22 November, 2024
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Oggi, mercoledì 24 gennaio, alle ore 17.00, presso la Lilith-sezione di Storia Locale della Grande Miniera di Serbariu, si svolgerà la presentazione della raccolta di saggi di Paola Atzeni, dal titolo “Saper vivere. Antropologia mineraria della Sardegna nell’Antropocene”, la cui pubblicazione informatizzata è stata promossa dal Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna. L’incontro è stato organizzato dalla Società Umanitaria e dal Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, in collaborazione con il comune di Carbonia e il Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis.

I saggi di Paola Atzeni stimolano la riflessione sul grande patrimonio culturale umano presente nelle zone minerarie e forniscono una serie di spunti per aprire un dibattito che sarà moderato dall’assessore della Cultura del comune di Carbonia Sabrina Sabiu. All’incontro saranno presenti i seguenti relatori: Tarcisio Agus, Commissario del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, Tore Cherchi, Coordinatore del Piano Sulcis, Francesco Bachis, ricercatore afferente al Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni dell’Università di Cagliari e Felice Tiragallo, professore associato presso il Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell’Università di Cagliari.

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L’Amministrazione comunale di Carbonia ha organizzato una serie di iniziative per celebrare il “Giorno della Memoria”, istituito per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, nonché tutte le persone che hanno subito la deportazione, la prigionia e la morte, insieme a coloro che si sono opposti al progetto di sterminio, mettendo a rischio la propria vita per salvarne altre e per proteggere i perseguitati.

«Questi incontri consentiranno di riflettere sugli atroci fatti accaduti – ha affermato il sindaco Paola Massidda – con l’obiettivo di conservare, soprattutto a beneficio delle giovani generazioni, la memoria storica di un tragico ed oscuro periodo per la storia del nostro Paese e dell’umanità intera.»
Sabato 27 gennaio al Teatro Centrale, per gli studenti delle scuole medie e superiori, verrà proiettato il film “Una volta nella vita: eredi di un’umanità da proteggere”, mentre domenica, alle ore 17.30, nella sala polifunzionale di piazza Roma si svolgerà un incontro intitolato “Da Rodi alla Sardegna: Bianca e Girolamo Sotgiu Giusti tra le Nazioni”. “Giusto tra le Nazioni” è il titolo di un importante riconoscimento che viene assegnato ai non ebrei che hanno agito in modo eroico per salvare la vita anche di un solo ebreo dal genocidio nazista. Tra questi si segnala lo storico e politico Girolamo Sotgiu che, insieme alla moglie Bianca Ripepi, nel 1944 salvò dalla deportazione a Rodi la bambina ebraica Lina Kantor Amato, falsificandone i documenti e facendola passare per loro figlia. Per ricordare queste vicende, Monica Porcedda, direttrice de La Cernita Teatro, leggerà – con sottofondo musicale a cura di Massimo Sciascia, Presidente della Banda Musicale Bellini – alcuni passi del libro di Bianca Ripepi Sotgiu, intitolato “Da Rodi a Tavolara: per una piccola bandiera rossa”, pubblicato da AM&D Edizioni.
Alla cerimonia interverranno Donatella e Federica Sotgiu, figlie di Girolamo e Bianca Sotgiu, il sindaco di Carbonia Paola Massidda, il presidente del Consiglio Comunale Daniela Marras, l’assessore alla Cultura Sabrina Sabiu, il prof. Stefano Pira, docente di Storia moderna presso l’Università degli Studi di Cagliari, Tarcisio Agus, Commissario del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.

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Nel corso di un’affollato incontro, tenutosi ieri a Roma presso lo spazio Ex.Gil di Largo Ascianghi, Tarcisio Agus, commissario straordinario del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna, ha presentato i risultati della prima edizione del progetto “Patrimonio e Paesaggio tra ieri, oggi e domani”, parte del Progetto Nazionale UNESCO EDU ideato e realizzato dal team Sardegna del Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO. 

Si tratta di un progetto culturale unico nel suo genere che per la prima volta ha proposto un progetto educativo coordinato su scala nazionale e declinato a livello locale che ha visto il coinvolgimento delle comunità e delle scuole nell’intento di far conoscere e valorizzare il ricco patrimonio UNESCO italiano e sardo. 

