21 November, 2024
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San Giovanni Suergiu verrà inondata di musica, colori, spettacoli e divertimento, per la prima edizione del Sulcircus Fest, che si terrà il prossimo 21 dicembre. La direzione artistica del Festival è del Teatro del Sottosuolo in collaborazione con il Comune e la Pro Loco di San Giovanni Suergiu.

Una serata ricca di emozioni che inizierà alle 17,30 in via Mazzini, con lo spettacolo “Hpe-Hope-Hoplà” (di e con Pasquale Imperiale e Vincenzo De Rosa), che vede protagonisti due clown maldestri e dispettosi che stupiranno il pubblico con la loro complicità e semplicità.

Alle 18.00 le vie del centro diventeranno il palcoscenico dello spettacolo itinerante “Paradura” (Teatro Antas e Teatro del Sottosuolo). Una vera e propria parata con giganti, giocolieri e strani musicanti che cercherà di conquistare il pubblico dei più piccoli.

Appuntamento alle ore 18,45 in via Vittorio Emanuele per assistere allo spettacolo “Retornable” (di e con Gaspar Uriel Perissinotti), che è caratterizzato da un uso creativo di effetti speciali e di un boomerang che torna sempre indietro.

Piazza IV Novembre sarà lo scenario, alle 19,30, dello spettacolo di cirdo contemporaneo “Paidia” (di e con Ado Sanna e Lorenzo Gessa), che tra giocoleria e bicicletta acrobatica cerca un equilibrio tra pericolo e divertimento.

Sempre in Piazza IV novembre, alle ore 21.00, ultimo spettacolo di questa prima edizione de Sulcircus Fest, “Scirocco” (di e con Paolo Mele). Il teatro si mischia alla danza con il fuoco in una performance dal forte impatto emotivo e visivo.

Tutti gli spettacoli sono prodotti dal Teatro del Sottosuolo.

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Lunedì 15 giugno, dalle ore 17.00, è in programma un dibattito online dal titolo: “Covid-19. Dall’emergenza sanitaria alla crisi economica: analisi idee, confronti e alternative per il rilancio”, organizzato da Art. 1 Sardegna.

«Sarà l’occasione commenta il segretario regionale di Art. 1 Luca Pizzuto per dibattere e confrontarsi sulla necessaria ripartenza economica e sociale sul piano nazionale e regionale. Riteniamo sia urgente ed improrogabile, come area progressista, democratica e di sinistra, interrogarci e provare a suggerire delle risposte dando voce alle preoccupazioni che da più parti arrivano per i ritardi e la incertezza delle azioni tuttora in campo.»

Si tratta di un ricco programma di interventi programmati e qualificati provenienti dal mondo delle imprese, del lavoro, del sindacato, degli Enti locali e della politica.

«Nelle nostre intenzioniprecisa l’ex assessore regionale della Cultura, Giuseppe Dessenac’e il confronto e l’apertura verso tutti gli attori che potranno e dovranno necessariamente confrontarsi con le sfide che affronteremo nei prossimi mesi. In questo quadro, riteniamo essenziali dare ascolto alle comunità, ragionando in primis con gli amministratori locali.»
Il programma prevede in apertura la relazione introduttiva a cura di Vincenzo Visco, ex ministro dell’Economia e presidente dell’associazione NENS, che inquadrerà la situazione economica nazionale ed europea e delineerà prospettive future e obiettivi di medio e lungo periodo.
A seguire, relazione introduttiva a cura di Paola Casula, sindaca di Guasila e due esperienze da settori in crisi:
Giuliana Farris – coordinamento Nidi d’Infanzia
Vincenzo de Rosa – rappresentante imprese dello Spettacolo.

Interventi programmati di:
Stefania Piras, sindaca di Oniferi e presidente dell’Unione dei Comuni
Claudio Atzori, presidente Legacoop
Marco Medda, presidente provinciale Confesercenti
Simone Cualbu, Coldiretti
Francesco Porcu, segretario regionale CNA
Eugenio Lai, consigliere regionale Art. 1
Emiliano Deiana,presidente Anci Sardegna
Tore Cherchi, ex parlamentare
Michele Carrus, segretario CGIL
Seguirà il dibattito. Conclusioni a cura di Giuseppe Dessena – ex assessore regionale della Cultura
Coordinerà i lavori, il giornalista Marco Corrias.

