22 November, 2024
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Il vice ministro dello Sviluppo economico, Teresa Bellanova, ha risposto all’interrogazione presentata dal deputato del Partito democratico Emanuele Cani, sullo stato della vertenza relativa allo stabilimento ex Alcoa di Portovesme e alle proposte di acquisizione.

«Il viceministro ha confermato che la Sider Alloys ha presentato una proposta di acquisto e ora si attende la presentazione del piano industriale che dovrà essere poi valutato – spiega Emanuele Cani -. In corso ci sono poi interlocuzioni con altri soggetti che hanno manifestato interesse per lo smelter. Nell’apprezzare l’impegno profuso dal Governo è bene rimarcare che, a questo punto, si rende necessaria un’accelerazione che porti alla definizione della vertenza. Purtroppo siamo davanti a una vicenda che prosegue dal 2012 e merita tempi certi e rapidi. Non è pensabile né accettabile che ci siano ulteriori ritardi e lungaggini. Gli ammortizzatori sociali dei lavoratori stanno scadendo – conclude Emanuele Cani – e chi in questi anni si è battuto per salvare questa eccellenza produttiva merita risposte e atti concreti.»

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Il Governo e la Regione Sardegna hanno diffuso in serata note stampa ufficiali sull’esito dell’incontro svoltosi oggi al Mise sul futuro dello stabilimento Alcoa di Portovesme.

«Il Governo, nel corso di un incontro che si è tenuto oggi nella sede del ministero dello Sviluppo economico – si legge nella nota stampa del Mise -, ha informato i sindacati sulla situazione ALCOA ed ha in particolare evidenziato i seguenti punti:

  1. GLENCORE non ha risposto alla lettera inviata dal Ministro Calenda all’Amministratore delegato della società sulle condizioni di una eventuale acquisizione dell’impianto ALCOA di Portovesme;
  2. Il Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha firmato oggi il riconoscimento dello status di area di crisi complessa per il territorio del Sulcis;
  3. Il Governo ha formulato ad ALCOA una proposta per evitare lo smantellamento  immediato dell’impianto. A fronte dell’impegno di ALCOA a garantire un congruo periodo di tempo ulteriore per cercare un nuovo acquirente, il Governo assume i seguenti impegni:

a) nel caso di cessione dell’impianto ad un investitore, verrà utilizzata INVITALIA in funzione di “filtro” (come espressamente richiesto da ALCOA per evitare di mantenere delle responsabilità nel caso in cui l’investimento del nuovo soggetto non fosse coronato da successo). Vi sarebbe, in tal caso, un passaggio contrattuale contestuale  da ALCOA a INVITALIA e da INVITALIA al nuovo investitore;

b) nel caso in cui al termine del periodo concordato non si manifestasse alcun interessamento concreto, ALCOA potrà cedere l’impianto ad INVITALIA che espleterà la procedura di smantellamento, previo riconoscimento da parte di ALCOA delle somme necessarie ad adempiere a questa operazione;

In nessun caso, neanche per un periodo transitorio, INVITALIA potrà ammodernare, avviare o gestire  l’impianto di Portovesme se non per le attività di smantellamento. Rimangono, inoltre, immutati gli obblighi di ALCOA relativamente alle bonifiche ed al risanamento ambientale.
ALCOA si è riservata di analizzare la proposta e di rispondere nel più breve tempo possibile.

Un nuovo incontro convocato dal Governo è previsto entro la fine del mese.»

«Il Governo ha fatto un passo importante. Aver posto le basi per scongiurare lo smantellamento degli impianti di Portovesme da parte di Alcoa ci consente di proseguire nel lavoro iniziato due anni e mezzo fa, cioè tenere aperta la prospettiva di ripresa dello stabilimento. La complessa trattativa portata avanti con Glencore ci ha permesso di determinare uno scenario tale da rendere lo smelter di Portovesme interessante per altri investitori, avendo raggiunto condizioni che aumentano la speranza di vendita.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, al termine dell’incontro di oggi, convocato dal ministro Carlo Calenda nella sede del ministero per lo Sviluppo economico, per discutere del futuro di Alcoa. Nel corso dell’incontro, al quale erano presenti anche l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras e il sottosegretario Teresa Bellanova, il rappresentante del Governo ha illustrato le iniziative adottate dal Mise per verificare l’interessamento di possibili investitori disposti ad acquisire lo smelter di Portovesme e per evitare che Alcoa proceda con lo smantellamento degli impianti annunciato nelle scorse settimane. Il Governo ha chiesto la disponibilità a poter far svolgere immediatamente il processo di due diligence e nelle prossime settimane Alcoa risponderà proponendo un’ipotesi di accordo da siglare entro l’1 novembre.

