21 November, 2024
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Il neo sindaco Mauro Usai, ha convocato la prima seduta del Consiglio comunale di Iglesias eletto il 10 e 24 giugno, per la giornata di giovedì 12 luglio, alle 18.30.

I punti all’ordine del giorno della seduta d’insediamento sono sette. Al primo punto figura l’esame delle condizioni di eleggibilità del sindaco e dei consiglieri comunali. Seguirà il giuramento del sindaco, Mauro Usai.

Al terzo e al quarto punto figurano le proposte di elezione del presidente e del vicepresidente del Consiglio comunale. Il Consiglio procederà poi all’elezione della commissione elettorale comunale.

Il sindaco comunicherà quindi al Consiglio comunale i nominativi degli assessori che faranno parte della sua Giunta. In caso di inserimento nell’Esecutivo di consiglieri eletti, per l’incompatibilità tra i due incarichi prevista dal Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti locali, gli stessi dovranno dimettersi dal Consiglio comunale e subentreranno loro i primi dei non eletti nelle rispettive liste.

All’ultimo punto dell’ordine del giorno, figura la comunicazione relativa alle deliberazioni della Giunta comunale su “variazione fra microaggregati all’interno dei medesimi missione programma titolo, e rettifica alle previsioni di cassa al bilancio 2018-2020” e prelevamento dal fondo di riserva straordinario 2018.

Ricordiamo la composizione del nuovo Consiglio comunale di Iglesias.

Maggioranza: 16 consiglieri.

Partito democratico 7 consiglieri: Francesco Melis 468 preferenze, Daniele Reginali 417, Marco Loddo 325, Monica Marongiu 242, Franca Maria Fara 227, Carlotta Scema 207, Ubaldo Scanu 136. Primo dei non eletti: Diego Rosas 110.

Piazza Sella 4 consiglieri: Ignazio Mocci 462, Eleonora Deidda 381, Vito Didaci 153, Nicola Concas 106. Primo dei non eletti: Federico Casti 97.

Rinnova Iglesias con Mauro Usai 3 consiglieri: Alessandro Pilurzu 172, Claudia Sanna 165, Matteo Demartis 126. Primo dei non eletti: Federico Marras 116.

Il tuo segno per Iglesias 1 consigliere: Simone Pinna 198. Primo dei non eletti: Gianluca Tocco 131.

Adesso Iglesias: Carlo Murru (candidato alla carica di sindaco eletto consigliere che subito dopo il ballottaggio ha annunciato la sua adesione alla coalizione di maggioranza).

Minoranza: 8 consiglieri.

Candidati alla carica di sindaco eletti consiglieri: Valentina Pistis, Federico Garau.

Movimento 5 Stelle 2 consiglieri: Francesca Tronci 388, Bruna Moi 231. Primo dei non eletti: Sandro Giordano 218.

Forza Italia 2 consiglieri: Luigi Biggio 276, Simone Saiu 242. Primo dei non eletti: Gianfranca Mannu 240.

Riformatori Sardi 1 consigliere: Roberto Frongia 220. Primo dei non eletti: Luisella Corda 67.

Iglesias in Comune 1 consigliere: Alberto Cacciarru 224. Primo dei non eletti: Matteo Medda 124.

Giampaolo Cirronis

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Sono trascorse appena 20 ore dalla chiusura dei seggi e sono ancora freschi i risultati definitivi ma a Iglesias l’attenzione generale è già orientata verso il ballottaggio di domenica 24 maggio tra Mauro Usai, 29 anni, candidato più votato (5.727 voti, 41,75%) e Valentina Pistis, 33 anni (3.862 voti, 28,15%). I candidati delle nove liste coinvolte nel ballottaggio (4 per Mauro Usai: Partito democratico, Piazza Sella, Rinnova Iglesias con Mauro Usai e Il tuo segno per Iglesias; 5 per Valentina Pistis: Forza Italia, Riformatori sardi, Iglesias in Comune, Cas@ Iglesias e Fratelli d’Italia) sono pronti a riprendere, se mai l’hanno interrotta, la caccia alla preferenza tra i cittadini, in particolare tra quanti al primo turno hanno votato i candidati delle liste non ammesse al ballottaggio e tra coloro, e sono tanti (il 40,91% degli iglesienti), che ieri hanno deciso, per varie ragioni, di non esercitare il loro diritto di voto.

