21 November, 2024
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L’Università di Cagliari e Giulia giornaliste promuovono un incontro-seminario su alcuni temi di grande rilevanza sociale: lavoro delle donne, discriminazioni di genere, divario salariale, molestie sessuali e sessiste sul lavoro. Mercoledì 23 maggio, nell Aula Motzo della Facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari, dalle ore 10.00 alle 13.00, studiose, economiste, professioniste, imprenditrici, forniranno dati ed elementi per tracciare il quadro aggiornato relativo alla nostra isola.

Elisabetta Gola, docente di Teoria dei linguaggi tra le promotrici del convegno, afferma: «Ci sono ancora schemi, pregiudizi e stereotipi che spesso rendono più complicata la vita lavorativa delle donne rispetto a quella dei colleghi. Divisioni e barriere che devono essere superate nel rispetto della diversità e specificità proprie di ciascun genere».

Oltre alla rettrice dell’Università di Cagliari Maria Del Zompo ed alla presidente della Facoltà di Studi Umanistici Rossana Martorelli, interverranno l’assessore regionale del lavoro Virginia Mura che farà il punto sulle misure a favore dell’occupazione femminile e per l’impresa, la Consigliera di parità, Tiziana Putzolu, che analizzerà il fenomeno delle molestie nell’ambito delle discriminazioni, l’avvocata Valeria Aresti che si occuperà di molestie e stalking sulla base di sentenze su casi locali.

«La disparità di genere sul lavoro deve essere affrontata con un approccio multidisciplinare – sostiene Susi Ronchi, coordinatrice di Giulia giornaliste -. Servono ottiche, competenze diverse e l’attenzione quotidiana dei media per comprenderne a fondo le origini e contrastarne gli effetti.»

La riflessione sarà sollecitata dalla presentazione del libro della giornalista Mara Cinquepalmi “Donne di carta”. Intervengono anche l’imprenditrice Luisella Cardia (PRO.MI.S.A.), la Segretaria regionale della Cgil Caterina Cocco, la consulente del lavoro Francesca Bragaglia, la presidente di Lamas e Sardegnasopratutto Maria Antonietta Mongiu, la direttrice della CNA di Rieti Enza Bufacchi che proporrà una riflessione sulle differenze di stile di leadership e sulla necessità di formazione nella direzione del rispetto delle differenze di genere, le docenti universitarie Francesca Ervas (filosofa del linguaggio), Michela Floris (esperta in Economia famigliare), e Valentina Favrin che  racconterà la realtà della tratta delle donne migranti.

La tavola rotonda, coordinata dalla giornalista Carmina Conte, sarà preceduta da un’introduzione dei Presidenti dell’Ordine dei giornalisti Francesco Birocchi, del Corecom Mario Cabasino, dell’Assostampa Celestino Tabasso.  

Partecipano gli studenti dell’Istituto Superiore Primo Levi di Quartu, nell’ambito dell’alternanza Scuola/Lavoro. L’evento rientra nella manifestazione ”25 novembre tutto l’anno”, promossa dalla Rettrice e dal Comitato Unico di Garanzia, cui la Facoltà di Studi Umanistici aderisce.

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Sorrentino_e_Frongiaconferenza_stampa_1

L’ospedale San Giovanni di Dio riapre le sue porte il 14 e il 15 maggio per Monumenti aperti. Un’edizione speciale, questa, dopo lo strepitoso successo dell’anno scorso con le oltre 15mila persone che hanno visitato i sotterranei, dove i cagliaritani trovarono rifugio e salvezza quando i bombardamenti del 1943 devastarono Cagliari. Ed è in quei sotterranei  che è stato girato il documentario Quello che c’era, una delle novità più importanti di questa edizione ricchissima di storia, cultura, spettacolo e di novità: per la prima volta il San Giovanni di Dio viene “adottato” dagli studenti che diventano per due giorni i veri protagonisti del monumento e l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari fa il suo ingresso nel Comitato scientifico di Monumenti aperti.

Il programma della manifestazione è stato presentata questa mattina nell’Aula Motzo della Facoltà di Studi Umanistici dell’Università dal commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino, dal Rettore dell’Ateneo cagliaritano, Maria Del Zompo e dal presidente di Imago Mundi, Fabrizio Frongia.

