21 November, 2024
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Una storia sospesa tra fiaba e commedia, ambientata nella Sardegna rurale, alla ricerca di moderne soluzioni alla crisi del mondo agropastorale. Arriva nelle sale “Il sogno dei pastori”,  lungometraggio del regista e sceneggiatore cagliaritano Tomaso Mannoni, apprezzato documentarista, al suo debutto nella fiction.

Il film, prodotto e distribuito da Ombre Rosse Film Production e Blue Film, sostenuto da Rai Cinema e dalla Fondazione Sardegna Film Commission, sarà presentato in anteprima per la stampa giovedì 10 ottobre, alle ore 11.00, al cinema Odissea, a Cagliari.

Alle 20.00, nella stessa sede, è in programma la proiezione per il pubblico, in prima nazionale. All’incontro saranno presenti il regista Tomaso Mannoni, alcuni tra gli attori protagonisti, Alessandro Gazale e Astrid Meloni, i produttori Luca Cabriolu e Andrea Di Blasio.

Prenderà il via giovedì 10 ottobre alle ore 21.00 presso la Sala Fabio Masala della Fabbrica del Cinema l rassegna di Cinema promossa dal CSC Carbonia della Società Umanitaria “Cinema in Fabbrica – Aspettando il Carbonia Film Festival”. Il cartellone prevede 5 appuntamenti ad ingresso libero e gratuito, il martedì alle ore 18.00 ed il giovedì alle ore 21.00, tutti accompagnati dalla presenza degli autori in sala, dal 10 ottobre al 5 novembre.

Partenza giovedì 10 ottobre, alle ore 21.00, con la proiezione del film “Anna” di Marco Amenta, presentato in anteprima alle “Giornate degli Autori” a Venezia nel 2023 è il ritratto di una giovane donna e di una terra in conflitto tra il miraggio di uno sviluppo economico e la difesa della sua dignità. Dialogherà con il pubblico al termine della proiezione il regista Marco Amenta.

Si prosegue poi giovedì 17 ottobre, sempre alle ore 21.00, con “Castelrotto”, opera prima del regista marchigiano Damiano Giacomelli. Noir esistenziale, comico e grottesco, ambientato nella profondità di un’area interna del nostro Paese. Al termine dell proiezione interverranno il regista Damiano Giacomelli e l’attore protagonista Giorgio Colangeli.

Giorgio Colangeli è tra gli attori più prolifici e apprezzati del nostro cinema italiano. Vincitore di un David di Donatello e di un Nastro d’Argento, ha recitato in oltre 100 film.
Martedì 22 ottobre, cambio di orario, con inizio alle ore 18.00, per il documentario realizzato dall’autore sulcitano Roberto Carta, dal titolo “Donne di Miniera”. A margine della proiezione ci sarà un omaggio a cura della cantante Gabriella Cambarau.
La rassegna riprenderà due giorni dopo, giovedì 24 ottobre alle ore 21.00, con la proiezione del film “Il sogno dei pastori” di Tomaso Mannoni, nello sfondo di una società pastorale in lotta per la propria sopravvivenza il miraggio di un nuovo sviluppo arriverà sotto forma di un insolito ospite.

Chiusura martedì 5 novembre, alle ore 18.00, con un appuntamento speciale ovvero la prima assoluta del film di Filippo Petrucci “Guido Segre – una storia dimenticata” alla presenza del regista e del produttore e direttore della fotografia Andrea Mura, in collaborazione con l’associazione Amici della Miniera e la Sezione di Storia Locale della Cooperativa Lilith di Carbonia.
Il film racconta e descrive, attraverso varie testimonianze, la figura di Guido Segre, ebreo alla fine perseguitato dal regime e storico presidente dell’A.Ca.I., (Azienda Carboni Italiani), la società statale che controllava la gestione e l’organizzazione di tutti i bacini carboniferi dell’Italia.
Nelle intenzioni dei promotori la rassegna “Cinema in Fabbrica” intende riprendere le attività del Centro, dopo la pausa agostana, creando per il pubblico un ponte verso quelle che saranno le date in cui si svolgerà il Carbonia Film Festival che quest’anno avrà luogo nella città di Carbonia dal 13 al 17 novembre.

