22 November, 2024
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Nuovi interventi, già programmati, stanno per essere attuati all’interno del Piano Sulcis. Più o meno in contemporanea sono stati pubblicati i bandi di gara per le strade nel Basso Sulcis (per un importo di 16 milioni di euro), il porto industriale di Portovesme (15,8 milioni), la strada periportuale della zona industriale (1,2 milioni), il nuovo collegamento dell’istmo di Sant’Antioco funzionale al programma di sviluppo della nautica (40 milioni) e altre opere di minore importo. Il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, sottolinea «l’importanza della tappa raggiunta nell’attuazione di un Piano importante per il territorio, dando atto dell’impegno a un insieme di amministrazioni che hanno contribuito al risultato».

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Nella tavola rotonda in corso a Sant’Antioco, stanno emergendo numerose posizioni contrarie alla realizzazione del nuovo ponte di collegamento con l’Isola, finanziato dal Piano Sulcis e prossimo ad andare in appalto, viceversa favorevoli alla realizzazione del tunnel. Per questa soluzione si sono espressi, tra gli altri, il sindaco Mario Corongiu e i consiglieri di minoranza presenti, tra i quali l’ex assessore Massimo Melis e Alberto Fois.
Un altro consigliere comunale di minoranza Torello Massa, pur convinto sostenitore della soluzione del tunnel, ha proposto l’indizione di un referendum.

Nell’edizione del TG di lunedì trasmetteremo le interviste con il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, e il consigliere regionale Ignazio Locci, del gruppo Forza Italia Sardegna, promotore della tavola rotonda.

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E’ in corso, presso l’Albergo Moderno di via Nazionale, a Sant’Antioco, una tavola rotonda organizzata per fare chiarezza sulle enormi potenzialità di sviluppo garantite dalla nuova infrastrutturazione dell’area portuale prospettata dal Piano Sulcis. L’obiettivo dell’iniziativa è confrontarsi, informare compiutamente i cittadini, sgomberare il campo da dubbi e fraintendimenti, mettendo in luce i vantaggi che possono assicurare i progetti contenuti nel Piano Sulcis, in termini di rilancio dell’isola di Sant’Antioco e dell’intero Sulcis Iglesiente.
In campo ci sono 40 milioni di euro per la realizzazione di nuove opere progettuali di ampia portata.
Al convegno, dal titolo “Piano Sulcis – Infrastrutture Master Plan Sant’Antioco”, partecipano, tra gli altri, il consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci, i sindaci di Sant’Antioco e Calasetta, Mario Corongiu e Antonio Vigo, il coordinatore per l’attuazione del Piano Sulcis, Tore Cherchi, l’ex presidente della Regione, Antonello Cabras, oggi presidente della Fondazione Sardegna.
Partecipano, inoltre, amministratori e rappresentanti dei movimenti politici locali, imprenditori e semplici cittadini.
Nel primo intervento, il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, ha presentato progetti e risorse in campo per lo sviluppo dell’Isola di Sant’Antioco, ad iniziare dal nuovo ponte.
Mentre scriviamo è in corso l’intervento del sindaco di Sant’Antioco, Mario Corongiu.
Coordina i lavori il consigliere comunale Gianni Inguscio.
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Ponte di Sant'Antioco 1 copia

Si parlerà di Piano Sulcis, sabato mattina, a partire dalle 10.00, presso l’Albergo Moderno di via Nazionale, a Sant’Antioco, in una tavola rotonda organizzata per fare chiarezza sulle enormi potenzialità di sviluppo garantite dalla nuova infrastrutturazione dell’area portuale prospettata dal Piano Sulcis. Obiettivo: confrontarsi, informare compiutamente i cittadini, sgomberare il campo da dubbi e fraintendimenti, mettendo in luce i vantaggi che possono assicurare i progetti contenuti nel Piano Sulcis, in termini di rilancio dell’isola di Sant’Antioco e dell’intero Sulcis Iglesiente. In campo ci sono 40 milioni di euro per la realizzazione di nuove opere progettuali di ampia portata.