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Seconda giornata per Transistor – (nuove generazioni) e.mo.ti.con (memoria emotiva), il festival dedicato alle giovani generazioni ideato e organizzato da Cada Die Teatro, in collaborazione con l’associazione Cultarch e per l’edizione 2018 con “I libri aiutano a leggere il mondo”, quest’anno incentrato sul tema la memoria delle emozioni.

Domani, venerdì 2 novembre, si riparte dalla mattina: dalle 10.00 alle 13.00, al Teatro La Vetreria di Pirri, Antonio Catalano prosegue con Piccoli diari sentimentali, il suo laboratorio di costruzione poetica per re-imparare a meravigliarsi!

Transistor propone poi una sessione serale ricca di appuntamenti. Alle 21.00, sempre al Teatro La Vetreria, Teatro del Sottosuolo, Cada Die Teatro e Cuori di panna Smontata presentano “Dove sta Sasà?”, omaggio a Salvatore Cantalupo, con Edoardo Angius, Riccardo Atzori, Lara Farci, Pasquale Imperiale, Sara Mascia, Mauro Mou, Francesca Pani, Federico Piras, Amedeo Podda, Valentina Della Ratta, Vincenzo De Rosa, Francesco Rocco. Al grande pubblico Cantalupo era noto per il ruolo del sarto nella serie televisiva “Gomorra”, tratta dal libro di Roberto Saviano. Ma era soprattutto un eccellente attore di teatro e di cinema, che ha lavorato con registi importanti come Antonio Neiwiller (che nel 1987 con Mario Martone e Toni Servillo fondò Teatri Uniti, un guppo storico del nuovo teatro napoletano), lo stesso Martone, Alice Rohrwacher, Francesca Comencini, Marco Risi e Peter Marcias. Salvatore Cantalupo è morto, improvvisamente, lo scorso 13 agosto, vinto da una malattia che lo ha portato via in pochi giorni. Era in tour proprio in Sardegna, ospite del Festival dei Tacchi, che Cada Die Teatro organizza ogni anno in Ogliastra, per un laboratorio e uno spettacolo. Avrebbe dovuto interpretare “Quegli angeli tristi, azione n. 9”, un omaggio alla vita del grande regista russo Andreij Tarckovskij.

A seguire, Diarismo – Festival Transistor 2018, con Mauro Mou e Francesca Pani, e, ancora, Antonio Catalano, che comincerà a tirare le fila del suo laboratorio con “Appunti per piccoli diari sentimentali”.

In chiusura di serata “Lezioni di infelicità”, conferenza – spettacolo liberamente tratta da “Istruzioni per rendersi infelici” di Paul Watzlawick, frutto di un laboratorio condotto eideato da Silvestro Ziccardi, con alcuni allievi del Liceo scientifico Pitagora: Alice Campus, Daniele Casula, Chiara Corda, Federica Corona, Emanuele Ghironi, Eleonora Marcheselli, Chiara Matta, Riccardo Orrù, Benedetta Paolone, Ilaria Pusceddu (disegno luci di Emiliano Biffi, suoni, musiche e immagini di Matteo Sanna).

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Domenica 22 aprile, alle 17.30, al Teatro delle Saline di Cagliari, va in scena il Teatro del sottosuolo di e con Pasquale Imperiale e Vincenzo De Rosa. Per la rassegna Famiglie a teatro, la compagnia presenta “Hope! Hope! Hoplà!”. Lo spettacolo – che conclude la rassegna – è inerente al turno A. Gli spettatori del turno B sono attesi domenica 29 aprile, sempre alle 17.30.

Pasquale Imperiale e Vincenzo De Rosa, sono Piumino e Putipù, due clown giocolieri che conquistano subito il pubblico dei più piccoli ma anche dei più grandi.  In questo  lavoro i due attori, giocolieri e clown, si riconfrontano ancora un volta con la semplicità tipica della buona arte della clownerie. Quella semplicità piena di speranza che porta stupore e meraviglia, che fa sorridere l’anima ed il corpo, che li rende leggeri e li fa viaggiare in compagnia dei bambini in quella terra dove l’immaginazione e le piccole magie diventano realtà. Dove tutto può diventare “sorpresa”: un cappello che sembra volare, un numero acrobatico che l’occhio non può svelare, la poesia racchiusa in un gesto.

