18 July, 2024
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La Giunta regionale, su proposta dell’assessora del Lavoro Virginia Mura, ha approvato il Piano per i lavoratori del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna. Il Piano segna una netta discontinuità con il passato, consente uno scrupoloso controllo delle risorse economiche stanziate, che – insieme alla piena tutela per i lavoratori – saranno utilizzate per valorizzare l’inestimabile patrimonio storico e culturale del Parco Geominerario della Sardegna e superare definitivamente i problemi che anche nel recente passato si sono verificati, con siti chiusi al pubblico o inutilizzabili.

Il progetto, approvato dalla Giunta in attuazione a quanto previsto dalla Finanziaria regionale 2016 (la legge regionale 5/2016, all’art. 4 commi 29 e ss.), avrà una durata pluriennale, una dotazione finanziaria di circa 25 milioni di euro annuali e riguarderà i lavoratori impegnati in interventi nei territori dei Comuni, circa settanta, inseriti nel Parco Geominerario (che, cioè, hanno avuto nel proprio territorio attività minerarie). L’esecuzione del Piano – in stretta osservanza con la norma emanata dal Consiglio regionale – prevede la realizzazione di attività lavorative finalizzate appunto alla conservazione e valorizzazione dell’imponente patrimonio architettonico, storico, documentale e ambientale del Geoparco, e l’attivazione di un insieme strutturato di Politiche Attive del Lavoro per gli addetti impiegati. Il soggetto imprenditoriale a cui sarà affidata l’esecuzione verrà individuato attraverso l’indizione di una procedura di evidenza pubblica da avviare entro l’anno.

Elaborato dall’assessorato del Lavoro e condiviso con le organizzazioni sindacali attraverso le numerose riunioni del Tavolo di concertazione coordinato dalla Presidenza della Regione, il Piano ha avuto come obiettivo fin dall’inizio il sostegno dei livelli occupativi per i lavoratori (ex Lsu) provenienti dal progetto interministeriale interregionale denominato “Parco Geominerario”, alla scadenza delle convenzione attualmente in corso con l’Ati-Ifras, al 31 dicembre del 2016. Il Piano di Politiche attive contenuto nel progetto, oltre a garantire la tutela dei lavoratori, punta all’accrescimento delle loro professionalità e competenze ed è finalizzato, in una prospettiva di medio-lungo termine, a una reale stabilità lavorativa.

La delibera della Giunta regionale recupera la filosofia originaria che portò all’istituzione del Parco Geominerario – datato 2001 – e sviluppa, prendendo anche spunto dall’input fornito dal Consiglio regionale attraverso la citata norma della legge Finanziaria, un progetto molto ambizioso, che ha richiesto mesi per l’elaborazione. Il lavoro sinergico con la maggioranza consiliare continua: il Consiglio ha infatti in animo interventi normativi per migliorare ed estendere a tutti i lavoratori attualmente impegnati la normativa adottata e Giunta e Consiglio sono al lavoro per trovare una soluzione tecnica e politica per tutelare al meglio gli addetti occupati, nel periodo transitorio che intercorrerà tra la scadenza della convenzione e l’aggiudicazione della gara che individuerà il soggetto attuatore del Piano.