Al convegno, dal titolo “Piano Sulcis – Infrastrutture Master Plan Sant’Antioco”, parteciperanno il consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci, i sindaci di Sant’Antioco e Calasetta, Mario Corongiu e Antonio Vigo, il coordinatore per l’attuazione del Piano Sulcis, Tore Cherchi, l’ex presidente della Regione, Antonello Cabras, l’avvocato Gianni Locci, i consiglieri comunali antiochensi di Città Nuova, Gianni Inguscio e Renato Avellino, di Genti Noa, Alberto Fois, di Torello Massa, di Sant’Antioco Attiva, Massimo Melis, il Direttore della Fiera di Cagliari, Giampiero Uccheddu.

Parteciperanno parte, inoltre, amministratori e rappresentanti dei movimenti politici locali. Coordinerà i lavori Gianni Inguscio.

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L’avvio delle bonifiche nell’area su cui sorgeva lo stabilimento Sardamag di Sant’Antioco rappresenta un segnale importante per il recupero ambientale delle aree più degradate dal vecchio sistema industriale del territorio e potrebbe segnare una svolta importantissima per l’avvio di un vero progetto turistico per il Sulcis Iglesiente.

L’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi, oggi coordinatore del Piano Sulcis, in una nota esprime grande soddisfazione per il passo avanti compiuto, anche in relazione al rilancio della società Igea, che ha avviato l’attuazione programma di bonifica.

«L’apertura del cantiere per la rimozione dei detriti di demolizione dell’impianto Sardamag, ė il segno evidente del ritorno alla piena operatività di Igea, fuoriuscita dalla liquidazione – scrive Tore Cherchi -. Questa Regione ha fatto un buon lavoro. Aggiungo che entro la fine del mese è prevista la conferenza di servizi al ministero dell’Ambiente, per l’approvazione del progetto Igea di bonifica in profondità di un’area di grande pregio per lo sviluppo turistico di Sant’Antioco come da Piano Sulcis che – conclude Tore Cherchi – come dimostra anche il caso Sardamag è, infine, in attuazione effettiva.»

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori dell’Industria e dei Lavori pubblici, Maria Grazia Piras e Paolo Maninchedda, e il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, hanno incontrato ieri sera, nel Palazzo di Viale Trento, a Cagliari, i rappresentanti della Cisl e del Comitato per la mobilitazione generale popolare del Sulcis Iglesiente che l’altro ieri hanno manifestato nel capoluogo.

Nel corso dell’incontro sono state affrontate le principali questioni che riguardano il Sulcis, dalla salvaguardia delle grandi industrie (Alcoa, Portovesme srl, Eurallumina), al salvataggio di Igea (oggi impegnata nei lavori di bonifica e risanamento ambientale), al programma del Piano Sulcis (oltre 620 milioni di euro, tutti impegnati, distribuiti in quasi 70 interventi in capo ai Comuni, agli Enti e agli altri soggetti interessati).

Il presidente Pigliaru, confermando gli impegni per il Sulcis, ha sottolineato innanzitutto il lavoro svolto dalla Giunta inn questi ultimi due anni, anche in collaborazione con il Governo nazionale, per mettere in sicurezza alcune importanti realtà industriali, con la conseguente tutela di migliaia di posti di lavoro. In merito al Piano Sulcis, il presidente Pigliaru ha ricordato che, dopo il ritardo iniziale, il problema principale era velocizzare i tempi di attuazione, ed è proprio su questo versante che si è concentrata l’azione della Regione.

«E’ stato un incontro positivo e abbiamo ascoltato le richieste dei movimenti – ha detto Francesco Pigliaru -. Lavoriamo ogni giorno per dare risposte alle istanze che arrivano da tutta la Sardegna. Lo abbiamo fatto, e lo facciamo, anche per il Sulcis, di cui conosciamo perfettamente il disagio economico e sociale. Rispetto al passato, abbiamo fatto interventi di buona amministrazione.