Il documentario è frutto di un grande lavoro di Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari, del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Cagliari e degli studenti del Gruppo C-nema del laboratorio audiovisivo (coordinato dal regista Marco Antonio Pani) all’interno dell’insegnamento dei linguaggi del Cinema, della Televisione e dei New Media, del prof. Antioco Floris. Protagonisti assoluti i due testimoni, Mario Seguro (88 anni) e Mariano Frongia (78), che si sono salvati proprio grazie al San Giovanni e ai suoi sotterranei. Un racconto emozionante quello di Seguro e Frongia, che fanno rivivere le terribili giornate del 1943, quando Cagliari fu completamente rasa al suolo dagli aerei alleati. Un cortometraggio che parla di un pezzo di storia della città ma che è anche memoria per le future generazioni.

Un progetto che si è realizzato grazie alla partnership con il corso di laurea in Scienze della Comunicazione, come è stato sottolineato dal presidente della Facoltà di Studi Umanistici Rossana Martorelli, dalla coordinatrice del corso di laurea, Elisabetta Gola, e dal manager didattico, Valentina Favrin.

Il Gruppo C-nema è formato dagli studenti Francesco Campus, Jaime Cocco Ciboddo, Giuseppe Lai, Cristina Marci, Silvia Marci, Francesca Murgia, Luca Palmieri, Francesca Pili, Francesca Salis, Dafne Satta, Alessio Simbula, Bruna Francesca Sini.

Per la prima volta quest’anno, come ha spiegato il commissario straordinario dell’Aou, Giorgio Sorrentino, sono gli studenti che diventano “padroni” dell’ospedale. I ragazzi di due scuole medie (via Piceno-istituto comprensivo Santa Caterina di Cagliari e Rosas-Istituto comprensivo n. 2 di Quartu) faranno da “ciceroni” e illustreranno ai visitatori le bellezze del San Giovanni e dei suoi sotterranei. Una grande novità che assieme al progetto di alternanza scuola-lavoro elaborato con Imago Mundi, ha proprio l’obiettivo di valorizzare il Civile. «Non è un caso – spiega Sorrentino – che il nostro slogan di quest’anno sia: “San Giovanni di Dio, il Monumento della Salute”. Perché è qui, nell’ospedale più antico della città, che i cagliaritani hanno trovato e continuano a trovare un punto di riferimento». Ovviamente i ragazzi cureranno le visite guidate sotto la supervisione dell’Associazione dei dipendenti dell’Aou, Mariposa, vero motore delle iniziative culturali al San Giovanni.

Nella due giorni di Monumenti aperti sono tre gli appuntamenti musicali. Sabato14, alle 17.00, si esibirà nella hall del San Giovanni di Dio, il coro polifonico di Sinnai S’Addura. Domenica 15 due appuntamenti: alle 10.00 esibizione del gruppo Cuncordia a Launeddas; alle 11.30 nella Cappella del San Giovanni di Dio l’orchestra della scuola media a indirizzo musicale Rosas di Quartu, pluripremiata a livello nazionale. Infine, la mostra di piante officinali disegnate ad acquarello dell’artista sarda di fama internazionale Elisabetta Mura.

 

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Il San Giovanni di Dio riapre le sue porte il 14 e il 15 maggio per Monumenti aperti. Un’edizione speciale, questa, dopo lo strepitoso successo dell’anno scorso con le oltre 15mila persone che hanno visitato i sotterranei dove i cagliaritani trovarono rifugio e salvezza quando i bombardamenti del 1943 devastarono Cagliari. E proprio in quei sotterranei, che saranno riaperti per Monumenti aperti, è stato realizzato il documentario “Quello che c’era”, un grande lavoro di Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari, il Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Cagliarii e gli studenti del Gruppo C-nema del laboratorio audiovisivo (coordinato dal regista Marco Antonio Pani) all’interno dell’insegnamento dei linguaggi del Cinema, della Televisione e dei New Media, del prof. Antioco Floris.

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Il cortometraggio e le novità previste per l’apertura al pubblico dei sotterranei e dei tesori del San Giovanni di Dio saranno presentate sabato 7 maggio alle 10.30 nell’Aula Motzo della Facoltà di Studi Umanistici in via Is Mirrionis 1 a Cagliari (Polo di Sa Duchessa) dal commissario straordinario dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino, dal Rettore dell’Ateneo cagliaritano, Maria Del Zompo, dal il presidente di Monumenti aperti, Fabrizio Frongia. Parteciperanno anche la coordinatrice del corso di laurea in Scienze della Comunicazione, Elisabetta Gola, il manager didattico, Valentina Favrin, il professor Floris e gli studenti del Gruppo C-nema che hanno realizzato il documentario: Francesco Campus, Jaime Cocco Ciboddo, Giuseppe Lai, Cristina Marci, Silvia Marci, Francesca Murgia, Luca Palmieri, Francesca Pili, Francesca Salis, Dafne Satta, Alessio Simbula, Bruna Francesca Sini.

