22 November, 2024
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La Commissione nazionale di garanzia ha detto no alla richiesta avanzata nei giorni scorsi dalle minoranze interne delle componenti La Traversata e ReteDem per una riapertura dei termini per le candidature alla segreteria regionale del Partito democratico, dopo l’abbandono di Yuri Marcialis, assessore allo sport del comune di Cagliari, che ha lasciato il partito ed ha aderito ad Articolo 1-Mdp.

La decisione verrà ufficializzata mercoledì nella riunione della commissione regionale del congresso, che dovrà inevitabilmente tenere conto del parere richiesto all’organismo nazionale guidato dal deputato Gianni Dal Moro che è anche commissario del partito in Sardegna.

La decisione ha già provocato le prime reazioni ed altre ne arriveranno sicuramente nei prossimi giorni, perché in questo modo restano in campo candidati il senatore Giuseppe Luigi Cucca e il deputato Francesco Sanna che, a livello nazionale, fanno riferimento entrambi alla maggioranza che sostiene l’ex Premier Matteo Renzi e la minoranza interna, viceversa, resta priva di un candidato.

L’area popolare-riformista Fadda-Cabras, che in Sardegna è la più forte, non ha espresso un candidato e deve ancora decidere chi sostenere.

Durissima la presa di posizione di Tore Cherchi, ex segretario regionale, che in una nota ha dichiarato: «Prendiamo atto che è stata preclusa la presentazione di un candidato della minoranza di sinistra al congresso regionale del Pd. Restando così le cose questa minoranza non parteciperà al congresso regionale in conformità all’orientamento espresso dalle compagne e compagni della stessa minoranza. Sono state opposte argomentazioni regolamentari ad una questione che è eminentemente politica – ha aggiunto Tore Cherchi – ma anche a stare alle garanzie regolamentari la questione misconosciuta è il diritto delle minoranze ben più importante della riapertura di un termine: la vuota forma fa strame della sostanza. Sul piano più strettamente politico si compie un danno innanzitutto al PD sardo. Un partito che avendo infilato due sconfitte consecutive alle elezioni amministrative e avendo avuto il dato più negativo in Italia al referendum, avrebbe necessità di raccogliere le forze e non di perderne altre. È stupefacente che tanti dirigenti, a prescindere dalle posizioni congressuali, tacciano o peggio facciano spallucce e accondiscendano. Ma forse lo stupore – ha concluso Tore Cherchi – è fuori luogo in un partito che da oltre un anno è acefalo e gestito da Roma con metodo proconsolare».

Al momento, dunque, in corsa per la segreteria restano il senatore Giuseppe Luigi Cucca, indicato dall’ex minoranza congressuale e il deputato iglesiente Francesco Sanna, indicato dalla componente che si riconosce in Renato Soru.

Giuseppe Luigi Salvatore Cucca è nato a Bosa il 30 luglio 1957, risiede a Nuoro, fa l’avvocato, ex consigliere regionale, senatore in carica.

Francesco Sanna è nato a Iglesias il 14 aprile 1965, laureato in Giurisprudenza, avvocato patrocinante nelle giurisdizioni superiori, ex consigliere regionale, è deputato in carica.

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Da anni si parla di bonifiche, per restituire il territorio che per decenni ha ospitato gli impianti del polo industriale e minerario, ma fino ad oggi passi in avanti ne sono stati compiuti decisamente pochi, anche dopo gli interventi effettuati nell’ambito del Piano di disinquinamento approvato un quarto di secolo fa. Nei giorni scorsi sono arrivate buone notizie, da Roma, che inducono ad un moderato ottimismo sull’avvio di un serio piano di bonifiche in Sardegna. La conferenza di servizi convocata dal ministero dell’Ambiente sul programma di messa in sicurezza e risanamento della falda acquifera dell’area industriale di Portovesme, infatti, ha avuto un esito positivo.