Intanto, abbiamo dato un’accelerata al Piano Sulcis. mettendo a correre importanti risorse finanziarie. Sappiamo che il Piano è perfettibile e per questo stiamo lavorando per integrarlo con altri interventi e per ricevere anche eventuali nuove proposte. E’ questo il senso anche dell’incontro di oggi. Il risanamento di Igea ci consente di imprimere una svolta anche ai progetti delle bonifiche ambientali. Questo è il primo passo per valorizzare il territorio – ha concluso il governatore Pigliaru – e costruire un nuovo sviluppo basato sulle potenzialità del turismo, del settore agroalimentare e della valorizzazione dei beni culturali e archeologici.»

A conclusione dell’incontro, il presidente Pigliaru e i rappresentanti dei movimenti che hanno richiesto di poter contribuire ai tavoli di proposta, hanno auspicato per il futuro maggiori occasioni di confronto unitario.

La proposta del presidente Pigliaru, condivisa dal tavolo, è stata quella di far predisporre a una rappresentanza dei movimenti una piattaforma di contenuti e proposte da discutere nel prossimo incontro.

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Dal Piano Sulcis arriva un finanziamento di 748.000 euro per un progetto dell’IPIA “G. Ferraris” di Iglesias, intitolato “Generazioni in azione: un ponte tra passato e futuro“.

Il progetto rientra nel programma “Potenziamento delle dotazioni per lo sviluppo delle competenze (scuole di eccellenza e formazione)” del Piano Sulcis, per la realizzazione del quale, nel mese di giugno 2015, sono state assegnate, in via definitiva, risorse pari a 5 milioni di euro.

In questo contesto, l’Ufficio di coordinamento regionale per l’attuazione del Piano Sulcis, guidato da Tore Cherchi, l’ex provincia di Carbonia Iglesias e Invitalia Spa, hanno svolto un’istruttoria accelerata, coinvolgendo gli istituti di istruzione superiore interessati, al fine di individuare i progetti di implementazione formativa. Tra questi è stato finanziato il progetto dell’IPIA “G. Ferraris” di Iglesias

Il progetto consentirà di potenziare e ampliare in maniera significativa l’offerta formativa dell’Istituto, attraverso la realizzazione o l’ampliamento dei laboratori di domotica, automazione, robotica, enogastronomia. L’idea progettuale di fondo consiste nella realizzazione di percorsi di sviluppo delle competenze professionali ad alto valore aggiunto, come quelle rivolte ai servizi nei confronti della tera età e delle persone con disabilità, dalla domotica assistiva al catering per gli anziani.

Il soggetto attuatore dell’intervento è l’ex provincia di Carbonia Iglesias. Le risorse finanziarie dovranno essere impegnate entro il mese di giugno.

La referente del progetto è la professoressa Paola Angius.

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Ancora una riunione interlocutoria quella svoltasi questo pomeriggio a Palazzo Chigi sulla vertenza dello stabilimento ex Alcoa. Il Governo, rappresentato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, affiancato dal segretario generale di Palazzo Chigi, Paolo Aquilani, ha confermato l’impegno a mantenere la vertenza aperta su tutti i fronti ed ha aggiornato l’incontro con le organizzazioni sindacali al 7 marzo prossimo.

Le parti stanno lavorando per la definizione della partita energetica, con il riconoscimento al nuovo acquirente (la multinazionale svizzera Glencore), un accordo bilaterale di lungo termine «che – ha spiegato il segretario della Uilm, Mario Ghini – porterebbe il costo energetico ad essere tra i più competitivi d’Europa e questo fa ben sperare per il prosieguo del confronto con Glencore che si farà nei prossimi giorni». E’ stata esclusa invece la nomina di un commissario per Alcoa, in quanto non sussistono né le condizioni per poter utilizzare la legge Marzano né quelle previste per l’Ilva.

