14 November, 2024
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Il Consiglio regionale ha approvato oggi un ordine del giorno unitario a sostegno della vertenza dei lavoratori della Portovesme srl.

La seduta del Consiglio regionale è stata aperta dal presidente Piero Comandini che ha dato notizia della sentenza n. 142 della Corte costituzionale relativa alla legge della Regione Sardegna n. 9 del 2023 che trattava “Disposizioni di carattere istituzionale, ordinamentale e finanziario su varie materie”. Il testo prevede, in particolare, l’illegittimità costituzionale degli articoli n. 123, comma 11, limitatamente all’inciso dei “limiti volumetrici”, n. 128, limitatamente all’inciso “condono”, n. 131, limitatamente all’inciso “pergole bioclimatiche intese come”. Il presidente Piero Comandini ha anche annunciato che nella Gazzetta ufficiale è stato pubblicato il ricorso della Regione sarda finalizzato a dichiarare l’illegittimità costituzionale della legge 26 giugno 2024, n. 86 sull’autonomia differenziata.

Il presidente, inoltre, ha comunicato che dal 10 settembre scorso i consiglieri regionali Alfonso Marras, Piero Maieli e Gianni Chessa hanno dichiarato di aderire al gruppo di Forza Italia, e che il gruppo Misto ha eletto presidente Alessandro Sorgia e vice Alice Aroni.

Franco Mula (Alleanza Sardegna-Pli), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha chiesto maggiore rispetto sulla puntualità di inizio dei lavori e ha auspicato che il presidente intervenga per fare rispettare gli orari. Franco Mula ha anche evidenziato positivamente le migliorie del settore tecnologico apportare al funzionamento dell’Aula.

Il presidente Piero Comandini ha, quindi, aperto la discussione sul punto all’ordine del giorno della seduta di oggi: la mozione n. 15 (Solinas e più) sulla annunciata chiusura da parte della Portovesme Srl – Glencore della linea piombo e delle gravi conseguenze per i lavoratori e il territorio. Piero Comandini ha ringraziato per la presenza in tribuna dei sindaci dei territori del Sulcis Iglesiente e del Medio Campidano e le rappresentanze sindacali della Glencore. Piero Comandini ha ricordato che «siamo coinvolti in una vicenda estremamente negativa che riguarda la Glencore e sulle ripercussione che ha sui territori del Sulcis e del Medio Campidano» e che domani c’è un importante incontro al Ministero a Roma. La seduta di oggi, ha spiegato, ha l’obiettivo di avviare una discussione aperta che porti all’approvazione di un ordine del giorno unitario. «Non è il momento delle divisioni politiche, ma è il momento del sostegno a questa vertenza che è la vertenza di tutta la Sardegna», ha detto.

Il presidente ha dato quindi la parola al consigliere del Pd Antonio Solinas, presidente della IV commissione (Governo del territorio), che ha illustrato la mozione, le tappe della vertenza e ha sottolineato l’importanza di questa seduta e di questo dibattito che possa dare più forza alla Sardegna nella riunione di domani al ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla possibilità di chiusura della Portovesme srl da parte di Glencore.

Antonio Solinas ha ricordato l’importanza strategica dell’attività della Portovesme srl nella lavorazione dello zinco e del piombo, ma anche i 1200 lavoratori che rischiano di perdere il lavoro e dell’incertezza che stanno vivendo anche le loro famiglie. Per Antonio Solinas è evidente che la Glencore non ha intenzione di tener fede all’accordo sottoscritto con i sindacati sul progetto per la lavorazione dei materiali critici come il litio. Solinas, che ha voluto riunire la commissione che presiede a Portovesme per dare solidarietà ai lavoratori, ha ricordato che la cassa integrazione scade a ottobre. Serve unità, ha continuato, affinché la Glencore tenga fede agli impegni assunti e  bisogna salvaguardare tutti lavoratori. Sicuramente, ha concluso, la Glencore potrà occuparsi delle bonifiche del territorio, attività a cui non potrà sottrarsi.

Per Gianluigi Rubiu (Alleanza Sardegna-PLI) la vertenza della Glencore richiede unità e un lavoro comune di tutte le forze politiche anche in previsione dell’incontro di domani al Ministero. E’ un’azienda strategica per la Sardegna, per il Sulcis Iglesiente, ma anche per l’Italia, ha detto, apprezzando la volontà del ministro Adolfo Urso di convocare il tavolo domani. Anche Gianluigi Rubiu ha ricordato che è in gioco il futuro di 3-4mila cittadini, se contiamo i 1200 lavoratori e le loro famiglie. E’ una vertenza, ha proseguito nel suo intervento, che riguarda la Sardegna intera e non un solo territorio. Portovesme srl rappresenta, ha detto, l’ultimo baluardo dell’industria in Sardegna, settore in questi anni abbandonato. Per Gianluigi Rubiu comunque c’è speranza per la Portovesme srl, con o senza Glencore, visto il grande interesse delle grandi aziende a investire nell’industria in Italia: ieri sono arrivate, ha detto, 15 manifestazioni di interesse per l’ex Ilva di Taranto. Una notizia che fa sperare anche per la Portovesme.

