22 November, 2024
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“Opportunità per il volontariato nel Mediterraneo” è il tema del seminario di studio e del convegno internazionali che venerdì 17 e sabato 18 giugno vedrà riuniti a Cagliari i rappresentanti di sei paesi (Italia, Tunisia, Spagna, Libano, Grecia e Portogallo), chiamati a dibattere sul ruolo che le organizzazioni di volontariato possono avere in un momento di crisi economica ed umanitaria che investe le due sponde del Mediterraneo. All’iniziativa, organizzata da Sardegna Solidale e Co.Ge Sardegna, partecipano i partner del Centro di Servizio per il Volontariato “Sardegna Solidale” per il Programma Eni CBC “Bacino del Mediterraneo”.

La due giorni si aprirà venerdì 17 a partire dalle ore 10.00 nell’Aula Magna “A. Boscolo” presso la Cittadella Universitaria Monserrato. Qui si terrà la presentazione del programma di cooperazione transfrontaliera ENI CBC “Bacino del Mediterraneo”, promossa dalla Regione Sardegna.

A partire dalle ore 16.30 ci si sposta nel complesso universitario di Sa Duchessa, in via Is Mirrionis 1. L’Aula Motzo (2° piano) della facoltà di Scienze Umanistiche ospiterà il convegno sul tema “Cooperazione Internazionale e Sviluppo” promosso dalla Rete Sarda della Cooperazione Internazionale, da Sardegna Solidale e dal Co.Ge Sardegna in collaborazione con Libera International e con il progetto “Le Trame del Mondo” (finanziato dalla Fondazione con il Sud).

Il convegno vedrà la partecipazione di Laura Chessa (componente del nucleo di ricerca sulla desertificazione presso l’Università di Sassari), Tonio Dell’Olio (responsabile Libera International), Michele Demontis (Rete Sarda della Cooperazione Internazionale), Aide Esu (Università di Cagliari), Giampiero Farru (presidente Csv Sardegna Solidale), Bruno Loviselli (presidente del Comitato di Gestione fondi speciali per il volontariato – Sardegna), Quirico Migheli (Università di Sassari), Angelo Pittau (presidente del comitato promotore del Csv Sardegna Solidale) e Giovanni Sistu (Università di Cagliari). Coordina il dibattito il giornalista Vito Biolchini.

Al convegno prenderanno parte anche i partner di Sardegna Solidale per il Programma Eni CBC “Bacino del Mediterraneo” provenienti da Portogallo, Spagna, Grecia, Libano e Tunisia.

La due giorni si concluderà sabato 18 presso la Sala Conferenze dell’Hotel Panorama, in viale Diaz 231 a Cagliari, con il seminario (in lingua inglese) dal tema “Opportunities for Volunteering in the Mediterranean: development of a common project idea”. All’iniziativa, in programma dalle ore 9.00 alle 18.00, parteciperanno la tunisina Adel Azzabi (Association des Habitants d’El Mourouj 2 de Tunisie) lo spagnolo Vicente Ballesteros Alarcón (Plataforma del Voluntariado de España – Universidad de Granada), il libanese Shaden Beydoun (Association for Social Empowerment & sustainable environment in the Mediterranean), Giampiero Farru (presidente Sardegna Solidale), il greco Alkisti Macrynikola (Grecia GloVo – Global Volunteers Platform, Atene), il tunisino Yamoun Messaoud (fondatore e presidente di Association de la memoire de la terre de Tunisie), il professor Giovanni Sistu (Università di Cagliari), e il portoghese João Teixeira (Confederação Portuguesa do Voluntariado). Ai lavori parteciperanno anche i membri dell’equipe formativa OpenMed Emanuele Cabras, Daniele Cocco e Ihab Rizk Soliman.

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Dopo il grande successo ottenuto nell’ultimo fine settimana, con due date che hanno fatto registrare il tutto esaurito, torna mercoledì 1° giugno al Teatro della Saline di Cagliari, alle 21.00. lo spettacolo “Vere e sacrosante – Tutte le verità tanto da non crederci”, scritto, diretto e interpretato da Tiziana Troja e Michela Sale Musio e prodotto dalla Compagnia LucidoSottile.

“Vere e sacrosante” è uno spettacolo brillante in cui le due protagoniste ragionano senza filtri e con grande libertà su temi come la vita di coppia, il sesso, le convenzioni sociali, ma anche la politica (perfino quella comunale), la maternità, il calcio e la televisione. Le scene si susseguono con un ritmo incalzante, coinvolgendo gli spettatori fino al culmine rappresentato dall’entrata in scena di Tanya e Mara, i due nuovi personaggi impersonati da Michela Sale Musio e Tiziana Troja. Spetta alle due ragazze delle periferie cagliaritane il compito di far precipitare ogni situazione. Lo spettacolo assume dunque una visione ancor più surreale, dissacrante ed apocalittica, proprio come quella delle due attrici, che amano parlare al pubblico con la loro ironia schietta e le loro riflessioni senza censure.

