22 November, 2024
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Sabato a teatro a Sennori, dove l’associazione musicale Coro Polifonico Città di Sennori, con il patrocinio del comune di Sennori, porta in scena lo spettacolo “S’Istoria Musicada d’Annetta”, scritto da Salvatorica Mannu su un’idea del maestro Francesco Santino Scognamillo, direttore artistico dello stesso Coro.

Lo spettacolo è il racconto in musica e in dialetto sennorese della storia di Annetta, ragazza orfana di madre che, fra mille episodi, i commenti de “sos ciarameddosos” ed i consigli di Sos Fados de Monte Olia, riuscirà ad affrontare le avversità e i gli intrecci sentimentali della vita, grazie anche alle attenzioni del babbo e dalla nonna.

La rappresentazione, proposta dal coro femminile “Sa ‘oghe de Sos Feminos Sennaresos”, andrà in scena sabato 11 gennaio, alle ore 20,30, all’Auditorium del Centro culturale di via Farina, e lo spettacolo sarà arricchito dalla partecipazione di Massimiliano Peana al violino, dell’Associazione “Sonos de Coro” e del coro “Lo Frontuni”, che si avvarranno del disegno luci e fonica di Tony Grandi e delle scenografie e trucco di Luana Brunori.

«Il Comune è lieto di patrocinare eventi come questo che promuovono lo studio, la conservazione e la diffusione dell’idioma tipico sennorese, patrimonio culturale di tutta la comunità», commenta l’assessore della Cultura, Elena Cornalis.

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Domani, martedì 10 e mercoledì 11 maggio, alle 21.00, il Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4 – ospita lo spettacolo. La commedia del Teatro d’Inverno è scritta, diretta e interpretata da Lucia Dore e Giuseppe Ligios. L’appuntamento fa parte di “1 € festival – Performing Art Festivals”.

Lo spettacolo. “Polvere di stelle – omaggio al varietà” è una commedia musicale liberamente ispirata all’omonimo film del 1973, scritto e diretto da Alberto Sordi che ne è anche interprete insieme a Monica Vitti. L’adattamento scritto, diretto e interpretato dagli attori Giuseppe Ligios e Lucia Dore, è un omaggio al varietà e al teatro di rivista. Come nella versione cinematografica, anche in questa trasposizione teatrale ritroviamo due precarissimi artisti, la soubrette Dea Dani e il capocomico Mimmo Adami, abbagliati dal miraggio hollywoodiano di fama e gloria. Nel vano tentativo di entrare a far parte del firmamento delle “stelle” nazional-popolari, sbarcano il lunario riciclando sketch, cantando canzoni e rifacendosi a pezzi resi celebri da grandi artisti del teatro e del varietà nell’Italia a cavallo tra gli anni ‘30 e ‘50. Un continuo ed affannoso arrangiarsi che mette a dura prova la relazione sentimentale che lega i due protagonisti. Durante lo spettacolo vengono proposti pezzi resi celebri da personaggi del calibro di Walter Chiari, Bice Valori, Alberto Sordi, Monica Vitti, il Quartetto Cetra, Fred Buscaglione, Nino Taranto, Gabriella Ferri, Claudio Villa, Gina Lollobrigida, Trilussa, Totò, Angela Luce, con incursioni che vanno da Edith Piaf all’ Opera da Tre Soldi di Bertolt Brecht fino ad “Elio e le storie tese”.

Gli interpreti. La commedia portata in scema dal Teatro d’Inverno, ha per interpreti Lucia Dore e Giuseppe Ligios. Arrangiamenti musicali a cura di Gianfranco Salvio, disegno luci Tony Grandi.

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Sabato 7 e domenica 8 maggio, alle 21.00, il Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4 – ospita gli spettacoli “Racconti di paesi lontani” di S’Arza Teatro e “Cant’è mara la fammi” di Teatro Sassari. Gli appuntamenti fanno parte di “1 € festival” – Performing Art Festivals”.

Sabato. S’Arza Teatro presenta “Racconti di paesi lontani” di Romano Foddai. Riconosciuto per la sua rilevanza dal ministero Spettacolo e beni culturali, lo spettacolo nasce sull’onda dell’indignazione emotiva provocata dagli attentati terroristici a Charlie Hebdo e al negozio ebraico di Parigi. La reazione del Teatro S’Arza a queste aberrazioni è una proposta culturale che, aiutando a creare le condizioni di reciproca conoscenza delle diverse culture, in maniera tale da far superare i pregiudizi verso la diversità che allignano nelle popolazioni, annulli la strategia terrorista che contrappone cristiani, ebrei e musulmani presentandoli come dei nemici: «Abbiamo voluto esplorare le interrelazioni fra culture occidentali ed ebraiche». L’opera è frutto di una ricerca condotta su alcune tradizioni ebraiche della cultura chassidica dei primi anni del Novecento in in Polonia e forme tradizionali della Sardegna arcaica dello stesso periodo che presentavano per temi ed elementi analogie e caratteristiche di contiguità. In scena Maria Paola Dessì e Stefano Petretto, collaborazione alla drammaturgia Renata Molinari, consulenza sulla cultura ebraica  David Zinder. disegno luci Tony Grandi, suono Emilio Foddai. Scrittura scenica e regia di Romano Foddai.

Il Teatro Sassari presenta “Cant’è mara la fammi”, liberamente ispirato ai due atti unici “Miseria bella” e “Tre poveri in campagna” di Peppino De Filippo. Il Teatro Sassari affronta uno dei temi classici della comicità della storia del teatro: la fame. Miseria bella è una farsa in un atto dai toni brillanti e malinconici allo stesso tempo. Venne rappresentata la prima volta al teatro Kursal di Napoli dai fratelli De Filippo nel 1931, riscuotendo un clamoroso successo. “Tre poveri in campagna” è la storia di tre poveracci che per diverse vicissitudini sono completamente squattrinati. L’unico pensiero che li accomuna è la fame. Per la regia  di Alfredo Ruscitto, adattamento e traduzione Mario Lubino, con Mario Lubino, Alfredo Ruscitto, Alessandra Spiga, Paolo Colorito, Michelangelo Ghisu e Pasquale Poddighe, scenografia Vincenzo Ganadu, allestimento Scenosist, luci e fonica Marcello Cubeddu.

Arte, suoni e passione. Proposte che fondono le migliori capacità espressive teatrali. Ma anche uno spaccato di vivacità creativa che promuove e divulga le produzioni emergenti del teatro sardo. “1 € festival” ha in calendario “Polvere di stelle” (Teatro d’Inverno), “terrA fuoco” (Teatro Circo Maccus), Luca Wu in concert (Akròama), “La bambola e la putana” (Teatro Scientifico Verona), “Un mare di libertà” (Mario Brai ensemble – Akròama), “Vere e Sacrosante” (Lucido Sottile) e “La porta dell’incubo” (The Oddity Box – Akròama).