Il ministro della Pubblica Istruzione e Ricerca Valeria Fedeli, presente ai lavori, ha ha manifestato vivo apprezzamento per la relazione del commissario Agus, intrattenendosi con il Direttore Generale dell’Ente Ciro Pignatelli ed esprimendo i migliori voti per il successo del Parco Geominerario.

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Venerdì 12 gennaio 2018, presso lo spazio Ex.Gil, Largo Ascianghi – Roma, con inizio alle ore 17.30, Tarcisio Agus, commissario straordinario del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna, presenterà i risultati della prima edizione del progetto “Patrimonio e Paesaggio tra ieri, oggi e domani”, parte del Progetto Nazionale UNESCO EDU ideato e realizzato dal team Sardegna del Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO.

Il commissario Agus esporrà i primi risultati di un progetto culturale unico nel suo genere che per la prima volta ha proposto un progetto educativo coordinato su scala nazionale e declinato a livello locale che ha visto il coinvolgimento delle comunità e delle scuole nell’intento di far conoscere e valorizzare il ricco patrimonio UNESCO italiano e sardo.

Saranno presenti il ministro Valeria Fedeli ed il presidente del Comitato Giovani UNESCO Paolo Petrocelli.

I partner dell’iniziativa

L’iniziativa, condotta in partnership con il Parco Geominerario, la Fondazione Barumini Cultura, l’intergremio di Sassari e i Tenores di Bitti “Remunnu ‘e Locu”, si è sviluppata nel corso dei primi sei mesi del 2017 presso il Liceo Classico Europeo del Convitto Nazionale Canopoleno di Sassari con il coinvolgimento di 34 studenti.

Gli obiettivi del progetto

Il progetto intende:

– promuovere un modo nuovo di fare cultura  incoraggiando la collaborazione attiva  tra i partner che fanno riferimento ai quattro patrimoni UNESCO della Regione Sardegna;

– diffondere la conoscenza dei valori su cui si fonda il patrimonio per far comprendere alle generazioni future l’importanza della nostra eredità culturale come fondamento della nostra identità;

– essere di supporto alle scuole, proponendo attività formative complementari al percorso scolastico;

– migliorare la socialità, creando occasioni di ascolto, condivisione, partecipazione e comunicazione tra le differenti comunità.

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Martedì 9 gennaio 2018 è previsto l’incontro con i 19 sindaci che rappresentano l’Area del Monte Arci del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna. Si tratta del primo di otto incontri convocato allo scopo mettere a punto con le realtà locali una proposta condivisa per la fruizione integrale di quell’importante Area.

Il Monte Arci custodisce siti di valore internazionale oggi sotto l’egida Unesco ed è culla della prima attività mineraria riconducibile al Neolitico Antico (IV millennio a.C.), quando l’uomo in Sardegna da raccoglitore diventa anche cacciatore, perfezionando i suoi strumenti d’arte venatoria, tanto che da semplice fromboliere si trasforma in abile arciere, con la produzione di splendide cuspidi di frecce e lance. Il minerale ampiamente usato era l’ossidiana di cui il Monte Arci e le sue pendici è ricco, diventando il bacino estrattivo dell’“Oro nero” più importante del Mediterraneo in epoca antica.

«Questa esperienza umana ha lasciato nel territorio, che dal Monte Arci si estende fino alle lagune di Santa Giusta ed Oristano, importanti tracce umane che giungono sino ai nostri giorni. Sono molte le testimonianze storico culturali che questo vasto territorio dell’Isola ancora annovera, particolarmente ricco di tradizioni artistiche e gastronomiche – scrive in una nota il prof. Tarcisio Agus, commissario straordinario del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna –L’evoluzione culturale dell’uomo, che sin dal Neolitico ha frequentato questa area del Parco, è rappresentata in tutte le sue fasi: neolitica, nuragica, punica, romana, medioevale.»

«Nonostante la scomparsa di numerosi piccoli centri abitati, molti ancora conservano evidenti tratti culturali del passato, con ritmi e tradizioni che ci riconducono ad un tempo lontano – aggiunge Tarcisio Agus -. I centri abitati più grandi, come anche la città di Oristano, sono certo mutati con il passare del tempo, tuttavia serbano anch’essi i lineamenti di una Sardegna autentica che merita d’essere conosciuta ai più.»