Di “Vere e sacrosante – Tutte le verità tanto da non crederci” Tiziana Troja e Michela Sale Musio firmano anche musiche originali, scenografia, costumi, trucco e parrucco, oltre che essere responsabili di produzione e organizzative, assistenti di scena e alla regia.

«Grazie ai tagli alla cultura adesso facciamo tutto noi – spiegano – ma ringraziamo per la devota e disinteressata collaborazione e per il coraggio di starci comunque vicino Federica Troja, Davide Sardo, Loredana Troja, Vito Biolchini, Lisa Masia, e gli immancabili Filippo Grandulli e Daniele Coppi.»

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Prosegue senza sosta il programma di presentazioni e dibattiti inseriti nel cartellone della XV Mostra regionale del Libro in Sardegna, in corso a Macomer nell’area fieristica delle ex Caserme Mura. La penultima giornata, sabato 21 maggio, si è aperta nel padiglione Tamuli nel segno di Vico Mossa e della recente iniziativa, promossa dal Comune di Serramanna e dalle edizioni Ilisso, per valorizzare la figura e le opere dell’architetto che ha avuto tanta parte nella storia urbanistica sarda.

Il rinnovato interesse nei confronti di Mossa si deve alla recente pubblicazione  da parte di Ilisso de “I cabilli”, unico romanzo della sua ricca produzione, un’opera a carattere autobiografico, in cui, raccontando di sé e della sua vicenda personale, Mossa disegna un affresco delizioso di una comunità che poi non è diversa da quella di tanti altri centri dell’Isola in quel periodo storico. La presentazione del romanzo ha offerto anche lo spunto per parlare di un’altra operazione importante, la sistemazione del suo archivio personale in seguito alla recente donazione fatta dalla famiglia al comune di Serramanna.  Dopo l’intervento di Guido Carcangiu e di Enrico Pinna, il Mossa architetto, urbanista e progettista, è stato raccontato attraverso l’illustrazione di una carrellata di documenti censiti e catalogati dall’archivista Alessandra Mocci: duecentosessanta rotoli, 114 cartelle, 3000 foto, sette volumi e 1200 lettere che raccontano il lungo e prolifico periodo tra il 1932 e il 1990.

Il pomeriggio si è aperto con un blocco di presentazioni dei volumi di tre autori coordinati da Paolo Lusci. “I giardini di Leverkusen” (Arkadia editore) di Ilario Carta, è una vicenda di formazione, a carattere autobiografico, in cui l’autore racconta del viaggio di un giovane che negli anni Settanta raggiunge il padre emigrato da tempo in Germania. Qui vive una serie di esperienze caratterizzate dalla scoperta di una realtà dura e gretta complicate dal rapporto conflittuale con il padre, che lo portano a rivedere le sue certezze di ragazzo.

Quindi è arrivato il turno di Marinella Caocci con il suo “Lunaesole” (Aipsa), un romanzo storico, ma anche una saga familiare, ambientata negli stazzi galluresi, nel secolo scorso, a cavallo tra le due guerre mondiali, narrata attraverso le vicende che un personaggio femminile, nonna Assunta, racconta di fronte al camino, luogo mitico, in cui la realtà, apparentemente ingarbugliata, sembra ritrovare un senso compiuto.

La chiusura è stata affidata a Luisella Sassu con il suo “Colpo di coda” (Condaghes), storia che la stessa autrice, partendo dal titolo, ha definito una metafora per il modo in cui i personaggi vivono esperienze e situazioni drammatiche da cui riescono a uscire con il classico colpo di coda. I protagonisti della storia, in cui si ritrovano gli elementi classici del giallo, scoprono, in certe situazioni, di possedere una forza che li aiuta a superare il momento critico.

Con Duilio Caocci (università di Cagliari) e Andrea Soddu (sindaco di Nuoro) si è tornati a parlare di Grazia Deledda e della prossima pubblicazione dell’opera deleddiana nelle Edizioni Nazionali promosse dal ministero dei Beni culturali. Nell’anno in cui ricorre il doppio anniversario: ottant’anni dalla morte e novanta dal conferimento del Premio Nobel per la letteratura, si assiste a un rinnovato interesse nei confronti della scrittrice nuorese e della sua vastissima produzione. Grazia Deledda, lo ha ricordato anche sabato sera Duilio Caocci, fa parte del gruppo di quegli autori cosiddetti “visionari” sardi per avere saputo – attraverso le intuizioni, la lungimiranza, la lucidità del pensiero e la grande capacità comunicativa – anticipare tanta parte dei temi al centro del dibattito politico e culturale dei decenni successivi.

La pubblicazione dell’Edizione nazionale dell’opera deleddiana è un’operazione importante che sarà realizzata anche attraverso un massiccio impiego della digitalizzazione. «Le prime due e le ultime due opere – ha anticipato Duilio Caocci – usciranno a fine dicembre, ma per vedere l’opera completa si dovrà attendere qualche anno».