Per Alessandro Pilurzu (Pd) si tratta di una crisi industriale, ma è anche una questione di responsabilità. Per il consigliere quello che sta avvenendo rappresenta l’esempio di un’azione di sfruttamento e poi di abbandono. «Quello che sta avvenendo è inaccettabile», ha ribadito ricordando che nella gestione della crisi è stata evidente la mancanza di trasparenza da parte della Glencore. L’azienda, ha continuato, sembra prenda tempo e questo sta creando incertezza nel territorio. Per Alessandro Pilurzu non è soltanto un problema economico, ma anche etico e la politica sarda ha il dovere di intervenire con decisione in sinergia con il Governo. Il consigliere ha ribadito che la Sardegna non è un terreno da sfruttare e abbandonare e ci vuole rispetto per le lavoratrici, per i lavoratori e per tutto il territorio.

Gianluca Mandas (M5S) ha recitato l’articolo 1 della Costituzione, ricordando che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Ha poi definito drammatica situazione della Portavesme srl, sottolineando che 1200 lavoratori, le loro famiglie e un intero comparto industriale vivono nell’incertezza e nella disperazione. «Non è solo una questione economica ma di giustizia sociale e di responsabilità», ha detto. Non possiamo permettere, ha proseguito, che l’industria del Sulcis e della Sardegna muoia. Per Gianluca Mandas bisogna riprendere a parlare di industria, fare nuovamente programmazione, e ricordare le opportunità legate alla transizione energetica. Il primo obiettivo, però, ha continuato il consigliere è quello di difendere il lavoro affinché lavoratrici e lavoratori  guardino al futuro con speranza e non con paura.

Per Alberto Urpi (Sardegna al centro 20Venti) è importante l’unità di tutte le forze politiche, dei lavoratori, dei sindaci e dei sindacati. «Questo è il momento dell’unità», ha detto, imputando dalla Glencore di aver giocato con il destino dei lavoratori sardi in due territori, il Sulcis Iglesiente e il Medio Campidano, interessati da una grande emergenza occupazionale. Alberto Urpi ha ricordato anche i 40 posti di lavoro persi con la VillaService e ha manifestato apprezzamento per la posizione assunta dal ministro Adolfo Urso.

Per Luca Pizzuto (Sinistra futura) aver dato sovranità ai mercati e alle multinazionali sta portando tutti a pagare un prezzo carissimo da decenni. Abbiamo delle leve che dobbiamo utilizzare, ha detto, ma rendendoci conto con chi abbiamo a che fare e che agiscono in base a leggi di mercato. Pizzuto ha esortato i colleghi a reagire uniti per dare un mandato pieno alla Regione Sardegna nella discussione di domani a Roma. Servono politiche nuove, ha continuato, e aprire a nuovi settori industriali. E’ necessario anche capire dove sono finiti, ha detto, i soldi del Piano Sulcis. Luca Pizzuto ha poi concluso annunciando il voto favorevole all’ordine del giorno e sottolineando che bisogna avere la possibilità di scrivere nuove pagine per il futuro del nostro territorio.

Stefano Tunis (Sardegna al centro 20Venti) ha ribadito il pieno sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie. Il consigliere ha ripercorso le tappe della vertenza Glencore e ha detto che è fondamentale chiarirsi le idee su quale «partita vogliamo giocare: che Glencore rimanga attiva o giocare la partita del dopo». Stefano Tunis ha parlato di programmazione necessaria per attrarre gli investimenti e non certo, ha detto, con l’ultimo progetto di legge della Giunta regionale.

Solidarietà a tutti i lavoratori che lottano per il proprio posto di lavoro è stata espressa anche da Alessandro Sorgia, capogruppo del Gruppo Misto. Il consigliere ha ribadito la volontà della politica di salvaguardare i posti di lavoro e far sì che vengano rispettati gli impegni presi. Non è possibile accettare che 1200 famiglie rimangano senza reddito, ha detto, è a rischio la tenuta sociale del territorio. Per Alessandro Sorgia Regione e Ministero devono prendere posizione forte e decisa nei confronti della Glencore.

Dopo l’on. Alessandro Sorgia, l’on. Franco Mula (Alleanza Sardegna) ha preso la parola e ha detto: «Come disse il ministro Pisanu l’unità è una bambina e va coccolata, non presa a schiaffi. Se dobbiamo e vogliamo essere uniti, per il bene dei sardi e dei lavoratori della Glencore, è inaccettabile leggere i vostri comunicati trionfalistici sulla fine della peste suina. Allo stesso modo pensare di modificare lo Statuto senza chiedere il parere all’opposizione non è un atto molto intelligente né utile. Anche noi siamo pronti ad andare a Roma ma è necessario che la Regione non apra più la porta i “prenditori” come quelli che sono stati insediati negli anni a Ottana come nel Sulcis».