Dall’Umbria un riconoscimento per “Miradas”: il docufilm di Tomaso Mannoni e Mauro Palmas su Mare e Miniere, la rassegna itinerante di musica, teatro e danza di matrice popolare che si snoda tra vari centri della Sardegna, ha infatti ricevuto una menzione speciale al TIAFF, il Trasimeno International Art Film Festival; una manifestazione inserita nel Festival dei Tramonti che si è svolto dal 28 giugno a domenica scorsa (7 luglio) coinvolgendo diversi comuni affacciati sul lago umbro.

Per Miradas, negli stessi giorni, altra vetrina nazionale: sabato (6 luglio) il documentario è stato infatti presentato con successo a San Daniele del Friuli nell’ambito del quarantaseiesimo Folkest – international folk music festival. “Miradas” è una composizione di sguardi (“miradas” in sardo) su persone e luoghi che hanno segnato oltre dieci anni di Mare e Miniere; un affresco composto da immagini, musiche, suoni, canzoni, parole e danze che si susseguono senza un ordine cronologico, riorganizzati e condensati in cinquantanove minuti di montaggio, dai quali emergono l’anima e il cuore della manifestazione.

Il docufilm di Tomaso Mannoni e Mauro Palmas cattura l’autenticità di Mare e Miniere attraverso le sequenze dei suoi concerti in scenari suggestivi e inusuali, le testimonianze degli artisti partecipanti, e momenti tratti dai laboratori e dalle lezioni dei seminari che si tengono a Portoscuso. «Gli autori ci immergono con passione all’interno di un ritratto della musica popolare mediterranea. Un insieme eterogeneo di persone di ogni età ed estrazione, provenienti da ogni parte del mondo», come si legge sul sito del festival TIAFF nelle righe dedicate al documentario.

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La Giunta comunale di San Nicolò Arcidano, guidata dal Sindaco Emanuele Cera, ha aderito con convinzione e votazione unanime al progetto regionale “Visioni Sarde”, condividendo i suoi fini di valorizzazione del cinema prodotto in Sardegna e di scoperta di giovani talenti sardi, a cui è offerta l’occasione di raggiungere il pubblico più vasto.

«Abbiamo aderito con entusiasmo all’iniziativa – sottolinea il primo cittadino –  crediamo sulla necessità di promuovere e valorizzare il cinema sardo e attraverso i cortometraggi far conoscere le nostre peculiarità e la nostra splendida Isola.»

Dopo numerose tappe in Italia e all’estero, la rassegna cinematografica tocca dunque un comune campidanese legato sì alle tradizioni, ma al contempo ricettivo verso le proposte culturali più varie, uno dei tanti centri della “Sardegna da scoprire”.

San Nicolò d’Arcidano è adagiato in una piana chiusa tra le catene del Monte Linas e del Monte Arci, a circa 27 chilometri da Oristano, dista una mezz’ora di macchina dalla splendida Costa Verde. Nel paese, conosciuto per la caratteristica “sa mitza de fagoi” (un’antica fonte ad uso di pastori e migranti), vivono ancora molte antiche tradizioni, si possono ammirare nelle strade del centro storico e non solo, una lunga serie di murales, rappresentazioni artistiche che raffigurano spaccati della civiltà contadina del passato, antichi mestieri e personaggi del luogo.

I prodotti locali – sono frutto di un’economia basata principalmente su artigianato, allevamento ed agricoltura.

“Visioni Sarde” sarà proposta il 12 gennaio, alle ore 18.00, presso la Sala Conferenze di Viale Repubblica.

Saranno proiettati i cortometraggi: “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu, “Eccomi (Flamingos)” di Sergio Falchi, “Il nostro concerto” di Francesco Piras, “La notte di Cesare” di Sergio Scavio, “Sonus” di Andrea Mura, “Spiritosanto – Holy spirit” di Michele Marchi, “The wash – la lavatrice” di Tomaso Mannoni, “Warlords” di Francesco Pirisi, “L’Unica Lezione” di Peter Marcias.