Di lingua sarda hanno parlato invece Mario Sanna e Roberto Carta che hanno presentato la traduzione in limba sarda comuna – curata da Gianni Muroni, intervenuto alla presentazione – di un classico della letteratura mondiale: il “Don Chisciotte” di Cervantes. Lavoro meticoloso e certosino, che ha richiesto mesi di impegno durante i quali Muroni, ha tradotto un romanzo strutturato, non facile, che adesso è possibile leggere in sardo. La presentazione di “Don Chisciotte de sa Mantzia” (Condaghes) ha dato lo spunto per rimarcare anche l’utilità della traduzione in lingua sarda di opere importanti con l’intento di sostenere la diffusione della lingua e della cultura sarda.

Contemporaneamente la lingua sarda era protagonista anche nel Padiglione Filigosa dove, coordinati dal giornalista Vito Biolchini, hanno discusso di “Lingue locali e varietà di italiano” gli studiosi Silvia Marcato, Cristina Lavinio e Maurizio Virdis. Ordinario di Linguistica italiana all’Università di Udine (dove dirige anche il Centro internazionale sul plurilinguismo), Marcato ha illustrato la situazione friulana, «sicuramente vitale perché intorno alla lingua si riscontra un rinnovato interesse, anche se non mancano le contraddizioni di una produzione editoriale in friulano talvolta lontane dai reali bisogni delle comunità». Il dibattito si è poi spostato sulla situazione sarda e il dibattito sull’opportunità di introdurre uno standard. «Certamente serve, ma non risolve i problemi di una lingua» ha continuato Marcato. Posizione condivisa da Maurizio Virdis: «Il problema non è lo standard ma il percorso della sua condivisione e un serio recupero lessicale. Tutte le lingue esprimono un modo di vedere il mondo ed è per questo che vanno preservate». Più critica la posizione di Cristina Lavinio, secondo cui «in Sardegna, davanti ad una lingua costruita a tavolino c’è stata una levata di scudi. Bisogna fare i conti con la realtà e favorire soprattutto lo sviluppo delle parlate locali». «In ogni caso la vedo dura per la Sardegna – ha concluso Marcato – senza soluzioni condivise ogni sforzo è vano. Uno standard per definizione può scontentare qualcuno ma non averlo è peggio».

La serata al padiglione Tamuli si è chiusa all’insegna del teatro con il libro dell’attore e regista Mario Faticoni “Un delitto fatto bene”, edito da Carlo Delfino e presentato alla Mostra da Natalino Piras. Il libro ripercorre i cinquant’anni di carriera dell’artista veronese di nascita ma sardo di adozione, che ha tracciato anche un bilancio artistico non solo personale ma di tutto il movimento teatrale isolano. «Il teatro in Sardegna oggi è morto. Dopo una stagione di grandi speranze, oggi le promesse della costruzione di una società culturale matura sono state tradite e la nostra isola fa i conti con una crisi di cui non si vede l’uscita».

La serata si è conclusa al padiglione Filigosa dove Andrea Congia e Ludovica Careddu (associazione “Tra Parola e Musica”) hanno proposto una bella rappresentazione, con lettura integrale e accompagnamento musicale, della novella di Grazia Deledda “La festa del Cristo”, tratta dalla raccolta “Chiaroscuro”.

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Tre giorni di iniziative per non dimenticare la persecuzione e lo sterminio degli ebrei, per ricordare i deportati sardi nei campi di concentramento e l’eroismo di coloro che, rischiando la vita, fecero di tutto per contrastare la Shoah. Appuntamento a San Basilio e a Cagliari oggi 26 gennaio, domani mercoledì 27 e giovedì 28 gennaio con tre iniziative dall’Anpi (l’Associazione Nazionale Partigiani e Antifascisti) e che si collocano nell’ambito delle celebrazioni della “Giornata della Memoria”, istituita dalla legge 211/2000 con la quale «la Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, Giorno della Memoria, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati».

La tre giorni si è aperta oggi 26 gennaio a San Basilio. Presso il comprensorio scolastico del centro della Trexenta, alle ore 10.30, dopo i saluti del sindaco Albino Porru, è stato proiettato un documentario sui campi di concentramento in Europa e in Italia. Alcuni canti partigiani eseguiti dagli alunni e la lettura delle testimonianze dei sopravvissuti ai campi di concentramento hanno preceduto il dibattito che concluderà l’iniziativa, organizzata dal Comune, dal comprensorio scolastico e dalla Sezione Anpi della Trexenta.

La sorte dei deportati sardi nei campi di sterminio è invece il tema del secondo appuntamento, in programma mercoledì 27, Giornata della Memoria. A tenere la conferenza, organizzata dal Coordinamento provinciale di Cagliari dellAnpi, sarà il professor Aldo Borghesi, direttore dell’Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’Età contemporanea nella Sardegna centrale. Appuntamento alle ore 17.30 presso la Sala Conferenze della Fondazione Banco di Sardegna in via Salvatore Da Horta. Nel corso della serata, moderata dal giornalista Vito Biolchini, saranno letti testi attinenti ai deportati sardi, alla Shoah e al Porrajmos (genocidio dei Rom e dei Sinti) ed eseguite musiche sul tema della Shoah e delle deportazioni.