Il progetto incorpora le azioni già in atto da parte delle aziende all’interno delle aree degli stabilimenti e nel perimetro del bacino dei fanghi rossi e viene esteso alle aree esterne, in particolare all’area a valle prossima al mare. I costi di investimento e di gestione saranno sostenuti dalle imprese sulla base del principio “chi inquina paga” e alla Regione è stato delegato il lavoro di coordinamento in merito.

«Il lavoro di messa in sicurezza del territorio è lungo e impegnativo ma abbiamo raggiunto un altro risultato importante, frutto di una concreta cooperazione fra Assessorato, Provincia, ministero dell’Ambiente e le altre Amministrazioni – dichiara l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano -. Voglio sottolineare la grande professionalità dei funzionari pubblici che hanno definito il programma e lo hanno portato all’approvazione. I programmi di bonifica sono infatti compatibili con le attività industriali e dimostrano la reale attenzione posta sia al tema dell’ambiente che del lavoro e della produzione.»

Ha espresso grande soddisfazione anche il coordinatore del Piano Sulcis Tore Cherchi, il quale ha sottolineato che «si tratta di un notevole passo in avanti nel risanamento ambientale dell’area industriale. Insieme con i programmi già in atto per la bonifica dei suoli, le cui modalità di attuazione nel futuro impediranno la infiltrazione del sottosuolo la decisione sulle falde completa la strategia in atto».

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Il Consiglio comunale di Carbonia ha approvato con 20 voti favorevoli su 20 consiglieri presenti in Aula al momento del voto, il Piano particolareggiato di iniziativa privata in località Campo Frassolis – Zona territoriale omogenea G servizi generali – Sottozona G1T che il 31 gennaio, in occasione della precedente riunione, era stato al centro di un autentico “caso” politico, con l’abbandono dell’Aula da parte di tutti i consiglieri del gruppo di maggioranza del Movimento 5 Stelle mentre il vice sindaco Gian Luca Lai lo esponeva in Aula e le “inevitabili” durissime prese di posizione dei consiglieri di gruppi di opposizione.

Nelle tre settimane trascorse dalla precedente riunione, il gruppo di maggioranza del Movimento 5 Stelle ha metabolizzato l’errore commesso e si è presentato unito alla votazione odierna, con due sole defezioni, di altrettanti consiglieri che non hanno superato “i mal di pancia” – così li hanno definiti il vicesindaco Gian Luca durante l’esposizione della proposta di adozione, sia il capogruppo Manolo Cossu che ha chiesto scusa all’assessore, al sindaco Paola Massidda e all’intera Giunta, riconoscendo che il 31 gennaio è stato compiuto un grave errore di metodo  ed ha sottolineato che la fiducia nel sindaco e nella sua Giunta, non è mai stata in discussione – e hanno abbandonato l’Aula prima della votazione finale.

Il Piano particolareggiato di iniziativa privata verrà realizzato all’ingresso della città, nei pressi del campo nomadi di Sirai. Prevede tre strutture, due delle quali ad uso commerciale. E’ stata la destinazione ad uso commerciale di gran parte delle volumetrie previste, nel rispetto di quanto dispone il Piano urbanistico comunale, a creare le maggiori riserve, perché molti consiglieri hanno paventato il pericolo di privilegiare ancora il commercio in periferia a discapito di quello del centro della città, già in crisi profonda, ma il capogruppo del M5S Manolo Cossu ha detto che l’approvazione è un atto dovuto e la maggioranza, dopo un attento esame di tutti gli aspetti fatto in Commissione, ha deciso di votare a favore. Voto a favore che è arrivato anche dai consiglieri di opposizione, dei quali nel breve dibattito è intervenuto il solo ex sindaco Giuseppe Casti, che ha confermato come il Piano particolareggiato di iniziativa privata rientri negli strumenti urbanistici adottati dalle precedenti Giunte, prima quella di Tore Cherchi, poi quella da lui stesso guidata.