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L’Istituto di Istruzione Superiore I.T.I. ha infatti inserito la rassegna cinematografica nel quadro delle iniziative previste dal progetto “Alternanza Scuola Lavoro”. Tale progetto, oltre a perseguire l’obiettivo di permettere agli studenti di conoscere da vicino la realtà aziendale nei suoi molteplici aspetti, si propone di arricchire culturalmente e professionalmente il loro percorso formativo in modo da agevolare il loro ingresso nel mercato del lavoro.

La proiezione dei cortometraggi di “Visioni Sarde” consentirà di illustrare il mondo produttivo dietro la macchina da presa e il lavoro complesso e articolato di una troupe cinematografica.

Oltre alle figure chiave del regista e del produttore, la realizzazione di un film necessita infatti di figure professionali altamente specializzate che devono assolvere compiti via via artistici, tecnici e logistici. L’elenco è lungo: dallo sceneggiatore all’operatore di macchina, dal montatore al fonico, dal direttore della fotografia allo scenografo. Fare cinema significa inoltre impiegare costumisti, truccatori, attrezzisti, microfonisti, sarti, responsabili degli effetti speciali e, naturalmente, doppiatori e attori.

Il Cinema offre, insomma, tante possibilità di lavoro e l’iniziativa del 23 gennaio permessa dal dirigente Giacomo Murgia, e voluta dalla professoressa  Maria Antonietta Littera, che coinvolge gli studenti della 3ª B del Liceo Scientifico di Tortolì, fornirà agli interessati una visione d’insieme su questi sbocchi lavorativi, oltre a rappresentare un incontro con il cinema sardo di qualità.

All’appuntamento cinematografico non hanno voluto mancare, quali spettatori d’eccezione, gli adulti dell’Università della terza età per i quali è stata programmata, in altra data, una proiezione speciale presso la Biblioteca comunale “Emilio e Joyce Lussu”.

Questi i titoli che saranno proposti ai giovani studenti: “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu, “Eccomi (Flamingos)” di Sergio Falchi, “Il nostro concerto” di Francesco Piras, “La notte di Cesare” di Sergio Scavio, “Sonus” di Andrea Mura, “Spiritosanto – Holy spirit” di Michele Marchi, “The wash – la lavatrice” di Tomaso Mannoni, “Warlords” di Francesco Pirisi, “L’Unica Lezione ” di Peter Marcias.

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Anche quest’anno Decimoputzu ha celebrato il Natale e si prepara ad accogliere il nuovo anno con un programma di manifestazioni interessante e coinvolgente.

“Su sindigu de tottus”, come ama definirsi Alessandro Scano, sindaco del paese sito nella piana del Campidano di Cagliari, ha impresso alle consuete manifestazioni di fine anno un’impronta tutta particolare.

Prima ha indossato gli abiti di Babbo Natale per portare  assieme ai consiglieri con incarico alla Pubblica istruzione Stefania Piras e alla Viabilità Marco Mereu e agli assessori Francesca Montis e Vincenzo Ena gli auguri, con i canonici panettoncini, ai bambini della scuola dell’infanzia, agli scolari delle elementari e agli studenti  delle medie. Quindi ha inforcato la bicicletta e nell’arco di due giorni ha bussato a tutte le porte del paese per augurare ogni bene a tutti i concittadini e consegnare loro il resoconto scritto del lavoro svolto nell’anno.

Con l’insegna “Natale insieme” l’amministrazione comunale, assessore dello Sport e Spettacolo Vincenzo Ena e la Pro Loco, presieduta da Francesca Piscedda, hanno messo in piedi tante iniziative per coinvolgere le famiglie, i bambini, i giovani e gli adulti di ogni gusto e ogni età.

Fra tutte spicca la presentazione della rassegna cinematografica voluta dalla Regione Sardegna “Visioni Sarde” sulla base della L.R. 7/1991, nell’ambito del programma per l’emigrazione 2019.

«Nessuna forma d’arte è capace di emozionare, stupire e far pensare come il cinema. – ha detto il sindaco Alessandro Scano – I cortometraggi proposti da Visioni Sarde descrivono  eventi, situazioni, personaggi, emozioni e sentimenti con differenti stili narrativi. Tutti però affrontano tematiche universali e offrono, grazie alla forza delle immagini, allo sviluppo delle storie e all’intrigo della musica, forti  emozioni e forniscono gli strumenti per interpretare la realtà dei nostri giorni.»

