21 November, 2024
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Sabato 7 settembre, a Carloforte, alle 19.00, presso l’Exme, in via XX Settembre 48, a Libera Università di Carloforte, in collaborazione con il Comune di Carloforte, presenterà il libro dello zoologo Giovanni Giuseppe Bellani “L’isola di San Pietro e Carloforte” (cultura, natura, flora e soprattutto fauna, con una guida al birdwatching), Paolo Sorba Editore.

Nell’occasione verrà inaugurata anche la mostra “I tesori dello scoglio”, ritratti realizzati dall’artista iperrealista Tiziana Sanna delle specie animali locali (tonno, falco Eleonorae, fenicotteri, cicindela campestris saphyrina), che sarà visitabile fino al 14 settembre negli orari della biblioteca di Carloforte.

«Nel nostro catalogo ospitiamo circa 200 titoli, per lo più incentrati sulla cultura e la storia della Sardegna, con particolare attenzione all’arcipelago di La Maddalenasottolinea l’editore Paolo Sorba -. Una delle collane progettate di recente è ISOLE, dedicata a quelle minori sarde. Ospita attualmente i volumi Spargi e Santo Stefano e, in fase di lavorazione, Santa Maria. Siamo particolarmente orgogliosi della nostra ultima pubblicazione inserita in questa collana – L’isola di San Pietro e Carloforte – per la qualità dei testi e dell’imponente corredo fotografico che li accompagna. Un libro che rappresenta al meglio la bellezza e la complessità dell’ambiente naturale dell’isola.»

«Questo libro non è solo una raccolta di immaginiscrive nella prefazione il sindaco di Carloforte, Stefano Rombima una celebrazione della meraviglia e della varietà della vita. L’isola di San Pietro e Carloforte rappresentano un microcosmo di biodiversità e un crogiolo di provenienze umane, un intreccio di donne e uomini le cui radici sono liguri, sarde, campane, siciliane. Un universo ce merita di essere conosciuto e preservato: questo libro vuole essere un tributo a tale ricchezza, un omaggio alla bellezza che ci circonda e che, qualche volta, diamo per scontata. E’ un invito a rallentare, a osservare, a meravigliarsi e a rispettare.»

La presentazione sarà curata dalla vicesindaco di Carloforte Betty Di Bernardo e dalla presidente della Libera Università di Carloforte Susanna Lavazza.

 

 

Alcune centinaia di persone hanno partecipato ieri sera all’incontro pubblico “Pale a mare: come salvare l’Isola” tenutosi negli spazi dell’antica Tonnara Su Pranu, a Portoscuso, organizzato dal comune di Portoscuso, in collaborazione con il Comitato “No speculazione energetica Carloforte”. Hanno partecipato, tra gli altri, don Antonio Mura, parroco delle chiese di Portoscuso e Paringianu e direttore della Pastorale per il Sociale e il Lavoro della diocesi di Iglesias; Ignazio Atzori, sindaco del comune di Portoscuso; Stefano Rombi, sindaco del comune di Carloforte; Salvatore Obino, presidente del comitato “No speculazione energetica Carloforte”; Rolando Marroccu, portavoce del comitato tecnico Sardegna sostenibile. I lavori sono stati moderati dalla giornalista Susanna Lavazza.

Gli interventi hanno ribadito la ferma opposizione all’imposizione di un numero abnorme di impianti eolici offshore (oltreché eolici a terra e fotovoltaici) la cui realizzazione minaccia una vera e propria nuova servitù per la Sardegna. Sono ben 23, infatti, le richieste di allaccio per impianti eolici offshore davanti alle coste della Sardegna, anche a sole 12 miglia dalle spiagge, come nel caso dell’isola Sant’Antioco (Toro1). Tre sono in dirittura d’arrivo. Sono ben 16 i progetti per impianti offshore nel Sud Sardegna, 8 attorno all’isola di San Pietro. Il più vicino alla definitiva approvazione è l’Ichnusa Wind Power, per il quale la richiesta è stata fatta nel 2020 e sono già iniziati i lavori di trivellazione dei fondali davanti a Carloforte e Portoscuso, benché non ci sia ancora il semaforo verde dopo le integrazioni alle osservazioni per la procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale) che avevano come termine il 19 luglio.