Per i Riformatori sardi l’on. Umberto Ticca «il colosso Glencore non ha messo al riparo negli anni i lavoratori e i siti produttivi. Abbiamo dunque armi spuntate ma al tavolo di domani deve giungere la voce forte e univoca di questo Consiglio. Non possiamo sederci con l’azienda dimenticando il sostegno pubblico che ha ricevuto né è accettabile che l’azienda pensi di non doversi occupare delle bonifiche o del futuro dei lavoratori che vorrebbe abbandonare».

Per Forza Italia l’on. Gianni Chessa è importante riflettere sul fatto che «in Romania ci sono 30 mila aziende italiane mentre la Sardegna non ha un piano industriale e se perdiamo anche i 1.200 posti della Glencore abbiamo perso l’ultimo pezzo di industria della Sardegna. Dobbiamo rafforzare la visita di domani della presidente Todde e dell’assessore Cani per evitare di raccogliere briciole ma per dare una prospettiva all’industria sarda. La speranza della cassa integrazione è un fallimento, dobbiamo puntare a qualcosa di più».

Dai banchi della maggioranza l’on. Sandro Porcu (Orizzonte Comune): «Esprimo solidarietà ai lavoratori della Portovesme srl e ai sindaci, perché non dimentico le vertenze alle quali ho partecipato con la fascia tricolore. Un ordine del giorno ci deve vedere davvero uniti, maggioranza e opposizione. Questi territori e la Sardegna non meritano quel che stanno vivendo».

Parola di sostegno anche da parte di Angelo Cocciu (Forza Italia): «Ho sentito e subito il dolore dei dipendenti di Air Italy, che potevano essere salvati ma la politica, quella che a Roma sta nei ministeri, non ha mosso un dito.  Siamo arrivati a questa situazione perché abbiamo rifiutato nel tempo altre alternative nel campo energetico, come il nucleare, e ne paghiamo le conseguenze».

Dall’opposizione l’on. Paolo Truzzu (FdI): «E’ molto importante l’unità tra noi e con il governo Meloni, ma serve una consapevolezza: che idea di industria per la Sardegna ha la Regione? Piombo e zinco prodotti nel Sulcis sono fondamentali per l’Italia e possono interessare i nuovi acquirenti dell’Ilva ma senza una politica industriale per la nostra isola non andremo molto avanti. Mi dà anche molto fastidio il fatto che questa multinazionale ha fatto extraprofitti ma non ha reinvestito nulla in Sardegna e sui suoi lavoratori.  Nessuno può avere carta bianca, nessuno può stare fuori dalle regole, nessuno può essere esente da responsabilità. Nemmeno la Glencore. E se sarà necessario andremo avanti da soli, anche senza la Glencore».

Per Giuseppe Frau (Uniti) «il momento riguarda l’intera comunità sarda e l’economia della nostra isola, migliaia di famiglie che rischiano di rimanere a terra, senza futuro. Di tutto questo alla multinazionale Glencore importa molto poco: per loro ci sono soltanto i numeri. Per noi ci sono le persone e intorno alle persone noi daremo un forte segnale collettivo».

A seguire, la Giunta. L’assessore all’Industria Emanuele Cani ha preso la parola e ha detto: «La vera questione è che l’Italia non ha una sua politica industriale e questa assenza di programmazione ci porta a vivere sempre sull’onda delle esigenze spicciole. Questa Giunta crede all’industria e in passato non tutti hanno avuto la stessa posizione. Qualcuno ha creduto in passato che la Sardegna possa vivere senza industria, noi abbiamo un’idea diversa e riteniamo che non si possa crescere davvero senza industria. E permettetemi anche di parlare di energia: non c’è industria senza un prezzo competitivo dell’energia e senza infrastrutture efficienti. Anche per questo riteniamo che un atto di democrazia sia fissare un prezzo energetico unico europeo per le industrie, dovunque si insedino».

Tornando alla crisi Glencore, l’assessore Emanuele Cani ha ringraziato «il governo Meloni per la risposta spontanea e contraria davanti all’annuncio di Glencore sullo smantellamento delle linee di produzione. Domani a Roma ribadiremo questo concetto insieme alla disponibilità della Regione a un dialogo con la multinazionale per ridurre il costo dell’energia, che è davvero difficilmente sostenibile».

