24 November, 2024
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Il presidente della Figc Carlo Tavecchio ieri sera è stato ospite d’onore alla  Sardegna Arena. Carlo Tavecchio, arrivato prima della gara Cagliari-Benevento, ricevuto dal presidente Tommaso Giulini e da tutta la dirigenza
rossoblù, ha visitato lo stadio e il percorso museale dedicato alla  storia del Cagliari allestito all’interno della Tribuna Centrale. Al  termine della visita il presidente Tavecchio ha rilasciato queste dichiarazioni a cagliaricalcio.com .
«La Sardegna Arena è un segnale che documenta l’efficientismo dell’impresa italiana. Un risultato eccellente. Ho apprezzato molto  anche la scelta di realizzare un percorso museale per valorizzare dei  ricordi meravigliosi della storia del club. Complimenti al Cagliari.»
Riva, un Mito che lega il Cagliari e la Nazionale: «Gigi Riva è della mia regione, è una persona perbene e di grande capacità intellettuali. Un serio professionista e grande campione. Come lui ce ne sono pochi».
Cosa possono fare istituzioni e FIGC per migliorare il calcio italiano in collaborazione con i club?: «In questo momento siamo tutti sul pezzo  per raccogliere il massimo della visibilità del campionato italiano nel
mondo. Abbiamo già ottenuto dei buoni risultati. Per i club ci saranno  sempre più risorse da ripartire, destinate agli investimenti  sull’impiantistica». Sulla possibilità di vedere la Nazionale a Cagliari, Carlo Tavecchio ha dichiarato: «La Sardegna Arena potrà ospitare un’amichevole degli Azzurri».

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Il Cagliari ha scelto Diego Lopez per guidare la squadra, dopo l’esonero di Massimo Rastelli, con un contratto che lo legherà al club rossoblù sino al 30 giugno 2019. Per il tecnico uruguayano, 43 anni, si tratta di un ritorno a Cagliari, dove è di casa, avendo vestito la maglia rossoblu da calciatore per ben 12 anni consecutivi, dal 1998 al 2010, e guidato la squadra dalla panchina per due stagioni, la prima in coppia con Ivo Pulga (2012/2013, 11° posto; 2013/2014, 15° posto). In precedenza aveva guidato prima i Giovanissimi rossoblu, poi la Primavera. Dopo aver contattato Massimo Oddo e Giuseppe Iachini, il presidente Tommaso Giulini ha scelto Diego Lopez che, intanto, proprio ieri ha rescisso consensualmente il contratto che lo legava ancora al Palermo, dopo l’esonero della passata stagione. Diego Lopez ritorna a Cagliari con Michele Fini (43 anni, originario di Sorso) come vice (anche lui ex calciatore rossoblu, è stato vice di Diego Lopez sia a Bologna sia a Palermo).

Diego Lopez verrà presentato questo pomeriggio, al termine del secondo allenamento odierno che è stato il suo primo della nuova esperienza alla guida del “suo” Cagliari.

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Venerdì 29 settembre, alle ore 9.30, si terrà nella sede del Comitato regionale FIGC, in via Bacaredda n. 47, a Cagliari, una conferenza stampa a cui parteciperà il presidente della Lega nazionale dilettanti e vice presidente vicario della Federazione Italiana Giuoco Calcio, senatore Cosimo Sibilia.
La presenza del presidente Sibilia in Sardegna è dovuta alla convocazione di una riunione del Consiglio direttivo della Lega nazionale dilettanti con la partecipazione di tutti i presidenti dei Comitati regionali. Tale iniziativa dimostra un livello di attenzione e di interesse molto elevato da parte della Federazione nazionale nei confronti del nostro movimento regionale.
L’incontro con gli organi di stampa verterà sui temi di più stretta attualità legati al movimento dilettantistico e sulle prospettive future del mondo del calcio più in generale, visto e considerato che il presidente Sibilia ricopre anche il ruolo di vice presidente vicario della FIGC.
La visita in Sardegna del presidente Cosimo Sibilia prevede un incontro istituzionale con il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, con il presidente del Cagliari Calcio Tommaso Giulini ed una visita al nuovo stadio del Cagliari “Sardegna Arena”.

