24 November, 2024
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Si è conclusa a tarda notte, domenica 8 luglio 2018, la ventiduesima edizione della “Festa dei Sardi e Amici della Sardegna” organizzata a Cornaredo (MI), presso il centro sportivo “Sandro Pertini”, dall’Associazione di promozione sociale, culturale e ricreativa “Amedeo Nazzari” di Bareggio e Cornaredo, uno dei Circoli sardi più attivi nell’insieme dei settanta che sono affiliati alla F.A.S.I. – Federazione delle Associazioni Sarde nell’Italia continentale.

La serata inaugurale è stata giovedì 28 giugno e questo vuol dire che, anche quest’anno, decine di volontari, sardi e non sardi, per undici giorni consecutivi, hanno lavorato da mattina presto a notte tarda, sotto la direzione dell’onnipresente presidente Franco Saddi, per fare in modo che ogni sera, a partire dalle ore 19,30, fosse tutto pronto per servire a tavola una media di mille e più frequentatori (lo standard anche quest’anno è stato questo) attirati dalla gastronomia sarda.

Richiestissimi quindi il porcetto arrosto, i malloreddus, il formaggio pecorino, le seadas e gli altri dolci tipici, la birra  Ichnusa (oggi conosciuta e bevuta in grande quantità in tutto il territorio nazionale), il mirto, la grappa “filu ‘e ferru”. Chi ha preferito i vini dell’isola, ha trovato anche quest’anno una produzione di qualità.

I frequentatori anche quest’anno provenivano da Cornaredo e Bareggio e paesi limitrofi ma anche da altre province, anche piuttosto lontane (come era facile appurare davanti al banchetto allestito per raccogliere le firme per il progetto di legge di iniziativa popolare per l’inserimento del principio di Insularità nella Costituzione italiana, campagna di sensibilizzazione che vede impegnata anche la F.A.S.I. con i suoi Circoli).

In molti, dopo la cena, si sono fermati a seguire il consueto concerto gratuito: come ogni anno, ogni sera è stato possibile fare la conoscenza di talentuosi artisti e gruppi sia del luogo sia provenienti dalla Sardegna; come ogni anno, direttore artistico della rassegna degli eventi musicali è stato Giorgio Saddi. 

Non è mancata neanche quest’anno un’importante iniziativa culturale: un gruppo di donne, in un laboratorio di scrittura progettato dall’associazione “Chi dice donna dice donna”, ha creato e pubblicato, grazie al contributo del Circolo, il libro “Raccontiamoci – dove si annida la violenza”, presentato nel pomeriggio di venerdì 6 luglio. Nella serata dello stesso giorno la cantante sardo-argentina Eliana Sanna e I Taifa hanno dato vita al  concerto “Todo cambia” nato come progetto della F.A.S.I., finanziato dalla Regione Sardegna-Assessorato del Lavoro ed intitolato  “Canto sociale di donne fra due mondi (omaggio a Maria Carta, Mercedes Sosa, Violeta Parra)”

Il CD “Todo cambia” (che viene distribuito in edicola in allegato al quotidiano “L’Unione Sarda”) contiene dodici brani scelti e interpretati da Eliana Sanna e dai Taifa per mettere a confronto le sonorità e i testi di tre cantanti donne, accomunate da un’attenzione particolare per la musica popolare e da un deciso impegno sul fronte sociale e politico. Lo spettacolo e il CD “Todo cambia” saranno prossimamente proposti anche a Buenos Aires e a Tucumán: come ha detto Tonino Mulas, presidente onorario della F.A.S.I., responsabile del progetto, «è questo un modo per rafforzare e valorizzare il legame fra due federazioni degli emigrati: quella dei Circoli italiani e quella delle associazioni sarde in Argentina».

Nella serata di sabato 7 luglio, le sonorità sarde sono  state al centro del concerto  del Gruppo ittirese dei Niera con la straordinaria partecipazione dei Bertas: insieme hanno eseguito alcuni dei migliori brani dei loro repertori.

Numerose le autorità intervenute: i sindaci dei comuni di Cornaredo, Juri Santagostino, e il nuovo sindaco di Bareggio,  Linda Colombo; per la F.A.S.I.: la presidente Serafina Mascia; il presidente onorario Tonino Mulas; il vicepresidente vicario Maurizio Sechi; Antonello Argiolas, membro del Comitato Esecutivo.

