22 November, 2024
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Ultimi appuntamenti, a Cagliari, per la prima tranche del cartellone autunnale di Spaziomusica. Alla Vetreria, il centro comunale d’arte e cultura in via Italia, a Pirri, domani sera (domenica 8) alle 22.00, nella sala Il Crogiuolo, è di scena Inire, progetto multimediale dei polacchi Krzysztof Pawlik e Małgorzata Dancewicz. L’esplorazione sonora di questo sodalizio artistico, attivo dal 2001, si colloca tra sound art, field recording, noise e riferimenti alla musica contemporanea. Le sue performance sono metafore audiovisive in cui si combinano e compenetrano più canali sensoriali, suoni, immagini, parole, generati da strumenti elettronici ed elettroacustici, campionatori, sintetizzatori analogici, sistemi modulari, video in diretta.

A precedere l’esibizione di Inire, un appuntamento con il ventunesimo festival Autunno Danza a cura di Spaziodanza (in corso dal 28 ottobre al prossimo 5 dicembre): “Bolero effect, una coreografia di Cristina Rizzo portata sul palco della Vetreria alle 21.00 da Annamaria Ajmone, Cristina Rizzo e Simone Bertuzzi.

Già protagonista con il concerto di guqin proposto tre settimane fa da .00, la musica per strumenti della tradizione cinese ritorna alla ribalta di Spaziomusica lunedì sera (9 novembre), ma stavolta da una prospettiva contemporanea. Alle 22.00, sempre alla Vetreria, riflettori accesi sull’ensemble Sinogerman Sounds, formazione cino-tedesca tutta al femminile, attiva nella ricerca su strumenti come l’erhu (il violino cinese) e la pipa (il liuto cinese): un impegno portato avanti anche grazie al contributo e alla collaborazione di compositori d’oggi, europei e cinesi, che hanno scritto nuove opere apposta per questo complesso. Nel loro concerto cagliaritano, Nikola Lutz (al sassofono e al tarogato), Zhenfang Zhang (all’erhu) e Lingling Yu (alla pipa) eseguiranno musiche di Günay Mirzayeva (“Kon-Sequenz”), Yiran Zhao (“San”), Sophie Pope (“El gao paso”) e Francesco Maggio (“Transparenz”), oltre a due pezzi del compositore cagliaritano Marcello Pusceddu in prima esecuzione assoluta: “Annare(I)P” e “Brevis”. Completano la scaletta due brani solistici della tradizione cinese (uno per pipa e uno per erhu) e un’improvvisazione collettiva.

Prima del concerto dell’ensemble Sinogerman Sounds, altro evento in programma per il festival Autunno Danza (con inizio alle 21): “Esercizi di vertigine”, una coproduzione di TiCinZero, Spaziomusica e Spaziodanza; un progetto (già apprezzato a Cagliari mercoledì scorso nell’ambito del festival Signal organizzato da TiConZero) con le musiche acustiche ed elettroniche dal vivo di Alessandro Olla e Fabrizio Casti, i video di Valentino Nioi e i movimenti delle danzatrici Donatella Cabras e Francesca Massa, con il coordinamento coreografico di Momi Falchi.

Con i concerti di domenica e lunedì alla Vetreria, Spaziomusica chiude la prima tranche del suo cartellone autunnale. Due appuntamenti in calendario per il prossimo mese di dicembre: il 10 va in scena “Sardegna madre”, rappresentazione in musica e danza dell’omonimo libro della scrittrice francese Patricia Bourcillier; un progetto di Fabrizio Casti (pianoforte), Alessandra Seggi (flauto) e Ornella D’Agostino (danza) coprodotto da Spaziomusica e Carovana SMI. Il 13 dicembre è invece in programma una performance audio/video del polacco Marek Choloniewski.

 Sinogerman SoundsInire

 

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Tra passato e futuro con “Geografie fisiche [tracce di memorie vocali]” dell’attrice e performer Monica Serra (nuova produzione di Micro Fratture Teatro), in anteprima giovedì 27 agosto, alle 21.45, al Museo Archeologico di Cagliari, per le “Notti Colorate”, a cura del CeDAC, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Sardegna.

Sotto i riflettori l’ideatrice del progetto Monica Serra e l’attrice Daniela Collu, che sull’ordito delle suggestive elaborazioni sonore di Valentino Nioi e Raffaele Tronci costruiranno la trama di una riflessione sul senso dell’attuale barbarie, della ferocia dell’uomo verso i propri simili, sulle cause delle guerre che insanguinano il pianeta, sulle ragioni di vincitori e vinti, e sull’amaro tramonto della civiltà.

Tra i reperti nuragici, fenicio-punici e romani e le misteriose figure dei Giganti di Mont’e Prama riecheggeranno voci e suoni, frammenti di teatro e poesia e musica a comporre una moderna profezia, ispirata al mito di Cassandra, la visionaria figlia di Priamo che annunciò la caduta di Troia: un “puzzle” di pensieri, memorie e emozioni che nasce dal coinvolgimento dei presenti nel processo creativo, attraverso un dialogo collettivo, per cercare di «fermare il tempo, mettere in evidenza i dettagli» nel fluire incessante della storia, imparare a «ricordare».

Una pièce originale che indaga i misteri della mente e del cuore umano, le inquietudini del presente e l’eterna aspirazione, mai realizzata, ad una pace universale che metta al riparo dai disastri della guerra, dalla violenza e dalla volontà di sopraffazione, dalla fame e dalla paura: “Geografie fisiche [tracce di memorie vocali]” rielabora in forma di rigorosa partitura vocale e gestuale su tracce e elaborazioni sonore l’enigma e il valore della scelta nell’eterno conflitto tra il bene e il male.

Sull’orlo della catastrofe – mentre devastazioni, inquinamento, incurie e incendi rischiano di distruggere la Terra – l’arte s’interroga sulle ragioni del caos che sembra governare le azioni umane, sulle atroci contraddizioni del nostro tempo, lo stridente contrasto tra ricchezza e povertà, le meraviglie della scienza capace di salvare vite e l’inadeguatezza del welfare, il benessere e perfino il lusso di pochi a fronte della miseria di tanti.

Geografie fisiche [tracce di memorie vocali]” privilegia linguaggi e stili del contemporaneo, in una contaminazione o meglio interazione fra teatro, musica e danza, per raccontare in chiave metaforica la tragedia di un’umanità incapace di riconoscere i propri limiti, accecata, nella bramosia consumistica, davanti ai segni inequivocabili dell’autodistruzione. La voce dell’antica profetessa riaffiora per lanciare un monito contro la barbarie, e restituire pregnanza all’etica, richiamando antichi valori e moderna consapevolezza dei diritti civili, per prevenire altre stragi e orrori, figlie del sonno della ragione (che “genera mostri”) e arginare la precipitosa e folle corsa verso una fine annunciata.

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