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Il nuovo centravanti del Cagliari Leonardo Pavoletti è sbarcato poco fa all’aeroporto di Elmas, in un clima di grande entusiasmo. Il colpo messo a segno dalla società rossoblu per rimpiazzare il partente Marco Borriello, dopo quello che ha portato a Cagliari il difensore olandese Gregory van der Wiel, accresce notevolmente il potenziale dell’organico a disposizione di Massimo Rastelli ma potrebbe anche non essere l’ultima operazione in ingresso, a due giorni dalla chiusura del mercato.

Leonardo Pavoletti arriva a titolo definitivo dal Napoli per 10 milioni di euro + bonus. Ha firmato un contratto quinquennale e guadagnerà 1 milione euro all’anno + bonus. Con Leonardo Pavoletti, il calciatore più caro mai acquistato nella sua storia, il Cagliari ha coperto brillantemente il vuoto lasciato dall’improvvisa partenza di Marco Borriello, passato alla Spal, la neopromossa squadra di Ferrara, con la quale è già andato in goal nella vittoriosa partita con l’Udinese. Con il bomber toscano (è nato a Livorno il 26 novembre 1988, 188 cm per 78 kg), dopo l’arrivo del difensore olandese Gregory van der Wiel, la società guidata dal presidente Tommaso Giulini ha completato l’organico che si presenta ora molto competitivo per il raggiungimento di una salvezza tranquilla e magari anche di posizioni di classifica più ambiziose, nonostante le due onorevolissime sconfitte subite all’esordio in campionato contro Juventus e Milan.

Dopo aver maturato esperienza nei campionati minori (dalla serie D alla Prima divisione), Leonardo Pavoletti nel 2012 è approvato in serie B al Sassuolo, contribuendo alla promozione in serie A della squadra emiliana, con 11 reti in 33 partite. L’anno successivo è passato al Varese, realizzando 20 reti in 36 partite, per tornare poi al Sassuolo, nelle cui fila, in serie A, ha vissuto una stagione poco fortunata, giocando solo 9 partite e realizzando il primo goal in serie A.

Il 30 gennaio 2015 è passato al Genoa, dove ha spiccato il volo che lo ha portato fino alla convocazione in Nazionale, con Antonio Conte. Ha giocato 10 partite, realizzato 6 reti e ha dato un apporto determinante alla squadra rossoblu, giunta a fine stagione, al sesto posto in classifica. Riscattato a titolo definitivo dal Genoa, è andato a segno 14 volte in 25 partite. Iniziata alla grande la scorsa stagione, nonostante alcuni infortuni, con 9 reti in 20 partite, il 3 gennaio di quest’anno è stato acquistato dal Napoli a titolo definitivo per 18 milioni di euro. Con la squadra di Maurizio Sarri ha trovato poco spazio ed ora tenta il grande rilancio in maglia rossoblu.

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Leonardo Pavoletti è il nuovo centravanti del Cagliari. Arriva a titolo definitivo dal Napoli per 10 milioni di euro + bonus. Ha firmato un contratto quinquennale e guadagnerà 1 milione euro all’anno + bonus. Con Leonardo Pavoletti, il calciatore più caro mai acquistato nella sua storia, il Cagliari ha coperto brillantemente il vuoto lasciato dall’improvvisa partenza di Marco Borriello, passato alla Spal, la neopromossa squadra di Ferrara, con la quale è già andato in goal nella vittoriosa partita con l’Udinese. Con il bomber toscano (è nato a Livorno il 26 novembre 1988, 188 cm per 78 kg), dopo l’arrivo del difensore olandese Gregory van der Wiel, la società guidata dal presidente Tommaso Giulini ha completato l’organico che si presenta ora molto competitivo per il raggiungimento di una salvezza tranquilla e magari anche di posizioni di classifica più ambiziose, nonostante le due onorevolissime sconfitte subite all’esordio in campionato contro Juventus e Milan.