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E’ stato raggiunto ieri un importante accordo sull’estensione degli ammortizzatori sociali nelle aree di crisi complessa e non complessa della Sardegna, al Tavolo partenariale con le organizzazioni sindacali e datoriali, riunito nella sede dell’Assessorato regionale del Lavoro a Cagliari. La riunione, presieduta dall’assessora Virginia Mura, si è conclusa con la firma da parte di tutte le sigle presenti. L’intesa prevede il saldo della mobilità in deroga per l’annualità 2014 in tutto il bacino regionale e, per le aree di crisi (complessa e non complessa), il riconoscimento della mobilità in deroga per i lavoratori che avevano l’ammortizzatore sociale scaduto o in imminente scadenza.
«L’intensa attività di quest’ultimo mese e mezzo, sostenuta dalla proficua collaborazione con il Governo, ha portato a risultati concreti, sia in termini di modifica delle normative, sia in tema di risorse, che fino all’estate scorsa erano insperati – spiega l’assessore Mura -. Oggi, raccogliendo i frutti di questo lavoro, possiamo dare un briciolo di serenità in più ai lavoratori di quelle aree di crisi complessa e non complessa che guardano, con una speranza che è anche la nostra, alla ripartenza produttiva delle loro fabbriche. È un messaggio che voglio arrivi ai lavoratori delle aziende del Sulcis, a quelli della Keller, a quelli di altre realtà in crisi: il sostegno economico a loro e alle loro famiglie verrà garantito e le posizioni saranno definite entro l’anno, consapevoli che il disagio che patiscono è importante. Sappiamo bene – conclude Virginia Mura – che non si tratta di un punto di arrivo, ma di una tappa intermedia e assicuro che proseguiremo lungo il percorso che abbiamo seguito finora con il Governo.»
L’Accordo, intanto, prevede di ultimare il pagamento della mobilità in deroga del 2014 agli aventi diritto, circa 8.900 in tutto che attendono ancora quattro mesi di indennità. Le risorse necessarie, in base all’accordo concluso a suo tempo con il Governo – provengono dal Patto per la Sardegna che riserva a questa partita 45 milioni di euro. La procedura è in corso di completamento.
L’accordo prevede che anche i lavoratori (ricadenti nelle aree di crisi, complessa e non complessa) il cui ammortizzatore sociale in deroga è scaduto nel 2015, potranno beneficiare di una proroga ex post dell’ammortizzatore per la parte restante di quell’annualità. In questo modo potranno completare quella annualità, e maturare così il diritto di fruire dell’ammortizzatore sociale per i primi sei mesi del 2016.
I lavoratori delle aree di crisi (complessa e non complessa) a cui gli ammortizzatori sociali ordinari sono scaduti (o scadranno) nell’arco del 2016, in vista della concreta possibilità di ripartenza delle aziende di riferimento, potranno beneficiare di ammortizzatori sociali in deroga per la restante parte del 2016 e per il 2017.
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Con una nota inviata nei giorni scorsi all’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, la consigliera del Partito democratico Rossella Pinna interviene in difesa dei lavoratori “ex in utilizzo” impiegati presso i cantieri verdi nati negli ultimi anni con l’obiettivo di ricollocare circa 400 lavoratori già destinatari di ammortizzatori sociali e provenienti da diverse realtà imprenditoriali dismesse. 

L’esponente del Partito democratico chiede all’assessore regionale del Lavoro di intervenire per emanare agli Enti utilizzatori indirizzi operativi chiari ed omogenei -eventualmente condivisi con ANCI – per restituire equità e pari dignità ai lavoratori interessati, segnalando come l’apprezzabile azione di tutela di questi lavoratori prevista con l’attivazione di tali progetti speciali  venga indebolita nella fase della concreta realizzazione  dei progetti stessi.

«A causa di una normativa nazionale poco chiara, infatti, gli 86 comuni attuatori si comportano in modo differente soprattutto nella fase di reclutamento del personale – sostiene Rossella Pinna -: alcuni, invocando i vincoli imposti dalle disposizioni sul contenimento della spesa per il personale pubblico (decreto legge 78/2010 convertito nella legge 122/2010), (Guspini, Iglesias, Domunosvas, Narcao, Oristano), ricorrono alle cooperative sociali, sostenendo l’impossibilità di procedere alla chiamata diretta, altri invece procedono alle assunzioni  dirette a tempo determinato (Gonnesa, Sassari, ecc.).»

«E’ del tutto evidente – aggiunge Rossella Pinna – che tale ingiustificata disparità di trattamento è inaccettabile per i lavoratori, in particolare per coloro che vengono assunti dalle Cooperative e che vedono diminuire anche del 70% le risorse a loro destinate. Sono certa – conclude Rossella Pinna – che l’Assessore prenderà a cuore anche questa problematica  e l’affronterà con la dovuta determinazione».

 

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Dal 3 al 5 novembre sono in programma, a Cagliari, tavole rotonde, dibattiti, proiezioni e mostre, per celebrare i 130 anni di Legacoop. La Sardegna diventa protagonista con un programma ricco di iniziative in programma il 3, 4 e 5 novembre nella sede della Fondazione Sardegna, via San Salvatore da Horta. «Si tratta di un appuntamento molto importante per la cooperazione, la Sardegna e la cooperazione nell’isola – spiega Claudio Atzori, presidente regionale di Legacoop – e la nostra regione con le sue testimonianze, i suoi partecipanti e questa iniziativa, diventa protagonista di questa grande celebrazione». Ospiti di rilievo per tre giorni di discussioni e approfondimenti. Saranno presenti il presidente nazionale di Legacoop Mauro Lusetti, il presidente nazionale di Unipol Pierluigi Stefanini, il presidente della Fondazione Sardegna Antonello Cabras, il presidente dell’Abi Sardegna Giuseppe Cuccurese, il sottosegretario al lavoro Luigi Bobba, il magnifico rettore dell’Università di Cagliari Maria del Zompo, il presidente della Regione Francesco Pigliaru. 

