5 November, 2024
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Giovedì 2 agosto a bordo della fregata Virginio Fasan, ormeggiata nel porto di Augusta si svolgerà la cerimonia di avvicendamento al comando tattico dell’Operazione Mare Sicuro; alla presenza del Comandante in Capo della Squadra Navale, Ammiraglio di Squadra Donato Marzano, il contrammiraglio Andrea Cottini passerà il testimone al Contrammiraglio Angelo Virdis.

L’Operazione MARE SICURO, avviata il 12 marzo 2015 a seguito dell’evolversi della crisi libica, prevede il dispiegamento di un dispositivo aeronavale allo scopo di garantire attività di presenza, sorveglianza e sicurezza marittima nel Mediterraneo centrale e nello Stretto di Sicilia, in applicazione della legislazione nazionale e degli accordi internazionali vigenti.

Le unità d’altura incluse nel dispositivo aeronavale operano in un’area di mare di circa 160.000 km quadrati assicurando presenza e sorveglianza, tutela degli interessi nazionali, sicurezza delle attività marittime di interesse nazionale, protezione delle linee di comunicazione e delle navi commerciali in transito, protezione delle fonti energetiche strategiche d’interesse nazionale e la sorveglianza dei possibili movimenti delle formazioni jihadiste, nonché per assicurare la necessaria cornice di sicurezza alle operazioni dei mezzi nazionali in Mediterraneo centrale.

Dal 1 gennaio 2018, i compiti della missione sono stati ampliati ed ora comprendono le attività di supporto e di sostegno alla Guardia Costiera e alla Marina Militare libiche rafforzando quanto già in atto da parte della Marina Militare che opera nel Mediterraneo.

L’attività di ripristino dell’efficienza di mezzi navali libici, iniziata a luglio 2017 dalle varie unità ausiliarie della Marina italiana che si sono alternate in porto a Tripoli, ha permesso di riparare 9 navi (6 per la marina e 3 per la guardia costiera libiche) portando il livello di efficienza della flotta a circa il 90% e consentendo di incrementare la capacità della forze marittime libiche di contrastare efficacemente i traffici illeciti e condurre operazioni SAR nella propria area di responsabilità.

Il 2 agosto la fregata Fasan cederà l’incarico di nave sede di comando alla fregata pari classe Luigi Rizzo.

 

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Fonte Ufficio Stampa Marina Militare.

Fonte Ufficio Stampa Marina Militare.

Le componenti aero-navali della Marina Militare appartenenti ai comandi operativi della Squadra Navale di Brindisi, Taranto, La Spezia e Augusta hanno concluso ieriun’attività addestrativa nel Golfo di Taranto che ha impegnato uomini e donne delle Forza Armata in esercitazioni a complessità crescente.

L’attività, iniziata il 6 marzo, ha visto la partecipazione della portaerei Cavour con nove aerei AV8B+ imbarcati, dell’incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi con a bordo gli elicotteri EH-101 e MH-90, dei caccia Durand de la Penne e Andrea Doria, delle fregate Zeffiro e Virginio Fasan, dei pattugliatori d’altura Libra e Comandante Borsini e della rifornitrice di squadra Etna, oltre che a velivoli Gulfstream CAEW (Conformal Airborne Early Warning) e Eurofighter Typhoon dell’Aeronautica Militare e a due elicotteri AH 129 Mangusta dell’Esercito Italiano.

Le esercitazioni condotte nel campo della sorveglianza marittima, delle manovre cinematiche ravvicinate, dei rifornimenti in mare, delle operazioni anfibie, del tiro con le artiglierie di bordo, dell’antinquinamentoe della Difesa Aerea integrata tra i velivoli dell’aviazione della Marina e velivoli dell’Aeronautica Militare hanno consentito di mantenere ed incrementare l’addestramento degli equipaggi in uno scenario caratterizzato dalla presenza di minaccia convenzionale e asimmetrica.

L’addestramento ha permesso in particolare alla portaerei Cavour di riprendere l’attività con i velivoli del Gruppo Aerei Imbarcati, consentendo ai piloti di effettuare le “carrier qualifications” (qualifiche necessarie per operare dal ponte di volo della nave) e a nave Garibaldi, nel suo ruolo di portaelicotteri anfibia, di effettuare un raid “eliassalto” con lo sbarco di un’aliquota del 1° Reggimento della Brigata Marina San Marco con la scorta dei due elicotteri Mangusta dell’Esercito Italiano.

L’attività svolta nel Golfo di Taranto rientra nell’addestramento degli equipaggi e degli assetti aeronavali allo scopo di mantenere un elevato standard di capacità della Squadra Navale per garantire prontezza operativa e flessibilità tattica per adempiere quotidianamente e in maniera efficace ai compiti di difesa del Paese “sul mare e dal mare”, di sicurezza marittima, di tutela degli interessi strategici nazionali oltre che nel campo delle attività a favore della collettività.