Dopo aver maturato esperienza nei campionati minori (dalla serie D alla Prima divisione), Leonardo Pavoletti nel 2012 è approvato in serie B al Sassuolo, contribuendo alla promozione in serie A della squadra emiliana, con 11 reti in 33 partite. L’anno successivo è passato al Varese, realizzando 20 reti in 36 partite, per tornare poi al Sassuolo, nelle cui fila, in serie A, ha vissuto una stagione poco fortunata, giocando solo 9 partite e realizzando il primo goal in serie A.

Il 30 gennaio 2015 è passato al Genoa, dove ha spiccato il volo che lo ha portato fino alla convocazione in Nazionale, con Antonio Conte. Ha giocato 10 partite, realizzato 6 reti e ha dato un apporto determinante alla squadra rossoblu, giunta a fine stagione, al sesto posto in classifica. Riscattato a titolo definitivo dal Genoa, è andato a segno 14 volte in 25 partite. Iniziata alla grande la scorsa stagione, nonostante alcuni infortuni, con 9 reti in 20 partite, il 3 gennaio di quest’anno è stato acquistato dal Napoli a titolo definitivo per 18 milioni di euro. Con la squadra di Maurizio Sarri ha trovato poco spazio ed ora tenta il grande rilancio in maglia rossoblu.

Leonardo Pavoletti è atteso all’aeroporto di Elmas alle 23.00. Da domani si aggregherà alla squadra che giovedì, alle 17.30, disputerà una partita amichevole contro il Tortolì, squadra neopromossa in serie D, allo stadio Tharros di Oristano.

Tommaso Giulini

 

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Una serata semplice e allo stesso tempo di gran gala. Era d’obbligo l’abito rossoblù ma andavano bene anche il bianco, il rosso e l’oro: i colori delle tre maglie e della divisa per il portiere che i giocatori del Cagliari indosseranno nel corso della stagione 2017-18, presentate nella suggestiva cornice del Caffè degli Spiriti, nel cuore di Castello.

A fare da testimonial una folta rappresentanza della squadra, con in testa il tecnico Massimo Rastelli ed il vice Nicola Legrottaglie; ad accendere l’entusiasmo i tantissimi tifosi che sono accorsi per gustarsi in anteprima lo spettacolo della maglie, incuranti del forte vento di maestrale.

Proprio Massimo Rastelli e Nicola Legrottaglie sono stati i primi a parlare sul palco, sollecitati dai presentatori della serata, i giornalisti Fabiano Gaggini de “L’Unione Sarda” e Virginia Saba di “Mediaset”.

«Sono così belle queste maglie che viene voglia di indossarle e scendere in campo – ha detto sorridendo il tecnico -. Purtroppo, il tempo da calciatori è passato, ora il nostro ruolo è fare capire a questi ragazzi l’importanza della maglia che indossano, una casacca di grande tradizione che va sempre onorata. Ai tifosi chiedo di trasformare il nostro nuovo stadio, la Sardegna Arena, in una bolgia: grazie a loro in casa abbiamo sempre ottenuto grandi risultati.»

Nicola Legrottaglie, da ex difensore, ha risposto alla domanda sul rendimento della retroguardia: «Per me non ci sono difensori più forti di quelli che abbiamo. Lavoreremo con loro e siamo convinti che il lavoro paghi. Sono sicuro che i tifosi ci staranno vicini, soprattutto nei momenti di difficoltà».

Prima di salutare, i due tecnici hanno effettuato un bel selfie con la muraglia umana dei tifosi come sfondo.

Quindi è stata la volta dei calciatori, vestiti con le nuove maglie: Rafael indossava la divisa da portiere color oro, Daniele Dessena e Luca Cigarini la rossoblù, Marco Sau e Marco Andreolli la bianca, Andrea Cossu e Miangue la rossa.

Parola a Rafael: «Le maglie sono bellissime. Da portiere ho indossato anche quella rossoblù, un grande onore per me».

