21 November, 2024
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«Il riavvio dello stabilimento Eurallumina, dopo oltre 15 anni di vertenza, è una prospettiva concreta». Lo sostengono le segreterie territoriali Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL, e la R.S.A. Eurallumina, dopo la riunione di aggiornamento sullo stato della vertenza, convocata dal MIMIT e svoltasi oggi presso la sede del medesimo Ministero, in modalità mista, presenza e videoconferenza. Alla riunione hanno presenziato tutti i soggetti coinvolti e sottoscrittori dell’Addendum al Protocollo d’Intesa siglato in data 12 febbraio 2024.

Nel corso della riunione è stato reso noto che il TAR del Lazio venerdì scorso 8 novembre 2024, ha decretato con sentenza propria, accogliendo quindi le ragioni del ricorso promosso dalla Società Eurallumina, la “revoca delle sanzioni patrimoniali” cui era sottoposta l’Azienda a far data dall’8 maggio 2023. Tale provvedimento del TAR è già esecutivo e quindi l’Eurallumina rientra di fatto in pieno possesso della propria e doverosa agibilità finanziaria e patrimoniale.

La Regione Sardegna, rappresentata dall’assessore all’Industria Emanuele Cani, ha ufficializzato la posizione della presidente Alessandra Todde e della Giunta regionale rispetto al futuro schema di approvvigionamento del gas metano per la Sardegna e per la stessa società Eurallumina, che ne risulta di fatto parte integrante; la stessa Regione sarda ufficializzerà tale scelta politica in un incontro che si svolgerà in data 14 novembre prossimo a Palazzo Chigi (sede del Governo nazionale) assieme al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (MASE) ed altri attori istituzionali e non, comunque coinvolti.

«In quella sedescrivono in una nota congiunta i segretari territoriali Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi, e i rappresentanti della R.S.A. Eurallumina Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UILdovrà essere definito un accordo istituzionale Governo-Regione, affinché possa essere superato il DPCM ENERGIA emanato dall’allora Governo Draghi nel mese di marzo 2022, Intesa istituzionale che dovrà realizzarsi con celerità anche onde evitare il pronunciamento da parte del Consiglio di Stato proprio sul DPCM vigente che dovrebbe arrivare a sentenza in data 21 novembre prossimo venturo! Il MIMIT ha già provveduto a convocare, con tutte le parti presenti alla riunione odierna, una riunione di aggiornamento in data 3 dicembre 2024 (ore 15.00). Il provvedimento di scongelamento patrimoniale emanato dal TAR del Lazio, di cui noi tutti abbiamo espresso un doveroso plauso, si aggiunge agli altresì importanti e fondamentali obiettivi traguardati nel mese di maggio 2023, ovvero il dissequestro del sito di stoccaggio dei residui di lavorazione e la deliberazione con esito positivo del procedimento autorizzativo unico regionale (PAUR); a questo punto il tassello ultimo, indispensabile all’avvio degli investimenti e la messa in opera di questi ultimi per il riavvio effettivo degli impianti dell’Eurallumina, è la messa in opera del gasdotto che dovrà approvvigionare lo stesso stabilimento di Portovesme!»

«A distanza di oltre 15 anni è più che mai necessario che il MIMIT, il MASE ed il Governo, nei tempi celeri e senza ulteriori perdite di tempo possano, attraverso l’emanazione di un Nuovo DPCM condiviso in Consiglio dei Ministri, consentire una risoluzione DEFINITIVA di una così lunga vertenza che possa dare la giusta serenità alle famiglie coinvolte e non solo ma a tutto il territorio, una vertenza che, una volta portata a soluzione, genererebbe un indotto pari a 1500 buste paga equivalenti! – concludono i segretari territoriali e la RSA Eurallumina -. Dovremmo, comunque, gestire obbligatoriamente il periodo di transizione e già nelle prossime settimane definire il rinnovo degli indispensabili ammortizzatori sociali necessari a copertura di tutte le maestranze coinvolte, a tutta l’annualità 2025.»