Nel corso degli interventi, sono state sottolineate tutte le problematiche legate alla proliferazione di progetti e, unitamente alla forte preoccupazione che la mancanza di regole abbia concesso agli speculatori di portarsi avanti nelle fasi procedurali, anche la convinzione che la forte e crescente mobilitazione in atto possa frenare l’iter e attenuare quantomeno la portata degli interventi e, conseguentemente, i danni sul territorio.

Dopo gli interventi di don Antonio Mura, dei sindaci di Portoscuso Ignazio Atzori e Carloforte Stefano Rombi, dei rappresentanti delle associazioni Rolando Marroccu e Salvatore Obino, sono intervenuti anche alcuni rappresentanti di altre associazioni che portano avanti la stessa battaglia, giunti da Sant’Antioco, Nuraxi Figus, Quartu Sant’Elena, Selargius e Uta, nel corso dei quali sono state evidenziate anche le problematiche legate alla realizzazione del Tyrrhenian Link, il doppio collegamento sottomarino di Terna che collegherà la Sardegna alla Sicilia e alla Penisola, strettamente collegato all’insediamento di tanti impianti eolici (a terra e offshore) e fotovoltaici, per il trasferimento dell’energia prodotta in Sardegna, considerato che – com’è noto – l’Isola non ha bisogno di energia, dal momento che ne produce già in quantità superiore a quanto ne consuma.

Nonostante l’incontro fosse stato organizzato per trattare le problematiche legate all’eolico offshore, si è parlato anche della raccolta di firme in corso in tutta la Sardegna per il progetto di legge di iniziativa popolare denominato “Pratobello 24”.

Allegata l’intervista realizzata con don Antonio Mura al termine dei lavori.

   

Il comune di Portoscuso, in collaborazione con il Comitato “No speculazione energetica Carloforte”, ha organizzato l’incontro pubblico “Pale a mare: come salvare l’Isola”, che si terrà lunedì 19 agosto, dalle 19.30, negli spazi dell’antica Tonnara Su Pranu, a Portoscuso.

Interverranno: don Antonio Mura, parroco delle chiese di Portoscuso e Paringianu e direttore della Pastorale per il Sociale e il Lavoro della diocesi di Iglesias; Ignazio Atzori, sindaco del comune di Portoscuso; Stefano Rombi, sindaco del comune di Carloforte; Salvatore Obino, presidente del comitato “No speculazione energetica Carloforte”; Rolando Marroccu, portavoce del comitato tecnico Sardegna sostenibile.

Modererà i lavori la giornalista Susanna Lavazza.

Sono 23 le richieste di allaccio per impianti eolici offshore davanti alle coste della Sardegna, anche a sole 12 miglia dalle spiagge, come nel caso dell’isola Sant’Antioco (Toro1). Tre sono in dirittura d’arrivo, seguendo l’iter sul sito del ministero per l’Ambiente e la Sicurezza energetica.

Sono ben 16  i progetti per impianti offshore nel Sud Sardegna, 8 attorno all’isola di San Pietro. La più alta concentrazione in Italia.

Il più a rischio di essere approvato è l’Ichnusa Wind Power, per il quale la richiesta è stata fatta nel 2020 e sono già iniziati i lavori di trivellazione dei fondali davanti a Carloforte e Portoscuso, benché non ci sia ancora il semaforo verde dopo le integrazioni alle osservazioni per la procedura di VIA (valutazione impatto ambientale) che avevano come termine il 19 luglio.

Le osservazioni delle associazioni ambientaliste sul territorio, dei sindaci, dei comitati, di zoologi e biologi marini hanno rilevato che i 42 aerogeneratori IWP – altri tre volte e mezzo quelli attualmente a Portovesme, da installare sulle rotte dei tonni e dei falchi della Regina – causeranno danni all’habitat, alla pesca, al turismo, al paesaggio, alla navigazione, alla sicurezza marittima.

In particolare, sono a rischio le due tonnare storiche di Portoscuso e Carloforte.

I sindaci del Sulcis Iglesiente hanno già espresso “contrarietà” nei Consigli comunali. 

Dopo i saluti del sindaco di Portoscuso, Ignazio Atzori, verrà data la parola a don Antonio Mura, che porterà la voce della Chiesa diocesana, che corrisponde al territorio del Sulcis Iglesiente: «Esprimerò anche idee e prospettive abbondantemente confrontate con il cardinale Arrigo Miglio».