Daniele Dessena, all’ottavo anno di Cagliari, ha ricordato il suo arrivo sull’Isola da giocatore rossoblù: «Ero partito dal porto di Genova in nave, avevo l’auto. Temevo di lasciare casa, ero un po’ mammone, ma grazie alla gente di Cagliari in questi anni sono diventato uomo». Daniele Dessena ha scherzato con Luca Cigarini sulla rivalità tra parmigiani e reggiani, ma il neo acquisto rossoblù ha puntualizzato: «Siamo cresciuti insieme e siamo grandi amici». Poi Luca ha promesso con un sorriso un’esultanza con qualche passo di ballo sardo al primo gol: «Il difficile non è tanto ballare quanto fare il gol».

Marco Sau è pronto per tornare a casa sua, ad Aritzo, per la seconda parte del ritiro: «Ormai è il terzo anno che andiamo, ci troviamo bene».

Marco Andreolli ha salutato i suoi nuovi tifosi: «Siete tanti, è bello essere qui». Una battuta su Marco Sau: «Lo invidio, i piccoletti entrano in forma prima».

Andrea Cossu ha sottolineato il fascino della terza maglia, quella rossa: «Fa venire in mente quella della memorabile vittoria del 2009 sul campo della Juventus. Sono felice di essere qui, aspettavo da tanto questo momento»; Miangue, dopo essersi cimentato con una frase in lingua sarda (promosso)  ha affermato di sapere bene che questa sarà per lui una stagione importante. «Devo migliorare in tante cose, soprattutto nella parte tattica».

I giocatori hanno concluso i loro interventi lanciando verso il pubblico dei beer cooler omaggiati da Ichnusa e brandizzati Cagliari Calcio.

Ha portato il suo saluto l’assessore degli Affari generali, personale e riforma della Regione Sardegna, Filippo Spanu: «Il Cagliari è la Sardegna e la Sardegna è il Cagliari. Avrete notato che sulle maglie è rappresentato il cavallino di Tavolara, simbolo dell’artigianato sardo che la squadra porta ovunque. Lo stadio avrà il nome della nostra Isola: nel Cagliari ci riconosciamo tutti. La Società ci sta dando anche una grossa mano a combattere il razzismo: stiamo cercando di dare un’occasione sportiva a tanti migranti ed il Cagliari ci sta aiutando molto».

La serata è proseguita con la premiazione di William Sogus, il vincitore della selezione creativa del Logo Sardegna Arena. William è stato premiato con due abbonamenti per la stagione 2017-18 che gli sono stati consegnati dalla responsabile marketing Federica Vargiu; inoltre al vincitore sono andati altri due abbonamenti omaggio della Società per permettergli di recarsi allo stadio con i suoi bambini, tifosissimi rossoblù.

Successivamente, è intervenuto Gabriele Tacconi, sports marketing manager Macron: «Le nuove maglie sono molto simili a quelle dell’anno scorso. Uniche differenze? Sono un po’ più leggere per venire incontro alle esigenze dei calciatori e i pantaloncini sono leggermente più corti».

Chiusura affidata al direttore generale del club rossoblù Mario Passetti che, dopo aver portato i saluti del presidente Tommaso Giulini e ringraziato i tifosi per avere dato ancora una volta dimostrazione di grande affetto verso i colori rossoblù, ha annunciato un’importante iniziativa sociale: «Le maglie mostrate nella presentazione di oggi saranno messe a disposizione per un’asta benefica e dopo ogni partita casalinga la maglia del giocatore votato come migliore in campo sarà messa all’asta. Il ricavato sarà devoluto a fine anno per un progetto sociale per il territorio sardo che comunicheremo più avanti».

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Sta nascendo il nuovo Cagliari di Massimo Rastelli. Il calciomercato in queste prime settimane d’estate, non è costituito solo dai fuochi d’artificio delle grandi squadre, tra le società che si sono mosse e con grande lucidità, c’è il Cagliari del presidente Tommaso Giulini. La prima mossa, qualche giorno fa, è stata quella che ha portato il difensore Nicola Murru alla Sampdoria a titolo definitivo.