Il parroco don Luigi Verga ha celebrato, presso la chiesa  dei santi Nazaro e Celso di Bareggio, l’affollatissima messa di domenica 8 luglio, alla quale hanno presenziato in costume i componenti del Gruppo Folk del Circolo, protagonisti di un sempre suggestivo offertorio; durante la Messa, esibizione delle launeddas dei Bagamundus (Tore Agus, Matteo Muscas, Nicola Diana) e canti liturgici in limba proposti dai Niera e dai Bertas, disposti in alto davanti all’organo. 

Naturalmente, anche quest’anno i proventi della Festa saranno destinati a dicembre a scopi di beneficenza per soggetti singoli e associazioni di volontariato solidale che necessitano di  sussidi  materiali. 

Nota conclusiva

Durante gli undici giorni della Festa è difficile  che Franco Saddi trovi qualche minuto libero dai compiti organizzativi e possa fare qualche chiacchiera in libertà. Quest’anno in due tornate di una decina di minuti ho potuto apprendere due storie del passato della sua numerosa famiglia di origine, residente a Pirri prima di trasferirsi in Lombardia (questo spiega perché il Circolo è intestato alla memoria di Amedeo Nazzari, nato a Pirri nel dicembre 1907: vero cognome paterno  Buffa). La prima storia: seduto accanto a lui e al giornalista di Videolina Giacomo Serreli (che ha presentato lo spettacolo “Todo cambia”), sono stato testimone del fatto che hanno scoperto che le loro famiglie erano state vicine di casa proprio  a Pirri e di qui è partita la stura di tanti – comuni – ricordi. La seconda storia: davanti alla struttura che ospita la Festa, durante la giornata, c’è un continuo via vai di grandi e piccoli che raggiungono l’attrezzato Centro Sportivo “Sandro Pertini”. Ebbene la piscina l’hanno costruita un bel po’ di tempo fa proprio i fratelli Saddi, i quali sono immortalati in una immagine di un prestigioso volume fotografico “DDS -Dimensione dello Sport – 40 anni di successi, 1977-2017”, che racconta quattro decenni di storia del nuoto milanese, lombardo, italiano, internazionale. Fondatore dell’impianto natatorio Remo Sacchi, padre del campione Luca Sacchi (bronzo olimpico nei 400 misti a Barcellona 1992), oggi apprezzato commentatore televisivo delle gare di nuoto.

Franco, sorridendo, legge quel DDS come Dimensione della Sardegna: gli anni di successo del Circolo “Amedeo Nazzari” non sono ancora 40 – sembra dire – ma si è sulla buona strada…

Parte dei collaboratori della Festa. Foto di Massimo Colombo

In maglione rosso e marrone i fratelli Saddi, che con i loro figli hanno costruito la DDS a Cornaredo.

