22 December, 2024
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Nelle ultime settimane, grazie all’apporto di numerosi amministratori locali, si è costituito il Comitato “OraScelgoIo” per le Elezioni Primarie della Coalizione alternativa all’attuale maggioranza regionale.

In un momento storico in cui i partiti perdono quotidianamente iscritti ed elettori e la politica appare sempre più lontana dai cittadini, è, infatti, indispensabile offrire agli elettori la possibilità di scegliere direttamente il candidato Presidente.

Le elezioni primarie sono la nuova frontiera del principio di legalità, in un settore fondamentale della vita pubblica, che riguarda anche la democrazia interna dei partiti politici e delle coalizioni.

Questa esigenza è ancora più evidente nella coalizione alternativa alla sinistra. Troppe volte la scelta della guida è stata presa fuori dalla Sardegna e senza il necessario coinvolgimento della gente che in essa si riconosce; occorre una svolta decisa, indispensabile per restituire ai sardi la speranza in una politica in grado di fare le scelte che servono per far ripartire l’isola.

Le primarie sono il primo vero passo in questa direzione.

L’attuale maggioranza di governo è stata capace solo di aggravare gli atavici problemi della Sardegna. Essa non merita di essere riconfermata. Ma la nostra responsabilità è quella di proporre ai sardi una alternativa di governo credibile dal punto di vista programmatico e fortemente legittimata da un grande coinvolgimento popolare, in grado di travolgere l’imponente apparato di potere messo in piedi dal Pd e dai suoi alleati.

Il comitato – che può già contare su una sessantina di aderenti, tra sindaci, assessori e consiglieri comunali – si è più volte riunito nell’ultimo mese, per predisporre una bozza di regolamento.

Consapevoli dell’inerzia che contraddistingue la Giunta ed il Consiglio abbiamo ritenuto che la via maestra, rappresentata da una proposta di legge capace di regolamentarle, non avrebbe avuto possibilità di successo. Ed è per questo motivo che gli amministratori locali hanno optato per la redazione di un regolamento, snello, operativo ed efficace, atto ad offrire gli strumenti alla coalizione per convocare le primarie.

Ora non ci sono più pretesti per nessuno.

Valentina Pistis

Matteo Taccori

Marcella Marini

Fausto Piga

Marco Pinna

Clausio Fenu

Gianluigi Era

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Il gruppo Cas@ Iglesias contesta il bando pubblicato dal comune di Iglesias per la realizzazione del sito di raccolta nella valle del Rio San Giorgio in località Casa Massidda.

«E’ sorprendente la decisione del comune di Iglesias – ha detto il capogruppo Valentina Pistis nel corso di una conferenza stampa –, di procedere all’affidamento dell’incarico professionale per la redazione della “progettazione esecutiva, coordinamento della sicurezza, direzione e contabilità dei lavori “ di cui alla determinazione dirigenziale n° 2882 in data 30/12/2016 e successive modifiche…, senza avere tenuto conto della necessità di procedere alla “variante urbanistica” indispensabile al fine di rendere efficace il provvedimento dell’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio delle aree occorrenti per la realizzazione dei lavori.»

Cas@ Iglesias rileva la mancanza, da parte dell’Amministrazione, dell’approvazione del progetto definitivo che consente la dichiarazione della pubblica utilità, sottolineando che al “progetto definitivo” predisposto da IGEA, manca il piano particellare di esproprio.

«La variante urbanistica è necessaria ai fini dell’azzeramento delle potenzialità dei terreni – ha aggiunto Valentina Pistis -. Diversamente, si correrebbe il rischio concreto di incorrere in responsabilità di carattere economico procurando all’ente e alla collettività un danno grave.»

Riguardo la problematica dell’approvazione degli accordi di programma così come disciplinati nel testo unico sull’ordinamento degli enti locali (d.lgs n. 267/2000, Cas@ Iglesias sostiene che «l’adesione del primo cittadino all’accordo di programma deve essere ratificata dal Consiglio comunale, entro trenta giorni a pena di decadenza, solo se l’accordo stesso comporta variazioni agli strumenti urbanistici. E’ palese, visto che l’accordo è stato sottoscritto nel 2016, che i termini sono decaduti. Tutti gli atti successivi posti in essere dall’amministrazione comunale sono pertanto nulli».

A tal proposito, Cas@ Iglesias chiede «l’annullamento in autotutela di tutte le determinazioni conseguenti all’accordo di programma sottoscritto dall’IGEA, Comune di Iglesias e Regione Autonoma della Sardegna».

  

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«La nomina ad assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio della dott.ssa Barbara Argiolas non può che determinare la rinuncia all’incarico conferito dall’amministrazione comunale di Iglesias con Determina dirigenziale n. 2534 del 2.12.2016.»

A dirlo è Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias nel Consiglio comunale di Iglesias.

«La consulente si sarebbe dovuta occupare del servizio di progettazione della “Destinazione turistica della Città di Iglesias” per un costo complessivo di euro 42.700,00 – aggiunge Valentina Pistis –. Vista la complessità del suo nuovo ruolo istituzionale Le chiediamo di rinunciare all’incarico conferito dalla Giunta Gariazzo. Ricordiamo – conclude Valentina Pistis – che i fondi stanziati per il progetto sono quelli relativi alla legge regionale 37 del 1998.»

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Nei giorni scorsi, i consiglieri comunali Valentina Pistis, Giorgio Carta (Cas@ Iglesias) e Alberto Cacciarru (Partito Comunisti Italiani) hanno inviato al sindaco del comune di Iglesias, al prefetto di Cagliari e al procuratore della Repubblica, «un atto di significazione e diffida in merito alla grave e sottostimata situazione di insalubrità del territorio del comune di Iglesias».

In merito alle Aree Minerarie dismesse gestite dalla Società in house della Regione Sardegna Igea Spa, i tre consiglieri precisano che l’ingente patrimonio immobiliare, i mezzi e le attrezzature, la professionalità delle maestranze avrebbero dovuto rendere possibile, come in modo assolutamente parziale ed insufficiente è avvenuto, l’avvio delle attività di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale di diversi siti minerari dismessi. Invero le aree  sono, ancora oggi, pesantemente inquinate a causa della presenza dello zinco, del piombo, dell’arsenico e del cadmio, per citare solo alcune delle sostanze tossico nocive presenti appunto nel territorio del Comune. Sono milioni i metri cubi di bacini sterili e discariche nel comune di Iglesias.

«La situazione ambientale dell’Iglesiente – sostengono i tre consiglieri comunali di opposizione – risulta, conseguentemente, drammatica a causa delle mancate bonifiche e dell’ulteriore carico di sostanze tossico-nocive presenti nella discarica di Genna Luas che ospita gli scarti di lavorazione dei fumi di acciaieria della Società Portovesme S.r.L.»

Valentina Pistis, Giorgio Carta e Alberto Cacciarru chiedono che venga considerato:

– il D.M. 18 settembre 2001 n. 468 ed il Decreto del Ministero dell’Ambiente del 12 marzo 2003;

– il Piano di Bonifica delle Aree Minerarie Dismesse del Sulcis Iglesiente Guspinese nella quale si legge che “… l’industria estrattiva ha determinato uno sviluppo economico positivo ma, la gestione non sempre corretta delle attività ha determinato l’eccessivo sfruttamento delle risorse, lasciando una pesante eredità in termini di salute umana e degrado ambientale”;

– la gravissima omissione delle istituzioni centrali e locali consistente nella violazione del principio di precauzione ripetutamente connessa al principio di informazione a favore della popolazione, indice di grave negligenza considerato che la conoscenza può consentire di adottare sistemi di prevenzione e apprezzato quanto disposto dal D.Lgs. n.152/2006 e dalle D.Lgs. n. 4/2008, che prevede all’art. 257 una fattispecie di omessa bonifica che ricomprende, senza ombra di dubbio alcuno, parte della previgente fattispecie di cui all’art. 58 D.Lgs. n. 152/99 (Danno ambientale, bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati).

Infine, i consiglieri comunali di opposizione chiedono un ulteriore approfondimento in merito:

• ai lavori eseguiti per la posa in opera della condotta idrica nella via Carlo Baudo Di Vesme, conclusi nel mese di novembre 2016. Le tubazioni sono state messe in posa su un letto di materiale non inerte, di risulta, non conforme a ciò che prevede la normativa ambientale e

• all’ingente quantità di amianto presente nella zona del deposito ex FMS e a quella presente all’ex ospedale Fratelli Crobu.

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Il capogruppo di Cas@ Iglesias, Valentina Pistis, ha inviato una lettera aperta al sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, sollecitandolo ad «adoperarsi, di concerto con la Giunta Comunale, affinché si possa trovare una soluzione efficace ed un intervento che rispetti la storia ed il valore culturale della comunità Iglesiente». Il riferimento è all’attuale disagio della Chiesa di San Francesco, in stile gotico catalano, che conserva un antico “Retablo” del XVI secolo di Antioco Mainas, opera rara e di grande prestigio, che andrebbe valorizzata e conservata con cura sostenendo anche i volontari e non, che a tutt’oggi presidiano la stessa Chiesa, al fine di mantenere attivo il luogo come sito artistico da visitare.

«La valorizzazione della Chiesa di San Francesco e del relativo Retablo – sottolinea Valentina Pistis – potrebbe rappresentare una tappa turistica di notevole importanza. La storia di un territorio viene mantenuta dalla salvaguardia delle opere, dalla conoscenza e dalla diffusione delle informazioni in ambito regionale ed anche nazionale.»

Valentina Pistis oggi ha tenuto una conferenza stampa sullo stato del patrimonio immobiliare, culturale, artistico ed immateriale di Iglesias.

«La città conserva, con rigore ed orgoglio, l’eredità culturale spesso con le difficoltà inerenti la manutenzione ordinaria, la valorizzazione o l’indifferenza delle Amministrazioni – ha detto, tra l’altro, Valentina Pistis -. Il comune di Iglesias ha un importante e rilevante patrimonio immobiliare di altissimo pregio, gestito in maniera assolutamente inadeguata e priva di qualsivoglia programmazione. Un immobile se rimane inutilizzato, non solo non produce alcun reddito ma col tempo necessita di manutenzione e di conseguenza, consuma risorse, drenando fondi dal bilancio comunale.»

Valentina Pistis ha portato ad esempio lo stato dell’immobile di proprietà comunale, di via Mazzini, inutilizzato e inutilizzabile, struttura decadente che necessita di un’importante ristrutturazione. Impianti, elettrici e idraulici da ripristinare, ascensore non funzionante, intonaci distaccati, controsoffittature fortemente lesionate, danni alla copertura.

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Il capogruppo di Cas@ Iglesias, Valentina Pistis, ha presentato un’interpellanza sul progetto per la realizzazione del sito di raccolta in località San Giorgio.

«Il ritardo nella stesura del progetto e nella predisposizione del bando di gara appare incomprensibile e non giustificabile in considerazione degli anni trascorsi dal momento della pubblicazione dello Studio di impatto ambientale avvenuta nell’anno 2011 – denuncia Valentina Pistis -. Considerato che la Responsabilità gestionale risulta di Titolarità regionale ed il soggetto attuatore risulta la Regione Autonoma della Sardegna.»

Il capogruppo di Cas@ Iglesias interpella il sindaco Emilio Gariazzo, l’assessore dell’Ambiente Francesco Melis e quello dei Lavori pubblici Barbara Mele, per sapere:

1. Se il progetto relativo al Sito di Raccolta in località San Giorgio è stato definito e/o in quale fase si trova la progettazione;

2. Se il bando relativo ai lavori da eseguire è stato definito;

3. Quali sono le risorse impegnate;

4. Quali sono le risorse spese;

5. Quali sono le procedure amministrative che hanno portato la Regione Sardegna  Responsabile nonché soggetto attuatore, a conferire la responsabilità del progetto e del bando al comune di Iglesias;   

6. Quali sono i vantaggi del comune di Iglesias che scaturiscono dalla responsabilità di svolgere il ruolo di stazione appaltante;

7. Quali sono gli uffici coinvolti nella stesura del progetto e del bando e quanti dipendenti con quali qualifiche sono state impegnate nello svolgimento di tali lavori;

8. Se il comune di Iglesias aveva le competenze per svolgere i predetti lavori e quali sono i dipendenti con tali qualifiche, idoneità professionali e competenze;

9. Se l’Amministrazione ha intenzione di richiedere, o ha richiesto, in capo ad ogni concorrente, il possesso del requisito di idoneità professionale di Iscrizione ad Albi determinati integrando in senso più restrittivo i requisiti soggettivi di capacità tecnica ed economica previsti dalla normativa nazionale e/o comunitaria, per specifiche esigenze imposte dal peculiare oggetto dell’appalto, come nel caso che ci occupa, nel rispetto dei limiti intrinseci della discrezionalità amministrativa, ossia dei principi di ragionevolezza e proporzionalità;

10. Se il Comune ha sottoposto o intende sottoporre all’ANAC i quesiti necessari ad evitare un contenzioso;

11. Quali sono i soggetti istituzionali eventualmente coinvolti nella stesura del progetto e del bando di gara;

12. Quale iniziative, infine, intende adottare il Sindaco per tutelare la salute dei cittadini in merito alla grave situazione ambientale causata dalla mancata bonifica dei siti minerari dismessi ed in merito ai ritardi causati nella gestione della Società Igea Spa e dai mancati controlli della Regione Autonoma della Sardegna.

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Anche nel municipio di Iglesias la bandiera dei Quattro mori e un sit-in listata a lutto per sostenere l’introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale regionale.

La Sardegna risponde in massa alla mobilitazione promossa dall’Associazione Meglio in Due, che che ha visto protagonista anche il comune di Iglesias: tante, in tutta l’isola, le persone che hanno manifestato contro il disinteresse del Consiglio regionale, che ancora non ha modificato la legge.

«Tutta la Sardegna vuole il rinnovamento ma il Palazzo Regionale è sordo – dice Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias -. La nostra è una battaglia di democrazia e di civiltà. Vogliamo, come già accade per i Comuni sopra i 5.000 abitanti, che anche in Consiglio regionale venga garantita la doppia preferenza di genere.»

«Con questo gesto simbolico vogliamo che in consiglio regionale arrivi il messaggio forte e chiaro. Ci appelliamo ancora una volta al presidente Gianfranco Ganau. Chiediamo un incontro urgente per discutere della nostra proposta, sottoscritta da numerosi Comuni dell’isola. Ricordo, che ad Iglesias – conclude Valentina Pistis –, la mozione presentata qualche settimana fa, verrà discussa questa sera.»

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Si moltiplicano le iniziative contro la determinazione approvata dall’amministratore straordinario della provincia del Sud Sardegna che aumenta le imposte di trascrizione, iscrizione e annotazione veicoli e natanti al PRA. Ieri il problema è stato affrontato dal Consiglio comunale di Carbonia, su iniziativa di Daniela Garau, consigliere comunale del Patto Civico, e la sollecitazione è stata condivisa dall’intera assemblea, maggioranza ed opposizione, con il sindaco, Paola Massidda, che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa assunta dalla Sezione provinciale del Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione – SNA, che ha organizzato l’assemblea svoltasi mercoledì sera a San Giovanni Suergiu.

E, sempre ieri, il capogruppo di Cas@ Iglesias, Valentina Pistis, ha presentato una mozione al presidente del Consiglio comunale, Mauro Usai, che se verrà approvata dall’assemblea civica, impegnerà il sindaco, Emilio Gariazzo, e la Giunta comunale, a farsi promotori, anche attraverso un coinvolgimento dei comuni del territorio, di qualsiasi azione e/ iniziativa volta a chiedere all’amministratore straordinario della provincia del Sud Sardegna, Giorgio Sanna, di revocare e/ annullare la determinazione n° 51 del 31 ottobre 2016, pubblicata all’albo pretorio provinciale il 7 novembre 2016, con cui è stata approvata l’imposta provinciale di trascrizione per l’anno 2017.

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«La commissione consiliare Urbanistica del comune di Iglesias riunita, in data 24 ottobre 2016, per discutere le Linee guida per la redazione del Piano Urbanistico Comunale, non ha espresso alcun voto e nemmeno terminato i suoi lavori.» Lo scrive in una nota Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias.

«In merito solleviamo due aspetti – sottolinea Valentina Pistis -. In primo luogo la violazione e falsa applicazione delle disposizioni di legge, di Statuto e di Regolamento in merito alla procedura di composizione dell’ordine del giorno del Consiglio comunale. Infatti, il punto iscritto all’ordine del giorno, relativo alle Linee guida per la redazione del Piano Urbanistico Comunale, viola, con evidenza cristallina, l’art. 17 del regolamento del Consiglio Comunale di Iglesias che recita: Le Commissioni permanenti esprimono parere obbligatorio, nelle forme e nei termini di cui agli articoli seguenti, in tutte le materie di competenza del Consiglio Comunale stabilite dal D.Lgs. n. 267/2000, art. 42 comma 2°.»

«I singoli consiglieri comunali hanno legittimazione ad agire avverso atti del Consiglio comunale qualora vengono in rilievo atti incidenti in via diretta sul diritto all’ufficio dei medesimi e, quindi, su un diritto spettante alla persona investita della carica di consigliere e, in particolare quando i vizi dedotti attengano ai seguenti profili: a) erronee modalità di convocazione dell’organo consiliare; b) violazione dell’ordine del giorno; c) inosservanza del deposito della documentazione necessaria per poter liberamente e consapevolmente deliberare; d) più in generale, preclusione in tutto o in parte dell’esercizio delle funzioni relative all’incarico rivestito». Nel caso specifico – secondo Valentina Pistis – viene precluso del tutto l’esercizio delle funzioni relative all’incarico rivestito.

«In secondo luogo (nel merito), la proposta di delibera iscritta all’ordine del giorno riguarda un indice vero e proprio, altro che linee guida. Conseguentemente: o i professionisti incaricati nulla hanno fatto e discusso fino ad oggi, oppure i ragionamenti sul nuovo piano urbanistico comunale si svolgono in altre sedi e stanze. Per quanto ci riguarda non abbiamo alcuna conoscenza del lavoro fatto dai predetti professionisti, di cui vogliamo sapere, tra l’altro, i nomi e cognomi. Vogliamo conoscere tutti coloro che stanno collaborando. Vogliamo avere un confronto serrato con loro sin dall’inizio. In assenza – conclude Valentina Pistis -, questo piano è ascrivibile solo ed esclusivamente ad una minoranza della città.»

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A distanza di 24 ore dalla conferenza stampa del commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, che ha annunciato l’avvio del trasferimento del reparto di ostetricia e ginecologia dall’ospedale Sirai di Carbo0nia al Cto di Iglesias, interviene oggi Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias.

«E’ opportuno ricordare che le azioni del commissario rappresentano la desertificazione dei servizi sanitari di Iglesias e dell’intero territorio – attacca Valentina Pistis -. Restano tutte le incongruenze della riorganizzazione della rete ospedaliera voluta dal presidente Pigliaru e dal PD e portata a compimento nel sulcis iglesiente dal dott. Onnis. Ad oggi vi sono mille ricoveri in meno di produzione. La realtà è che Iglesias non ha più un ospedale. Siamo in presenza di uno smantellamento evidente ed innegabile.»

«Solo alcuni dati: la ripartizione dei posti letto per area omogenea, viene rivista notevolmente al ribasso per il Sulcis Iglesiente, con chiaro vantaggio del territorio di Olbia – aggiunge Valentina Pistis -. Il Sulcis Iglesiente, sugli acuti perde ben 59 posti letto, recuperandone solo 33 di post-acuti con un saldo negativo, in ogni caso, di 26 posti letto e con una “alta specialità” storica completamente cancellata: la Chirurgia Pediatrica, i cui posti letto sono stati ceduti completamente all’ospedale privato di Olbia. A ciò si somma il fatto che sono spariti anche i posti letto di DH di Ematologia (oltre 3.000 accessi di pazienti in regime trasfusionale nel 2014 che richiedono non meno di 6 posti letto).»

«In estrema sintesi, il Sulcis Iglesiente esce fortemente ridimensionato da questa cosiddetta riforma e negli ultimi mesi non solo è stato completamente chiuso il presidio ospedaliero Santa Barbara, ma ha, altresì, perso la caratterizzazione dei suoi due ospedali specializzati; infatti il F.lli Crobu, polo pediatrico di interesse provinciale, è stato completamente chiuso a vantaggio del polo pediatrico cagliaritano, ed il Cto da ospedale di interesse regionale , è diventato una sorta di ambulatorio e, nella migliore delle ipotesi, sarà classificato come ospedale di base a completamento del Dea individuato sul P.O. Sirai di Carbonia. Il risultato – conclude il capogruppo di Cas@ Iglesias – è che ci troviamo con una grave mobilità passiva per le casse della Asl e soprattutto per i cittadini, costretti a recarsi presso i presidi ospedalieri cagliaritani. La vergogna continua.»

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