22 November, 2024
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L’emigrazione sarda negli Stati Uniti ed il suo portato culturale sono state portate in primo piano a Los Angeles in occasione dell’Italian Heritage Day. Ieri mattina, nella prestigiosa ricorrenza promossa dalla municipalità della capitale californiana, l’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura è stata ricevuta con il consigliere regionale Mario Tendas, componente della seconda Commissione Lavoro, cultura e formazione professionale, dal member council Joe Buscarino durante il “Proclamation day” trasmesso in diretta televisiva, ed è stata presentata  all’intero Consiglio Comunale. Alla cerimonia si è esibito il coro a tenore di Orgosolo.

La sera, nella sala consiliare  dedicata a John Ferraro (consigliere comunale italo americano per 35 anni, dal 1966 al 2001 e quattro volte presidente dell’assemblea cittadina), ha partecipato ad un incontro con le autorità istituzionali italiane e diverse persone di rilievo nella vita di Los Angeles, per le premiazioni degli italiani che nella metropoli della west coast statunitense si sono particolarmente distinti nel corso dell’anno.

Nell’incontro istituzionale l’assessore Virginia Mura ha illustrato le caratteristiche dell’emigrazione sarda nel Mondo: «Solo tra il 1951 e il 1970 emigrarono 400mila sardi su una popolazione di 1milione 200mila abitanti. Una migrazione che, se comparata in termini assoluti a quelle degli Italiani provenienti da altre Regioni, potrebbe sembrare modesta, ma che in realtà ha rappresentato una vera e propria migrazione di popolo, quasi una diaspora». L’assessore del Lavoro ha poi illustrato l’articolazione dei Circoli dei Sardi sostenuti dalla Regione e ricordato il radicamento della comunità isolana nello Stato della costa occidentale degli USA, «un legame che affonda le radici 190 anni fa , quando nel 1827 arrivò a Los Angeles il sardo Giovanni Battista Leandri, il primo italiano che giunse in California».

Nell’occasione l’assessore Virginia Mura ha parlato di un importante progetto culturale, promosso dall’associazione culturale Su Disterru ONLUS con il comune di Asuni, con il sostegno dell’assessorato regionale del Lavoro, al via tra la Sardegna e la California: il gemellaggio tra il MEA, il Museo dell’Emigrazione di Asuni inaugurato nel 2016 nel paese dell’Oristanese a rischio di spopolamento e lo IAMLA, l’Italian American Museum of Los Angeles, aperto nello stesso anno e gestito congiuntamente dalla storica Fondazione Italiana Hall e la città di Los Angeles.

«Oggi è sempre più opportuno parlare delle migrazioni nel loro complesso – ha concluso Virginio Mura, citando un’altra istituzione in capo all’assessorato regionale del Lavoro: la Consulta Regionale per l’Immigrazione – un organo consultivo, nato per consentire l’inclusione degli immigrati residenti in Sardegna, ora dedicato a favorire l’inclusione dei richiedenti asilo, in un momento cruciale della storia delle migrazioni nel Mediterraneo, con popoli interi che scappano dall’Africa e dall’Asia Occidentale a causa di guerre, persecuzioni etnico religiose e situazioni di povertà estrema. E la Sardegna è al centro del Mediterraneo. L’attuale Giunta regionale ritiene un suo preciso dovere accogliere i richiedenti asilo, per favorire l’inclusione, per ottenere l’integrazione e così garantire la sicurezza per tutti.»

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Ha preso il via, al Consolato Italiano di Los Angeles e all’Italian American Museum of Los Angeles, la visita istituzionale dell’assessore del Lavoro Virginia Mura in rappresentanza della Regione Sardegna all’Italian Heritage Day, la prestigiosa ricorrenza promossa oggi dalla municipalità della capitale californiana. 

Nella mattinata di ieri, l’assessore regionale del Lavoro ha incontrato il vice console Enrico Diazzi, il responsabile dell’Istituto nazionale per il commercio estero, Ice, Florindo Blandolino, e la vice direttrice dell’istituto italiano di cultura Ilde Callocchia. Virginia Mura ha rappresentato la grande disponibilità della Regione ad avviare nella città degli Angeli solide collaborazioni, sia nel campo culturale che in quello economico. In particolare, è stato presentato un importante progetto culturale al via tra la Sardegna e la California, su iniziativa dell’associazione Su Disterru ONLUS con il comune di Asuni e con il sostegno dell’assessorato regionale del Lavoro: il gemellaggio tra il MEA, il Museo dell’Emigrazione di Asuni inaugurato nel 2016 nel paese dell’Oristanese a rischio di spopolamento, e lo IAMLA, l’Italian American Museum of Los Angeles, aperto nello stesso anno e gestito congiuntamente dalla storica Fondazione Italiana Hall e la città di Los Angeles.