Si è svolto il 15 luglio, nello stabilimento della Portovesme srl di Portovesme, l’incontro tra l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani e le organizzazioni sindacali assieme alla neoeletta Rsu. L’incontro si è svolto a valle della riunione dell’assessore con la Direzione Aziendale. Le organizzazioni sindacali hanno fatto il punto della situazione che al momento vede un utilizzo massivo di Cassa Integrazione sia per il sito di Portovesme sia per quello di San Gavino Monreale Nel 2023, ha riavviato temporaneamente gli impianti di San Gavino per effettuare un test per la produzione di una lega piombo-bismuto. Il test ha avuto risultati positivi andando ben oltre gli obiettivi iniziali ma la Società non ha fatto sapere nulla sulla fattibilità economica dello stesso progetto e sulle sue intenzioni future, se non la possibilità di un eventuale ulteriore test nel prossimo futuro. Per il sito di Portovesme, la società ha dichiarato di avere in corso uno studio di fattibilità per il progetto litio ma i termini per la presentazione dei risultati dello studio sono slittati per diverse volte e ancora oggi non vengono indicati i tempi. La Glencore ha dichiarato che con l’energia a 70 euro per MWh, avrebbe fatto ripartire la linea zinco sino al cambio di produzione con il litio. A oggi il tavolo tecnico insediato al Mimit non ha prodotto nessun risultato tangibile sul tema energetico per superare il problema. Le organizzazioni sindacali, tenuto conto del quadro normativo comunitario e recepito dal Governo italiano attraverso il Decreto legge sulle materie critiche, hanno espresso la disponibilità per un percorso che porti verso le nuove produzioni, nel rispetto delle normative vigenti, ma in continuità con le produzioni attuali e lo stop da effettuarsi solo al momento dello switch tecnico da zinco litio. Non sono accettabili altre soluzioni che portino ad ulteriori riduzioni di personale diretto e indiretto. Sul versante del sito di San Gavino resta la convinzione che, viste le professionalità importanti che si sono consolidate nel tempo, lo stabilimento possa diventare un hub europeo per la raffinazione di preziosi o altri materiali critici. I sindacati e l’assessore Emanuele Cani nell’affrontare le criticità del momento hanno condiviso la necessità di ristabilire, anche alla luce delle novità legislative, un tavolo con il governo finalizzato a superare il periodo di crisi guardando verso le nuove produzioni in un percorso ordinato e con gli impianti in marcia.
Segreterie Territoriali: Filctem-CGIL Emanuele Madeddu – Femca-CISL Vincenzo Lai – Uiltec-UIL Pierluigi Loi
RSU Portovesme SRL

Ancora un nulla di fatto al tavolo ministeriale sulla vertenza Eurallumina. Al termine le segreterie territoriali Filctem CGIL. Femca CISL e Uiltec UIL e la R.S.A. Eurallumina hanno diffuso un duro comunicato che riportiamo integralmente.
«In data odierna ha avuto luogo, per lo più in modalità videoconferenza, un incontro di aggiornamento rispetto allo stato della Vertenza Eurallumina presso il ministero delle Imprese a Made in Italy (MIMIT). Presenti alla riunione i funzionari incaricati e relativi staff del medesimo MIMIT, del MASE e del Ministero del Lavoro, gli Assessorati all’Industria, Ambiente e Lavoro per la R.A.S., l’Azienda Eurallumina, Agenzia del Demanio e Confindustria, Segreterie nazionali, regionali e territoriali CGIL- CISL-UIL e relative R.S.A. di fabbrica.