Il Consiglio comunale torna a riunirsi domani, mercoledì 22 febbraio, alle 18.00, per iniziare la sessione di bilancio 2017.

I lavori del Consiglio proseguiranno secondo il seguente calendario ed ordine dei lavori:

Giovedì 23 febbraio 2017 – ore 18,00: esame e votazione degli emendamenti dal n. 1 al n. 28;

Venerdì 24 febbraio 2017 – ore 18,00: esame e votazione degli emendamenti dal n. 29 al n. 56;

Lunedì 27 febbraio 2017 – ore 18,00: esame e votazione degli emendamenti dal n. 57 al n. 82:

Martedì 28 febbraio 2017 – ore 18,00: votazione del Bilancio di previsione finanziario 2017/2019 ex D.Lgs. 118/2011 e suoi allegati.

 

 

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Tore Cherchi alla presentazione del libro sulla vita di Modesto Melis "L'animo degli offesi".

Tore Cherchi alla presentazione del libro sulla vita di Modesto Melis “L’animo degli offesi”.

L’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi, ricorda Modesto Melis.

«Modesto Melis da sopravvissuto all’orrore del campo di sterminio di Mauthausen – dice Tore Cherchi -, ha dedicato molto tempo a raccontare nelle scuole e in tante assemblee, la tragica esperienza dei deportati e a insegnare quali terribili crimini possono essere pianificati contro uomini e donne quando il razzismo e la volontà di potenza prevalgono.»

«Lui come gli altri pochi sopravvissuti, aveva la preoccupazione che scomparsi i testimoni che hanno conosciuto questi orrori, la memoria collettiva si affievolisca e perda la esatta dimensione del male. Per questo ha scritto e si è speso in tanti incontri. Spetta alla comunità di Carbonia e della Sardegna tutta, alle Istituzioni democratiche e alle scuole coltivarne la memoria e l’insegnamento in modo effettivo. Penso – conclude Tore Cherchi – che questo sia il modo migliore di rendergli onore.»

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E’ stato firmato ieri il progetto della Renovo Bioedil inserito nel Piano straordinario per il Sulcis. Prevede un investimento di quasi 25 milioni di euro da realizzare a Iglesias. Il progetto rientra tra i dieci nuovi Contratti di Sviluppo firmati a Roma dal ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda.
«È un investimento importante, coerente con Industria 4.0, e con un grande impatto nel campo dell’efficientamento energetico – dice il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi -. L’intervento, tra l’altro, porterà un’occupazione aggiuntiva di 29 persone.»

Per quanto riguarda la dotazione finanziaria, sono previsti 8 milioni e 800mila euro di contributo a fondo perduto e un finanziamento agevolato da altri 8 milioni e 800mila euro, in parte coperti da cofinanziamento regionale. Il progetto ha come obiettivo la realizzazione di un nuovo stabilimento per la produzione di pannelli isolanti destinati alla bioedilizia. La Renovo Bioedil di Iglesias è un’azienda operante nel settore della produzione di materiali per bioedilizia e risparmio energetico e si rivolge in particolare al mercato dei prodotti di isolamento termoacustico per la costruzione e la ristrutturazione di edifici civili. La produzione prevede l’utilizzo di materie prime rinnovabili disponibili in loco, in particolare legno e sughero. Il decreto del Mise, infine, taglia i tempi per accedere alle agevolazioni previste e favorisce la partecipazione di tutte le amministrazioni interessate

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Questa mattina, presso la Presidenza della Giunta regionale, è stato sottoscritto l’Accordo di programma per la riqualificazione del sito della Laveria La Marmora a Nebida.

I sottoscrittori dell’Accordo, che procederanno insieme al restauro del sito mettendo a disposizione le migliori professionalità, sono: il coordinamento regionale per l’attuazione del Piano Sulcis, l’assessorato dell’Industria, il segretariato generale e la Soprintendenza del MIBACT, Il Parco Geominerario finanziatore dell’intero intervento, la Provincia del Sud Sardegna, il Comune di Iglesias, IGEA s.p.a e l’Arst s.p.a..

