18 July, 2024
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La scorsa settimana l’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, ha convocato un incontro per giovedì 12 gennaio, alle 15.30, presso la sala del Centro regionale di formazione professionale di via Caravaggio, ex Cisapi, a Cagliari, per esaminare le criticità derivanti dall’attuale temporanea impossibilità di prorogare le attività già svolte dai lavoratori socialmente utili. All’incontro sono stati convocati i sindaci dei comuni interessati (Carbonia, Iglesias, Carloforte, Domusnovas, Masainas, Musei, Nuxis, San Giovanni Suergiu, Teulada, Samassi, Serrenti, Sardara, Villanovamonteleone, Elmas, Torralba, Porto Torres e Putifigari), l’Unione dei Comuni del Sulcis, il Consorzio Industriale Carbonia Iglesias, la Siservizi srl, le confederazioni sindacali regionali CGIL, CISL e UIL, e la CGIL Camera del Lavoro Territoriale Sulcis Iglesiente.
Questa mattina, un gruppo di lavoratori LSU del Sulcis Iglesiente hanno occupato simbolicamente una sala del comune di Carbonia, per tenere alta l’attenzione dell’Amministrazione comunale e dell’opinione pubblica sulla situazione di precarietà assoluta nella quale sono venuti a trovarsi alla scadenza delle attività, a causa della mancata proroga.
    

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L’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, ha convocato un incontro per giovedì 12 gennaio, alle 15.30, presso la sala del Centro regionale di formazione professionale di via Caravaggio, ex Cisapi, a Cagliari, per esaminare le criticità derivanti dall’attuale temporanea impossibilità di prorogare le attività già svolte dai lavoratori socialmente utili. All’incontro sono stati convocati i sindaci dei comuni interessati (Carbonia, Iglesias, Carloforte, Domusnovas, Masainas, Musei, Nuxis, San Giovanni Suergiu, Teulada, Samassi, Serrenti, Sardara, Villanovamonteleone, Elmas, Torralba, Porto Torres e Putifigari), l’Unione dei Comuni del Sulcis, il Consorzio Industriale Carbonia Iglesias, la Siservizi srl, le confederazioni sindacali regionali CGIL, CISL e UIL, e la CGIL Camera del Lavoro Territoriale Sulcis Iglesiente.

 

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La Giunta regionale ha approvato ieri, su proposta dell’assessora del Lavoro Virginia Mura, le linee di indirizzo del progetto “Politiche di Flexicurity nell’Area di Crisi Industriale Complessa di Portovesme”, dell’importo complessivo di circa 5 milioni di euro. Il Piano è rivolto alla presa in carico e riqualificazione di 916 lavoratori (di cui 420 diretti Alcoa, 282 indotto Alcoa, 77 ex-Ila, e 137 indotto Eurallumina). Il progetto, che si svilupperà nell’arco temporale di almeno due anni, si articolerà in un sistema integrato di misure di politica attiva del lavoro. ll soggetto attuatore è individuato nell’Aspal che eroga, attraverso i Centri per l’impiego (CPI), i servizi per il lavoro come disciplinati dalla recente L.R. n. 9/2016.
Il provvedimento porta a compimento l’azione politica del presidente Pigliaru e della Giunta, per il riconoscimento del Polo Industriale di Portovesme quale Area di crisi industriale complessa, portata a termine con successo con l’emanazione del decreto del ministro dello Sviluppo economico del 13 settembre 2016. Il Piano, che verrà avviato entro la fine dell’anno, è complementare all’estensione degli ammortizzatori sociali in deroga per le annualità 2016 e 2017, resa possibile dal Governo con il decreto correttivo del Jobs Act (D.Lgs. n. 185/2016), che ha previsto l’ampliamento del potere della Regione di autorizzare tali trattamenti oltre i limiti precedentemente posti dal legislatore nazionale.
Con l’approvazione di ieri vengono messe in sicurezza le risorse ministeriali destinate alla Regione Sardegna per l’annualità 2016 per politiche attive del lavoro. Non solo: a seguito degli impegni assunti dal ministro Carlo Calenda in occasione della visita in Sardegna del 1° dicembre scorso e delle successive interlocuzioni intervenute tra l’Assessorato del Lavoro ed i vertici di INVITALIA, è imminente la sottoscrizione di un Accordo di programma con il Ministero dello Sviluppo economico per il finanziamento di specifiche misure a sostegno della ricollocazione dei lavoratori della filiera dell’alluminio dell’Area di Crisi Complessa di Portovesme. In particolare il MISE, nel rispetto della vigente normativa comunitaria, riconoscerà una addizionalità agevolativa alle imprese che realizzeranno una percentuale del loro incremento occupazionale tramite ricollocazione dei lavoratori della filiera dell’alluminio.
Il Piano è funzionale al riavvio delle produzioni ed all’accesso alle opportunità occupazionali che deriveranno dal concreto avvio delle azioni del Piano Sulcis, e punterà alla qualificazione dell’offerta ed a ridurre il più possibile gli effetti della lunga permanenza fuori dal mercato del lavoro dei destinatari. Le misure saranno coerenti con il nuovo approccio dell’assessorato del Lavoro che, negli ultimi anni, ha introdotto politiche ispirate ai principi della flexicurity, secondo la logica della personalizzazione degli interventi, in coerenza con la riforma nazionale del lavoro.
I lavoratori destinatari del Piano saranno accompagnati al reingresso nel mondo del lavoro attraverso percorsi strutturati di inserimento lavorativo o indirizzati ad un percorso di auto impiego e creazione d’impresa o inseriti in attività di social work experience. L’intervento sarà in più fasi e si comporrà di varie misure. Accanto agli strumenti di tipo formativo (voucher formazione di massimo 3.500 euro, tirocinio di sei mesi per un massimale di 6.000 euro), si farà ricorso a bonus occupazionali, graduati a seconda della distanza del soggetto dal mercato del lavoro, in favore delle imprese che assumono a tempo determinato o indeterminato; al ‘voucher impresa’ di 3.000 euro per i costi del tutoraggio, al ‘mentoring d’impresa’ rivolto alle start-up, con un massimale di 6.000 euro. Un ulteriore elemento di novità è costituito dall’affidamento dei soggetti meno distanti dal mercato del lavoro (e quindi con un alto livello di occupabilità) ad operatori o agenzie accreditati, mediante la stipula di un Contratto di ricollocazione, facendo tesoro della sperimentazione attualmente in corso dello strumento con il progetto regionale CRIS.

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C’è tempo fino al 20 dicembre per presentare le domande di accesso al bando T1, pubblicato il 4 novembre, che finanzia gli investimenti delle imprese fra 15mila e 150mila euro. La chiusura con 10 di giorni di anticipo sulla tabella di marcia è data dalla ottima risposta al bando: dalle imprese di tutta la Sardegna sono già arrivate 378 domande per un totale di richiesta di contributi di 13 milioni di euro (il bando aveva come dotazione finanziaria iniziale 10 milioni). Gli imprenditori che stanno preparando la documentazione sono dunque ancora in tempo per accedere al bando: l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci assicura che nessuna delle domande ammissibili resterà fuori dal finanziamento e che il bando sarà nuovamente aperto con nuove risorse a fine gennaio, quando uscirà anche il T2 che finanzia investimenti fino a 800mila euro.
«Il bando T1 è stato un grande successo, in un mese abbiamo ricevuto centinaia di richieste. È la risposta che volevamo, che dimostra quanta voglia di ripresa ci sia fra gli imprenditori sardi, pronti a intercettare quei primi segnali di crescita che finalmente si registrano e ad amplificarli con la loro attività, i loro investimenti e il supporto della Regione – dice Raffaele Paci -. Questa voglia di ripresa, l’attesa per i bandi l’abbiamo sentita molto chiaramente durante il Roadshow di presentazione, in tutte le province: ovunque abbiamo trovato una presenza straordinaria di imprenditori, ogni volta in centinaia per partecipare ai workshop e chiedere consulenza agli sportelli. Le imprese, e solo loro, possono creare ricchezza e occupazione; la Giunta le sta mettendo nelle condizioni di tornare ad essere protagoniste dell’economia regionale. Gli uffici sono già al lavoro per rifinanziare il bando entro gennaio e nel frattempo garantiamo che nessuno degli imprenditori che presenterà la richiesta entro il 20 dicembre resterà escluso dai finanziamenti.»
Per il bando T1 fino a oggi sono stati chiesti complessivamente alla Regione 13 milioni di cofinziamento, su un totale di investimento previsto dagli imprenditori pari a 27 milioni: 4 milioni con 138 domande per l’Artigianato, 2 milioni e mezzo con 73 domande per il Commercio, 3 milioni e 83 domande per l’Industria, 3 milioni e 400mila euro e 77 domande per il Turismo e infine 254mila euro e 7 domande per la Cultura, settore che per la prima volta rientra in questo tipo di bandi. La Giunta ha infatti un approccio completamente nuovo rispetto alle imprese: attraverso la programmazione unitaria dei fondi nella Cabina di regia (ci sono oltre 700 milioni di euro disponibili fino al 2020) coinvolge tutti le tipologie d’impresa, senza le rigide e spesso poco proficue suddivisioni del passato. Un’impresa è tale in qualunque settore operi.
Cinque tappe, 695 partecipanti ai workshop e 482 consulenze fornite dai tre sportelli tematici dedicati alla nascita delle imprese, alla crescita e all’internazionalizzazione. Da Olbia a Cagliari passando per Sassari, Nuoro e Oristano, il vicepresidente Paci e agli assessori del Turismo Francesco Morandi, dell’Industria Maria Grazia Piras, del Lavoro Virginia Mura e della Cultura Claudia Firino hanno spiegato agli imprenditori, nei loro territori, la politica della Giunta a sostegno delle imprese. Prima tappa a Sassari il 14 novembre con 169 partecipanti ai workshop e 112 ai tre sportelli, poi Olbia il 18 con 127 iscritti ai workshop e 76 agli sportelli, Nuoro il 21 con 105 imprenditori ai workshop e 78 agli sportelli. Infine Cagliari il 25 novembre (322 iscritti ai workshop e 98 agli sportelli) e Oristano il 28 con 122 partecipanti ai workshop e 68 consulenze chieste ai tre sportelli.