La delegazione sarda, guidata dall’assessore Virginia Mura, ha ricevuto un’accoglienza calorosa e si è registrato un grande interesse per future collaborazioni. Il Consolato ha ricordato quanti emigrati sardi vivano ed operino in California e si è complimentato con la Regione Sardegna per le iniziative importanti che vengono realizzate in loro favore, che tengono alti i valori identitari e la cultura dell’Isola.

La giornata di ieri è poi proseguita allo IAMLA con la direttrice del museo, Marianna Gatto. La responsabile dell’istituzione museale ha ricordato che il primo italiano giunto a Los Angeles a metà ‘800 era sardo: Giovanni Battista Leandri.  Le memorie conservate nel museo evocano le difficoltà e i successi degli emigrati italiani.

Entrambi gli incontri sono stati arricchiti da un’apprezzatissima esibizione dei tenores di Orgosolo.

La giornata di oggi è il momento centrale della visita istituzionale a Los Angeles. Il primo appuntamento in agenda per l’assessore Virginia Mura è al Consiglio comunale durante il “Proclamation day”, trasmesso in diretta televisiva. A seguire un incontro con le autorità istituzionali italiane e diverse persone di rilievo nella vita del capoluogo della California, per le premiazioni degli italiani che nella metropoli della west coast statunitense si sono particolarmente distinti nel corso dell’anno.

 

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Sono stati presentati oggi, alle presenza dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, e dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, i risultati del Progetto Formazione Caregiver Sardegna, realizzato dal capofila Isforcoop, in collaborazione con la Società cooperativa “Anziani e non solo” e lo IAL Sardegna. Il progetto sperimentale, il primo mai realizzato in Italia per “caregiver” – i familiari e gli assistenti familiari che svolgono attività di cura e di accompagnamento di persone in condizioni di non autosufficienza grave e gravissima – è finanziato dall’assessorato del Lavoro con risorse del Fondo Sociale Europeo ed ha coinvolto inizialmente 143 beneficiari.

“Sono molto soddisfatto di questo risultato – ha dichiarato l’assessore della Sanità, Luigi Arru – frutto di un percorso durissimo, nato dall’interlocuzione con il Comitato ’16 novembre’, e con il suo rappresentante, che ora non c’è più: Salvatore Usala, un paziente che ha svolto una coraggiosa battaglia nazionale a tutela del fondo per la disabilità. Il programma ‘Ritornare a casa’ ha portato persone in un contesto difficile come quello della rianimazione nell’ambiente domiciliare e ha finanziato le famiglie dei pazienti gravi per dotarsi di tre assistenti con funzione di caregiver. Con l’assessorato del Lavoro”, ha concluso il titolare della Sanità, “abbiamo lavorato per individuare gli strumenti necessari per valorizzare le competenze di queste figure che hanno un compito molto delicato, fino ad elaborare in collaborazione un corso di formazione con un sistema di apprendimento esperienziale, con attività sia in rianimazione, sia con le Rsa”.

“Dal 2015″ ha dichiarato l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, “abbiamo individuato le molte criticità da risolvere, per dare ai famigliari che assistono pazienti con handicap gravissimi, dentro le mura domestiche, la possibilità di relazionarsi in modo efficace con i propri assististi e con le strutture e servizi socio sanitari. L’assessorato – ha proseguito Mura – ha stabilito come priorità nel percorso formativo la validazione delle conoscenze pregresse e la certificazione finale delle competenze, per agevolare l’ingresso o il reingresso nel mondo del lavoro dei caregiver, una volta terminata l’attività di cura. Per ottenere tali risultati, è stato necessario conciliare le esigenze di cura dei caregiver con l’attività formativa, prevedendo a tale scopo anche ore di formazione in modalità e-learning. La pratica nelle strutture sanitarie pubbliche ha visto impegnato il personale degli ospedali nella gestione delle ordinarie attività e in contemporanea nel tutoraggio dei corsisti. I risultati ottenuti sono decisamente incoraggianti e ci impegniamo a recuperare altre risorse, per un ulteriore percorso formativo che interessi i beneficiari della fase sperimentale, e/o per allargare l’esperienza a ulteriori destinatari”.