Paolo Pulina

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Le manifestazioni in omaggio alle gesta della Brigata “Sassari” – nei luoghi in cui essa, nella Prima guerra mondiale, combatté valorosamente (e con grande sacrificio dei suoi componenti: fanti ma anche ufficiali) -, che si sono tenute nei giorni 22 e 23 giugno 2018 a Musile di Piave, a Fossalta di Piave e a Meolo (tutte località in provincia di Venezia), rientrano nel Progetto della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (F.A.S.I.) denominato “Centenario della Grande Guerra nei Luoghi della Memoria esistenti nei comuni della Battaglia del Piave” (detta anche “Battaglia del  Solstizio” secondo l’espressione coniata da Gabriele D’Annunzio).
Questa più recente tappa del percorso commemorativo del Centenario si è collegata anche alla ricorrenza di un particolare decennale: nei giorni 20-22 giugno del 2008, infatti, la F.A.S.I. e i tre Comuni interessati, con la collaborazione fattiva dei 131 Comuni di cui erano originari, avevano voluto ricordare, a distanza di 90 anni e con appositi monumenti, i 138 ragazzi del ’99 della Brigata “Sassari” caduti nella “Battaglia del Solstizio”.
Questa Battaglia, ufficialmente nota come Seconda Battaglia del Piave, fu l’ultimo tentativo di sfondamento della linea italiana operato da parte delle truppe austro-tedesche. Fu combattuta tra il 15 e il 22 giugno 1918. Il successo italiano determinò un rivolgimento del fronte che in quattro mesi portò alla vittoria finale dell’esercito italiano sul nemico austro-ungarico.
La delegazione della F.A.S.I  (la presidente Serafina Mascia, il presidente onorario Tonino Mulas, i componenti del Comitato Esecutivo Renzo Caddeo e Rita Danila Murgia, Saverio Vidili per il Circolo culturale sardo “Ichnusa” di  Mestre-Venezia), insieme con numerosi altri partecipanti non solo della zona (Associazioni Combattentistiche e Protezione Civile, soci dei Circoli sardi del territorio) ma provenienti anche da altre località (Coldiretti Sardegna – Fondazione Campagna Amica tra gli altri) ha rivisitato i diversi monumenti celebrativi, compresi ovviamente quelli  eretti nel 2008, davanti ai quali sono stati pronunciati i discorsi ufficiali.
Prima tappa nella piazzetta di Croce, frazione di Musile di Piave, dove al capitano “sassarino” Tito Acerbo (Loreto Aprutino, in provincia di Pescara, 4 marzo 1890 – Croce, 16 giugno 2018), medaglia d’oro al valor militare, sono dedicati un cippo ed una colonna spezzata. Nello stesso giorno, nella stessa località, morì il sottotenente Attilio Deffenu (nato a Nuoro il 28 dicembre 1890), medaglia d’argento, e forse sarebbe giusto ricordarlo – come ha sottolineato qualcuno – almeno con un cippo (se non con una colonna) al fianco del coetaneo Acerbo.
Dopo i saluti della sindaca di Musile, Silvia Susanna, è stata illustrata la figura eroica del capitano Acerbo; è quindi seguita la deposizione di due corone di fiori davanti ai due monumenti.
Dopo che il generale di C.A. (aus) Enrico Pino (autore di un prezioso volumetto su “La Brigata ‘Sassari’ sul Piave nella Battaglia del Solstizio”, opportunamente ristampato per la circostanza) ha dato un sintetico quadro degli schieramenti che furono in campo nella zona, c’è stata la prima performance del tenore “Funtava Vona” di Orgosolo, che si è esibito in tutte le successive tappe del percorso.
Ci si è quindi trasferiti nel luogo, a poca distanza, in cui sono il cippo e la lapide che in «affratellante gemellaggio» i comuni di Armungia (paese natale di Emilio Lussu) e di Musile di Piave il 21 giugno 2008 vollero porre alla memoria del valoroso capitano della 8ª Compagnia (medaglia d’argento), che ruppe l’accerchiamento in cui era stata rinserrata e che «aprendosi la via nelle file nemiche con le baionette» ebbe la possibilità di rientrare nel reggimento.
In questa circostanza sono intervenuti Serafina Mascia e Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna.
All’aperto si è quindi tenuta a Musile la seduta straordinaria dei Consigli comunali di Musile, Meolo e Fossalta per celebrare il Decennale del conferimento della Cittadinanza Onoraria alla Brigata “Sassari”: la sindaca del comune di Musile ha letto e distribuito copia della delibera assunta unitariamente dai tre Comuni in  merito a questo riconoscimento. Erano presenti anche due alti ufficiali dell’attuale Brigata “Sassari”. Ha partecipato, guidata dal sindaco, Mario Bianchi, anche una delegazione del comune di Longone Sabino (Rieti), paese natale di Attilio Verdirosi, medaglia d’oro al valor militare a Fosson della Battaglia (frazione di Meolo).
