22 November, 2024
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Grande partecipazione ed interesse per il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna alla Borsa internazionale del turismo che si è chiusa martedì 14 febbraio, a Milano, presso lo spazio fieristico dell’Allianz MiCo, con un bilancio più che positivo.

Il Parco Geominerario ha partecipato alla Bit con un ampio stand, in cui ha proposto le iniziative in programma per il 2023 e consegnato ai numerosi visitatori che hanno affollato la tre giorni milanese materiale promozionale, divulgativo e gadgets, oltre al nuovo calendario illustrato che l’ente ha realizzato in occasione del concorso fotografico “Geominerario 2023”.

Tra i pannelli rappresentanti alcuni dei luoghi più affascinanti e identitari del vasto patrimonio geominerario della Sardegna che contornavano lo spazio espositivo, il Parco ha ospitato diversi gestori dei siti, tra cui il Consorzio Natura Viva di Domusnovas, l’Associazione Menabò di Pau, la Fondazione del Cammino minerario di Santa Barbara, Iglesias Servizi srl di Iglesias, l’Associazione Speleo Club di Nuxis e la Cooperativa Lugori a Montevecchio, ricevendo altresì la visita di autorità istituzionali, quali il sottosegretario del ministero della Cultura Vittorio Sgarbi, l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna Gianni Chessa, il Sindaco Mauro Usai ed il consigliere e presidente della Commissione Cultura Matteo Demartis del comune di Iglesias, il vicepresidente della Giunta della Regione Puglia Raffaele Piemontese ed il sindaco del comune di Monte Sant’Angelo Pierpaolo d’Arienzo.

La partecipazione alla Bit, l’evento turistico-promozionale più importante in Italia, ha rappresentato un passaggio fondamentale per diffondere la conoscenza e le iniziative del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna ad un vasto pubblico nazionale ed internazionale. Il Parco deve fungere da volano per il territorio per la riscoperta dei beni legati all’epopea mineraria dei secoli scorsi e non solo, che dal 2021 valorizziamo con l’iniziativa “Open Your Mine – Miniere aperte”, ha detto il Commissario Elisabetta Anna Castelli.

Siamo orgogliosi che il Parco ha rappresentato alla Bit un punto di riferimento per il turismo geominerario italiano, mettendo in evidenza le bellezze e il fascino dei siti minerari, geologici, archeologici e museali di cui è ricca la Sardegna”, ha aggiunto il direttore Ciro Pignatelli.

L’edizione 2023 della BIT ha fatto registrare numeri importanti, con oltre mille espositori provenienti da 45 paesi, 500 buyers con alta capacità di spesa e un’affluenza che si è attestata sui livelli pre-pandemia ed un target più giovane e selezionato rispetto alle precedenti edizioni. I temi caratterizzanti l’esposizione internazionale milanese sono stati la sostenibilità del viaggio, l’investimento nell’innovazione tecnologica, il consolidamento dei flussi turistici stranieri pre-pandemia e l’interesse per le destinazioni turistiche non di massa, ancora poco frequentate.

 

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Sarà il fascino dell’arte di Caravaggio e della poesia di Pasolini, nelle sapienti parole del critico d’arte Vittorio Sgarbi, a dare il via alla quarta edizione di Sanluri legge. L’appuntamento è per questa sera, alle ore ore 19.00, al parco S’Arei ex Scolopi – con la Lectio su Caravaggio.

Il percorso letterario proposto si dipanerà attraverso un suggestivo e interessante parallelismo tra il Caravaggio e lo scrittore, poeta e regista Pier Paolo Pasolini. Entrambi attratti dalle figure di giovani uomini, ragazzi di vita usati come modelli, e la stessa prematura scomparsa su una spiaggia deserta.