Nicola Murru, 22 anni, cresciuto nel vivaio rossoblù, Murru ha esordito in serie A con la maglia del Cagliari all’età di 17 anni, indossando la fascia di capitano a soli 21 anni e 10 mesi (il più giovane nella storia del Cagliari) e la lascia con 107 presenze, delle quali 70 in Serie A e 35 presenze con le maglie azzurre delle Nazionali, dall’U17 all’U21 (ha saltato la spedizione degli azzurrini ai campionati europei Under 21 in Polonia sopo per un infortunio rimediato alla vigilia).

In cambio di Nicola Murru, arriva al Cagliari, a titolo definitivo, il centrocampista 31enne Luca Cigarini, con un contratto fino al 2019. Cresciuto nelle giovanili del Parma, ha giocato anche con Sambenedettese, Atalanta, Napoli e Siviglia, collezionando ben 275 partite e 16 goal in serie A, 14 presenze e 2 reti nelle competizioni europee, con 35 presenze con le maglie delle nazionali giovanili e Olimpica. Lo scambio di calciatori tra Cagliari e Sampdoria prevede un sostanzioso conguaglio a favore della società rossoblu di 7 milioni di euro.

A fine settimana il Cagliari Calcio ha poi raggiunto un accordo con l’Inter per l’acquisizione a titolo definitivo delle prestazioni sportive del calciatore belga Senna Miangue, arrivato in prestito nel mercato invernale della passata stagione. Il giovane difensore, 20 anni, ha firmato un contratto che lo lega al Cagliari per cinque stagioni.

Laterale mancino, ha fatto tutta la trafila nelle nazionali giovanili del suo Paese, ed è attualmente in forza all’Under 21.

L’ultima notizia riguarda l’accordo tra il Cagliari Calcio e Fabio Pisacane sul rinnovo del contratto sino al 30 giugno 2019.

 

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Il presidente Tommaso Giulini, il nuovo Ds Giovanni Rossi ed il confermato tecnico Massimo Rastelli hanno presentato, nel corso di una conferenza stampa tenuta al Forte Village, i programmi del nuovo Cagliari per il campionato di serie A 2017/2018.

«Dopo l’ultima partita di campionato – ha detto il presidente Tommaso Giulini – ho visto e sentito per telefono più volte il direttore Giovanni Rossi. Mi ha colpito la sua carica, la sua tranquillità e la conoscenza del calcio. Il DS, grazie anche alle sue competenze manageriali, svilupperà il settore scouting in un progetto che sarà di grande aiuto, oltre che alla prima squadra, anche al responsabile del Settore Giovanile Mario Beretta. Sono contento che Rossi con grande convinzione mi abbia proposto di continuare a lavorare con Rastelli: personalmente non ho mai avuto alcun dubbio nel proseguire il rapporto con il nostro allenatore. Volevo che si conoscessero, si parlassero e condividessero i programmi per iniziare a lavorare assieme in grande armonia”.

«L’obiettivo per la prossima stagione dal punto di vista sportivo è conservare e consolidare la categoria – ha aggiunto Tommaso Giulini -. Sotto il profilo societario invece la priorità è avere lo stadio pronto per i nostri tifosi. Sabato scorso dalla Lega sono arrivate buone notizie, potremmo disputare le prime due partite fuori casa, ma l’obiettivo era e rimane di avere lo stadio pronto per il 27 agosto. La macchina non si fermerà perché una volta completata la Sardegna Arena ci sarà da progettare il nuovo stadio: un progetto complesso che richiede una struttura societaria ampliata.»