Alla riunione hanno partecipato, il presidente della Giunta regionale della Sardegna, Francesco Pigliaru, il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi e il responsabile dell’Unità di gestione delle crisi industriali del ministero dello Sviluppo economico, Giampiero Castano. Il ministro Federica Guidi non ha partecipato perché impegnata fuori sede in incontri istituzionali ma si è tenuta costantemente in contatto telefonico.

«La presidenza del Consiglio – ha detto da parte sua Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl – ci ha informato che Glencore non ha ancora dato la risposta che si attendeva per il 20 gennaio. Nel frattempo il ministero dello Sviluppo economico sta lavorando con un gestore di energia disponibile ad un accordo di lungo periodo bilaterale.»

L’ipotesi allo studio, secondo Bentivogli, prevede di utilizzare i primi due anni di superinterrompibilità e i successivi di interrompibilità per avvicinare il prezzo dell’energia a quello previsto nel memorandum of understanding (con una media per 10 anni al di sotto dei 30 euro/MW).

Il Governo chiederà a Glencore una risposta definitiva entro febbraio e, al tempo stesso «ha informato di aver richiamato Alcoa, dopo aver dato l’autorizzazione per l’accesso in data room, a consentire la visita all’altra società che ha dichiarato interesse all’acquisto, Sider Alloys per completare il quadro utile ad avere informazioni complete per presentare un piano industriale e finanziario e formulare la sua offerta.

«I lavoratori dell’indotto sono senza alcun reddito, a breve anche i lavoratori Alcoa. È inaccettabile che dopo 4 anni di lotta e di promesse e illusioni i lavoratori siano senza prospettive. Vogliamo il Governo – ha concluso Marco Bentivogli – tutto in campo per una soluzione positiva.»

«Da oltre un anno lavoriamo giorno per giorno, settimana dopo settimana, per trovare una soluzione, ben consapevoli che la situazione è difficile – ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru -. C’è ancora da lavorare molto insieme al Governo su dettagli importanti, per essere in grado offrire condizioni che siano convincenti per l’investitore interessato. Lo faremo in pochi giorni. Intanto dal Governo oggi è arrivato un messaggio importante: è stato affermato con forza l’impegno dell’Esecutivo a mantenere comunque aperta la prospettiva, affinché nel Sulcis riparta la produzione dell’alluminio. Questo è un punto fondamentale e vogliamo dare fiducia a queste parole del Governo, che hanno un significato rilevante.»

Durante lo svolgimento dell’incontro, è proseguito in Piazza Montecitorio il presidio degli oltre 200 lavoratori che hanno raggiunto la Capitale per sollecitare una soluzione rapida della lunga vertenza, iniziata oltre tre anni fa con la chiusura dello stabilimento da parte di Alcoa.

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Il Comitato per la mobilitazione del Sulcis conferma lo sciopero generale per martedì 16 febbraio anche dopo l’incontro voltosi oggi in Regione, al quale peraltro non è stato invitato.

«Se l’interesse del presidente della Giunta Regionale al Sud Ovest dell’isola è proporzionale al tempo che questa mattina ha dedicato all’incontro da lui convocato per il Piano Sulcis siamo al cospetto di un disastro pressoché annunciato», si legge in una nota.

«Il Presidente – si legge ancora nella nota – si è inoltre sottratto alla richiesta formulata dal comitato di partecipare all’incontro di quest’oggi. Il rifiuto suo è stato un vero e proprio atto irrispettoso che la dice tutta sulla sua capacità d’ascolto e sulla volontà di affrontare i problemi e proporre soluzioni alla tragedia Sulcis.»

«Francesco Pigliaru – ha detto Fabio Enne, segretario generale della Cisl – ha abbandonato l’incontro poco dopo il suo inizio, a causa di impegni istituzionali, lasciando i sindaci a discutere tra loro, insieme al coordinatore Cherchi. La riunione si è conclusa con un nulla di fatto. Al termine, solo alcuni amministratori hanno fornito un breve resoconto ai manifestanti.»