Il coordinamento dell’intervento è stato assunto dalla soprintendenza archeologica di Cagliari.

Le risorse messe a disposizione interamente dal Parco Geominerario sono state quadruplicate passando da € 650.000 a 2.750.000, di cui 1.750.000 immediatamente spendibili già dall’esercizio 2016, e copriranno finanziariamente l’intero intervento.

Il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, ha espresso grande soddisfazione: «La positiva collaborazione fra tutte le amministrazioni interessate consentirà di salvaguardare una testimonianza del lavoro. E’ una buona partenza per il Parco Geominerario»,

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I sindaci e il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, hanno esaminato l’insieme dei programmi di bonifica del territorio, sia quelli di competenza pubblica sia quelli di competenza privata.

Con riguardo all’area industriale di Portovesme, i partecipanti alla riunione, ribadendo la necessità di difendere l’apparato industriale, hanno sottolineato l’esigenza di procedere con i piani di bonifica. Preso atto positivamente che taluni progetti sono in corso, chiedono con molta determinazione che si provveda anche al risanamento della falda. Singoli interventi non sono sufficienti. Serve un piano complessivo che è atteso da anni ma non è stato ancora deliberato.

«Le aziende dalla cui attività è derivato l’inquinamento della falda, hanno il dovere di porvi rimedio – ha detto Tore Cherchi -. Si auspica che tutti contribuiscano responsabilmente in modo che il ministero dell’Ambiente possa varare il piano entro la fine dell’anno.»

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Si è svolto questo pomeriggio a Villa Devoto, a Cagliari, l’atteso incontro sulla vertenza Alcoa, tra il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, gli assessori del Lavoro e dell’Industria, Virginia Mura e Maria Grazia Piras, il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, l’AD di Invitalia, Domenico Arcuri, il consulente del presidente della Regione, Gianluca Serra, i parlamentari Emanuele Cani e Francesco Sanna, e i sindacati confederali, di categoria e le RSU aziendali.
«Un primo obiettivo è stato già raggiunto: l’accordo tra Invitalia e Alcoa ci consente di avere 12 mesi in più per trovare un acquirente dello smelter di Portovesme – ha detto il ministro Calenda -. Ora dobbiamo lavorare tutti insieme per dare un futuro al sito produttivo e ai lavoratori. Il primo passo è avviare una ‘due diligence’ per la ricerca di un investitore. Ci sono alcune manifestazioni di interesse, alcune concrete, alcune meno, in uno scenario che però è migliorato rispetto agli anni scorsi, perché abbiamo normative europee più favorevoli sui costi dell’energia. Questo non vuol dire che la strada sia facile. Ma gli impegni che stiamo prendendo sono atti concreti ed abbiamo fiducia in una soluzione positiva.»
Il presidente Francesco Pigliaru da Bruxelles, dove era impegnato nel presiedere la Commissione ENVE del Comitato delle Regioni, per la sessione dedicata al report sugli esiti della COP22, è stato informato costantemente per telefono sull’incontro di Villa Devoto. «Pur non potendo essere presente – ha detto il governatore – ritengo importantissima la convocazione di questo tavolo istituzionale con il ministro Calenda, un incontro che giunge dopo un percorso lungo e complesso in cui si è riusciti, lavorando in sinergia con il Governo e con il Parlamento, a varare delle norme che hanno consentito sia di rendere più competitive le produzioni energivore della Sardegna, sia di avere la possibilità di conservare l’impianto, in vista della sua riapertura. Fondamentale – ha aggiunto il presidente Pigliaru – è aver chiuso l’accordo tra Regione e sindacati per l’estensione degli ammortizzatori sociali, permettendo così ai lavoratori e alle loro famiglie di affrontare questa fase con più serenità. Questi risultati sono il frutto della collaborazione proficua tra tutti i soggetti in campo, Regione, Governo, Parlamento e organizzazioni sindacali, per una vicenda che è simbolica per tutta la Sardegna».
«L’intenso lavoro delle ultime settimane, grazie anche alla proficua collaborazione con il Governo e con il Parlamento, ha portato a risultati molto concreti sia in termini di modifica delle normative, sia in tema di risorse, poi valorizzati nell’accordo siglato il 16 novembre con le parti sociali. Sono risultati che fino a qualche mese fa erano insperati – ha spiegato l’assessore del Lavoro Virginia Mura –. Oggi, raccogliendo i frutti di questo lavoro, possiamo assicurare un po’ di tranquillità ai lavoratori che guardano con speranza alla ripartenza produttiva della fabbrica. Sappiamo bene – ha concluso Virginia Mura – che non si tratta di un punto di arrivo, ma di una tappa intermedia e assicuro che proseguiremo lungo il percorso che abbiamo seguito finora con il Governo.»
«Apprezziamo e sosteniamo l’impegno del ministro Calenda che fin dal suo insediamento ha preso a cuore la vicenda dell’Alcoa. Il ministro, pur nel rispetto del lavoro svolto dai suoi predecessori, ha impresso una svolta coraggiosa e di ampio respiro che speriamo possa portare alla definitiva soluzione della vicenda – ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Noi siamo a fianco al Governo in questo percorso. Alcoa è solo una delle tante situazioni difficili che investono l’apparato industriale della Sardegna. Ci auguriamo di risolvere in maniera positiva anche le altre vicende ancora aperte per le quali stiamo lavorando insieme al Governo.»