Nel corso della riunione è stata manifestata l’intesa raggiunta tra la Regione Sardegna ed il Ministero dell’ambiente e sicurezza energetica (MASE) rispetto alla bozza del “Nuovo DPCM ENERGIA per la metanizzazione della Sardegna” attraverso il sistema di approvvigionamento del GNL mediante la cosiddetta “Dorsale del gas metano”.
Il Nuovo DPCM “sarebbe” prossimo all’adozione (settimane o mesi!?) e l’iter per la sua approvazione in Consiglio dei Ministri dovrebbe iniziare a giorni… questo quanto riferito al tavolo odierno…
Per quanto riguarda invece il fronte degli ammortizzatori sociali, ovvero la garanzia del reddito per le lavoratrici e lavoratori Eurallumina per l’attuale annualità 2024 (Accordo Ministeriale sottoscritto in data 17 gennaio c.a.), nei giorni scorsi è stata sospesa la procedura dell’emanazione del decreto necessario ad autorizzare l’INPS al pagamento diretto dell’assegno di CIGS con la motivazione che sia necessario il preventivo Decreto di ripartizione alle Regioni da parte del Ministero del Lavoro delle quote parti rispetto ai fondi destinati dalla Legge di Bilancio 2024 per le aziende percettrici della Cassa integrazione Aree in crisi complessa!
Si ricorda che tale decreto di ripartizione è stato emanato l’anno scorso in data 31 marzo 2023!
Nel corso della riunione la stessa Direzione Ammortizzatori sociali del medesimo Ministero del Lavoro ha preso l’impegno di quantificare l’ammontare complessivo dei residui accantonati dallo scorso anno in modo tale da poter adottare il tecnicismo che permetta a norma di legge di utilizzare tali fondi da subito in attesa del decreto di ripartizione alle singole Regioni e di essere quindi in grado di adottare un decreto ad hoc in favore dei lavoratori percettori della CIG dipendenti dell’Eurallumina.
Dalla discussione è poi emerso, da qui l’ulteriore sconcerto e la nostra delusione e disappunto, che il MIMIT non è in grado di sottoscrivere l’Addendum al Protocollo d’Intesa del 2009 poiché da considerarsi non slegato bensì subalterno all’adozione del NUOVO DPCM ENERGIA per la Sardegna!
Diverse e innumerevoli le bozze intercorse nel tempo, un documento, l’Addendum, atteso sia dalla Società Eurallumina così come dalla Proprietà UC RUSAL, documento più volte, sia a Cagliari che a Roma, considerato un impegno Istituzionale sottoscrivibile tra le parti e che soltanto ora viene palesemente considerato parte integrante o meglio successiva a valle del DPCM ENERGIA!
Riteniamo scorretta tale impostazione e confidiamo affinché lo stesso Ministero possa tornare sui propri passi; l’Addendum rappresenta l’Intesa istituzionale che stabilisce modalità e tempistiche per il rilancio dello Stabilimento Eurallumina a distanza di 15 anni dalla fermata degli impianti, oltre ad impegnare le Istituzioni ad un sostegno agli investimenti e la messa in sicurezza del salario delle lavoratrici e dei lavoratori sino al completo riavvio della fabbrica!
Auspichiamo altresì che, così come sottoscritto nell’accordo del 17 gennaio scorso con il Ministero del Lavoro, lo stesso Ministero possa emanare il decreto che autorizzi l’INPS al pagamento diretto quanto prima con soluzione di continuità.
Per i motivi appena esposti, riteniamo di dover manifestare la nostra delusione e disappunto rispetto alle risultanze dell’incontro svoltosi in data odierna.
Nel caso non dovessero giungere dei riscontri certi rispetto alle nostre legittime rivendicazioni non escludiamo di assumere delle iniziative adeguate rispetto all’evolversi della situazione.»

Segreterie Territoriali
Filctem CGIL – Femca CISL – Uiltec UIL
Emanuele Madeddu – Vincenzo Lai – Pierluigi Loi

R.S.A. EURALLUMINA
Filctem CGIL – Femca CISL – Uiltec UIL
Enrico Pulisci – Simone Zucca – Davide Boi

 

Riparte la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici della Portovesme srl. Giovedì 25 gennaio manifesteranno in un sit, a Roma, davanti alla sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy.

«Ancora una volta abbiamo sollecitato il ministero delle imprese e made in Italy affinché sia convocato al più presto il tavolo del gruppo di lavoro interministeriale per affrontare la vertenza Glencore Portovesme srl relativa agli stabilimenti di Portovesme e San Gavino Monreale scrivono in una nota i segretari territoriali Filctem CGIL – Femca CISL – Uiltec UIL, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -. Come rappresentanti dei sindacati confederali e di categoria al gruppo di lavoro del ministero delle imprese e del Made in Italy, già lo scorso 10 ottobre, constatato che la vertenza in oggetto non mostrava alcuna evoluzione positiva, abbiamo inviato una richiesta per la riattivazione del gruppo di lavoro sospeso lo scorso 4 luglio.»

«A distanza di tre mesi, lo scorso 10 gennaio è stata reiterata quella richiesta nel corso della quale sono oltretutto sopraggiunte alcune novità sulle quali crediamo sia opportuno e urgente fare il puntoaggiungono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -: il 21 novembre scorso, la Portovesme srl ha comunicato che il progetto pilota Li Demo non si farà a Portovesme ma in un altro insediamento industriale fuori dall’Italia a causa di iter procedurali non codificati dalla legislazione; il Parlamento europeo ha approvato il Critical Raw Materials Act, la proposta della Commissione sui metalli critici per la transizione verde, provvedimento centrale per il piano di riconversione della società Portovesme srl.»

«Alla luce di questa situazione e in assenza di riscontri – concludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -, il 25 gennaio attueremo un sit in davanti alla sede del Mimit.»

 

«Le preoccupazioni che avevamo esternato si sono puntualmente concretizzate: nella riunione di stamattina la Portovesme srl ha comunicato che il progetto pilota Li Demo non si farà a Portovesme ma in un altro insediamento industriale fuori dall’Italia. La corretta decisione di sottoporre il progetto alla procedura di valutazione di impatto ambientale si è scontrata, motivo delle nostre preoccupazioni, con l’assenza di certezza dei tempi, condizione inaccettabile per chiunque voglia fare impresa. Il progetto non verrà trasferito certamente in Stati dove non esistono norme a tutela dell’ambiente, ma in uno Stato con le norme giuridiche simili all’Italia.»

Lo scrivono in una nota, i segretari territoriali Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi.

«La decisione comporta la perdita di 27mila ore lavoro per l’installazione da parte delle imprese d’appalto e l’utilizzo di 20/30 lavoratori direttiaggiungono -. Il paradosso sarà che l’impianto verrà realizzato con know-how progettato dai tecnici della Portovesme srl e forse realizzato dagli stessi tecnici. Siamo di fronte ad una situazione inaccettabile, da un lato si spinge e lavora per avviare il processo di decarbonizzazione e dall’altro si rallentano tutti i piani che si inseriscono nell’ambito della transizione energetica; a oggi non esiste neppure una normativa che regolamenti l’utilizzo delle materie critiche. Riteniamo che il legislatore debba intervenire su questa materia per dare gli strumenti normativi al decisore tecnico.»

«La politica Regionale e Nazionale la finisca di buttare la palla in tribuna e dica con chiarezza se si vuole fare ancora industria nel Paese, nel rispetto delle norme ambientali certamente ma con la certezza dei tempi e una legge quadro di riferimento chiarasottolineano Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -. L’unica nota positiva emersa nella riunione odierna è che Glencore ha confermato la volontà di proseguire lo sviluppo del progetto definitivo sul litio a Portovesme, ma attenzione se rimane l’attuale atteggiamento di Regione e Governo fatto di sola diffidenza senza indicare percorsi in linea con il percorso europeo recepito recentemente con la votazione delle Commissione Industria del Senato il destino appare segnato.»

«Francia e Germania, intanto, intervengono sul prezzo dell’energia con azioni a favore delle aziende energivore rendendo l’Italia sempre meno competitiva, la Sardegna propone soluzioni giuridiche inattuabili come la golden power. Una politica industriale fallimentare concludono i tre segretari territoriali Filctem-CGIL, Femca-CISL, Uiltec-UIL -. E’ necessaria una convocazione immediata del tavolo nazionale sulla vertenza della Portovesme srl, richiesta inviata formalmente dal gruppo di lavoro tecnico lo scorso 10 ottobre, ancora oggi senza risposta.»

Le segreterie territoriali Filctem CGIL-Femca CISL-Uiltec UIL e la R.S.A. Eurallumina hanno diffuso una nota dopo l’incontro svoltosi ieri all’assessorato regionale del Lavoro, alla presenza degli assessori regionali del Lavoro, dell’Industria e dell’Ambiente, della società Eurallumina, le segreterie territoriali Filctem CGIL-Femca CISL-Uiltec UIL, la R.S.A. Eurallumina e la Confindustria Sardegna Meridionale.

«Nonostante i risultati positivi raggiunti nel mese di maggio, quali il dissequestro di parte del sito di stoccaggio delle lavorazioni e la conclusione positiva del Procedimento autorizzativo Paur in sede di Conferenza dei servizi decisoria e poi attraverso definitiva deliberazione di Giunta regionale (10 agosto 2023), provvedimenti propedeutici ed indispensabili al riavvio delle produzioni per l’Eurallumina, rendendo di fatto la raffineria di bauxite di Portovesme un asset strategico pronto ad essere riavviatosi legge nella nota -, permangono, oltre alla mancata sottoscrizione dell’Addendum ai Protocolli d’Intesa del 2009-2012, anche la definizione certa dell’approvvigionamento del gas naturale a seguito dell’impugnazione del DPCM Energia (cui dovrebbe pronunciarsi il Consiglio di Stato nel mese di novembre p.v.) e su cui la Regione ed il Governo ad oggi non hanno ancora dato, se non attraverso velate indiscrezioni, nessuna certezza attraverso atti amministrativi e/o di Legge!»

«Visto il quadro attuale la società Eurallumina ha annunciato ufficialmente che, nel caso in cui tale scenario non dovesse mutare, ovvero in assenza delle garanzie Istituzionali che la sottoscrizione dell’Addendum al M.O.U. può determinare, si troverebbe costretta suo malgrado nell’avviare a breve la procedura per il licenziamento collettivo che vedrebbe coinvolte le maestranze, a distanza di oltre 14 anni di vertenza e di altrettanti anni di impegni istituzionali spesso disattesi e cambiati in corso d’opera da chi, di volta in volta, ha governato sia a Cagliari che a Roma. Segreterie Territoriali – RSA Eurallumina aggiunge la nota -. È chiaro che nel caso in cui tale scenario ovvero l’avvio della procedura per il licenziamento collettivo, dovesse verificarsi, riterremo la Regione ed il Governo corresponsabili per manifesta inerzia ed inconcludenza. È quanto mai necessario un serio e fattivo impegno da parte di tutti, con le Istituzioni in primis, affinché ciò possa essere scongiurato.»

«Gli assessori presenti al tavolo, recepita la drammaticità della situazione, hanno dichiarato che si starebbe lavorando affinché a brevissimo termine possa essere convocato dal MIMIT (Ministero delle Imprese e Made in Italy) l’incontro per la sottoscrizione del sopra citato Addendum, di impegnarsi nel garantire la protezione sociale di tutti i lavoratori coinvolti e dichiarato altresì che il “Nuovo Decreto Energia” “sarebbe in via di definizione”prosegue la nota delle segreterie territoriali Filctem CGIL-Femca CISL-Uiltec UIL e della R.S.A. Eurallumina -. La Società Eurallumina ha dichiarato che nel caso in cui l’Addendum M.O.U. dovesse essere sottoscritto dalle parti lo scenario nefasto del licenziamento collettivo verrebbe a decadere; in caso contrario a far data dal 15 ottobre p.v. decorrerebbe l’avvio della sopra citata procedura che riteniamo debba assolutamente essere scongiurata. Rispetto a tale situazione che riteniamo assurda e che rigettiamoconcludono le segreterie territoriali Filctem CGIL-Femca CISL-Uiltec UIL e la R.S.A. Eurallumina ribadiamo lo stato di agitazione operativa che comporta il richiamo alla partecipazione alle iniziative con un minimo preavviso; dichiariamo sin d’ora che se entro una settimana a partire da ieri non dovessero pervenire da parte delle Istituzioni “Riscontri con date certe e a brevissimo termine” rispetto alla Convocazione per la sottoscrizione dell’Addendum M.O.U., fondamentale ad evitare l’avvio della procedura di licenziamento collettivo, si avvisano le lavoratrici e lavoratori Eurallumina che verranno inevitabilmente messe in campo contestualmente delle adeguate iniziative di mobilitazione.»

Si è svolto giovedì 28 settembre. un incontro convocato dall’assessore Ambiente Marco Porcu, sollecitato dalle organizzazioni sindacali per un aggiornamento sull’iter autorizzativo relativo alla procedura di valutazione del Progetto Pilota LI Demo per la produzione di litio per batterie proposto dalla Portovesme srl – Glencore.

L’assessore ha comunicato che il progetto sarà assoggettato a valutazione di impatto ambientale. Si tratta di un procedimento che, per i tempi che hanno caratterizzato altri progetti in passato, preoccupa non poco. Perché una dilatazione temporale non può che rallentare, o addirittura venir meno, il processo di costruzione dell’impianto pilota che si inserisce nel percorso di transizione energetica e a cui sono legate anche nuove opportunità di lavoro.

La rispettabile decisione tecnica che collima anche con una visione politica espressa nei vari incontri comporta, intanto, il non avvio degli investimenti, seppur modesti, come quello di un progetto pilota di circa 27mila ore lavoro per l’installazione da parte delle imprese d’appalto e l’utilizzo di 20/30 lavoratori diretti.

Siamo praticamente al paradosso, perché da un lato si spinge e lavora per avviare il processo di decarbonizzazione e dall’altro si rallentano tutti i piani che si inseriscono nell’ambito della transizione energetica; a oggi non esiste neppure una normativa che regolamenti l’utilizzo e il rilascio nei corpi idrici del litio. Riteniamo che il legislatore debba intervenire su questa materia per dare gli strumenti normativi al decisore tecnico, così come riteniamo sia importante una convocazione immediata del tavolo nazionale sulla vertenza della Portovesme srl.

RSU Portovesme srl

Segreterie Territoriali Filctem-CGIL, Femca-CISL, Uiltec-UIL

Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai, Pierluigi Loi

 

«Il 30 giugno scadono i contratti e tutti i lavoratori coinvolti rischiano di trovarsi senza occupazione e il progetto di naufragare. Nonostante gli impegni e gli elogi sulla sua possibile realizzazione, ancora la Regione non ha compiuto alcun atto sulla vertenza che riguarda il futuro del progetto Aria.»

Il nuovo appello alla Regione arriva dalle segreterie Filctem CGIL-Femca Uil-Uiltec Uil.

«Domani saremo davanti alla Presidenza della Regione a Villa Devoto alle ore 10,00 per ricordare a chi ha assunto degli impegni, che siano rispettati», aggiungono i segretari Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi.

«Vanno bene i progetti per il futuro ma ricordiamo che devono essere sempre garantiti i piani occupazionali e che non si può pensare di portare avanti un programma così importante e articolato giocando al ribasso.»

Fausto Durante (Cgil Sardegna), Emanuele Madeddu (Filctem Sardegna Sud Occidentale), Antonello Saba (Cisl Sulcis Iglesiente, Vincenzo Lai (Femca Cisl Sud Sardegna), Federico Matta (Uil Sulcis Iglesiente e Pierluigi Loi (Uiltec Uil), hanno commentato così l’esito della prima riunione del gruppo di lavoro sul futuro della Portovesme srl, svoltasi questo pomeriggio al Mimit.

Il confronto si è chiuso con un leggero passo avanti e qualche apertura: l’azienda ha illustrato il progetto e i piani per il futuro, confermando l’intenzione di rimanere nel territorio dentro una prospettiva che guarda alla transizione ecologica e alla decarbonizzazione.

A questo proposito i sindacati hanno sottolineato l’urgenza di definire la compatibilità ambientale e la sostenibilità delle nuove produzioni e chiesto sin da ora che venga implementata la filiera a monte e a valle delle stesse produzioni previste.

Nel corso del confronto è emersa da parte dell’azienda un’apertura rispetto alla riattivazione, seppur graduale, della linea zinco.

«In questa fase, che pure è tutta ancora da vedere e valutare, resta da risolvere una questione che riguarda lo stabilimento di San Gavino hanno commentato i sindacati -. A nostro parere l’intero compendio deve far parte del complessivo piano di ristrutturazione e rivalorizzazione attraverso un processo di continuità produttiva e industriale e di pieno inserimento dentro il quadro di transizione prevista per gli impianti di Portovesme garantendo, in prospettiva, una missione produttiva anche per quelli di San Gavino.»

 

Sul comunicato della Rsu Carbosulcis, intervengono i segretari territoriali Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi, sottolineando la loro piena condivisione.

“E’ necessario un chiarimento urgente sul futuro della Societàscrivono in una nota -. Occorre programmare il futuro al fine di cogliere gli strumenti europei di riconversione. Il Progetto Aria, così gli altri progetti meritano un approfondimento, programmazione e regole certe, al fine di poter valorizzare il patrimonio materiale e immateriale della Società e le professionalità dei lavoratori quale capitale della Regione Sardegna stessa.”
“Per questo motivo concludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loiriteniamo non rinviabile il confronto con la Presidenza della Giunta regionale, lo stato di agitazione proclamato dalla Rsu rappresenta un grido d’allarme che deve essere colto, merita risposte. Auspichiamo una convocazione in tempi rapidi senza la necessità di mettere in atto nuove iniziative.”