Primo appuntamento giovedì 3, alle ore 11.00 inaugurazione mostre “130 anni di Legacoop” e “Le parole di Grazia”, omaggio di Legacoop a Grazia Deledda. Alle 15.00 apertura lavori con Roberto Negrini vice presidente Legacoop nazionale. Proiezione video celebrativi 130-Storia di un futuro possibile, Cooperare in Sardegna. Seguono i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda e incontro dibattito su “Agroalimentare cooperativo tra innovazione e sostenibilità” modera Daniele Caddeo direttore Legacoop Sardegna, dialogo con Elisabetta Falchi assessore regionale Agricoltura. Interventi di Salvatore Palitta (Consorzio pecorino romano), Nino Siclari (Coop Santa Margherita terra e sole), Gabriele Chessa (responsabile regionale pesca Legacoop), Francesco Casula (3A Arborea), Renato Ilotto Coop Cao, Salvatore Pala (Coop Pastori Nurri), Roberto Spoletti (Granarolo).

Ore 17.00, Cooperare tra Welfare e cultura, avvia i lavori Giovanni Condorelli presidente Legacoop Sassari. Dialogo con Luigi Arru assessore regionale alla Sanità, Claudia Firino assessore regionale alla Cultura. Interventi di Enzo Porcu (responsabile Coopsociali), Jose Moica (Coop culturali), Susanna Naitza (Coop La memoria storica), Silvio Obinu, (Coop sociale Lariso). Ore 18.30 La cooperazione è unica. Dialogo con Claudio Atzori (presidente Legacoop Sardegna), Fabio Onnis (presidente Confcooperative Sardegna), Sergio Cardia (presidente Agci Sardegna).

Venerdì 4 novembre

– ore 10.00

130 anni cooperativi in Sardegna, Gianni Locci vice presidente Legacoop Sardegna dialoga con Aldo Accardo (Docente Unica), Maria Rosa Cardia (Docente Unica), Giorgio Caredda (Docente La Sapienza). Interventi di Carlo Salis (Mediacoop), Giampiero Meloni (Coop Lacesa), Marta Brasi (Coop allevatrici sarde), Gianni Usai (Cooperazione)

– Ore 11.30

La cooperazione nella nuova economia tra capitale umano e innovazione. Avvia i lavori Riccardo Barbieri (direttore generale Fidicoop), Claudio Atzori (presidente Legacoop), Mauro Lusetti (presidente nazionale Legacoop), Francesco Pigliaru (Presidente regione Sardegna), Maria Del Zompo (Rettore Unica), Antonello Cabras (Fondazione Sardegna), Emilio Floris (Senatore)

– Ore 15.00

Cooperare è dare credito all’Europa

Avvia i lavori Chicco Gregu, ad Efficienza 4.0. Dialoghi con Claudio Atzori (Legacoop), Luigi Bobba (Sottosegretario ministero del Lavoro), Renato Soru (Eurodeputato), Salvatore Cicu (Eurodeputato), Raffaele Paci (vice presidente della Regione Sardegna), Pierluigi Stefanini (Presidente Unipol), Alberto Scanu (Presidente Confindustria Sardegna), Giuseppe Cuccurese (Presidente Abi Sardegna), Giovanni Luppi presidente nazionale agroalimentare Legacoop.

– Ore 17.00

La cooperazione è lavoro giusto.

Avvia i lavori Totoni Sanna (Legacoop Nuoro), dialoghi con Ignazio Angioni (Senatore), Virginia Mura (Assessore regionale al Lavoro), Luigi Piano (Responsabile area lavoro Legacoop), Silvana Frau (Responsabile turismo Legacoop), Ignazio Ganga (segretario regionale Cisl ), Michele Orlandi (Conad), Tonino Tanda (Isolex).