All’esito del ballottaggio è legata la composizione del nuovo Consiglio comunale, molto differente in caso di vittoria dell’uno o dell’altro candidato.

Vediamo le due ipotesi di composizione del nuovo Consiglio comunale di Iglesias in base all’esito che maturerà nel ballottaggio del 24 giugno tra Mauro Usai e Valentina Pistis.

Il calcolo della distribuzione dei seggi viene effettuato utilizzando il metodo d’Hondt e tenendo conto del premio di maggioranza (il 60% dei seggi se non già raggiunto al primo turno) spettante alla coalizione del candidato che verrà eletto sindaco.

Il calcolo lo abbiamo effettuato sulla base dei dati delle singole liste e dei singoli candidati, aggiornati alle ore 19,00 di oggi, lunedì 11 giugno 2018, e subirebbe inevitabilmente dei correttivi qualora ci fossero ulteriori aggiornamenti.

Ipotesi n° 1 – Mauro Usai vince il ballottaggio del 24 giugno e la coalizione che lo sostiene, con il premio di maggioranza, elegge 15 consiglieri, così distribuiti tra le quattro liste:

Partito democratico, 7 consiglieri – Francesco Melis 476 preferenze, Daniele Reginali 417, Marco Loddo 325, Monica Marongiu 242, Franca Maria Fara 227, Carlotta Scema 207, Ubaldo Scanu 136.

Piazza Sella, 4 consiglieri – Ignazio Mocci 449, Eleonora Deidda 381, Vito Didaci 153, Nicola Concas 106.

Rinnova Iglesias con Mauro Usai, 3 consiglieri – Alessandro Pilurzu 182, Claudia Sanna 169, Matteo Demartis 126.

Il tuo segno per Iglesias, 1 consigliere – Simone Pinna 198.

Minoranza, 9 consiglieri, così distribuiti:

Valentina Pistis candidata alla carica di sindaco in questa ipotesi non eletta al ballottaggio.

Forza Italia, 2 consiglieri – Luigi Biggio 276, Simone Saiu 242.

Riformatori sardi, 1 consigliere – Roberto Carlo Frongia 229.

Iglesias in Comune, 1 consigliere – Alberto Cacciarru 224.

Movimento 5 Stelle, 3 consiglieri – Federico Garau candidato sindaco non eletto, Francesca Tronci 399, Bruna Moi 231.

Iglesias risorge, 1 consigliere – Carlo Murru, candidato sindaco non eletto.

Ipotesi n° 2 – Valentina Pistis vince il ballottaggio del 24 giugno e la coalizione che la sostiene, con il premio di maggioranza, elegge 15 consiglieri, così distribuiti tra le quattro liste:

Forza Italia, 6 consiglieri – Luigi Biggio 276, Simone Saiu 242, Gianfranca Mannu 240, Teresa Zanvettor 183, Claudio Rosina 132, Valeria Carta 92.

Riformatori sardi, 4 consiglieri – Roberto Carlo Frongia 229, Luisella Corda 66, Franco Meloni 61, Arianna Maria Cortese 59.

Iglesias in Comune, 2 consiglieri – Alberto Cacciarru 224, Matteo Medda 124.

Cas@ Iglesias, 2 consiglieri – Marco Fadda 81, Antonio Paride Reale 80.

Fratelli d’Italia, 1 consigliere – Giomaria Graziano 33.

Minoranza, 9 consiglieri, così distribuiti:

Mauro Usai, candidato alla carica di sindaco in questa ipotesi non eletto al ballottaggio.

Partito democratico, 2 consiglieri – Francesco Melis 476 preferenze, Daniele Reginali 417.

Piazza Sella, 1 consigliere – Ignazio Mocci 449.

Rinnova Iglesias con Mauro Usai, 1 consigliere – Alessandro Pilurzu 182.