Il presidente Pigliaru ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dal ministro Calenda e dal Mise, che ha dato prova di «grande capacità nel gestire una situazione difficile. Abbiamo lavorato insieme, in stretta sinergia, per arrivare sin qui e su questa partita, come ha ricordato lo stesso Ministro, occorre fare squadra perché l’obiettivo di tutti è far ripartire lo smelter e contemporaneamente mettere in sicurezza i lavoratori che stanno per perdere gli ammortizzatori sociali».

Su questo fronte, la firma dell’importante provvedimento sull’area di crisi complessa consentirà di avere a disposizione gli strumenti per garantire una prima copertura, il cui rapporto con l’effettivo fabbisogno sarà oggetto di valutazione nei prossimi giorni. Il presidente Pigliaru, infine, riferendosi ai disagi espressi dai lavoratori per le misure di sicurezza adottate nei loro confronti durante la manifestazione davanti al MISE ha detto che «il diritto a manifestare è sacrosanto e dev’essere garantito e rispettato».

Attendati Alcoa 2

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Si è svolto questa mattina, a Palazzo Chigi, l’ennesimo incontro sulla vertenza Alcoa, alla presenza del sottosegretario Claudio De Vincenti, il ministro Carlo Calenda, il vice ministro Teresa Bellanova, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi.

«Il Governo – si legge in una nota stampa – ha informato FIM FIOM E UILM della messa a punto della proposta in materia di costo dell’energia che, sulla base dell’interlocuzione con la Commissione Europea circa le norme generali di sistema, è stata comunicata ieri a GLENCORE (la multinazionale  interessata allo smelter di Portovesme) e di Contratto di sviluppo a sostegno del piano di investimenti che il potenziale acquirente mette in campo.

Durante la riunione l’Esecutivo ha assicurato ai Sindacati che sulla base di tale proposta (giudicata da tutti i presenti molto positiva) verrà accelerato il confronto con il Gruppo svizzero per il necessario chiarimento sull’acquisizione o meno dell’impianto del Sulcis.

In ogni caso – è stato chiarito – il Governo intende mantenere aperta ogni possibile prospettiva di ripresa per lo stabilimento sardo.

Governo e Regione – conclude la nota stampa del Governo – procederanno, infine, ad una verifica sull’utilizzabilità di strumenti di politiche attive per il lavoro connessi alla formazione in funzione delle opere che il Piano Sulcis ha avviato.»

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Alcoa a Cagliari 24 maggio 2016 6 Alcoa a Cagliari 24 maggio 2016 5 Alcoa a Cagliari 24 maggio 2016 3 Alcoa a Cagliari 24 maggio 2016 2 Alcoa a Cagliari 24 maggio 2016 1Alcoa a Cagliari 24 maggio 2016 4

E’ ripartita per l’ennesima volta, questa mattina, la mobilitazione dei lavoratori ex Alcoa, per tenere alta l’attenzione sulla vertenza infinita per la cessione dello stabilimento di Portovesme, chiuso ormai da alcuni anni.

Un centinaio di lavoratori all’alba sono partiti da Portovesme alla volta di Cagliari, dove hanno manifestato davanti al Palazzo del Consiglio regionale., per una nuova protesta sotto il palazzo del Consiglio regionale.

Due mesi fa i tre sindacalisti Rino Barca, Daniela Piras e Roberto Forresu posero fine all’occupazione di uno dei silos dello stabilimento, dopo l’impegno assunto pubblicamente dal presidente del Consiglio dei ministri per la soluzione della vertenza. Da lì a 15 giorni i lavoratori avrebbero dovuto ricevere conferme ma in quel lasso di tempo, come si ricorderà, maturarono le dimissioni del ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, poi sostituito nel Governo con il nuovo ministro Carlo Calenda, e i tempi si sono notevolmente allungati.

Tre settimane fa le organizzazioni sindacali hanno incontrato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, e il viceministro del Mise, Teresa Bellanova, che si sono impegnati a cercare al più presto una soluzione per la vertenza e a convocare un tavolo per la fine di maggio. Fine maggio è ormai arrivata da le risposte no! Una delegazione di lavoratori domani si recherà nuovamente a Roma per ricordare al Governo gli impegni presi.