Ci si è trasferiti quindi in località Osteria Fossalta di Piave, dove una lapide datata 20 giugno 2008 ricorda l’eroismo della Brigata “Sassari”: «Il sacrificio estremo dei reparti di protezione consentì agli esausti Battaglioni della Brigata  di ripiegare sulla linea di resistenza Palumbo – Losson – Meolo  da dove gli intrepidi Sardi, balzati al contrattacco il 23 giugno ricacciarono oltre il Piave l’invasore». Sono intervenuti Saverio Vidili ed il sindaco di Fossalta, Massimo Sensini, che ha illustrato nel dettaglio lo svolgimento delle azioni belliche in quel caposaldo e ha poi guidato la comitiva alla riva del vicino Piave, dove è stato eretto il «Battistero della Pace in memoria dei Ragazzi del ’99 eroici difensori in queste sponde del Piave». Il sindaco ha altresì illustrato il percorso “La Guerra di Hemingway”, che consente di scoprire i luoghi della Grande Guerra sul fiume Piave sulle orme del grande scrittore americano. Fossalta di Piave, durante la Grande Guerra, era al centro dei fuochi dei due eserciti nemici attestati sulle opposte sponde del fiume. «Tra questi due fuochi c’erano anche i volontari della Croce Rossa tra cui Hemingway, che si arruolò per andare a combattere in Europa come conducente delle ambulanze della Croce Rossa americana. Hemingway si trovò coinvolto nella ritirata dell’esercito italiano dopo la disfatta di Caporetto e passò del tempo a Fossalta di Piave, luogo dove venne ferito e che narrò nel suo romanzo “Di là dal fiume e tra gli alberi”, menzionando la famosa Casa Gialla, la casa che vide appena ferito al Buso Burato, nella sera dell’8 luglio 1918». Al tramonto, nella Piazza del Municipio di Fossalta di Piave, la Coldiretti Sardegna ha aperto gli stand allestiti per far conoscere cultura, tradizioni e produzioni dell’isola e ha proposto una cena tipica sarda.
La giornata si è chiusa con l’applaudita Rappresentazione teatrale sulla Prima guerra mondiale raccontata dal punto di vista dei soldati e della popolazione che ha per titolo “La Guerra di Giovanni”: testi di Edoardo Pittalis (tratti dal suo libro omonimo); canzoni e  musiche eseguite da Gualtiero Bertelli e dalla Compagnia delle Acque. Sul palco: Pittalis, voce narrante; Bertelli, voce fisarmonica e chitarra; Paolo Favorido, pianoforte; Giuseppina Casarin, voce; Rachele Colombo, voce, percussioni e mandola.
La mattina di sabato 23 giugno, il ritrovo generale è stato a Losson della Battaglia, frazione di  Meolo, nella piazzetta Brigata Sassari.
Presso la chiesa di San Girolamo il parroco don Roberto Mistrorigo ha celebrato la messa, che è stata accompagnata dalla Corale “San Girolamo” e conclusa dall’esibizione del Tenore “Funtana Vona” di Orgosolo.
Sono seguiti quindi i discorsi di  commemorazione ufficiale presso il Monumento alla Brigata “Sassari” proprio nel decennale della collocazione di questo Monumento dedicato nel 2008 dalla F.A.S.I. e da 131 Comuni della Sardegna ai caduti della Battaglia del Solstizio. L’opera si deve all’architetto Franco Niffoi e all’artista Albino De Martis: «Il monumento, voluto dalla F.A.S.I., ha la forma di una sorta di nuraghe stilizzato in forme geometriche ed è stato realizzato con pietre della Sardegna: graniti, trachiti, basalti, porfidi e arenarie. Tutt’attorno le lapidi ricordano il nome e il paese d’origine dei caduti, 138 “Sassarini”  ragazzi del ’99, la cui identità è stata ricostruita dal luogotenente Antonio Pinna, consulente storico della Sassari».
Numerosi i discorsi ufficiali. Hanno preso la parola: la sindaca di Meolo Loretta Aliprandi; Serafina Mascia, presidente della F.A.S.I.; il vicepresidente della Regione Veneto, Gianluca Forcolin; i sindaci di Musile di Piave e di Fossalta; il sindaco di Longone Sabino; un consigliere  per ciascuna delle due associazioni nazionali degli artiglieri e del marinai; il figlio, venuto da Tucuman, in Argentina, di Gustavo Fossati, che figura anche lui tra i combattenti insigniti di medaglia d’argento al valor militare.
Alle ore 11,30 a Meolo presso la sede del Consiglio Comunale in Palazzo Cappello si è tenuta una conferenza su “Attilio Deffenu (Nuoro 1890 – Croce di Musile di Piave, 16 giugno 1918) intellettuale, giornalista, esponente del sindacalismo e dell’autonomismo sardo”. Ma di questa iniziativa riferirò a parte.
Tutte le manifestazioni di sono svolte con il patrocinio di: Regione del Veneto, Regione Autonoma della Sardegna, Città Metropolitana di Venezia.

