22 November, 2024
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Ausi Iglesias

 

 

 

 

 

 

 

“Contribuire a migliorare in Tunisia la qualità dello sviluppo, rafforzando le capacità delle autorità locali e degli attori sociali nel promuovere l’innovazione, nel programmare e gestire lo sviluppo territoriale integrato e partecipato, tenendo conto delle esigenze di occupazione e di democrazia emerse con forza recentemente”. 

E’ l’obiettivo che si propone il progetto elaborato e proposto dall’AUSI del Sulcis Iglesiente ed approvato dalla Giunta regionale, nella seduta del 26 settembre scorso, con la delibera n° 39/32 che prevede:

– di aderire in veste di soggetto capofila all’iniziativa denominata “Partenariato con la Tunisia per la formazione allo sviluppo locale basato sull’innovazione e la valorizzazione delle risorse ambientali, umane e storiche del territorio”;

– di avvalersi, in qualità di partner di progetto della collaborazione, dell’organismo di diritto pubblico Consorzio per la promozione delle attività universitarie del Sulcis Iglesiente (AUSI);

– di prevedere per l’iniziativa progettuale un cofinanziamento complessivo pari a € 140.000, di cui € 100.000 a carico del Consorzio per la promozione delle attività universitarie del Sulcis Iglesiente (AUSI) e € 40.000 a carico della Regione Sardegna;

– di stabilire che la quota di cofinanziamento a carico del bilancio della Regione sia assicurata per € 27.000 in kind e per € 13.000 in cash a valere sulle risorse di cui alla legge regionale n. 19/1996 “Norme in materia di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e di collaborazione internazionale”;

– di avvalersi per la gestione in economia di alcune linee di budget dell’Osservatorio Interregionale sulla Cooperazione allo Sviluppo – OICS;

– di incaricare la Direzione generale della Presidenza di predisporre tutti gli atti necessari per assicurare la concreta realizzazione dell’iniziativa.

Considerato che la governance del progetto richiede adeguate professionalità, il presidente Ugo Cappellacci ha proposto alla Giunta, in coerenza all’art. 5 della L.R. n. 19/1996, di realizzare l’iniziativa con il Consorzio per la promozione delle attività universitarie del Sulcis Iglesiente (Consorzio AUSI). Il Consorzio, istituito per promuovere lo sviluppo e l’innovazione tecnologica nel territorio del Sulcis Iglesiente, è attualmente costituito dal Comune di Iglesias, dal Comune di Carbonia, dal Parco geominerario storico ambientale della Sardegna, dall’IGEA S.p.a., dall’ex Provincia di Carbonia Iglesias e dalla Carbosulcis S.p.a.. Il Consorzio vanta una notevole capacità di programmazione e di intervento, collegata a una consolidata capacità di formare nuovi quadri necessari al rilancio dello sviluppo locale attraverso, inoltre, la costituzione di partenariati con altri territori europei e mediterranei. L’esperienza maturata dal Consorzio AUSI nella realizzazione di iniziative capaci di contribuire alla crescita socio-economica dell’area del Sulcis Iglesiente rappresenta, per il progetto che si intende realizzare, un importante valore aggiunto in grado di assicurare una concreta e positiva ricaduta non solo nel territorio tunisino, ma anche in quello sardo.

In quest’ottica il rafforzamento delle relazioni istituzionali con la Tunisia, ma soprattutto gli incontri settoriali tra i funzionari governativi tunisini ed il comparto imprenditoriale isolano, rappresentano una valida opportunità di business per il nostro territorio. Mirate azioni di progetto consentiranno, infatti, agli imprenditori sardi di entrare in contatto con la realtà economica Tunisina, di conoscere i bisogni e le esigenze dei territori al fine di favorire una efficace internazionalizzazione delle nostre imprese.

A testimonianza del reale interesse manifestato per le opportunità offerte dalla cooperazione, l’AUSI assicurerà per la realizzazione dell’iniziativa in Tunisia, un cofinanziamento di 100.000 euro.

In tal modo, è obiettivo del Consorzio promuovere l’istituzione in Sardegna di un centro stabile di alta formazione per la programmazione e gestione di interventi strategici per la promozione dello sviluppo territoriale.