Sabato 4 gennaio alle ore 18.00, presso il Centro Sociale di via Repubblica, saranno proiettati “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu, “Eccomi (Flamingos)” di Sergio Falchi, “Il nostro concerto” di Francesco Piras, “La notte di Cesare” di Sergio Scavio, “Sonus” di Andrea Mura, “Spiritosanto -Holy spirit” di Michele Marchi, “The wash – la lavatrice” di Tomaso Mannoni e “Warlords” di Francesco Pirisi.

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Il cinema ci può aiutare a leggere la realtà in cui viviamo”. Con questo assunto il sindaco Titino Cau ha voluto che la rassegna cinematografica “Visioni Sarde” facesse tappa anche a Illorai, un piccolo borgo che dimostra una vivace attività culturale.

Arrampicato sui rilievi del Goceano, Illorai vanta un patrimonio archeologico e naturale di grande interesse storico e turistico. La necropoli di Molìa, complesso di nove domus de Janas scavate in una collina di tufo, testimonia che il territorio fu abitato dal neolitico. Il nuraghe Luche risale all’età del Bronzo, l’elegante Ponte Ezzu è di epoca romana. Anche gli amanti della natura hanno validi motivi per visitare Illorai. A loro si offre il parco di Iscuvudè, lussureggiante bosco di lecci, agrifogli, ciliegi e roverelle secolari. Se ne può ammirare una, in località Melabrina, considerata la più grande d’Europa: dodici metri di circonferenza e 25 d’altezza. Non mancano poi le sorgenti termali, come quelle di “sos Banzos”, con virtù terapeutiche.

Malgrado questo patrimonio, Illorai è però afflitto dal problema dello spopolamento, fenomeno comune a tutti i piccoli borghi d’Italia. Gli amministratori intendono contrastarlo con varie misure. La più importante consiste nella riappropriazione di un senso di identità tramite la conoscenza e valorizzazione della propria cultura.

A tal proposito, il sindaco ha dichiarato: «Visioni Sarde è entrata a far parte del piano delle nostre attività culturali quale strumento di conoscenza, apprendimento e sviluppo individuale. Abbiamo scelto i suoi cortometraggi perché, pur ambientate per la maggior parte in Sardegna, affrontano temi di valore universale come la migrazione dei popoli, la guerra, la multiculturalità, l’analisi dell’animo umano nell’adolescenza e nella senilità. Il progetto è rivolto ai giovani come stimolo alla consapevolezza e alla discussione, come occasione di riflessione e di confronto con le generazioni più anziane. Un dialogo che vogliamo mantenere vivo in questi tempi in cui il nostro paese, come tutti i piccoli borghi, sta vivendo il dramma dello spopolamento e della fuga per cercare altrove speranze di una vita dignitosa”.

I cortometraggi di “Visioni Sarde” in programmazione a Illorai sono: “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu, “Eccomi (Flamingos)” di Sergio Falchi, “Il nostro concerto” di Francesco Piras, “La notte di Cesare” di Sergio Scavio, “Sonus” di Andrea Mura, “Spiritosanto – Holy spirit” di Michele Marchi, “The wash – la lavatrice” di Tomaso Mannoni, “Warlords” di Francesco Pirisi, “L’Unica Lezione ” di Peter Marcias.

Nove opere che, affrontando e raccontando l’attualità da molteplici punti di vista ma con la stessa efficacia e forza espressiva, ben si prestano a fornire spunti di confronto e riflessione.

L’appuntamento è fissato per venerdì 6 dicembre, alle ore 18.30, presso il Salone parrocchiale di Illorai. Ingresso libero e gratuito.

Sebastiano Tettei

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Seconda serata, domani (venerdì 22) a Cagliari, per il Karel Music Expo edizione numero tredici, il festival delle culture resistenti ideato e organizzato dalla cooperativa Vox Day, in programma fino a sabato 23 negli spazi dell’EXMA, il Centro Comunale d’Arte e Cultura in via San Lucifero.