Ospedale Civile di Cagliari

Giovedì, 17 luglio, dalle 18.30, l’Exmà di via San Lucifero, a Cagliari, ospita la sesta edizione del festival “#Com.unica senza frontiere, e-learning communication workshop & showcase”. I lavori sono curati da docenti, studenti e tutor del corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’Università di Cagliari.

Realizzato con il patrocinio del Comune di Cagliari, l’evento è inserito nelle iniziative estive di Cagliari 2019, anno in cui l’Italia vedrà una sua città nominata a “capitale europea della cultura”. Il capoluogo regionale è tra le sei candidate, il cui compito è valorizzare storia, cultura, patrimonio artistico delle città per promuovere il turismo culturale e rispondere agli input della Comunità europee.

Il sesto festival della comunicazione rappresenta un’occasione per riflettere sulle modalità di sensibilizzazione, valorizzazione, promozione del patrimonio del nostro paese, anche e soprattutto attraverso le possibilità messe in gioco dalle ICT (social network, digitalstorytelling, gamification). In Italia il patrimonio culturale rappresenta il 5 per cento del Pil e il turismo il 10. Comunicando adeguatamente, anche attraverso ICT e social network, si potenziano le attività turistiche contribuendo a innalzare l’economia generale del paese.

Per “Social media, storytelling e gamification per la valorizzazione dei beni culturali e del territorio”, panel trasmesso in streaming live al link com.unica.it/live, intervengono Francesco Lutrario (direttore Gamification Lab, Università La Sapienza), Marianna Marcucci (co-founder Invasioni Digitali), Paolo Costa (co-finder Tw Letteratura), Maurizio Galluzzo (Iuav, Università Venezia), Alessio Ceccherelli (Università Tor Vergata) e Carlo Mancosu (circuito Sardex). Modera Emiliano Ilardi (docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi – Università di Cagliari)

All’Exmà sono attivi gli info point sull’offerta formativa dell’ateneo e di Scienze della Comunicazione. Per facilitare la partecipazione degli studenti lavoratori è previsto uno spazio bimbi con attività di intrattenimento curate dagli studenti di #Scienze della comunicazione. Dalle 21.00, rinfresco, gara musicale e djset a cura di Stefano Curgiolu,.

Composto dagli studenti di Scienze della comunicazione e del #Master in Management dei prodotti e dei servizi della comunicazione dell’#Università di Cagliari, il Social media team è coordinato da Valentina Favrin, manager didattico dei corsi.

Martedì 6 novembre, alle 10.30, nell’aula magna B. Motzo della Facoltà di Studi Umanistici – Via Is Mirrionis 1, Cagliari, verrà avviata l’attività didattica del master di primo livello in Management dei prodotti e servizi della comunicazione. Il Master dura un anno, è proposto dal dipartimento di Pedagogia, psicologia, filosofia e promosso da corso di laurea in Scienze della comunicazione. Lo staff del master e i docenti presentano l’offerta formativa. 

Il Master ha 45 iscritti: un successo che attesta l’interesse verso il mondo della comunicazione e della gestione dei servizi ad essa legati. L’età degli allievi è compresa tra i 23 e i 30 anni (24 corsisti), con punte anche tra i lavoratori over 45 (10 iscritti).

L’e-learning e l’università che fa rete. Le lezioni si svolgono in aula, ma sarà possibile seguirle a distanza in streaming live. Un sistema di videoconferenza e una piattaforma web consentono inoltre di poter contare su docenti qualificati ed esperti, che possono portare avanti la proposta didattica con più facilità e maggiore possibilità di interazione.

Il mondo del lavoro. Il master rappresenta uno dei tasselli dell’offerta formativa dell’ateneo e punta a formare specifiche conoscenze e competenze professionali nell’ambito della gestione della comunicazione. Nel corso dell’inaugurazione, ne discutono alcuni rappresentanti del mondo del lavoro e del territorio tra cui Alessandro Vagnozzi (delegato education Giovani Imprenditori Confindustria Sardegna) e Gianfranco Quartu (responsabile ufficio stampa comune di Cagliari).

Il master prevede periodi di stage in aziende ed enti convenzionati del territorio regionale. Nell’ambito dei servizi per i laureati, l’ateneo di Cagliari supporterà il master con iniziative legate alla possibilità di avviare contratti di apprendistato di alta formazione e ricerca.

Ulteriori informazioni anche sulle iniziative legate al master possono essere reperite sul sito www.com.unica.it/master. Per la didattica e sugli aspetti organizzativi del corso, gli interessati possono contattare la dott.ssa Valentina Favrin chiamando, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13, al 320/4431800, email: favrin@unica.it.