Andrà in scena mercoledì 7 maggio, al Liceo Asproni di Iglesias, lo spettacolo “All’ombra dell’ultimo sole”, prodotto da Il Crogiuolo in collaborazione con Il Teatro del Sottosuolo.
Andrà in scena mercoledì 7 maggio, alle ore 11.00, presso il Liceo Asproni di Iglesias (loc. Su Pardu), nell’ambito della stagione di prosa della Cedac, lo spettacolo “All’ombra dell’ultimo sole”, prodotto da Il Crogiuolo in collaborazione con il Teatro del Sottosuolo.
Scritto e diretto da Rita Atzeri, liberamente ispirato al Decamenone di Giovanni Boccaccio, “All’ombra dell’ultimo sole” vede in scena gli attori Tiziana Martucci, Alessandra Leo, Alessia Marrocu, Pier Paolo Frigau, Tiziana Martucci, Vincenzo de Rosa ed il musicista Alessandro Muroni, sue anche le canzoni e con la partecipazione straordinaria del trampoliere Mirko Ariu.
Una giovane compagnia teatrale riesce finalmente a trovare una scrittura: il comittente desidera vengano messe in scena alcune novelle del Decamerone di Boccaccio, ma… ci vorrebbe un’idea orginale che purtroppo non si trova. « In fondo in teatro non s’inventa più niente: si cita!»
Si giustifica il povero regista di fronte alle perplessità dei suoi compagni di lavoro. Propone alla compagnia, dunque, una gara: seguendo la stessa logica dei dieci giovani che nel Decamerone per sfuggire alla peste si rifugiano in una villa fuori città e per passare il tempo si raccontano delle storie, ogni attore dovrà raccontare una novella alla maniera di un grande autore contemporaneo, andando liberamente a pescare dal cinema, dalla letteratura, dal teatro o dalla musica. La gara scatena la competizione e suscita naturalmente rivalità tra gli attori, facendo tra l’altro affiorare problemi di relazione nell’unica coppia all’interno della compagnia. Il regista tenta di dominare la situazione, ma anche lui cade vittima del suo stesso gioco: tentando di introdurre nella narrazione dei riferimenti alla realtà dei nostri giorni, crea una gran confusione e mentre si compiace delle sue trovate nello stesso momento dimentica le indicazioni date ai suoi attori, i quali, confusi, non capiscono più il senso di ciò che avviene in scena. Il pubblico si troverà quindi, di fronte ad una sorta di sgangherata ed esilarante prova aperta in cui il regista senza l’utilizzo di scene o artifici tenta di creare uno spettacolo “vero”, basato solo sul lavoro degli attori sognando invano un risultato alla “Dogville”, mentre il musicista – poeta, sfortunato fidanzato di un’aspirante prima attrice, compone le canzoni di scena cercando di ispirarsi a Leonard Cohen. Comunque tra una baruffa e l’altra i nostri eroi riescono a mettere in scena le novelle del Boccaccio; quelle narrate da Landolfo Rufolo, Nastagio degli Onesti, Lisabetta da Messina, Girolamo e Salvestra, Federigo degli Alberighi, frate Cipolla e Guido Cavalcanti, con risultati di grande commozione e comicità.