Paolo Pulina

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A Parigi, sabato 12 maggio 2018, è stato realizzato punto per punto il programma del convegno internazionale su “La ricezione delle opere e del pensiero di Gramsci in Francia”, organizzato dalla  F.A.S.I. (Federazione delle 70 Associazioni Sarde in Italia),  in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna, il progetto “Sardinia Everywhere” e la Fondazione Istituto Gramsci e preannunciato in questo sito (si veda  il link: https://www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com/2018/05/si-terra-sabato-12-maggio-a-parigi-un-convegno-internazionale-di-studi-sulla-ricezione-delle-opere-e-del-pensiero-di-antonio-gramsci-in-francia/

Il convegno nella capitale francese ha concluso un trittico di colloqui internazionali sulla diffusione della conoscenza della figura e dell’opera di Gramsci in Francia. Grazie, infatti, alla collaborazione dell’Institut Français – Centre Saint-Louis di Roma e della Fondazione Istituto Gramsci, la F.A.S.I. nel dicembre 2017 aveva potuto organizzare due importanti convegni, a Roma il 5 dicembre, e a Cornaredo (Milano) il 7 dicembre, su un argomento ignorato da tutti i numerosi incontri di studi realizzati nel corso del 2017 (dichiarato “Anno Gramsciano” dalla Giunta regionale della Regione Autonoma della Sardegna), in cui ricorreva l’ottantesimo anniversario della morte del grande politico ed intellettuale sardo oggi di fama internazionale (nato ad Ales il 22 gennaio 1891 e morto il 27 aprile 1937).

Oltre che sui siti italiani che danno conto delle iniziative dei circoli  degli emigrati sardi nel mondo, la notizia del convegno aveva trovato ampia eco in alcuni siti web di riferimento per gli italiani che vivono a Parigi e, in generale, in  Francia.

Si vedano i seguenti link:

https://altritaliani.net/a-paris-journee-dediee-antonio-gramsci-et-reception-ses-oeuvres-en-france/ (Carla Cristofoli per la redazione di Altritaliani.net)

https://www.google.it/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://paris.carpediem.cd/events/6487610-la-r-ception-des-oeuvres-et-de-la-pens-e-de-gramsci-en-france-at-cit-internationale-des-arts/&ved=2ahUKEwj60sDdo_jaAhXmAJoKHYm0D4UQFjACegQICBAB&usg=AOvVaw39koAZWhiYDAKN2uBJlxxQ (Carpe Diem! – une locution latine, signifiant «profite de l’instant» ou «sois heureux maintenant». www.CarpeDiem.cd – site web, où se trouvent tous les événements à Paris, tirés de Facebook. Ne manque pas les événements les plus excitants à Paris!);

https://www.sies-asso.org/evenements/colloques/2554-la-ricezione-delle-opere-e-del-pensiero-di-gramsci-in-francia (S.I.E.S.-Sociéte des italianistes de l’enseignement supérieur);

Anche che la Società Dante Alighieri di Toulouse ha rilanciato la notizia.

Notevole è stato il successo per quanto riguarda i consolidati contenuti scientifici, l’efficienza organizzativa, il numero dei partecipanti (considerata ovviamente la difficile “trasferta” a Parigi  dell’incontro culturale).

Non si può non citare almeno la presenza della signora Gallico, cugina di Nadia Gallico Spano (che fu moglie del notissimo politico e intellettuale sardo Velio Spano), della già citata Carla Cristofoli, di Michela Secci (redattrice di “La Voce – Le magazine des Italiens de France-La rivista degli Italiani in Francia”), della pittrice Anne Viret (che accompagnò il poeta Antonio Canu a Padova in occasione della presentazione delle poesie algheresi di quest’ultimo presso il Circolo “Eleonora d’Arborea”), di Luis Dapelo, che è stato docente di letteratura latino-americana presso l’Università di Cagliari.
A Parigi è stato fondamentale il supporto organizzativo assicurato da Giulio Biddau per il reperimento della sede: l’Auditorium de la Cité Internationale des Arts (18 Rue de l’Hôtel de Ville), attrezzato non solo come sala convegni ma anche auditorium musicale.