La tre giorni dedicata alla Giornata della Memoria si concluderà giovedì 28 gennaio con un omaggio a Bianca Sotgiu Ripepi e a Girolamo Sotgiu ai quali nel 2015 è stato conferito il titolo di “Giusti tra le nazioni” da parte dello Yud Vashem di Gerusalemme (e a loro nome è stato anche impiantato un albero d’ulivo nel “Giardino dei Giusti” di Gerusalemme). Bianca e Girolamo (che fu un importante studioso della Sardegna moderna e contemporanea oltre che esponente del partito comunista) nel 1944 a Rodi salvarono diversi giovani ebrei dalla deportazione. A partire dalle ore 17.30, presso la sala “Renzo Laconi” della Fondazione Berlinguer in via Emilia 39, lo storico Stefano Pira rievocherà la vicenda dei coniugi Sotgiu, mentre l’attrice Rita Atzeri leggerà dei brani dal libro di Bianca Sotgiu . Coordina la serata Luisa Sassu, organizza il Coordinamento provinciale di Cagliari dellAnpi.

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Ultimi impegni a Cagliari per la sesta edizione di Nues, il festival dei fumetti e dei cartoni nel Mediterraneo, che tra mercoledì e giovedì vive a Cagliari gli atti conclusivi della sua sesta edizione con due diversi appuntamenti in programma all’Auditorium Comunale in piazzetta Dettori (entrambi con ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili).

Mercoledì 2 dicembre, alle 19.00, va in scena “Soglie“, una coproduzione di Sardegna Teatro e Is Mascareddas, con Tonino Murru impegnato nella narrazione e nell’animazione dei burattini creati da Donatella Pau, e con la musica dal vivo di Mauro Palmas al liuto cantabile. La regia è di Marco Sanna. Lo spettacolo, che ha debuttato a Cagliari lo scorso maggio, narra la storia di un migrante, uno dei i tanti invisibili che sbarcano sulle coste Italiane e attraversano la penisola da sud a nord per raggiungere il confine; ne ricostruisce la parabola umana, dalla partenza piena di sogni al naufragio di cui è l’unico sopravvissuto, fino al rimpatrio forzato. Liberamente tratto dalla fiaba di Massimo Carlotto “La via del pepe”,Soglie chiude la sezione di Nues intitolata “Storie migranti, le ragioni degli altri”, che ha riflettuto sul fenomeno delle migrazioni attraverso una serie di appuntamenti di questa sesta edizione della rassegna organizzata dal Centro internazionale del Fumetto con la direzione artistica di Bepi Vigna.

Suggella invece il capitolo sul tema della guerra, e l’intero festival (che riserva però ancora un’appendice sul cinema d’animazione), “Un viaggio straordinario. Omaggio a Tiziano Terzani, la serata-evento in programma l’indomani, giovedì 3 dicembre, alle 18.30, dedicata all’opera del giornalista e scrittore fiorentino, scomparso nel 2004, e al suo pensiero di uomo di pace. In una scaletta coordinata dal giornalista Vito Biolchini saranno proposte proiezioni di brevi filmati di Mario Zanot, regista e amico di Terzani, e letture degli attori Fausto Siddi e Maria Loi tratte dal libro “Lettere contro la guerra”, con interventi musicali del Coro di voci bianche del Conservatorio di Cagliari, diretto da Enrico Di Maira e Francesco Marceddu. Tra i contributi della serata, la lettura della risposta di Terzani all’articolo da New York di Oriana Fallaci “La rabbia e l’orgoglio”, sul Corriere della Sera del 29 settembre 2001, di cui saranno proposti i passaggi salienti.

Tiziano Terzani (m) foto Priamo Tolu - spettacolo Soglie-coproduzione Is Mascareddas - Sardegna Teatrofoto Priamo Tolu - spettacolo Soglie-coproduzione Is Mascareddas - Sardegna Teatro13 (m) foto Priamo Tolu - spettacolo Soglie-coproduzione Is Mascareddas - Sardegna Teatro21 (m)

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Prende il via domani, giovedì 23 luglio, a Portoscuso, la nona edizione di “Parole sotto la torre”, il festival letterario organizzato dall’associazione “Noteapiedipagina”, in collaborazione con il comune di Portoscuso ed il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna. Le verità dell’inganno, il tema che farà da filo conduttore. Tutti gli incontri con gli autori della rassegna, la cui direzione artistica è affidata a Gianni Biondillo (scrittore, architetto, redattore del blog culturale Nazione Indiana), coadiuvato da Saverio Gaeta (direttore artistico del festival Leggendo Metropolitano), saranno ospitati alla Tonnara Su Pranu.

Quest’anno si inaugura la collaborazione con Skepto International Film Festival, il concorso dedicato ai cortometraggi provenienti da tutto il mondo, che da sei anni si svolge con successo a Cagliari. Le prime tre serate del festival si chiuderanno con le proiezioni de Il canto dell’inganno. Dodici corti sulla meraviglia, lo stupore e la verità.