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Stamane si è insediata, all’assessorato del Lavoro, la Commissione per la cooperazione sociale, per svolgere i compiti previsti dalla legge regionale n. 16 del 22 aprile 1997, che disciplina il settore della Cooperazione sociale nel territorio dell’Isola.

Presieduto dall’assessore del Lavoro, Virginia Mura, l’organo consultivo è formato da dieci componenti, con una folta rappresentanza del mondo cooperativo. All’ordine del giorno l’esame della situazione delle cooperative sociali che hanno perso i requisiti per l’iscrizione all’Albo regionale che le raggruppa, che consente di ricevere i benefici previsti dalla legislazione vigente, nazionale e regionale.

Tra le risultanze della seduta di insediamento, i componenti della Commissione hanno condiviso all’unanimità l’apprezzamento per il lavoro svolto dal competente servizio dell’assessorato, per aver realizzato un procedimento atteso da vari anni.

La Commissione ha, inoltre, sottolineato il grande impegno degli uffici nel predisporre l’informatizzazione della procedura di iscrizione all’Albo, in un anno e mezzo di lavoro, e nell’effettuare in modo certosino i controlli sulle cooperative.

Sull’istruttoria effettuata in ordine al possesso dei requisiti per il mantenimento dell’iscrizione all’Albo, è emerso che 234 cooperative sociali non possiedono più l’insieme di caratteristiche previste dalla legge.

Illustrate tutte le condizioni emerse rispetto a tali requisiti, la Commissione ha reso parere favorevole al procedimento indicato dall’assessorato: un preavviso sull’imminente cancellazione dall’albo e, in assenza di osservazioni valide da parte di ciascuna cooperativa contattata, l’adozione dell’atto entro la fine di ottobre.

La Commissione si riunirà nel mese di novembre per verificare l’andamento dell’azione appena descritta.

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Sono stati siglati oggi a Villa Devoto due protocolli d’intesa tra la Regione e le società Accenture ed Avanade, per l’incremento dell’occupazione stabile di giovani laureati e diplomati presso le due imprese della ICT, un settore strategico nell’Isola grazie alle precondizioni del suo sviluppo favorite dalla programmazione regionale che punta sulla formazione dei profili professionali richiesti dalle imprese e sull’infrastrutturazione.

In base ai protocolli d’intesa firmati dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e dal presidente e AD di Accenture Italia, Fabio Benasso, le due società, Accenture ed Avanade, sono autorizzate, per i prossimi dodici mesi, ad attivare contemporaneamente tirocini destinati a giovani laureati e diplomati in un numero massimo non superiore al 20% dell’organico (comprensivo dei lavoratori assunti con apprendistato professionalizzante).

«Il protocollo che abbiamo firmato oggi è un nuovo passo nella direzione giusta – ha dichiarato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru -. Mettiamo tutto il nostro impegno per creare le condizioni migliori perché i nostri giovani accedano al mondo del lavoro, e lo facciano seguendo percorsi in grado di portarli ad ottenere un’occupazione tendenzialmente a tempo indeterminato. L’apertura da parte delle imprese, nel modo in cui avviene con questo accordo, li indirizza ad acquisire competenze di qualità realmente richieste dal mercato, complementari a quelle scolastiche e universitarie, così che possano accedere ad opportunità che altrimenti sarebbero loro negate. Il fatto poi che si tratti di imprese d’eccellenza nell’ambito delle nuove tecnologie costituisce per noi un valore aggiunto, perché l’esportazione del digitale non soffre le limitazioni geografiche date dalla condizione di insularità. Abbiamo bisogno che i nuovi lavori sostituiscano in fretta quelli che, ogni giorno, globalizzazione e tecnologia rendono obsoleti: andare avanti con determinazione, insieme alle imprese, significa accelerare nel modo appropriato questo processo.»

