Le nuove generazioni vanno istruite e sensibilizzate sul rispetto dei diritti umani.
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Migliaia d’italiani sono morti nelle cavità carsiche dopo essere stati atrocemente torturati, durante il regime di Tito. Tutti coloro che erano fascisti o che non abbracciavano il regime comunista, sono stati privati della loro dignità persino nella morte, come dimostrano chiaramente le immagini relative alle foibe.
Lo sterminio di massa ha interessato sia il regime nazi-fascista che quello comunista in Jugoslavia.
Ancora una volta si cerca di istruire le nuove generazioni al rispetto dei diritti umani, diritti totalmente inesistenti in ogni forma di totalitarismo.
Le foibe riguardano il periodo della seconda guerra mondiale. Ma se volessimo far riferimento alla nostra contemporaneità, non dobbiamo dimenticare quei giornalisti che, solo per il fatto di voler informare il mondo, sono stati decapitati dai boia dell’ISIS, di fronte agli occhi del mondo intero. Privati anch’essi della loro dignità e costretti a rinnegare la loro cultura d’appartenenza, i loro diritti sono stati calpestati e considerati inesistenti.
Con una ferocia di questo tipo, ripresi anche da registi occidentali che hanno abbracciato la fede di Daesh, tantissime persone come me si rendono conto che lo sterminio di massa, le varie forme di tortura, sia durante la seconda guerra mondiale con le foibe, sia nella nostra contemporaneità con attentati e decapitazioni ad opera dell’ISIS saranno sempre un’aberrante pagina della storia dell’umanità.
Per questo le nuove generazioni vanno istruite e sensibilizzate intorno a questo argomento. Il rispetto dei diritti umani, persino in una guerra inevitabile, come spesso accade.
Valentina Lara Camboni