Il presidente del Consiglio, Piero Comandini, ha quindi comunicato la presentazione di un ordine del giorno sottoscritto da tutti capigruppo. Il documento unitario ripercorre le diverse fasi della vertenza Glencore e impegna, in sintesi, la presidente della Regione e la Giunta «ad adottare tutte le iniziative necessarie e opportune, sia a livello nazionale che regionale, affinché la Glencore tenga fede agli impegni assunti con le parti sociali, con la presentazione del piano industriale, scongiurando il proseguo di attività con la sola linea Waelz e riveda la propria decisione di interrompere la linea zinco, mantenendo gli attuali livelli occupazionale della Portovesme srl, nonché di verificare altre soluzioni possibili per l’acquisizione dello stabilimento».

Hanno dichiarato il voto favorevole e dei rispettivi gruppi di appartenenza i consiglieri: Giuseppe Dessena (Avs); Stefano Tunis (Sardegna2020); Gigi Rubiu (FdI); Luigi Piano (Pd); Francesco Agus (Progressisti); Umberto Ticca (Riformatori) e Gianluca Mandas (M5S).

Posto in votazione l’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità ed il presidente dell’assemblea ha quindi rivolto parole di ringraziamento alle forze sindacali, ai lavoratori, agli amministratori ed ai consiglieri e alle consigliere regionali per il lavoro svolto, l’impegno e l’attenzione dimostrati nei confronti di una vertenza definita, da più parti, come cruciale per l’intera Sardegna.

 

Al via il ciclo di incontri di carattere culturale dedicati alla lettura e organizzati dai Riformatori sardi nell’ambito della Scuola di formazione politica che riprenderà la sua attività con i corsi invernali, previsti a partire dal mese di gennaio 2022. Dopo il grande successo dei primi due cicli della scuola formazione politica con questi eventi si propone di proseguire il percorso di approfondimento culturale e politico, offrendo nuove occasioni di dibattito e confronto.
Le “serate” culturali in cui si articolerà l’iniziativa “Dietro la copertina” – in programma dal 10 settembre – prevedono la partecipazione in presenza secondo le norme di prevenzione Covid vigenti e nella modalità “on line” per chi non potrà essere in sala. Ogni giornata sarà caratterizzata, oltre che dalla presentazione del libro, anche da “cento domande all’autore” che il pubblico potrà rivolgergli. Si parte quindi con i primi quattro appuntamenti, che vedranno la partecipazione, in qualità di autori, di Mario Segni, Luca Barbareschi, Stefano Dambruoso e Beppe Severgnini.
Ad aprire il ciclo di incontri, il 10 settembre sarà la presentazione del libro di Mario Segni “Il colpo di stato del 1964”: l’incontro sarà l’occasione per un ampio dibattito che verrà moderato da Umberto Ticca e a cui parteciperanno il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu ed il sindaco di Quartu Sant’Elena, Graziano Milia.

A seguire gli incontri con Stefano Dambruoso, autore del libro “Jihad. La risposta italiana al terrorismo: le sanzioni e le inchieste giudiziarie. Con storie di «foreign fighters» in Italia”, in programma per il 4 ottobre, che affronterà temi importanti quali la geopolitica, il terrorismo, la giustizia. Nel corso della terza giornata culturale, il 15 ottobre, verrà invece presentato il libro di Luca Barbareschi “Cercando segnali d’amore nell’universo”. Sarà, infine, Beppe Severgnini, il 26 novembre, l’ospite della quarta Giornata. Con il suo libro “Neotaliani”, l’autore farà nuovamente tappa in Sardegna e affronterà i temi legati all’attualità più stretta.
Le iniziative si terranno a Cagliari, all’Hotel Regina Margherita.

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Ambiente, stili di vita, cibo e longevità: gli abitanti delle isole hanno in tutto il mondo corrispondenze e somiglianze. Ma non solo: esistono anche problematiche comuni rispetto alle quali si possono cercare e trovare, attraverso un confronto ed uno scambio mirato, soluzioni condivise.

E’ questo il senso più profondo dell’Islander Summit di Ishigaki, in Giappone.

La Sardegna è stata convocata alla tavola rotonda organizzata nell’isola della Prefettura di Okinawa, insieme ai rappresentanti di Bali (Indonesia) e Kauai (Hawaii, Usa) per portare la propria testimonianza e condividere le esperienze su diversi temi: bellezze naturali, archeologia, salvaguardia dell’ambiente e stili di vita sostenibili, valorizzazione delle emergenze locali (il cibo e le tradizioni, le materie prime, il fenomeno della longevità, ecc.) e tutto ciò che riguarda la nostra isola, comprese le difficoltà oggettive che da sempre affliggono – non solo i sardi- ma appunto tutti gli isolani.

A rappresentare la Sardegna partiranno Andrea Corriga, coordinatore del progetto, Enrico Murgia, sindaco di Seulo e, infine, Riccardo Porceddu, chef dell’Osteria Kobuta.