«L’Advanced Technology Center di Cagliari è l’esempio di come si possa sviluppare un ecosistema virtuoso in grado di riunire intorno ad un progetto comune aziende e istituzioni locali. È grazie alla cooperazione tra pubblico e privato che si riesce ad imprimere un’accelerazione alla crescita dei territori, a favorirne l’innovazione, lo sviluppo tecnologico e l’occupazione – ha commentato Fabio Benasso, presidente ed amministratore delegato di Accenture Italia -. Dal lancio del centro, a settembre del 2015, abbiamo voluto puntare sulla valorizzazione dei talenti locali per consentire loro di creare valore lì dove si sono formanti. Il centro ha inoltre un respiro internazionale, inserito all’interno delle più grande rete di centri di competenze al mondo, l’Accenture Global Delivery Network con 50 hub nel mondo – di cui 6 in Italia –  che servono più di 2.100 aziende. Attualmente a Cagliari sono impiegate 433 persone e contiamo di continuare a crescere. La firma del protocollo rafforza ancora di più la partership stretta con la Regione Sardegna e rappresenta un ulteriore passo avanti che ribadisce la presenza di una nuova eccellenza nel nostro Paese.»

«I tirocini in partenza, grazie all’accordo siglato oggi, consentono ai nostri giovani, ragazze e ragazzi con un’istruzione d’eccellenza, la realizzazione successiva di occasioni di lavoro stabile e di qualità – ha dichiarato l’assessora del Lavoro, Virginia Mura -. La Regione s’impegna a favorire l’occupazione stabile anche attraverso l’istituto del tirocinio e crede in progetti sperimentali come quello al via oggi, perché si affida a realtà come Accenture ed Avanade, che in Sardegna hanno già testato con successo altre esperienze di politica attiva, con l’interesse reale ad accogliere stabilmente in azienda giovani laureati e diplomati.»

A soli tre anni dall’inaugurazione del Centro di eccellenza tecnologica di Cagliari si pongono in essere le condizioni per un ulteriore rafforzamento del polo sardo di Accenture e Avanade che, con le 111 assunzioni realizzate negli ultimi 12 mesi, ha già raggiunto il numero di 433 dipendenti. Gli accordi siglati oggi consentiranno infatti l’assunzione nei prossimi 18 mesi di ulteriori 100 talenti.

Mediante i protocolli, infatti, le Aziende si impegnano ad assumere entro il 31 marzo 2020, con contratto di apprendistato professionalizzante o a tempo indeterminato, il 75% dei soggetti impegnati nei tirocini attivati nel periodo dal primo settembre al 31 luglio 2019, al netto dei tirocinanti che dovessero interrompere volontariamente il tirocinio e di quelli che dovessero rifiutare l’offerta di assunzione.

Inoltre, nell’ottica di favorire l’adozione di tipologie contrattuali stabili e di valorizzare l’acquisizione di contenuti lavorativi professionalizzanti, le due società si impegnano a dare continuità, nella modalità del tempo indeterminato, al 75% degli apprendisti già in forza, che completeranno il periodo di apprendistato nel periodo tra il primo settembre 2018 il 31 agosto 2019, al netto degli apprendisti che dovessero interrompere volontariamente il rapporto di lavoro. Allo stato attuale l’organico del centro d’eccellenza sardo di Accenture ed Avanade include nelle 433 unità i 218 apprendisti e 21 stagisti. 

Regione e Società si incontreranno con cadenza quadrimestrale per monitorare in itinere l’andamento dei percorsi di inserimento, con particolare riguardo alla realizzazione del progetto formativo individuale, e l’assolvimento dell’impegno alla progressiva stabilizzazione occupazionale dei tirocinanti e degli apprendisti.

Il presupposto normativo dell’operazione è nelle nuove “Linee guida in materia di tirocini formativi e di orientamento”, approvate in sede di Conferenza Stato-Regioni il 25 maggio dello scorso anno e recepite dalla Regione Sardegna con la deliberazione della Giunta n. 34/7 dello scorso 3 luglio. La delibera regionale consente di stipulare protocolli d’intesa con soggetti ospitanti per la realizzazione di progetti sperimentali, che abbiano l’obiettivo di stimolare ulteriormente l’incremento dei tassi di assunzione dei tirocinanti, anche in deroga ai limiti numerici all’utilizzo dell’istituto del tirocinio in rapporto alle dimensioni dell’organico aziendale.