«Chiediamo ai primi cittadini di tutto il Sulcis – ha aggiunto Fabio Enne – di unirsi al comitato organizzatore della mobilitazione generale popolare e di sostenere insieme la nostra battaglia.»     

Elio Cancedda, coordinatore del del Movimento Partite Iva, snocciola i dati più significativi del tessuto imprenditoriale: «1.786 imprese cessate nel triennio, 535 solo nel 2015, con una media di oltre 11 imprese la settimana che sono state costrette a chiudere l’attività, con la conseguente perdita di occupazione. Senza un lavoro, per 37mila disoccupati, non c’è speranza per il futuro».

Il comitato popolare composto da Cisl, Cisal, Fismic Consal, il Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente, artigiani, commercianti, pastori, pescatori, il Movimento Sardegna Zona Franca, il Movimento studentesco del Sulcis, i Movimento disoccupati di Carbonia e Iglesias, il Comitato per la salute del Sulcis, nonché associazioni di volontariato, comitati e movimenti della società civile, confermano lo sciopero generale indetto dai sindacati, e la chiusura di tutte le attività martedì 16 febbraio con marcia su Cagliari, per manifestare il degrado sociale.

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Search engine friendly contentSi è svolto questa mattina, nel palazzo di viale Trento a Cagliari, l’atteso confronto tra il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori dell’Industria, dei Lavori pubblici e degli Enti locali, Maria Grazia Piras, Paolo Maninchedda e Cristiano Erriu, e il Coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, hanno incontrato i sindaci del territorio (erano assenti soltanto tre sindaci) e i segretari regionali e territoriali di CGIL e UIL, per fare il punto sulla situazione del sistema industriale della zona (Centrale Enel, Portovesme srl, Eurallumina e Alcoa) e sullo stato di attuazione del Piano Sulcis.
Nel corso dell’incontro, il presidente Pigliaru, l’assessore Piras e il Coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, si sono soffermati sulle principali questioni industriali. La centrale termoelettrica del Sulcis, destinata alla chiusura, grazie all’intervento della Regione sarà messa in sicurezza con il contratto di disponibilità che sarà stipulato da Terna con Enel, che si è impegnata a investire in efficienza e logistica. Anche la questione Eurallumina è in via di soluzione: la Giunta si è assunta la responsabilità di consentire la realizzazione di una caldaia a carbone che sostituirà la vecchia centrale migliorando sia l’efficienza energetica che quella ambientale. Sul fronte energetico, grazie alle interlocuzioni tra Giunta e Governo, la proroga del regime di superinterrompibilità e la stipula di contratti bilaterali consentono di mantenere attive sia la Portovesme srl che lo stabilimento di San Gavino, nonché tutte le aziende che usufruiranno dell’accordo. Infine, si torna a parlare dei progetti sul Biofuel, un investimento che vale 290 milioni di euro (non inseriti nel Piano Sulcis) finanziato da privati con capitale di prestito BEI. Dopo una fase di stallo iniziale, c’è una ripresa dell’iniziativa imprenditoriale. L’azienda, infatti, ha concordato un test industriale con l’Enel per l’utilizzo della lignina, prodotto di scarto nella produzione dei biocarburanti, come biomassa per alimentare la centrale termoelettrica. La decisione sull’investimento sarà presa dopo il test della lignina.
«Il Sulcis è un territorio su cui la Regione lavora a tempo pieno, su tutti i fronti – ha detto il presidente Pigliaru in apertura di incontro -. Il Piano Sulcis, come tutti i Piani, non è perfetto ed è certamente ancora migliorabile, ma è evidente che molte cose sono già state fatte e altre avviate e sostenute, dopo anni di ritardi inaccettabili. Ci siamo ritrovati ad affrontare questioni importanti come il salvataggio di Igea: sembrava tutto perso in partenza e invece le bonifiche si stanno finalmente muovendo, così come qualcosa si sta muovendo per Euroallumina. E se il bando per le imprese spinge le attività private con una buona dotazione finanziaria, per quanto riguarda Alcoa la Regione si sta impegnando a tutti i livelli, lavorando costantemente con Palazzo Chigi perché si arrivi a un risultato positivo. Crediamo nello sviluppo del Sulcis e il nostro sforzo è di lavorare in modo continuo e trasparente: se ci sono difficoltà coordiniamoci per superarle insieme.»
Lo stato di attuazione del Piano Sulcis al febbraio 2016 è stato illustrato dal Coordinatore del Piano, Tore Cherchi. «Tutti i 620 milioni previsti dal Piano sono stati impegnati e sono 70 gli interventi eseguiti, o in fase di esecuzione, di cui la metà di competenza degli enti locali – ha sottolineato Tore Cherchi -. Alcune importanti novità, comunicate oggi, riguardano il bando per le imprese Call For Sulcis, con una dotazione finanziaria di 32 milioni. A fine mese saranno pubblicati i primi bandi. Altre novità importanti interessano i lavori pubblici: l’Anas, infatti, entro febbraio manderà in appalto lavori per 56 milioni di euro. Gli interventi riguardano, tra l’altro, le strade del basso Sulcis, il nuovo ponte sull’istmo e la circonvallazione di Sant’Antioco».