«Agiremo a livello legalesottolinea il presidente del comitato No speculazione energetica Carloforte, l’avvocato Salvatore Obino -. Abbiamo constatato che, in violazione delle regole di correttezza e buona fede, la Ichnusa Wind Power ha oscurato, rendendola illeggibile, parte della documentazione riguardante l’impatto ambientale del mega impianto offshore di 42 pale eoliche flottanti  da collocarsi in area marina a Nord-Ovest dell’Isola di San Pietro, ritenendo di impedire di proporre osservazioni in opposizione al progetto da parte dei portatori di interessi. Noi stigmatizziamo questo comportamento che denota arroganza e non affidabilità della società proponente, anzi riteniamo che sia passibile di annullamento della procedura di VIA.»

«Approfondiremo le attuali procedure ministeriali per gli impianti offshore e l’urgenza di una moratoria nazionale su tutte le richieste sia a mare sia a terradice Rolando Marroccu, componente del Comitato Tecnico Sardegna Sostenibile -. Verrà illustrata la proposta su come governare l’assalto speculativo ai mari sardi con l’istituzione di un piano di gestione delle spazio marittimo e di un limite di distanza dalle coste di 36 miglia nautiche, circa 70 km.»

Il sindaco di Carloforte, Stefano Rombi, si è espresso anche in un recente post su Facebook: «Cosa bisogna fare, oltre a firmare la legge e a continuare a lavorare sul decreto aree idonee?

Molte cose le ha già scritte l’associazione dei sindaci sardi (ANCI Sardegna) pochi giorni fa. Ne dico alcune, senza pretesa di essere esaustivo.

1. Sapere che il Governo non solo ha prevedibilmente impugnato la moratoria – tutti lo sapevano, anche gli estensori – ma ha anche predisposto un provvedimento (credo non ancora definitivamente approvato) che fa prevalere l’interessa ambientale su quello paesaggistico. Cioè uno schema che dice: del paesaggio (italiano, non solo sardo) poco ci interessa, conta solo l’ambiente. Ora, è chiaro a tutti che l’ambiente conta tantissimo, peccato che l’articolo 9 della Costituzione metta paesaggio e ambiente sullo stesso piano. Quindi: se questa cosa sarà confermata, la regione – anzi le regioni – farebbero bene a fare ricorso alla Corte Costituzionale per bloccarla.  

2. Trovare ulteriori meccanismi normativi – anche impugnabili… – per recuperare il tempo necessario – ottenuto anche grazie alla moratoria – per rendere efficace la legge regionale sulle aree idonee, legge complessissima su cui tutti gli uffici regionali stanno lavorando su indicazione della Giunta.

3. Come chiesto da ANCI, bisogna aprire “un grande cantiere di elaborazione e condivisione che attraversi tutti i territori dell’isola seguendo un cronoprogramma preciso, che sia definito da una cabina di regia tecnica/politica che veda al suo interno anche rappresentanti degli Enti Locali e dei Comitati. Un percorso che veda tutti impegnati in diverse fasi”. 

4. Fare il nuovo Piano Energetico e Ambientale della Sardegna, con il quale possiamo avere maggiori opportunità (forse) di mettere in discussione l’obiettivo minimo dei 6,2 Gw di produzione. 

5. Costituire l’Agenzia Regionale Sarda per l’Energia.

Andiamo avanti uniti e compatti. Con un unico obiettivo: la tutela di Carloforte e della Sardegna tutta. Lavorando per una transizione giusta, democratica, condivisa e rispettosa del paesaggio», conclude Stefano Rombi.

Non è una presentazione come le altre quella del libro “Cercandocieli” di Rossana Copez a Carloforte. Perché proprio sull’isola di San Pietro, il 6 settembre 1995, annegava il marito Sergio Atzeni, giornalista e scrittore oggi sempre più celebrato. 

E nel libro che verrà presentato sabato 17 giugno all’Exme  – un piccolo, prezioso, distillato di memorie sorprendenti con sullo sfondo le vicende del PCI sardo – l’autrice racconta in modo molto emotivo come ha vissuto prima, durante e dopo la tragedia, avvenuta nel mare davanti alla Conca il giorno in cui lei compiva 47 anni. 

Il baricentro del romanzo, però, è proprio la donna che ora ci regala 129 pagine (da leggere tutto d’un fiato o da centellinare e rileggere) di vita vissuta molto intensamente, tra gioie, delusioni, follie, amore, morte e rinascita. 