«Il Cagliari è un Club importante, storico – ha detto Giovanni Rossi -. Mi ha colpito il progetto: dall’esterno si percepisce la voglia di fare, di costruire e arrivare a traguardi importanti. Dobbiamo fare di Cagliari una piazza ambita, individuare giocatori all’interno del nostro settore giovanile e in altri club. Venire a giocare a Cagliari non è mai stato facile: vogliamo contribuire a sviluppare questa sensazione. Il senso di appartenenza a questa terra è qualcosa di unico. Nel momento in cui sono arrivato ho chiesto di conoscere il mister per capire le sue intenzioni e il suo modo di ragionare. Da lì siamo partiti per buttare le basi che ci permetteranno di avere un Cagliari solido. I numeri dicono che dobbiamo migliorare sotto l’aspetto difensivo, ma conta trovare un equilibrio di squadra dato che si attacca e si difende in undici. Gli stessi numeri del resto dicono che abbiamo anche segnato tanti gol.»

«Cagliari e la Sardegna in questi due anni mi hanno conquistato – ha detto da parte sua Massimo Rastelli -. Provo grandissima soddisfazione ma anche altrettanta responsabilità. Questa stagione sarà ancora più difficile, ma non mi spaventa niente, sono pronto ad una ennesima sfida: lavorerò ancora con la massima passione e dedizione. Voglio conquistare tutti, non solo attraverso i risultati, ma anche attraverso un gioco che possa soddisfare i tifosi. Per far conoscere meglio l’uomo Rastelli ho deciso di sbarcare anche sui social, da oggi avrà un account Twitter.»

«Vediamo di costruire la rosa anche in base alle partenze. Di solito elenco le caratteristiche del giocatore di cui ho bisogno, ad individuarlo pensa il DS. Si vedrà un Cagliari come quello della seconda parte di stagione: camaleontico, che cambierà sistema di gioco anche all’interno dello stessa partita. Lo staff tecnico verrà ampliato – ha concluso Massimo Rastelli -, condizione essenziale per continuare a migliorare e dare supporto maggiore ai calciatori.»

Giovanni Rossi, Tommaso Giulini e Massimo Rastelli. http://www.cagliaricalcio.com/

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E’ stato presentato questa mattina, all’interno del terreno di gioco del Sant’Elia, il nuovo stadio provvisorio del Cagliari, alla presenza del sindaco Massimo Zedda, di una schiera di giornalisti, di numerosi rappresentanti dell’esecutivo cittadino e del presidente della Regione, Francesco Pigliaru. Una tappa importante dell’idea portata avanti a lungo dal Club Rossoblù, ma anche dall’Amministrazione comunale, che si sta finalmente per concretizzare con il presidente Tommaso Giulini.

Per il sindaco Massimo Zedda il risultato raggiunto è frutto del “lavoro di squadra”. E, in effetti, se appena sei anni fa, era il 2011, si fosse potuto scommettere sulla realizzazione del nuovo stadio, ma anche sulla riqualificazione complessiva di tutta l’area che sta andando avanti e che interesserà ancora il lungomare, il Porticciolo per la piccola pesca, le connessioni con Molentargius, Su Siccu e via Roma e tra gli altri il Parco degli Anelli, «nessuno probabilmente avrebbe puntato un euro». In questo contesto appare quindi evidente che «l’elemento che mancava era proprio la riqualificazione dello stadio. Ed proprio per questo che oggi è una giornata da festeggiare. Lo stadio – ha concluso il Primo cittadino – è lo stadio dell’intera Isola». Da qui il nome “Sardegna Arena”.

Il progetto della “nuova casa” del Cagliari, benché provvisoria, è ambizioso. In perfetto stile “continentale”, a cominciare dal nome, sorgerà affianco al vecchio Sant’Elia, nell’area adiacente “settore distinti”. L’impianto sarà realizzato interamente in acciaio con elementi prefabbricati, avrà una Main Stand, ovvero la tribuna centrale coperta, con posti comodi ed ergonomici a ridosso del campo di gioco da cui disteranno poco più di 7 metri, una quindicina di sky box (di 21 metri quadrati ciascuno), e panchine inserite all’interno della tribuna.

