23 December, 2024
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Promuovere il benessere organizzativo all’interno delle aziende, valorizzando le diversità nei contesti lavorativi e contrastando le situazioni discriminatorie, in funzione del miglioramento delle condizioni di lavoro. Sono le finalità dell’avviso per la promozione del Diversity Management, pubblicato dall’assessorato del Lavoro, che finanzia le imprese per l’adozione di politiche del personale mirate, che tengano conto delle diverse necessità, dei bisogni e delle aspettative di lavoratrici e lavoratori. Sono comprese in tali politiche anche quelle di riorganizzazione del lavoro per l’adattamento dell’ambiente e dei processi lavorativi, al fine di valorizzare le diversità e ottimizzare le risorse, con ricadute positive sulla produttività complessiva.
«È un intervento innovativo che si colloca nell’ambito delle misure per la promozione delle pari opportunità nei luoghi di lavoro e del welfare aziendale, con un’attenzione rivolta ai soggetti che presentano maggior rischio di esclusione lavorativa e sociale», dichiara l’assessore del Lavoro Virginia Mura.
«La Sardegna è tra le prime regioni d’Italia a sperimentare questo strumento, con risorse del Fondo sociale europeo, credendo nelle potenzialità del diversity management per gli effetti positivi che è in grado di generare nella cultura aziendale, attraverso un nuovo approccio improntato all’inclusione senza rinunciare alla maggiore efficienza. Trattandosi di una misura mai adottata prima – aggiunge l’assessore del Lavoro – abbiamo voluto coinvolgere le imprese attraverso un’ampia consultazione che ha restituito importanti elementi di spunto per la costruzione dell’avviso e ha fatto emergere una spiccata sensibilità verso il tema. Abbiamo, dunque, registrato un grande interesse per un nuovo modello di organizzazione aziendale che, non solo non procuri svantaggio alle persone con uno o più fattori di rischio, ma che valorizzi le competenze di tutti, con particolare riferimento ai soggetti più fragili.»
«Con questa misura – conclude la titolare del Lavoro – vogliamo sostenere lo sviluppo e la competitività delle imprese in un’ottica inclusiva, improntata alla valorizzazione delle risorse umane e a una concezione orizzontale e paritaria del lavoro, che tenga conto in particolare delle varie condizioni di svantaggio, delle differenze di genere e delle disabilità.»
L’avviso, con uno stanziamento di 1,2 milioni di euro del Fondo sociale europeo, finanzia progetti per l’adozione delle misure di Diversity management, con un contributo forfettario, modulato in base alla dimensione dell’azienda e alla proposta progettuale, che va da un minimo di 4.500 euro fino a un massimo di 30.000 euro. Possono partecipare le piccole e medie imprese, profit e no profit, anche in forma associata, con sede operativa in Sardegna, che abbiano i requisiti richiesti dall’avviso. I destinatari finali dei progetti dovranno essere: lavoratrici e lavoratori svantaggiati, persone disabili, cittadini di Paesi Terzi, richiedenti asilo e rifugiati, soggetti vittime di violenza.
L’avviso e gli allegati sono consultabili alla sezione ‘bandi e gare d’appalto’ del sito web della Regione Sardegna. Le domande potranno essere presentate a partire dal 2 maggio e fino al 31 maggio 2018. 

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ha approvato le linee di indirizzo per definire il Progetto di Politiche attive del lavoro nelle Aree di crisi industriale complessa di Portovesme e Porto Torres che consentirà ai lavoratori, beneficiari al 1 gennaio 2017 di un trattamento di mobilità ordinaria o in deroga, di ottenere un’ulteriore proroga fino al 30 giugno del 2018.

«Stiamo dando piena attuazione alle disposizioni normative nazionali e ai decreti ministeriali rivolti alle aree di crisi complessa – ha commentato Virginia Mura -. Si tratta di un sollievo parziale in alcuni territori particolarmente colpiti dalla pesante crisi industriale e dalla conseguente emergenza occupazionale.»

Le risorse finanziarie assegnate alla Sardegna dal ministero del Lavoro sono complessivamente 12 milioni e 735mila euro, di cui 1 milione e 363mila già impegnati per la proroga di 12 mesi della cassa integrazione straordinaria per le società che si trovano nelle aree di Portovesme. I restanti 11 milioni saranno destinati per le autorizzazioni delle mobilità in deroga.

Come prevede l’accordo siglato con i sindacati lo scorso 8 novembre, sono interessati dal provvedimento 970 lavoratori (630 provenienti dall’area di Portovesme, il resto dall’area di Porto Torres). L’elenco dei nominativi dei lavoratori sarà ora validato dal competente servizio della Direzione generale dell’Assessorato e poi trasmesso al ministero del Lavoro. Successivamente, si provvederà ad autorizzare la spesa delle risorse e la gestione dei provvedimenti di trattamento della mobilità.

La Giunta, con due precedenti delibere, ha già approvato le linee di indirizzo per definire il Progetto di Politiche di Flexicurity nelle aree di Portovesme e Porto Torres. La delibera approvata oggi dà mandato all’ASPAL perché integri l’elenco dei lavoratori. La stessa ASPAL, individuato come soggetto attuatore, dovrà erogare le misure di politica attiva nei confronti dell’ulteriore contingente di lavoratori in questione. Tra questi sono ricompresi tutti i lavoratori di Portovesme che gravitano nel ciclo dell’alluminio, settore che sta per ripartire grazie all’accordo tra Regione, MISE e Invitalia per il rilancio degli impianti Alcoa, la cui cessione al nuovo investitore sarà definita, come annunciato venerdì scorso dal ministro Carlo Calenda, il prossimo 15 febbraio.

«L’ulteriore proroga ai lavoratori in mobilità è condizionata all’erogazione di misure di politica attiva individuate in un apposito piano regionale. Si tratta – ha aggiunto l’assessore Mura – di un Progetto che non rappresenta una soluzione alternativa al rilancio delle aziende coinvolte, che la Regione pone come questione prioritaria, ma è funzionale al riavvio delle produzioni e all’accesso alle opportunità occupazionali che deriveranno dal Piano Sulcis e dalle altre azioni previste per l’area di Porto Torres. L’avvio delle misure di politica attiva avverrà contestualmente alla fruizione dell’ammortizzatore sociale. Infatti, sono già stati definiti gli ulteriori passaggi finalizzati a ottenere l’autorizzazione che consentirà all’INPS di procedere con l’erogazione dei trattamenti. L’approvazione di questa delibera era stata annunciata ai lavoratori nei giorni scorsi, alla vigilia della visita del ministro Calenda a Portovesme per la firma dell’accordo sulla cessione di Alcoa che dà una prospettiva concreta per il riavvio della fabbrica e il reimpiego delle maestranze. Infine, restiamo fiduciosi che all’interno della Finanziaria nazionale – ha concluso Virginia Mura – possa essere inserita una norma per consentire l’ulteriore proroga della mobilità in deroga ai lavoratori delle aree di crisi complessa fino al 31 dicembre 2018.»

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Ieri mattina il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, dopo l’incontro allo stabilimento ex Alcoa, si è recato in visita all’Eurallumina, dove ad attenderlo c’erano un centinaio di lavoratori. Il ministro, con il presidente della Regione Francesco Pigliaru e gli assessori dell’Industria Maria Grazia Piras, dell’Ambiente Donatella Spano, del Lavoro Virginia Mura e dell’Urbanistica ed Enti locali Cristiano  Erriu, ha prima incontrato la direzione aziendale (guidata dall’amministratore delegato Vincenzo Rosino), poi si sono ritrovati nella sala mensa per l’incontro con i lavoratori.

Con il ministro si è parlato delle tariffe elettriche agevolate, per le quali è stato compiuto finalmente il passo decisivo, anche se resta in piedi la durata delle agevolazioni (l’azienda ha chiesto 10 anni ma, quasi certamente, per evitare ostacoli a livello comunitario, si arriverà ad un’intesa sui 5 anni + 5 anni). L’incontro si è svolto in un clima disteso e molto cordiale, oltre che di fiducia per quanto fatto dal Parlamento, sulla spinta impressa dai parlamentari locali, e dal Governo.

Con i lavoratori, poi, si è parlato soprattutto delle problematiche legate alle autorizzazioni di natura ambientale, VIA e AIA, in capo alla Regione Sardegna che, come ha sottolineato ed auspicato nel suo intervento iniziale Antonello Pirotto, rappresentante della RSU, dovrebbero essere definite entro il prossimo mese di gennaio 2018.

Vediamo ora il filmato degli interventi del ministro Carlo Calenda e del presidente della Regione Francesco Pigliaru.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215308476893113/

                                 

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«Abbiamo compiuto un passo avanti importante, frutto del lavoro di tutti, ma oggi non c’è niente da festeggiare. Festeggeremo solo il giorno in cui saluteremo l’uscita da questo stabilimento, del primo lingotto di alluminio targato Sider Alloys.»

E’ questo il passaggio più significativo dell’intervento fatto questa mattina dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, nella sala mensa dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme che da questa mattina è ufficialmente passato di proprietà dalla multinazionale statunitense Alcoa ad Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa), rappresentata dal suo più alto dirigente, l’amministratore delegato Domenico Arcuri. Presente a Portovesme anche Giuseppe Mannina, amministratore delegato della Sider Alloys, la multinazionale svizzera destinata a rilevare la proprietà dello stabilimento da Invitalia il prossimo 15 febbraio. In questo arco di tempo, proseguiranno gli incontri per definire tutti gli aspetti procedurali e l’11 gennaio è fissato un incontro tra azienda e sindacati, per l’avvio dell’esame del piano industriale (è previsto un investimento iniziale di 135 milioni di euro, 80 dei quali saranno coperti da un finanziamento del Governo da restituire a tasso agevolato, mentre sono previsti una quota di una decina di milioni a fondo perduto ed un concorso della Regione Sardegna per altri 8 milioni di euro) e degli organici che dovranno concorrere alla riapertura ed al rilancio produttivo dello stabilimento.

All’incontro di stamane erano presenti il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, accompagnato da quattro assessori (Maria Grazia Piras dell’Industria, Donatella Spano dell’Ambiente, Virginia Mura del Lavoro e Cristiano Erriu dell’Urbanistica ed Enti locali); i parlamentari Francesco Sanna ed Emanuele Cani, i consiglieri regionali Pietro Cocco e Luca Pizzuto; il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi; e numerosi sindaci dei comuni del territorio.

I rappresentanti delle organizzazioni sindacali ed i lavoratori tutti hanno ringraziato il governatore Pigliaru e, soprattutto, il ministro Calenda, per il lavoro svolto per la soluzione di una vertenza che si trascina da cinque anni, e di aver continuato a lavorare, al fianco dei lavoratori, anche quando tutto sembrava perduto e le speranze di poter vedere la fabbrica ripartire sembravano ormai svanite.

Il ministro Calenda ha sottolineato che l’Italia è diventata un grande paese grazie all’industria ed è con l’industria, affiancata dagli altri settori produttivi, che può rilanciarsi nei prossimi anni.

In serata e domani pubblicheremo un ricco album fotografico della giornata ed alcuni filmati registrati questa mattina durante la visita del ministro Calenda, prima al presidio, poi nella sala mensa, dove sono intervenuti, oltre al ministro Carlo Calenda, anche il governatore Francesco Pigliaru e l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri. E, al termine, sono state poste le firme sul passaggio di proprietà dello stabilimento ad Invitalia.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215304544874815/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215302027651886/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215302157895142/

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215311805896336/

 

                           

 

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La Giunta regionale ha approvato ieri lo schema di Accordo di Programma tra Regione, Ministero per lo Sviluppo Economico ed Invitalia S.p.A. per la realizzazione del Contratto di Sviluppo presentato dalla Sider Alloys Italia S.p.A., grazie al quale si potrà attuare un Programma di sviluppo industriale nel sito di Portovesme.

Insieme allo schema di Accordo di Programma, la Giunta, su proposta del Presidente Pigliaru, ha deciso di destinare 8 milioni di euro, come quota di cofinanziamento regionale, per garantire il sostegno della Regione al piano di rilancio industriale proposto dalla Sider Alloys in vista della ripresa della produzione di alluminio primario nel Sulcis. La soluzione della vicenda Alcoa, dunque, è sempre più a portata di mano a tre anni e mezzo dalla decisione della Giunta Pigliaru di attivarsi, insieme al Governo, per la ricerca di investitori disposti a rilevare lo smelter di Portovesme.

Nei giorni scorsi, nel corso di un incontro al MISE, sono stati evidenziati i prossimi passi del percorso, avviato in questi ultimi mesi, e che si dovrà concludere entro il 15 febbraio con la firma finale per la cessione dello stabilimento. L’Accordo di Programma, che il Piano Sulcis contribuisce parzialmente a finanziare, rende operativo l’iter del passaggio dello stabilimento da Alcoa a Invitalia e, quindi, da Invitalia a Sider Alloys. Poi sarà la volta del Contratto di Sviluppo. A partire dal prossimo 11 gennaio inizierà il confronto fra sindacati e investitore, con la mediazione del MISE e della Regione, per definire una piattaforma sindacale.

Oggi, intanto, l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ha ricevuto una delegazione dei sindacati territoriali del Sulcis, CGIL, CISL, UIL e CUB, che hanno chiesto di essere aggiornati sulla proroga dei trattamenti di mobilità in deroga fino al 30 giugno 2018 per i lavoratori di Portovesme, in applicazione dell’accordo siglato lo scorso 8 novembre al tavolo con i rappresentanti sindacati regionali confederali.

«Stiamo lavorando per dare attuazione all’impegno preso con le segreterie regionali confederali per l’impiego degli stanziamenti previsti per le aree di crisi complessa di Portovesme e Porto Torres, in applicazione del Decreto legislativo n. 148 del 2015, per la proroga dei trattamenti di mobilità in deroga fino al 30 giugno 2018. Sono complessivamente, tra Porto Torres e Portovesme, oltre 900 i lavoratori interessati, con un impegno di spesa di circa 10 milioni di euro. Nei prossimi giorni – ha detto l’assessore del Lavoro – dopo il necessario aggiornamento del tavolo regionale, verrà adottata la delibera di Giunta contenente l’elenco già definito dei lavoratori in possesso dei requisiti per accedere all’ammortizzatore, ed il Piano di politiche attive destinato agli stessi lavoratori. Sono già stati definiti, d’intesa con la competente Direzione generale del ministero del Lavoro, gli ulteriori passaggi finalizzati a ottenere l’autorizzazione che consentirà all’INPS di procedere con l’erogazione dei trattamenti.»

«Non nascondo – ha aggiunto Virginia Mura – lo stupore per l’esigenza manifestata dai sindacati territoriali, che dovrebbero essere stati informati da tempo dalle segreterie regionali, tenuto conto del fatto che l’accordo risale all’8 novembre. L’incontro di oggi, in ogni caso, ha permesso di dare una corretta informazione ai lavoratori, anche in vista della visita di domani del ministro Carlo Calenda per la firma dell’accordo con Sider Alloys, che finalmente dà una prospettiva concreta per il riavvio dello stabilimento e il reimpiego delle maestranze.»

«Siamo, inoltre, in attesa dell’approvazione della finanziaria nazionale – ha concluso l’assessore del Lavoro – che potrebbe prevedere, stando alle ultime notizie che giungono da Roma, una norma che consentirebbe l’ulteriore proroga della mobilità in deroga ai lavoratori delle aree di crisi complessa fino al 31 dicembre 2018.»

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In occasione del 79° compleanno della città di Carbonia, lunedì 18 dicembre 2017, alle 21.00, presso il Teatro Centrale di Carbonia è in programma la prima assoluta del film documentario “Le spose del Grand Hornu” di Carmina Conte e Paolo Carboni.

“Le spose del Grand Hornu” è ambientato tra il bacino carbonifero del Sulcis Iglesiente e quello del Borinage e della Vallonia in Belgio, nell’area del Grand-Hornu. 

Menzione Speciale al Concorso Nazionale “Storie di emigrati sardi”, indetto dalla FASI, in collaborazione con la Regione Sarda e la Società Umanitaria-Cineteca Sarda, il film è stato realizzato grazie al contributo del Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, con la consulenza della prof.ssa Giovanna Corda (vicesindaco di Boussu-Hornu, originaria di Carbonia e già europarlamentare), dello studioso Luciano Ottelli.

Saranno presenti gli autori: la giornalista Carmìna Conte e il regista Paolo Carboni.

Interverranno: la Prof.ssa Giovanna Corda, la presidente nazionale FASI Serafina Mascia, il Commissario del Parco Geominerario Tarcisio Agus, il sindaco di Carbonia Paola Massidda, l’assessore della Cultura del comune di Carbonia Sabrina Sabiu, Gianluigi Pillola già commissario del Parco Geominerario, l’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura, lo studioso Luciano Ottelli, il direttore del C.S.C di Cagliari della Società Umanitaria Antonello Zanda, il Ppresidente dell’Associazione Culturale Bacu Abis e Sulcis Iglesiente Gianfranco Fantinel.

La serata è organizzata da Parco Geominerario, Comune di Carbonia e Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema.

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I capigruppo del Consiglio regionale hanno incontrato con il presidente della Regione Francesco Pigliaru e gli assessori del Lavoro Virginia Mura e dell’Industria Maria Grazia Piras tre delegazioni di lavoratori, ex Legler, Ottana Polimeri ed Ottana Energia, impegnati in vertenze in parte diverse ma con denominatore comune la grave crisi industriale della Sardegna centrale.

Per quanto riguarda i 130 ex dipendenti dell’azienda tessile Legler, rimasti senza il sostegno degli interventi previsti dalla mobilità in deroga a causa di problemi giuridico-amministrativi molto complessi, si interverrà con uno stanziamento specifico di circa 2.350mila euro all’interno del “pacchetto lavoro” da 100 milioni contenuto nella finanziaria ora all’esame del Consiglio regionale. «Abbiamo strumenti e risorse – ha sottolineato fra l’altro il presidente Francesco Pigliaru – che ci consentiranno di affrontare e risolvere positivamente situazioni come questa». Il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, da parte sua, ha messo in evidenza che «con la tempistica che abbiamo di fronte, condivisa da tutti i gruppi consiliari, possiamo assicurare risposte concrete in tempi davvero brevi».

Più articolata e difficile la situazione dei lavoratori di Ottana Polimeri, 58 dei quali già licenziati, e di Ottana Energia, con 70 unità che potrebbero essere costrette a lasciare il lavoro entro il prossimo mese di aprile. Nel sito industriale di Ottana, come hanno esposto i rappresentanti dei lavoratori, si addensano alcune anomalie che vanno chiarite «con una azione forte della politica regionale e soprattutto nazionale», perché da un lato ci sono impianti chiusi e tecnologicamente competitivi ed un prodotto che ha notevoli sbocchi di mercato; dall’altro una azienda (la multinazionale Indorama) che continua a fare acquisizioni in Europa e nel mondo ma non chiarisce i suoi obiettivi sul sito del Nuorese.

«Abbiamo fatto molti tentativi – ha ricordato il presidente Francesco Pigliaru – ed ora dobbiamo fare i passi giusti perché stiamo entrando in una fase cruciale, studiando molto bene il mercato anche con il supporto di strutture nazionali per esplorare tutte le possibilità di ripresa produttiva.»

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Il rispetto delle pari opportunità in ambito lavorativo oggi può essere maggiormente tutelato tramite i controlli effettuati dagli ispettori del lavoro. Regione, Ispettorato del lavoro di Cagliari e Oristano, e Uffici delle consigliere di Parità regionale e metropolitana, mettono insieme le proprie competenze per potenziare la funzione ispettiva e, nel contempo, prevenire e contrastare i fenomeni discriminatori nei luoghi di lavoro. Il tema è stato affrontato a Cagliari in occasione del seminario dal titolo “Lavoro e discriminazioni: l’ottica di genere nel mondo del lavoro”, a cui hanno preso parte l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, e la consigliera regionale di parità, Tiziana Putzolu.

«Questa collaborazione è una grande opportunità – ha detto l’assessore – perché permette di affrontare il problema delle discriminazioni negli ambienti di lavoro, di cui sono vittime soprattutto le donne, in maniera più efficace e incisiva attraverso il supporto che è in grado di dare la nuova figura dell’Ispettore. Le verifiche da loro effettuate non si limiteranno soltanto al controllo sulla regolarità delle posizioni contrattuali e delle misure di sicurezza, ma saranno molto utili anche per far emergere i trattamenti discriminatori che molto spesso le lavoratrici non denunciano per paura di essere penalizzate nell’organizzazione aziendale o, nella peggiore delle ipotesi, licenziate. Le lavoratrici hanno bisogno di sentirsi tutelate e sufficientemente protette per affrontare la denuncia di un trattamento discriminatorio, specie se questo non avviene in modo palese, al limite del rispetto delle regole. Il contributo degli Ispettori va incontro all’operato della consigliera di parità che avrebbe in questo modo maggiori elementi per intervenire a sostegno delle donne vittime di discriminazioni.»

La consigliera regionale di parità, Tiziana Putzolu, ha affermato che «c’è bisogno di maggiore responsabilità sociale verso il lavoro delle donne ad ogni livello, soprattutto nella pubblica amministrazione che, quando discrimina, è maggiormente colpevole. Il seminario di oggi dimostra che esiste ancora nella società una questione femminile non risolta, che parte dalle fragilità delle donne nel mondo lavoro per ripercuotersi in altri ambiti».

L’assessore Mura, d’altro canto, ha sottolineato che «la Regione promuove e sostiene questa iniziativa perché si colloca nell’ambito delle azioni già realizzate a tutela del lavoro femminile, per favorire il benessere ed il welfare aziendale e assicurare migliori condizioni alle lavoratrici anche grazie agli strumenti di conciliazione. L’azione sinergica messa in campo dalle Consigliere di parità e dall’Ispettorato può costituire un valido deterrente per i datori di lavoro e uno strumento capace di cambiare la cultura imprenditoriale, contribuendo ad affermare l’uguaglianza quale principio a vantaggio sia delle lavoratrici e dei lavoratori che della stessa impresa. Sempre a sostegno della parità di genere nei luoghi di lavoro – ha concluso l’assessore del Lavoro – a breve partirà la prima sperimentazione per promuovere il Diversity management, un sistema innovativo che punta a diffondere una nuova concezione dell’organizzazione aziendale e a valorizzare le diversità nell’ottica di una migliore distribuzione dell’orario, del carico di lavoro e delle mansioni».

Al seminario, organizzato dalla Consiglierà di Parità della Città metropolitana di Cagliari, Maria Pace, hanno preso parte il consigliere regionale Valter Piscedda, in rappresentanza della Città metropolitana, il Capo dell’Ispettorato del Lavoro di Cagliari e di Oristano, Eugenio Annicchiarico, il Giudice del Tribunale di Sassari, Elena Meloni, la docente di psicologia del lavoro dell’Università di Cagliari, Silvia de Simone, la consigliera di parità della città metropolitana di Milano, Chiara Vannoni, e la consigliera di parità della provincia di Lecco, Adriana Ventura.

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«Sono i dati migliori visti sinora e questo ci fa ben sperare, perché significa che la tendenza positiva va consolidandosi anche nel lungo periodo. Una tendenza che coinvolge sia il lavoro che il prodotto interno lordo, stimato in crescita dell’1,3% nel 2017 – commenta il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Diminuiscono significativamente disoccupati e inoccupati, e si registrano 18000 posti di lavoro in più. In questo quadro incoraggiante, il tasso di disoccupazione è al minimo da molti anni: oggi è al 14,6%, mentre quando abbiamo iniziato a governare noi era molto più alto, al 19%. Ancora – aggiunge il presidente della Regione -, in questo momento il nostro mercato del lavoro registra miglioramenti molto più netti di quelli ottenuti nel resto del Paese. Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare, ma segnali come questo sono importanti, ci dicono che le nostre politiche stanno funzionando, che finalmente stiamo riuscendo a far tornare fiducia, lavoro e crescita. Con la Finanziaria che è appena entrata in aula e che vogliamo approvare prima della fine dell’anno – conclude Francesco Pigliaru -, siamo determinati a rafforzare questo processo positivo.» 
«Ancora una volta abbiamo un riscontro del miglioramento, in questo caso fortemente positivo, che da qualche tempo tutti i report statistici evidenziano – sottolinea l’assessore del Lavoro Virginia Mura -. L’Istat mostra come la Sardegna, praticamente in tutte le voci faccia passi avanti: il mercato del lavoro sardo segue la buona tendenza nazionale, ma con differenziali migliori, talvolta doppi, rispetto ai dati italiani, e con un forte stacco rispetto al resto del Mezzogiorno. Accanto alla diminuzione dei disoccupati e all’aumento degli occupati, al buon trend di crescita del lavoro femminile, mi sembra molto importante sottolineare il calo degli inattivi, l’aumento della forza lavoro e del tasso di attività: questi indicatori mostrano anche una rinnovata fiducia dei cittadini non solo verso il mercato del lavoro ma anche nei confronti delle istituzioni, quando dimostrano di funzionare. Un clima che adesso va custodito e alimentato consolidando i miglioramenti e continuando pazientemente a elaborare soluzioni e risposte per il sistema del lavoro sardo». 
Aumenta il tasso di attività (da 62,2% a 63,6%) e la forza lavoro (+1,6% da 692,6 a 703,5) cresce più della media nazionale e di quella del mezzogiorno (entrambe allo 0,9%), sia per la componente maschile (+1%) e più marcatamente per quella femminile (+2,3%).
Diminuisce inoltre la percentuale degli inattivi -4,6% (da 412,1 a 393,2). E, anche in questo caso, Italia e Mezzogiorno si assestano su posizioni inferiori (rispettivamente -2,2% e -2,0%).
Il tasso di disoccupazione diminuisce dal 15,9% al 14,6% (passa dal 15,5% al 15,0% per gli uomini e dal 16,5% al 14,1% per le donne) mentre l’occupazione è in aumento del 3,2%(da 582,2 a 600,9: +1,7% per la componente maschile e ben +5,4% per quella femminile). Il tasso di occupazione passa invece dal 52,1% al 54,1% (da 60,2% a 61,7% per gli uomini e da 44,0% a 46,5% per le donne).
Il miglioramento generale dell’occupazione vede dunque l’importante risultato della crescita dell’occupazione femminile, in termini percentuali tripla rispetto alla quella maschile.
Anche l’occupazione settoriale mostra andamenti tendenzialmente positivi, con il salto del +26,3% dell’industria in senso stretto (sulla quale ha influito sia l’occupazione maschile +22,5 che femminile +55,8%) e il +17,4% dell’intero settore industriale. Segue il +9,2% del commercio, alberghi e ristoranti e il +6,9% delle costruzioni.
Se si considera poi il contributo di ciascun settore alla crescita dell’occupazione emerge che il settore commercio, alberghi e ristoranti, con il +2,2%, e quello dell’industria in senso stretto, con il +2,1%, sono quelli che forniscono il contribuito maggiore alla crescita tendenziale dell’occupazione. 

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La Rsu Eurallumina ha convocato l’assemblea informativa straordinaria delle lavoratrici e dei lavoratori diretti, per martedì 12 dicembre, alle ore 10.00, presso la sala assemblee dello stabilimento di Portovesme. «Dopo la manifestazione del 7 novembre  a Cagliari e l’ incontro che la RSU aveva avuto con il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, quattro assessori della giunta coinvolti nel procedimento autorizzativo in corso (Ambiente, Industria, Sanità ed Enti locali), alcuni dei direttori generali degli stessi enti (Ambiente e Sanità) ed il coordinatore del Piano Sulcis, alle richieste dei rappresentanti dei lavoratori, sullo stato del percorso procedurale e sui tempi per la conclusione del lunghissimo iter – si legge in una nota della RSU Eurallumina -, erano arrivate risposte tecnico specifiche nel merito ed assicurazioni sull’impegno politico e di indirizzo della Giunta sull’importanza del progetto di ripartenza, sul mantenimento degli accordi in campo nazionale e regionale, confermando la priorità nel cercare di  pervenire alla conclusione nel rispetto delle norme».

«L’impegno, in conclusione era che indicativamente, alla prima settimana di dicembre, tempo stimato dall’Azienda per il deposito di documenti ad ulteriore completamento dell’imponente mole progettuale – si legge ancora nella nota della RSU Eurallumina – si sarebbe riconvocato lo stesso tavolo con gli stessi partecipanti, per verificare la possibile conclusione dell’iter (al 12 dicembre 1.241 giorni, 41 mesi e la delibera regionale che sancirebbe almeno dal punto di vista autorizzativo l’inizio dell’applicabile possibilità di riavvio delle produzioni, previa partenza degli ingenti investimenti programmati. Alla scadenza dell’appuntamento della prima settimana di dicembre (mercoledì 6 dicembre) la RSU ha incontrato (concordando con la segreteria della presidenza), a Villa Devoto, a Cagliari, il presidente Francesco Pigliaru, gli assessori dell’Industria Maria Grazia Piras, della Sanità Luigi Arru e del Lavoro Virginia Mura, con lei ed il suo staff c’è stato successivamente un secondo integrativo e proficuo appuntamento presso la sede assessoriale nella tarda mattinata (per le questioni relative agli ammortizzatori sociali, per i quali il 28 ottobre la RSU aveva incontrato il ministro Giuliano Poletti, ricevendo nelle interlocuzioni successive riscontro alle richieste avanzate), e con l’ assessore del Bilancio Raffaele Paci, particolarmente attento agli sviluppi sul fronte riciclo e ricerca sui residui delle lavorazioni.»

«Si sono potuti fare un necessario aggiornamento ed una verifica dello stato di avanzamento, un incontro che verrà  formalizzato ufficialmente nella settimana antecedente le prossime festività, appena verrà completato il deposito (già avvenuto nella gran parte), dei documenti a completamento, presumibilmente nella settimana in corso  tra il 12 ed il 15 dicembre) – sottolinea ancora la RSU Eurallumina -. Gli impegni con le istituzioni della RSU, per monitorare e verificare diverse fasi del procedimento, sono proseguiti, con gli incontri con l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, con i capi delle segreteria di Ambiente Franco Corosu e della Sanità Gianni Salis. I dettagli e gli importanti approfondimenti – conclude la RSU Eurallumina – verranno portati a conoscenza dei diretti interessati nell’assemblea generale delle tute verdi di martedì 12 dicembre.»