 Si comincia alle 21.30, con Il traduttore malinconico: protagonista Bruno Arpaia, romanziere, giornalista, consulente editoriale e traduttore di letteratura spagnola e latinoamericana. Ha pubblicato diversi romanzi, che hanno ottenuto importanti riconoscimenti, come il Premio Selezione Campiello 2001 per L’angelo della storia, il Premio Letterario Giovanni Comisso 2006 per Il passato davanti a noi, finalista al Premio Strega per L’energia del vuoto. Conduce l’incontro il giornalista Vito Biolchini.

Alle 23.00, a cura di Skepto, Inganni a tempo determinato, con Despina Economopoulou, videomaker di origine greca che vive a Barcellona. Verranno proiettati “I frutti sperati” (15′ – Italia), “Debtfools” (9′ – Grecia/Spagna), “L’homme qui en connaissait un rayon” (20′ – Francia), “Tuesday” (6′ – Svizzera).

Parole sotto la torre 1Parole sotto la torre copiaGianni Zanata.

Parole sotto la torre copiaParole sotto la torre 1Gianni Zanata.

“Parole sotto la torre”, nona edizione, ancora Portoscuso, dal 23 al 26 luglio, ancora Sulcis. Un territorio afflitto da un profondo disagio economico, che decide di investire in cultura, nella promozione del libro e della lettura. Prohairesis ha organizzato la manifestazione per cinque anni a Calasetta, poi il cambio di destinazione, nel centro emblema della crisi industriale e occupazionale in Sardegna. Nel 2012 ha lasciato “le chiavi” del festival letterario a un gruppo locale di giovani che in questi anni si sono formati all’interno dello staff operativo, all’associazione Noteapiedipagina, con sede a Carloforte, che firma la rassegna, in collaborazione con il Comune di Portoscuso e il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna. La direzione artistica è affidata a Gianni Biondillo, scrittore, architetto, redattore del blog culturale Nazione Indiana, coadiuvato da Saverio Gaeta. Il festival, per l’azione qualificante svolta nel territorio sulcitano, è stato insignito con la Medaglia ai benemeriti della cultura e dell’arte della Presidenza della Repubblica.

Nomi importanti della letteratura nazionale ed internazionale si sono succeduti in questi anni. Oliviero Beha, Paolo Giordano, Nicolai Lilin, Moni Ovadia, Ascanio Celestini, Stefano Benni, Silvia Avallone, Nicola Lecca, Ildefonso Falcones, Emanuele Trevi, Bjorn Larsson, Giulio Giorello, Andrea Molesini, Licia Troisi, Efraim Medina Reyes, Catherine Dunne, Raquel Martos, Georgi Gospodinov, Giorgio Terruzzi, Laura Pariani, Marcos Giralt Torrente: sono solo alcuni degli scrittori che sono passati per “Parole sotto la torre”.

Le verità dell’inganno, il filo conduttore dell’edizione 2015 del festival. «Cosa rende affascinante e misteriosa l’idea che abbiamo dell’arte? Il rapporto ambiguo col concetto di verità. La filosofia classica non aveva dubbi in merito. Gli antichi greci parlavano di alètheia (αλήϑεια): Disvelamento… , scrive Gianni Biondillo… Eppure, quasi a contraltare, da sempre l’arte è il luogo dell’inganno. La vita che viene rappresentata, che sia con una scultura, un dipinto, un poema, proprio perché rappresentata e non vissuta è intrinsecamente falsa… Perché solo attraverso l’inganno, solo attraverso la verosimiglianza, l’artista può dire la verità. Una verità che va oltre al dato oggettivo e diventa universale… Le verità dell’inganno, le uniche ammesse dalla letteratura».

“Parole sotto la torre” prenderà quindi il via nella cittadina sulcitana giovedì 23, fino a domenica 26 luglio. Tutti gli incontri con gli autori saranno ospitati alla Tonnara Su Pranu. Quest’anno si inaugura la collaborazione con Skepto International Film Festival, la rassegna dedicata ai cortometraggi provenienti da tutto il mondo, che da sei anni si svolge con successo a Cagliari. Le prime tre serate del festival si chiuderanno con le proiezioni de Il canto dell’inganno. Dodici corti sulla meraviglia, lo stupore e la verità.

Si comincia giovedì 23, alle 21.30, con Il traduttore malinconico: protagonista Bruno Arpaia, romanziere, giornalista, consulente editoriale e traduttore di letteratura spagnola e latinoamericana. Ha pubblicato diversi romanzi, che hanno ottenuto importanti riconoscimenti, come il Premio Selezione Campiello 2001 per L’angelo della storia, il Premio Letterario Giovanni Comisso 2006 per Il passato davanti a noi, finalista al Premio Strega per L’energia del vuoto. Conduce l’incontro il giornalista Vito Biolchini.