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La riforma del Parco Geominerario è stata al centro di un incontro svoltosi venerdì cui hanno partecipato, con l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, il Capo di gabinetto della presidenza Filippo Spanu, il delegato del Presidente per la riforma del Parco, Tore Cherchi, la Direttrice Generale della direzione Protezione della natura e del mare del ministero dell’Ambiente, Maria Carmela Giarratano e il Commissario Gianni Pilia, i sindaci dei Comuni che detengono le quote del Parco ed i rappresentanti di numerose associazioni.

I contenuti della riforma riguardano: l’organo direttivo di gestione, ora è possibile la partecipazione diretta dei sindaci e delle associazioni, prima precluse; la zonizzazione del territorio dei Comuni distinguendo fra aree rilevanti sottoposte a uno specifico e rigoroso regime di tutela e aree non rilevanti sulle quali i controlli sono drasticamente semplificati con conseguente sgravio burocratico; la possibilità di riconvertire il patrimonio anche per attività produttrici di reddito nel rispetto del piano paesaggistico; la semplificazione della gestione.
I sindaci – si legge in una nota diffusa dall’ufficio stampa della Giunta regionale – sono intervenuti numerosi anche nel dibattito affermando la condivisione piena della riforma e anche la volontà di impegnarsi direttamente per sviluppare tutte le potenzialità del Parco. Nel nuovo Parco i sindaci potranno eleggere tre rappresentanti a cui si aggiungerà un quarto sindaco di nomina regionale, a garanzia dell’equilibrio nella rappresentanza dei 81 comuni interessati. Le elezioni si terranno il 1° dicembre, quindi la fase operativa partirà in tempi rapidi.

«Una riforma importante – ha detto l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras – con cui si chiude un periodo di commissariamento lungo e una gestione anomala. Il Parco rinascerà con una forte impronta scientifica e con una giusta rappresentanza di sindaci e associazioni. La Regione rimane strettamente impegnata nel Parco assicurando le risorse per la fruibilità dei siti, ad esempio per la trasformazione dei siti minerari in siti turistici e con Igea che continuerà ad occuparsi della manutenzione delle miniere. Ora si lavorerà per ricostituire una governance, riscrivere lo Statuto e dare impulso verso il nuovo corso.» 