«Molto dipenderà da noi. La sfida è riuscire a metter assieme il meglio della nostra storia e del nostro paesaggio, cercando di incuriosirci ed incuriosendo chi ancora non ci conosce – conclude il commissario straordinario del Parco Geominerario -. Il Parco Geominerario metterà in rete i suoi otto snodi regionali che oggi si integrano con il resto dell’Isola grazie ai Geositi riconosci, nel 2015, Patrimonio Unesco all’interno della rete mondiale dei Geositi – Geoparchi.»

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Il commissario straordinario Tarcisio Agus, ha convocato una serie di incontri con le Aree del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, in accordo con il presidente della Comunità del Parco, Emilio Gariazzo, per la nuova programmazione 2018, onde predisporre e concordare la produzione del nuovo materiale informativo e condividere le linee guida per una organica azione di rete.

Di seguito, il calendario degli incontri:

martedì 9 gennaio, ore 10.00, presso il municipio di Masullas per l’Area del Monte Arci

giovedì 11 gennaio, ore 10.00, presso il municipio di Orani per l’Area di Orani Guzzurra Sos Enattos

martedì 16 gennaio, ore 10.00, presso il municipio di Gadoni per l’Area di Funtana Raminosa

giovedì 18 gennaio, ore 10.00, presso il municipio di Sassari per l’Area Argentiera Nurra Gallura

martedì 23 gennaio, ore 10.00, presso il municipio di Villasalto, per l’Area Sarrabus Gerrei

giovedì 25 gennaio, ore 10.00, presso il municipio di Guspini per l’Area Arburese Guspinese

martedì 30 gennaio, ore 10.00, presso il municipio di Iglesias per l’Area dell’Iglesiente

martedì 6 febbraio, ore 10.00, presso il municipio di Carbonia per l’Area del Sulcis.

Nel corso degli incontri verranno anche esaminate le problematiche legate alla prossima creazione del Centro Unico di Prenotazione.

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In occasione del 79° compleanno della città di Carbonia, lunedì 18 dicembre 2017, alle 21.00, presso il Teatro Centrale di Carbonia è in programma la prima assoluta del film documentario “Le spose del Grand Hornu” di Carmina Conte e Paolo Carboni.

“Le spose del Grand Hornu” è ambientato tra il bacino carbonifero del Sulcis Iglesiente e quello del Borinage e della Vallonia in Belgio, nell’area del Grand-Hornu. 

Menzione Speciale al Concorso Nazionale “Storie di emigrati sardi”, indetto dalla FASI, in collaborazione con la Regione Sarda e la Società Umanitaria-Cineteca Sarda, il film è stato realizzato grazie al contributo del Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, con la consulenza della prof.ssa Giovanna Corda (vicesindaco di Boussu-Hornu, originaria di Carbonia e già europarlamentare), dello studioso Luciano Ottelli.

Saranno presenti gli autori: la giornalista Carmìna Conte e il regista Paolo Carboni.

Interverranno: la Prof.ssa Giovanna Corda, la presidente nazionale FASI Serafina Mascia, il Commissario del Parco Geominerario Tarcisio Agus, il sindaco di Carbonia Paola Massidda, l’assessore della Cultura del comune di Carbonia Sabrina Sabiu, Gianluigi Pillola già commissario del Parco Geominerario, l’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura, lo studioso Luciano Ottelli, il direttore del C.S.C di Cagliari della Società Umanitaria Antonello Zanda, il Ppresidente dell’Associazione Culturale Bacu Abis e Sulcis Iglesiente Gianfranco Fantinel.

La serata è organizzata da Parco Geominerario, Comune di Carbonia e Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema.

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Spanu incontra manifestanti parco geominerario