Si comincia all’insegna del cinema, alle 19.00 (ingresso gratuito), con tre cortometraggi del progetto “Visioni Sarde”, vetrina istituita dalla Fondazione Sardegna Film Commission per promuovere su scala nazionale e internazionale il cinema di qualità prodotto in Sardegna e valorizzare i giovani talenti isolani; ecco dunque “Il nostro concerto” di Francesco Piras (2018; entrato nella cinquina dei candidati per il miglior cortometraggio ai David di Donatello 2019), che racconta la nascita di un’amicizia tra un pensionato cagliaritano e una pianista tedesca, tramite una chat-room musicale di “Superstar”. L’umanità semplice degli abitanti dell’antico rione popolare di San Donato, del centro di Sassari, è lo scenario in cui si svolge “La notte di Cesare” (2018 Premio Miglior Film Sardo e ambientato in Sardegna al Sandalia Sustainability Film Festival e Premio speciale della giuria Giovani – Visionio Sarde), del filmmaker sassarese Sergio Scavio, che sarà presente alla proiezione: una storia in cui un anziano solitario, si ritrova a badare al figlio della sua vicina, di origine straniera, dando vita a un rapporto che travalica l’età e le differenze culturali. Un originale sguardo contemplativo caratterizza invece “The wash – La lavatrice” (2018; Premio del Pubblico alla manifestazione “Visioni Sarde nel Mondo” dello scorso aprile alla Casa del Cinema a Roma), in cui il regista cagliaritano Tomaso Mannoni – anche lui ospite della serata – dipinge i chiaroscuro della quotidianità a Capo Teulada, sede del noto poligono militare, tra “panni lavati” (letteralmente e metaforicamente), militari che vivono il territorio sardo come un campo di battaglia, mentre aumentano i decessi per tumore riconducibili alle esercitazioni militari. Una denuncia suggerita, mai cavalcata, in un silenzio assordante, sullo sfondo di un paesaggio contemporaneamente bellissimo e terribile.

La musica tiene banco a partire dalle 21.00 (ingresso con biglietto) con il primo dei quattro set in scaletta, quello dei sassaresi Manuel Attanasio (voce e elettronica) e Peppino Anfossi (violino e effetti), riuniti sotto il marchio Nunc: un progetto di sperimentazione vocale e strumentale con riferimenti ad artisti come Meredith Monk, Demetrio Stratos, Fatima Miranda, Astor Piazzolla, Kronos Quartet, Bjork, Mike Patton.

Riflettori puntati poi sugli Alpine Dweller, formazione in arrivo dall’Austria, composta dai giovani Joana Karácsonyi, Flora Geißelbrecht e Matthias Schinnerl: un trio che unisce stili apparentemente incompatibili, fondendo influenze di musica folk con il sofisticato cantautorato urbano, e combinando musica tradizionale di regioni lontane con il pop, attraverso un’ampia gamma di strumenti, chitarra, ukulele, viola, arpa e percussioni.

Matthew Frederick, sul palco della sala showcase nel terzo set della serata, fonde un amore precoce per i cantautori classici con influenze più recenti, per creare una miscela personale e senza tempo di pop, indie-folk, blues con una dose di classica contemporanea. Leader della band Climbing Trees, il musicista gallese, dal suo debutto nel 2011 a oggi, ha pubblicato quattro album, due EP e undici singoli.

Preceduti da una nuova performance di Rugiada Cadoni (presente al festival anche con un’esposizione di sue opere), chiudono la seconda giornata del Karel Music Expo gli italiani C’mon Tigre, un duo intorno al quale ruota un collettivo di musicisti di varia provenienza, muovendosi fra tradizione e sperimentazione. È del 2014 il primo album che li ha portati a suonare nei principali club e festival italiani ed europei; in “Racines”, il nuovo disco, uscito lo scorso febbraio, i suoni del Mediterraneo – il mare della loro terra – si intersecano, intrecciano e sovrappongono in un caleidoscopio di altre sonorità e un approccio nuovo, meticcio, cosmopolita, che sfugge alle etichette per l’affermazione di un’attitudine libera fatta di commistioni con il jazz, l’afrojazz, le ritmiche dell’hip hop, il funk, la disco anni Settanta. I C’mon Tigre (voce, synth, chitarre) saranno sul palco del Karel Music Expo con Beppe Scardino (sax, synth), Marco Frattini (batteria, synth), Matteo Lenzi (vibrafono, synth) e Mirko Cisilino (tromba, flicorno, synth).

