22 November, 2024
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Sì al bilancio di previsione ma nella maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta Gariazzo al comune di Iglesias, crescono i malumori. Il documento contabile è passato con il voto favorevole dei consiglieri del Partito Democratico, gruppo di maggioranza relativa, della lista Civica Il Tuo Segno per Iglesias, Partito dei Comunisti Italiani e Sinistra Ecologia Libertà, ma ha ricevuto il “NO” dei due consiglieri di “Cas@ Iglesias”, Valentina Pistis e Giorgio Carta, che da qualche mese si sono collocati in una posizione molto critica e dall’altra sera sono ufficialmente all’opposizione, e i malumori dello stesso Partito Democratico che, per bocca del consigliere Daniele Reginali, segretario provinciale, ha sollecitato un’accelerazione nell’azione di governo per la realizzazione del programma con il quale la coalizione si è presentata agli elettori e risolvere quindi i problemi della città, ad iniziare da quello che è il “problema dei problemi”, le bonifiche del territorio, alla base di qualsiasi progetto di sviluppo.

La maggioranza può contare ora su un margine più risicato, 13 consiglieri (8 PD, 2 Il Tuo Segno per Gariazzo, 2 SEL e 1 PDCI), contro gli 11 dell’opposizione (7 Piazza Sella, 2 Forza Italia, 2 Cas@ Iglesias), e dovrà necessariamente stringersi intorno al sindaco Gariazzo per evitare “incidenti di percorso” durante il cammino, perché l’assenza di un paio di consiglieri in Aula potrebbe mettere a rischio l’approvazione delle proposte che, di seduta in seduta, verranno portate all’esame del Consiglio comunale per la definitiva approvazione.

E’ assai probabile che, a breve, dopo la pausa estiva, la maggioranza decida, d’intesa col sindaco e le forze politiche di maggioranza, di procedere ad un rimpasto, per la definizione di una Giunta più forte con la quale affrontare la seconda metà della consiliatura.

Consiglio comunale di Iglesias copia

 

Nuovo durissimo attacco di Cas@ Iglesias al commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis..

«Il 30 giugno, il commissario Onnis, ha partecipato al Consiglio Comunale di Iglesias, convocato per discutere di sanità in città – scrive il capogruppo Valentina Pistis in una nota -. A domande precise sul punto nascita e sul reparto di chirurgia, ha omesso importanti e decisive verità. Ha omesso di comunicare, all’intero Consiglio comunale riunito, che dal giorno 6 luglio, sarebbero cominciati i trasferimenti dei pazienti dal reparto di ostetricia e ginecologia del Santa Barbara, all’ospedale Sirai di Carbonia, ultimati il giorno successivo con modalità al quanto discutibili.

Anche per questo motivo, in qualità di capogruppo, ho deciso di depositare un esposto, circostanziato, alla Procura della Repubblica, narrando ciò che è accaduto in quei tragici momenti per la sanità iglesiente. Riteniamo che le negligenze e lo sperpero di denari pubblici siano eccessivi.

Ricordo inoltre, che, qualche giorno prima, considerata la grave inerzia della Giunta comunale, abbiamo deciso di inviare, con posta elettronica certificata, una diffida al legale rappresentante pro tempore della ASL n. 7 di Carbonia, al fine di scongiurare la chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia del Santa Barbara. Annunciando che la predetta chiusura avrebbe concretizzato un danno alla maternità e alla salute dei cittadini, privando la comunità Iglesiente di servizi pubblici essenziali ed indispensabili. Diffida, a cui il commissario Onnis non ha mai risposto.»

«Sottolineiamo come sia sconcertante il silenzio della Giunta comunale su una vicenda che rischia di sancire la fine della sanità iglesiente – aggiunge Valentina Pistis -. E’ chiara, infatti, la volontà di un pezzo della dirigenza ASL di far diventare ospedale unico del territorio il Sirai di Carbonia. La vicenda del reparto di chirurgia dell’Ospedale Santa Barbara, ancora oggi chiuso, unitamente alla diffusione di dati non corrispondenti alla realtà, svelano il disegno demolitore della sanità cittadina.

Il reparto di chirurgia pediatrica, dell’ospedale CTO di Iglesias, trasferito in due stanze del reparto di pediatria-medicina, con tutti i rischi del caso. Ricordo che il reparto di medicina non offre certamente standard di sicurezza necessari per ospitare un reparto come quello di chirurgia pediatrica. Si rischia di avere pazienti operati affianco a pazienti con malattie infettive, pertanto contagiose.»

