2 November, 2024
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Il torneo di padel per giornalisti, politici e amministratori quest’anno è dedicato a Renato Scanu, tenace avversario della Sla dal 2019, scomparso il 18 dicembre scorso a 59 anni. Il giorno successivo avrebbe compiuto 60 anni. All’evento, diretto da Fabio Lilliu, presenzieranno i familiari e il team medico dell’ospedale Sirai di Carbonia che lo ha assistito. Al Club Santa Lucia si gioca sabato 6 gennaio dalle 9.00 alle 12.00. Patrocini e supporto da Ordine giornalisti, Ussi, Coni, Ordine medici, Sport e salute, Sardegna Ricerche, Cra Regione Sardegna, Vela shop, Wilson e Msp Sardegna.
Partecipano Special Olympics e Vecchie glorie del Cagliari. Il 2 gennaio si chiudono le iscrizioni. E’ prevista la partecipazione di giornalisti, politici e amministratori pubblici e privati.

La formula prevede abbinamenti “pesati” e fantasma coordinati dal supervisor. Giornalisti e giornaliste, esponenti e figure del mondo politico e amministrativo, sindaci e consiglieri regionali si sfidano nei quattro campi, due indoor, del Santa Lucia. Su svolgimento, wild card, tempi, dei set eccetera, l’organizzazione si riserva di valutare il tutto con Fabio Lilliu alla chiusura delle iscrizioni. Commemorazione. Promosso e organizzato da Ussi nazionale e Ussi Sardegna con le collaborazioni e i patrocini di Ordine dei Giornalisti, Coni Sardegna, Ordine dei medici Cagliari, Sport e salute, Sardegna Ricerche, Cra Regione Sardegna e Msp Sardegna, l’evento prevede premi, riconoscimenti e t-shirt per le coppie vincitrici.
“Epifania in padel – In ricordo di Renato Scanu” ospita un team degli Special Olympics. Con i ragazzi e le ragazze guidate da Stefania Rosas, prenderanno parte all’evento Liliana Mezzena e Pierpaolo Scanu, moglie e fratello di Renato; il medico-rianimatore, Leo Tola; Viviana Lantini, assessore comunale Servizi sociali e primario del Pronto soccorso dell’ospedale Sirai di Carbonia; Maria Assunta Serra, direttore generale di Sardegna Ricerche; Emilio Montaldo ed Elisabetta Marrocu, presidente e consigliere dell’Ordine dei medici; Francesco Birocchi, Paolo Mastino, Bruno Perra, Gianni Aramu e Alberto Borsetti, presidenti dell’Ordine dei giornalisti, di Ussi Sardegna, Coni, Cra Sardegna e Msp Italia.
E’ previsto un momento di commemorazione per Renato Scanu, con una piccola esibizione degli Special.

Si è svolto oggi al Lù Hotel di Carbonia il seminario di formazione per giornaliste e giornalisti “SLA e Sport: due mondi opposti ma connessi. Il linguaggio giornalistico come tratto d’unione”. Organizzato dall’Ussi Sardegna (Unione Stampa Sportiva Italiana) con la collaborazione dell’Ussi nazionale, dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna dell’Associazione “Sturmtruppen”, l’evento ha puntato i riflettori sul delicato tema della SLA e dei suoi intrecci con il mondo dello sport, in particolare con il calcio, ma soprattutto su come gli aspetti della comunicazione possano diventare importanti. Inclusione, integrazione, socialità e fede tra gli aspetti trattati nel corso del dibattito aperto dai saluti del presidente dell’Odg Sardegna, Francesco Birocchi, del consigliere nazionale USSI, Mario Frongia e del presidente USSI Sardegna, Paolo Mastino.
Ad intervenire sui temi della malattia, della fede e della comunicazione, sono stati Viviana Lantini primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale Sirai di Carbonia; don Cristian Lilliu, parroco della Parrocchia di San Ponziano a Carbonia; il giornalista Vittorio Sanna.
Ospite d’onore dell’iniziativa Renato Scanu, “l’inviato speciale” che dopo aver dedicato tutta la sua vita per la passione verso il giornalismo e le radiocronache, è stato colpito dalla SLA. La malattia, però, non gli ha impedito di continuare a coltivare l’interesse per il mondo del calcio e dello sport in generale. Renato Scanu ha ricevuto una pergamena che lo attesta come socio onorario dell’Unione Stampa Sportiva Italiana, oltre a una maglia personalizzata ed autografata regalatagli dal Cagliari Calcio.
Grazie al supporto di un sintetizzatore vocale, l’inviato speciale ha voluto dedicare un pensiero alla giornata odierna: «Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato a questa iniziativa sociale, che mette in relazione il mondo del giornalismo con quella che io chiamo bestia maledetta. Una malattia che blocca il mio corpo ma non la mia mente, sempre speranzosa di poter tornare al lavoro: la radio è sempre stata il mio grande amore, in trent’anni mi ha dato infinite gioie».