La conferenza stampa si terrà venerdì 27 settembre, all’hotel Holiday Inn di Cagliari, in viale Umberto Ticca, alle ore 10.30.

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Liberi dalla plastica. È con questo slogan che il gruppo consiliare comunale dei Riformatori sardi ha presentato una mozione, firmata da Umberto Ticca, Raffaele Onnis, Giorgio Cugusi e Marcello Piras, che punta a fare del comune di Cagliari un comune plastic free. Un tema fondamentale anche e soprattutto per il futuro della Sardegna, che «deve spingere ogni cittadino a cambiare i propri stili di vita per adattarli ad atteggiamenti che siano rispettosi dell’ambiente, limitare l’uso della plastica rientra fra questi dato che si tratta di un materiale che inquina il terreno e il mare e che impiega centinaia di anni per biodegradarsi. Oggi chi ha la il compito di governare ha una responsabilità doppia nei confronti dell’ambiente e delle future generazioni: il buon esempio deve partire da noi».

È per questo che, tra i punti con i quali i consiglieri impegnano la Giunta, figura la richiesta di utilizzare, negli uffici comunali, posate piatti, bicchieri, bottiglie e sacchetti tradizionali in materiale biodegradabile e compostabile e (laddove non presenti) a installare e promuove l’uso di distributori dell’acqua pubblici.

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E’ iniziata ufficialmente lo scorso fine settimana la nuova consiliatura del comune di Cagliari. Nella riunione di insediamento, il nuovo sindaco Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia), dimessosi alla vigilia dalla carica di consigliere regionale, ha prestato giuramento ed ha presentato la sua squadra di nove assessori con i quali guiderà il comune di Cagliari nei prossimi cinque anni.

Sei sono consiglieri eletti, sostituiti dai primi die non eletti delle rispettive liste; tre, Paola Piroddi, Alessandro Fuarracino e Viviana Lantini, sono tecnici esterni al Consiglio comunale.

Giorgio Angius (Riformatori sardi)

Vice sindaco ed assessore della Pianificazione strategica e dello Sviluppo urbanistico

Alessio Mereu (Fratelli d’Italia)

Assessore delle Politiche per la Mobilità, della Casa e dei Servizi tecnologici

Paola Piroddi (PSd’Az)

Assessore della Cultura, Spettacolo e Verde pubblico

Alessandro Guarracino (Fratelli d’Italia)

Assessore dell’Innovazione tecnologica, Ambiente e Politiche del mare

Viviana Lantini (Fratelli d’Italia)

Assessore delle Politiche sociali, del Benessere e della Famiglia

Alessandro Sorgia (PSd’Az)

Assessore delle Attività produttive, Turismo e Promozione del territorio

Gabriella Deidda (PSd’Az)

Assessore dei Lavori pubblici

Paolo Spano (Lega)

Assessore delle Politiche della sicurezza, Sport e Patrimonio

Rita Dedola (Riformatori sardi)

Assessore degli Affari generali, Pubblica istruzione, Politiche universitarie e del diritto allo studio, Politiche giovanili e Pari opportunità

Edoardo Tocco (Forza Italia), ex consigliere regionale, il consigliere più votato dell’intera assemblea, è stato eletto presidente del Consiglio comunale.

Questa la composizione del nuovo Consiglio comunale.

Sindaco Paolo Truzzu.

Maggioranza 21 consiglieri.

Fratelli d’Italia (6 consiglieri): Antonello Floris, Enrica Anedda, Corrado Maxia, Pierluigi Mannino, Salvatore Sirigu, Stefania Loi.

Partito Sardo d’Azione (4 consiglieri): Roberto Mura, Antonella Anna Maria Giusy Scarfò, Loredana Lai, Alessandro Fadda.

Riformatori sardi (4 consiglieri): Umberto Ticca, Francesco Raffaele Onnis, Marcello Piras, Giorgio Cugusi.

Lega Salvini Sardegna (2 consiglieri): Roberta Perra, Andrea Piras.

Forza Italia (2 consiglieri): Edoardo Tocco, Alessandro Balletto.

Sardegna 20 Venti (1 consigliere): Antonello Angioni.

Pro Sardinia Unione di Centro (1 consigliere): Aurelio Lai.

Sardegna Forte (1 consigliere): Marcello Polastri.

Minoranza 13 consiglieri.

Francesca Ghirra (candidata sindaco non eletta).

Partito Democratico (5 consiglieri): Matteo Lecis Cocco Ortu, Fabrizio Salvatore Marcello, Rita Polo, Guido Portoghese, Camilla Gerolama Soru.

Siamo Cagliari Sardegna in Comune (2 consiglieri): Marco Benucci, Giulia Andreozzi.

Campo Progressista (2 consiglieri): Matteo Massa, Anna Puddu.

Sinistra per Cagliari (1 consigliere): Andrea Dettori.

Futuro Comune (1 consigliere): Paolo Frau.

Marzia Cilloccu per Cagliari (1 consigliere): Marzia Cilloccu.

 

 

 

 

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Non basta riempirsi la bocca con facili slogan, o aderire alle iniziative semplicemente perché “fa figo”. L’ideale sarebbe calarsi profondamente nella tematica da analizzare e viverla in prima persona, aderendo il pensiero a quel concetto base che Agitamus sta divulgando nelle scuole del nord e sud Sardegna: l’empatia.

Ciò non è accaduto nella giornata conclusiva presso l’Istituto Comprensivo Santa Caterina di Cagliari dove degli emozionatissimi alunni non vedevano l’ora di presentare a genitori e compagni i loro bellissimi lavori imperniati, tra le altre cose, sull’abbattimento delle barriere e l’inclusione. E poi erano tanto agitati perché a seguire le loro esposizioni ci sarebbero stati genitori, parenti ma soprattutto la presidente del CIP Sardegna Cristina Sanna, ex atleta paralimpica in carrozzina e quindi esempio lampante di cosa significhi esigere la pienezza di diritti nella libertà di movimento.

Eppure recarsi nell’auditorium di via Piceno non è stato semplice, perché di fianco ai gradini dell’ingresso non c’era uno scivolo e la presidente era impossibilitata ad affrontarli. Allora si è optato per un passaggio alternativo: praticamente Cristina ha attraversato una “selva oscura” lasciata all’incuria più totale dove le ruote hanno calpestato di tutto e di più prima di arrivare a destinazione.

Ora viene il bello, perché Agitamus vuole produrre cambiamenti e non suscitare scandali. Grazie al suo carattere da scorpioncina affabile e simpatica, la presidente ha posto in luce il disagio con il sorriso tra le labbra, anche perché tra gli alunni coinvolti nel progetto era presente una bambina con i suoi stessi problemi. Ha quindi proposto la ripetizione dell’evento in un luogo più consono alle esigenze di tutti. Proposta appoggiata in pieno dall’ideatore di Agitamus Manolo Cattari, anche lui presente in questa giornata comunque meravigliosa perché il pensiero a volte ha bisogno di ulteriori sussulti prima che diventi concretezza.

«La prima cosa che ho pensato – ha confessato Cristina Sanna – è stata quella di annullare il convegno – ma poi ho meditato sul ruolo che ricopro e alla nostra mission che non è certo quella di generare contrasti, semmai di migliorare l’esistente. Ho deciso di non annullare il convegno per rispetto nei confronti degli alunni che si sono impegnati a 360 gradi nel produrre e mostrare i loro lavori. Credo che i disguidi incontrati in questa circostanza saranno senza dubbio sedimentati da chi li ha vissuti in prima persona e questo è senza dubbio un altro successo di Agitamus.»

Le classi primarie e secondarie hanno poi presentato i loro lavori che saranno replicati in data da destinarsi.

Intanto. la coordinatrice territoriale del progetto Oriana Pistidda ha ufficializzato il calendario delle giornate conclusive nelle scuole del sud Sardegna: il 23 maggio 2019 sarà il turno dell’Istituto Comprensivo Deledda Pascoli di Carbonia (vedere approfondimento in basso), il 28 maggio toccherà all’Istituto Comprensivo Manzoni di Maracalagonis e il 30 maggio al Dante Alighieri Selargius in sintonia con il 1° Circolo Didattico Selargius.

Convegno finale il 31 maggio 2019 alle 9.30 presso l’Holiday Inn, in via Umberto Ticca, a Cagliari.

Atleti e studenti in grande sintonia a Carbonia

«Agitamus è stata un’esperienza forte anche per gli atleti coinvolti a Carbonia. A distanza di qualche settimana rimandano la loro felicità per aver partecipato, ci ringraziano per l’occasione di essersi fatti conoscere e aver socializzato con le nuove generazioni di studenti, rimodulando in alcuni casi, alcune vecchie esperienze scolastiche vissute e non del tutto positive.»

Così Marianna Melis, la psicologa che ha seguito l’evolversi dei lavori (vedere intervista in basso) che hanno visto come protagonista l’Istituto Comprensivo Deledda Pascoli Carbonia con una quinta elementare e una terza media. Con lei, oltre a Oriana Pistidda, hanno contribuito alla buona riuscita dei moduli la dirigente scolastica Gabriella Piras, la maestra Simonetta Avanzato, referente scuola primaria, e la sua collaboratrice Giuseppina Caria; il referente della classe media Gianni Gianeri, è stato supportato da Roberta Aru.

Il progetto concepito dal CIP Sardegna con lo zampino del vice presidente vicario Paolo Poddighe e l’intervento ponderoso della Regione Sardegna ha come sempre coinvolto tre federazioni sportive che orbitano attorno al pianeta paralimpico.

La FITARCO si è proposta con il “fisico” Fabrizio Porrà (ASD Arcieri Uras) accompagnato dai tecnici Marco Busia e Giovanna Gervasi. Nell’ambito del modulo “Pensare e comunicare diversamente” si è dato spazio al bocciofilo Alessio Melis ed al suo allenatore Erenio Matzeu della società Girasole Carbonia, affiliata alla FISDIR. E poi, nel contesto dedicato alla disabilità sensoriale, la parola è andata alla ciclista Ilaria Meloni della società S.C. Monteponi Iglesias che fa capo alla FCI.

A fine moduli la soddisfazione dei protagonisti è sincera. Fabrizio Porrà, dall’alto della sua esperienza trentennale con arco e paglioni, ha potuto impartire anche delle lezioni pratiche ai suoi nuovi amici, in quanto tecnico da 17 anni: dare un assaggio di quello che lui reputa uno sport meraviglioso è stato automatico.

«Tra me e i ragazzi lo scambio reciproco di idee e sensazioni l’ho trovato molto coinvolgente – ha detto Fabrizio – e mi resterà nel cuore. I bambini della classe elementare, oltre ad essere stati più prodighi di domande, mi sono sembrati particolarmente spontanei. Quelli delle medie si sono mostrati più interessati alla pratica della disciplina. Magari qualcuno di loro deciderà di cimentarsi seriamente: i giovani sono il nostro futuro.»

Fresco di medaglia bronzea conseguita nella categoria Elite ai Campionati Italiani di Bocce FISDIR a Loano, Alessio Melis si trova a suo agio con la platea scolastica. «I discenti più piccoli hanno ascoltato, concentrati, il mio particolare vissuto, senza che incontrassi particolari disagi – dice – e con innocenza analizzavano tutte le sfaccettature dei miei interventi mettendoci pure un tocco di simpatia. Ma se sono riuscito a parlare col cuore il merito è del mio tecnico Erenio Matzeu che ha reso più facile l’esposizione. Lui è una spalla importante, da solo non ce l’avrei fatta».

In una scuola del Sulcis non poteva mancare anche una campionessa di lusso autoctona come Ilaria Meloni di Nuraxi Figus. La ciclista ipovedente con il suo tandem ha fatto sognare i suoi tifosi con la maglia rosa al Giro d’Italia, un secondo posto nel campionato italiano di ciclocross e due titoli italiani su pista.

«Agitamus è un progetto innovativo – commenta Ilaria – che mi ha consentito di vivere un’esperienza bellissima nel modo di vedere le cose. La porterò nel mio cuore e ringrazio lo staff del progetto per questa meravigliosa occasione, sperando di ripeterla al più presto.»

Poi esterna lo slogan che ha trasmesso alle scolaresche: «La vita mi ha chiamato per essere spettinata».

Parla la psicologa Marianna Melis: «La libertà di rompere gli schemi precostituiti è stata una prerogativa degli alunni di Carbonia».

Era presente da semplice spettatrice al convegno finale dell’Istituto Comprensivo Santa Caterina di Cagliari. Di sicuro neanche la psicologa Marianna Melis si sarebbe aspettata un incidente di percorso di quelle proporzioni, ma tutto serve per crescere e migliorare: «Le riflessioni passano spesso dal toccare con manodice – e, talvolta, si comprende come non sia scontato parlare di accessibilità». Di sicuro sarà molto ferrata nel coordinare l’appuntamento finale al Deledda Pascoli di Carbonia.

Come si sono posti i ragazzi sulcitani di fronte al concetto di inclusione?

A loro non è affatto sconosciuto, l’impressione che da subito ho avuto è quella di poter “trovare spazio”. Gli alunni e i professori di 3ª media, ci hanno dato la conferma che per loro è stato un processo durato nel tempo, hanno lavorato tanto con diverse difficoltà affrontate insieme. A ciò si aggiunga l’attenzione dei professori agli aspetti emotivi e psicologici; ne è seguito un confronto sincero dal quale sono nate delle belle amicizie e una classe coesa.

Le sensazioni venute fuori, invece, dall’interazione con i bambini di quinta elementare?

Ho avuto a che fare con una classe accogliente e piena di ricchezza con bambini spontanei e liberi capaci di riflessioni profonde. Durante le giornate passate insieme abbiamo parlato di empatia, fiducia, rispetto, impegno e per loro non è stato difficile avvicinarsi e provare a mettersi nei panni degli atleti e di chi vive una disabilità. Le domande dei bambini sono arrivate, dirette e puntuali, genuine e commosse solo come chi è libero di emozionarsi sa fare.

Quali effetti sprigionerà la missione Agitamus a Carbonia?

Tutte queste parole non sono rimaste lì, sono state un semino piantato nel profondo che ha iniziato a germogliare. Durante l’ultimo modulo dedicato al curricolo verticale, gestito e organizzato interamente dagli alunni, è capitato un momento inaspettato che voglio raccontare. Dopo le diverse attività proposte, i ragazzi di 3ª hanno gestito anche le riflessioni finali in cerchio, quella che noi adulti chiamiamo la “verifica degli apprendimenti”.

Cosa è emerso?

Alla domanda di una studentessa “cosa significa che vorresti che tutti ci volessimo bene?” i bambini di 5° sono tornati sul tema dell’inclusione e uno di loro ha raccontato il suo stato d’animo nei confronti di una loro compagna straniera presente in quel momento nel cerchio, bersaglio a scuola di “scherzi” e prese in giro. Prendono la parola a turno, ascoltandosi: molti di loro pensavano che lei non fosse consapevole di cosa le capitasse intorno, che forse non capisse bene per via della lingua e invece lei di tutto questo si è sempre accorta in silenzio, un silenzio di chi forse, nella sua giovane vita, ne ha già viste troppe e più terribili per protestare ancora.

In seguito che è accaduto?

Seppure con fatica è voluta restare nel gruppo a sentire le motivazioni di quei “giochi” nei suoi confronti; fra le lacrime cercava un senso e ascoltava i compagni. Hanno visto coi loro occhi quanto le parole possono far male e si sono sentiti responsabili. Parlando con lei in prima persona si sono scusati guardandola finalmente in faccia. Interrompere quei brutti scherzi significava per loro l’esclusione dal gruppo e così preferivano far finta di niente. Qualcuno non ha partecipato ritenendo il tutto molto sgradevole spezzando così la catena. Alcune bambine hanno invece notato la sua gentilezza ed educazione, nonostante tutto.

Che conclusioni trarre da questo episodio?

Mi ha fatto riflettere il pensiero, evidentemente errato, che l’affrontare l’argomento con lei e scusarsi direttamente la facesse soffrire di più rispetto al far finta di niente e cercare una soluzione in sua assenza. Già in classe le insegnanti avevano parlato di questi episodi ma la potenza di averlo elaborato tra loro, con la bambina presente e stimolati da ragazzi di qualche anno più grandi, è stata fortissima. Lei finalmente si è sentita capita e considerata ed è stata parte di quel gruppo.

E gli atleti cosa hanno trasmesso a voi uditori?

La profonda umanità, la voglia di esserci e di poter parlare di sé senza tabù, il far parte di un gruppo e sentirsi apprezzati, il non volersi sentire per forza protetti e trattati come incapaci ma potersi esprimere con le proprie qualità dando valore a ciò che si sa, si vuole e si si può fare, l’avere il tempo, trovare il proprio tempo per prendersi una rivincita con sé, con gli altri, con la vita.

Si sviluppa qualcosa di altamente proficuo..

La ricchezza nasce dalla diversità, dal mettersi in gioco e qualche volta dall’uscire fuori dai propri schemi. In tutto questo esprimo il mio l’orgoglio per gli alunni e i ragazzi che, seppur vicina fisicamente in alcuni momenti, hanno portato avanti la lezione in autonomia e in modo encomiabile.

Concludendo?

Le società sportive vogliono esserci e partecipare, proporsi come riferimento nel territorio anche dopo Agitamus, sicuramente un progetto che mette le sue radici e fa germogliare nuovi frutti.

ASD Sulcis Calcio a 5

L’ASD Sulcis Calcio a cinque Santadi non ce l’ha fatta! La squadra cagliaritana, allenata da Massimo Piccoi, ha superato con il minimo scarto, 2 a 1, la formazione sulcitana, allenata da Luca Catta, sul campo del Palaconi di Cagliari, ed accede così agli spareggi per la promozione in serie B, in programma in Toscana.

La partita è stata equilibrata e molto nervosa. La Delfino ha guadagnato un doppio vantaggio nel primo tempo, con un autogoal di Tore Mereu e un goal di Michele Giua. Nel secondo tempo sono stati espulsi Umberto Ticca ed Alessio Etzi e le due squadre hanno proseguito la partita in quattro uomini. La squadra sulcitana ha avuto l’opportunità di rientrare in partita con un rigore che ha portato anche all’espulsione di un secondo giocatore della squadra cagliaritana, Marco Meloni, ma il portiere Enrico Lampis ha neutralizzato il tiro di Andrea Perdighe. Nel finale, con la superiorità numerica, è andato in goal Mattia Murgia ma non è rimasto tempo per riagganciare la Delfino che ha finito con l’imporsi per 2 a 1.

Delfino e Sulcis Calcio a cinque si erano qualificate per i play-off classificandosi rispettivamente al secondo ed al terzo posto, dietro l’Asso Arredamenti, promossa direttamente in serie B, nel campionato di serie C1.