 

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Si rinnova al circolo “Grazia Deledda” di La Spezia l’appuntamento con il cinema di qualità.

«Abbiamo inserito il cinema nel programma delle attività culturali dell’associazione nella consapevolezza che la settima arte costituisca un’importante occasione di incontro e di dibattito – ha dichiarato il presidente del Circolo Pietro Pala -. Dopo la proiezione al Cinema Nuovo del bellissimo “Ovunque proteggimi” di Bonifacio Angius la scelta adesso è caduta su Visioni Sarde, una manifestazione di successo e di respiro internazionale che si è imposta come una vetrina di quella produzione d’autore che difficilmente trova spazi d’espressione in un circuito come quello tradizionale. Scopo non secondario dell’iniziativa è anche quello di avvicinare al circolo un pubblico più giovane, obiettivo che il nostro sodalizio considera da sempre di vitale importanza.»

La sesta stagione di “Visioni sarde” continua, dunque, il suo viaggio entusiasmante. Dopo una tappa  in Argentina, la rassegna cinematografica è stata di recente presentata in Albania; entrambe le proiezioni sono state inserite nell’ambito della XIX Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, manifestazione nata nel 2001 da un’intesa tra il ministero Italiano degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale e l’Accademia della Crusca, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Nel mese di novembre, oltre alla proiezione spezzina, il progetto sarà ospitato in festival importanti come le “Giornate del Cinema del Mediterraneo” (martedì 19 novembre, alle ore 18.00) e il “Karel Music Expo”, evento di punta dell’autunno cagliaritano (all’EXMA di Cagliari il 22 novembre, alle ore 17.00).

Il successo di “Visioni Sarde nel Mondo” – comprovato da ben 61 richieste di adesione sinora registrate dall’estero, dalla Penisola e dalla Sardegna – poggia sulla qualità di nove cortometraggi scelti a rappresentare la cinematografia sarda contemporanea: “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu, “Eccomi (Flamingos)” di Sergio Falchi, “Il nostro concerto” di Francesco Piras, “La notte di Cesare” di Sergio Scavio, “Sonus” di Andrea Mura, “Spiritosanto – Holy spirit” di Michele Marchi, “The wash – la lavatrice” di Tomaso Mannoni, “Warlords” di Francesco Pirisi e “L’Unica Lezione” di Peter Marcias.

Il progetto è realizzato con il contributo dalla Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Lavoro ai sensi della L.R. 7/1991, sostenuto dalla Fondazione Sardegna Film Commission e coordinato dal circolo “Su Nuraghe” di Alessandria presieduto da Sebastiano Tettei.

Da segnarsi dunque l’appuntamento a La Spezia: giovedì 21 novembre alle ore 17.00 presso il Salone della sede sociale del Circolo “Grazia Deledda”, in via Venezia 25.

Saverio Coghe

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Il film “Il nostro concerto” di Francesco Piras ha vinto il primo premio FASI del concorso “Visioni Sarde” edizione 2019. La giuria Giovani ha premiato “La notte di Cesare” di Sergio Scavio.

Ecco le motivazioni dei primi premi e degli altri riconoscimenti assegnati dalle due giurie (riunite separatamente nei locali della Cineteca di Bologna, in data 25 febbraio 2019) tra i dieci film finalisti selezionati dalla Cineteca di Bologna.

Primo Premio FASI (assegno di mille euro e targa FASI; pergamena della Cineteca di Bologna): “Il nostro concerto” di Francesco  Piras.                                              

“Il nostro concerto” di Francesco Piras si segnala per la capacità di raccontare, con maturità stilistica e buona tecnica, il delicato rapporto fra due solitudini unite dal web, lasciando trasparire, in una messinscena visivamente efficace, un gioco di raffinate psicologie che arriva – complice la musica, che è un protagonista sotterraneo – al cuore dello spettatore.                                                   

Menzione Speciale (targa FASI e pergamena della Cineteca): “The wash – La lavatrice” di Tomaso Mannoni.