Tre le chiavi del nuovo iter, che segna la fine definitiva del commissariamento iniziato nel 2007: semplificazione burocratica, massima rappresentanza dei territori e motore di sviluppo.

Il Capo di Gabinetto Filippo Spanu ha sottolineato l’importanza del lavoro fatto e ha ribadito la volontà della Giunta di applicare anche nelle zone interne le buone pratiche di coordinamento delle strutture regionali messe in campo per la riforma del PGM e per lo sblocco del Piano Sulcis. La più rilevante novità della riforma riguarda la netta differenziazione dei luoghi effettivamente sotto tutela da quelli in cui non si è mai svolta attività mineraria. Fino ad oggi, infatti, per qualsiasi intervento, a prescindere dalla località, era necessario richiedere l’autorizzazione al Parco. Da questo momento le verifiche sono fatte preventivamente, e le zone non interessate da vincoli saranno esonerate da questo passaggio burocratico.

Successivamente alla riunione con i Sindaci, si è tenuta la riunione con le Associazioni dalle quali è venuta la conferma del giudizio positivo sulla riforma con un invito molto pressante di Lega Ambiente, Italia Nostra, Consulta e altre associazioni ad agire con determinazione perché il Parco corrisponda ai suoi compiti.
«Questa riforma vuole dare una spinta allo sviluppo – ha detto Tore Cherchi – attraverso un nuovo modo di intendere il Parco, da struttura esclusivamente dedicata alla tutela a motore di crescita economica. Sarà possibile, ad esempio, nel rispetto della morfologia originaria dei luoghi, proporre un cambio di destinazione d’uso per trasformare le strutture in fonte di reddito.»
In tal senso, si è espressa anche la rappresentante del ministero dell’Ambiente, Maria Carmela Giarratano, che si è augurata che questo atto dia un impulso al rilancio delle attività proprie di un territorio ricco di potenzialità, per beni culturali e patrimonio minerario, straordinario ed esclusivo.

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L’ing. Giuseppe Baghino succederà all’ing. Giacomo Guadagnini al vertice della Somica, la società in house del comune di Carbonia, con gli incarichi di consigliere e presidente del Consìglio di Amministrazione nonché di direttore. Lo ha annunciato il sindaco Paola Massidda, nel corso del dibattito sull’ordine del giorno proposto dal consigliere del Partito dei Sardi Ivonne Fraternale, sulle condizioni e le prospettive future della Somica. Giuseppe Baghino, originario di Sant’Antioco, è stato individuato dalla maggioranza del Movimento 5 Stelle che proporrà la sua nomina in occasione della prossima riunione del Consiglio comunale che sarà chiamato a ratificarla con un voto che, visti i numeri, dovrebbe essere favorevole a larga maggioranza.

La decisione della maggioranza è stata fortemente contestata dalla minoranza, in particolare dai consiglieri Ugo Piano capogruppo di Carbonia Possibile e Fabio Usai capogruppo del Partito dei Sardi, che hanno rimarcato in particolare il mancato ricorso ad un bando ad evidenza pubblica (come peraltro fece la maggioranza di centrosinistra, allora guidata dal sindaco Tore Cherchi, quando scelse l’ex assessore Giacomo Guadagnini) e la provenienza del prescelto che non è di Carbonia. Dure la repliche dell’assessore competente Gian Luca Lai e del capogruppo del Movimento 5 Stelle Manolo Cossu che hanno sottolineato come l’incarico sia assolutamente fiduciario. Il sindaco, da parte sua, ha detto che sono state valutate anche le ipotesi di professionisti di Carbonia che però, per varie ragioni, non erano disponibili ad assumere l’incarico.

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Manolo Cossu ha rassicurato anche i 33 lavoratori che stamane avevano manifestato in sala consiliare, chiedendo garanzie per il loro futuro, che nessun lavoratore verrà licenziato.

Il Consiglio comunale, al termine del dibattito ,ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno.

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