E’ stato sottoscritto ieri, a Villa Devoto, a Cagliari, il protocollo d’intesa tra il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, il presidente della Conferenza episcopale sarda, monsignor Arrigo Miglio, il presidente della Sfirs, Antonio Tilocca, e il direttore regionale della Caritas, monsignor Marco Lai, per l’istituzione di sportelli della Caritas per il microcredito – attraverso i 100 centri di ascolto sparsi in tutta la Sardegna – e di un fondo di cinque milioni di euro per aiutare le famiglie (la stima è di 5.000 euro a famiglia per mille nuclei interessati) non solo a pagare le bollette ma anche per contrastare una serie di piaghe, che vanno dall’usura agli effetti del gioco.
Fino ad oggi, ai tre bandi del microcredito hanno potuto accedere oltre 1.700 imprenditori: 854 pratiche sono state finanziate con 20 milioni nel primo bando. 680 pratiche approvate con 16,5 milioni di euro per il secondo bando, mentre per il terzo bando, ancora in corso sono state presentate 1.100 domande, delle quali 280 già deliberate, per un ammontare richiesto di 67 milioni di euro.
«Oggi il sistema bancario concede credito solo per i soggetti bancabili e il problema dell’accesso al credito è ancora presente – ha spiegato il Governatore Ugo Cappellacci -. In Sardegna per la finanza etica abbiamo investito 105 milioni di euro: 65 milioni per il microcredito, 25 milioni per il microcredito in agricoltura, 10 milioni per la finanza inclusiva per il fondo di garanzia e 5 milioni per il fondo per le famiglie. In particolare per il microcredito i tassi di restituzione sono del 90%, molto più alti di quelli che vengono assicurati dalle imprese bancabili.»
«Non sono stati ancora definiti i requisiti per le famiglie, ma è emerso che potrebbe esserci una premialità per le famiglie di tipo classico, piuttosto che single e conviventi. “Credo che possa esserci un criterio di tipo civilistico – ha spiegato mons. Miglio -. Più una famiglie è stabile, più potrà garantire solidità e prospettive dal punto di vista economico. Cioè la solidità del nucleo diventa una garanzia in più”. Il direttore della Caritas ha ricordato che solo a Cagliari sono stati investiti oltre 900 mila euro in 73 interventi per aiutare le famiglie.»
La cancellazione delle Province è ancora motivo di contrasto tra le forze politiche e i rappresentanti delle stesse nelle Istituzioni. Ieri la dichiarazione del Governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, a commento delle dichiarazioni fatte dal ministro Del Rio in una trasmissione televisiva; oggi a rispondere a Ugo Cappellacci, è Emanuele Cani, deputato del Partito Democratico.
«E’ davvero singolare leggere il commento del Governatore della Sardegna Cappellacci a proposito dell’abolizione delle Province – attacca Emanuele Cani -. In questa discussione però è necessario mettere in evidenza un fatto tutt’altro che trascurabile. Cappellacci e la sua maggioranza non hanno cancellato un bel nulla. In questo momento il Governatore e la sua maggioranza hanno affidato la gestione delle province a commissari burocrati, esautorando organi regolarmente e democraticamente eletti. Per il resto poi – conclude il deputato del PD – non ci pare di trovare traccia di alcuna riforma significativa e sostanziale.»