Il presidente Cappellacci, infine, ha proposto di avvalersi, per la gestione in economia, di alcune linee di budget, ai sensi dell’art. 6, comma 5, della L.R. n. 19/1996, del supporto operativo dell’Osservatorio Interregionale sulla Cooperazione allo Sviluppo – OICS, organismo in house delle Amministrazioni regionali. L’affidabilità e pertinenza dell’OICS nella gestione di progetti di cooperazione, nonché le forti relazioni di partenariato tra la Regione ed il predetto Ente, consolidatesi nella gestione dell’Accordo di programma quadro Paesi del Mediterraneo, apporteranno un significativo valore aggiunto alla riuscita dell’iniziativa progettuale.

Il progetto prevede le seguenti attività:

• costituzione in Tunisia di un Gruppo di Lavoro Nazionale (GLN), coordinato dal Ministero della Cooperazione, con il compito di guidare il Progetto nel paese e, alla sua conclusione, di organizzare un Programma permanente in Tunisia per la promozione dell’innovazione nello sviluppo e di progetti strategici di sviluppo territoriale basato sulla valorizzazione delle risorse ambientali, umane e storiche del territorio, in collaborazione con un analogo Programma che si svolge in Sardegna

• preparazione e realizzazione di un Corso interattivo denominato “Innovazioni e progetti strategici di sviluppo territoriale” e dedicato allo studio ed all’applicazione delle metodologie per l’identificazione e la diffusione delle innovazioni che migliorano lo sviluppo, alle tecniche di analisi partecipata dei bisogni ed alla capacità di formulare e realizzare progetti strategici di sviluppo territoriale integrato con particolare attenzione alle situazioni di disagio e precarietà e con priorità per la creazione di opportunità per i giovani ed i soggetti meno garantiti attraverso la valorizzazione delle risorse ambientali e storiche.

Il Corso si svolgerà attraverso:

– un Modulo di 7 giorni effettivi in Tunisia;

– un Laboratorio applicativo in Tunisia;

– un Modulo di 10 giorni effettivi in Sardegna;

– un Laboratorio interattivo a distanza;

– un Seminario conclusivo in Tunisia;

– un Convegno di bilancio in Sardegna.

La KIP-UN International School, associata al Consorzio AUSI, metterà a disposizione i suoi collegamenti con il Centro OMS per la Riduzione della Vulnerabilità di Tunisi, PNUD, UNEP, UNIDO ed i programmi dell’UNOPS per l’innovazione, la formazione, l’economia locale e la promozione della cooperazione decentrata, nonché la sua rete internazionale di esperti, docenti e ricercatori.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il presidente della Giunta regionale, Ugo Cappellacci ha firmato ieri una nuova diffida e messa in mora nei confronti dello Stato per la revisione del patto di stabilità. Lo ha dichiarato intervenendo all’assemblea generale 2013 di Confindustria. «Una legge, sostenuta dai parlamentari sardi – ha spiegato Cappellacci – aveva fissato un termine di 120 giorni durante i quali lo Stato avrebbe dovuto concordare la revisione dei vincoli del patto di stabilità. Tale legge ha seguito le sentenze della Corte Costituzionale che hanno riconosciuto le nostre ragioni circa le necessità di un adeguamento dei vincoli. Infatti quelli attuali sono ancora legati alla vecchia disciplina in materia di entrate. E’ paradossale – ha aggiunto il presidente – che lo Stato esiga il rispetto delle regole dai cittadini, ma nello stesso tempo si comporti come un debitore insolvente. Inizialmente non voleva dare seguito alle nuove norme sulle compartecipazioni erariali. Per ottenere un risultato abbiamo dovuto presentare ricorso alla Corte Costituzionale, ma di fronte all’inerzia prolungata dell’esecutivo nazionale, siamo stati costretti a mandare l’ufficiale giudiziario per ottenere quanto dovuto. Dopo aver finalmente iscritto nel bilancio le entrate dovute alla Sardegna, resta aperta la ferita del patto di stabilità: lo Stato da un lato ci ha dato le risorse, ma allo stesso tempo ci impedisce di spenderle e di attuare in pieno le azioni a favore delle famiglie, dei territori e delle imprese. Le mancate risposte sul patto di stabilità, rischiano di rendere monca la vittoria sulle entrate. La Sardegna non può attendere e per questo abbiamo inviato una nuova diffida al Governo. La stabilità non è un valore in sé – ha concluso il presidente – ma solo quando dal Governo arrivano risposte.»