“The wash – La lavatrice” di Tomaso Mannoni trova un equilibrio tra fiction e documentario nell’affrontare il tema delle servitù militari e delle conseguenze mortali delle guerre simulate sulla popolazione sarda; un j’accuse che sceglie l’impatto sonoro come traccia narrativa ed emotiva, eludendo la più scontata via stilistica del cinema verità per cercare nella sperimentazione un modo per chiamare chi guarda alla riflessione di impegno civile.

Menzione Speciale (targa FASI e pergamena della Cineteca): “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu.                 

“Dans l’attente” è in grado in tre minuti, senza dialoghi e con immagini non banali, di restituire il tempo dilatato dell’attesa in un centro di accoglienza.

Premio speciale della giuria Giovani (500 euro del Circolo “Sardegna” di Bologna e pergamena della Cineteca) a “La notte di Cesare” di Sergio Scavio.     

Motiviamo il premio Giovani al film “La notte di Cesare” di Sergio Scavio – per la narrazione di un tessuto sociale poliedrico; – per la resa scenografica accurata;              

– per la capacità di raccontare la complessità culturale verso cui viaggia la Sardegna; – per aver reso con delicatezza un originale scorcio del nuovo paesaggio urbano dell’isola.

***

La 25esima edizione dello storico festival “Visioni Italiane” (concorso nazionale per corto, mediometraggi e documentari) ha dedicato la giornata inaugurale a “Visioni Sarde”, sezione riservata alle migliori e più recenti produzioni cinematografiche isolane.

Nata nel 2014, la rassegna è diventata sempre più grande mantenendo la sua vocazione di luogo di vetrina per cinema di qualità prodotto in Sardegna e di scoperta e di valorizzazione dei giovani talenti sardi a cui offre l’occasione di raggiungere il più vasto pubblico nazionale e anche internazionale. Il progetto “Visioni Sarde nel Mondo” si propone infatti di diffonderne le opere in più continenti attraverso la rete dei circoli sardi, grazie ai contribuiti della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Lavoro (ai sensi della L.R. n. 7/1991 art. 19, nell’ambito del programma per l’emigrazione 2019). Quest’anno i compiti organizzativi sono stati affidati al Circolo “Su Nuraghe” di Alessandria.

I film partecipanti alla finale sono stati raccolti e preselezionati nei mesi passati dagli esperti della Cineteca di Bologna. Questi i titoli rimasti in gara: “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu, “Eccomi (Flamingos)” di Sergio Falchi, “Gli anni” di Sara Fgaier, “Il nostro concerto” di Francesco Piras, “L’unica lezione” di Peter Marcias, “La notte di Cesare” di Sergio Scavio, “Sonus” di Andrea Mura, “Spiritosanto – Holy spirit” di Michele Marchi, “The wash – La lavatrice” di Tomaso Mannoni, “Warlords” di Francesco Pirisi.

A giudicarli è stata la giuria costituita da: Paolo Pulina, presidente (vicepresidente della FASI, scrittore e giornalista); Franca Farina (funzionaria del Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale); Alberto Masala (poeta e scrittore); Bruno Mossa (cinefilo, manager, imprenditore); Sergio Naitza (critico cinematografico, giornalista professionista, regista); Antonio G. Pirisi (neuropsichiatra infantile); Alberto Venturi (giornalista pubblicista, esperto in comunicazione pubblica); Antonello Zanda (scrittore e critico, giornalista pubblicista); Davide Zanza (critico cinematografico).

È stato assegnato anche l’importante premio “Giovani”, messo a disposizione dal Circolo “Sardegna” di Bologna. La giuria Giovani era composta da: Elisa Carrus (presidente), Lorenzo Busia, Efisia Curreli, Chelu Deiana, Salvatore Pireddu, Alessandra Pirisi, Francesco Rubattu.

Ha coordinato Bruno Culeddu.

Il “best of” del più recente Cinema made in Sardegna si è concluso con un rinfresco a base di prodotti enogastronomici sardi (a cura del Circolo “Nuraghe” di Fiorano Modenese) e con la proiezione, come evento speciale, dell’ultimo lungometraggio di Paolo Zucca “L’uomo che comprò la Luna”. Erano presenti: Paolo Zucca, Benito Urgu e Jacopo Cullin. Presente Nevina Satta, Direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission.