22 November, 2024
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Niente è semplice, al tempo del Coronavirus, meno che mai l’attività degli autotrasportatori e degli autisti che quotidianamente, spesso in silenzio, montano sugli autocarri e partono, non senza timore, per la loro preziosa missione, quella di garantire il funzionamento dell’intera catena logistica e distributiva in Italia e nella nostra isola.

«Vogliamo ringraziare l’Autotrasporto merci, che pur in difficoltà continua ad offrire il servizio essenziale di approvvigionamento dei beni, siano essi primari come quelli della filiera agroalimentare, dei farmaci, dei rifornimenti ospedalieri, siano essi necessari a sostenere l’intera popolazione in questo momento di emergenza estrema in tutto il Paese», afferma Valentina Codonesu, responsabile regionale CNA FITA, l’Unione dei Trasporti che monitora le attività delle imprese del comparto anche in questa emergenza Covid-19.

Numerose le crescenti criticità per gli autotrasportatori e per i loro autisti riscontrate dall’Associazione da quando ha avuto inizio l’incubo Coronavirus.

Tra queste: il blocco dell’attività per alcune tipologie di trasporto, legate a beni o attività sospese dai provvedimenti governativi; il caos nei porti e le difficoltà organizzative dei viaggi e degli imbarchi, prima del chiarimento sulla libera circolazione delle merci richiesto e ottenuto da CNA FITA alle ordinanze del presidente Christian Solinas n. 4 e 9/2020, nonché derivanti dalla riduzione delle tratte marittime passeggeri-merci; la difficoltà a trovare aree di servizio aperte, spazi di sosta dove potersi rifocillare e addirittura dove poter espletare i propri bisogni fisiologici lungo strade e autostrade, a seguito delle restrizioni governative sull’apertura delle attività di bar e ristorazione; i blocchi e rallentamenti da incubo lungo frontiera (es. Austria, Slovenia); le attese interminabili e pregiudizievoli nelle aziende committenti per carico e scarico delle merci; il rallentamento delle attività pubbliche funzionali allo svolgimento dell’attività di autotrasporto su strada (Motorizzazioni, CCIAA); la necessità di maggiori garanzie e sicurezze contro il rischio di contagio, tra cui quelle riguardanti la necessaria distanza sociale, nonché il reperimento di mascherine FPP2/3 – tutt’ora merce rara – come obbligatoriamente richiesto da alcuni depositi di smistamento delle merci.

A quest’ultimo proposito è stato finalmente emanato dal MIT nella serata di venerdì 20 marzo, il “Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19 nel settore del trasporto e della logistica”, un testo sollecitato da settimane da CNA FITA a tutela della sicurezza dei tanti autotrasportatori impegnati in prima linea a far andare avanti il Paese in questa emergenza. Il testo è stato condiviso dal ministro Paola De Micheli e le associazioni di committenti, del Trasporto e della Logistica, e dei Sindacati dei Lavoratori.

«Rappresentiamo uomini e donne coraggiosi, che rischiano in prima linea per garantire i servizi minimi e supportare i bisogni di aziende, famiglie e cittadini. Per questo è imprescindibile il senso di responsabilità e il rispetto delle norme di sicurezza da parte dell’intera filiera del Trasporto e della Logistica a tutela degli autistiafferma Franco Pinna, presidente regionale e vicepresidente nazionale CNA FITA –. Ci impegneremo perché gli sforzi di questa categoria non vengano dimenticati dai Governi e dalle Istituzioni nei futuri provvedimenti che dovranno sostenere la ripresa economica.»

 

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Non c’è pace per l’Autotrasporto in Sardegna. Il nuovo caro traghetti “green” da gennaio 2020 porterà un aumento medio tariffario del 25%, dovuto alla scelta unanime dei principali armatori operanti in Sardegna di utilizzare un costoso carburante che ridurrà le emissioni di zolfo, come richiesto dal Regolamento europeo IMO 2020. Scelta unanime delle compagnie di navigazione anche sul valore da “ribaltare” all’utenza che trasporta merci per rientrare del proprio costo di esercizio: da 5 a 8 €/mt, con stesso importo sulle medesime tratte (ad es. sulla Livorno-Cagliari e sulla Civitavecchia-Cagliari, sia Gruppo Onorato che Grimaldi Group operano identico aumento di 8€/mt), che significa circa 250 € in più ad autocarro o semirimorchio per andare e venire dalla Sardegna e tariffe che lievitano fino a oltre 750€ + Iva per singola tratta (1.500 € + Iva in andata e ritorno).

Tante sono le segnalazioni di protesta ed esasperazione che arrivano in questi giorni dagli autotrasportatori all’Unione di Trasporto FITA della CNA.

«I calcoli sui sovraccosti tariffari restituiscono cifre da capogiro per le aziende artigiane di autotrasporto, che come è doveroso ricordare rappresentano ben il 73% del totale delle imprese in Sardegna – spiega Valentina Codonesu, responsabile regionale CNA FITA -. Abbiamo svolto un approfondimento sui volumi di traffico settimanale, mensile e annuale di diverse nostre aziende, certificando aumenti per centinaia di migliaia di euro all’anno in capo ai singoli operatori, che segneranno una distanza incolmabile dei nostri operatori con le aziende concorrenti della penisola e siderale con la concorrenza europea.»

«Da anni abbiamo fatto nostra la battaglia per la mobilità delle merci da e per la Sardegna e la riduzione dei sovraccosti generati dal dover necessariamente utilizzare i trasporti marittimi – aggiunge Francesco Pinna, presidente CNA FITA -. E in verità ci siamo spesso sentiti soli, come se questo fosse un problema del solo Autotrasporto e non dell’intera economia isolana. Oggi finalmente anche le imprese di altri comparti dialogano con noi riconoscendo che questa è una priorità dell’intero mondo produttivo e dei servizi, e che le rivendicazioni di condizioni di competitività paritarie sono interesse comune e condiviso.»

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Ci sono novità importanti per gli uffici della Motorizzazione Civile della Sardegna: entro il 2019 il ministero dei Trasporti procederà all’assunzione di quattro o cinque amministrativi che si aggiungeranno agli otto ingegneri recentemente  assegnati alla Sardegna. Un’iniezione importante di professionalità che servirà, almeno in parte, a sanare la drammatica situazione degli UMC di Sassari, Cagliari, Nuoro e Oristano. Le figure amministrative entreranno a far parte dell’organico della Motorizzazione grazie ad un provvedimento di urgenza richiesto ed ottenuto dal deputato del Movimento 5 Stelle, Nardo Marino, componente della commissione Trasporti della Camera, a seguito del sopralluogo negli uffici dell’ente di Sassari avvenuto lo scorso 21 ottobre. Il personale amministrativo verrà attinto dalle graduatorie di concorsi pubblici, ancora in corso di validità, anche approvate da altre amministrazioni. E’ il caso dell’Università di Sassari che tramite un accordo con la Direzione del personale del ministero dei Trasporti ha ceduto le proprie graduatorie consentendo così di porre un freno al progressivo svuotamento dell’organico causato dall’assenza di concorsi pubblici e dal mancato turn-over dei dipendenti in pensione. I neo assunti si aggiungeranno agli otto ingegneri assegnati dal Ministero alla Sardegna: arriveranno entro i primi mesi del 2020.

«La situazione degli uffici della Motorizzazione Civile in Sardegna – commenta Nardo Marino – richiedeva l’applicazione di misure d’urgenza che garantissero la ripresa del lavoro negli uffici da tempo costretti a rinviare i collaudi, le revisioni e altre pratiche urgenti. I disagi causati dalla carenza dell’organico hanno prodotto effetti negativi sull’intero settore: a soffrirne sono gli autotrasportatori, le autoscuole, gli stessi dipendenti degli uffici della Motorizzazione e ogni singolo utente. Questo provvedimento è solo un primo passo, l’inizio di un percorso che deve portare alla soluzione definitiva del problema. Continueremo a chiedere altri fondi per soddisfare il reale fabbisogno di organico.»
Le criticità, note da tempo, sono state evidenziate durante il sopralluogo in via Caniga, alla presenza del dirigente dell’ente, Marco Pes, di Valentina Codonesu responsabile regionale della CNA FITA e dei rappresentanti di Agenzie pratiche auto, Unasca e Confarca.  La riunione ha consentito al deputato di raccogliere le istanze e chiedere al MIT di intervenire, grazie anche alla importante collaborazione dell’Università di Sassari, con misure di urgenza. La risposta è stata tempestiva ed efficace. «Nei prossimi giorni è in programma l’audizione, in commissione Trasporti, della Direzione generale per la motorizzazione civile sulle questioni organizzative relative agli uffici periferici. Il ripristino dei numeri minimi dell’organico – conclude il deputato M5S – è fondamentale anche per garantire alle comunità intere, non solo alle categorie direttamente coinvolte, adeguati livelli di sicurezza sulle strade”.

«Siamo orgogliosi di aver ottenuto questo risultato per i nostri autotrasportatori, ma non ci fermiamo. Continueremo a fare proposte per risolvere definitivamente la condizione inaccettabile in cui versa la Motorizzazione in Sardegna», affermano i vertici sardi della CNA Fita, Franco Pinna, presidente CNA FITA Sardegna e Valentina Codonesu, responsabile CNA FITA Sardegna.

«Quindici risorse in più nell’arco di 6 mesi – tra ingegneri e amministrativi e riconferma dei funzionari in comando – sono senza dubbio un risultato positivo, anche se parziale rispetto al bisogno di organico reale degli uffici UMC», affermano Franco Pinna e Valentina Codonesu che ricordano come la CNA Fita abbia proposto tra le varie misure per superare questa condizione di emergenza l’inserimento, peraltro previsto per legge, di personale idoneo in altri concorsi pubblici ancora in corso di validità. «Ringraziamo l’impegno del deputato Marino che se n’è fatto portatore in tempi record, ottenendo l’accordo tra amministrazioni necessario per l’inserimento del personale – concludono Franco Pinna e Valentina Codonesu -. E’ un risultato corale che fa ben sperare, e che restituisce fiducia nel lavoro di rappresentanza e nella capacità di azione politico-amministrativa.»

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Autotrasportatori sardi a confronto nell’Assemblea annuale CNA FITA, in corso di svolgimento a Oristano presso l’Hostel Rodia. Ad introdurre e animare il dibattito ci sono i vertici nazionali (Patrizio Ricci e Mauro Concezzi) e regionali (Francesco Pinna e Valentina Codonesu) dell’Unione di trasporto CNA, insieme all’avv. Giovanni Scoccini (Roma). Numerose le questioni in discussione che riguardano il comparto, sia al livello regionale – con aggiornamento sulle condizioni della Motorizzazione, dei porti e degli interventi infrastrutturali in Sardegna – che sul piano nazionale ed europeo – con approfondimenti sulla Class Action contro i produttori di veicoli industriali per il cartello dei prezzi accertato dalla Commissione Europea nel 2016, sul Fondo autotrasporto, sugli incentivi per la sostituzione del parco veicolare, sull’attuazione del servizio di revisione dei mezzi pesanti alle officine private.

Peggiora la già insostenibile condizione degli uffici territoriali della Motorizzazione in Sardegna.

Lo scorso giugno la CNA FITA aveva denunciato le inefficienze dell’amministrazione, il sottodimensionamento degli organici derivante dal blocco dei concorsi pubblici e dal mancato ricambio generazionale dei dipendenti in pensione, i sovraccosti e i rischi scaricati sul sistema delle imprese. Da tale denuncia è scaturita un’ispezione degli uffici da parte della Direzione Centrale della Motorizzazione Civile, sui cui esiti non trapela ancora alcuna informazione.

«I disagi per l’utenza – autotrasportatori, autoscuole ed agenzie pratiche auto – sono inaccettabili – dichiara la responsabile regionale della CNA FITA Valentina Codonesu -: mentre i ritardi e l’operatività ridotta degli uffici scaricano rischi e sovraccosti sulle aziende, l’amministrazione centrale tace. Capiamo che il cambio di Governo abbia determinato nuovi riferimenti apicali nelle amministrazioni, ma le imprese pagano ogni giorno le incertezze della politica e le inefficienze burocratiche

Nel frattempo, i numeri dell’organico degli uffici si sono ulteriormente ridotti, segnando i minimi storici in Sardegna: nella sede di Cagliari, col pensionamento di 7 unità nel 2019, restano in servizio 29 persone, di cui alcune part-time; nella sede di Sassari, col pensionamento di 3 unità nel 2019 e la cessazione distacco di altri 2 dipendenti, restano 12 persone, di cui alcune part-time; nella sede di Oristano, col pensionamento di 3 unità entro marzo 2020 – tra cui gli unici due tecnici in servizio – restano 11 persone con rischio di blocco del servizio revisioni e dei collaudi; nella sede di Nuoro restano in organico sole 6 unità, ma non si hanno notizie sul rinnovo del comando di due funzionari della Provincia di Nuoro in scadenza imminente, necessari per scongiurare la paralisi delle attività con gravi disagi per i cittadini e le aziende del territorio.

In tutte le 4 sedi si prevedono inoltre ulteriori pensionamenti nel 2020 e nel 2021, senza certezza sulla possibilità di nuove assunzioni.

«Sappiamo che in questo momento è in fase di svolgimento un concorso nazionale per ingegneri che potrebbe portare in Sardegna 7-8 funzionari, ma oltre a non avere certezza sul quando avverrà la presa di servizio, ci appaiono assolutamente insufficienti a garantire il regolare funzionamento degli uffici rispetto all’utenza di cittadini e imprese che richiedono i servizi», aggiunge Valentina Codonesu.

«Noi autotrasportatori siamo all’esasperazione – afferma Francesco Pinna, presidente regionale Cna Fita -. Vogliamo risposte concrete dopo l’ispezione della Motorizzazione Centrale avvenuta ad agosto, non è più possibile andare avanti in questa condizione, la misura è colma. Serve un piano straordinario urgente che restituisca dignità e piena operatività agli uffici che esercitano servizi e funzioni vitali per la nostra attività di autotrasporto

Al centro del dibattito anche la necessità di rendere operativa, con la modifica dell’art. 80 Codice della Strada, la possibilità di conferire la revisione dei mezzi pesanti alle officine private, prevista con la legge di Bilancio nazionale del 2019.

Secondo Mauro Concezzi, responsabile nazionale CNA FITA, si tratta di “una misura importantissima che ovvierebbe sull’intero territorio nazionale alla cronica carenza di personale degli uffici territoriali delle Motorizzazioni e alle conseguenti criticità che gravano sulle imprese di autotrasporto».

Intanto va avanti positivamente l’azione collettiva intrapresa nel 2017 dalla CNA FITA in favore degli autotrasportatori per il risarcimento del danno subito a seguito del cartello dei prezzi dei veicoli industriali da parte delle principali case costruttrici, accertato dalla Commissione Europea nel 2016. L’iniziativa ha coinvolto, al 2018, oltre 3000 aziende di autotrasporto del sistema CNA con 15.300 veicoli industriali sul piano nazionale di cui 156 aziende per circa 750 autocarri in Sardegna. L’azione è valsa alla CNA FITA il prestigioso riconoscimento del Premio Antitrust 2017 – riservato alle Associazioni di imprese – da parte dell’Autority Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) per essersi distinta nella diffusione dei valori della concorrenza e della tutela di diritti dei consumatori, a testimonianza della bontà dell’iniziativa e della vicinanza istituzionale nella lotta per la concorrenza sul mercato e la tutela delle imprese.

«L’azione collettiva è aperta – hanno spiegato i vertici regionali Pinna e Codonesu – i nostri uffici sono disponibili a fornire le informazioni necessarie a chi volesse partecipare. Continuiamo nell’impegno a tutela delle piccole e medie imprese, a cui diamo la possibilità di recuperare il danno subito da un operare illecito che ha determinato sovrapprezzi medi stimabili intorno al 15-20% del valore dei veicoli

 

 

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Riaprono la SP 25 dir. Loculi-Onifai e la Circonvallazione – collegamento SP 25 a SP 72 dir. Onifai – Loculi ai mezzi che superano i 70 quintali, entrambe con limitazione di velocità a 30 km/h. Un risultato importante targato CNA FITA Sardegna, dopo anni di divieti al traffico pesante dei mezzi impegnati soprattutto nelle attività economiche estrattive, di cava e alimentari, che costava agli operatori interessati cifre da capogiro, complessivamente circa 500.000 euro all’anno. 

Numerose e forti le rimostranze degli autotrasportatori pervenute da tempo in CNA FITA, che ha quindi analizzato flussi e percorrenze degli operatori impegnati nella deviazione dalla S.S. 131 DCN per destinazione Orosei, rilevando i sovraccosti derivanti dai chilometri in più percorsi in ragione dei divieti che impedivano il transito sia nel centro abitato che nella circonvallazione intorno al comune di Irgoli.

Un percorso quotidiano obbligato in media per 55 operatori, costretti a percorrere la SP38 e imboccare la SP 129 per 25 km fino al bivio di Onifai, anziché i soli 16 km del percorso SP 25 Loculi-Irgoli-Onifai. «Eliminiamo sovraccosti pesantissimi per gli operatori quotidianamente interessati al percorso alternativo dei divieti ad oggi esistenti – spiega Valentina Codonesu, responsabile regionale CNA FITA. Ben 18 km in più – considerato che i servizi di trasporto prevedono di norma una doppia percorrenza su strada in andata e ritorno, per giunta su strade meno scorrevoli e con forti pendenze, ad una velocità commerciale media di 1,9 €/km. Una maggiorazione giornaliera che complessivamente si aggira intorno ai 1.881 €, circa 34 € per il singolo autotrasportatore. E che, parametrato su un mese di lavoro, ammonta a 41.382 €, circa 752 € per operatore, e diventa una cifra esorbitante se affrontata su base annua per complessivi 496.584 €, circa 9.000 € a carico di ogni singola azienda».

Conti alla mano, la CNA FITA ha richiesto un incontro urgente alla prefettura di Nuoro, ANAS Sardegna e comune di Irgoli per discutere delle problematiche di percorrenza delle strade statali, provinciali e comunali del Nuorese, in particolare in relazione ai divieti di transito. Alla richiesta dell’associazione artigiana è seguito un sollecito riscontro da parte della prefettura di Nuoro, che ha convocato a fine ottobre un tavolo di confronto con gli interlocutori interessati, allargandolo anche alla provincia di Nuoro ed al comune di Orosei.

«Un incontro utile, nel quale è stata possibile una composizione dei diversi interessi – afferma Francesco Pinna, vicepresidente nazionale e presidente regionale CNA FITA -. Abbiamo apprezzato la sensibilità dimostrata dalla Prefettura e dall’amministrazione comunale di Irgoli, con la quale abbiamo lavorato in sinergia per ottenere questo risultato che preserva la sicurezza, valore per noi imprescindibile, ma che abbatte di circa 500.000 euro annui i costi sostenuti dagli autotrasportatori che transitano quotidianamente nel territorio. Ma è evidente che occorra una programmazione territoriale condivisa sulla viabilità extracomunale, affinché gli impegni e i risultati possano essere duraturi.»

Verranno pubblicate domani, 28 novembre, le due ordinanze del Sindaco che rettificano le disposizioni di divieto di transito in entrambi i sensi di marcia della SP 25 e la Circonvallazione di collegamento SP25 e SP 72, disposte per i mezzi pesanti negli anni 2015 e 2017.

«Siamo venuti incontro alle esigenze degli autotrasportatori – dice Ignazio Porcu, sindaco di Irgoli – consapevoli della forte crisi che vive questo comparto. Purtroppo, su di loro si abbattono anche le conseguenze di una Provincia priva di fondi e di una Regione che i fondi preferisce destinarli da tutt’altra parte. Gli ultimi interventi di manutenzione sulla SP 25 sono stati fatti dal comune di Irgoli per 40.000 €; sulla SP72 gravano segnalazioni di cedimenti – mai sistemati e peggiorati per tempo – da oltre due anni. La nostra circonvallazione ha subito un ultimo intervento di manutenzione con un esborso comunale, in compartecipazione al finanziamento, di 150.000 su 450.000 €. Per un piccolo Comune come Irgoli è troppo. L’importanza delle nostre strade si evidenzia solo quando si rilevano i costi per il mondo economico, ma mai quando c’è da ricorrere alle manutenzioni. Oggi siamo noi ad aprire le porte ad una mediazione, e ci impegniamo a garantire la viabilità nel nostro centro, ma aspetto risposte concrete dalla Protezione civile e dalla Regione, o saremo costretti a fare un passo indietro e imporre nuovamente i nostri vincoli a tutela della sicurezza e integrità delle strade.»