ogni concerto sarà possibile degustare fantastici cocktail a base Tanqueray, il London Dry Gin più vendto al mondo ed inconfondibile per il perfetto equilibrio dei 4 botanicals che lo caratterizzano.

Philip Glass 1

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Mario Frezzato Roberto Migoni - significante

Il percussionista Roberto Migoni e il progetto Kintsugi di Mario Frezzato all’oboe e al corno inglese con Michele Uccheddu ai live electronics: questi i protagonisti di Music In Touch, la mini rassegna in due serate organizzata a Cagliari da Spaziomusica Ricerca, domani (martedì 15) e mercoledì (16 dicembre) alle 18.00 nell’Aula Magna del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” con ingresso gratuito.

È proprio nell’istituto in piazza Porrino che ha studiato (nella classe di strumenti a percussione del compianto Roberto Pellegrini) e si è diplomato (nel 2010) Roberto Migoni: cagliaritano, classe 1986, nel suo percorso di formazione conta anche la frequentazione di masterclass di Steven Schick, David Cossin, Michiko Hirayama e François Bedel, tra gli altri, e di vari seminari jazz sotto la guida di batteristi come Ettore Fioravanti, Massimo Manzi e Jeff Ballard, come pure di pianisti del calibro di Franco D’Andrea e Stefano Battaglia. Nell’ambito della percussione contemporanea ha all’attivo numerosi concerti col Modular, un ensemble aperto di percussionisti con cui ha eseguito musiche di Iannis Xenakis, Steve Reich, Louis Andriessen e John Cage. Ed è appunto un brano del grande compositore americano scomparso nel 1992, “Composed Improvisation for Snare Drum” (datato 1987, per tamburo e nastro registrato), ad aprire domani (martedì 15) il concerto di Roberto Migoni. In scaletta, dopo quello di Cage, brani di Mario Garuti (“Ambiance”, per vibrafono), del cagliaritano Marcello Pusceddu (“Solo II“, per due timbales) e di Jeffrey Treviño (“Substitute Judgment”, per multipercussione, in prima esecuzione italiana).

Mercoledì (16 dicembre), sempre alle 18.00, è il turno di Kintsugi, progetto di ricerca e sperimentazione musicale ideato nel 2013 da Mario Frezzato con la collaborazione di Davide Tiso. Esplorando le potenzialità timbriche di strumenti acustici e utilizzando l’elettronica, Kintsugi mira ad armonizzare tradizione e creatività, alternando opere scritte all’uso di libera improvvisazione, fuori da particolari generi o etichette, anche in integrazione con altri linguaggi espressivi. In questa occasione, Mario Frezzato all’oboe e al corno inglese con Michele Uccheddu ai live electronics, proporranno un brano della compositrice brasiliana Jocy de Oliveira, “Solaris”, e due firmati ancora da Marcello Pusceddu, “Solo I” e “Oinnisis”: come tre stazioni di un viaggio onirico.