Alle 23.00, a cura di Skepto, Inganni a tempo determinato, con Despina Economopoulou, videomaker di origine greca che vive a Barcellona. Verranno proiettati “I frutti sperati” (15′ – Italia),

“Debtfools” (9′ – Grecia/Spagna), “L’homme qui en connaissait un rayon” (20′- Francia), “Tuesday” (6′ – Svizzera).

Venerdì 24 si parte alle 19.30 con La memoria presente. Sotto i riflettori due scrittori sardi Giulio Angioni e Giulia Clarkson, con la conduzione di Anna Rita Briganti, giornalista culturale (su Repubblica e Donna Moderna), scrittrice e blogger. Angioni, antropologo e romanziere: Le fiamme di Toledo, L’oro di Fraus, Doppio cielo, Il sale sulla ferita, Alba dei giorni bui, Una ignota compagnia, solo per citare alcuni suoi successi editoriali. Sulla faccia della terra è il titolo del suo ultimo romanzo ambientato nella Cagliari medioevale, uscito quest’anno per Feltrinelli e Il Maestrale, votato nello scorso marzo Libro del mese dagli ascoltatori di Fahrenheit, la nota trasmissione in onda su Radio3 Rai. Giulia Clarkson vinse con La città d’acqua (Il Maestrale, 2003) il Premio Grazia Deledda. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati su Nuovi Argomenti e nella raccolta Principesse azzurre crescono (Mondadori, 2006). L’eredità dei petali d’avorio (Arkadia Editore, 2015) è il suo ultimo romanzo.

Notizie dal profondo Nord: sono quelle che arriveranno alle 22.00, con Giorgio Fontana ed Enrico Remmert, moderati da Gianni Biondillo. Fontana, classe 1981, “milanese di Saronno”, ha pubblicato quattro romanzi: l’ultimo è Morte di un uomo felice, con cui ha vinto, a sorpresa, il Premio Campiello 2014. Collabora con diverse testate, fra cui Internazionale.it, il Domenicale del Sole 24 ore, Lo Straniero, l’inserto Tuttolibri de La Stampa e Doppiozero. Remmert, torinese, ha pubblicato Rossenotti, La ballata delle canaglie e Strade bianche, tutti editi da Marsilio. Lo scorso anno è uscito per Laterza L’acino fuggente – Sulle Strade del vino tra Monferrato, Langhe e Roero, scritto a quattro mani con Luca Ragagnin (con cui Remmert ha scritto vari libri, tra cui il fortunato Elogio della sbronza consapevole).

Ancora spazio ai cortometraggi alle 23.30: Skepto cura La verità nell’inganno: tra il surreale e l’imprevedibile (parte 1). Sarà presente Nicola Piovesan, laureato al Dams di Bologna, regista e sceneggiatore, autore di cortometraggi, videoclip, animazioni, documentari. Attualmente vive in Estonia, con collaborazioni in tutto il mondo.

Si potranno vedere “Deus in machina” (20′ – Italia), “8 ay” (20′ – Turchia), “Ehi muso giallo” (15′ – Italia).

Sabato 25, primo appuntamento alle 19.30: Resistere a vent’anni, il titolo dell’incontro in cui Camilla Barone, semiologa specializzata in analisi di identità visive e processi creativi (ha insegnato alla IULM e collabora con il Politecnico di Milano) dialogherà con Marco Rovelli, scrittore e musicista, insegnante di storia e filosofia nelle scuole superiori secondarie. Rovelli è giunto alla notorietà nel 2006 con il libro Lager italiani, un reportage narrativo dedicato ai centri di permanenza temporanea. Come musicista ha vinto con il suo gruppo il premio Ciampi 2002 per il miglior album d’esordio. È anche autore teatrale.

Alle 22 Nero metropolitano: Gianni Biondillo incontra Maurizio De Giovanni, che nel 2005 si è guadagnato la notorietà con il libro giallo I vivi e i morti (e il suo Commissario Ricciardi), ambientato nella Napoli degli anni Trenta, con cui ha ottenuto diversi riconoscimenti. Ha pubblicato per Mondadori ed Einaudi Stile Libero, consacrandosi tra i più importanti giallisti italiani (ha vinto il Premio Selezione Bancarella, il Premio Camaiore Letteratura Gialla e il Premio Giuria Viareggio). Per la serie del Commissario Ricciardi l’ultima pubblicazione risale allo scorso giugno, Anime di vetro. Falene per il commissario Ricciardi (Einaudi). Sempre quest’anno ha licenziato Il resto della settimana (Rizzoli), romanzo dedicato alla sua grande passione per il calcio. I suoi libri sono stati tradotti e pubblicati anche all’estero. Conduce Anna Rita Briganti.