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Si è riunito oggi, nella sala Lussu di Villa Devoto, l’Osservatorio LavoRas, il piano per l’occupazione della Regione da 128 milioni di euro. LavoRas è diviso in due macromisure: Cantieri (45 milioni per quelli di nuova attivazione e 21 per quelli già esistenti) e Bonus occupazionali (61 milioni). L’Osservatorio ha il compito di monitorare l’andamento del programma, e oggi sono stati ufficializzati i dati durante la riunione con il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori della Programmazione, Raffaele Paci (che cura la parte cantieri) e del Lavoro, Virginia Mura (che si occupa della parte bonus occupazionali), la conferenza permanente Regione-Enti Locali, i sindacati, i datoriali, Insar e Aspal. Per quanto riguarda la misura Cantieri, sono 371 i Comuni sardi che hanno presentato 560 progetti, con i quali saranno creati 2.784 nuovi posti di lavoro, una media di 5 posti di lavoro a cantiere. Per quanto invece riguarda la misura Bonus occupazionali, le  domande di incentivo per il bando under 35 sono 153, e riguardano 190 lavoratori. Per il bando over 35 ci sono già 67 istanze a 3 giorni dalla pubblicazione. Il bando per gli over 55, infine, sarà pubblicato entro qualche giorno.

«LavoRas è nato per dare risposte concrete e rapide all’emergenza occupazione, mettendo in moto l’economia e dunque creando le condizioni per migliorarla – dice il presidente Francesco Pigliaru -. Siamo intervenuti direttamente creando i cantieri, e allo stesso tempo con gli incentivi occupazionali abbiamo voluto aiutare le imprese ad assumere nel 2018, anche per amplificare la ripresa dell’economia. I dati oggi ci dicono che la parte che riguarda i cantieri ha funzionato e che dobbiamo perfezionare quella dei bonus, che non ha ancora raggiunto i risultati che ci aspettavamo. Sappiamo però che LavoRas è una macchina complessa e innovativa, dunque partendo dai dati emersi dall’Osservatorio rafforzeremo le parti che ne hanno più necessità, lavorando con determinazione per raggiungere gli obiettivi previsti.»

Delle 560 proposte di cantieri di nuova attivazione, 550 sono state presentate in forma singola e 10 in forma aggregata. Solo 6 Comuni non hanno presentato domanda, dunque ci sono 159.952 euro di contributi non assegnati. Insar ha completato l’istruttoria di 555 cantieri (il 99%), per un valore di 43,1 milioni (96% del totale). Di questi, 14 riguardano tipologie fuori catalogo. Il cofinanziamento comunale per i progetti istruiti e di 555.148 euro, ovvero l’1.3%. 4 progetti sono in attesa di integrazioni, uno deve essere valutato dalla cabina di regia. I 2.784 posti di lavoro attivati dai 555 progetti già istruiti si suddividono in 7 tipologie: Ambiente (208 cantieri per 1094 occupati), Beni culturali e archeologici (57 cantieri e 272 occupati), Edilizia (129 cantieri per 679 occupati), Reti idriche (8 cantieri e 69 occupati), Valorizzazione attrattori culturali (38 cantieri e 131 occupati), Patrimonio pubblico e efficientamento procedure comunali (101 cantieri per 409 posti), Interventi fuori catalogo (14 cantieri  per 130 posti di lavoro). I primi cantieri apriranno nelle prossime settimane.

«Con i cantieri diamo una opportunità immediata ai disoccupati garantendo un lavoro subito e allo stesso tempo mettiamo le basi per raccogliere frutti permanenti, perché i cantieri comunali si tradurranno in servizi migliori per i cittadini e maggiore sicurezza per il territorio. Siamo molto soddisfatti degli ottimi dati emersi oggi, con una grande risposta da parte dei Comuni che hanno presentato i loro progetti – sottolinea Raffaele Paci -. Finalmente manca pochissimo all’apertura dei primi cantieri, già nelle prossime settimane, è stato un lavoro complesso e impegnativo che però ha portato ai risultati che volevamo. La misura cantieri ha dimostrato tutta la sua efficacia, dunque la rifinanzieremo nella prossima Finanziaria per potenziarla ulteriormente.»

La parte di LavoRas dedicata agli incentivi per l’occupazione, sommabili a quelli nazionali, va potenziata e resa più efficace per dare  risultati migliori di quelli registrati fino ad oggi. È questa la conclusione condivisa oggi dall’Osservatorio. «Stiamo lavorando per rafforzare questa misura, puntando prima di tutto su una comunicazione e informazione più capillare con le aziende e nei territori – sottolinea l’assessore Virginia Mura -. Ci saranno di aiuto i job account, personale specializzato in forza all’Aspal, per informare le aziende sarde potenzialmente interessate su tutti gli strumenti a loro disposizione, per incrementare al massimo le assunzioni».