«Per tutti questi motivi, unitamente alla protesta delle coraggiose mamme, di qualche giorno fa, abbiamo deciso di raccogliere le firme per chiedere la convocazione urgente del consiglio comunale, già formalizzata diversi giorni fa, ma non ancora definita. Le firme, ad oggi, hanno superato la quota 500, in poco meno di quarantotto ore – conclude Valentina Pistis -. Continueremo a vigilare.»

Ospedale Santa BarbaraValentina Pistis copiaAntonio Onnis 2

Ospedale Santa Barbara

«In qualità di capogruppo della lista Cas@ Iglesias, considerata l’inerzia della Giunta Comunale, ho deciso di inviare, questa mattina, con posta elettronica certificata, una diffida al legale rappresentante pro tempore della ASL n. 7 di Carbonia, al fine di scongiurare la chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia del Santa Barbara.»

Lo scrive, in una nota, la consigliera comunale di Iglesias Valentina Pistis.

«Detta chiusura – aggiunge il capogruppo di Cs@ Iglesias – concretizzerebbe un danno alla maternità e alla salute dei cittadini. Le determinazioni portate avanti dal Commissario della Asl, spostano le lancette dell’orologio della storia all’800, privando la comunità Iglesiente di servizi pubblici essenziali ed indispensabili. Inoltre abbiamo, contestualmente, conferito mandato ad uno studio legale affinché ponga in essere le azioni necessarie. Siamo pronti a promuovere e sostenere qualsiasi iniziativa a tutela della comunità.»

 

Consiglio comunale Iglesias

Si acuisce, a Iglesias, lo scontro politico tra Cas@ Iglesias e Partito Democratico. Dopo l’intervento del capogruppo di Cas@ Iglesias Valentina Pistis in Consiglio comunale, del quale oggi abbiamo pubblicato il testo integrale, e quelli del sindaco Emilio Gariazzo e del capogruppo del Partito Democratico, Francesco Melis, oggi i due consiglieri di Cas@ Iglesias replicano con una nota dai toni molto duri che hanno i sempre più marcati contorni di una vera e propria rottura.

«E’ stata una vera sfacchinata – scrivono Valentina Pistis e Giorgio Carta – decifrare il comunicato stampa del Gruppo Consiliare del partito democratico. D’altra parte come dice Fassina il Pd sta scivolando, lentamente e surrettiziamente, “verso una forma più vicina a quella di un comitato elettorale”. Come dire: sono, oramai, più avvezzi a litigare per le tessere e le poltrone piuttosto che occuparsi dei problemi delle fasce più deboli.

L’alleanza nata nel 2013 avrebbe dovuto ridare efficienza ed efficacia all’azione amministrativa e lavorare nel solo esclusivo interesse della Comunità. Così, ad oggi, non è stato. E’ indubbio, siamo diversi da loro. Distinzione che si racchiude in tre semplici concetti: conoscenza dei problemi, cultura amministrativa e cultura della responsabilità e della trasparenza.

Lo avevamo spiegato sin dall’inizio: il tema del “fare”, dell’agire con consapevolezza per un’amministrazione locale è centrale e significa rispondere con i fatti alle esigenze legittime dei cittadini, mentre sostenere una cultura della responsabilità e della trasparenza significa governare realmente e amministrare bene.

La lentezza nell’affrontare non solo le emergenze ma finanche l’ordinario, ha aumentato il livello di tensione nella maggioranza. Abbiamo cercato di fungere da stimolo. Le numerose mozioni, gli ordini del giorno, le proposte, le delibere, le interrogazioni, raccontano la capacità progettuale del Gruppo Consiliare, dunque, una storia opposta a quella disegnata nel confuso e approssimativo comunicato stampa del PD.

Tra le decine possibili, faremo due soli significativi esempi: il primo, da oltre un anno giacciono, nei cassetti dell’amministrazione, gli indirizzi generali del Piano urbanistico comunale. Il secondo, la mozione sulla Commissione d’Inchiesta per l’appalto dei rifiuti. Un appalto che sottrae ingenti risorse dalle tasche delle famiglie iglesienti. Due proposte depositate e mai discusse, nemmeno in seno alla maggioranza.

Non ultimo, abbiamo chiesto, con forza, dal primo momento, una poderosa riorganizzazione della macchina amministrativa. La maggioranza – concludono Valentina Pistis e Giorgio Carta -, ha sempre evitato con scienza e coscienza, la questione, non ha mai voluto affrontare seriamente il problema, così come è avvenuto per la Società In House del Comune (Iglesias Servizi).  La misura è ormai colma.»