Una semplicità conquistata grazie a un lungo cammino fatto di esperienza e allenamento, di continuità, studio e soprattutto di un contatto sempre vivo tra gli artisti e il pubblico a cui di volta in volta si rivolgono. Lo spettacolo si sviluppa secondo una sequenza di gag comiche in un crescendo di abilità tecniche e di risate. I giochi tradizionali della clownerie e le tecniche della giocoleria e dell’acrobatica intrecciano insieme i fili di uno spettacolo con una forte struttura e quindi aperto ai disegni e alle improvvisazioni del “qui e ora”. Il contatto sempre vivo tipico del teatro di strada le reazioni imprevedibili di un bambino coinvolto in un numero, le possibilità offerte dal luogo stesso che di volta in volta accoglie lo spettacolo. La musica fa da contrappunto sonoro, sottolineando e raccontando le emozioni e gli scambi tra i due clown giocolieri. In questo lavoro che conquista tutti i bambini e fa ritornare gli adulti un po’ bambini Piumino e Putipù restituiscono il valore della semplicità alla cultura teatrale, e ci ricordano che di questa semplicità l’arte, e anche il mondo, hanno più che mai bisogno. Il risultato è un misto di poesia, comicità e rigore dall’esito esilarante e garantito.

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Una nuova legge per lo spettacolo e un emendamento alla legge di stabilità 2017 per incrementare di almeno 500mila euro gli stanziamenti a valere sul capitolo della legge 1 del 22 gennaio 1990, articolo 56 – Contributi per attività di spettacolo – aumentandolo così fino a otto milioni di euro. È questo l’impegno assunto dal presidente della commissione, Gavino Manca, al termine del ciclo di audizioni con le organizzazioni dello spettacolo che sono state ricevute dal parlamentino della Cultura in due sedute separate a causa delle divergenze interne al comparto, sui criteri introdotti dall’articolo 9 comma 3 della legge di stabilità dello scorso anno (legge n. 5 dell’11 aprile 2016) per la ripartizione delle risorse aggiuntive del 2016 (un milione di euro).

In sede di approvazione della manovra 2016, l’Aula ha dato il via libera ad un emendamento che ha ammesso alla ripartizione del milione di euro aggiuntivo ai 6.500.000 euro di stanziamento del capitolo per l’articolo 56 LR 1/90, soltanto le organizzazioni dello spettacolo che, nell’ultimo triennio, hanno subito una riduzione dei contributi superiore al 40 per cento. Le associazioni beneficiare sono state 69 e quelle escluse 28.

Le prime, rappresentate da Assoartisti (Vincenzo De Rosa e Ilaria Zedda), Cosass (Giulio Landis) e Le compagnie del cocomero (Monica Pistidda) hanno formulato auspici perché sia mantenuta tale misura di salvaguardia mentre gli organismi professionali dello spettacolo rappresentati in commissione da Massimo Palmas (Festival internazionale jazz in Sardegna), Barbara Vargiu (Le ragazze terribili), Stefano Mancini (Cooperativa teatro e\o musica) e Giuseppe Giordano (Associazione l’intermezzo) hanno denunciato l’ingiustificata penalizzazione, lamentando difficoltà tali da spiegare i licenziamenti nel frattempo intervenuti.

Sulla base di tali considerazioni il presidente della commissione, Gavino Manca, ha rivolto un appello perché cessino le contrapposizioni tra le diverse organizzazioni e si è detto disponibile per ricercare forme di intesa e collaborazione al fine di rafforzare la richiesta di nuove risorse e soprattutto per favorire confronto e dialogo in vista della elaborazione della nuova legge dello spettacolo che entrerà nell’agenda dei lavori della commissione Cultura all’indomani dell’approvazione della legge di stabilità 2017, il cui esame inizia in Aula il prossimo mercoledì.

Cosass, Assoartisti, Compagnie del cocomero e gli organismi professionali dello spettacolo hanno concordato, invece, sulla inopportunità che i termini per la presentazione della domanda di contributo ai sensi dell’articolo 56 della LR. 1/90 siano fissati con decreto dall’assessore competente (così come previsto da una modifica introdotta nella proposta di legge di stabilità 2017 approvata nella commissione Bilancio) e continuino, dunque, ad essere stabiliti in legge.

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Nuovo appuntamento con “Nottinsieme: shopping e spettacolo a Carbonia”, mercoledì 17 agosto, tappa per la quale si attende la grande affluenza di cittadini e turisti, registrata nei primi sei appuntamenti.

Nottinsieme ritorna tutti i mercoledì sino al 31 agosto. Anche per questa edizione i commercianti del centro cittadino aprono le rispettive attività commerciali sino a mezzanotte, mentre le strade e le piazze del centro Città fanno da cornice a un susseguirsi di iniziative che vivacizzano le notti carboniesi. La manifestazione estiva di svago, intrattenimento e shopping sotto le stelle, organizzata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la Pro Loco di Carbonia coinvolge Piazza Roma, Via Manno, Via Fosse Ardeatine, Via Gramsci, Piazza Matteotti e Via Nuoro.

Le zone interessate sono animate da una moltitudine di iniziative. Le vie e le piazze del centro cittadino ospiteranno varie postazioni musicali, punti espositivi di hobbisti e produttori agroalimentari del territorio, artisti di strada che contribuiscono a coinvolgere cittadini e turisti, animazione per bambini e tanto altro ancora. una serata di intrattenimento con sport, musica ed esposizione di opere artistiche.

All’interno di Nottinsieme 2016, per i mercoledì del 17 e 24 agosto, quest’anno ritorna a Carbonia la III edizione del Festival Internazionale di Teatro di Strada “Sotto il Cielo le Stelle“ dedicata alla magia e alla meraviglia del Teatro di strada.

La ricca kermesse vedrà le strade, le piazze e gli incroci di Carbonia animarsi di artisti circensi, acrobati, clown e giocoleri. Ci sarà l’esilarante spettacolo “A tua Insaputa“ della compagnia ditta Vigliacci dal 1912 di Cagliari con Mirko Ariu e Antonio Iavarone, acrobatic-cabaret. Per poi passare allo stupore dello spettacolo “Hobo“ della compagnia BrigataTotem di Torino con Paolo Locci, acrobatica palo cinese.

Si continua con le abilità di Adoliere in “Circo all’arrembaggio“ della compagnia Teatro del Sottosuolo Carbonia con Aldo Sanna, Giocoleria equilibrismo. E ancora la Fantasia di “Gasparato“ con Gaspar Perissinotti che dall’Argentina porta in scena i suoi inseparabili Boomerang.

La meraviglia con il duo I nipoti di Bernardone in “Hope hope hoplà“ della compagnia Teatro del Sottosuolo Carbonia, Vincenzo De Rosa e Pasquale Imperiale, clownerie.

E, in ultimo, la statua vivente in “l’uomo seduto sul nulla” della Compagnia Antas Teatro San Sperate con Stefano Farris.

La manifestazione di teatro di strada è patrocinata dalla Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport; la Direzione Artistica e Organizzativa è curata dal Teatro del Sottosuolo.

Nottinsieme 3

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E’ in corso la settima edizione di NurArcheoFestival – Intrecci nei teatri di pietra, organizzato da Il Crogiuolo, con la direzione artistica di Mario Faticoni, idea e progetto di Rita Atzeri, in collaborazione con e finanziato dai comuni aderenti alla manifestazione (Bitti, Fluminimaggiore, Gonnesa, Ilbono, Macomer, Perdaxius, Portoscuso, Sinnai, Ulassai, Ussassai, Villagrande Strisaili, Villaperuccio) e in sinergia con le cooperative Irei, Mediterranea, Esedra, Bios, Istelai, Associazione del sorriso, ODV Muntangia.

Una rassegna dove la tradizione storica e culturale della Sardegna si sposa con il teatro in alcuni dei luoghi di maggior pregio archeologico dell’Isola, nel solco di quel progetto che intende fondere cultura e turismo.

Metamorfosi è il titolo dello spettacolo che va in scena il 10 agosto, alle 19.00, a Bitti, nel complesso nuragico Romanzesu. La regia è di Chiara Giuliani, con Vincenzo De Rosa, Gloria Uccheddu, Riccardo Montanaro, Francesca Vasarri (produzione Teatro del Sottosuolo). Il lavoro si ispira alla riproduzione di quadri e sculture dei miti classici, utilizzando la tecnica performativa dei “tableaux vivants”, che dal ‘700 borbonico in poi è stata poco frequentata, se si esclude qualche sporadica apparizione nei teatri di varietà di inizio secolo e quei “gioielli” che sono i tableaux nei film di Pierpaolo Pasolini.

Nella stessa giornata si svolgeranno le visite guidate, a cura della Coop. Istelai, al Museo della civiltà contadina e pastorale e al Museo multimediale del canto a tenore, al Laboratorio di ceramiche artistiche “Terra Pintada”, al sito archeologico “Romanzesu (info: 333 3211346 – 0784 414314, anche per possibilità di ristoro e pernottamento).

Riprende la stagione teatrale de Il Crogiuolo, sabato 10 gennaio 2015, ore 18.00, al Teatro Sant’Eulalia di Cagliari, andrà in scena “PER MANGIARTI MEGLIO – Cappuccetto Rosso oggi”, nuova produzione della compagnia di Mario Faticoni, scritta e diretta da Rita Atzeri.
Personaggi ed interpreti: Cappuccetto Rosso Valentina Picciau, La mamma Vanessa Podda, Il lupo Pier Paolo Frigau, La nonna Alessandra Leo, Il cacciatore Vincenzo De Rosa.

Come scrive Gustavo Martìn Garzo, riferendo di G.K. Chesterton, il drago è già dentro ai bambini e le fiabe servono per dare loro anche il cavaliere che lo combatte. Il drago simboleggia le pulsioni distruttive della natura umana, l’Es freudiano, mentre il cavaliere è l’impulso che tiene sotto controllo quelle pulsioni, l’Io che permette di dominarle e di servirsi della loro forza. Questo schema si applica a ogni fiaba in cui compaiono streghe, orchi e altri mostri divoratori; tra queste vi è anche Cappuccetto Rosso dei fratelli Grimm.

Il bosco, regno delle streghe, degli orchi e dei lupi mangiauomini simboleggia nelle fiabe qualcosa di più del mondo primitivo caotico dell’istinto: è anche il luogo della ricchezza dell’infanzia. Lì si conservano i tesori dei desideri, della fame di vita.

Cappuccetto Rosso sarà una bambina di città, figlia di genitori separati, che va a trovare in “paese” la nonna paterna.

Il viaggio di Cappuccetto Rosso è un viaggio verso la scoperta di sé, un viaggio che la rende finalmente autonoma da una mamma insicura, che ancora la fa dormire nel lettone con lei, nonostante la bimba abbia 9 anni!
Anche nella nostra versione abbiamo un Lupo, che rappresenta tutta la sapienza della Natura, un cacciatore brontolone, una nonna un po’ bisbetica… Il lieto fine? Vedremo….

Continuano le repliche dello spettacolo, “Per mangiarti meglio”– Cappuccetto Rosso oggi, nuova produzione de Il Crogiuolo scritta e diretta da Rita Atzeri, in scena: martedì 25 novembre, ore 9.00, presso la scuola elementare di Perdaxius, ore 11.00, nella primaria di via Roma, a Carbonia; mercoledì 26, ore 10.30, a Villasor per la stagione “Teatro in versus” della compagnia “Fueddu e gestu”, ore 15.00, nell’istituto comprensivo di Ovodda; giovedì 27, ore 9.00, per il primo e secondo ciclo della primaria di Meana Sardo e alle 11.00 di Sorgono. Gli interpreti sono, nei panni di giornalista e Cappuccetto Rosso, Valentina Picciau; del Bosco, La mamma, Riccioli d’oro, Gretel, Letto e pendolo della nonna Vanessa Podda; di Bosco, Il lupo Pier Paolo Frigau; di Bosco, La nonna Alessandra Leo; di cameramen, Letto e pendolo della nonna, Il cacciatore Vincenzo De Rosa.

Scuole e amministrazioni interessate possono rivolgersi a ilcrogiuolo@gmail.com o chiamare il numero 3348821892.