Ugo Cappellacci copia
La Giunta regionale prosegue la sua battaglia per il riconoscimento della zona franca integrale in tutta la Sardegna. Una delibera approvata ieri che verrà trasmessa al Governo, rilancia la rivendicazione della zona franca relativa all’intero territorio della Sardegna e delle sue isole. Sulla base della volontà espressa da 340 Comuni, delle successive integrazioni e delle istanze di migliaia di cittadini, ribadisce la volontà di istituire la zona franca integrale e di non limitarsi ai soli punti franchi doganali.
«Lo Stato deve pronunciarsi – ha dichiarato il presidente Cappellacci – su un percorso che, come confermato dal vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, non solo è legittimo, ma è altresì idoneo a produrre il risultato indicato. In caso di inerzia dello Stato, la Regione è pronta ad attivare ogni possibile azione in difesa delle proprie prerogative. A tal fine, inoltre – ha aggiunto Cappellacci -, essendo in gioco la difesa dei principi cardine, sanciti in sede europea dall’art. 174 del Trattato di Lisbona, riguardanti la riduzione dei divari tra i territori ed il rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale, per ottenere il rispetto di questi principi e dei diritti che da esso discendono per la Sardegna, la Regione è anche pronta a ricorrere alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.»
Il tema della zona franca è stato toccato dal Governatore anche durante l’Assemblea Generale di Confindustria, alla presenza del presidente, Giorgio Squinzi.
«La Sardegna – ha dichiarato Ugo Cappellacci – può essere il ponte d’Italia e d’Europa verso un Mediterraneo che in futuro, secondo gli studi più recenti, diventerà sempre più strategico per lo sviluppo della nostra economia. Per questo non possiamo fermarci all’adempimento dei doveri relativi ai punti franchi, ma dobbiamo guardare al futuro e proseguire senza esitazione alcuna la grande rivendicazione per la zona franca integrale della Sardegna. Tale misura – ha osservato il presidente – non solo è fondamentale per superare gli svantaggi dell’insularità, ma è altresì cruciale per rendere più competitive le nostre imprese sullo scenario internazionale e dare nuovo impulso anche all’occupazione. Noi abbiamo già compiuto scelte impegnative nel campo della politica fiscale, come la riduzione del 70% dell’Irap. Lo Stato si è opposto al taglio, impugnando la norma, ma anche in questo caso non intendiamo fare alcun passo indietro e insisteremo affinché la decisione della Giunta dell’Assemblea sarda sia rispettata. Siamo stati i primi in Italia a compiere una scelta coraggiosa in materia di politica fiscale, ma questa è solo una tappa. Il nostro obiettivo – ha concluso Cappellacci – è la zona franca integrale della Sardegna e delle sue isole.»

 

Il Sardinia Radio Telescope di San Basilio.

Il Sardinia Radio Telescope di San Basilio.

E’ stato inaugurato questa mattina il Sardinia Radio Telescope (SRT), il secondo telescopio più grande al mondo e il primo in Europa, realizzato nella piana di San Basilio, nel Gerrei, a una quarantina di km da Cagliari. L’imponente impianto ha un diametro di 64 metri, si innalza per circa 70 metri al terreno , pesa circa 3.000 tonnellate e potrà osservare i segnali più deboli che arrivano dallo spazio e oggetti celesti che inviano varie frequenze. La sua realizzazione è costata circa 60 milioni di euro. All’inaugurazione erano presenti, tra gli altri, il sottosegretario del ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Marco Rossi Doria; il presidente della Giunta regionale, Ugo Cappellacci; il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Enrico Saggese; e, infine, il presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica, Giovanni Bignami.