Risultati soddisfacenti sta ottenendo anche l’intervento sulla fiscalità di vantaggio: ne stanno usufruendo circa 4mila imprese artigiane e del piccolo commercio del Sulcis. Non meno rilevanti sono le iniziative nel settore scolastico (5 milioni di euro), il programma di interventi per la bonifica e il risanamento ambientale nei siti industriali e minerari (attività in capo a Igea e ai Comuni interessati) e il programma sulle infrastrutture (in particolare i lavori per l’interconnessione dei bacini del Sulcis Iglesiente al sistema idrico regionale).
A chiudere l’incontro è stata l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, che ha evidenziato il clima costruttivo nel dibattito con amministratori locali e sindacati.
«Il quadro che emerge è positivo, anche se non mancano criticità già individuate e in via di risoluzione. Molte attività del Piano Sulcis interessano i lavori pubblici, dove si scontano i problemi legati a tutto il sistema del settore. Condividiamo perciò l’esigenza manifestata dai sindaci di un maggior coordinamento tra enti locali e Regione per superare le difficoltà e accelerare l’iter delle pratiche. Siamo anche consapevoli, e su questo – ha detto l’assessore Piras – condividiamo la preoccupazione dei sindacati, che nel Piano manca un intervento di tipo sociale che faccia da cuscinetto tra la situazione attuale e l’avvio delle iniziative imprenditoriali destinate a creare nuova occupazione. Occorre trovare un sistema di sostegno al reddito: pensiamo a un intervento da inserire all’interno della predisposizione dell’iter di dichiarazione di area di crisi complessa o dentro il Patto per il mezzogiorno in discussione con il Governo. Sul piano urbanistico l’adozione di un nuovo provvedimento regionale potrà dare una spinta ai progetti del settore turistico che attendono di essere realizzati”.»
Infine, la questione delle bonifiche. Igea, società in house della Regione sotto il controllo dell’assessorato dell’Industria, sta collaborando con alcuni Comuni nel quadro di progettazione delle bonifiche. In relazione all’intervento nell’area dell’ex Seamag di Sant’Antioco, l’assessore Piras ha detto che proprio ieri Igea ha presentato al ministero dell’Ambiente un cronoprogramma molto stretto di realizzazione dei lavori. Nel corso dell’incontro, i sindaci e i sindacati hanno riconosciuto gli aspetti positivi di quanto fatto finora ma hanno anche ribadito che occorrono adeguate politiche del lavoro e che è necessario sbloccare tutti gli investimenti del settore turistico che ancora attendono una nuova legge urbanistica.