Alle 23.30 scatta l’ora de La verità nell’inganno: tra il surreale e l’imprevedibile (parte 2). La sezione Il canto dell’inganno. Dodici corti sulla meraviglia, lo stupore e la verità, curata da Skepto, ospita Matt Willis-Jones. Londinese, con studi di cinema a Chicago, ha lavorato nella post-produzione di importanti film e serie tv. Dal 2005 vive e lavora in Norvegia, i suoi film sono stati proiettati in più di 30 festival internazionali e hanno ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui una menzione speciale allo Skepto International Film Festival 2013 perA Short Film on Conformity e il premio per la Miglior Web Series al MAshRome 2014 per Everything is Perfect and There are no Problems.

Chiudono la serie di proiezioni “Dos caras” (14′ – Argentina), “A Short Film on Conformity” (10′ Norvegia), “Not funny” (15′ – Spagna), “Hotel” (11′ – Spagna).

Il sipario sulla nona edizione di “Parole sotto la torre” calerà domenica 26 luglio. Gianni Biondillo,  alle 21, conduce Cantarle fuori dai denti, l’incontro con Luciana Parisi e Daniele Sanzone. Parisi ha collaborato con diverse testate, Donna Moderna, La Stampa, Repubblica delle Donne; oggi, dopo le esperienze a Rai News 24 e al Giornale Radio, lavora come giornalista per la redazione cultura del Tg3 Rai. Sanzone, napoletano, laurea in Filosofia, è fondatore, autore e voce della rock band ‘A67. È stato finalista al premio Tenco nel 2008 e ha all’attivo numerose collaborazioni con musicisti e scrittori come Edoardo Bennato, Mauro Pagani, Caparezza, Raiz, James Senese, Roberto Saviano, Giancarlo De Cataldo, Valeria Parrella. Scrive o ha scritto su camorra e illegalità per La Repubblica XL, Corriere del Mezzogiorno, Donna Moderna, Tgcom24, La Repubblica e Il Fatto Quotidiano online, dove cura il Blog degli ‘A67. È autore e conduttore del programma Brain Food su Fanpage.it. Nel 2014 ha pubblicato il suo primo libro, Camorra Sound, con il quale ha vinto il Premio Paolo Borsellino.

Si chiude in musica alle 22.30, con Verità rubate e bellezze dal profumo di passione e riscatto, Lello Analfino & Tinturia in concerto acustico. Analfino è entrato nella band nel 1996, ha iniziato suonando le tastiere, per poi diventare il cantante e il frontman del gruppo. E’ autore dei testi e delle musiche dei Tinturia, che spaziano con creatività dal pop al reggae, dal funk al rap, con un pizzico di folk di radice siciliana.

E’ stato ricordata ieri in Consiglio regionale la figura del giornalista Vindice Gaetano Ribichesu.

«Le esperienze professionali e le scelte di Ribichesu valgono più di qualsiasi considerazione» ha detto il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, aprendo l’incontro che, per iniziativa del Corecom Sardegna, il Consiglio regionale ha voluto dedicare al giornalista Vindice Gaetano Ribichesu ad un mese dalla sua scomparsa.

Gianfranco Ganau ha ricordato fra l’altro le idee riformatrici di Ribichesu, che negli anni ’60 fu il promotore di una cooperativa di giornalisti che pubblicò per la prima volta “La Nuova Sardegna” del lunedì, e le sue scelte coraggiose di quando rifiutò la direzione del quotidiano sassarese allora di proprietà dell’industriale Nino Rovelli che possedeva, in Sardegna, le industrie più importanti, il Cagliari Calcio ed il Brill Cagliari. «Vindice Ribichesu – ha proseguito il presidente Ganau – fu anche, nella sua veste di capo ufficio stampa del Consiglio, il direttore di Sardegna Autonomia, rivista del Consiglio che fra breve tornerà a vivere in una nuova versione on line».

Citando alcuni passaggi di uno scritto del giornalista sassarese sul tema dell’autonomia regionale, che veniva inquadrato in un contesto di marcata specialità derivante «dalla sua posizione strategica nel Mediterraneo occidentale ma in Europa», Ganau ne ha sottolineato la “estrema attualità” cui deve fare riferimento la classe dirigente della Sardegna per dare un significato forte alla battaglia «in difesa dell’Autonomia e della specialità».

Ha preso quindi la parola il giornalista Vito Biolchini, che ha portato la testimonianza di un giovane «che non sa bene come cominciare» ed incontra un persona come Ribichesu. «Era un uomo curioso che non faceva mai pesare la sua esperienza, capace anche di un normale eroismo dicendo NO ad uno come Rovelli» detto ancora Biolchini, suggerendo, infine, al Consiglio regionale, una ristampa antologica degli scritti più significativi del giornalista scomparso.

Alberto Pinna, per lunghi anni inviato del Corriere della Sera ed amico personale di Vindice Ribichesu ha parlato di lui come «un leader che non amava apparire, un professionista precursore del giornalismo investigativo e d’inchiesta promotore di grandi campagne di stampa».

Per il presidente dell’Ordine dei giornalista della Sardegna Francesco Birocchi, «Ribichesu incarnava il giornalismo con la sua storia esemplare, fatta di passione e di innovazione».

