Si susseguono, a Carbonia, le visite dei grandi del calcio sardo alla mostra che ricorda il mitico Carlo Zoboli
Si susseguono, a Carbonia, le visite dei grandi del calcio sardo alla mostra che ricorda il mitico Carlo Zoboli, visitabile fino a venerdì 12 novembre, nella sala esposizioni del Circolo Soci Euralcoop, in piazza Marmilla. Oggi la mostra ha avuto un graditissimo ospite, Pasquale Catte, calciatore e presidente della Nuorese per alcuni decenni, che ha incontrato Alfredo Putzolu, per anni dirigente e presidente del Carbonia Calcio, e Franco Reina, autore del libro Carbonia Carbosarda – Passione per la squadra biancoblù.
La mostra, organizzata dalla ASD MGM, in collaborazione con lo SBIS, curata dalla dottoressa Susanna Musa con la collaborazione di Franco Reina, è stata inaugurata il 29 ottobre, alla presenza di numerosi protagonisti della storia calcistica del Carbonia, dal dopoguerra ad oggi.
Oltre 100 fotografie documentano la straordinaria carriera di Carlo Zoboli, bandiera che ha vestito la maglia biancoblù ben 380 volte, realizzando, da terzino, 9 goal.
Carlo Zoboli, nato il 31 luglio 1926 a Bomporto, in provincia di Modena, arrivò a Carbonia nel 1949 dalle giovanili della Juventus, per vestire la maglia della Carbosarda, in serie C, girone unico. Vestì quella maglia per 14 campionati consecutivi, arrivando a sfiorare la promozione in serie B e ricevendo il premio per la 350ª presenza il 27 maggio 1962, in occasione della partita Carbonia-Calangianus, nel campionato di serie D 1961/1962.
A Carbonia Carlo Zoboli ha messo radici, ha sposato Elena, con la quale ha avuto tre figli: Hubert, Franco e Katia (scomparsa a soli 33 anni). Hubert e Franco hanno vestito la maglia biancoblù. E’ stato per diversi anni “custode” dello stadio Comunale che oggi porta il suo nome! Ha seguito, nella veste di massaggiatore, le sorti del “suo” Carbonia, per alcuni decenni, rimanendo per sempre il suo primo tifoso.
Allegate le fotografie dell’inaugurazione ed alcune foto della visita odierna di Pasquale Catte e Alfredo Putzolu.
Giampaolo Cirronis