Valentina Pistis 1230 copia

Nessuno ne parla ancora ufficialmente, ma i toni dello scontro tra i consiglieri del gruppo Cas@ Iglesias e il Partito Democratico, prima forza consiliare che esprime anche il sindaco, Emilio Gariazzo, hanno aperto di fatto la crisi nella maggioranza di centrosinistra al comune di Iglesias, a poco più di un anno e mezzo dall’elezione del sindaco (26 maggio 2013) e dall’insediamento del Consiglio comunale (28 giugno 2013).

Per capire meglio quanto oggi siano distanti le due posizioni politiche, pubblichiamo l’intervento integrale fatto da Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias, durante l’ultima riunione del Consiglio comunale, dedicata al dibattito sullo stato di attuazione del Piano Sulcis, in presenza del coordinatore dello stesso, Tore Cherchi, ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias.

«Grazie.
Grazie di cuore a tutte le donne e gli uomini che questa sera hanno deciso, con consapevolezza, di partecipare a questo Consiglio comunale.
Queste persone sono la dimostrazione che il ragionamento e l’approfondimento dei temi, anche scomodi, paga sempre.
Non lasciatevi intorpidire, non aspettate che gli altri prendano decisioni al posto vostro.
Il dialogo e il confronto sono necessari in politica come nella vita quotidiana.
Vedendovi, qui, questa sera non posso che farmi contagiare dalla vostra determinazione.
E’ arrivato il momento di dire la verità, tutta la verità in merito al Piano Sulcis e a tutto ciò che vi ruota intorno.
Non possiamo più tacere. Non vogliamo più tacere.
Occorre fare chiarezza.
Occorre dire che i fondi del Piano Sulcis, sono praticamente inesistenti, così come le opere da realizzare.
L’Alcoa è chiusa, per l’Eurallumina e per l’Ila, sinceramente, non si intravede alcuna ripartenza, arriverà il turno della Carbosulcis e della Centrale Enel. Insomma un’ecatombe di industrie.
A cui, la politica regionale e nazionale, risponde con un Piano, vuoto e inconsistente.
Il Piano Sulcis finora non ha prodotto nemmeno un posto di lavoro.
Le procedure appaiono inesistenti, all’orizzonte solo ed esclusivamente ghiotte speculazioni ministeriali e non solo.
Speculazioni approvate e certificate da una parte della politica isolana.
Il progetto speculativo del biofuel dei signori Mossi & Ghisolfi è la prova di ciò che sto affermando.
Quel progetto è inaccettabile. Più tardi spiegherò perché.
Non credo che favorendo l’insediamento dei produttori di canne si possa rilanciare il nostro territorio.
Finora niente è stato fatto per risolvere il problema del costo dell’energia, della ripresa produttiva, ancor meno, ahimé, si è fatto per le bonifiche ambientali.
Il gruppo che rappresento, Cas@ Iglesias, lo grida ad alta voce quotidianamente.
La questione ambientale non è più rinviabile.
Non possiamo continuare a traccheggiare sulla salute della popolazione. E mi dispiace contraddirla, ing. Cherchi. Lei ha appena affermato che prima di tutto viene il lavoro, io dico con assoluta determinazione che prima di tutto viene la salute. Senza la salute non può esserci lavoro.
Il report del ministero dell’Economia sul Piano Sulcis, redatto dall’Uver Unità di verifica degli investimenti pubblici, per usare un eufemismo, fa paura.
Certifica sostanzialmente che il Piano Sulcis è un imbroglio di stato.
Procedure inesistenti, progetti irrealizzabili, in molti casi non è stata indicata nessuna tempistica; opere iniziate anni fa e addirittura opere dichiarate concluse, tutte inserite nel piano fantastico del Sulcis.
Fondi stanziati da delibere di Giunta regionale del 2009, 2010, 2011, delibere Cipe del 2011, fondi Fesr 2007-2013. Insomma, fondi vecchi, già stanziati in passato, che non hanno nulla a che fare con il fantomatico Piano Sulcis.
A certificare ciò che sto affermando sono i funzionari del ministero che hanno effettuato i sopralluoghi.
Nel report si evince con chiarezza che in numerosissimi casi, non esiste alcuna procedura in essere.
Alcuni esempi.
Sulla portualità i fondi sono ridicoli, la progettazione è pressoché tutta preliminare o studi di fattibilità da eseguire.
Al progetto dell’impianto fognario di Sant’Antioco manca persino la localizzazione, la variante urbanistica e la stima dei costi. Per non parlare del collegamento all’isola di Sant’Antioco, pare non abbiamo ancora scelto se costruire un ponte o un tunnel… una cosetta da poco conto…
Il progetto che riguarda il tratto di strada Carbonia-Giba è stato definito con un laconico “bassa affidabilità”.
Per non parlare della scelta di abbandonare il progetto GALSI, ossia il progetto relativo al Gasdotto che avrebbe dovuto collegare l’Algeria alla Sardegna e all’Italia. Cancellato.
Insomma, più che un piano di rilancio, mi pare un libro dei sogni. Anzi, oserei dire, un libro che procura i incubi.
Altro esempio su tutti, miniera di Orbai, inizio lavori 2006, oggi siamo all’analisi del rischio, manca il dimensionamento economico. In sostanza, la procedura è indefinita, siamo in alto mare.
Risultano iscritti progetti iniziati del 2006, alcuni addirittura conclusi; progetti del 2007 conclusi nel 2012 inseriti nel piano.
Per quale motivo mi chiedo?
Come fanno a far parte di questo piano?
Per la maggior parte dei progetti la fine lavori indicata nel report è il 2014. Ossia, l’anno appena concluso. Nessuna traccia di inizio e fine cantiere. Senza contare tutti quelli che si sarebbero dovuti concludere nel 2013 e non sono nemmeno iniziati.