Si è riunito oggi, sotto il coordinamento dell’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu, il Tavolo Partenariale per l’attuazione delle politiche di reimpiego dei lavoratori dell’Area Parco Geominerario provenienti dall’Ex Bacino “ATI-IFRAS”.
Il Tavolo si è svolto alla presenza di tutte le rappresentanze sindacali, e degli Enti e strutture regionali con specifiche competenze nella gestione di questa fase transitoria.
L’assessore Spanu ha fatto il punto della situazione con riferimento all’inserimento lavorativo a tempo determinato.
La società Igea ha comunicato che alla data dell’11 ottobre sono già stati assunti 26 lavoratori, mentre per l’assunzione degli altri 36 si è in attesa della disponibilità dei mezzi di lavoro ancora in possesso della società IFRAS. La stessa Igea ha inoltre calendarizzato l’assunzione di altri 56 lavoratori: per dieci di loro, con la riserva della cantierabilità dei siti, l’assunzione è prevista alla data del prossimo primo dicembre mentre i restanti 46 lavoratori saranno assunti entro la fine del 2017. Pertanto, il totale dei lavoratori assunti al termine della programmazione sarà di 118 unità.
I progetti d’intervento che sono stati ammessi, sulla base del bando rivolto agli enti locali, sono 7 che si stima accoglieranno 222 lavoratori. Gli enti e amministrazioni locali interessate sono il Consorzio Parco Monte Arci (126 lavoratori); il Parco regionale naturale Porto Conte (25 lavoratori); la Fondazione Cammino di Santa Barbara (20 lavoratori), Domus Acqua (31 lavoratori), l’Associazione Miniere Rosas (8 lavoratori; il comune di Iglesias (11 lavoratori); il comune di Gadoni (1 lavoratore). Per accelerare il processo e assumere i lavoratori entro la fine del 2017, sono previste attività e assistenza da parte di Aspal.
Sul progetto presentato dal Parco Geominerario, rappresentato nella riunione odierna dal Commissario Tarcisio Agus, è stata richiesta l’integrazione e la certificazione sulla capacità assunzionale. Pertanto nei prossimi giorni verrà sollecitato il parere al Ministero dell’Ambiente e garantita l’assistenza al Parco per poter adeguare il progetto e partecipare a nuova manifestazione di interesse. Il Tavolo, unanimemente, ritiene essenziale, già da questa fase, il coinvolgimento attivo del Parco.
In merito alle procedure di esodo, l’Insar, lo scorso 28 settembre, ha incontrato le organizzazioni sindacali per condividere e concordare sia la bozza di accordo transattivo da definire con gli aderenti al piano dell’esodo, che il calendario degli incontri per apporre le firma da parte dei rispettivi associati. Il piano dell’esodo prevede il coinvolgimento di 136 lavoratori.
Il Tavolo partenariale ha anche preso atto della situazione rispetto ai pagamenti verso ATI IFRAS e ai crediti vantati verso la stessa Società dai lavoratori. E’ stato assunto l’impegno di accelerare i pagamenti residui e nel contempo fare preliminarmente una verifica affinché la società dia, come da norma, assoluta priorità al pagamento di tali crediti.
Cgil Filcams, Cisl Fisascat, Uil Tucs e Ugl hanno assunto l’impegno per proporre alla società un accordo nel quale vengano confermati per iscritto gli impegni e i tempi di liquidazione delle spettanze residue dei lavoratori.
Relativamente alle problematiche sull’integrazione salariale, le parti sindacali hanno richiesto di poter valutare una soluzione integrativa per i lavoratori che stanno aderendo alla procedura di esodo. La Regione ha garantito una risposta, che perverrà per iscritto, prima della sottoscrizione dei verbali secondo il calendario allegato.
Il Tavolo ha aggiornato i propri lavori al prossimo 6 novembre 2017.
L’assessore Filippo Spanu, al termine della riunione, ha incontrato i lavoratori che hanno dato vita al presidio davanti al palazzo della Regione. L’esponente della Giunta ha auspicato, in considerazione dei tempi indicati e delle prospettive delineate per le assunzioni, che gli stessi lavoratori possano sospendere le iniziative di protesta.

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Il commissario straordinario del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna Tarcisio Agus, ha avviato una serie di contatti formali con i Comuni per rilanciare l’azione dell’Ente ed affrontare i problemi diffusi, proponendo risposte alle diverse istanze presentate dalle otto aree del Parco.

Di seguito, in sintesi, la relazione del commissario Agus sui contatti avuti.

Lula  Il primo incontro si è tenuto presso il comune di Lula con il sindaco Mario Calia. Questi ha manifestato l’esigenza di riattivare le visite presso il complesso minerario di “Sos Enattos”, da due anni chiuso al pubblico. Nel corso dell’incontro il sindaco ha altresì evidenziato i danni provocati dall’ultima inondazione la quale ha compromesso la viabilità e danneggiato il depuratore che serviva il centro servizi, il ristorante e l’ostello. Sono in corso le azioni necessarie per ripristinare i luoghi e riattivare le visite nel sottosuolo entro il 2018.