Movimento 5 Stelle, 3 consiglieri – Federico Garau candidato sindaco non eletto, Francesca Tronci 399, Bruna Moi 231.

Iglesias risorge, 1 consigliere – Carlo Murru, candidato sindaco non eletto.

Gli scenari suindicati, ovviamente, non tengono conto di eventuali apparentamenti che le due coalizioni dovessero siglare, entro fine settimana, con le liste dei tre candidati che non sono arrivati al ballottaggio.

Giampaolo Cirronis

 

 

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I 24 candidati della lista “Piazza Sella” che sostengono la candidatura a sindaco di Iglesias di Mauro Usai.

Maria Teresa Aroni (1957)

Sabrina Boi (1969)

Lisetta Campidano (1973)

Giorgio Carta (1959), consigliere uscente

Federico Casti (1983)

Federica Sara Chessa (1987)

Roberto Chirigu (1983)

Nicola Concas (1986)

Giuliana Cotza (1952)

Eleonora Deidda (1988)

Vito Didaci (1940), consigliere uscente

Roberto Lai (1976)

Davide Loni (1965)

Giancarlo Mameli (1960)

Emanuele Marongiu (1971)

Ignazio Mocci (1967)

Ignazio Moi (1964)

Giuseppe Mura (1959)

Maurizio Murgioni (1968)

Fiorella Panzali (1972)

Monica Pinna (1972)

Luca Roveri (1969)

Massimo Simola (1961)

Federica Tola (1964).

 

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La città di Iglesias ha una nuova città gemella. Si tratta di Bobruisk in Bielorussia, una cittadina di circa 220mila abitanti che si trova nella regione di Mogilev, distante 120 chilometri dalla capitale bielorussa Minsk.

Lunedì 23 ottobre, nella sala del Consiglio comunale, il sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo ed il sindaco di Bobruisk Aleksandr Studnev, hanno formalmente suggellato il patto di gemellaggio alla presenza del console onorario della Repubblica Bielorussa in Sardegna, Giuseppe Carboni e di Marco Sechi, in rappresentanza della Presidenza della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna.

La delegazione della città di Bobruisk era composta da: Aleksandr Studnev, sindaco; Chizh Larisa, ingegnere capo Industria Pellami di Bobruisk SPA in rappresentanza del mondo delle imprese; Vladimir Hatsko, consigliere regionale della Regione di Gomel e responsabile politica sanitaria città di Bobruisk. Il comune di Iglesias era rappresentato da: Emilio Gariazzo, sindaco; Mauro Usai, presidente del Consiglio comunale; Simone Franceschi, vicesindaco ed assessore della Cultura e Turismo; Pietrina Chessa, presidente della commissione comunale della Cultura e del Turismo; Vito Didaci, consigliere comunale.

I legami della città di Iglesias con questa repubblica ex sovietica sono di lunga data, grazie al coinvolgimento dal basso di tanti cittadini iglesienti che hanno ospitato nelle loro case, in questi ultimi vent’anni, centinaia di bambini bielorussi nell’ambito del Progetto Chernobyl, numerosi anche i casi nei quali questi bambini sono diventati cittadini a pieno titolo della città essendo stati adottati da famiglie iglesienti.

La cerimonia ha ufficializzato un impegno di amicizia e cooperazione commerciale, economica e sociale con particolare riferimento ai settori della cultura e del turismo e che trovano le loro fondamenta nei rapporti di solidarietà e amicizia che legano i due territori.

Prima di recarsi in sala consiliare, la delegazione bielorussa ha incontrato le associazioni culturali iglesienti che hanno presentato la loro intensa attività culturale. Al termine della riunione è stata espressa la comune volontà di lavorare su progetti artistici che vedano coinvolte le due città, favorendo i contatti fra le realtà culturali delle due città gemellate.