Insomma, una vergogna inaudita, l’ennesimo inganno in danno ai sulcitani.
Ma veniamo alla chimica verde e alla coltivazione della canna per la produzione di bioetanolo a Portovesme.
L’impatto ambientale è fortissimo, devastante.
Numeri da capogiro.
300 milioni di euro di investimento.
80mila tonnellate di carburante prodotto all’anno.
Il progetto, del gruppo Mossi & Ghisolfi, (colosso da 3 miliardi di dollari di fatturato all’anno), ha bisogno di un’area industriale attrezzata, di un porto (già esistenti a Portovesme) e di 5.000 ettari di terreno da coltivare a canne, nel raggio di 70 chilometri.
Ha inoltre bisogno di un sostegno finanziario dello Stato, della Regione elevatissimo, non ultimi i 900 milioni chiesti all’Unione europea per finanziarie le bioraffinerie, a tal proposito, vi invito a prendere visione del Piano Juncher.
Insomma Mossi & Ghisolfi oltre ad essere sponsor delle campagne elettorali del premier Renzi e quindi suoi “grandi elettori” evidentemente sono pure simpatici ai governatori regionali che non battono ciglio in merito allo scellerato progetto.
Ricordo che le canne sono una specie infestante che muta il regime ecologico del territorio, rendendolo più arido e soggetto agli incendi.
E’ una specie altamente infiammabile e questo le consente, essendo una specie pirofila, di imporsi a discapito delle altre piante.
Modifica l’ecologia della zona, sottrae acqua in grandi quantità e elementi nutritivi al terreno.
Insomma, all’inquinamento devastante prodotto dall’attività mineraria e dalle industrie, viene associato il rischio di una probabile desertificazione.
E’ chiaro che in Sardegna abbiamo bisogno di tutto fuorchè di piante che favoriscano incendi e aridità dei suoli.
Non possiamo rischiare di lasciare spazio al fenomeno c.d. di “land grabbing”, tipico dei paesi poveri del terzo mondo.
Le multinazionali, come quelle di Mossi & Ghisolfi, acquistano i terreni dai coltivatori, ormai stremati dalle innumerevoli tasse statali, non ultima, l’IMU sui terreni agricoli, per trasformare i nostri terreni nell’ennesima monocoltura di canne o cardi, come sta accadendo dall’altra parte dell’isola.
Non ultimi altri due punti oscuri, ossia l’impianto a biomasse nella zona industriale di Iglesias, a pochi passi dal centro abitato e la centrale termoelettrica per realizzare carbone Sulcis “pulito” dotata di una sezione di cattura e stoccaggio nel sottosuolo di CO2.
Sulla questione energia, dobbiamo necessariamente cambiare marcia, registro. L’andazzo è chiaro, vogliono rendere la Sardegna sempre più dipendente dal resto d’Italia. Visto anche la scelta relativa al piano di dismissione della centrale Enel. Ad oggi non esiste un solo contratto bilaterale per salvare le industrie e la responsabilità è politica, non certamente dell’Enel.
Siamo qui, non per valutare le chiacchiere, siamo qui per leggere la realtà.
E la realtà è sotto gli occhi di tutti, le fabbriche sono chiuse e le bonifiche completamente assentiper chiare incapacità politiche di ieri e di oggi.
Sembra quasi che la nostra isola, la nostra agricoltura sia impossibilitata a puntare ad un futuro basato su uno sviluppo sostenibile, moderno, sui prodotti dell’agroalimentare di qualità.
Alla faccia di Milano e del tema dell’Expo 2015…
Alle condizioni ambientali e sanitarie nelle aree industriali e minerarie, già così precarie, occorre opporre un sistema produttivo innovativo sostenibile; occorre puntare sull’immediata bonifica dei siti contaminati.
Occorre opporre una politica virtuosa, di qualità, tesa alla sovranità alimentare, funzionale alle esigenze di coloro i quali abitano i territori. Una politica che favorisca la riappropriazione da parte delle comunità locali della gestione dei luoghi.
Anche per questo motivo, in questa sede, il gruppo che rappresento, vuole proporre una bozza di piano alternativo al Piano Sulcis, basato su quattro direttive.
Bonifiche ambientali e piano straordinario di recupero produttivo delle discariche.
Come già anticipato le bonifiche ambientali non possono più aspettare, ne va della salute di queste e delle future generazioni.
Le discariche minerarie abbandonate del Sulcis Iglesiente sono innumerevoli, contengono ancora quantità elevate di Piombo e Zinco. Quantitativi che consentirebbero di progettare un piano economico per rilanciare l’intero territorio. Tutto ciò coinvolgendo l’università di Cagliari e facendo ripartire i corsi di Scienze dei materiali di Monteponi. Rilanciando l’IGEA e il Parco Geo Minerario, prima che sia troppo tardi.
Pianificazione territoriale, paesaggistica e urbanistica.
Predisposizione di un Piano strategico, vero, di sviluppo territoriale che possa essere recepito immediatamente, offrendo riequilibrio territoriale e nuove opportunità per il turismo e la ricettività, tenendo sempre ben presente la tutela ambientale e paesaggistica.
Interventi infrastrutturali e collegamenti – Questione energetica/definizione di accordi bilaterali:
– strada ss. 126 a quattro corsie;
– interventi sui porti;
– intervento di connessione dei bacini idrografici del Sulcis con i sistemi del Tirso e del Flumendosa al fine di garantire l’approvvigionamento idrico e irriguo costante dell’intero territorio.

Poli produttivi di eccellenza agricola.
Individuazione di filiere produttive di eccellenze agricole che possano valorizzare al meglio le caratteristiche dei terreni del Sulcis Iglesiente. Ricordo che, solo nel Sulcis si possono trovare quei vitigni europei originari, derivanti da una antichissima e storica tradizione vitivinicola.
Pensiamoci,
pensiamoci bene, prima di trasformare la nostra isola in un campo sterminato di canne.
Le canne utilizziamole solo ed esclusivamente per costruire launeddas. Che è meglio.
Pensiamo al patrimonio di archeologia mineraria che ci resta. Pensiamo all’ambiente sconfinato e paradisiaco tipico della nostra isola. Proviamo seriamente a valorizzarlo, prima che cada definitivamente in rovina.»

 

Il gruppo Cas@ Iglesias conta su due consiglieri, Valentina Pistis e Giorgio Carta, in una maggioranza composta da 15 consiglieri.

PD 8 consiglieri: Mauro Usai, presidente; Franca Maria Fara, vicepresidente; Francesco Melis, capogruppo; Carla Cicilloni; Daniele Reginali, segretario provinciale; Ubaldo Scanu, segretario cittadino; Claudia Caschili; Marco Loddo.

Cas@ Iglesias 2 consiglieri: Valentina Pistis, capogruppo; Giorgio Carta.

Il Tuo segno per Gariazzo 2 consiglieri: Pietro Serio, capogruppo; Pierina Chessa.

Sinistra Ecologia Libertà 2 consiglieri: Simone Pinna, capogruppo; Franco Tocco.

Uniti per Iglesias 1 consigliere: Alberto Cacciarru, capogruppo.

La minoranza di centrodestra conta su 9 consiglieri.

Piazza Sella 7 consiglieri: Gian Marco Eltrudis, capogruppo; Gianluigi Rubiu; Pietro Carta; Vito Didaci; Angela Scarpa; Andrea Pilurzu; Giuseppe Pes.

P.D.L. dal 5/02/2014 ForzaItalia 2 consiglieri: Luigi Biggio, capogruppo; Gianfranca Mannu.

Acque agitate in seno alla maggioranza di centrosinistra che amministra il comune di Iglesias. I malumori covavano ormai da qualche tempo ma sono affiorati con un certo clamore in occasione del confronto sullo stato di attuazione del Piano Sulcis, al quale è stata dedicata l’ultima riunione del Consiglio comunale, con la partecipazione del coordinatore del Piano, l’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi.

Ad accendere i fuochi sono stati i due consiglieri del gruppo Cas@ Iglesias, Valentina Pistis e Giorgio Carta.

«Abbiamo deciso di ritornare dove, per il nostro gruppo, tutto aveva avuto inizio: la rivoluzione civica del 1993 – scrive oggi Valentina Pistis nel suo profilo facebook -. Quei banchi hanno oggi un forte significato simbolico, esprimono quell’efficacia ed efficienza amministrativa scritta nella storia della città. Certo, sulla scelta, non possiamo negarlo, ha certamente pesato anche la discussione sul Piano Sulcis. Abbiamo assistito al tentativo da parte del PD di difendere uno strumento fatto a pezzi dai report dello stesso Ministero. Ritardi, fondi inesistenti o già spesi, interventi tampone e non strutturali. Il Sulcis Iglesiente è sfinito dalle elemosine. Servono misure adeguate e a lungo termine. Il PD governa il territorio da tempo immemorabile: Provincia, Comuni, Enti, Consorzi. Oggi, con il Governo Regionale, ancor di più, molto di più. Un pizzico di autocritica non sarebbe guastata. Per il resto, andiamo avanti. Il Sindaco continua ad avere la nostra fiducia, meno le altre componenti della maggioranza. Per questo – conclude il capogruppo di Cas@ Iglesias – abbiamo voluto dare un segnale. Aspettiamo un forte cambio di rotta a favore della nostra Comunità.»

La replica del sindaco, Emilio Gariazzo, non s’è fatta attendere.

«Ho letto stamane le contraddittorie e, per molti aspetti incomprensibili ai più, dichiarazioni rilasciate alla stampa dai componenti di Cas@Iglesias – scrive Gariazzo in una nota –. Lasciando da parte il disappunto legato al fatto che il mio impegno per creare le occasioni di confronto all’interno della maggioranza è costante, vorrei esprimere alcune considerazioni.»

«La fiducia al Sindaco è importante, ma il Sindaco ricopre quel ruolo in virtù del fatto che è il garante politico di una coalizione. Più volte ho sostenuto che per affrontare in maniera seria i problemi di questa Città  aggiunge Gariazzo – è necessaria una grande unità di forze politiche che sappiano lavorare sinergicamente, considerando i loro partiti strumenti al servizio del progetto condiviso  che, pur nella difficoltà storica che viviamo, stiamo portando avanti. Questa unità deve esprimersi anche valorizzando le precedenti esperienze politiche. Detto questo, onestamente credo che i cittadini di Iglesias  abbiano qualche difficoltà a ricordare rivoluzioni epocali negli ultimi vent’anni, né tantomeno le rivoluzioni si possono fare semplicemente cambiando banco in Consiglio. Vi sono state invece esperienze importanti che, come ho già detto devono essere valorizzate, senza idealizzazioni nostalgiche, anche perché le condizioni cambiano alla velocità della luce, e dobbiamo essere capaci di offrire soluzioni adeguate ai tempi. Non abbiamo bisogno di primi della classe, dobbiamo lavorare lasciando da parte i personalismi e servendo il progetto. Tutto questo costa  fatica. E’ più facile un’esternazione o una interrogazione che una lunga ed estenuante elaborazione tra le componenti della coalizione che porta a soluzioni sostenibili condivise. Questa, invece, è l’unica strada possibile se tra qualche anno vorremo poter dire che abbiamo fatto una “rivoluzione”. Mi piace ricordare la frase del neoeletto Capo dello Stato, uomo di altissimo profilo morale: “Il mio pensiero va alle difficoltà ed alle speranze dei nostri concittadini.”»

«Per ciò che riguarda il Piano Sulcis, che mi sembra essere il “Casus belli” per questa presa di posizione – sottolinea ancora il sindaco di Iglesias -, ritengo ingeneroso attaccare il Partito democratico, a cui peraltro mi onoro di appartenere. Esso contiene alcuni provvedimenti come quello dell’esenzione fiscale, già applicato, che ha dato una mano concreta a circa 4.000 piccole imprese, che sarebbero in parte già chiuse se non ci fosse stato. Ricordo che quasi un terzo delle risorse disponibili nel Piano Sulcis sono  per il risanamento ambientale (bonifiche). Se questi soldi non sono stati ancora spesi , ed in parte persi, avrei gioco facile a dire che il soggetto attuatore di questi interventi ha fallito per il mancato controllo di un’Amministrazione regionale di centro destra degli scorsi anni, che certamente non era sostenuta dal Partito democratico. Il nostro ruolo di amministratori però deve andare oltre. Questo sta facendo la nostra amministrazione insieme all’attuale amministrazione regionale. Siamo ad un passo dallo sbloccare questi interventi, funzionali al nostro piano strategico, senza le quali nessuna riconversione economica del territorio è possibile. Per questo, è necessaria unità e senso di appartenenza ad una squadra, pur con le diverse sensibilità e storie politiche. Invito perciò l’amica Valentina Pistis – conclude Emilio Gariazzo – a condividere il percorso insieme al resto della coalizione, anche a costo di prendere qualche “spiffero d’aria”.»

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Il capogruppo di Cas@ Iglesias Valentina Pistis e il consigliere Giorgio Carta hanno presentato una mozione sulla vertenza dell’Ausi.
«Le numerose attività svolte dall’Ausi, fino all’anno scorso – si legge nella mozione -, sono state finanziate dall’assessorato della Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna, attraverso i contributi annuali derivanti dalla ripartizione del fondo unico destinato alle sedi universitarie decentrate, e dalle quote consortili erogate annualmente dai soci. Quest’anno, la Finanziaria regionale ha aumentato il fondo dedicato all’Università diffusa, di cui fanno parte oramai soltanto i Consorzi di Oristano e Nuoro per un ammontare complessivo di euro 4.640.000.00.
All’Ausi, invece, contrariamente a ciò che accaduto in passato, è stato concesso un fondo per l’attività di ricerca e di formazione post-laurea pari ad euro 360.000.00 euro, denari chiaramente esigui rispetto all’attività programmata per il triennio.»
«Il nuovo laboratorio chimico, del Consorzio AUSI, costato circa un milione di euro, tecnologicamente all’avanguardia, verrà inaugurato a febbraio. Laboratorio che grazie alla sua elevata tecnologia, non può che essere definito centro d’eccellenza per l’intero territorio e che potrebbe, in sinergia con quello dell’Igea, essere messo a disposizione anche per altre realtà locali, come il Parco Geo Minerario e altri enti, pubblici e privati. Si ritiene che questa amministrazione si debba impegnare a promuovere nuovamente le finalità per cui il consorzio è nato; proseguire nella cura di iniziative e collaborazioni con l’università di Cagliari e con altre università europee.
La cultura e la ricerca scientifica devono essere tutelate ad ogni costo, intese, quali perno per il rilancio dell’Università di Monteponi e dell’intera economia della zona.
L’Università di Monteponi è una realtà positiva e tale deve restare. Occorre puntare a trasformare una volta per tutte, la zona mineraria, in un laboratorio internazionale e terminando i lavori di riqualificazione, dell’intero complesso minerario, iniziati negli anni 2000, grazie anche ai Fondi POR Europei.»

La mozione, se verrà approvata dal Consiglio comunale, darà mandato al sindaco, all’assessore competente per materia e alla Commissione Consiliare Cultura, Istruzione e Turismo, per attivare tutte le azioni politiche e istituzionali utili a rappresentare alla Giunta regionale, le istanze dei lavoratori del Consorzio Ausi e dell’intera comunità.
«La cultura e la ricerca scientifica devono essere tutelate ad ogni costo – commenta Valentina Pistis -. Devono tornare ad essere il perno per il rilancio dell’Università di Monteponi e dell’intera economia della nostra zona, come lo sono state in passato. Ricordo, a titolo di cronaca, che nel 2003, la Giunta regionale stanziò per l’AUSI 700.000,00 euro. Oggi appena 360.000.00 euro. La Regione, guidata da un esecutivo di professori universitari, che avrebbero dovuto avere maggiormente a cuore la cultura, tradisce le aspettative e i programmi di quel Consorzio.
Quella dei tagli ai fondi è l’ennesima scelta scellerata della Giunta regionale, calata dall’alto, senza tenere conto delle esigenze e delle peculiarità dei territori. L’Università di Monteponi è una realtà positiva e tale deve restare – conclude il capogruppo di Cas@ Iglesias – e non posso che essere con convinzione, al fianco delle lavoratrici e lavoratori dell’AUSI, delle ragazze e ragazzi che si impegnano negli studi, nonostante le difficoltà quotidiane.»
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L’avvio del procedimento di fusione dei Consorzi di bonifica del Basso Sulcis, Cixerri e Sardegna Meridionale proposto dall’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, fa discutere. Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias nel Consiglio comunale di Iglesias, ha presentato un’interrogazione al sindaco, Emilio Gariazzo, e all’assessore delle Attività produttive, Melania Meo, nella quale ricorda che il comune di Iglesias, a metà degli anni novanta si oppose con successo, davanti al TAR Sardegna, alla fusione del consorzio di Bonifica del Cixerri con quello del Basso Sulcis, e chiede di sapere «vista la funzione determinate del consorzio, per l’economia agricola iglesiente, se vi sia l’intenzione di effettuare delle verifiche con l’assessorato regionale di competenza sulla possibilità di evitare la fusione dei consorzi e, in ogni caso, se vi sia l’intenzione di vigilare in merito al mantenimento, quantomeno, della sede del consorzio di bonifica in Iglesias».