Rossana Copez non vuole essere ricordata come “la moglie di…” , anche perché “Cercandocieli”, uscito a luglio del 2022, edizioni Il Maestrale, non è la sua opera d’esordio. Sempre per la casa editrice Il Maestrale, ha pubblicato nel 2004 “Si chiama Violante”, nel 2011 “Terra Mala” con Giovanni Follesa e nel 2021 “Cent’anni fa arrivò Lawrence”; mentre per la casa editrice Condaghes ha pubblicato nel 1979 “Fiabe Sarde” con Sergio Atzeni e nel 2008 “Tutti buoni arriva Mommotti” con Tonino Oppes. Laureata in filosofia, specializzata in studi sardi, Rossana Copez ha insegnato italiano e storia alle scuole superiori fino a pochi anni fa, ha collaborato con quotidiani e riviste e tiene laboratori di scrittura creativa.

“Cercandocieli” è un memoir intessuto di magia, filosofia, storie pubbliche e intime che parla anche del mestiere di scrivere, dei tumulti dell’anima, di stelle e numeri, di una bambina, Jenny Atzeni, che ora è una giovane dottoressa e sarà alla presentazione.

L’evento, organizzato dalla Libera Università di Carloforte, con il patrocinio del Comune, sarà presentato dalla giornalista Susanna Lavazza e introdotto dal Sindaco di Carloforte, Stefano Rombi. 

L’appuntamento è per le 18.30 di sabato 17 giugno, in via XX Settembre 48, ingresso libero.

Sabato 31 luglio, dalle 10.30, la Biblioteca comunale di Calasetta, ospiterà la tavola rotonda “In che acque navighiamo?”, organizzata in collaborazione con il comune di Calasetta  – nell’ambito del progetto Cul-TURE d’@amare con: Piero Addis, professore di ecologia, Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente presso l’Università di Cagliari, esperto in biologia marina dell’arcipelago del Sulcis; Francesco Nacinovich, comandante di Progetto Mediterranea, spedizione nautica, scientifica, sociale e culturale ideata da Simone Perotti che ha già percorso 20mila miglia e coinvolto 16 Paesi – da quest’anno in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) – che farà tappa a Calasetta sabato 31 luglio; Susanna Lavazza, giornalista e scrittrice, presidente della Libera Università di Carloforte; Roberto Sinzu, vicesindaco e assessore dell’Ambiente e della Cultura del comune di Calasetta.

Progetto Mediterranea, in collaborazione con università e centri di ricerca, italiani e internazionali, dal 2014 svolge attività di monitoraggio e documentazione dello “stato del mare” sia dal punto di vista ambientale che culturale e scientifico. Dalla mappatura del plancton e delle microplastiche allo studio sull’alimentazione mediterranea fino all’osservazione astronomica.
Progetto Mediterranea è una sorta di laboratorio galleggiante per la Scienza e una spedizione per la tutela del nostro mare.
Il Mediterraneo, il Mare Nostrum, ospita un’area ambientale con un’incredibile diversità biologica (l’8% della flora mondiale, l’8% della biodiversità marina mondiale, il 28% di specie endemiche), eppure è continuamente minacciata dall’uomo, inquinata e sfruttata oltre misura. Il consumo del suolo, la perdita di habitat, la desertificazione, la pesca eccessiva e l’inquinamento nelle sue molteplici forme sono fattori capaci di innescare impatti diretti e indiretti sulla biodiversità, amplificati a loro volta dai cambiamenti climatici.
Mediterranea è il braccio operativo: la barca per la Ricerca, per studiare i cambiamenti climatici, l’inquinamento delle acque e dell’aria, la biologia marina, le correnti e tutto quanto possa ritenersi utile per preservare l’integrità ecologica del Mediterraneo.

Durante la Rotta 2021, che vede Mediterranea navigare intorno alla Sardegna, alcuni ragazzi con varie disabilità e i loro gli accompagnatori saranno a bordo, con imbarco a Oristano e Calasetta. Tra le finalità sociali di Progetto Mediterranea c’è quello di organizzare altri due incontri/festa con tutto il gruppo degli Equilibristi, le famiglie e i volontari dell’associazione realizzando proiezione di videoclip, interviste, racconti e relazioni.

Gli Equilibristi, con sede a San Giovanni Suergiu, è un’associazione di volontariato nata nel 2015 dall’idea di alcuni giovani desiderosi di creare nuove opportunità di aggregazione, di divertimento e di promozione sociale in favore di persone portatrici di disabilità sia fisiche che intellettive che variano dalla sindrome di Down, all’autismo ai ritardi intellettivi medio/gravi, comprese patologie di natura genetica (da 3 a 62 anni).