Le relazioni su Gramsci in Francia (per ragioni familiari era assente il prof. Jean-Yves Frétigné, ma il suo intervento è stato sintetizzato  da chi scrive) sono state introdotte e chiuse da due brevi interventi della presidente della F.A.S.I., Serafina Mascia, che ha anche letto i messaggi inviati al convegno da due assessori della Giunta regionale sarda: Virginia Mura (Lavoro) e Giuseppe Dessena (Pubblica istruzione, Beni culturali). Il “filo rosso” delle  tre esposizioni è stato il concetto che il sardo Gramsci è un intellettuale oggi tradotto e conosciuto tutto il mondo e come tale è un “testimonial” eccezionale non solo di sé stesso come persona dotata di una intelligenza sopraffina (applicata alla politica, alla filosofia, alla teoria politica, alla critica teatrale e letteraria) e come simbolo perenne del martire che ha combattuto per affermare il valore universale della libertà e della democrazia ma anche come personaggio pubblico che promuove in tutto il mondo l’immagine della sua amatissima Sardegna e l’unicità della sua lingua, della sua storia, della sua cultura.

Dopo il buffet “alla sarda”, ottimamente preparato dall’organizzazione “Tour all’Italiana” che distribuisce a Parigi in particolare i prodotti enogastronomici sardi, si è svolta la seconda parte della giornata dell’incontro franco-sardo.

Andrea Vallebona, responsabile del progetto “Sardinia Everywhere”, ha dialogato con i giovani dirigenti del da poco costituitosi gruppo di giovani che intende impegnarsi per ri-fondare un’associazione dei sardi a Parigi che purtroppo manca da molti anni. Nel dibattito sono intervenuti per la F.A.S.I. la presidente Serafina Mascia ed il presidente onorario Tonino Mulas.

Nella terza parte della giornata culturale si sono ricordate, come da programma, la figura di Marc Porcu (10 dicembre 1953 – 13 giugno 2017), poeta e traduttore francese di origini sarde e la sua antologia poetica “Le cri de l’aube / L’urlo dell’alba”. L’attore Bruno Putzulu, anche lui di origine sarda, molto noto in Francia, ha letto dall’antologia di Porcu i versi della “Lettre à Gramsci”. La poetessa sarda – milanese Pasqualina Deriu ha dato brevi cenni biografici di Porcu e ha letto una sua poesia-racconto dedicata all’amico Marc. Chiusura quindi in bellezza con un omaggio a Lao Silesu (1883-1953), il musicista nativo di Samassi che nei primi decenni del Novecento fece fortuna a Parigi, soprattutto scrivendo canzoni, alcune delle quali divennero molto famose. Alcune sue “Mélodies” sono state eseguite e cantate  da due giovani talenti formatisi presso il Conservatorio di Cagliari: il pianista Giulio Biddau e la soprano Vittoria Lai.

Paolo Pulina

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E’ iniziata in tutta Italia la raccolta di firme a sostegno dell’inserimento dell’insularità in Costituzione.

«Vogliamo che il tema dell’insularità in Costituzione entri di prepotenza nell’agenda della politica italiana!», ha detto il presidente del Comitat Roberto Frongia.

Lo sforzo organizzativo è stato grande, ma il primo bilancio della giornata inaugurale della raccolta firme è davvero entusiasmante.

Com’era prevedibile, c’è stata la fila per firmare nel banchetto di Cagliari, animato dai volontari guidati dal consigliere comunale Raffaele Onnis, così come ai tavolini di Carloforte (Pasquale Grosso), Iglesias (Paride Reale), San Gavino (Anastasia Meloni), Tortoli (Franco Sabatini), Oristano (Veronica Cabras), Nuoro (Pierluigi Saiu) Sassari (Michele Saba), La Maddalena (Fabio Lai), Olbia (Giovanni Pileri).