La delegazione del comune di Bobruisk nella mattinata di martedì 24 ottobre ha incontrato un gruppo di imprenditori locali. La riunione è stata molto costruttiva. In particolare la delegazione bielorussa ha espresso grande interesse per una collaborazione nel settore turistico, con presentazioni mirate dell’offerta turistica del territorio iglesiente presso i propri operatori locali. Particolare attenzione gli ospiti hanno prestato alla produzione enogastronomica del nostro territorio che potrebbe così trovare nuovi potenziali mercati di sbocco.

L’amministrazione comunale di Bobruisk ha, quindi, invitato ufficialmente una delegazione di imprese a visitare la propria città per conoscere meglio la realtà produttiva locale e le opportunità legate alle esportazioni e anche la collaborazione nel settore della produzione eventualmente anche attraverso aziende miste, mettendo in evidenza la posizione strategica della città a cavallo fra Mosca, San Pietroburgo e le capitali orientali dell’Unione europea, e le opportunità offerte dalla partecipazione della Bielorussia all’Unione Doganale con Russia e Kazakistan che apre le porte ad una vasto mercato che va ben oltre la popolazione bielorussa. La proposta è stata accolta dai presenti e con tutta probabilità la visita si svolgerà alla fine del mese di novembre.

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Otto consiglieri di opposizione, primo firmatario e presentatario Luigi Biggio (gli altri firmatari sono Gian Marco Eltrudis, Vito Didaci, Simone Saiu, Valentina Pistis, Giorgio Carta, Alberto Cacciarru ed Andrea Pilurzu), hanno presentato una mozione al presidente del Consiglio comunale Mauro Usai e al sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo, per la sistemazione di uno sportello bancomat nella frazione di Nebida.

«Da tempo gli abitanti di Nebida lamentano un annoso disservizio riconducibile alla mancanza di uno sportello bancomat nella frazione che risulta essere la porta verso il mare della città di Iglesias – si legge nella mozione -. Di fatto lo sportello più vicino per poter effettuare un prelievo di contante risulta essere quello situato in Gonnesa, a 9 km di distanza molti dei quali da percorrere sulla S.P. n. 83, non certo un’arteria particolarmente scorrevole. Nei mesi estivi il problema si ripercuote anche sui numerosi turisti che frequentano la location attratti dalla bellezza del litorale e dai meravigliosi scenari minerari, Porto Flavia su tutti.»

Considerato che la frazione di Nebida risulta essere la più popolosa tra quelle di Iglesias, equiparabile a molti comuni autonomi per estensione e numero di abitanti residenti e preso atto della vocazione turistica della frazione e della volontà di questa amministrazione di renderla sempre maggiormente appetibile in questo senso, la mozione, se approvata, impegnerà il sindaco e la Giunta «a contattare ufficialmente degli istituti di credito interessati al fine di richiedere l’installazione, nella frazione di Nebida, di uno sportello automatico bancomat per il prelievo di denaro contante».

Valentina Pistis 1230 copia

Nessuno ne parla ancora ufficialmente, ma i toni dello scontro tra i consiglieri del gruppo Cas@ Iglesias e il Partito Democratico, prima forza consiliare che esprime anche il sindaco, Emilio Gariazzo, hanno aperto di fatto la crisi nella maggioranza di centrosinistra al comune di Iglesias, a poco più di un anno e mezzo dall’elezione del sindaco (26 maggio 2013) e dall’insediamento del Consiglio comunale (28 giugno 2013).

Per capire meglio quanto oggi siano distanti le due posizioni politiche, pubblichiamo l’intervento integrale fatto da Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias, durante l’ultima riunione del Consiglio comunale, dedicata al dibattito sullo stato di attuazione del Piano Sulcis, in presenza del coordinatore dello stesso, Tore Cherchi, ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias.

«Grazie.
Grazie di cuore a tutte le donne e gli uomini che questa sera hanno deciso, con consapevolezza, di partecipare a questo Consiglio comunale.
Queste persone sono la dimostrazione che il ragionamento e l’approfondimento dei temi, anche scomodi, paga sempre.
Non lasciatevi intorpidire, non aspettate che gli altri prendano decisioni al posto vostro.
Il dialogo e il confronto sono necessari in politica come nella vita quotidiana.
Vedendovi, qui, questa sera non posso che farmi contagiare dalla vostra determinazione.
E’ arrivato il momento di dire la verità, tutta la verità in merito al Piano Sulcis e a tutto ciò che vi ruota intorno.
Non possiamo più tacere. Non vogliamo più tacere.
Occorre fare chiarezza.
Occorre dire che i fondi del Piano Sulcis, sono praticamente inesistenti, così come le opere da realizzare.
L’Alcoa è chiusa, per l’Eurallumina e per l’Ila, sinceramente, non si intravede alcuna ripartenza, arriverà il turno della Carbosulcis e della Centrale Enel. Insomma un’ecatombe di industrie.
A cui, la politica regionale e nazionale, risponde con un Piano, vuoto e inconsistente.
Il Piano Sulcis finora non ha prodotto nemmeno un posto di lavoro.
Le procedure appaiono inesistenti, all’orizzonte solo ed esclusivamente ghiotte speculazioni ministeriali e non solo.
Speculazioni approvate e certificate da una parte della politica isolana.
Il progetto speculativo del biofuel dei signori Mossi & Ghisolfi è la prova di ciò che sto affermando.
Quel progetto è inaccettabile. Più tardi spiegherò perché.
Non credo che favorendo l’insediamento dei produttori di canne si possa rilanciare il nostro territorio.
Finora niente è stato fatto per risolvere il problema del costo dell’energia, della ripresa produttiva, ancor meno, ahimé, si è fatto per le bonifiche ambientali.
Il gruppo che rappresento, Cas@ Iglesias, lo grida ad alta voce quotidianamente.
La questione ambientale non è più rinviabile.
Non possiamo continuare a traccheggiare sulla salute della popolazione. E mi dispiace contraddirla, ing. Cherchi. Lei ha appena affermato che prima di tutto viene il lavoro, io dico con assoluta determinazione che prima di tutto viene la salute. Senza la salute non può esserci lavoro.
Il report del ministero dell’Economia sul Piano Sulcis, redatto dall’Uver Unità di verifica degli investimenti pubblici, per usare un eufemismo, fa paura.
Certifica sostanzialmente che il Piano Sulcis è un imbroglio di stato.
Procedure inesistenti, progetti irrealizzabili, in molti casi non è stata indicata nessuna tempistica; opere iniziate anni fa e addirittura opere dichiarate concluse, tutte inserite nel piano fantastico del Sulcis.
Fondi stanziati da delibere di Giunta regionale del 2009, 2010, 2011, delibere Cipe del 2011, fondi Fesr 2007-2013. Insomma, fondi vecchi, già stanziati in passato, che non hanno nulla a che fare con il fantomatico Piano Sulcis.
A certificare ciò che sto affermando sono i funzionari del ministero che hanno effettuato i sopralluoghi.
Nel report si evince con chiarezza che in numerosissimi casi, non esiste alcuna procedura in essere.
Alcuni esempi.
Sulla portualità i fondi sono ridicoli, la progettazione è pressoché tutta preliminare o studi di fattibilità da eseguire.
Al progetto dell’impianto fognario di Sant’Antioco manca persino la localizzazione, la variante urbanistica e la stima dei costi. Per non parlare del collegamento all’isola di Sant’Antioco, pare non abbiamo ancora scelto se costruire un ponte o un tunnel… una cosetta da poco conto…
Il progetto che riguarda il tratto di strada Carbonia-Giba è stato definito con un laconico “bassa affidabilità”.
Per non parlare della scelta di abbandonare il progetto GALSI, ossia il progetto relativo al Gasdotto che avrebbe dovuto collegare l’Algeria alla Sardegna e all’Italia. Cancellato.
Insomma, più che un piano di rilancio, mi pare un libro dei sogni. Anzi, oserei dire, un libro che procura i incubi.
Altro esempio su tutti, miniera di Orbai, inizio lavori 2006, oggi siamo all’analisi del rischio, manca il dimensionamento economico. In sostanza, la procedura è indefinita, siamo in alto mare.
Risultano iscritti progetti iniziati del 2006, alcuni addirittura conclusi; progetti del 2007 conclusi nel 2012 inseriti nel piano.
Per quale motivo mi chiedo?
Come fanno a far parte di questo piano?
Per la maggior parte dei progetti la fine lavori indicata nel report è il 2014. Ossia, l’anno appena concluso. Nessuna traccia di inizio e fine cantiere. Senza contare tutti quelli che si sarebbero dovuti concludere nel 2013 e non sono nemmeno iniziati.
Insomma, una vergogna inaudita, l’ennesimo inganno in danno ai sulcitani.
Ma veniamo alla chimica verde e alla coltivazione della canna per la produzione di bioetanolo a Portovesme.
L’impatto ambientale è fortissimo, devastante.
Numeri da capogiro.
300 milioni di euro di investimento.
80mila tonnellate di carburante prodotto all’anno.
Il progetto, del gruppo Mossi & Ghisolfi, (colosso da 3 miliardi di dollari di fatturato all’anno), ha bisogno di un’area industriale attrezzata, di un porto (già esistenti a Portovesme) e di 5.000 ettari di terreno da coltivare a canne, nel raggio di 70 chilometri.
Ha inoltre bisogno di un sostegno finanziario dello Stato, della Regione elevatissimo, non ultimi i 900 milioni chiesti all’Unione europea per finanziarie le bioraffinerie, a tal proposito, vi invito a prendere visione del Piano Juncher.
Insomma Mossi & Ghisolfi oltre ad essere sponsor delle campagne elettorali del premier Renzi e quindi suoi “grandi elettori” evidentemente sono pure simpatici ai governatori regionali che non battono ciglio in merito allo scellerato progetto.
Ricordo che le canne sono una specie infestante che muta il regime ecologico del territorio, rendendolo più arido e soggetto agli incendi.
E’ una specie altamente infiammabile e questo le consente, essendo una specie pirofila, di imporsi a discapito delle altre piante.
Modifica l’ecologia della zona, sottrae acqua in grandi quantità e elementi nutritivi al terreno.
Insomma, all’inquinamento devastante prodotto dall’attività mineraria e dalle industrie, viene associato il rischio di una probabile desertificazione.
E’ chiaro che in Sardegna abbiamo bisogno di tutto fuorchè di piante che favoriscano incendi e aridità dei suoli.
Non possiamo rischiare di lasciare spazio al fenomeno c.d. di “land grabbing”, tipico dei paesi poveri del terzo mondo.
Le multinazionali, come quelle di Mossi & Ghisolfi, acquistano i terreni dai coltivatori, ormai stremati dalle innumerevoli tasse statali, non ultima, l’IMU sui terreni agricoli, per trasformare i nostri terreni nell’ennesima monocoltura di canne o cardi, come sta accadendo dall’altra parte dell’isola.
Non ultimi altri due punti oscuri, ossia l’impianto a biomasse nella zona industriale di Iglesias, a pochi passi dal centro abitato e la centrale termoelettrica per realizzare carbone Sulcis “pulito” dotata di una sezione di cattura e stoccaggio nel sottosuolo di CO2.
Sulla questione energia, dobbiamo necessariamente cambiare marcia, registro. L’andazzo è chiaro, vogliono rendere la Sardegna sempre più dipendente dal resto d’Italia. Visto anche la scelta relativa al piano di dismissione della centrale Enel. Ad oggi non esiste un solo contratto bilaterale per salvare le industrie e la responsabilità è politica, non certamente dell’Enel.
Siamo qui, non per valutare le chiacchiere, siamo qui per leggere la realtà.
E la realtà è sotto gli occhi di tutti, le fabbriche sono chiuse e le bonifiche completamente assentiper chiare incapacità politiche di ieri e di oggi.
Sembra quasi che la nostra isola, la nostra agricoltura sia impossibilitata a puntare ad un futuro basato su uno sviluppo sostenibile, moderno, sui prodotti dell’agroalimentare di qualità.
Alla faccia di Milano e del tema dell’Expo 2015…
Alle condizioni ambientali e sanitarie nelle aree industriali e minerarie, già così precarie, occorre opporre un sistema produttivo innovativo sostenibile; occorre puntare sull’immediata bonifica dei siti contaminati.
Occorre opporre una politica virtuosa, di qualità, tesa alla sovranità alimentare, funzionale alle esigenze di coloro i quali abitano i territori. Una politica che favorisca la riappropriazione da parte delle comunità locali della gestione dei luoghi.
Anche per questo motivo, in questa sede, il gruppo che rappresento, vuole proporre una bozza di piano alternativo al Piano Sulcis, basato su quattro direttive.
Bonifiche ambientali e piano straordinario di recupero produttivo delle discariche.
Come già anticipato le bonifiche ambientali non possono più aspettare, ne va della salute di queste e delle future generazioni.
Le discariche minerarie abbandonate del Sulcis Iglesiente sono innumerevoli, contengono ancora quantità elevate di Piombo e Zinco. Quantitativi che consentirebbero di progettare un piano economico per rilanciare l’intero territorio. Tutto ciò coinvolgendo l’università di Cagliari e facendo ripartire i corsi di Scienze dei materiali di Monteponi. Rilanciando l’IGEA e il Parco Geo Minerario, prima che sia troppo tardi.
Pianificazione territoriale, paesaggistica e urbanistica.
Predisposizione di un Piano strategico, vero, di sviluppo territoriale che possa essere recepito immediatamente, offrendo riequilibrio territoriale e nuove opportunità per il turismo e la ricettività, tenendo sempre ben presente la tutela ambientale e paesaggistica.
Interventi infrastrutturali e collegamenti – Questione energetica/definizione di accordi bilaterali:
– strada ss. 126 a quattro corsie;
– interventi sui porti;
– intervento di connessione dei bacini idrografici del Sulcis con i sistemi del Tirso e del Flumendosa al fine di garantire l’approvvigionamento idrico e irriguo costante dell’intero territorio.

Poli produttivi di eccellenza agricola.
Individuazione di filiere produttive di eccellenze agricole che possano valorizzare al meglio le caratteristiche dei terreni del Sulcis Iglesiente. Ricordo che, solo nel Sulcis si possono trovare quei vitigni europei originari, derivanti da una antichissima e storica tradizione vitivinicola.
Pensiamoci,
pensiamoci bene, prima di trasformare la nostra isola in un campo sterminato di canne.
Le canne utilizziamole solo ed esclusivamente per costruire launeddas. Che è meglio.
Pensiamo al patrimonio di archeologia mineraria che ci resta. Pensiamo all’ambiente sconfinato e paradisiaco tipico della nostra isola. Proviamo seriamente a valorizzarlo, prima che cada definitivamente in rovina.»

 

Il gruppo Cas@ Iglesias conta su due consiglieri, Valentina Pistis e Giorgio Carta, in una maggioranza composta da 15 consiglieri.

PD 8 consiglieri: Mauro Usai, presidente; Franca Maria Fara, vicepresidente; Francesco Melis, capogruppo; Carla Cicilloni; Daniele Reginali, segretario provinciale; Ubaldo Scanu, segretario cittadino; Claudia Caschili; Marco Loddo.

Cas@ Iglesias 2 consiglieri: Valentina Pistis, capogruppo; Giorgio Carta.

Il Tuo segno per Gariazzo 2 consiglieri: Pietro Serio, capogruppo; Pierina Chessa.

Sinistra Ecologia Libertà 2 consiglieri: Simone Pinna, capogruppo; Franco Tocco.

Uniti per Iglesias 1 consigliere: Alberto Cacciarru, capogruppo.

La minoranza di centrodestra conta su 9 consiglieri.

Piazza Sella 7 consiglieri: Gian Marco Eltrudis, capogruppo; Gianluigi Rubiu; Pietro Carta; Vito Didaci; Angela Scarpa; Andrea Pilurzu; Giuseppe Pes.

P.D.L. dal 5/02/2014 ForzaItalia 2 consiglieri: Luigi Biggio, capogruppo; Gianfranca Mannu.