 

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Entro due settimane la multinazionale svizzera Glencore comunicherà al Governo le proprie decisioni riguardo la trattativa in corso per l’acquisizione dello stabilimento ex Alcoa. E’ emerso questa mattina, a Palazzo Chigi, nel corso dell’incontro convocato per fare il punto sulla trattativa, tra il sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei ministri, Claudio De Vincenti, e dal vice ministro dello Sviluppo economico, Teresa Bellanova.

Il sottosegretario, dopo aver ribadito che il nodo del costo dell’energia è stato affrontato con una proposta compatibile con la normativa europea in materia e che però consente di tenerlo ai livelli più bassi in Europa, ha assicurato ancora una volta il massimo impegno ad operare affinché rimangano aperte le prospettive di ripresa produttiva del sito del Sulcis. «Il Governo – ha detto Claudio De Vincenti – è determinato a non gettare la spugna.» 

A fine mese le organizzazioni sindacali saranno convocate per un nuovo aggiornamento sugli sviluppi.

«L’incontro odierno tra il Governo nazionale e le organizzazioni sindacali sulla vertenza Alcoa – si legge in una nota della Fsm Cisl del Sulcis Iglesiente – ha prodotto un ulteriore rinvio di due settimane dopo le quali Glencore dovrà definitivamente esprimersi sul merito del pacchetto di strumenti, recentemente proposto ai suoi massimi responsabili, per l’abbattimento(di un ulteriore euro) dei costi delle tariffe energetiche che andrebbero ad attestarsi in questo momento al di sotto dei 29 euro per MWh. Una tariffa estremamente conveniente per chiunque voglia produrre alluminio in Europa. Certamente questo rinvio potrebbe apparire come l’ennesima “fase interlocutoria perpetua e permanente” che ha caratterizzato la vertenza negli ultimi due anni. In realtà la sensazione è quella che, in un senso o nell’altro, la vertenza stia improrogabilmente arrivando all’epilogo finale con Glencore che imperterrita cerca di capitalizzare al massimo i propri interessi specifici, Alcoa che fa ostruzionismo e nega l’accesso ai dati a qualsiasi nuovo potenziale acquirente (Sider Alloys, ad esempio) e col Governo che, dopo mesi di ritardi, rinvii e tentennamenti per timore di una risposta negativa da parte della dalla multinazionale svizzera, ha presentato la sua proposta immodificabilmente definitiva.»

«L’altro dato certo, ecco spiegati i motivi degli innumerevoli rinvii del passato, è che nell’eventualità di un fallimento della vertenza, non esistono alternative credibili all’orizzonte nel breve e medio periodo per la sopravvivenza e la ricollocazione di migliaia di lavoratori tra occupati diretti, indiretti e indotto territoriale. L’auspicio è che si arrivi velocemente a una soluzione o quantomeno a una risposta. I lavoratori in lotta – conclude la segreteria Fsm Cisl del Sulcis Iglesiente – lo meritano.»

Claudio De VIncenti 10 copia

 

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Virginia Mura 4

L’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura ha presieduto, ieri pomeriggio a Cagliari, una riunione convocata per fare il punto sulla situazione degli ammortizzatori sociali in deroga in Sardegna, relativamente alle annualità 2014 e 2015. L’incontro, ospitato nella sede dell’assessorato del Lavoro, in via XXVIII Febbraio 1 a Cagliari, ha visto la partecipazione dei rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl oltre ai rappresentanti della sede regionale dell’Inps.
L’appuntamento si è aperto con la comunicazione, da parte dell’assessore Mura, della notizia – la cui conferma è giunta in giornata – di un’ulteriore assegnazione di 50 milioni di euro dal Governo alla Sardegna, per la copertura degli ammortizzatori sociali in deroga per l’annualità 2015. Tali risorse si aggiungono ai 21,6 milioni già attribuiti a luglio del 2015.
A fronte di questa potenziale “boccata d’ossigeno”, purtroppo, l’assegnazione rischia di essere del tutto vana ai fini della risoluzione della difficilissima vertenza con lo Stato riguardante il reperimento delle risorse necessarie all’integrale copertura degli ammortizzatori sociali in deroga per 2014 e 2015. A causa, infatti, dell’interpretazione fortemente restrittiva fornita dal ministero del Lavoro (con nota del 21 dicembre scorso) secondo cui «l’interruzione nell’erogazione dell’indennità di mobilità determina il venir meno di un presupposto, quello della continuità, essenziale per la concessione dell’ammortizzatore», delle oltre novemila istanze dei potenziali beneficiari, al momento solo 2.190 avrebbero concrete possibilità di vedersi riconoscere il trattamento per il 2015 solo ed esclusivamente a fronte del completamento dei pagamenti per l’anno 2014. Senza questo completamento si rischia addirittura la cancellazione dell’istituto della mobilità in deroga per la Sardegna.
Va anche ricordato che le erogazioni del Governo registrano ancora la mancanza di una completa dotazione ministeriale, in riferimento al 2014, per circa 70 milioni di euro. Un paradosso insomma: da un lato il Ministero assegna 50 milioni, dall’altro non attribuendo le risorse mancanti per il 2014 – con la suddetta interpretazione – ne impedisce la spendita. Il risultato genera un’incomprensibile e irrazionale iniquità nei confronti dei lavoratori sardi coinvolti, uniche vittime di questa assurda vicenda.
Per affrontare l’emergenza è già stato chiesto e ottenuto un incontro urgente con il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova, competente per gli ammortizzatori sociali. Il confronto si terrà a Roma mercoledì prossimo, 13 gennaio. Nel corso dell’incontro verrà chiesto che il Governo mantenga gli impegni assunti anche in sede parlamentare di integrare la copertura finanziaria necessaria. La Regione ribadirà la propria disponibilità a forme di compartecipazione, nel limite delle risorse disponibili, se fosse utile a chiudere definitivamente e rapidamente la vertenza e garantire il soddisfacimento delle legittime aspettative di questi lavoratori sardi.
Per quanto riguarda la Cassa Integrazione Straordinaria in deroga, invece, non sussistono i limiti interpretativi già citati. I pagamenti per il 2015, dunque, potranno proseguire senza impedimenti.

 

Si è svolta a Olbia, nel primo pomeriggio, la cerimonia di inaugurazione dei lavori del nuovo complesso ospedaliero Mater Olbia, alla quale sono intervenuti il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, l’amministratore delegato della Qatar Foundation Rashid Al-Naimi e il sindaco di Olbia Gianni Giovannelli. «Il sistema Sardegna ha saputo attrarre un investimento importantissimo dando una risposta complessa, in tempi rapidissimi, a una proposta convincente che crea posti di lavoro e servizi di qualità nel campo della sanità e della ricerca – ha esordito il presidente della Regione Francesco Pigliaru, intervenuto dopo il sindaco Giovannelli, davanti a un’ampia platea di cittadini e autorità civili, religiose e militari -. La credibilità dell’istituzione regionale è essenziale per attrarre nuovi capitali che sostengano lo sviluppo futuro della Regione.»
A proposito del Mater Olbia, il presidente Pigliaru, ringraziando tutti i soggetti coinvolti nelle trattative, ha ricordato che si tratta di una struttura con un reparto pediatrico di altissimo livello che ridurrà la migrazione sanitaria più odiosa, quella dei bambini. «Il Mater Olbia – ha sottolineato il presidente della Regione – vanterà inoltre un polo di eccellenza nel campo della riabilitazione funzionale. L’investimento concordato con la Qatar Foundation ha una fortissima componente di ricerca che offre un’opportunità di innovazione per tutta l’Italia. Questo dimostra che i Sardi sanno collaborare, attraverso un dibattito aperto, franco e con la condivisione di dati, progetti e prospettive».
Francesco Pigliaru ha poi ricordato l’importante ruolo svolto dal Governo, con cui la Regione sta affrontando il tema degli svantaggi legati all’insularità, che con tenacia ha lavorato per superare gli ostacoli del sistema normativo italiano, quali l’attuale diritto fallimentare, che rendono difficile attrarre investimenti e progetti di qualità. Ha ringraziato, infine, la Qatar Foundation e il Ceo Rashid Al-Naimi, per la determinazione con cui ha tenuto fede al progetto originale, la Fondazione Luigi Maria Monti, l’ospedale Bambin Gesù, le istituzioni regionali e il Comune di Olbia.
Al termine dell’incontro, all’interno dell’ospedale, il presidente Pigliaru insieme al capo del Governo Matteo Renzi, con il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Del Rio e il sottosegretario di Stato del ministero del Lavoro, Teresa Bellanova, hanno incontrato alcune rappresentanze di lavoratori Meridiana e Alcoa.
Renzi a Olbia