Il vice presidente della Fondazione Sardinia (di cui Ribichesu fu uno dei promotori e poi presidente) Piero Marcialis si è soffermato sulla sua capacità di tenere assieme un mondo «di provenienze, culture e idee politiche diverse» nel nome del bene della Sardegna. Fu, tra l’altro, uno degli ispiratori della legge istitutiva de “Sa Die de sa Sardigna”.

Gianfranco Murtas, infine, ha messo l’accento sulla solidità dei principi ideali ed etici che portarono Ribichesu, nei primi anni ’70, ad aderire alla Massoneria, frequentando le logge di Sassari e Cagliari. «Nella sua domanda di adesione che fu approvata all’unanimità – ha ricordato Murtas – esprimeva il desiderio di conoscere per conoscere gli altri e di comunicare con gli altri».

Commemorazione Getano Vindice Ribichesu 1 Commemorazione Getano Vindice Ribichesu 2

FAMILY FESTIVAL

Nella giornata in cui a Cagliari si celebra il Gay Pride, entra nel vivo la prima edizione di “Family: Festival Allargato Multisexual In Letterature You know what!”, organizzato dalla compagnia LucidoSottile con la direzione artistica di Giovanni Follesa e de Le Lucide (Tiziana Troja e Michela Sale Musio), e realizzato con il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna, del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dalla Regione Autonoma della Sardegna.

Nei locali dell’ExArt, l’ex liceo artistico di piazzetta Dettori 9, sempre arricchiti dalle installazioni audio e video dei Qoèletpro, il programma di sabato 27 ruoterà intorno al dibattito “Famiglie e società”, che a partire dalle ore 10.30 vedrà parlamentari e rappresentanti delle istituzioni confrontarsi sul tema della famiglia. Sarà l’occasione per fare il punto sulle tante leggi all’attenzione del parlamento italiano, con uno sguardo anche alle politiche portate avanti dai comuni e a quello che succede nel resto d’Europa. Nella Sala conferenze, moderati dal giornalista Vito Biolchini, partire dalle ore 10.30, interverranno il deputato dei Riformatori e presidente della Commissione Affari, Sociali Pierpaolo Vargiu, il deputato del Pd Francesco Sanna, il senatore del Movimento Cinquestelle Roberto Cotti, il coordinatore regionale di Sel e consigliere regionale Luca Pizzuto e il capogruppo in consiglio regionale di Forza Italia, Pietro Pittalis.

Il programma della giornata di sabato prevede anche, a partire dalle ore 10.00 nella Sala Danza dell’ExArt il workshop gratuito di Waackin’ e Voguing curato dalla crew House of Vanguard.

Dalle ore 14.00 e fino alle 18.00, nella Sala Conferenze si terrà invece il seminario “Famiglie e genitorialità oggi”, tenuto dal Giuseppe Iaculo. Il seminario è a pagamento (per iscrizioni 070 4600244). Psicologo e psicoterapeuta della Gestalt, Iaculo ha pubblicato il libro “Le identità gay” ed un saggio sul processo di coming out.

Alle ore 18.30 Family si trasferisce nelle strade e nelle piazze di Cagliari che ospiteranno il “Sardegna Pride 2015”. Una manifestazione che proseguirà idealmente alle ore 22.00, al piano terrà dell’ExArt, con l’aperitivo post Pride e la performance di Waackin’ e Voguing curata dalla crew House of Vanguard.

Alle ore 22.30, la giornata si chiuderà all’insegna del cinema con la proiezione del film del 2008 e diretto da Jonathan Demme “Rachel sta per sposarsi”, presentato dal critico Carla Chicca Barnes.

Domani, a Cagliari, nella sala del transatlantico del Consiglio regionale, a un mese dalla morte, verrà ricordato il giornalista Gaetano Vindice Ribichesu.

L’incontro, promosso dal Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) con il patrocinio della presidenza del Consiglio regionale, avrà inizio alle 16.

Ribichesu è stato capo ufficio stampa del Consiglio regionale dopo un lungo e lusinghiero percorso professionale nel campo della carta stampata.

Di grande rilievo l’esperienza nel quotidiano sassarese La Nuova Sardegna di cui fu prima redattore ordinario e poi capo servizio e capo redattore. Non raggiunse la direzione per il suo rifiuto di accettare le condizioni poste dall’editore Nino Rovelli, allora il vero dominus dei due quotidiani più importanti, La Nuova Sardegna e L’Unione Sarda.

Vindice Gaetano Ribichesu ha ricoperto ruoli di primo piano nell’Ordine dei giornalisti della Sardegna e dell’Associazione della Stampa sarda. E’ stato primo presidente della Fondazione Sardinia ed un profondo conoscitore della storia e della cultura della Sardegna, anche attraverso articoli e saggi sull’autonomia ed il federalismo.

All’incontro, oltre al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e al presidente del Corecom Sardegna Mario Cabasino, interverranno Francesco Birocchi, Vito Biolchini, Salvatore Cubeddu, Piero Marcialis, Gianfranco Murtas, Alberto Pinna, Massimiliano Rais e Celestino Tabasso.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia