22 November, 2024
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Valentina Pistis copia

Il capogruppo di Cas@ Iglesias, Valentina Pistis, questa mattina ha presentato una proposta di introduzione nell’ordinamento comunale, in via sperimentale, del Reddito minimo cittadino.

La proposta prevede di «dare mandato alla Giunta di istituire un capitolo di spesa ad hoc e di individuare le risorse all’interno dei capitoli di spesa dell’assessorato del turismo, sport, spettacolo e di predisporre una delibera avente le seguenti generiche previsioni:

a) Le condizioni per accedere al beneficio, i requisiti soggettivi, le attribuzioni del beneficio, il monitoraggio e le verifiche.

b) Il beneficiario sarà tenuto ad offrire la propria disponibilità per la partecipazione a progetti gestiti dal comune di Iglesias, utili alla collettività, in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni dello stesso comune, attraverso la sua adesione alle associazioni di volontariato totalmente gratuito.

b) Il beneficiario avrà l’obbligo di comunicare tempestivamente al comune di Iglesias ogni variazione della situazione reddituale, patrimoniale, lavorativa, familiare che comporti la perdita del diritto a percepire il reddito di cittadinanza.»

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Valentina Pistis copia

Il presidente dell’associazione ASAMSI, Alessandra Cossu, e il capogruppo di Cas@ Iglesias, Valentina Pistis, hanno inviato una richiesta di chiarimenti al sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, e al dirigente dei Servizi sociali del comune di Iglesias, sui finanziamenti dei progetti “Ritornare a Casa”.

«In queste ultime settimane sono stati riscontrati ritardi importanti in relazione all’erogazione dei fondi agli utenti – scrivono Cossu e Pistis -. Vorremmo conoscere le cause. Vorremmo, altresì, conoscere a quanto ammonta la somma stanziata dalla Regione Autonoma della Sardegna e versata al comune di Iglesias per l’annualità 2016. Con quali modalità verrà spesa e quanti sono gli utenti e quindi i piani destinatari del progetto (contemplando quelli già in essere e quelli nuovi del 2016).

«Ricordiamo – concludono Alessandra Cossu e Valentina Pistis – che durante i lavori della seduta di commissione politiche sociali, convocata in data 3 maggio 2016 è stato dichiarato che entro e non oltre il 5 maggio sarebbe stata firmata la determina per i pagamenti delle mensilità arretrate. Ad oggi, nulla in merito è stato fatto. Onde evitare ulteriori disguidi con l’utenza e ritardi ingiustificati Vi invitiamo ad attivarVi affinché questa situazione incresciosa, per utenti e famiglie, si risolva per il meglio e definitivamente.»

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Il capogruppo di Cas@ Iglesias, Valentina Pistis, ha presentato una mozione al presidente del Consiglio comunale di Iglesias, Mauro Usai, sul “Ripristino del Centro trasfusionale di Iglesias”.

«L’obiettivo della mozione – spiega Valentina Pistis – è porre all’attenzione del Consiglio, della Giunta comunale e dell’intera comunità Iglesiente la grave situazione venutasi a creare dopo il 1 giugno presso il centro trasfusionale di Iglesias. Dal primo giorno di giugno, il tecnico di laboratorio, la cui presenza permetteva di soddisfare le richieste urgenti dei reparti di Iglesias dalle ore 8.00 alle ore 14.00, al Santa Barbara è operativa solo ed esclusivamente la sala prelievi/donazioni.» 

Se la mozione verrà approvata dal Consiglio comunale, impegnerà la Giunta Gariazzo a sensibilizzare il commissario ASL n. 7 di Carbonia e a studiare, di concerto con gli operatori di Iglesias, medici e personale infermieristico, una soluzione che permetta di garantire gli standard di sicurezza previsti dalla normativa nazionale a tutela dei pazienti.

Ospedale Santa Barbara

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«Al centro trasfusionale del Santa Barbara l’unica cosa operativa è la sala prelievi. In funzione grazie alla dedizione dei medici e degli infermieri. Il resto è stato trasferito a Carbonia.» A dirlo è Valentina Pistias, capogruppo di Cas@ Iglesias nel Consiglio comunale di Iglesias.

«L’equipe che si occupa del reparto trasfusionale è stata fortemente ridimensionata – aggiunge Valentina Pistis -. Dal 1° giugno il tecnico di laboratorio che si occupava delle sacche è stato trasferito a Carbonia, così come il deposito. Insomma, per dirla in modo chiaro l’Unità operativa trasfusionale (UOT) di Iglesias è aperta per metà ed il rischio è che i donatori vengano trasferiti nei prossimi mesi in un’autoemoteca per liberare anche quei locali. Insomma, al disagio creato da queste scelte incomprensibili e nascoste a colpi di comunicati stampa che rappresentano ciò che non è, si  somma il rischio per i pazienti ricoverati presso il CTO di Iglesias che se malauguratamente dovessero avere la necessità di una sacca di sangue devono necessariamente attendere l’arrivo di un’ambulanza da Carbonia.»

«Inoltre, le sacche prelevate quotidianamente ai donatori di Iglesias, superiori per numero, rispetto a quelli di Carbonia, vengono trasferite al Sirai ben due volte al dì con un’ambulanza, alle 10.00 e alle 12.30 – conclude Valentina Pistis -, con un’ingente spesa per il trasporto a cui si somma il rischio doppio per lo spostamento su gomma.»

Ospedale Santa Barbara

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La responsabile regionale dell’associazione ASAMSI Onlus, Alessandra Collu, e il capogruppo di Cas@ Iglesias, Valentina Pistis, ha chiesto una proroga di almeno una settimana per la predisposizione e deposito della documentazione relativa al programma “Ritornare a Casa”, per la quale il termine ultimo è fissato al 5 giugno 2016 (domenica), soprattutto in virtù del fatto che gli uffici saranno chiusi da oggi a lunedì e che, pertanto, non sarà possibile, per gli utenti chiedere informazioni e chiarimenti in merito alle domande, anche in considerazione del fatto che gli utenti hanno riscontrato non poche difficoltà per la predisposizione della certificazione Isee (socio-sanitario),

Centro direzionale Iglesias

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A Iglesias, non si ferma la mobilitazione del Comitato per la salute in aperta contestazione del Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera deliberato dalla Giunta regionale e in corso di attuazione da parte della direzione della Asl 7 di Carbonia. Per domani mattina è stata organizzata l’ennesima manifestazione di protesta che si concluderà davanti al CTO ma oggi, intanto, il capogruppo di Cas@ Iglesias, Valentina Pistis, ha diffuso una nuova nota molto critica, nella quale evidenzia i numeri che – a suo parere – sancirebbero la fine della qualità del servizio sanitario nel Sulcis Iglesiente.

«Le premesse – scrive Valentina Pistis – sono le delibere della Giunta regionale, la n. 38 del 28.07.2015 e la numero 6/15 del 2.2.2016 che certificano la fine della qualità della sanità iglesiente. L’ultima delibera spazza ogni dubbio: definisce il  Sirai stabilimento di I livello ed il CTO stabilimento con funzioni di base e di completamento DEA, riabilitative e opedale di comunità, mentre il Santa Barbara Stabilimento con ruolo da ridefinire. Tale riorganizzazione, in tutti i casi, necessita di un ulteriore passaggio, quello consiliare (Consiglio regionale). La procedura, dunque, non si è conclusa.»

«Non si comprende, pertanto, sulla base di quale disposizione – aggiunge Valentina Pistis – il commissario della ASL 7 ha deciso di chiudere il Santa Barbara e riorganizzare i reparti e i servizi. Certamente tale direttiva non è pervenuta dalla Regione considerata la lettera dell’assessorato regionale della Sanità che certifica l’errata condotta del Commissario. Allora si tratta di capire quali sono gli effetti delle azioni del Commissario. Si tratta di comprendere quali vantaggi o svantaggi hanno prodotto i trasferimenti, le chiusure ed il ridimensionamento dei Servizi.»

«Nell’anno 2014 – sottolinea ancora Valentina Pistis – il Valore complessivo della produzione della ASL 7 ammontava ad € 36.569.438,70, nell’anno 2015 ammontava ad € 34.151.534,80 (con una perdita secca di oltre due milioni di euro), nel 2016 avendo come dati quelli relativi al primo trimestre (negativi rispetto al primo trimestre 2014 e 2015), ipotizzando una proiezione (ottimistica) si arriva ad € 31.105.852,60. Dunque, si perdono € 5.463.586,14. E’ chiaro che la flessione nel 2015 e quella più consistente del 2016 andrà ad incrementare la mobilità passiva che nel 2014 ammontava ad € 38.449.480,23, a fronte di una mobilità attiva di soli € 7.142.453,52. Senza dimenticare che ad oggi vi sono circa 100 parti in meno rispetto all’anno scorso e che i tempi di attesa medi per la specialistica ambulatoriale si sono enormemente dilatati. Per mero esempio, per una visita cardiologia al Sirai i tempi medi di attesa medi sono di circa 292 giorni a fronte dei tempi standard di 30 giorni.»

«Insomma un quadro che denota l’impoverimento della sanità iglesiente e sulcitana. Per queste ragioni – conclude il capogruppo di Cas@ Iglesias – chiediamo un intervento immediato del presidente della Giunta regionale e le dimissioni del Commissario.»

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Quali sono le cause dei ritardi cronici nelle liquidazioni relative alla legge 162 nel comune di Iglesias? A chiederlo, con un’interrogazione urgente al presidente del Consiglio comunale, Mauro Usai, e al sindaco, Emilio Gariazzo, è Valentina Pistis, presidente del gruppo Cas@ Iglesias.

«Da oramai diversi mesi si riscontrano ritardi cronici nelle liquidazioni relative alla l. n. 162 – sottolinea Valentina Pistis – e in alcuni casi sono state riscontrate delle incongruenze nell’erogazione dei fondi; ad alcuni utenti – aggiunge Valentina Pistis -, le somme di novembre e dicembre 2015 sono state liquidate in più tranche, ad altri sono stati erogati entrambi i mesi a febbraio 2016 ed infine, ad altri ancora è stata erogata la mensilità di novembre 2015 con puntualità e quella di dicembre 2015 a febbraio 2016; i fondi delle 162 vengono erogati sia agli utenti privati che alle cooperative sociali.»

«Quali sono le regole e con quali modalità vengono suddivisi i fondi tra gli utenti e secondo quale procedura vengono fatte le verifiche della documentazione prodotta dagli utenti comprovante l’attività erogata dai professionisti per la cura degli stessi – chiede Valentina Pistis al presidente dell’assemblea civica Mauro Usai e al sindaco Emilio Gariazzo -. Qual è, inoltre, la somma erogata dalla Regione per l’anno 2015 e quanto è stato erogato dall’amministrazione comunale agli utenti e se ad oggi vi sono dei residui.»

Valentina Pistis, infine, chiede di conoscere «il motivo per il quale in alcuni casi l’erogazione sia stata effettuata in maniera dilazionata».

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Il capogruppo di Cas@ Iglesias, Valentina Pistis, ha presentato un’interpellanza sulla situazione del patrimonio immobiliare comunale.

«Premesso che il comune di Iglesias ha un importante e rilevante patrimonio immobiliare, anche di altissimo pregio e che ad oggi la gestione di detto patrimonio immobiliare è assolutamente inadeguata – scrive Valentina Pistis nell’interpellanza – e considerato che un immobile se rimane inutilizzato non solo non produce alcun reddito ma col tempo necessita di manutenzione e di conseguenza, consuma risorse, drenando fondi dal bilancio comunale, chiedo al sindaco, Emilio Gariazzo, se l’Amministrazione non ritenga opportuno procedere ad un censimento dettagliato ed aggiornato degli immobili di proprietà comunale; se l’Amministrazione non ritenga opportuno rilevare, in particolare, quelli che risultano inutilizzati o sotto-utilizzati; e, infine, se l’Amministrazione non ritenga opportuno informare il consiglio comunale sugli immobili concessi alle associazioni (che operano nel sociale, sanitario, culturale, sportivo e tempo libero) e/o a qualsiasi altra persona giuridica, con quali modalità e/o criteri e a quali condizioni.»

Centro Direzionale Iglesias 10

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Il capogruppo di Cas@ Iglesias in Consiglio comunale, Valentina Pistis, ha presentato una mozione sulla Sanità. Dopo aver premesso che «vi sono numerosi aspetti insoluti e impegni non rispettati, tra i quali: la mancata definizione delle linee di attività chirurgiche tra i due presidi CTO/Santa Barbara e il Sirai; la mancata attivazione delle Case della Salute e degli ambulatori infermieristici al loro interno; l’inutile trasferimento di tutto il personali amministrativo di Iglesias per effettuare le stesse attività e senza introduzione di modulistica in line per poter sopperire; spazi inadeguati per chirurgia e ortopedia e per chirurgia pediatrica e pediatria al CTO con evidente confusione di ruoli tra i diversi dirigenti delle unità operative; il ritardo nel trasferimento della Ginecologia e Ostetricia a Iglesias nonostante i locali siano stati completati;

propone che per rimediare a tali evidenti e gravi disservizi e, al contempo, sia necessario chiedere che il CTO sia classificato di primo livello; vi sia una riorganizzazione del personale nonché valorizzare e completare il programma di informatizzazione; vi sia una reale integrazione territorio/ospedale; sia rese trasparenti le forme di utilizzo delle risorse pubbliche, nonché dei pagamenti effettuati e, infine, si proceda all’alienazione del patrimonio inutilizzato.

Il capogruppo consiliare di Cas@ Iglesias chiede altresì alla Regione Sardegna gli Studi epidemiologici per individuare i fattori causali di malattia, al fine di programmare in modo serio e scientifico il servizio sanitario.

Se venisse approvata dal Consiglio comunale, la mozione impegnerebbe la Giunta Gariazzo a chiedere alla Giunta regionale «la classificazione di ospedale di primo livello per il CTO di Iglesias, la garanzia del diritto alla salute per i cittadini di Iglesias e del Sulcis Iglesiente previsto dall’articolo 32 della Costituzione ne quanto richiesto».

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Venerdì scorso il Consiglio comunale di Iglesias ha approvato la proposta di mozione sull’istituzione del baratto amministrativo, presentata dai consiglieri Valentina Pistis, Giorgio Carta (Cas@ Iglesias) e Alberto Cacciarru (PDCI).

«Per privati cittadini e le imprese le tasse sono diventate un incubo che toglie serenità sia alla vita quotidiana e allo svolgimento dell’attività imprenditoriale – spiegano Valentina Pistis, Giorgio Carta e Alberto Cacciarru -. Le tasse vanno necessariamente pagate, ma nella situazione di gravissima crisi che stiamo attraversando diventa sempre più difficile. Riteniamo che il Baratto Amministrativo, previsto dalla legge n° 164 del 2014, art. 24 (misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio), sia un’ottima alternativa per quei cittadini che, trovandosi in particolari condizioni di disagio, risultino impossibilitati a pagare le tasse.»

«La possibilità per i cittadini di estinguere i propri debiti con l’Amministrazione comunale svolgendo lavori di pubblica utilità, porterebbe anche innegabili vantaggi al Comune che, dal proprio canto si trova costretto a fare i conti con scarse risorse economiche e croniche carenze di personale, e che incontra difficoltà nel realizzare anche le ordinarie attività di pulizia e manutenzione. Stiamo parlando di cittadini che, per la riduzione o esenzione dei tributi locali, si adoperano in interventi di pulizia, manutenzione, abbellimento di aree verdi, piazze, strade, decoro urbano, recupero e riuso di aree e beni immobili inutilizzabili.

Una soluzione, quindi, vantaggiosa per tutti che potrebbe consentire di risolvere numerose criticità a vantaggio della comunità locale e che rappresenterebbe anche un’opportunità per riscoprire un senso civico dimenticato e per migliorare la qualità della vita di tutti perché la nostra città sarebbe più pulita e curata.

Insomma, il baratto amministrativo concilia l’obbligo del pagamento di tributi con le disponibilità economiche del nucleo familiare, quale ulteriore strumento di politica sociale a favore dei nuclei disagiati.

Attivando questo istituto ed armonizzandolo con la rateizzazione delle imposte di fatto viene a crearsi un circuito virtuoso dignitoso e utile.

Uno strumento che dia la possibilità di sentirsi parte integrante del tessuto sociale – concludono Valentina Pistis, Giorgio Carta e Alberto Cacciarru – piuttosto che continuare a foraggiare politiche assistenzialistiche che di fatto mortificano de donne e gli uomini in condizioni di svantaggio sociale.»