«I consorzi di bonifica – dice Valentina Pistis – devono essere di effettivo sostegno al mondo agricolo. Negli ultimi anni si sono ridotti a enti gestiti da politici; trasformati in mere stazioni appaltanti per uso funzionale alla clientela. Macchine per costruire carriere e incrementare voti. Dobbiamo necessariamente stimolare gli agricoltori a ricominciare ad occuparsi della gestione del territorio, devono ritornare ad essere i protagonisti delle decisioni che gli competono. Non è più tempo di scelte calate dall’alto. L’accorpamento, proposto in questo modo, è una di quelle.»

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«L’appalto dei rifiuti urbani del comune di Iglesias  costa decisamente troppo a fronte del servizio offerto.» Ad affermarlo è Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias, componente della maggioranza che sostiene la Giunta Gariazzo.
«Occorre rivedere i servizi e cercare di abbattere i costi. Occorre una verifica, da parte degli uffici competenti, dell’intero appalto. I cittadini spendono troppo, la città è sporca, la raccolta porta a porta ha il sapore di medievale, i disservizi sono sotto gli occhi di tutti, quotidianamente. Affermo questo – sottolinea Valentina Pistis – dopo aver analizzato numerosi dati oggettivi. Foto, video, rilievi degli uffici del Comune di Iglesias e relative sanzioni (che per il 2013 ammontano a circa 260.000,00 euro, per il 2014 pare non ve ne sia traccia) sopralluoghi effettuati personalmente, anche nel centro di raccolta di Serra Perdosa. A tutto questo si aggiunge la questione relativa alla tutela delle condizioni di lavoro dei dipendenti.
Ricordo che qualche settimana fa, tutte le sigle sindacali, unite, (CGIL, CISL, UIL e FIADEL) hanno firmato un documento che letteralmente recitava: “Viste le conclamate violazioni da parte della Società San Germano riguardo alle norme sulla sicurezza, le Segreterie Unitarie, dopo aver avuto ampio mandato da tutti i lavoratori rappresentati, informano gli enti di competenza per richiedere … di attivare la procedura di raffreddamento e conciliazione …”.»
Per affrontare e superare i problemi sollevati, Valentina Pistis ritiene sia necessaria l’istituzione di una commissione d’inchiesta come un atto dovuto. In primo luogo dovuto alle famiglie e alle imprese della città che pagano profumatamente l’appalto, in secondo luogo ai sindacati che, come sottolineato in precedenza, hanno recentemente proclamato lo stato di agitazione.
«L’obiettivo della Commissione d’Inchiesta è plurimo. La commissione ha il compito di verificare la regolarità dell’appalto, la corrispondenza tra il contratto stipulato dall’amministrazione comunale e il capitolato d’appalto; ha il compito di verificare le modalità nello svolgimento del servizio e della gestione del personale in particolar modo sul rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. E, infine, la commissione – conclude il capogruppo di Cas@ Iglesias – dovrà fornire indicazioni precise sul percorso “rifiuti zero”.»

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La 2ª commissione consiliare Cultura-Spettacolo-Turismo-Sport-Grandi Eventi-Pubblica Istruzione-Comunicazione Istituzionale-Informatizzazione del comune di Iglesias, presieduta da Pierina Chessa, si riunisce questo pomeriggio, alle 15.30, nella sala riunioni del Centro direzionale di Via Isonzo, per l’esame delle problematiche legate al dimensionamento scolastico 2015-2016. Gli enti locali dovranno valutare le decisioni assunte a livello regionale, in attuazione delle indicazioni fornite loro dal Governo nazionale, con limitatissimo spazio di manovra. Di fatto, come comunicato agli amministratori locali dal dirigente della gestione commissariale dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias, dovranno prendere atto dei tagli e dei conseguenti accorpamenti degli istituti scolastici. L’unica concreta possibilità di incidere sulle scelte, sarà quella di decidere l’accorpamento con un istituto piuttosto che con un altro, con alcune possibilità di scelta, tenendo ovviamente conto della contiguità territoriale.

Il secondo punto all’ordine del giorno della commissione, della quale, oltre il presidente, fanno parte i consiglieri Marco Loddo, Valentina Pistis, Piero Carta e Andrea Pilurzu, è la proposta di gemellaggio tra il comune di Desulo e la città di Iglesias, di fatto formalizzata dieci giorni fa a Desulo, in occasione della giornata conclusiva de “La montagna produce”, che ha visto la partecipazione di alcuni gruppi arrivati da Iglesias: il Gruppo Musici Villa Ecclesiae, i Musici sbandieratori Iglesias, Musici e sbandieratori Santa Lucia del Quartiere Fontana e il gruppo folkloristico città di Iglesias. Con loro l’assessore della Cultura e vicesindaco di Iglesias, Simone Franceschi e il sindaco, Emilio Gariazzo.

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