Il cuore del Sardegna Arena sarà però la Main Stand dove troveranno spazio gli spogliatoi, le sale mediche e antidoping, una sala stampa e una sala conferenze, oltre ai servizi necessari per il pubblico. Prevista, al primo piano, anche una sala per l’intrattenimento per i bambini e ben 437 metri quadrati per i ricevimenti. Insomma, un impianto per un campionato all’altezza delle aspettative, anche di quelle più esigenti, con l’obiettivo di portare il Cagliari al livello delle grandi squadre europee, in linea con la statura storica e culturale della città.

In dettaglio «il costo dell’opera è calcolato in 8milioni di euro – ha detto Giulini -, il numero di spettatori in 16.233, di cui: 3.232 nella Main Stand, 4.384 Tribuna Nord, 4.313 Tribuna Sud, 3.889 Tribuna Est e 415 Tribuna Ospiti». E ringraziando tutti i rappresentanti istituzionali ha sottolineato che «l’armonia dei rapporti è stata fondamentale per arrivare fino a qui».

Ma oltre che con le idee ben chiare, al Sant’Elia Tommaso Giulini si è presentato ai giornalisti soprattutto con tanta determinazione. «Entro quattro mesi – ha scandito il presidente del Cagliari – lavoreremo pancia a terra per inaugurare il Sardegna Arena la prima di campionato dell’anno prossimo che di per se sarebbe già una vittoria importantissima per tutta l’Isola». La simbolica posa della “prima pietra” è stata accompagnata dalla Benedizione da parte del tifosissimo don Carlo Rotondo.

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L’amarezza per la sconfitta interna è grande, soprattutto perché la partita sembrava essersi messa per il verso giusto con il calcio di rigore trasformato da Marco Borriello, arrivato alla 14ª rete in campionato, ma proprio l’uscita dal campo del centravanti, infortunato, ha condizionato in maniera decisiva il resto della partita, alla fine vinta dal Torino di Sinisha Mihajlovic.

Ne è convinto il tecnico rossoblu Massimi Rastelli. «Abbiamo giocato un’ottima mezz’ora, nel corso della quale siamo andati meritatamente in vantaggio ed abbiamo tenuto bene il campo senza soffrire la grande qualità del Torino – ha commentato Massimo Rastelli -. Poi l’infortunio di Marco Borriello ha pesato: abbiamo preso gol proprio nel momento in cui era uscito Marco e stavamo aspettando che uscisse il pallone per il cambio. La squadra si è un po’ demoralizzata, sia per il gol incassato, sia perché ha perso un elemento fondamentale. Questo ha ribaltato la situazione psicologica, il Torino ha segnato la seconda rete. Ci eravamo ripromessi negli spogliatoi di mantenere la gara in equilibrio, invece purtroppo abbiamo preso il terzo gol. Le abbiamo tentate tutte per rimontare, creando diverse occasioni potenziali dove avremmo potuto fare meglio. Il 3-2 è arrivato soltanto all’ultimo momento. Si è vista la qualità individuale dei giocatori del Torino, che con tre tiri e mezzo ha segnato tre gol».

Alla vigilia la squadra puntava alla vittoria, per continuare la serie positiva e mettere un altro tassello verso il decimo posto, l’obiettivo auspicato dal presidente Tommaso Giulini. La sconfitta lascia tanta amarezza ma non cambia gli obiettivi.

«Cerchiamo di dare il massimo in ogni partita: alcune volte questo non basta, gli avversari fanno valere il maggior tasso qualitativo – ha sottolineato Massimo Rastelli -. Il traguardo della salvezza è praticamente stato conquistato a dicembre, per merito nostro, non per demerito delle avversarie.»

Massimo Rastelli ha avuto anche parole di elogio per il giovane nordcoreano Han, autore del secondo gol, in piena “Zona Cesarini”, 15 minuti dopo il suo ingresso in campo.

«È un giovane interessante – ha concluso il tecnico rossoblu -, aveva fatto bene nei pochi minuti dove era stato impiegato a Palermo e oggi ha segnato un bel gol.»