Continuano gli atti di incuria e inciviltà da parte di frequentatori di spiagge ma anche di cittadini che non hanno ancora preso coscienza dell’importanza delle proprie singole azioni, spesso derubricate a piccoli atti poco significativi. Ma c’è bisogno di coinvolgere proprio coloro che ad oggi sono fuori dal tema della cura dell’ambiente e non rivolgersi solo alla minoranza di persone già attive. Si tratta di una banale questione di numeri che vede incivili e, soprattutto, disinteressati in misura soverchiante. Ma come fare? Secondo AiCS, è necessario uscire dagli schemi con attività divertenti e coinvolgenti, soprattutto, per i più piccoli.
«Se proviamo ad immaginare un futuro migliore riguardo la gestione dei rifiuti, noi non lo immaginiamo con un numero sempre maggiore di persone che raccolgono i rifiuti dispersi dagli incivili ma piuttosto un numero inferiore di persone che sporcano», spiega Andrea Nesi, responsabile Ambiente di AiCS.
«Sia ben chiaro, non che raccogliere i rifiuti sia un’attività inutile ma è sicuramente secondaria, per non dire marginale, se messa in relazione con la costante immissione di rifiuti in natura – aggiunge Andrea Nesi -. Noi crediamo molto nei piccoli gruppi che nelle città di ogni dimensione, decidono di prendersi cura di una via, un’aiuola e/o altro, un atto concreto di civismo ed esempio costante sul proprio territorio. Ne conosciamo diversi verso i quali nutriamo un’ammirazione sconfinata poiché la loro è un’attività costante e di presidio. E, infatti, ne sentiamo parlare poco: piccoli gruppi agguerritissimi, che amano i propri luoghi e li curano in silenzio. Come nel caso dei nostri amici Veronica Baghino e Giuseppe Napoli a Carloforte – oggi referenti di AiCS Ambiente per la provincia – o Alessandro Congiu a Calasetta sull’isola di Sant’Antioco.»
«Ma la battaglia in favore dell’ambiente, quella di avanguardia, si combatte sulla sensibilizzazione – sottolinea Andrea Nesi -. E per noi la vera trincea è rappresentata dalla scuola primaria di primo e secondo grado laddove studenti e studentesse hanno la mente aperta, l’entusiasmo, la curiosità e la capacità di farsi sentire a casa propria. Gli anglosassoni lo chiamano empowerment, termine che sintetizza il tema dell’accrescimento della coscienza critica. Per noi l’empowerment è la stella polare e per questo incontriamo migliaia di bambini/e nel corso dell’anno facendoli giocare alla RIfiuthlon, una gara di raccolta rifiuti a premi che però non è un’attività di pulizia in senso stretto! Raccogliere rifiuti con le pinze solo in luoghi affollati, un rifiuto alla volta, senza sacchetti, non con lo scopo di pulire appunto ma trasformando i piccoli in educatori attraverso l’esempio. Speriamo che le energie saranno sempre più spese in questa direzione da parte di tutti coloro che a vario titolo si occupano di ambiente -. conclude Andrea Nesi -. Nel contempo oggi nel centro di Carloforte e domani sulla Spiaggia Grande di Calasetta, si svolgono 2 Rifiuthlon isolane: vi aspettiamo con i vostri bambini.»