Sabato 5 novembre

– Ore 10.00

Apprendimento cooperativo, avvia i lavori Daniela Schirru (Legacoop Cagliari). Partecipano Roberta Trovarelli (responsabile progetto Bellacopia), Francesco Feliziani (Direttore generale ufficio scolastico regionale), Luisa Zedda (Isforcoop), Stefano Curati (Cooperativa Infora), presidi scuole superiori Sardegna. 

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Palazzo della Regione 1

La Giunta regionale, su proposta dell’assessora del Lavoro Virginia Mura, è stata confermata per il 2016 l’integrazione regionale all’assegno di utilizzo dei 52 Lavoratori socialmente utili ancora presenti in Sardegna, per arrivare alla somma di 1.000 euro lordi per lavoratore. In particolare, per svolgere attività socialmente utili (ASU), la Regione integrerà con 419,86 euro mensili lordi per lavoratore l’importo mensile dell’assegno INPS che, sempre per il 2016, ammonta a 580,14 euro. La delibera si fonda sulla Convenzione sottoscritta da Regione e Ministero del Lavoro nel marzo del 2016 e sul Piano triennale per la stabilizzazione degli Lsu, adottato dall’Esecutivo il 7 ottobre scorso. Resta confermato, a carico degli enti utilizzatori degli Lsu (attualmente 16 Comuni, 1 Consorzio Industriale, 1 Società in house), l’obbligo di contributo forfettario lordo di 300 euro annui per lavoratore, a copertura per i costi di gestione delle attività, comprese le assicurazioni per INAIL, responsabilità civile ed eventuale materiale antinfortunistico. In vista della scadenza del mandato delle Consigliere regionali di parità effettiva e supplente in carica, il 18 marzo 2017, la Giunta ha dato mandato alla Direzione Generale dell’Assessorato del Lavoro di avviare tutti gli adempimenti istruttori ad acquisire le manifestazioni di interesse per la designazione delle nuove Consigliere o dei nuovi Consiglieri di parità (effettivi e supplenti). La nomina avverrà al termine della procedura di valutazione comparativa ad evidenza pubblica, tra tutte le candidature giunte.
Modificata, su proposta dell’assessore Cristiano Erriu, una precedente delibera del 2010 che disponeva di alienare, al prezzo simbolico di un euro, alcuni beni immobili del patrimonio regionale. In particolare, è stato ceduto al Comune di Cagliari, al prezzo di 51,65 euro per ciascuno dei beni che lo compongono, il compendio immobiliare che ricomprende l’ex chiesa di Santa Teresa (attuale Auditorium), l’ex Collegio (nel quale, un tempo, trovò ospitalità anche il liceo classico Dettori) e la scuola “Manno”, che occupa un vasto isolato compreso tra piazza Dettori, vico del Collegio, via del Collegio e via Principe Amedeo.
Dopo il parere favorevole espresso dalla Conferenza permanente Regione-Enti locali, la Giunta ha approvato l’integrazione dei criteri di riparto dei finanziamenti a favore delle Unioni di Comuni per l’anno 2016. Sarà concesso un contributo una tantum – per l’avviamento delle nuove Unioni di Comuni – di diecimila euro per ciascun Comune aderente, sino a un massimo di 100mila euro. Saranno ammesse al contributo per il 2016 le nuove Unioni, Reti metropolitane e Reti urbane formalmente costituite. Infine, è stato approvato il disegno di legge che tenta di superare l’impugnativa promossa dal Governo in materia di sclassificazione di usi civici. Nel procedimento di sclassifica di terreni gravati da uso civico, che rimane in capo alla Regione Sardegna, viene introdotto il principio secondo cui la valutazione degli aspetti paesaggistici può essere effettuata in via anticipata attraverso singoli accordi di copianificazione tra la Regione e il MIBACT.
Sono stati ripartiti, su proposta dell’assessore Luigi Arru, i finanziamenti per il piano di comunicazione istituzionale e la promozione dell’immagine del Servizio sanitario regionale: 130 mila euro per quattro campagne di altrettante Asl. L’azienda di Nuoro dovrà realizzare una campagna di comunicazione sul “processo di adeguamento dell’assetto istituzionale e organizzativo delle aziende sanitarie della Sardegna e di riorganizzazione della rete territoriale regionale” (35 mila euro di finanziamento); la Asl di Lanusei proseguirà il progetto di sensibilizzazione sulla Peste suina africana (30 mila euro) e l’Aou di Cagliari completerà la campagna sullo “sviluppo della rete dei cittadini” (25 mila euro). Alla Asl di Olbia è stata affidata la campagna sul contenimento della spesa farmaceutica e appropriatezza prescrittiva (15 mila euro); a quella di Cagliari “Medir – FSE”, sulle opportunità e i vantaggi derivanti dall’apertura dei fascicoli sanitari e dall’abilitazione della tessera sanitaria e carta nazionale dei Servizi (25 mila euro di finanziamento). Ancora su proposta dell’assessore Arru, sono state rettificate le delibere sui tetti di spesa per la specialistica ambulatoriale e per le prestazioni di riabilitazione globale per il triennio 2016-2018: la Giunta ha corretto meri errori materiali.
Su proposta dell’assessore Paolo Maninchedda la Giunta ha approvato lo stanziamento del fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli. Si tratta di 700mila euro, 358 mila ministeriali e per la parte restante fondi regionali, necessari a garantire che si possa erogare i contributi non solo ai Comuni ammessi (come da decreto ministeriale) ma anche a quelli ammissibili.
Via libera all’attribuzione di borse di studio e all’assegnazione di contributi a soggetti, pubblici e privati, per 70 mila euro, per l’organizzazione di concorsi e premi elaborati in prosa, poesia, e lingua sarda. Sempre su proposta dell’assessora Claudia Firino, l’Esecutivo ha stanziato 100 mila euro per interventi a sostegno dell’editoria libraria e della stampa periodica regionale e locale.