Ma la sorpresa più grande è stata nell’affollamento dei punti di raccolta allestiti nelle principali città italiane: A Milano (Tonino Mulas), in piazza della Scala, di fronte a Palazzo Marino, a Lecco (Giuseppe Tiana), in piazza Garibaldi, a Torino (Mario Sechi e Michele Cossa) in Piazza Castello, ad Aosta (Enrico Martial) in Avenue di Conseil de Commis, a Pordenone (Anna Maria Poddighe) in piazzetta Cavour, a Vicenza (Luciana Sedda), in piazza Matteotti, a Mestre (Saverio Vidili), in piazza Mercato, a Genova (Alessandra Zedda) in Via XX Settembre, a Piacenza (Bastianino Mossa), in piazza Cavalli, a Pesaro (Luciano Zucca), in piazza Collenuccio, a Roma (Antonio Mascia e Attilio Dedoni), in Piazza di Torre Argentina, a Napoli (Severino Nappi e Stefano Tunis), in Piazza Plebiscito, a Bari (Antonio Di Staso e Salvatore Matarrese), in piazza Umberto, a Cosenza (Michele Solinas), in piazza 11 settembre, a Palermo (Rino Piscitello e Salvatore Grillo), di fronte al Palazzo dei Normanni.

«Molti si sono fermati per curiosità, davanti allo sventolio delle bandiere dei quattro mori – ha dichiarato Frongia, riferendo le impressioni generali – con tutti, è stato poi relativamente facile ottenere la sottoscrizione della proposta di legge, quando si è spiegato che il tema dell’insularità rappresenta una emergenza di tutta la comunità nazionale, chiamata a garantire pari diritti e pari dignità agli italiani che risiedono nelle Isole.»

«La Sardegna – ha concluso Roberto Frongia – vuol definitivamente chiudere con la cultura dell’assistenzialismo, che ha generato soltanto clientelismo e rassegnazione. All’Italia intera chiediamo invece l’azzeramento degli svantaggi che ci hanno sinora impedito di competere ad armi pari con tutti gli altri cittadini italiani.»

 

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Mercoledì 28 febbraio 2018 si è tenuto a Milano un incontro tra una delegazione della F.A.S.I. (Federazione Associazioni Sarde in Italia), guidata dalla presidente Serafina Mascia e dal presidente onorario Tonino Mulas, con Attilio Dedoni e Michele Cossa in rappresentanza del comitato promotore per l’inserimento del principio di insularità nella Costituzione.

È stata presa in esame la proposta di legge di iniziativa popolare per la modifica dell’art. 119 della Costituzione, il cui obiettivo è quello di portare al centro del dibattito nazionale il tema dell’insularità e delle pari opportunità dei cittadini residenti nelle isole. Esso non riguarda solo eventuali regimi di vantaggio che compensino il grave e permanente svantaggio rappresentato dalla condizione di insularità, ma anche di superare i limiti rigorosi imposti dall’Unione europea soprattutto nel regime degli aiuti di Stato, che ha sinora inciso pesantemente anche nella individuazione di un modello di continuità territoriale adeguato alle esigenze dei sardi, siano essi residenti in Sardegna o fuori di essa. Una adeguata formulazione nella Carta costituzionale di questo principio può concorrere a definire l’identità nazionale italiana e, in quanto tale, consentire anche deroghe al regime degli aiuti di Stato, e quindi favorire misure che possano efficacemente agire per il rilancio dell’economia isolana.

Il riconoscimento dell’insularità in Costituzione dovrà avere adeguate indicazioni che consentano di attribuire a tale situazione carattere identitario del sistema costituzionale italiano; inoltre occorrerà una rigorosa misurazione economica e finanziaria degli svantaggi ai fini della determinazione del valore delle azioni di sostegno e di promozione.

La F.A.S.I., partendo dalla sua battaglia storica sui trasporti e per la continuità territoriale, che interessa tutti i cittadini italiani e in particolare gli emigrati sardi e le loro famiglie, si è detta particolarmente interessata ad aderire al progetto, entrare nel comitato promotore e partecipare alle iniziative di raccolta firme.

Si tratta di una battaglia che unisce l’intero popolo sardo, alla quale non a caso hanno aderito tutte le maggiori rappresentanze sociali, economiche e culturali e sportive della Sardegna, i rettori delle due università sarde e, in modo trasversale, esponenti di tutti gli schieramenti politici.

La raccolta ufficiale delle firme avrà inizio sabato 24 marzo 2018, con manifestazioni organizzate dal Comitato promotore e dalla F.A.S.I., che si terranno in contemporanea in tutte le province sarde, in tutte le regioni italiane e nelle 36 isole minori italiane.

Serafina Mascia

Presidente della F.A.S.I.