Come scrive Gustavo Martìn Garzo, riferendo di G.K. Chesterton, il drago è già dentro ai bambini e le fiabe servono per dare loro anche il cavaliere che lo combatte. Il drago simboleggia le pulsioni distruttive della natura umana, l’Es freudiano, mentre il cavaliere è l’impulso che tiene sotto controllo quelle pulsioni, l’Io che permette di dominarle e di servirsi della loro forza. Questo schema si applica a ogni fiaba in cui compaiono streghe, orchi e altri mostri divoratori; tra queste vi è anche Cappuccetto Rosso dei fratelli Grimm.

Il bosco, regno delle streghe, degli orchi e dei lupi mangiauomini simboleggia nelle fiabe qualcosa di più del mondo primitivo caotico dell’istinto: è anche il luogo della ricchezza dell’infanzia. Lì si conservano i tesori dei desideri, della fame di vita.

Nella nostra versione Cappuccetto Rosso sarà una bambina di città, figlia di genitori separati, che va a trovare in “paese” la nonna paterna.

Il viaggio di Cappuccetto Rosso è un viaggio verso la scoperta di sé, un viaggio che la rende finalmente autonoma da una mamma insicura, che ancora la fa dormire nel lettone con lei, nonostante la bimba abbia 9 anni!

Anche nella nostra versione abbiamo un Lupo, che rappresenta tutta la sapienza della Natura, un cacciatore brontolone, una nonna un po’ bisbetica… Il lieto fine? Vedremo….

Andrà in scena mercoledì 7 maggio, alle ore 11.00, presso il Liceo Asproni di Iglesias (loc. Su Pardu), nell’ambito della stagione di prosa della Cedac, lo spettacolo “All’ombra dell’ultimo sole”, prodotto da Il Crogiuolo in collaborazione con il Teatro del Sottosuolo.

Scritto e diretto da Rita Atzeri, liberamente ispirato al Decamenone di Giovanni Boccaccio, “All’ombra dell’ultimo sole” vede in scena gli attori Tiziana Martucci, Alessandra Leo, Alessia Marrocu, Pier Paolo Frigau, Tiziana Martucci, Vincenzo de Rosa ed il musicista Alessandro Muroni, sue anche le canzoni e con la partecipazione straordinaria del trampoliere Mirko Ariu.

Una giovane compagnia teatrale riesce finalmente a trovare una scrittura: il comittente desidera vengano messe in scena alcune novelle del Decamerone di Boccaccio, ma… ci vorrebbe un’idea orginale che purtroppo non si trova. « In fondo in teatro non s’inventa più niente: si cita!»

Si giustifica il povero regista di fronte alle perplessità dei suoi compagni di lavoro. Propone alla compagnia, dunque, una gara: seguendo la stessa logica dei dieci giovani che nel Decamerone per sfuggire alla peste si rifugiano in una villa fuori città e per passare il tempo si raccontano delle storie, ogni attore dovrà raccontare una novella alla maniera di un grande autore contemporaneo, andando liberamente a pescare dal cinema, dalla letteratura, dal teatro o dalla musica. La gara scatena la competizione e suscita naturalmente rivalità tra gli attori, facendo tra l’altro affiorare problemi di relazione nell’unica coppia all’interno della compagnia. Il regista tenta di dominare la situazione, ma anche lui cade vittima del suo stesso gioco: tentando di introdurre nella narrazione dei riferimenti alla realtà dei nostri giorni, crea una gran confusione e mentre si compiace delle sue trovate nello stesso momento dimentica le indicazioni date ai suoi attori, i quali, confusi, non capiscono più il senso di ciò che avviene in scena. Il pubblico si troverà quindi, di fronte ad una sorta di sgangherata ed esilarante prova aperta in cui il regista senza l’utilizzo di scene o artifici tenta di creare uno spettacolo “vero”, basato solo sul lavoro degli attori sognando invano un risultato alla “Dogville”, mentre il musicista – poeta, sfortunato fidanzato di un’aspirante prima attrice, compone le canzoni di scena cercando di ispirarsi a Leonard Cohen. Comunque tra una baruffa e l’altra i nostri eroi riescono a mettere in scena le novelle del Boccaccio; quelle narrate da Landolfo Rufolo, Nastagio degli Onesti, Lisabetta da Messina, Girolamo e Salvestra, Federigo degli Alberighi, frate Cipolla e Guido Cavalcanti, con risultati di grande commozione e comicità.