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La Giunta regionale ha autorizzato, su proposta dell’assessore del Lavoro Virginia Mura, la riprogrammazione delle risorse assegnate alla Regione Sardegna per il Programma Garanzia Giovani. Ne consegue un nuovo riparto fra le misure del Programma che tiene conto dell’andamento diversificato che hanno avuto le varie misure che compongono il Programma. In particolare vengono ridestinate risorse per circa 10,3 milioni che verranno messe a correre sulle schede 2B (Reinserimento di giovani in percorsi di istruzione e formazione), 5A (Tirocinio extra-curriculare) e 9 (Bonus occupazionale), che hanno registrato trend di domanda molto elevati ed in crescita, e che, sulla base dell’attuale dotazione finanziaria, non sarebbe possibile soddisfare stante il pressoché completo esaurimento delle risorse sulle rispettive schede.
Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, sono state approvate alcune delibere a tema agricolo. La prima stanzia 200mila euro per manutenzione straordinaria degli ippodromi di Villacidro, Sassari e Chilivani finalizzati alla messa in sicurezza delle piste, delle infrastrutture, dell’impiantistica e per l’abbellimento delle aree destinate al pubblico. Un milione di euro viene invece destinato all’integrazione delle risorse comunitarie assegnate alla Sardegna per la misura investimenti del Programma nazionale del Settore Vino. I fondi serviranno al pagamento delle domande biennali presentate nell’annualità 2016. Infine, all’agenzia ARGEA vengono attribuite funzioni tecnico-amministrative in materia di gestione dei procedimenti amministrativi relativi agli usi civici e viene stanziato 1 milione di euro, di cui 700.000 costituiranno contributo per i Comuni per la redazione dei piani di valorizzazione dei terreni a uso civico e 300 mila per un progetto triennale finalizzato all’esame e risoluzione delle problematiche di maggiore rilevanza in materia di usi civici di cui si occuperà un gruppo di lavoro apposito.
E’ stata sospesa, su proposta dell’assessore Luigi Arru, la concessione delle autorizzazioni per realizzare nuovi Centri diurni integrati, per almeno sei mesi. La sospensione consentirà di fare la ricognizione delle strutture esistenti e del fabbisogno, così da ridefinire la programmazione regionale. Approvate le linee guida sul conflitto di interessi degli operatori delle Asl addetti al controllo nella sanità veterinaria e nella sicurezza alimentare: con la delibera approvata oggi, l’assessorato fornisce alle Aziende indicazioni per la definizione di procedure omogenee, individuando le circostanze che generano o potrebbero potenzialmente generare conflitti di interesse e le misure interne da adottare per prevenire situazioni di conflitto. La Giunta ha, inoltre, accolto la proposta di avvio di uno studio sull’impatto dell’inquinamento ambientale sulla salute delle popolazioni che vivono nelle vicinanze degli aeroporti di Elmas e Olbia. 80mila euro sono stati assegnati alla Asl di Cagliari, 20mila a quella di Olbia per la redazione dello studio.
La Giunta ha dato il via libera alla ‘Metodologia per l’individuazione degli ambiti di paesaggio rurale locale’ proposta dell’assessore Cristiano Erriu. Il testo è stato redatto attraverso una stretta collaborazione tra le strutture regionali impegnate nell’attività di pianificazione paesaggistica, l’Osservatorio regionale del paesaggio, gli Atenei di Cagliari (Dipartimenti di Ingegneria civile, Ambientale e Architettura e di Scienze Sociali e delle Istituzioni) e Sassari (Dipartimenti di Agraria, Scienze della Natura e del Territorio e di Architettura, Design e Urbanistica), l’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE): quest’ultimo ha elaborato un approfondimento legato agli aspetti immateriali della cultura antica che legano i territori e le popolazioni che li abitano. Un ulteriore contributo alla ricerca è stato fornito dall’agenzia Forestas. L’applicazione sul territorio di questa metodologia consentirà l’acquisizione di elementi conoscitivi utili al completamento della pianificazione paesaggistica del territorio regionale. Approvata anche la ripartizione dei premi (che ammontano a 549mila euro) a favore delle compagnie barracellari per il 2016. Le risorse, secondo quanto disposto dalla legge regionale n. 25/1988, vanno attribuite alle Compagnie che si sono particolarmente distinte nell’anno in corso nell’espletamento delle loro attività istituzionali. I rapporti informativi sono redatti dalle autorità comunali, forestale e di pubblica sicurezza.
Tra le altre delibere, su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, sono stati approvati i criteri e le modalità di ripartizione per 400mila euro a favore delle Amministrazioni provinciali di Cagliari, Sud Sardegna, Oristano, Nuoro e Sassari per gli interventi legati alla gestione delle oasi permanenti di protezione faunistica e di cattura, finalizzati alla tutela degli habitat e al ripristino dei biotopi distrutti o alla creazione di nuovi biotopi. La Giunta ha inoltre individuato nelle Università degli Studi di Cagliari e di Sassari i soggetti esperti, di comprovata e pluriennale esperienza, chiamati a predisporre lo studio per l’elaborazione del piano regionale di adattamento ai cambiamenti climatici denominato “Strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici”. Sarà sottoposto a ulteriore procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via) il progetto “Installazione di un impianto minieolico (59,8 kW)” ubicato nel comune di Giba.

Palazzo della Regione 2 copia

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Palazzo della Regione 3 copia

La Giunta regionale ha approvato il piano di spesa per le gestioni associate di servizi e funzioni previste dalla L.R. n. 2/2016 (legge di riordino del sistema delle Autonomie locali) a favore della Rete metropolitana del Nord Sardegna e di tutte le Unioni di Comuni: su proposta dell’assessore Cristiano Erriu, sono stati programmati circa 15 milioni di euro dai fondi regionali e oltre 8 milioni di assegnazioni statali. Inoltre, è stato deciso di ammettere al riparto dei finanziamenti per il 2016 anche l’Unione di Comuni del Villanova e la Comunità Montana del Nuorese-Gennargentu-Supramonte-Barbagia.

Su proposta dell’assessore Virginia Mura, la Giunta regionale ha approvato una delibera che allinea la definizione tecnica di “stato di disoccupazione” alla nuova disciplina introdotta dal Jobs Act, che ha modificato il calcolo dell’anzianità di disoccupazione in giorni (mentre con la disciplina precedente veniva effettuato in mesi commerciali) e l’inserimento della categoria dei lavoratori “inoccupati” nella più generale categoria dei “disoccupati”. In virtù dell’atto approvato dalla Giunta, da lunedì i Centri per l’Impiego potranno pubblicare gli Avvisi per il reclutamento dei lavoratori da impiegare nei cantieri comunali. La Giunta ha inoltre approvato una delibera riguardante il Por Fse 2014-2020 che recepisce rimodulazioni di risorse fra i diversi assi, già disposti con precedenti delibere. In forza dell’atto approvato oggi tutti i soggetti competenti potranno procedere nella spesa delle risorse. Vengono inoltre definite nuove azioni rivolte a donne e uomini disoccupati di lunga durata.
Su proposta dell’assessore Raffaele Paci, la Giunta ha definito a 500mila euro il limite d’importo del premio di fusione destinato ai Confidi. Il premio, previsto dall’articolo 4 del Disciplinare per il Fondo unico per l’integrazione dei fondi rischi di consorzi di garanzia fidi, ha lo scopo di incentivare l’accorpamento dei Confidi, in modo da riuscire a snellire il sistema come prevede la riforma e garantire così un funzionamento più rapido ed efficiente degli stessi.
Su proposta dell’assessore Paolo Maninchedda è stato definitivamente approvato il processo di capitalizzazione di Abbanoa ed è stato deliberato il nulla osta all’immediata esecutività della “Variazione del Bilancio di previsione 2016-18-Annualità 2016” di Area, l’Azienda regionale per l’edilizia abitativa, come previsto dalla delibera del commissario straordinario.
Deliberato lo stanziamento di 100mila euro per gli oneri derivanti dalla gestione dei siti di interesse comunitario (SIC) marini e per favorire la creazione della rete delle Aree marine protette. Seguendo la proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, le risorse sono ripartite in parti uguali tra le cinque Aree marine protette (Isola dell’Asinara, Capo Caccia-Isola Piana, Capo Carbonara, Tavolara-Punta Coda Cavallo, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre).
Approvate, su proposta dell’assessora Elisabetta Falchi, alcune delibere di argomento agricolo. La prima stanzia ulteriori 400mila euro, che si aggiungono ai 200mila stanziati nello scorso mese di ottobre, per aiuti in materia di promozione dei prodotti agroalimentari a favore delle piccole e medie imprese, soprattutto per l’organizzazione e la partecipazione a concorsi, fiere e esposizioni. Le somme, che rimborseranno al 100% spese di iscrizione, pubblicazioni e siti web, affitto di locali e stand, saranno erogate a sportello e il 60% delle risorse disponibili saranno a favore delle domande presentate in forma associata. Sarà l’agenzia ARGEA a gestire le domande.
Ulteriori 550mila euro arriveranno per il fondo di garanzia destinato a favorire tramite i Confidi l’accesso al credito delle piccole e medie aziende agricole, operanti nella produzione primaria e nella trasformazione. Le somme verranno ripartite tra i Confidi partecipanti al bando in corso ed erogate ai beneficiari in base alle regole fissate dalle delibere approvate nella scorsa primavera. Un’ulteriore delibera stanzia 220mila euro di contributi per gli investimenti per le aziende apicole. Il settore apistico è un modello di sfruttamento agricolo con impatto ambientale positivo, indicato per le aree marginali o protette. L’intervento andrà a favore di quelle aziende che non raggiungono la soglia di 15 mila euro di produzione standard e per questo non possono accedere agli incentivi del Programma di sviluppo rurale. Trattandosi per lo più di aziende che praticano l’apicoltura nomade, la cifra stanziata favorirà l’acquisto di mezzi di trasporto idonei per la movimentazione delle arnie. Ad attuare l’intervento sarà l’agenzia ARGEA.
Via libera alla nomina di dirigenti con contratto a tempo determinato per assicurare la continuità dell’azione amministrativa alle strutture della Regione prive di figure dirigenziali, come proposto dall’assessore del Personale Gianmario Demuro. Gli incarichi di funzione dirigenziale possono essere attribuiti, sulla base di una esplicita motivazione, a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale.
Su proposta dell’assessore Francesco Morandi, la Giunta ha approvato la ripartizione dei contributi per l’anno in corso alle Confederazioni delle imprese commerciali al fine di favorire le attività sui problemi dello sviluppo economico e sociale.

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Si è svolto questo pomeriggio a Villa Devoto, a Cagliari, l’atteso incontro sulla vertenza Alcoa, tra il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, gli assessori del Lavoro e dell’Industria, Virginia Mura e Maria Grazia Piras, il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, l’AD di Invitalia, Domenico Arcuri, il consulente del presidente della Regione, Gianluca Serra, i parlamentari Emanuele Cani e Francesco Sanna, e i sindacati confederali, di categoria e le RSU aziendali.
«Un primo obiettivo è stato già raggiunto: l’accordo tra Invitalia e Alcoa ci consente di avere 12 mesi in più per trovare un acquirente dello smelter di Portovesme – ha detto il ministro Calenda -. Ora dobbiamo lavorare tutti insieme per dare un futuro al sito produttivo e ai lavoratori. Il primo passo è avviare una ‘due diligence’ per la ricerca di un investitore. Ci sono alcune manifestazioni di interesse, alcune concrete, alcune meno, in uno scenario che però è migliorato rispetto agli anni scorsi, perché abbiamo normative europee più favorevoli sui costi dell’energia. Questo non vuol dire che la strada sia facile. Ma gli impegni che stiamo prendendo sono atti concreti ed abbiamo fiducia in una soluzione positiva.»
Il presidente Francesco Pigliaru da Bruxelles, dove era impegnato nel presiedere la Commissione ENVE del Comitato delle Regioni, per la sessione dedicata al report sugli esiti della COP22, è stato informato costantemente per telefono sull’incontro di Villa Devoto. «Pur non potendo essere presente – ha detto il governatore – ritengo importantissima la convocazione di questo tavolo istituzionale con il ministro Calenda, un incontro che giunge dopo un percorso lungo e complesso in cui si è riusciti, lavorando in sinergia con il Governo e con il Parlamento, a varare delle norme che hanno consentito sia di rendere più competitive le produzioni energivore della Sardegna, sia di avere la possibilità di conservare l’impianto, in vista della sua riapertura. Fondamentale – ha aggiunto il presidente Pigliaru – è aver chiuso l’accordo tra Regione e sindacati per l’estensione degli ammortizzatori sociali, permettendo così ai lavoratori e alle loro famiglie di affrontare questa fase con più serenità. Questi risultati sono il frutto della collaborazione proficua tra tutti i soggetti in campo, Regione, Governo, Parlamento e organizzazioni sindacali, per una vicenda che è simbolica per tutta la Sardegna».
«L’intenso lavoro delle ultime settimane, grazie anche alla proficua collaborazione con il Governo e con il Parlamento, ha portato a risultati molto concreti sia in termini di modifica delle normative, sia in tema di risorse, poi valorizzati nell’accordo siglato il 16 novembre con le parti sociali. Sono risultati che fino a qualche mese fa erano insperati – ha spiegato l’assessore del Lavoro Virginia Mura –. Oggi, raccogliendo i frutti di questo lavoro, possiamo assicurare un po’ di tranquillità ai lavoratori che guardano con speranza alla ripartenza produttiva della fabbrica. Sappiamo bene – ha concluso Virginia Mura – che non si tratta di un punto di arrivo, ma di una tappa intermedia e assicuro che proseguiremo lungo il percorso che abbiamo seguito finora con il Governo.»
«Apprezziamo e sosteniamo l’impegno del ministro Calenda che fin dal suo insediamento ha preso a cuore la vicenda dell’Alcoa. Il ministro, pur nel rispetto del lavoro svolto dai suoi predecessori, ha impresso una svolta coraggiosa e di ampio respiro che speriamo possa portare alla definitiva soluzione della vicenda – ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Noi siamo a fianco al Governo in questo percorso. Alcoa è solo una delle tante situazioni difficili che investono l’apparato industriale della Sardegna. Ci auguriamo di risolvere in maniera positiva anche le altre vicende ancora aperte per le quali stiamo lavorando insieme al Governo.»

Attendati Alcoa 2

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Consiglio regionale 71

E’ proseguito ieri, in Consiglio regionale, l’esame del disegno di legge n. 382/A su “Variazioni del bilancio per l’esercizio finanziario 2016 e del bilancio pluriennale 2016/2018”.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con l’art. 1 (Disposizioni finanziarie) del DL n. 382/A – Giunta regionale – Variazione del bilancio 2916 e del bilancio pluriennale 2026-2018.

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde, sull’ordine dei lavori, ha ricordato la sua richiesta di votazione nominale «coerente con le previsioni del regolamento nella materia della programmazione finanziaria».

Il presidente Ganau ha precisato che, nel caso della variazione di bilancio, la votazione nominale non è richiesta ma prevista solo negli atti collegati alla manovra finanziaria.

Il capo gruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha affermato che «se la disciplina applicata è quella del bilancio il principio va applicato sempre, mentre nel caso è stato applicato nei termini per le relazioni ma non per la richiesta di votazione nominale».

Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha dichiarato che «se si tratta di una variazione di bilancio la norma che si deve applicare è quella relativa al bilancio».

Il presidente Ganau ha confermato la sua interpretazione.

Il consigliere Paolo Truzzu (Misto-Fdi) ha protestato segnalando che alcuni suoi emendamenti sono stati respinti perché in ritardo rispetto alla scadenza delle 12.00. Ma se il Consiglio è finito dopo le 14.00, a suo giudizio, gli emendamenti dovevano essere accolti.

Il presidente Ganau ha replicato precisando che il termine era stato fissato dalla conferenza dei capigruppo ed inoltre, nel caso di specie, mancava la firma del capo gruppo.

Il consigliere Truzzu ha ribadito che la discussione era in corso e quindi dovevano essere accettati, come del resto era stato fatto in precedenza.

Il presidente Ganau ha dato lettura delle disposizioni regolamentari applicate.

Il consigliere Christian Solinas (Psd’Az) ha ricordato la sua questione pregiudiziale sui debiti fuori bilancio che «devono essere corredati dal parere del collegio sindacale, mentre sugli atti c’è una relazione priva di firme e pertanto non si può esprimere un voto». Il consigliere ha sollecitato una risposta alla questione sollevata ricordando anche che gli atti riguardano non acquisti di beni e servizi ma copertura di disavanzi.

L’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha affermato che «la Regione non ha ancora collegio di revisori, anche se la pratica è stata istruita col parere favorevole della Corte dei conti e si è in attesa del parere del ministero dell’Economia». «Nel frattempo – ha aggiunto l’assessore – si procede con gli uffici interni secondo una scelta della Regione e non delle partecipate; come dimostrano gli atti inviati alla commissione, i debiti sono certificati e con copertura finanziaria».

Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha osservato che, oltre alla relazione dei revisori, «mancano le relazioni delle società interessate che fanno parte integrante della documentazione sottoposta al Consiglio, quindi l’opposizione non parteciperà al voto per evitare richieste di danno erariale».

La commissione e la Giunta hanno espresso il parere sugli emendamenti presentati.

Sull’ordine dei lavori, il capo gruppo di Sel Daniele Cocco ha richiamato l’attenzione della Giunta e del Consiglio sulla scadenza dei contratti degli infermieri che lavorano negli istituti di pena. Bisogna provvedere immediatamente, ha sollecitato Cocco, «per la stabilizzazione dei lavoratori che hanno operato per almeno 3 anni (anche se in realtà molti lavorano da più di 10) ed evitare i licenziamenti».

Il capo gruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha condiviso le argomentazioni del consigliere Cocco ed ha segnalato «la situazione di emergenza di 20 lavoratori a tempo determinate della ex provincia di Nuoro poi transitati nella nuova Agenzia del Lavoro». «Accade però – ha rilevato Pittalis – che l’ex provincia sta assumendo lavoratori interinali esterni violando una legge regionale; su questo la Giunta deve intervenire immediatamente e comunque manderò una nota scritta riservandomi ogni altra iniziativa».

Ancora sull’ordine dei lavori, il capo gruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha messo in evidenza che, in base a quanto previsto dal comma 24 dell’art.1, «si determina una grave situazione di incertezza per 54 lavoratori della miniera Tres Montis che fa capo alla Fluorite Silus del presidente del Cagliari Tommaso Giulini». Occorre perciò sapere, ha concluso, «se questi lavoratori saranno a carico della Regione».

Dando inizio alla discussione generale sull’art.1 la consigliera Daniela Forma (Pd) ha sottoposto all’Aula la questione della «copertura del bonus 2016 per le famiglie numerose, problema già emerso in commissione Sanità alla presenza dell’assessore». «Il bonus – ha ricordato la Forma – «è stato trasferito ai Comuni e consente un importante sostegno a famiglie con almeno 4 figli ed un Isee sotto i 20.000 euro, misura fondamentale già sperimentata positivamente nel 2014 e nel 2015». Ora i fondi non ci sono più, la lamentato esponente del Pd, «perché sono stati trasferiti sul Reis (reddito di inclusione sociale), che peraltro nessuno intende mettere in discussione ma il bonus deve essere coperto perché atteso da tante famiglie sarde (107.000 secondo la Caritas) e rappresenta una prima risposta al crollo della natalità in Sardegna, certificato dalle Acli, dall’Istat e dalla Caritas». «Auspico dunque – ha concluso – l’accoglimento di questa proposta».

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, è intervenuto per segnalare che l’emendamento a cui ha fatto riferimento la consigliera Forma non è presente tra quelli consegnati ai consiglieri ed ha ricevuto, a tal riguardo, le rassicurazioni della presidenza dell’assemblea sulla stampa e la consegna dei blocchi contenenti le proposte di modifiche al disegno di legge 382.

Il consigliere di Forza Italia, Ignazio Locci ha parlato di “manovra di assestamento camuffata da variazione di bilancio” ed ha sottolineato come “manchino” 129 milioni di entrate rispetto alle previsioni a suo tempo fatte dall’assessore del Bilancio.

L’esponente della minoranza ha quindi denunciato che si trovino coperture finanziarie per le più svariate questioni (funzionamento uffici Confindustria e Confapi) ad incominciare dai circa 3 milioni e 400mila euro destinate alla copertura dei costi per servizi delle camere di commercio, mentre si tralasciano le coperture importanti per il bonus famiglia o per le gestioni dei siti archeologici o museali.

«Sono queste le priorità che indicate – ha affermato Locci – e molte di queste scelte sembrano fatte al di fuori di quest’Aula e al di fuori dalla politica».

Il consigliere sulcitano ha quindi citato con tono critico la mancata risoluzione della vicenda dell’ex Ipab  San Giovanni di Ploaghe («mi auguro che lo stanziamento di oltre 3 milioni di euro non serva per coprire qualche esposizione con qualche importante istituto di credito isolano») e gli stanziamenti alle province «perché ormai sono a totale carico della finanza regionale».

Il consigliere di Forza Italia, Edoardo Tocco, ha incentrato il suo intervento sull’istituzione del servizio dell’elisoccorso e ha ricordato il dibattito che in proposito si è tenuto nella commissione Sanità: «È un tema particolarmente sentito nell’Isola anche alla luce dei tagli nei servizi della Sanità in diversi territori della Sardegna».

«Serve un monitoraggio dei tempi di attivazione del servizio» – ha insistito l’esponente della minoranza che ha concluso con un riferimento allo stanziamento di oltre 18 milioni di euro alla città metropolitana di Cagliari per il  reclutamento di personale – «questo provvedimento la dice lunga sulle lacune della vostra programmazione».

La vice capogruppo di Fi, Alessandra Zedda, ha parlato di “variazioni atipiche di bilancio” in quanto si introducono anche “nuove norme” che certificano il proseguire con “una cattiva programmazione che persevera negli errori”. Tali carenze, a giudizio della consigliera di minoranza, penalizza quei settori dove sono più evidenti le situazioni di crisi e di difficoltà come è quello del welfare («per mesi si sono registrate lamentele  e proteste dei sofferenti mentali che hanno denunciato ritardi nei contributi e nelle pensioni»).

Alessandra Zedda ha quindi mosso rilievi critici sulle politiche della Sanità e su quelle che ha definito “prebende” inserite nella variazione di bilancio («avete inserito persino un Pip») ed ha invece mostrato favore per gli stanziamenti per l’accorpamento delle Zir e l’intervento per l’ex Fluorite di Silius.

La consigliera di Forza Italia ha concluso denunziando la riduzione dei fondi per la ricerca scientifica: «Avete snaturato la legge n. 7 del 2007 e preannuncio la richiesta dei dati sull’applicazione della stessa e sull’impiego dei fondi».

Nella discussione generale all’articolo 1 è poi intervenuto  Marco Tedde (Forza Italia) che  ha detto che questo disegno di legge è una piccola legge di bilancio e non certo una variazione. Per questo sarebbe stata opportuna la presenza di Pigliaru. «Il presidente della Regione ha tempo solo – ha aggiunto Tedde – per fare la campagna referendaria  e per calpestare a piè pari le prerogative dei consiglieri regionali come ha fatto sull’ordine del giorno su Tossilo». L’esponente di Forza Italia ha poi criticato il grande ritardo con cui questo DL arriva in Aula. «Oggi – ha sottolineato – avremmo dovuto  discutere i documenti finanziari del  2017 e non  variazioni relative all’anno in corso. Secondo Tedde la maggioranza pensa solo al marketing politico e non ai problemi dei sardi». 

Per Paolo Truzzu (Misto) l’articolo 1 è la dimostrazione dell’assenza della politica. «Bene ha fatto – ha sottolineato Truzzu – la consigliera Daniela Forma a sollevare il problema del bonus famiglia che ancora una volta ci ha messo davanti all’apatia della maggioranza su alcune questioni come quello della povertà. Per il consigliere del gruppo misto questa variazione di bilancio è fatta di prebende, non affronta il tema della famiglia e non esiste la capacità di fare programmazione politica».

Oscar Cherchi (Forza Italia) ha criticato l’articolo 1 che, dal punto di vista tecnico, non  rispetta la tecnica legislativa. Un articolo composto da  43 commi non può rispondere al principio di semplificazione amministrativa né tanto meno a quello di semplificazione legislativa. «Non si capisce – ha aggiunto Cherchi – come degli assessori tecnici possano dare una  dimostrazione contraria a quella  che ci si aspettava da professori che vivono di teoria. Il risultato è che l’articolo 1 è un insieme di argomenti che dovevano  essere suddivisi in più articoli». Per Cherchi questo DL non è una variazione di bilancio, è una legge “marchetta” che regala soldi a pioggia solo ed esclusivamente a chi  è utile alla maggioranza. Il consigliere azzurro si è soffermato sul comma 15 dell’articolo 1 dove si parla di consorzi di bonifica. «E’ un comma strano – ha concluso – introdotto proprio il giorno dopo rispetto all’approvazione in quest’aula di una legge sull’argomento».

Luigi Crisponi (Riformatori) ha parlato di “silenzio assordante” della maggioranza. «Questa legge – ha detto – è un insieme di attività illusionistiche. E’ una legge orribile fatta di tecnicismi in cui alla fine emergerà l’autolesionismo». Per l’esponente dei Riformatori sardi è scandaloso che non si trovino i fondi a favore delle famiglie numerose. Inoltre, tra confusione, tecnicismi e inutilità si fa il gioco delle tre carte: da una parte si tolgono i fondi, dall’altra si rimettono.

Ha quindi preso la parola il consigliere del Partito dei Sardi, Augusto Cherchi, che ha detto di condividere l’impostazione della legge ma, allo stesso tempo, ha espresso perplessità su alcuni commi dell’articolo 1.

Il consigliere sovranista si è soffermato in particolare sul contenuto dei commi 5, 7 e 8 (copertura del disavanzo della sanità, istituzione del servizio di elisoccorso e stanziamento per l’Ipab SGB di Ploaghe). «In Commissione ci siamo astenuti su queste disposizioni – ha ricordato Cherchi – sulla copertura del debito della Sanità del 2015 non riusciamo ancora a capire dove si andranno a reperire le risorse. Manca inoltre una previsione coerente del debito presunto per il 2016. E’ inutile prevedere una spesa se poi questa va a crescere».

Sul comma 7, Cherchi ha detto di condividere l’istituzione del servizio di elisoccorso, «avrei preferito però una discussione più ampia, un servizio così importante doveva avere una dignità diversa rispetto a un semplice comma in una variazione di bilancio». Perplessità da parte di Cherchi anche sulla decisione di dislocare le basi dell’elisoccorso nei tre principali aeroporti della Sardegna. «Noi abbiamo già fatto un errore spostando la base dell’elisoccorso dei Vigili del Fuoco da Abbasanta ad Alghero – ha sottolineato l’esponente della maggioranza – oggi moltiplichiamo per tre la dispersione del servizio, è uno spreco di risorse. Spero che il discorso lo si affronterà meglio quando si parlerà dell’organizzazione complessiva del 118».

Oscar Cherchi, infine, ha espresso dubbi sul contenuto del comma 8: «Si propone uno stanziamento di oltre 3 milioni di euro a favore della Asl di Sassari per lo svolgimento delle funzioni trasferite in seguito alla soppressione dell’Ipab SGB di Ploaghe – ha detto il consigliere del PdS – i lavoratori vanno tutelati ma occorre agire con prudenza. Esistevano avanzi per 6,9 milioni di euro rappresentati da oneri dello Stato che non sono stati utilizzati per la SGB. Si chiedeva che venissero assegnati alla Asl ma non risulta che ciò sia avvenuto. Quello delle Ipab è un problema serio che va affrontato e risolto con le dovute coperture finanziarie e le dovute cautele».

Alberto Randazzo (Forza Italia), rivolgendosi all’assessore agli Affari Generali, Gianmario Demuro, ha chiesto chiarimenti sulle progressioni verticali e orizzontali dei dipendenti degli enti locali. «Volete anticipare anche voi le promesse che si fanno oggi in campagna elettorale? Non vorrei essere preso in giro: la legge che abbiamo recentemente approvato non prevedeva nuovi oneri per la Regione».

Randazzo ha poi suggerito alla Giunta di utilizzare meglio le opportunità dei bandi per il turismo (“due milioni di euro rischiano di non essere spesi”) e di evitare provvedimenti rivolti a singoli comuni per la soluzione di vertenze industriali come accaduto per la miniera di Silius. Il consigliere azzurro, infine, ha sollecitato la Giunta a trasferire più celermente ai consiglieri le informazioni sulle singole questioni.

Christian Solinas (Psd’Az) è tornato su alcune questioni sollevate durante la discussione generale riguardo all’esigenza di verificare la legittimità delle procedure adottate per il riconoscimento in legge di debiti fuori bilancio. «Ci sono adempimenti che andrebbero espletati. Chi ha presentato la legge ha ritenuto di qualificare i debiti per acquisizione di beni e servizi – ha detto Solinas – la giurisprudenza richiede l’esatta indicazione in delibera dell’arricchimento tratto da quella spesa. Se si opera diversamente si adottano iniziative di spesa autonome e scoordinate scaricandone le conseguenze sulla Regione. In questo modo, si determina una situazione di permanente precarietà finanziaria e si assorbono debiti che nascono da una carenza di procedure da parte di enti e partecipate. Noi siamo autorizzati a riconoscere come debiti fuori bilancio quelli finalizzati alla ricapitalizzazione a alla copertura del disavanzo degli enti. L’acquisto di beni e servizi è invece a carico di chi ha deliberato la spesa. Gli enti e le partecipate, fino a prova contraria, sono dotati di autonomia gestionale e finanziaria».

Solinas si è poi soffermato sulle disposizioni dell’art. 51 del decreto legislativo n. 118 che vieta le variazione di bilancio dopo il 30 novembre. «Molti commi della legge che discutiamo prevedono norme intruse, nuove disposizioni di spesa e l’istituzione di un nuovo servizio come l’elisoccorso. Si tratta di norme sostanziali che potevano essere previste altrimenti».

Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha ripreso una parte dell’intervento del consigliere Augusto Cherchi per rilanciare «la questione della partecipazione al dibattito anche da parte della maggioranza, che finora ha mantenuto la consegna del silenzio mentre invece si è dimostrato che ha qualcosa da dire». Entrando nel merito della legge, Attilio Dedoni ha sottolineato l’importanza dei commi 5 7 e 8 affrontando in modo critico il problema del nuovo servizio di elisoccorso che, a suo avviso, «amplifica a dismisura la marginalità delle zone interne e movimenta una massa ingente di risorse che non si potranno spendere in tempi brevi». «Analogo discorso – ha aggiunto – si può fare per le Ipab che non dovevano determinare costi aggiuntivi per la Regione che invece ci sono e sono rilevanti; l’impressione è che l’assessore, in molte circostanze, non abbia detto tutta la verità e di questo lo chiameremo a rispondere».

Su delega del capogruppo il consigliere del Pds Roberto Desini, che ha premesso di condividere l’impianto generale del provvedimento, ha ripreso alcune considerazioni del collega Augusto Cherchi, anch’egli con riferimento al comma 8 relativo alla sanità ed al salvataggio dell’Ipab San Giovanni Battista. Una operazione che, a giudizio di Desini, «ha profili di illegittimità come avevamo segnalato, sia perché il personale transitava da un contratto privatistico ad uno di natura pubblica, sia perché non era dimostrato che il passaggio potesse avvenire a costo zero, come conferma lo stesso assestamento di bilancio con cui si stanziano 3.6 milioni per l’anno 2016, dato che si affianca ad un evidente surplus di operatori e fisioterapisti rispetto alla Asl di Sassari». «Il problema della sanità – ha detto ancora il consigliere del Pds – non si sta affrontando nel modo giusto ed infatti il piano di rientro non produce i risultati positivi attesi, perciò bisogna subito voltare pagina superando questo schifo che impedisce l’attivazione di vere politiche per il lavoro: su questo non guarderò in faccia nessuno anche se appartiene alla maggioranza».

Il consigliere Angelo Carta, sardista, ha detto che «la discussione che si sta sviluppando dimostra che il Consiglio si trova di fronte ad una legge non banale, al punto da mettere alla prova la stessa tenuta della maggioranza». Il consigliere ha poi esaminato il contenuto della legge sostenendo che «il testo dei singoli commi fa emergere tutte le criticità di una legge piena di contraddizioni: da una parte si annunciano risorse e dall’altra si fa un altro mutuo, da un lato la spesa della sanità viene definita sotto controllo eppure si anticipano al 2016 fondi previsti per il 2017». «Inoltre – ha proseguito Carta – è anche una legge per molti aspetti incomprensibile con una serie di rimandi a leggi precedenti in una specie di gioco dell’oca che è tutto il contrario della semplificazione, argomento oggetto di una legge appena approvata dall’Aula». I settori sui quali si vuole intervenire non trarranno alcun beneficio, ha affermato ancora Carta, da questo provvedimento: «Né l’agricoltura, con contributi pesantissimi e vessatori senza nessuna risorsa a carico dei consorziati, né la buona amministrazione con i debiti fuori bilancio privi di documenti che li giustificano, né le popolazioni colpite dall’alluvione che dopo tre anni stanno ancora aspettando il ristoro dei danni subiti da privati, mentre molti hanno avuto le aziende distrutte e ad altri sono state fatte proposte di indennizzo irrisorie, né le zone franche ancora al palo proprio in quei Comuni». «Insomma –ha concluso l’esponente del Psd’Az – è una legge disorganica che fa alcune piccole cose senza una visione dei gravi problemi della Sardegna e dimostra la lontananza del governo regionale dalla realtà; oggi a Nuoro è stato fissato il crono programma per gli interventi di rilancio, ci vorranno 715 e di questo passo finirà la legislatura».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha detto che quella in discussione è «una legge importante ma non certo ispirata alla semplificazione tanto sbandierata dalla maggioranza, è invece un provvedimento che occulta con una certa abilità alcuni obiettivi che non si possono dichiarare apertamente, in realtà poi non è una variazione di bilancio ma un provvedimento omnibus pieno di rattoppi in questo o quel settore». «L’esempio di questo modo di fare – ha detto ancora Rubiu – è nella sanità, un settore che non funziona, costa moltissimo, produce nuovi debiti e cerca di realizzare un progetto sbagliato nonostante l’indicazione di grandi manager venuti dall’esterno». «Ma in generale – ha aggiunto – contiene troppe paghette fra le quali il contributo agli ippodromi per spese di manutenzioni straordinarie affidate ad Argea che fra l’altro deve occuparsi di agricoltura, la duplicazione degli interventi per i consorzi di bonifica, i fondi alla provincia di Nuoro o del Sud dove si aumenta del 30% il costo dei passaggi di proprietà, in definitiva una lunga serie di provvedimenti che provocheranno ulteriori danni alla Sardegna ed ai giovani disoccupati».

«Tutti i sostenitori del sì vogliono convincere i sardi a suicidarsi». Così il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha aperto il suo intervento provocando la reazione di alcuni consiglieri della maggioranza. «Mi spiace – ha aggiunto il leader di Fi – comunicarvi che queste sono le parole dell’assessore Paolo Maninchedda riportate da un’agenzia di stampa». «Parole sacrosante – ha proseguito Pietro Pittalis – che pongono un problema politico, infatti, a fronte di un presidente della Giunta schierato col fronte del sì, l’assessore dei Lavori pubblici certifica il suicido politico del presidente della Regione e della sua Giunta». L’esponente della minoranza ha definito quella del Sì al referendum «una scelta sciagurata che mortifica l’autonomia e la Sardegna» e ha parlato di «una Giunta che soccombe davanti all’avanzata neocentralista del governo nazionale».

Il capogruppo ha quindi criticato il provvedimento all’esame dell’Aula («è un provvedimento vuoto e non affronta alcuno dei temi che preoccupano le famiglie sarde» ed ha quindi stigmatizzato le recenti dichiarazioni rilasciate dall’assessore del Lavoro, Mura, a proposito dei crescenti livelli di povertà («l’assessore Mura dice che sulla povertà la Regione ha messo in campo 22 corsi di istruzione formazione triennali in tutto il territorio») affermando che tali dichiarazioni possono essere fatte da «chi è si dimostra un irresponsabile o da persone che non hanno contezza di ciò che accade fuori dal palazzo».

Pietro Pittalis ha insistito sull’assenza di interventi  per attenuare gli effetti della crisi sul sistema economico sardo e sulle famiglie: «Ma avete toccato il fondo con i “patti farsa” che siglate in giro per i territori della Sardegna».

Il consigliere Fi ha quindi criticato duramente l’esecutivo per i ritardi con i quali si procede a Nuoro («a distanza di due anni avete prodotto solo un crono programma») ed ha concluso definendo la variazione di bilancio “una delusione”.

L’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, ha riconosciuto in apertura del suo intervento la complessità del provvedimento in discussione («è un provvedimento complesso e difficile da comprendere e anche io ho avuto problemi a capire») ma ha precisato che tale problema di trasparenza non riguarda la condotta della Giunta quanto «la complessità di un provvedimento di questo genere».

Nel merito del disegno di legge, il vice presidente della Giunta ha sottolineato che si propone «una variazione di bilancio che prevede 130 milioni di entrate in meno (per effetto di un ciclo macroeconomico meno intenso di quello che era stato preventivato) e seppur obbligati al pareggio di bilancio non dobbiamo fare tagli».

«Controbilanciamo il ciclo economico non favorevole – ha spiegato Paci – senza fare tagli e anticipiamo 120 milioni per la sanità (significano pagamenti più celeri alle imprese) e in più mettiamo in campo interventi su politiche sociali, sui precari, sui lavoratori, sui consorzi di bonifica, sulla liquidazione delle Zir (interventi attesi dal 2008).»

«Tra le cose “che non ci piacciono” – così le ha definite il vice di Pigliaru – ci sono anche gli oltre 3 milioni di euro per l’assorbimento dell’ex Ipab: «Stiamo però risolvendo un tema spinoso con decine di lavoratori che rischiavano di restare senza un lavoro».

L’assessore Raffaele Paci ha quindi concluso riepilogando “le risposte importanti” contenute nel provvedimento ed ha formulato un appello rivolto all’intero Consiglio: «Le critiche che sono state rivolte dalla minoranza sono legittime e corrette e alcune le condivido nella sostanza (ad incominciare dai ritardi nella programmazione territoriale e nelle procedure) ma chiedo all’Aula di procedere più rapidamente nell’approvazione del testo di legge perché i tempi di attuazione delle disposizioni in esso contenute sono lunghe e i beneficiari delle misure in esso contenute non sono né la Giunta, né la maggioranza ma le imprese e i cittadini sardi».

Il presidente di turno dell’Assemblea, Eugenio Lai, ha quindi posto in votazione gli emendamenti soppressivi totali n. 1=112=208 ed ha concesso la parola al consigliere Mario Floris (Uds-Misto) che ha espresso apprezzamento per l’intervento dell’assessore Paci ma ha posto in evidenza come il provvedimento in discussione non sia in linea con le disposizioni contenute nella recente legge approvata in materia di trasparenza e semplificazione.

Sono intervenuti a favore, per dichiarazione di voto, sull’emendamento 1 (che vuole sopprimere l’articolo 1): Ignazio Locci (FI) che ha detto che queste variazioni non si conciliano con le esigenze della Sardegna; Marco Tedde (FI) che ha detto di apprezzare l’autocritica dell’assessore Raffaele Paci; Oscar Cherchi (FI) che ha ribadito di non condividere la tecnica legislativa e il contenuto dell’articolo 1; Gianluigi Rubiu (Udc) che  ha sottolineato la sua contrarietà all’articolo 1 che è un articolo omnibus, inadeguato e inapplicabile. Questo articolo deve essere reso comprensibile; Paolo Truzzu (misto) che ha detto che non si può avere la presunzione di chiedere alla minoranza di approvare in fretta un provvedimento che non è condivisibile; Luigi Crisponi (Riformatori) che ha apprezzato sia la sincerità dell’assessore Paci sia di quei consiglieri di maggioranza che hanno criticato parti di questo disegno di legge; Alessandra Zedda (FI) che ha ribadito che  questo articolo è difficile e la minoranza non può essere a favore di chi vuole fare indebitare i sardi o non palesa comportamenti sleali; Angelo Carta (Psd’Az) che ha affermato  che dopo l’intervento dell’assessore Paci c’è stata una svolta politica nei rapporti tra giunta e Consiglio; Edoardo Tocco (FI) che ha sottolineato che l’assessore Paci si è addossato le colpe di tutta la giunta; Attilio Dedoni (Riformatori sardi) che ha assicurato che farà ricorso contro gli allegati che mancano e ha chiesto di far tornare il provvedimento in commissione; Alberto Randazzo (FI) che ha criticato l’assessore Paci che non può giustificare l’ingiustificabile. Non si possono trovare scorciatoie per finanziare singoli settori; Pietro Pittalis (FI), infine, ha detto che questo primo comma è talmente tecnico che pone problemi anche di comprensione.

Messo in votazione l’emendamento 1 (uguale al 112 e 208)  è stato bocciato (presenti 43, sì 16, no 27).

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione l’emendamento soppressivo parziale n. 5=209.  Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha chiesto di intervenire sull’ordine dei lavori avanzando la richiesta di interrompere la seduta visto l’orario raggiunto o, in alternativa, la convocazione della conferenza dei capigruppo per decidere su come procedere. Il presidente ha accolto la richiesta e convocato la conferenza.

Al termine dell’incontro il presidente Ganau ha sospeso la seduta.

Al rientro in Aula il presidente Ganau ha messo in votazione l’emendamento n. 5=209.

Il consigliere di Forza Italia Ignazio Locci, favorevole, ha affermato che a suo avviso è sbagliato esaminare una variazione di bilancio senza disporre del consuntivo 2015 e del documento di parifica della Corte dei conti. Per Locci si tratta inoltre di una operazione che non tiene conto dei problemi reali della Sardegna.

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde, favorevole, ha detto che il comma 1 dell’articolo è condivisibile ma poi, «letto assieme a tutti gli altri dà la dimensione di una norma che non merita di entrare nell’ordinamento regionale e trascura le esigenze più urgenti della Regione: sanità, urbanistica, agricoltura».

Il consigliere Paolo Truzzu (Misto-Fdi), favorevole, ha ricordato che nella relazione della Giunta al bilancio di previsione «si parlava di certezza nelle entrate mentre ad oggi lo Stato ha versato circa 4 miliardi rispetto agli 8 spettanti alla Sardegna, un risultato del tutto negativo anche in rapporto a quanto ottenuto da altre Regioni autonome».

Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha chiesto al presidente in via pregiudiziale, «se sono state allegate le relazioni dei revisori contabili degli enti che hanno creato passività e, in caso affermativo, perché non sono stati distribuiti anche alla minoranza».

Il presidente Ganau ha ricordato che il testo è esaminato dalla commissione e gli allegati non c’erano.

Angelo Carta, sardista, ha condiviso la questione pregiudiziale aggiungendo che «nell’insieme il provvedimento appare disordinato e contraddittorio e non migliorerà la vita dei sardi».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha accusato la maggioranza di atteggiamento arrogante e, nel merito, ha osservato che la legge «è frutto della scelta sbagliata di applicare immediatamente il bilancio armonizzato, scelta che ha fatto saltare il sistema sia della Regione che delle Autonomie locali».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha criticato radicalmente la legge che «ha il titolo di disposizioni finanziarie ma in realtà ne contiene molte altre e questo problema non può essere ulteriormente eluso interpretando il regolamento ad uso e consumo della maggioranza; il testo andava rispedito al mittente».

Il consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco, che in precedenza aveva apprezzato le aperture dell’assessore Paci, ha detto di essersi ricreduto dopo la rigidità mostrata dalla maggioranza. «Su un argomento del genere sarebbe stato necessario un confronto di ben altro livello e qualità, con attenzione ai problemi della Sardegna».

Messo in votazione l’emendamento è stato respinto con 13 voti favorevoli e 28 contrari.

Sull’emendamento 210, che intende sopprimere al comma 1 dell’articolo 1 le parole “a decorrere dall’esercizio finanziario 2017”, sono intervenuti a favore: Marco Tedde (FI) che ha detto che l’articolo 1 è un pasticcio, un’accozzaglia di provvedimenti senza armonizzazione; Paolo Truzzu (Misto) che  ha espresso delusione sulla capacità di spesa dei fondi europei da parte di questa giunta; Gianluigi Rubiu (Udc) che ha ricordato che anche il comma 1 dell’articolo 1 evidenzia che si tratta di una legge pasticciata che crea inutili illusioni e aspettative; Attilio Dedoni (Riformatori) che ha confermato la richiesta di acquisire tutta la documentazione allegata al diisegno di legge in esame; Angelo Carta (Psd’Az) che ha sottolineato la complessità di ogni comma di questo provvedimento; Pietro Pittalis (FI) che ha detto che la notte non porta Consiglio, sta solo determinando una situazione rispetto alla quale la maggioranza si deve assumere le sue responsabilità. Il provvedimento – ha detto – è inadeguato e la minoranza lo sta evidenziando; Alberto Randazzo (FI) che ha detto che questa Giunta rappresenta un treno che sta deragliando. Oggi la maggioranza ci sta sequestrando inutilmente in quest’aula. Contro ì’emendamento si è espresso Daniele Secondo Cocco (SEL) che è intervenuto sulla situazione degli infermieri delle carceri del Nuorese. I commissari non possono agire senza tener conto degli indirizzi di giunta e consiglio. «Chiediamo all’assessore – ha detto – una presa di posizione su questo argomento».

L’emendamento 210 è stato bocciato (votanti 39, favorevoli 12, contrari 27).

Il presidente ha quindi messo in votazione l’emendamento soppressivo parziale n. 211.

Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta ha rilevato che il combinato disposto dell’emendamento in votazione e quello precedentemente respinto non modifica il comma 1 dell’articolo1 ma lo rende più scorrevole. Secondo Carta «non si tratta di emendamenti distruttivi ma chiarificatori»

Marco Tedde (Forza Italia) si è detto dispiaciuto per il dibattito monco. «Il silenzio della maggioranza rappresenta un vulnus che si ripercuoterà nei rapporti consiliari dei prossimi messi – ha detto Tedde – oggi si è violato un patto. Avremmo voluto discutere con voi per migliorare la proposta ma non ci siamo riusciti».

Paolo Truzzu (FdI) ha annunciato il voto favorevole all’emendamento e si è associato alle osservazioni fatte dal collega Daniele Cocco sulla situazione degli OO.SS. degli istituti penitenziari di Nuoro e Isili. «I commissari delle Asl continuano a fare ciò che vogliono – ha detto Truzzu – una situazione alla quale la Regione non riesce a porre rimedio».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha ribadito la sua contrarietà alla legge in discussione. «Noi cerchiamo di migliorarne la lettura, cerchiamo di entrare in modo dettagliato su tutti gli articoli – ha detto Rubiu – è indispensabile apportare alcune modifiche al testo. Il termine del 30 novembre è ormai saltato, è un fallimento per la maggioranza. A questo punto è meglio prendersi il tempo necessario per migliorare il testo».

Edoardo Tocco (Forza Italia) ha rivolto un invito alla maggioranza per evitare di continuare con un dibattito muscolare. «Meglio fermarsi e rimandare la discussione alla prossima settimana».

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha sottolineato l’importanza dell’emendamento che permette di recepire le disposizioni della legge di stabilità 2015. «L’articolo 1 non è coerente con la legislazione regionale – ha rimarcato Pittalis – il riferimento al disavanzo del 2014 non è attinente o forse c’è qualcosa che mi sfugge».

A Pittalis ha replicato l’assessore della Programmazione Raffaele Paci: «La Regione ha avuto accesso alla liquidità per il pagamento di 135 milioni di euro agli enti locali. L’articolo in discussione spiega le modalità di contabilizzazione – ha detto Paci – è una norma ponderata che permette di non avere problemi successivi. Da economista riconosco che c’è un po’ di irrazionalità ma questo provvedimento è urgente. Credo che ci siano ancora i margini per una mediazione. Non è possibile rimandare l’approvazione alla prossima settimana, c’è il rischio di fare danni seri ai comuni».

Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori sardi, ha respinto l’invito dell’assessore: «Noi cerchiamo di aprire gli occhi alla maggioranza – ha detto Dedoni – capisco che si voglia mettere fretta. Noi non vogliamo ostacolare nessuno, se siamo in queste condizioni la responsabilità è della sua maggioranza. Siamo disponibili a lavorare anche venerdì e sabato ma su basi serie».

Messo in votazione l’emendamento n. 211 è stato respinto con 28 voti contrari e 13 a favore. 

Sull’emendamento 6 (uguale al 113, al 206, al 21),   che intende sopprimere il comma 2 dell’articolo 1, sono intervenuti: a favore Ignazio Locci (FI) che ha ricordato che questo emendamento è un moto di rabbia per protestare contro la lentezza della spesa; Angelo Carta (Psd’Az) che ha detto che il comma 2 serve alla giunta per aumentare il mutuo. Se è vero, come dice la Giunta, che la vertenza entrate sta portando nuovi fondi non si vede perché si deve autorizzare la giunta ad indebitare ancora i sardi; Marco Tedde (FI) che ritiene che la giunta e la maggioranza abbiano perso un’occasione d’oro per arrivare a dicembre non con una variazione di bilancio ma con il bilancio stesso. «Oggi abbiamo un provvedimento relativo al 2016 che riguarda ritagli, questo disegno di legge – ha concluso – è un bestiario normativo ed  è improponibile; Paolo Truzzu (Misto) che ha sostenuto che «siamo davanti a una situazione di carenza di programmazione. C’è una lentezza esasperante nella spesa dovuta alle lungaggini burocratiche. Il mutuo in realtà noi non avremmo mai dovuto contrarlo, la rete infrastrutturale sarda non può essere fatta con i soldi regionali»; Gianluigi Rubiu (Udc) che sostiene che  il comma 2 è “sfacciato”. Non possiamo accettare una cosa di questo genere, c’è un limite a tutto.

Per Giuseppino Pinna (Udc), ancora una volta, in tutta questa contrapposizione hanno perso i sardi; Attilio Dedoni (Riformatori sardi) ha detto che il mutuo contratto per i primi due anni non ha dato esito importante nella spesa. Questo mi preoccupa. Se è vero che non abbiamo opere infrastrutturali adeguate io credo che sarebbe opportuno spendere i denari che abbiamo, la spesa è necessaria per creare le strutture. L’emendamento 6 è stato bocciato (votanti 40, sì 12, no 28).

Si è quindi passati all’esame dell’emendamento soppressivo parziale n. 214. Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, ha messo in evidenza l’importanza della proposta che punta ad evitare un ulteriore indebitamento della Sardegna. «Non si capisce – ha detto – perché si voglia ricorrere ad altri mutui se la Regione non riesce a spendere i soldi».

Gianluigi Rubiu (Udc) ha annunciato il voto favorevole così come il collega Paolo Truzzu (FdI) che ha rilevato come il mancato tiraggio del mutuo sia derivato dall’assenza di un piano strategico per le opere di infrastrutturazione che ha determinato un rallentamento della spesa. «Siamo arrivati a un indebitamento di circa 1,2 miliardi di euro che si ripercuoterà sulle generazioni future».

Secondo Marco Tedde (Forza Italia) l’emendamento va a incidere sul “ravanello normativo” proposto dalla maggioranza. «Si cerca di mettere delle toppe al tessuto finanziario ma si rischia di peggiorare la situazione – ha affermato Tedde – occorre essere cauti perché ci sono norme in continuo divenire che impongono un aggiornamento. Si corre troppo per la voglia di fare bella figura. Fermiamoci un attimo a riflettere».

Attilio Dedoni (Riformatori sardi) ha rivolto un monito all’Aula sul corretto utilizzo delle risorse dei mutui. «Se analizziamo l’utilizzo dei denari delle Asl troviamo delle storture. Due tir di materiali mai utilizzati sono stati portati via dalle Asl. Quei soldi sono del popolo sardo. Se non si tamponano queste cose andrà via la metà del bilancio regionale».

Messo in votazione l’articolo 214 è stato respinto con 28 no e 13 sì.

Il presidente Ganau ha quindi dichiarato chiusa la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno questa mattina, alle 10.30.

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E’ stato presentato stamane, nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Villa Devoto, a Cagliari, il “Report Caritas su povertà ed esclusione sociale in Sardegna 2016“.
All’incontro con la stampa erano presenti mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza Episcopale Sarda, mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo delegato della CES per il servizio della carità; don Marco Lai, direttore della Caritas di Cagliari e delegato regionale Caritas Sardegna; Raffaele Callia, direttore della Caritas di Iglesias e responsabile del Servizio Studi e Ricerche della Caritas regionale.
La povertà relativa delle famiglie è risultata in leggero calo nel 2015 sul 14,9%, rispetto al 15,1% del 2014 per un totale di 107.400 famiglie (dati Istat), ma la Caritas ha registrato un aumento delle richieste di aiuto o di un sostegno economico. Nel 2015 ben 7.867 persone si sono rivolte ai 50 centri di ascolto della Caritas in 32 comuni sardi, e nel 2016 questo numero ha continuato a crescere, tanto che si stima che a fine anno possa arrivare a sfiorare il tetto delle 10.000 persone.

A chiedere aiuto sono stati soprattutto cittadini italiani (70,4%) maschi (le donne sono state 3.918, il 49,8%) di età compresa tra i 45 e i 49 anni, mentre l’età media è di 47,4 anni (i quarantenni coprono un quarto del totale con il 26,1%). Tanti anche i cinquantenni: oltre mille persone. Si tratta di persone fragili che vivono in famiglie con disagio, ma aumenta anche la quota dei single (29,6% rispetto al 28,2% del 2014) e dei separati o divorziati (da 11,8% del 2014 a 12,3% del 2015).

Tutti i dati sono consultabili nel Report allegato.

«Siamo molto attenti al tema delle povertà, destinando risorse ma soprattutto badando a ottenere risultati – ha commentato il presidente Francesco Pigliaru -. Usciamo lentamente da una profonda crisi internazionale. Globalizzazione e tecnologia stanno cambiando lo scenario dell’occupazione, facendo perdere posti di lavoro o sostituendo le professioni attuali con altre. In questo cambiamento, che anche la Sardegna si trova ad affrontare, sappiamo di dover intervenire tenendo conto delle povertà presenti e di quelle future. Per questo non dimentichiamo i destini individuali, consapevoli che bisogna pensare per esempio a chi è stato sfortunato e non ha più un’età per reinventarsi. Va in questa direzione il Reddito di Inclusione Sociale, fortemente voluto dalla nostra maggioranza. Ma è necessario – ha concluso Francesco Pigliaru – tener conto della povertà del futuro e spezzare la catena che rischia di trasmettere la povertà dalle famiglie ai loro figli: vogliamo che l’ascensore sociale funzioni e per riuscirsi bisogna passare attraverso l’istruzione. In questo senso il progetto Iscol@ è un nostro grande investimento sulle povertà.» 

«La Regione è attivamente in campo per fronteggiare la povertà – ha detto l’assessora del Lavoro Virginia Mura -, tra le regioni del Mezzogiorno siamo di gran lunga quella che fornisce la maggiore quantità di risorse per favorire l’inclusione sociale. Confido che con i nuovi Centri per l’impiego che stiamo modellando in attuazione della Riforma, avremo presto delle strutture pienamente efficienti che svolgeranno un ruolo attivo nella presa in carico delle persone, soprattutto quelle maggiormente in difficoltà, per le quali saranno disegnati percorsi individuali e personalizzati, affinché quando possibile possano rimettersi in gioco e sfuggire a un destino di povertà. Non dimentichiamo – ha concluso l’assessore del Lavoro – che le nostre misure agiscono sul campo non solo del contrasto al fenomeno, ma anche della prevenzione. Il lavoro è certamente il migliore antidoto alla povertà, ed è anche per questo che tutto il nostro impegno è rivolto a favorire nuove occasioni di occupazione, sia per chi l’ha perduta che per chi non l’ha mai avuta.»

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La Giunta regionale ha approvato i bilanci di esercizio 2014 delle Asl di Olbia e Carbonia e dato il via libera alla Asl di Sassari per una anticipazione di cassa per un importo massimo di 20 milioni: serviranno per far fronte alle criticità legate al fabbisogno di liquidità, sorte anche a seguito dell’incorporazione dell’Ex Ipab Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe. Approvati dall’Esecutivo anche i lavori di adeguamento dell’ospedale San Michele di Cagliari, la ripartizione di oltre 28 mila alle Asl per l’erogazione dei prodotti senza glutine nelle mense delle strutture scolastiche e ospedaliere. Ripartiti tra le Aziende anche poco più di 6 milioni di euro per il cosiddetto ‘pay back’ (meccanismo che consente alle Regioni di recuperare risorse finanziarie a sostegno della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera in base alle risorse annualmente incassate dai farmaci).

La Giunta regionale, riunita a Villa Devoto dapprima sotto la direzione del vicepresidente Raffaele Paci e poi con il presidente Francesco Pigliaru, ha approvato l’adesione al progetto di potenziamento del sistema di prima e seconda accoglienza per la tutela della salute dei richiedenti e titolari di protezione internazionale in condizione di vulnerabilità psico-sanitaria, anche attraverso il rafforzamento delle competenze istituzionali. Il progetto è finanziato dal ministero dell’Interno.

L’Esecutivo ha approvato le “Linee guida per l’elaborazione dei Piani Regolatori Portuali per i porti di interesse regionale, appartenenti alla Categoria II, Classe III”, sulla base delle proposte presentate dagli assessori degli Enti locali e dei Lavori pubblici, Erriu e Maninchedda. I Piani Regolatori Portuali saranno delegati ai Comuni in cui i porti si inseriscono, in quanto tali enti conoscono le realtà locali e rappresentano le esigenze del territorio fisicamente connesso al porto. La redazione dei Piani regolatori sarà dunque affidata alle Amministrazioni comunali, che dovranno attenersi alle linee guida emanate dalla Regione. Quest’ultima conserva il ruolo per l’adozione e approvazione dei piani. È stata poi approvata la nomina dell’ingegnere Barbara Costa, funzionario della Regione, in qualità di commissario ad acta in sostituzione del Consiglio comunale di Ussana, per l’adozione del Piano Particolareggiato del centro storico e del Centro di antica e prima formazione, in adeguamento al Piano Paesaggistico Regionale. Il presidente Pigliaru ieri stesso ha disposto con proprio decreto l’atto di nomina.
Per tutelare le minoranze linguistiche storiche, l’Esecutivo, su proposta dell’assessora Claudia Firino, ha integrato con risorse regionali – 500mila euro – i contributi statali destinati agli Enti locali che si occuperanno della organizzazione degli Sportelli linguistici dedicati al progetto. Via libera anche allo stanziamento di 150mila euro per il sostegno alle attività delle Università della Terza Età: la metà dell’importo, pari a 75mila euro, sarà suddivisa in parti uguali tra le 31 Università, l’altra metà sarà ripartita proporzionalmente in base al numero degli iscritti nell’anno accademico 2015/2016. E’ stato approvato anche il progetto “CultuRAS 4”. Si tratta di 56.600 euro di fondi statali e regionali per interventi in materia di politiche giovanili, volti a promuovere iniziative culturali e formative, e appositi centri o spazi aggregativi per i giovani. Sono stati finanziati con 100mila euro, infine, i progetti di mobilità giovanile internazionale. La somma sarà destinata a tre associazioni sarde, scelte tramite pubblicazione di avviso, che abbiano esperienza nel campo degli scambi internazionali e realizzino progetti di mobilità, promozione dell’interculturalità e cittadinanza europea. Via libera infine alle Linee Guida del Piano di dimensionamento scolastico per l’anno 2017/2018.
In ordine all’iter di compatibilità ambientale per un impianto solare ibrido termodinamico in località San Quirico, in agro di Oristano, la Giunta ha ritenuto utile e necessario dare mandato agli uffici di fare ulteriori approfondimenti in relazione alla qualificazione dei terreni ad uso agricolo. Sempre su proposta dell’assessora della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, sono state confermate le regole vigenti nell’applicazione del meccanismo di penalità e premialità per il 2016. Inoltre, è stato rimodulato il finanziamento per l’attuazione dell’intervento per la rilevazione e analisi dei dati dell’inquinamento acustico dell’area urbana di Cagliari. Le risorse per la Provincia di Cagliari ammontano a 1.522.638,89 euro. La Città metropolitana viene autorizzata per l’uso di un finanziamento di 225.527,92 euro per le attività di progettazione e realizzazione della mappatura acustica 2017 dell’agglomerato di Cagliari, con la collaborazione di Arpas mediante la stipula di un’apposita convenzione. Esclusi da ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale, condizionati a prescrizioni, gli interventi a Sassari e Ottana intitolati, rispettivamente, “Aumento quantitativi impianto di recupero rifiuti non pericolosi” e “Campagna di attività di recupero rifiuti speciali non pericolosi”.
La Giunta, su proposta dell’assessora del Lavoro Virginia Mura, ha nominato il dottor Massimo Temussi direttore generale dell’Agenzia sarda per le Politiche Attive del Lavoro (ASPAL). La nomina giunge in leggero anticipo rispetto alla naturale scadenza dell’incarico di Direttore dell’Agenzia regionale del Lavoro allo stesso Temussi, fissata al 31 dicembre di quest’anno, per favorire la massima operatività e il massimo presidio della trasformazione che sta interessando l’Agenzia, a seguito della Riforma delle politiche e dei servizi per il lavoro operata con la legge regionale 9 del 2016.
Su proposta dell’assessora Elisabetta Falchi, la Giunta ha approvato una delibera che stanzia 2 milioni di euro per istituire un aiuto de minimis a favore delle aziende zootecniche colpite dagli incendi verificatisi nelle estati 2015 e 2016. Possono beneficiare dell’aiuto gli imprenditori agricoli le cui aziende sono nei territori dei Comuni danneggiati e abbiano subito un danno correlato agli eventi incendiari. Il contributo concedibile è determinato tenendo conto del fabbisogno alimentare giornaliero dei capi dell’azienda e della quantità e valore di mercato delle scorte alimentari distrutte dal fuoco. All’attuazione degli interventi provvederà l’agenzia regionale ARGEA Sardegna.

Palazzo della Regione 1