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La Giunta regionale ha approvato il prestito previdenziale per lavoratori a cui mancano nove mesi per la pensione anticipata. La misura di politica attiva nata per sostenere la condizione di lavoratori over 50 che, nella perdurante crisi economico-finanziaria dell’ultimo settennio, hanno visto interrompersi le loro carriere lavorative (e contributive) poco prima del perfezionamento dei requisiti per la pensione anticipata, grazie a una delibera proposta dall’assessora del Lavoro Virginia Mura e approvata oggi dalla Giunta, diventa operativa.
La misura consente ai lavoratori, attraverso l’erogazione di un prestito, di colmare il periodo di contribuzione previdenziale mancante (fino al massimo di nove mesi) per il raggiungimento del trattamento pensionistico anticipato. Si rivolge a lavoratori “anziani” che abbiano quasi raggiunto quel traguardo, ma ne siano rimasti esclusi per la perdita del posto di lavoro e, nelle situazioni di maggiore gravità, anche del godimento dell’ammortizzatore sociale. La restituzione del prestito potrà avvenire, da parte del lavoratore beneficiario, in unica soluzione oppure ratealmente, nell’arco di massimo 7 anni, a tasso zero. La gestione del Fondo è affidata a Sfirs, società in house della Regione, in ragione della sua esperienza consolidata nel processo di implementazione degli strumenti di ingegneria finanziaria cofinanziati dai Fondi Strutturali. Il Prestito previdenziale sarà erogato attraverso una procedura a sportello, che renderà possibile per i soggetti l’accesso continuativo e graduale al prestito, nell’ambito di questa prima sperimentazione e sarà accompagnato da misure di supporto e sostegno al reddito – finalizzate sia al reinserimento nel mercato del lavoro, sia in termini di incentivazione di “cittadinanza attiva” – per i beneficiari. L’Avviso pubblico che darà il via alle erogazioni del prestito sarà pubblicato entro il mese di novembre.
La misura, concepita nell’ambito della Programmazione Unitaria 2014/2020. Strategia 1 “Investire sulle Persone” – Priorità Lavoro (prevista dalla delibera 31/2 del 17 giugno 2015), era stata originariamente impostata per aiutare lavoratori a cui mancavano fino a 24 mesi per il raggiungimento del trattamento pensionistico. Lo stacco temporale tra la delibera del 2015 e quella odierna è riconducibile all’esigenza di armonizzazione con il quadro normativo nazionale (di cui si attendevano modifiche che non sono intervenute e che oramai non si prevede intervengano). Inoltre è stato necessario un approfondito confronto con l’Inps, in seguito al quale si è deciso di limitare questa prima sperimentazione a 9 mesi al massimo di contribuzione mancante, in armonia con le normative applicate dall’ente previdenziale. Sulla base dei dati forniti da Inps, la misura così configurata del Prestito previdenziale può dare risposte da subito a circa 500 persone residenti sul territorio regionale.
Il Prestito previdenziale è già allineato all’Anticipo pensionistico (Ape) predisposto dal Governo, di cui risulta complementare e che riguarda una platea diversa di lavoratori.
Resta invariata la mole di risorse su cui potrà contare la misura: 7,5 milioni di euro. Il Fondo rotativo si rifinanzierà con la restituzione dei prestiti erogati.

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L’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, è intervenuta stamane in 2ª commissione sui problòemi della società Ati-Ifras.

«Pubblicazione del bando internazionale entro la fine dell’anno ed in attesa dell’espletamento delle procedure di gara,  sarà garantita la continuità reddituale per i 353 ex Lsu e per i 103 lavoratori in carico all’Ati-Ifras per il tramite degli accordi riguardanti, in particolare, gli ex Rockwool ed Italcementi». È questo l’impegno assunto dall’assessore del Lavoro, che segue quello assunto sull’argomento dai capigruppo consiliari nell’incontro avuto mercoledì scorso con la delegazione dei lavoratori negli uffici della presidenza.

Virginia Mura ha quindi ripercorso le tappe della intricata vicenda che a partire dal 2001 ha portato all’affidamento all’Ati-Ifras, per il tramite di una convenzione con la Regione,  dei servizi e delle attività necessarie per la realizzazione di un piano pluriennale finalizzato alla stabilizzazione occupazionale dei lavoratori socialmente utili, individuati dal progetto interministeriale “Parco geominerario storico ambientale della Sardegna”.

L’assessore del Lavoro non ha nascosto le criticità nel frattempo emerse (assenza di progetti e piani dettagliati delle attività da svolgere; assenza della direzione lavori e della contabilità delle opere; spese generali e utile al 35% sul costo delle attività) ed ha illustrato i possibili interventi a tutela dei lavoratori («è questo il nostro principale obiettivo») tra i quali si evidenziano l’accompagnamento alla pensione (126 lavoratori hanno età compresa tra i 60 e 65 anni) ed altre misure di accesso volontario quali il bonus occupazionale, gli incentivi all’autoimpiego e la formazione.

La commissione ha inoltre approfondito il tema relativo ai fondi (26 milioni per il 2017 e 25 milioni per il 2018) stanziati con la legge di stabilità regionale (L.R. 5\2016, articolo 4) che limitano la spesa solo a beneficio dei 353 ex Lsu. Sul punto il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha preannunciato la presentazione di un emendamento in sede di assestamento del bilancio che estende l’impiego delle risorse per gli interventi di politica attiva del lavoro a favore di tutti i 502 lavoratori dell’Ati-Ifras.

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Precipita, con l’invio delle prime lettere di licenziamento, la situazione di crisi che investe i 530 lavoratori del l’Ati Ifras, impiegati nei siti del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna. Il 31 prossimo dicembre, infatti, scade la convenzione con la Regione per la valorizzazione del patrimonio minerario dismesso e per le bonifiche e, al momento, non ci sono ancora certezze sul suo rinnovo. Stamane, per sollevare l’attenzione della Giunta e del Consiglio regionale, i lavoratori sono scesi in piazza a Cagliari, davanti al Palazzo del Consiglio regionale, in via Roma, dove una delegazione ha incontrato i capigruppo.

I capigruppo di maggioranza ed opposizione al termine dell’incontro con i rappresentanti dei lavoratori ed una delegazione dei sindaci dei territori coinvolti nelle attività di recupero e valorizzazione dei siti minerari, si sono impegnati per la pubblicazione di un bando internazionale e, in attesa dell’espletamento delle procedure di gara, per una proroga della convenzione con Ati Ifras.

Domani mattina, alle 11.00, la commissione Lavoro, presieduta da Gavino Manca (Pd), sentirà in audizione l’assessore del Lavoro, Virginia Mura. I capigruppo, nell’immediato, proporranno un intervento in sede di assestamento di bilancio.

I rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno ricordato che «ci sono a disposizione 28 milioni di euro ma ancora non c’è un progetto chiaro della Giunta su come utilizzare i lavoratori del Geoparco». I sindaci hanno sottolineato che «l’Ati Ifras ha lavorato in sintonia con i Comuni ed è impensabile disperdere le professionalità che operano al suo interno. In gioco non c’è solo il futuro di 525 famiglie ma la capacità delle comunità locali di operare a tutela del proprio territorio». «Siamo in ritardo ma c’è il tempo per rimediare – ha detto il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau – è importante che oggi sia emersa una volontà unanime delle forze politiche per arrivare rapidamente a una proroga e attivare le procedure per la gara internazionale».

«Si auspica una proroga dell’intesa con la Regione per altri dodici mesi, per  scongiurare che i lavoratori possano entrare nel tunnel della disoccupazione con il licenziamento collettivo – ha detto il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu -. Poi si pensi ad accelerare i tempi per il bando internazionale. Non vorremmo che con il bando si possa dare vita ad una cooperativa a danno dei lavoratori, venendo meno alle finalità del Geoparco. Non dimentichiamo che la maggior parte dei dipendenti è impegnata nei programmi di sviluppo dei territori del Parco Geominerario con professionalità che sono state utilizzate dai Comuni anche per la realizzazione ed il rifacimento di diverse opere pubbliche.»

«Occorre garantire la clausola sociale che consenta di mantenere livelli occupazionali e retributivi e la proroga dei servizi nelle more del nuovo appalto – ha sottolineato Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia -. Non dobbiamo rinunciare nemmeno a un posto di lavoro. Lo tengano a mente e si comportino di conseguenza. Di parole al vento i lavoratori ne hanno sentito fin troppe: si passi ai fatti senza tergiversare ulteriormente.»

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Si è riunita ieri pomeriggio negli spazi del Crfp (in via Caravaggio) di Cagliari la Commissione regionale per la concessione dei contributi a favore degli istituti di patronato e di assistenza sociale dei lavoratori, prevista dalla legge regionale 29 del 1956.

L’organismo – presieduto dall’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura – ha dato parere favorevole (previsto dalla stessa legge regionale) alla ripartizione dei contributi erogati dalla Regione ai vari Patronati per l’attività di assistenza dei lavoratori, per una cifra complessiva di circa 400 mila euro. Tali risorse – che integrano quelle erogate dal ministero del Lavoro e che sono attribuite sulla base dell’attività preliminare di verifica svolta dagli Ispettorati provinciali del Lavoro – vengono assegnate a ciascun soggetto per il 75% in funzione dell’attività svolta e per il restante 25% in ragione dell’articolazione territoriale (provinciale e regionale) di ogni soggetto beneficiario.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore Virginia Mura, ha approvato nella sua ultima riunione il Piano triennale per favorire l’assunzione dei Lavoratori socialmente utili ancora operanti in Sardegna. Composto originariamente da migliaia di lavoratori, il bacino degli Lsu sardi si è negli anni prosciugato, grazie agli interventi della Regione, e conta attualmente 52 lavoratori. Con il Piano, la Regione mette in campo una serie combinata di azioni che mirano all’assunzione a tempo indeterminato di questi lavoratori, attualmente utilizzati presso enti locali e presso il Consorzio industriale provinciale di Carbonia-Iglesias, e al definitivo svuotamento del bacino.
Il Piano triennale mette insieme un pacchetto di incentivi per promuovere la stabilizzazione degli Lsu attraverso le assunzioni a tempo indeterminato sia nel comparto pubblico, sia nelle aziende private. Le agevolazioni per le assunzioni degli Lsu nel comparto pubblico prevedono la copertura del 100% dei costi degli stipendi per tre anni e del 75% per i successivi due. La misura richiede una dotazione finanziaria di 500 mila euro, che sarà in parte coperta (per un totale di 248 mila euro) con l’erogazione di fondi da parte del ministero del Lavoro. Gli incentivi in favore delle imprese private che vogliono assumere a tempo indeterminato gli LSU consistono nella copertura del 50% dei costi stipendiali per cinque anni con un massimale di 12 mila euro annui. Viene anche assicurato un bonus forfettario per l’uscita volontaria degli Lsu dal bacino regionale pari a 70mila euro lordi.
Il Piano, inoltre, prevede il rilancio dell’azione informativa – con la collaborazione di Italia Lavoro e dell’Anci – rivolto a enti pubblici, con particolare attenzione verso i Comuni, per far conoscere i vantaggi e gli incentivi contenuti nel Piano.

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