La presidente dell’associazione, Nadia Massaiu, 40 anni, è laureata in scienze motorie, educatore professionale area disabilità, european social sport coach, psicomotricista-pedagogica, applicatore del metodo Feuerstein per il potenziamento cognitivo, attualmente iscritta al master in disturbi specifici dell’apprendimento. Si utilizza lo sport – in questo caso la vela – come azione di sviluppo, pace, educazione, cambiamento sociale, migliorando al contempo le abilità e l’integrazione sociale.

La tavola rotonda verrà preceduta dalla presentazione del libro Siamo stati naviganti: i diari di bordo e le straordinarie vite di sette anziani marittimi carlofortini narrati da sette scrittori della Libera Università di Carloforte.

Per la prima volta si raccontano come un coro le vite emozionanti e avventurose di tabarchini che hanno fatto del mare la loro scelta umana e professionale. Le storie di sette marittimi dell’isola di San Pietro, nel Sud Sardegna. Nonni, padri, fratelli, mariti, fidanzati, amici a volte rimanevano a bordo anche 18 mesi, e in un certo senso naviganti erano anche quelli che li aspettavano a terra, come raccontano sette scrittori della Libera Università di Carloforte che hanno raccolto le loro testimonianze. Ancora oggi tra i marittimi carlofortini è forte il senso di solidarietà, il grande amore per il mare, l’alternarsi di arrivi e partenze, il brivido di una vita tra le onde.

Cul-TURE d’@mare è un progetto della Cooperativa Millepiedi, finanziato dalla Regione Sardegna, in continuità con Raixe, spazi digitali per la cultura tabarchina (www.raixe.it)

 

 

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Verrà proiettato in anteprima il 18 dicembre, alle 11.00, con ingresso gratuito, nella sala convegni Lungomare Vespucci 52, “Il filo dell’acqua”, film bilingue sulla vita e l’opera di Chiara Vigo, ultima maestra di bisso marino. Dopo la proiezione, verrà presentato il libro di Susanna Lavazza “Chiara Vigo l’ultimo Maestro di bisso”, edito da Carlo Delfino. Il film, della durata di 72 minuti, è stato realizzato da Rossana Cingolani ed è distribuito da Cinehollywood.

Lo stesso giorno, verrà lanciata la campagna di crowdfunding abbinata alla petizione promossa su change.org dall’attrice Mariagrazia Cucinotta, finalizzata a raccogliere fondi per aiutare Chiara Vigo per l’acquisto del locale dove ha trasferito il laboratorio, preso in affitto dopo l’ordinanza di sgombero subita dal comune di Sant’Antioco, intorno alla quale si sono scatenate tante polemiche ma divenute esecutive nonostante tutti gli interventi fatti per farla ritirare.

Il Dvd del docufilm sarà in vendita dal 10 dicembre online e nei centri della grande distribuzione.

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Dal 25 al 27 agosto, si terrà a Portoscuso, presso l’Antica Tonnara di Su Pranu, la prima edizione del “Big Blue Festival”: una tre-giorni d’arte, letteratura, scienza, musica e cinema dedicata al mare in tutte le sue declinazioni.

Tra gli appuntamenti di maggior rilievo vi sono: 

• un laboratorio per bambini ispirato alla tecnica scultorea di Sand-Casting inventata da Costantino Nivola – a cura di Massimo Lumini e dei ragazzi del NAT14 e dell’artista Sara Camboni;

• un suggestivo evento live di dialogo interattivo tra musica e pittura, a cura di Giorgio Casu, art designer trapiantato a New York e Giorgio Serci compositore di fama internazionale e docente all’Accademia di Musica Contemporanea di Guildford; 

• la mostra delle opere di Daniele Serra, altro artista sardo i cui lavori sono recentemente stati protagonisti di una produzione cinematografica di Hollywood;

• l’intervento del geologo Luigi Sanciu (Direttore scientifico del PARC di Genoni e del GeoMuseo MonteArci di Masullas) sulla geomorfologia del territorio;

• l’intervento del comandante della Guardia Costiera, Rocco Chiuri, sui temi della sicurezza in mare e salvaguardia delle coste; 

• letture scelte dai classici della letteratura di mare a cura di autori, lettori e artisti, tra cui Gianmichele Lisai e Susanna Lavazza, Antonella Serrenti. 

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