I Riformatori sardi hanno presentato una proposta di legge sulla distribuzione delle eccedenze alimentari e non alimentari.
I Riformatori sardi hanno presentato una proposta di legge sulla distribuzione delle eccedenze alimentari e non alimentari.
«Ogni giorno – ha detto stamane il consigliere regionale Luigi Crisponi, presentando la proposta di legge – c’è una montagna di prodotti alimentari e non che finisce fra i rifiuti perché nessuno se ne occupa: vogliamo creare attorno a questo fenomeno un circuito virtuoso mobilitando le energie migliori della società sarda. La Sardegna è una terra che in tante occasioni ha dimostrato di essere generosa ed attenta ai temi della solidarietà e con questo strumento intendiamo anche invertire la tendenza rispetto ad una cultura dello spreco spesso frutto non di cattiva volontà ma di disattenzione.»
All’incontro ha partecipato anche il presidente di Confcommercio del Sud Sardegna Umberto Bortolotti, che ha espresso il piano sostegno della categoria all’iniziativa.
«Siamo schierati apertamente – ha detto Bertolotti – non con i Riformatori sardi ma con tutta la buona politica che lavora sui temi sociali con spirito bipartisan; con la nostra Fipe (Federazione pubblici esercizi), di cui fanno parte gli operatori della filiera della ristorazione, possiamo fare molto e ci auguriamo che su questi obiettivi possa convergere tutto il Consiglio regionale.»
Il consigliere dei Riformatori sardi Michele Cossa ha poi messo l’accento sui due messaggi che la proposta rivolge alla comunità sarda. «Il primo – ha precisato – ha un grande valore sociale enorme perché estende una attività finora limitata alla grande distribuzione a tutto il sistema produttivo e distributivo; il secondo ha una valenza pedagogica, un buon esempio contro l’immoralità dello spreco di cibo”. Per questo, ha concluso, “è auspicabile che alle nostre firme si aggiungano quelle di tutti i consiglieri regionali, è una proposta che ha costi limitati a fronte dei benefici enormi che è in grado di assicurare».
La proposta di legge prevede in particolare, il coinvolgimento delle amministrazioni locali, delle organizzazioni di volontariato, della cooperative sociali e di tutte le Onlus in una “Banca” delle eccedenze che dovrà organizzare le attività sul territorio, secondo le direttive emanate dalla Giunta regionale. Inoltre, indica le diverse tipologie di prodotto che potranno essere conferite: pasti ed alimenti non serviti dagli esercizi di somministrazione collettiva e ristorazione, prodotti della filiera agro-alimentare rimasti invenduti, prodotti agricoli non raccolti ed ancora materiali di consumo per la casa, arredi, biancheria, abbigliamento, calzature, articoli igienico-sanitari e di pulizia, farmaci, articoli sportivi e per il tempo libero, libri, cartoleria e giocattoli.