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Ha chiuso il pomeriggio di ieri a Tourisma Firenze il critico d’arte Vittorio Sgarbi. Dopo il suo intervento all’Auditorium del Palazzo dei Congressi, il professor Vittorio Sgarbi si è a lungo trattenuto allo stand dei sindaci della Trexenta, per un ragionamento sul territorio isolano presentato al Salone dell’archeologia e del turismo culturale, insieme al presidente dell’Unione dei Comuni della Trexenta e sindaco di Suelli Massimiliano Garau, la prima cittadina di Guasila Paola Casula, il sindaco di Selegas Alessio Piras e l’assessore della Cultura del comune di Senorbì Paola Erriu.
Il maestro Luigi Lai, tra i più importanti suonatori di launeddas in Sardegna, si è esibito con una bellissima versione di “No potho reposare”, mentre a Vittorio Sgarbi sono stati offerti alcuni dolci sardi ed un cannonau della cantina Trexenta di Senorbì, il Corte Auda. 
Vittorio Sgarbi ha sottolineato con i sindaci come sia importante anche questo tipo di turismo culturale: «Esiste un patrimonio materiale e uno immateriale ed è bene valorizzare tutto ciò che si possiede e che caratterizza una regione, nel momento in cui si decide di fare turismo culturale.»

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La Sardegna torna a tourismA, il più importante evento europeo dedicato all’archeologia e alla promozione del turismo culturale, dal 21 al 23 febbraio al Palazzo dei Congressi di Firenze. Dopo il grande successo della scorsa edizione, quando l’isola era stata accolta come ospite d’onore e “visitata” da oltre 13mila persone, è tutto pronto per il ritorno del progetto “Sardegna, museo a cielo aperto” che quest’anno è sostenuto e promosso dall’assessorato regionale del Turismo con la collaborazione di Unioncamere Sardegna e l’organizzazione della Carlo Delfino editore.

tourismA 2020, organizzato dalla rivista “Archeologia Viva” (Giunti editore), raduna istituzioni, esperti, archeologi, giornalisti da tutta Europa per una tre-giorni di conferenze e presentazioni di altissimo livello, gratuite e aperte al pubblico: saranno presenti, tra i 250 relatori, il divulgatore e padrino della manifestazione Alberto Angela, il direttore della galleria degli Uffizi Eike Schmidt, l’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi, il geologo e divulgatore Mario Tozzi, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, lo storico dell’arte Philippe Daverio, il regista Pupi Avati, la scrittrice Eva Cantarella, l’archeologo e presidente del FAI Andrea Carandini.

Il supporto della Regione. La missione sarda a tourismA 2020 è stata presentata oggi in una conferenza stampa a Cagliari nella sede dell’assessorato regionale del Turismo dall’assessore Gianni Chessa, con l’editore Carlo Delfino, il direttore dell’Azienda speciale Centro servizi della Camera di commercio di Cagliari Cristiano Erriu e il direttore del Menhir Museum di Laconi Giorgio Murru. «Pochi giorni dopo il successo dello stand sardo alla Bit di Milano, la Sardegna si presenta a ‘tourismA’, nell’ambito dell’intensa campagna fieristica programmata dalla Regione, con un progetto per promuovere a livello internazionale le sue eccellenze archeologiche – ha detto l’assessore regionale del Turismo Gianni Chessa –. Infatti, per un miglior posizionamento della ‘destinazione Sardegna’ sui mercati è necessario strutturare proposte tematiche appetibili, puntando ad una migliore distribuzione dei flussi da marzo a novembre e nell’intero territorio isolano. Possiamo riuscirci anche grazie ad alcuni prodotti che riguardino storia, cultura e archeologia, proponendo così un’offerta articolata che esalti i punti di forza e le peculiarità della nostra identità».

L’allestimento. L’organizzazione della delegazione sarda, dell’allestimento e degli eventi dedicati all’isola è curata per la sesta edizione consecutiva dall’editore Carlo Delfino. Il Salone Sardegna, collocato in posizione strategica, vedrà radunati l’Unione dei comuni della Trexenta (Comuni di Gesico, Guamaggiore, Guasila, Ortacesus, Pimentel, Selegas, Senorbì, Siurgus Donigala, Suelli), i comuni di Sanluri e di Porto Torres. I visitatori potranno apprezzare gli stand dei partecipanti, ricevere il ricco materiale divulgativo distribuito per l’occasione, ascoltare il suono delle launeddas di Luigi Lai, ammirare i costumi tradizionali sardi, le immagini dei siti realizzate da Archeofoto Sardegna, i video di Teravista, le riproduzioni dei reperti realizzate dal laboratorio di archeologia sperimentale di Carmine Piras.