I lavori di costruzione erano iniziati nel 2006. Il progetto è stato finanziato in primo luogo dal ministero dell’Istruzione, dall’Agenzia spaziale italiana e dalla Regione Sardegna. Il Radiotelescopio può operare in quattro diverse posizioni focali, coprire le frequenze comprese tra 300 Mhz e 100 GHz, captando sorgenti radio provenienti dall’Universo ma anche funzionando come stazione ricevente per sonde interplanetarie (all’interno della rete Deep Space Network). Oltre a scrutare pulsar, quasar e galassie, consentirà ad analizzare i moti crostali terrestri e il monitoraggio di asteroidi e detriti spaziali. Può operare sia in modalità single dish (singola antenna) che insieme ad altri telescopi, in modalità interferometrica, combinando i dati acquisiti da più strumenti provenienti da una stessa sorgente. La sua superficie è formata da oltre mille pannelli di alluminio, riposizionabili per compensare deformazioni indotte dalla gravità, dal vento e dalla temperatura, grazie a una rete di sensori.

«L’evento di oggi – ha dichiarato il presidente della Regione Ugo Cappellacci – rappresenta un momento di grande importanza per il paese e soprattutto per la Sardegna perchè certifica quanto la nostra regione sia all’avanguardia nella ricerca scientifica e nell’innovazione tecnologica, non solo grazie al radiotelescopio, ma grazie ai centri di ricerca, alle università e all’imprenditoria. Grazie a queste eccellenze la Sardegna appare su tutte le graduatorie italiane come l’unica regione in costante miglioramento, in questi campi.»

Il presidente nel suo intervento ha ricordato come in occasione della nascita di questo progetto siano state messe in campo tante altre azioni importanti in materia scientifica come la creazione del Distretto aerospaziale in collaborazione con il CNR, CRS4 e le università.

«Il territorio – ha concluso il presidente Cappellacci – ha richiamato alla necessità che le azioni di sviluppo possano avere effetti e risultati stabili e duraturi. La Regione, per questo, ha messo a sistema nuove risorse utili a finanziare interventi su strutture ricettive e per questo a breve sarà operativo un tavolo tecnico per mettere a sistema le ricchezze esistenti e crearne nuove.»

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Sanità e politiche sociali, Simona De Francisci, ha deliberato il trasferimento di dieci milioni di euro ai Comuni per combattere la povertà e sostenere le famiglie disagiate.
«Si tratta di un intervento molto atteso – sottolineano il presidente Ugo Cappellacci e l’assessore De Francisci – considerato il momento di difficoltà e grave crisi che l’Isola e il nostro Paese in generale stanno vivendo. Queste somme, che si aggiungono agli altri interventi attuati dalla Regione nel campo dell’assistenza sociale, sono un supporto indispensabile per i Comuni che dovranno fare fronte alle esigenze dei loro concittadini che vivono in condizioni socio-economiche difficili.»
La delibera prevede l’erogazione di aiuti secondo tre linee di intervento: sussidi a favore di persone e nuclei familiari in condizioni di accertata povertà; concessione di contributi fino a 500 euro mensili per far fronte all’abbattimento dei costi dei servizi essenziali (ad esempio (affitto casa, imposta sui rifiuti, bollette di gas, energia elettrica e acqua, servizi educativi per i bambini), a favore di persone e nuclei familiari con reddito pari alla soglia di povertà calcolata secondo il metodo dell’Indice della situazione economica equivalente (Isee); infine, il provvedimento della Regione prevede sussidi (fino a 800 euro mensili), per lo svolgimento del servizio civico comunale. 
Per la ripartizione del finanziamento regionale ai Comuni restano in vigore gli stessi criteri utilizzati l’anno scorso, ovvero: 35 per cento in parti uguali; il 35 per cento sulla base del numero degli abitanti residenti; il 30 per cento sulla base del numero dei disoccupati.

Ugo Cappellacci.
Alessandra Zedda 1
Cinquanta milioni utilizzabili da subito per completare il finanziamento e la realizzazione di ulteriori 99 opere pubbliche cantierabili nei comuni e nelle provincie della Sardegna e ultimare interamente lo scorrimento della graduatoria sino a 206 progetti, per creare occupazione per circa 1.100 addetti. 
La Giunta regionale guidata dal presidente Ugo Cappellacci, dando seguito agli impegni presi a Vallermosa lo scorso anno con associazioni datoriali ed enti locali, punta in questo modo a rafforzare le infrastrutture e i servizi di supporto allo sviluppo di nuove attività produttive e consolidare la competitività di quelle già esistenti.
Ai 50.000.000 di euro per il 2013, che completano lo scorrimento della graduatoria, si aggiungono i 13.400.000 di euro per l’annualità 2011, i 45.000.000 di euro per l’annualità 2012 portando complessivamente le risorse a 108.400.000 di euro per tre anni. Con le prime risorse disponibili sono stati inizialmente finanziati 98 progetti per poi proseguire con ulteriori 9 che hanno trovato copertura nel 2012, sino alla conclusione con i 99 di quest’anno.
Lo stato di attuazione del primo programma di 98 interventi, relativamente agli 83 che hanno fornito le informazioni sul monitoraggio hanno evidenziato che 33 sono giunti a conclusione e 50 sono in via di completamento. Gli occupati totali impiegati per gli interventi delle opere pubbliche cantierabili sono circa 540 con un impegno medio di 6 lavoratori per una media di 200 giornate lavorative per intervento.
Con gli ultimi progetti approvati dalla Giunta si stima un incremento ulteriore di pari a circa 560 lavoratori.
«Il completamento di questo percorso che rende immediatamente spendibili questi fondi rappresenta una forte boccata d’ossigeno per le imprese e per i comuni della Sardegna – ha spiegato il presidente della Regione – insieme ai Progetti di Filiera e Sviluppo Locale per le aree di crisi e svantaggiate della nostra isola, stiamo portando a compimento quanto previsto dal Programma Regionale di Sviluppo. Si tratta di un intervento che incide direttamente sulle nostre comunità dopo una programmazione portata avanti attraverso lo stretto dialogo con i territori. L’istituzione del fondo per le opere pubbliche cantierabili è stata una delle prime azioni di contrasto alla crisi portate avanti da questa Giunta per arrivare a rilanciare l’economia attraverso passi concreti e reali.»
«Gli interventi – ha sottolineato l’assessore della Programmazione, Alessandra Zedda – coinvolgono tutte le otto province sarde. La risposta dei comuni è stata molto partecipata segno che la direzione intrapresa dalla Giunta e dal presidente Cappellacci era quella giusta. In totale abbiamo finanziato 206 proposte con Oristano e Sassari che hanno presentato 42 progetti, Cagliari 38, Nuoro 30, Medio campidano 20, Ogliastra e Carbonia Iglesias 12 e Olbia Tempio 10. Si tratta di interventi infrastrutturali importanti che permettono di spendere risorse e dunque di non creare residui e che possono restituire nell’immediato una spinta in più per uscire dalla crisi e attuare uno sviluppo complessivo della Sardegna.»

ScioperoUgo Cappellacci  531

Antonello LioriClaudio De VIncenti 44 copia

Si è conclusa, a Cagliari, la protesta dei lavoratori Alcoa che rivendicano il rispetto degli impegni assunti da Governo e Regione per il passaggio di proprietà dello stabilimento, dopo l’uscita di scena della multinazionale statunitense, regolarità nel pagamento della cassa integrazione in deroga e l’avvio immediato dei corsi di formazione per i lavoratori delle imprese d’appalto. La situazione si è sbloccata subito dopo che il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha convocato per domani un incontro con le segreterie regionali delle organizzazioni sindacali per un esame dell’intera vertenza.

Stamane la protesta dei lavoratori dell’Alcoa di Portovesme era proseguita dopo la notte trascorsa al primo piano del palazzo di Viale Trento. La giornata era iniziata con un incontro a Portovesme, poi per tutti è iniziata la marcia verso il Consiglio regionale, quindi la svolta con la convocazione dell’incontro tra Regione e Sindacati.

Ieri sera, l’assessore regionale dell’Industria, Antonello Liori, aveva «chiesto ed ottenuto l’impegno del sottosegretario dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti ad organizzare un incontro su Alcoa nei primi giorni di ottobre».

«Lo stabilimento di produzione di alluminio ha un’importanza strategica nel tessuto economico dell’Isola, in particolare nel Sulcis, che vive un pesante dramma sociale – ha aggiunto Antonello Liori – Ribadirò con forza al rappresentante del Ministero dello Sviluppo economico che servono urgentemente risposte certe e che le trattative di cessione non possono procedere con una lentezza tale da esasperare gli animi dei lavoratori da mesi senza stipendio. Il Governo, supportato dalla Regione, deve fare la sua parte, perché Alcoa rappresenta una vertenza nazionale.»

 

La Sardegna ha vissuto una giornata di festa per la visita del Papa a Cagliari. E’ stato un evento straordinario, favorito dalle ottime condizioni meteorologiche, con un’imponente partecipazione di folla, valutata in circa 100.000 persone solo a Bonaria per la Messa (quelle accreditate erano 80.000).

La giornata di Papa Francesco a Cagliari si è aperta con il significativo incontro con il mondo del lavoro, al Largo Carlo Felice. «La mancanza di lavoro porta alla mancanza di dignità – ha detto Papa Francesco – la drammatica situazione che vive questa nostra società è stata determinata dal fatto che è stata costruita sull'”l’idolo danaro”. Dobbiamo cambiare, rimettendo al centro l’uomo e la donna, la famiglia. Capisco i vostri problemi e tutte le sofferenze che state vivendo – ha aggiunto il Papa – anche per la mia esperienza di vita. Sono figlio di un papà andato in Argentina pieno di speranza, quando il Paese ha vissuto la più grave crisi della sua storia, nel 1930, conosco il dramma delle speranze deluse degli emigranti e vi dico coraggio, ma ve lo dico con il cuore, non come impiegato della Chiesa.»

In prima fila c’erano gli operai delle aziende sarde in crisi. Con i caschetti bianchi i lavoratori di Alcoa ed Eurallumina, con quelli gialli i minatori della Carbosulcis, (entrambi donati al Papa) da Fiumesanto è giunta una delegazione di lavoratori della centrale E.On che avevano già incontrato il Papa. Sul palco sono intervenuti: un lavoratore della Green Island, una giovane imprenditrice ed un rappresentante del mondo agropastorale.

Papa Francesco ha sottolineato come la visita in Sardegna sia la seconda del suo pontificato, dopo quella di Lampedusa, in Sicilia, l’altra grande isola italiana, dove ha incontrato un popolo che attraversa un periodo di sofferenza come quello sardo.

Terminato l’incontro con i lavoratori, il Papa si è trasferito a Bonaria, dove è stato accolto da una folla davvero imponente e festante. A bordo della sua Papamobile ha salutato migliaia di fedeli, abbracciato bambini e malati, è stato poi salutato nel sagrato da un lungo applauso e dal suono delle launeddas. All’interno della Basilica, dopo i discorsi ufficiali delle autorità, il pontefice si è trattenuto qualche secondo davanti ad ognuno dei malati, compresi quelli di Sla, sistemati sulle lettighe. Sotto il palco circa 4.000 bambini, sette per ogni parrocchia dell’Isola, per l’abbraccio della Sardegna al Santo Padre.

Prima dell’omelia, Papa Francesco è stato salutato prima dal Governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, che lo ha ringraziato in limba con una formula tipicamente sarda: «Santità, Deu si du paghiri, papa Francesco»; poi dal sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, che ha concluso con un’altra frase in sardo: «A si biri in paxi e in saludi».

Sia l’intervento fatto con i lavoratori, sia quello dell’omelia di Bonaria, erano stati preparati in anticipo ma Papa Francesco ha sorpreso ancora una volta tutti, stravolgendoli letteralmente e parlando appassionatamente a braccio, scatenando l’entusiasmo dei presenti che hanno accompagnato con ripetute acclamazioni.

Nel pomeriggio, il Papa ha incontrato prima i poveri e i carcerati, sul piazzale antistante la Cattedrale, poi ha chiuso la sua giornata in terra sarda incontrando i giovani.

 

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Cavallo
La Giunta regionale ha approvato una delibera proposta dal presidente Ugo Cappellacci sulle linee di attività e di indirizzo per il rilancio della filiera del cavallo. «Si tratta di un comparto attualmente in forte crisi – spiega il presidente – che è in grado di risollevarsi con le opportune azioni di rilancio che abbiamo inserito nel provvedimento, frutto di un attento studio delle problematiche e delle prospettive nate dai recenti incontri con allevatori locali e stranieri, operatori turistici ed esperti, nel Forum svoltosi ad Arborea nell’ambito del Sardegna Life Endurance». 
La Presidenza della Regione ha promosso un tavolo tecnico coordinato dall’Agenzia Sardegna Promozione, composto dall’assessorato dell’Agricoltura per il tramite delle agenzie Agris e Laore e da tecnici del mondo equestre ed allevatoriale che ha analizzato le cause della crisi e messo a punto un percorso da seguire attraverso azioni da attuarsi nel breve e medio periodo. L’obbiettivo è quello di riportare il comparto allo stato di salute di non molti anni fa quando la sola provincia di Sassari, per citare quella più rappresentativa in termini numerici, era in grado di produrre 700 puledri selezionati, contro il centinaio dell’anno in corso. Un’involuzione generata anche dalla diminuzione del numero delle giornate di gare negli ippodromi della Sardegna che hanno reso difficilmente sostenibili i costi dell’allevamento del cavallo da corsa, accentuata dalla contingente situazione economica generale.
Le potenzialità del settore hanno convinto il Presidente a proporre alla Giunta che nella prossima Finanziaria 2014-2016 sia assicurata un adeguata copertura a favore del comparto equestre pari a tre milioni di euro annui. La Giunta ha quindi deliberato di incaricare l’Agenzia Sardegna Promozione di intraprendere tutte le attività necessarie al rilancio degli ippodromi di Chilivani, Sassari e Villacidro, di istituire un tavolo tecnico presso il Gabinetto della Presidenza composto dagli assessorati dell’Agricoltura, del Turismo, della Pubblica istruzione e Sport, della Sanità, del Lavoro, della Programmazione, dell’Agenzia Sardegna Promozione, integrato dai principali rappresentanti degli operatori del mondo equestre e allevatoriale per l’elaborazione degli interventi strutturali a favore del comparto. Saranno inoltre incentivate la ricerca e la sperimentazione nel settore del cavallo sportivo, l’incremento del cavallo sardo e la creazione di un circuito gare endurance, grazie al quale la Sardegna potrà candidarsi a diventare il luogo di riferimento mondiale privilegiato per il mercato dei cavalli Anglo Arabi e purosangue arabi destinati a questa disciplina. E’ previsto anche il potenziamento degli interventi di marketing, promozione e formazione degli operatori del settore, centri di addestramento, creazione di figure professionali specializzate, la valorizzazione dell’ippoterapia e di tutte le attività terapeutiche del comparto riabilitativo a cavallo.
«Un progetto ambizioso – conclude il Presidente Cappellacci – ma realizzabile, che rientra a pieno titolo nella linea che porta avanti l’esecutivo, puntando su un’economia sostenibile per la Sardegna.»

Ugo Cappellacci copia
Il codice doganale può essere modificato per l’istituzione della zona franca della Sardegna e la Commissione Europea non porrà alcun ostacolo. Occorre la comunicazione da parte dello Stato nazionale. Durante il confronto svolto ieri mattina a Roma presso la sede della Commissione Europea, tra il presidente Cappellacci, il vicepresidente della Commissione Antonio Tajani e i rappresentanti dei movimenti è stata ribadita l’idoneità e la legittimità del percorso avviato dalla Regione a raggiungere l’obiettivo della zona franca della Sardegna. 
«Abbiamo ricevuto la conferma – ha dichiarato il presidente Cappellacci al termine dell’incontro, al quale ha partecipato anche l’on. Salvatore Cicu – che ora è lo Stato, al quale ci siamo già rivolti e con il quale abbiamo aperto un confronto sulla questione, a doversi pronunciare affinché L’Unione Europea possa compiere i passi conseguenti. Ribadiamo con determinazione – ha aggiunto Cappellacci – la nostra linea, che oggi risulta confermata e rinforzata. La zona franca è una giusta compensazione degli svantaggi derivanti dalla condizione oggettiva di insularità uno strumento che può portare dare slancio ad un’economia provata dalla crisi economica e da decenni di scelte miopi, e portare nuova impresa e nuova occupazione nella nostra isola.»