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Domani a Cagliari, a Villa Devoto, alle 11.00, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ed il presidente e AD di Accenture Italia, Fabio Benasso, sigleranno un protocollo d’intesa per l’incremento, nei prossimi 18 mesi, dell’occupazione di giovani laureati e diplomati nel settore ITC presso la sede cagliaritana delle società Accenture ed Avanade. Alla firma del protocollo d’intesa, aperta alla stampa, prenderà parte l’assessore del Lavoro, Virginia Mura.

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Lunedì 1 ottobre, alle 10.30, nella sala Lussu di Villa Devoto, si riunirà l’Osservatorio LavoRas per l’aggiornamento sullo stato di attuazione degli interventi attivati. Con il presidente Francesco Pigliaru e gli assessori del Lavoro Virginia Mura e della Programmazione Raffaele Paci, saranno presenti i componenti della Conferenza permanente Regione-Enti Locali, i sindacati e le associazioni datoriali.

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Lunedì 1 ottobre a Cagliari, nella sala Emilio Lussu, a Villa Devoto, alle 11.00, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’AD di Accenture S.p.A., Fabio Benasso, sigleranno un protocollo d’intesa per l’incremento, nei prossimi 18 mesi, dell’occupazione di giovani laureati e diplomati nel settore ITC presso la sede cagliaritana delle società Accenture ed Avanade. Alla firma del protocollo d’intesa, aperta alla stampa, prenderà parte l’assessore del Lavoro, Virginia Mura.

 

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Combattere la recidiva dei detenuti attraverso il lavoro, per evitare che il carcere sia luogo di mera segregazione anziché di rieducazione. È l’obiettivo del progetto “Modello sperimentale di intervento per il lavoro e l’inclusione attiva delle persone in esecuzione penale”, inserito nel Piano Operativo Nazionale  (PON) Inclusione ed attuato dalla Direzione Generale per il coordinamento delle politiche di coesione del ministero della Giustizia.

Al modello d’intervento innovativo, mai realizzato nel nostro Paese, e sperimentato su ispirazione all’esperienza spagnola di C.I.R.E. (Centre d’Iniciatives para la Reinserciò), partecipa anche la Regione Sardegna, con le Regioni Abruzzo, Toscana e Puglia.

Ieri sera l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ha incontrato il direttore generale per il coordinamento delle politiche di coesione sociale del ministero della Giustizia, Francesco Cottone e la consulente Paola Gannarelli, per un confronto sul progetto – del costo totale di 7milioni 280mila euro, di cui 1milione 922,300 mila euro per Regioni Sardegna e Abruzzo – che valorizza il lavoro nel corso dell’esecuzione della pena come l’elemento fondamentale per un efficace reinserimento dei detenuti.

Nell’Isola il modello sarà applicato nelle colonie penali agricole di Is Arenas, Isili e Mamone, a cura della Regione – Programmazione unitaria, Assessorato del Lavoro, Assessorato dell’Agricoltura e Agenzia Laore – in stretta collaborazione con il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria.

«La Regione Sardegna ha già avviato una proficua collaborazione con il ministero della Giustizia per realizzare interventi di politica attiva del lavoro nelle colonie agricole penali – ha spiegato l’assessore del Lavoro, Virginia Mura -. Ci siamo dedicati a progetti dal forte impatto sociale, come i corsi di formazione del progetto “Liberamente”: iniziative, nell’ambito del programma Green & Blue economy finanziato dal Fondo sociale Europeo, con finalità educative, di promozione dell’inclusione socio-lavorativa e di valorizzazione dei territori in cui insistono gli istituti detentivi. In particolare, abbiamo svolto azioni in sinergia con il Centro di Giustizia minorile e previsto l’adozione dei tirocini atipici.»

«Inoltre – ha sottolineato Virginia Mura – l’Agenzia sarda per le Politiche Attive del Lavoro – Aspal ha in programma di aprire degli sportelli Info-Lavoro all’interno di tutti gli istituti penitenziari sardi, negli uffici locali per l’Esecuzione Penale e negli uffici di Servizio Sociale per Minorenni. Le sperimentazioni già attive sono nel carcere di Uta e nella casa di reclusione di Isili.»

A livello nazionale il “Modello sperimentale di intervento per il lavoro e l’inclusione attiva delle persone in esecuzione penale” interessa due settori specifici: le falegnameria, in  Abruzzo e Puglia, e le già citate colonie penali agricole, in Toscana e in Sardegna.

La Regione Puglia è il Lead partner e si assumerà il compito di garantire l’acquisizione di un quadro conoscitivo approfondito del sistema delle colonie agricole e dell’organizzazione interna necessaria per la creazione delle falegnamerie.