Di grande impatto saranno la serie di riproduzioni di statue menhir del Sarcidano, Barigadu e Mandrolisai e la ricostruzione in scala di un nuraghe opera di Carmine Piras, esposte nei giardini annessi al Palazzo dei Congressi unitamente ad un grande pannello calpestabile dedicato al confronto tra l’archeologia della Sardegna ed il resto del Mondo Antico. Nel “Salone Sardegna” troveranno tutti posto con un proprio stand dove potranno promuovere il territorio, anche con workshop e incontri mirati con i buyer (agenzie di viaggio, operatori turistici e culturali) che da tutto il mondo raggiungono Firenze in occasione di tourismA.

Il programma. Interessanti appuntamenti avranno per tema la Sardegna, tra cui le conferenze dedicate ai beni storico-archeologici di Porto Torres e alla tomba di Sa Pala Larga di Bonorva – con gli interventi di Nadia Canu, funzionario della Soprintendenza per i beni archeologici di Sassari e Nuoro – e la conferenza di Carmine Piras “La metallurgia nuragica e l’archeologia sperimentale”.

L’imponente auditorium del Palacongressi da 1.200 posti ospiterà inoltre la relazione di Giorgio Murru su “Spiriti e dei nella Sardegna preistorica”.

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E’ in corso, nella sala mostre del Circolo Soci Euralcoop, in piazza Marmilla, a Carbonia, la mostra d’arte di Ines Sitzia. La mostra, inaugurata sabato 7 dicembre, sarà visitabile fino a venerdì 13 dicembre, dalle 18.00 alle 20.00.

Ines Sitzia, 72 anni, è originaria di Sant’Antioco. Laureata in Biologia all’Università di Cagliari, inizialmente ha intrapreso i’attività scientifica, lavoro che ha presto abbandonato per dedicarsi all’insegnamento e alla passione per la pittura, da autodidatta. Sin da giovane si è dedicata a ritrarre temi agro-pastorali sardi, catturando luci e colori dei paesaggi, ama ritrarre personaggi centenari con i loro sguardi assorti e penetranti.

Successivamente ha abbandonato questi temi per esprimere liberamente, sogni e sentimenti personali. Tre anni fa ha ricevuto il premio biennale internazionale “Palma d’oro per l’arte”, a Montecarlo, con l’opera “Genesi”, dai critici Jean Charles Spina e M.R. Belgiovine. A fine 2016 ha ottenuto altri due riconoscimenti,: il premio “Contemporanei nella città degli Uffizi”, a Firenze, ed il premio “Arte impero” al Palazzo Brancaccio, a Roma.

Nel 2017 Ines Sitzia ha partecipato alla Biennale d’Arte del Mediterraneo, alla Biennale di Barcellona, alla mostra contemporanea nella Galleria del Bramante, a Roma; e, infine, alla mostra “Eccellenze Museali”, presieduta da Vittorio Sgarbi, al Museo Sciortino di Monreale.

 

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L’installazione artistica “NIDO-Faq” ideata da Gianluca Vassallo assieme Maurizio Bosa (architetto e docente di design allo IED), approda nel cuore della Sardegna, ad Asuni, dopo una prima fase di nomadismo in giro per il mondo.

L’iniziativa ha goduto di un importante risalto mediatico lo scorso weekend in occasione dell’evento “36 ore di Con-Fusione” tenutosi a “Fabrica”, il ‘centro di sovversione culturale’ di Treviso fondato nel ‘94 da Luciano Benetton e Oliviero Toscani. Da questo contesto una lunga diretta streaming ha ospitato per trentasei ore importanti personalità del panorama artistico e intellettuale come lo stesso Oliviero Toscani, Vittorio Sgarbi, Gad Lerner, Emma Bonino e tanti altri, per trattare ogni aspetto legato ai flussi migratori e all’integrazione. In questo ambito di forte visibilità, Gianluca Vassallo ha presentato il suo progetto che approderà domenica ad Asuni. La mostra, aperta venerdì, oggi sarà visitabile dalle 16.00 alle 19.00, e resterà chiusa il giorno di Pasqua. L’ingresso è gratuito.

Gianluca Vassallo è un artista 45enne che vive a San Teodoro, base dalla quale segue i suoi progetti in giro per il mondo. Si esprime attraverso i video, i suoni, la fotografia e le installazioni, e mostra un’attenzione particolare per l’aspetto relazionale e di processo. Molti suoi lavori sono stati presentati da istituzioni e gallerie in Italia e all’estero.

“NIDO” è una sorta di “architettura effimera” in movimento che, attraversando paesi e città, interviene nello spazio urbano come un corpo estraneo e nuovo, invitando chiunque a entrare. Il progetto è stato pensato come un dispositivo di senso con le sembianze di un nido, che custodisce al suo interno dieci domande portate da uccelli parlanti, guarda caso migranti anche loro. Le domande sono le stesse che chiunque sia stato straniero si è sentito fare almeno una volta.

L’appuntamento si inserisce all’interno di un progetto voluto dal comune di Asuni e finanziato dall’assessorato regionale della Cultura nella “Rete dell’emigrazione sarda”. Secondo gli autori, l’installazione ha l’obiettivo ultimo di spostare il senso del confine, mettendo in discussione il concetto stesso di straniero, se non da un punto di vista giuridico, da quello della relazione tra diversità: «Nido è una metafora architettonica che si concretizza in geometrie pure, diventando segno nel paesaggio. Un taglio ne offrel’accesso e lo spazio diventa domestico, di intimo ascolto».

La mostra è quindi un momento di restituzione alla comunità di un’opera che, in quanto oggetto delpensiero, tra un mese continuerà il suo viaggio nel mondo per tornare in via definitiva ad Asuni a settembre.

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Tredicimila persone da tutto il mondo, i principali media nazionali e internazionali, decine di compratori e agenti, semplici curiosi hanno affollato dal 22 al 24 febbraio l’area Sardegna di tourismA 2019, il Salone internazionale di Firenze dedicato all’archeologia e alla promozione del turismo culturale. L’evento, ospitato al Palazzo dei Congressi, ha riportato un enorme successo in cui la Sardegna, ospite d’onore della manifestazione con il logo “Sardegna museo a cielo aperto”, ha giocato un ruolo fondamentale. Lo spazio di 120 metri quadri dedicato all’isola edallestito dall’editore Carlo Delfino – con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, delle Soprintendenze archeologiche sarde e del Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari – è stato collocato in posizione strategica affinché tutti i visitatori lo potessero attraversare. Tra i tanti che hanno firmato la loro presenza anche i principali relatori delle conferenze in programma: dallo storico dell’arte Philippe Daverio, che nello spazio Sardegna ha tagliato il nastro inaugurale col presidente del Consiglio regionale toscano Eugenio Giani, al decano degli archeologi Andrea Carandini; dal noto divulgatore Alberto Angela al critico d’arte Vittorio Sgarbi; dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt allo scrittore e storico Valerio Massimo Manfredi fino alla “turista per caso” Syusy Blady. Tutti si sono intrattenuti tra gli stand dedicati all’isola promettendo di tornare presto in Sardegna.

Con tre giorni di convegni, dibattiti e incontri, tourismA ha confermato di essere un appuntamento di riferimento per il settore. La Sardegna, come ospite d’onore – per la prima volta è stata scelta una regione italiana e non un Paese estero -, ha attirato le attenzioni generali grazie alla straordinaria ricchezza del proprio patrimonio culturale e archeologico. Interessanti appuntamenti hanno avuto per tema la regione, tra cui il convegno “Sardegna museo a cielo aperto. Incontri con l’archeologia dell’Isola”, un viaggio di diecimila anni, dalla preistoria al Medioevo, moderato da Alberto Moravetti dell’Università di Sassari con gli interventi di docenti ed esperti delle Università di Sassari (Marco Milanese, Anna Depalmas, Michele Guirguis) Cagliari (Riccardo Cicilloni) e Firenze (Fabio Martini) e delle Soprintendenze regionali (Angela Antona, Gianfranca Salis); l’imponente auditorium ha invece ospitato le relazioni del docente dell’Università di Sassari Raimondo Zucca sulle straordinarie statue di Mont’e Prama e del direttore del Museo della statuaria preistorica di Laconi Giorgio Murru su torri e templi dell’età nuragica.

La rassegna, giunta alla quinta edizione, è un’iniziativa della rivista Archeologia Viva diretta da Piero Pruneti. Un’occasione di grande visibilità che la Carlo Delfino editore ha colto fin dalla prima edizione: «L’archeologia e in generale la cultura possono essere il volano di un turismo moderno e intelligente», ha detto l’editore, auspicando di poter curare in futuro un evento simile anche in Sardegna. Parole riprese, tra gli altri, da Vittorio Sgarbi: «I sardi hanno un turismo importante ma prevalentemente balneare che non sempre va nella giusta direzione; ha, però, un senso dell’orgoglio per cui se i turisti vengono accompagnati nei luoghi della bellezza a loro sconosciuti se ne innamorano». Sulla stessa linea Philippe Daverio: «La Sardegna ha una serie di contenuti straordinari non abbastanza percepiti. Serve un turismo diverso da quello di massa: si potrebbero avere 10 mesi di agiatezza e non solo i due e mezzo estivi, anche sfruttando le particolarità culturali di grandi personaggi sardi come Mario Sironi, Costantino Nivola e Pinuccio Sciola».

Tra il suono delle launeddas di Sergio Lecis, le immagini di Nicola Castangia e Maurizio Cossu e le riproduzioni delle statue di Mont’e Prama e dei bronzetti del laboratorio di archeologia sperimentale dell’oristanese Carmine Piras, i visitatori hanno potuto inoltre visitare gli stand degli ospiti sardi: Unioncamere Sardegna, l’Unione dei Comuni della Trexenta (Comuni di Gesico, Guamaggiore, Guasila, Ortacesus, Pimentel, Selegas, Senorbì, Siurgus Donigala, Suelli), della Comunità Montana Sarcidano Barbagia di Seulo (Comuni di Escolca, Esterzili, Genoni, Gergei, Isili, Laconi, Mandas, Nuragus, Nurallao, Nurri, Orroli, Sadali, Serri, Seui, Seulo, Villanova Tulo), la Città di Alghero – Fondazione Alghero, i Comuni di Bonorva, Borutta e Torralba, i tre aeroporti sardi di Cagliari Sogaer, Olbia Geasar e Alghero Sogeaal, l’Associazione culturale Archeofoto Sardegna e Teravista (Cagliari).

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Migliaia di siti archeologici, importanti musei, una densità per chilometro quadrato tra le più alte al mondo, un patrimonio unico in tutto il Continente. La Sardegna, terra ricchissima dalle potenzialità ancora inespresse, è stata scelta come ospite d’onore della quinta edizione di tourismA, il più importante evento europeo dedicato all’archeologia e alla promozione del turismo culturale, dal 22 al 24 febbraio al Palazzo dei Congressi di Firenze. L’evento, organizzato dalla rivista Archeologia Viva (Giunti editore), raduna istituzioni, esperti, archeologi, giornalisti da tutta Europa per una tre-giorni di conferenze e presentazioni di altissimo livello: saranno presenti, tra i 250 relatori, il divulgatore e padrino della manifestazione Alberto Angela, il direttore della galleria degli Uffizi Eike Schmidt, l’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, lo storico dell’arte Antonio Paolucci, il critico Philippe Daverio, il presidente del FAI Andrea Carandini, il soprintendente di Pompei Massimo Osanna, l’ex presidente del Consiglio superiore dei Beni culturali Giuliano Volpe, la “turista per caso” Syusy Blady.

Per la prima volta l’ospite principale sarà una regione italiana e la scelta non poteva che cadere sulla Sardegna, un vero e proprio museo a cielo aperto. Una ricchezza non sempre valorizzata, ben presente però all’organizzazione di tourismA e del suo direttore Piero Pruneti: «Con la Sardegna abbiamo avuto sempre un feeling speciale – spiega – a conferma del vincolo di amicizia e del medesimo “sentire culturale” che lega la terra dei nuragici a quella degli etruschi».

L’organizzazione della delegazione sarda, dell’allestimento e degli eventi dedicati alla Sardegna è curata per la quinta edizione consecutiva dall’editore Carlo Delfino. Un lavoro intenso che vede radunati – sotto il patrocinio della Regione Sardegna, delle Soprintendenze archeologiche regionali e dell’Università di Sassari – nello stesso spazio espositivo ampio 120 metri quadri e collocato nella posizione più strategica del Palazzo: Unioncamere Sardegna, l’Unione dei Comuni della Trexenta (Comuni di Gesico, Guamaggiore, Guasila, Ortacesus, Pimentel, Selegas, Senorbì, Siurgus Donigala, Suelli), la Comunità Montana Sarcidano Barbagia di Seulo (Comuni di Escolca, Esterzili, Genoni, Gergei, Isili, Laconi, Mandas, Nuragus, Nurallao, Nurri, Orroli, Sadali, Serri, Seui, Seulo, Villanovatulo), la Città di Alghero – Fondazione Alghero, i Comuni di Bonorva, Borutta e Torralba, i tre aeroporti sardi di Cagliari Sogaer, Olbia Geasar e Alghero Sogeaal, l’Associazione culturale Archeofoto Sardegna, la Bottega artistica di Carmine Piras (Oristano) e Teravista (Cagliari). Nel “Salone Sardegna” troveranno tutti posto con un proprio stand dove potranno promuovere il territorio, anche con workshop e incontri mirati con i buyer (agenzie di viaggio, operatori turistici e culturali) che da tutto il mondo raggiungono Firenze in occasione di tourismA. L’intero palazzo sarà allestito con suggestive immagini del patrimonio sardo, curate da Nicola Castangia e Maurizio Cossu, tutte accompagnate dal logo che Carlo Delfino Editore ha studiato per la rassegna: la “A” di Archeologia che, stilizzata, rievoca un nuraghe con richiami alle sfumature della terra, del sole e del cielo. Nei giardini annessi al Palazzo dei Congressi l’esposizione sarà aperta dalla sequenza di dodici splendide riproduzioni a grandezza naturale delle statue di Mont’e Prama, opera del laboratorio di archeologia sperimentale di Carmine Piras, che esporrà inoltre, all’interno del Salone, le riproduzioni di reperti della Sardegna preistorica e nuragica, tra video tematici e

All’Isola sarà dedicata la gran parte dei lavori, articolati in tre intense giornate tutte con ingresso libero e gratuito. Venerdì 22 il convegno “Sardegna museo a cielo aperto. Incontri con l’archeologia dell’Isola” ripercorrerà le varie declinazioni dell’archeologia sarda dalla preistoria al Medioevo. Moderato da Alberto Moravetti dell’Università di Sassari, l’incontro vedrà gli interventi di docenti ed esperti delle Università di Sassari, Cagliari e Firenze e delle Soprintendenze regionali. A metà mattina tourismA sarà ufficialmente inaugurato nel Salone Sardegna alla presenza dell’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu in rappresentanza della Regione Autonoma della Sardegna. Di grande interesse le due conferenze in programma sabato pomeriggio e domenica mattina nell’Auditorium curate dagli archeologi Raimondo Zucca, docente dell’Università degli studi di Sassari, e Giorgio Murru, direttore del Museo della statuaria preistorica di Laconi. Tutto intorno, per tre giorni, decine di dibattiti e incontri con delegazioni da tutta Italia, ma anche da Cina, Etiopia, Bhutan, Israele, Perù, Mongolia, Serbia, Bulgaria, Cipro, Malta, Croazia, Germania e Corsica.

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La Fiba Sardegna, presente ieri all’incontro svoltosi a Roma presso l’aula parlamentare dei capigruppo della Camera con lex commissario europeo Frits Bolkestein, esprime grande soddisfazione per le dichiarazioni del padre della direttiva Servizi Bolkestein «Spiagge sono beni e non servizi. Ldirettiva non va applicata a balneari».

È stata accolta con l’ovazione di tutte le imprese balneari, che da anni vivono con l’incubo della direttiva Bolkestein, vista come una tagliola, la notizia data dal padre della direttiva in persona.

Lo stesso ha, infatti, dichiarato che le concessioni balneari non sono servizi ma beni, e che pertanto la direttiva sulla libera circolazione dei servizi non va applicata alle concessioni delle spiagge.

La buona notizia è stata data nel corso del convegno “L’EURO, L’EUROPA E LA BOLKESTEIN SPIEGATI DA FRITS BOLKESTEIN”, organizzata oggi alla Camera dei deputati.

All’evento, moderato da Vittorio Macioce, caporedattore de Il Giornale”, hanno parteciperanno i rappresentanti di tutti gli schieramenti politici tra i quali: Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Maria Stella Gelmini, Gian Marco Centinaio, Maurizio Gasparri, Carlo Fidanza, Deborah Bergamini,  Massimo Mallegni, Giorgio Mulé, Vittorio Sgarbi, Riccardo Zucconi, Sandra Lonardo, Edoardo Rixi, Roberto BagnascoRoberto Cassinelli, Lorenzo Viviani, Gianni Alemanno, Paolo Ripamonti,  Stefania Pucciarelli, Sara Foscolo, Manuela Gagliardi, Franco Vazio, Sergio Battelli, Gregorio De Falco, Luciano Monticelli, Marco Scajola, Angelo Vaccarezza, Ugo Capellacci e tanti altri politici.

Ora spetterà al nuovo governo recepire queste indicazioni con un atto normativo che tuteli le 30.000 imprese balneari italiane davanti a un’Europa non più matrigna come molti hanno creduto o voluto far credere.

«Ci si auspica che anche il governo regionale della Sardegna prenda atto di queste autorevoli dichiarazioni», commenta Gianluigi Molinari, coordinatore regionale Fiba Confesercenti

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È in programma questa sera, alle 21.00, all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari, “Caravaggio”, lo spettacolo teatrale di e con Vittorio Sgarbi su Michelangelo Merisi, il pittore più importante che ha rivoluzionato profondamente la storia dell’arte.

Un viaggio affascinante con Vittorio Sgarbi attraverso le opere del grande Michelangelo Merisi, in arte “Caravaggio”, che tra tortuosità e successi, tenebre e luce, pittura e tormenti, pensiero e stravolgimento interiore, ha creato capolavori dalla potenza drammatica ineguagliabile, che hanno rivoluzionato, contro ogni regola accademica del tempo, la storia dell’arte, creando un punto di rottura con il passato. 

Il genio solitario più controverso del Seicento e la passione del critico d’arte ferrarese saranno accompagnati dal violino e dalle tracce elettroniche di Valentino Corvino, e dalle immagini video del visual artist Tommaso Arosio, sotto la guida alla regia di Angelo Generali.Unica data nell’isola firmata SEM Organizzazione per la rassegna “Pop a Impatto Zero – Festival Internazionale Musica e Spettacoli 2018”.

I visi comuni del popolo, ragazzi di strada, prostitute, clochard, diventano protagonisti al posto di Santi e Madonne e restituiscono sulla tela una cruda e brutale realtà. Le figure femminili, i martiri decapitati, i volti segnati dal terrore, o la malattia come espressione della condizione di debolezza, fragilità, agitazione esistenziale, e non di euforia, potere, o esaltazione della bellezza, si incontrano in tutto il loro realismo in una dimensione tra l’umano e il divino. La capacità pittorica (e filosofica) di rappresentare, attraverso l’uso violento della luce, il tema del bene e del male, la storia dell’uomo (e non di un Dio potente e lontano), il dolore, i suoi fallimenti, la contemporaneità dei personaggi, introducono nella storia dell’arte delle novità assolute e una forza narrativa straordinaria, in grado di immortalare il momento decisivo di un’azione o le espressioni improvvise di un volto, esattamente come oggi accade con la fotografia.

“Caravaggio è doppiamente contemporaneo. È contemporaneo perché c’è, perché viviamo contemporaneamente alle sue opere che continuano a vivere; ed è contemporaneo perché la sensibilità del nostro tempo gli ha restituito tutti i significati e l’importanza della sua opera. Non sono stati il Settecento o l’Ottocento a capire Caravaggio, ma il nostro Novecento. Caravaggio viene riscoperto in un’epoca fortemente improntata ai valori della realtà, del popolo, della lotta di classe. Ogni secolo sceglie i propri artisti. E questo garantisce un’attualizzazione, un’interpretazione di artisti che non sono più del Quattrocento, del Cinquecento e del Seicento ma appartengono al tempo che li capisce, che li interpreta, che li sente contemporanei. Tra questi, nessuno è più vicino a noi, alle nostre paure, ai nostri stupori, alle nostre emozioni, di quanto non sia Caravaggio.” [Vittorio Sgarbi]