Pau e Masullas – Il successivo incontro ha avuto luogo in Marmilla, presso il Museo dell’Ossidiana Pau e a Masullas. Il sindaco Mansueto Siuni ha rammentato lo straordinario patrimonio museale del Comune cui si aggiungono percorsi escursionistici tematici dedicati all’ossidiana ossidiana. La loro fruizione e valorizzazione è già operante sebbene si sia rilevata la necessità di un maggior raccordo con i siti turistico-culturali già strutturati presenti in Sardegna.

Gadoni – Altra importante visita si è svolta nell’area del Sarcidano a Gadoni, ove si trova l’importante complesso minerario di “Funtana Raminosa”, anch’esso meritevole di cura e attenzione. Si auspica di poter riattivare le visite entro il 2018 grazie anche all’azione di tutela e di salvaguardia posta in campo con convinzione dalle istituzioni e dalla comunità locale.

Iglesias e Buggerru – I problemi sono differenti a seconda dei diversi luoghi e siti. Per quanto riguarda l’accessibilità al sito di “Porto Flavia” ad Iglesias, fra i più visitati, urge un intervento per assicurarne la piena fruibilità. Peraltro sarebbe possibile la sua integrazione con il “Pozzo Sella” a Monteponi, oggetto di certosino recupero da parte dell’omonima associazione.

Altrettanti problemi si riscontrano il ordine alla piena fruizione della spettacolare “Galleria Henry” a Buggerru, gestita in concorso con l’Igea S.p.A., che già vanta un importante numero di visitatori.

Montevecchio, Fluminimaggiore e Gonnesa – Non sono da meno i problemi riscontrati presso lo storico sito minerario di Montevecchio il quale, si ricorda, insiste nei territori di Guspini ed Arbus. Nonostante alcune parti siano visitabili, a cominciare dalla magnifica Direzione della Miniera, ancora non è possibile la visita della Galleria Anglosarda, elemento di forte richiamo al pari di tutti i tratti di sottosuolo che ancora rimangono preclusi al pubblico.

Particolarmente significativo è stato l’incontro tenuto presso la Miniera di “Su Zurfuru”, a Fluminimaggione, dove una parte del vecchio impianto di produzione idroelettrica è stato meritoriamente recuperato da un gruppo di ex lavoratori riuniti in associazione culturale ed aperto al pubblico con regolarità.

A Gonnesa con la guida del sindaco Hansal Cristian Cabiddu si è visitato il complesso minerario di Monti Onixedda ed il Nuraghe Seruci che attende la ripresa dei lavori di valorizzazione. Si è potuto constatare che anche quest’ultimo sito è già strutturato per la sua prossima apertura al pubblico.

Nuxis – Ultima in ordine di tempo è stata la visita a Nuxis dove il locale Gruppo Speleoclub ha curato un interessante allestimento geo-speleologico in località “Sa Marchesa”, già sede di una miniera, con interessanti affioramenti geologici e minerari. In compagnia del sindaco Piero Andrea Deias si è percorso il sentiero allestito con interessanti didascalie in Italiano ed in Sardo. Interessante anche la Grotta de su Montisceddu, utilizzata come polveriera durante l’attività estrattiva della vicina miniera, che conserva le tracce di un insediamento della Cultura di Monte Claro databile agli albori del primo bronzo. Si tratta di un altro sito che merita d’essere posto in rete con quelli più importanti del Parco Geominerario.

Ulteriori attività – La prossima visita sarà dedicata alla Miniera dell’Argentiera a Sassari. La piena conoscenza del vasto patrimonio fruibile del Parco dovrà determinare una pianificazione organica di valorizzazione e promozione alla quale si aggiungerà gradualmente il resto del patrimonio che per varie ragioni non è ancora godibile.

Al commissario straordinario è dato curare l’ordinaria gestione dell’Ente. Tale approfondita conoscenza sarà prezioso materiale per il prossimo Consiglio Direttivo che potrà pianificare e programmare a lungo respiro, azione finora impedita dai continui commissariamenti.

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Domani, giovedì 31 agosto 2017, con inizio alle ore 10.00, presso l’assessorato regionale del Turismo si terrà la conferenza stampa di presentazione del ciclo di eventi denominato “Ricominciamo in miniera”, in programma dal 4 settembre al 1° ottobre in varie località del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.

La manifestazione è organizzata dal Parco Geominerario in collaborazione con l’assessorato del Turismo della Regione Sardegna, le amministrazioni comunali e le associazioni culturali interessate.

Saranno presenti l’assessore Barbara Argiolas e Tarcisio Agus, commissario straordinario del Parco Geominerario.

Come nella buona tradizione contadina, in Sardegna a settembre iniziava la nuova annata agraria. Seguendo la tradizione bizantina, i sardi chiamano il mese di settembre “Cabudanni” (Campidanese), “Cabudanne o Cabudannu” (Logudorese), “Capidanne” (Nuorese), ovvero “Capodanno”, periodo in cui si riavviano i  contratti di locazione dei campi, i contratti con i braccianti che li lavoravano, con i pastori e le donne di servizio.

Il Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna, seguendo la tradizione isolana, avvia il “nuovo anno” promuovendo le iniziative che le comunità minerarie offrono all’attenzione del più vasto pubblico. Non dimentichiamo che anche le miniere venivano “coltivate“, pertanto pensiamo che una buona prassi sia quella di partire dal Capudanni, perché si semini, si sostengano le colture e si raccolga. Nell’estate ci si riposa e si fa festa, perché il mare di Sardegna, già da oggi  contribuisce a tener viva la storia mineraria, ma se programmiamo per tempo e con attenzione, i numeri che oggi raggiungiamo potrebbero nel tempo esser ancora maggiori.

Settembre è il mese ideale, dopo la calura estiva, per programmare un momento di riflessione percorrendo una parte o tutti i 400 km di antichi tracciati che compongono il Cammino Minerario di Santa Barbara, itinerario storico, culturale, ambientale e religioso, all’interno di due aree del Parco Geominerario, quella del Sulcis Iglesiente e del Guspinese – Arburese.

Continuano inoltre le attività per la fruizione degli storici siti minerari di Serbariu a Carbonia, Galleria Henry a Buggerru,  Direzione, foresteria e cantieri di Levante a Montevecchio (Guspini – Arbus), Porto Flavia a Masua -Iglesias, Miniera Rosas a Narcao, Miniera Su Zurfuru a Fliminimaggiore, Pozzo Gal a Ingurtosu – Arbus, il Museo dell’ossidiana  a Pau ed il Geosito Su Carongiu de Fanari a  Mausllas;  la Miniera di antimonio di Su Suergiu a Villasalto e il Museo Nivola a Orani.

Gli appuntamenti.

• 4 settembre, Buggerru. Commemorazione dell’anniversario del tragico “Eccidio” avvenuto il 4 settembre 1904. Circa 2.000 minatori, provenienti anche dalle miniere vicine, manifestavano contro la circolare del giorno prima,  considerata una ulteriore vessazione,  che imponeva dal 4 settembre la riduzione da due ad un’ora per la pausa mensa. La dirigenza francese della miniera preoccupata per l’alto numero degli operai presenti chiese la presenza del Regio Esercito che intervenne con due compagnie. La chiamata di tre operai per preparare i locali della falegnameria per ospitare i soldati non fu gradita agli scioperanti che con il lancio dei sassi alle finestre ne chiedevano il rilascio, con una tensione crescente tanto che l’esercito sparò sugli opera uccidendo tre manifestanti e ferendone undici. 

• 10  settembre, Montevecchio – Guspini. L’Associazione degli ex minatori “Sa Mena” celebrano l’ottava giornata dedicata alla memoria, con la Santa Messa alle ore 10 e la mostra  di macchinari e documenti delle concessioni del guspinese.

• 23 settembre, Miniera di Montevecchio – Guspini. Giornata Europea del Patrimonio. Presentazione del libro di Paolo Fadda “Montevecchio – L’Ingegnere che la fece più grande”. L’opera completa il precedente “L’Uomo di Montevecchio” dedicato all’imprenditore Giovanni Antonio Sanna. All’iniziativa interverrà l’economista Paolo Savona. Saranno presenti i Castoldi, eredi di Giovanni Antonio Sanna, che proseguirono l’avventura mineraria dell’unico imprenditore minerario isolano che seppe tenere testa alle società minerarie francesi, tedesche e inglesi attive nell’Isola. 

• 30 Settembre – 1 ottobre, Lula. Cortes Apertas. Dopo due anni riprendono le visite alla miniera di “Sos Enattos”, gioiello dell’arte mineraria incastonato fra i silenziosi e selvaggi paesaggi del Monte Albo.