Appuntamento domani, venerdì 14 ottobre 2022, dalle 14.00 alle 17.00, al Lù Hotel di Carbonia con il seminario di formazione per giornaliste e giornalisti “SLA e Sport: due mondi opposti ma connessi. Il linguaggio giornalistico come tratto d’unione”.

Organizzato dall’Ussi Sardegna (Unione Stampa Sportiva Italiana) con la collaborazione dell’Ussi nazionale, dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna dell’Associazione “Sturmtruppen”, l’evento formativo, che garantirà ai partecipanti tre crediti, punterà sul delicato tema della SLA e dei suoi intrecci con il mondo dello sport, in particolare con il calcio, ma soprattutto su come gli aspetti della comunicazione possano diventare importanti.

Inclusione, integrazione, socialità e fede saranno tra gli aspetti trattati nel corso del dibattito che sarà aperto dai saluti del presidente dell’Odg Sardegna, Francesco Birocchi, del consigliere nazionale USSI, Mario Frongia e del presidente USSI Sardegna, Paolo Mastino.

Ad intervenire saranno i relatori Viviana Lantini, responsabile del Pronto Soccorso dell’Ospedale Sirai di Carbonia; don Cristian Lilliu, parroco della Parrocchia di San Ponziano a Carbonia ed il giornalista Vittorio Sanna che tratteranno di:

Viviana Lantini: “La malattia, le cause, gli studi in corso e la predominanza in Sardegna”;

Don Cristian Lilliu – “La Fede come veicolo che unisce e sostiene sia il mondo dello sport che i malati di SLA”;

Vittorio Sanna – “La forza della comunicazione. Quando la comunicazione diventa esclusivamente un motivo di vita. Come dovrebbe essere sempre”.

Prenderà parte all’iniziativa anche Renato Scanu, “l’inviato speciale” che dopo aver dedicato tutta la sua vita per la passione verso il giornalismo e le radiocronache, è stato colpito dalla SLA. La malattia, però, non gli ha impedito di continuare a coltivare l’interesse per il mondo del calcio e dello sport in generale, ma soprattutto non ha messo fine alle sue cronache sportive che, con l’aiuto di un comunicatore digitale, proseguono senza sosta. Una dimostrazione di grande forza di volontà per chi ha subito un duro colpo sia nel fisico che nella mente, ma che nonostante tutto ha deciso di non arrendersi.

Organizzato dall’Ussi Sardegna (Unione Stampa Sportiva Italiana) con la collaborazione dell’Ussi nazionale, dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna, dell’Associazione “Sturmtruppen” e con il supporto di Medianet, si terrà venerdì 14 ottobre 2022 dalle 14.00 alle 17.00 al Lù Hotel di Carbonia, il seminario di formazione per giornaliste e giornalisti “SLA e Sport: due mondi opposti ma connessi. Il linguaggio giornalistico come tratto d’unione”.

All’evento formativo prenderanno parte la responsabile del Pronto Soccorso dell’Ospedale Sirai di Carbonia, dottoressa Viviana Lantini, il giornalista Vittorio Sanna, il presidente dell’Odg Sardegna, Francesco Birocchi, il consigliere nazionale USSI, Mario Frongia ed il presidente USSI Sardegna, Paolo Mastino.

Il pomeriggio sarà dedicato al tema della SLA alla quale il mondo del giornalismo cerca di approcciare non solo con tutta la delicatezza possibile nell’affrontare i temi legati alla malattia, ma offrendosi come prezioso strumento per consentire a chi ha contratto la terribile malattia, di poter continuare a comunicare con il mondo esterno. Un aspetto sociologico e di inclusione sul quale la stampa si è mostrata sempre molto vicina e che, in occasione del seminario, darà conferma di tutti questi aspetti. Partendo dai profili medico-sociali, il tema del rapporto tra l’attività sportiva e una malattia che porta lentamente alla paralisi di tutti i muscoli del corpo, si arriverà alla testimonianza di chi ha vissuto da vicino la situazione di un malato di SLA.

Prenderà parte all’iniziativa anche Renato Scanu, “l’inviato speciale” che, dopo aver dedicato tutta la sua vita per la passione verso il giornalismo e le radiocronache, è stato colpito dalla SLA.

La malattia, però, non gli ha impedito di continuare a coltivare l’interesse per il mondo del calcio e dello sport in generale, ma soprattutto non ha messo fine alle sue cronache sportive che, con l’aiuto di un comunicatore digitale, proseguono senza sosta.

Una dimostrazione di grande forza di volontà per chi ha subito un duro colpo sia nel fisico che nella mente, ma che nonostante tutto ha deciso di non arrendersi e soprattutto di non abbandonare la sua passione per la cronaca sportiva.

Il corso darà diritto a 3 crediti formativi per i giornalisti.

«Il Pronto soccorso del Cto di Iglesias riaprirà il 13 agosto con l’impiego dei “medici in affitto”, ma se i numeri dei medici lo consentiranno l’apertura potrà essere anticipata.»

Lo ha assicurato la direttrice generale della Asl Sulcis, Giuliana Campus, al termine del lungo incontro, promosso dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, dalla Commissione Salute, presieduta da Antonio Mundula (FdI) e dai capigruppo, con i 23 sindaci del Sulcis Iglesiente e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil.

La dottoressa Giuliana Campus ha anche richiesto l’invio di un ordine di servizio a cinque medici del reparto di Chirurgia, affinché dall’8 agosto si mettano a disposizione della direttrice del Pronto soccorso della Asl 7, Viviana Lantini.

Al termine della riunione è stato assunto l’impegno di organizzare per martedì un altro incontro con i sindaci, l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, i vertici della Asl Sulcis e dell’Assessorato, per definire le modalità della riapertura del Pronto soccorso di Iglesias. Questo risultato è arrivato dopo ore di discussioni, grazie alla mediazione del presidente del Consiglio, del presidente della Commissione e dei consiglieri regionali, in particolare Michele Ennas (Lega), Piero Comandini (Pd), Francesco Agus (Progressisti) e Carla Cuccu (Misto – Idea Sardegna).

«Quando ho saputo della manifestazione, non ho avuto alcun dubbio sulla necessità di audire i sindaci», ha detto Michele Pais che ha auspicato una rapida soluzione della grave situazione in cui si trovano oltre al Sulcis, anche altri territori della Sardegna per la carenza dei medici.

Il presidente della Commissione Salute, Antonio Mundula, ha ricordato che l’assessore Mario Nieddu ha formulato esplicite richieste al ministero della Salute per poter affrontare con misure straordinarie il grave stato di emergenza sanitaria in cui versa tutta la Sardegna.

La consigliera regionale Carla Cuccu ha affermato, in una nota diffusa questa sera, che la riapertura dell’ospedale Cto di Iglesias è frutto della mobilitazione del territorio.

 

 

Questa mattina il consigliere regionale Fabio Usai, accompagnato dal portavoce del gruppo politico “Carbonia Avanti” Manolo Mureddu e dai consiglieri comunali, Gianluca Arru e Giacomo Floris, ha fatto visita al Pronto Soccorso dell’ospedale Sirai di Carbonia, e successivamente anche al CTO di Iglesias dove il Pronto Soccorso è ancora chiuso.

Nel corso della visita la delegazione capeggiata da Fabio Usai ha incontrato alcuni operatori sanitari presenti in loco, fra i quali, a Carbonia, la primaria del Pronto Soccorso Viviana Lantini e, a Iglesias, con i rappresentanti sindacali e politici presenti al presidio permanente del CTO.
«Nella visita di questa mattinaspiega Fabio Usai -, innanzitutto abbiamo voluto portare il nostro sostegno concreto a coloro che più di tutti stanno sacrificando per far sì che i già debilitati servizi sanitari delle strutture ospedaliere del nostro territorio non si depotenzino ulteriormente o addirittura interrompano: ovvero ai professionisti, medici, infermieri e oss, che stanno subendo, soprattutto in reparti come il PS di Carbonia (per ovvii motivi vista la chiusura di quello di Iglesias e l’impatto della stagione estiva negli accessi), carichi di lavoro non più tollerabili. Allo stesso modo dei pazienti che, giocoforza, vengono inevitabilmente sballottati od obbligati a subire attese lunghissime per essere visitati e curati.»
«Non ci si può certo nascondere dietro un dito, è una situazione insostenibile – aggiunge l’esponente politico -. Figlia di una mancata programmazione nel passato sul fronte della formazione e assunzione di nuovi medici specializzati nonché del mancato turnover tra chi è andato in pensione senza esser stato sostituito, e che oggi, a causa anche del particolare periodo pandemico, subiamo nella sua drammatica interezza. Allo stato attuale, le già reiterate soluzioni proposte per far fronte alla carenza di personale – ad esempio l’utilizzo di incentivi economici per le prestazioni aggiuntive – sebbene vadano percorse in ogni modo, rischiano di non essere più sufficienti. Dunque, prosegue l’esponente politico, arrivati a questo punto e considerati i processi sviluppatisi in ambito regionale per bandire concorsi per l’assunzione di nuovo personale e per cercare di modificare quelle normative che spesso non hanno permesso una proporzionale dislocazione di personale sanitario nei territori periferici come il nostro, è necessario un intervento di un livello più alto di quello finora invocato e avviato su scala regionale. Vista la condizione di drammatica emergenzialità della nostra sanità territoriale, così come invocato dai 23 sindaci del territorio, è ormai improcrastinabile riconoscere lo stato di emergenza sanitaria nel Sulcis Iglesiente. Ho chiesto la convocazione di un nuovo tavolo stavolta allargato su scala regionale che veda la
partecipazione oltre che dell’assessore Mario Nieddu, del management della Asl 7 e i dei Sindaci del territorio, anche della Direttrice generale di ARES Annamaria Tomasella, per discutere di come poter tamponare nel frattempo questa grave situazione e far sì che la funzionalità generale negli ospedali Sirai e CTO venga nuovamente ripristinata.»
«Nella fattispecie della chiusura Pronto Soccorso di Iglesias conclude Fabio Usai -, ancorché sempre in emergenza, si potrebbe già procedere alla sua riapertura: perché già oggi la dotazione di medici esistente tra i due Pronto Soccorso dei due ospedali di Iglesias è tornata ad essere la stessa di un mese e mezzo fa, prima della chiusura del reparto del CTO. Pertanto il servizio potrebbe immediatamente essere ripristinato, e allo stesso modo si sgraverebbe dall’eccessiva mole di accessi quello dell’ospedale Sirai.»

Oltre il depotenziamento dei servizi ospedalieri, rischia di saltare anche il sistema della medicina generale nel territorio e specificamente nella città di Carbonia.

«Fra pochi giorniaffermano Manolo Mureddu, portavoce del gruppo politico Carbonia Avanti e Gianluca Arru e Giacomo Floris, consiglieri comunali del medesimo gruppo -, la nostra città perderà ulteriori 3 medici di base che dopo una vita di lavoro andranno legittimamente in quiescenza. Allo stato attuale non verranno sostituiti e dunque dal mese di agosto altre migliaia di persone, aggiungendosi a quelle già sprovviste di medico di famiglia, non sapranno a chi rivolgersi per poter essere assistite o anche solo per richiedere una semplice ricetta. Una situazione intollerabile possibile concausa, anche, dell’intasamento del Pronto Soccorso anche da parte di quei pazienti con codici bianchi che invece potrebbero essere agevolmente assistiti dal proprio medico di base. E’ auspicabile che la soluzione proposta di ampliare i massimali nel numero dei pazienti dei medici rimasti (da 1.500 a 1.800), allo scopo di coprire la domanda di assistenza dei cittadini rimasti scoperti dall’andata in quiescenza del proprio medico, diventi realtà al più presto. Superando le diffidenze dei professionisti sanitari che, legittimamente – proseguono Manolo Mureddu, Gianluca Arru e Giacomo Floris -, chiedono di ottenere adeguati corrispettivi economici per l’ulteriore lavoro svolto. In attesa che il bando regionale per la MMG arrivi a compimento, è necessario avviare ogni percorso possibile per scongiurare il tracollo della medicina generale nel territorio e nella nostra città: anche attuando soluzioni tampone come questa con interventi straordinari se servisse. In attesa, ovviamente, di soluzioni strutturali», concludono gli esponenti del gruppo Carbonia Avanti.

 

 

Alle 20.00 di questa sera il Pronto Soccorso del CTO di Iglesias chiude per mancanza di medici, fino a nuove disposizioni. Dopo un primo avviso, che prevedeva la chiusura dalle 14.00 di ieri alle 8.00 di lunedì 27 giugno, oggi la direzione generale della ASLSulcis ha inviato una nuova comunicazione ai direttori dei vari reparti (Direttore Medico POU dott.ssa Giovanna Gregu, Direttore f.f. U.O. Medicina CTO dott. Antonio Pisano, Direttore U.O. Anestesia e Rianimazione dott. Aldo Clemenza, Direttore Pronto Soccorso dott.ssa Viviana Lantini, Direttore f.f. U.O. Ostetricia/Ginecologia dott. Ilario Serra, Direttore f.f. U.O. Pediatri dott. Ciro Clemente; e, per conoscenza: all’assessore regionale dell’Igiene e Sanità, al prefetto di Cagliari, ai sindaci della Conferenza territoriale socio sanitaria ASL Sulcis, all’amministratore straordinario della Provincia Sud Sardegna, alla Centrale operativa 118 Cagliari, al referente del Servizio 118 ASL Sulcis dott.ssa Giuliana Riola), sulla chiusura temporanea del Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero CTO di Iglesias.

Il testo integrale inviato dal direttore generale Giuliana Campus.

«A causa dell’improvvisa assenza per malattia di n° 4 dirigenti medici del P.O. Sirai di Carbonia, al fine di garantire la funzionalità dell’emergenza/urgenza cui è deputato il P.O. Sirai, è necessario procedere, in via del tutto temporanea, alla chiusura del Pronto Soccorso del P.O. CTO di Iglesias, dalle ore 20.00 del giorno 25/06/2022 sino a nuove disposizioni.

Pertanto, tutto il personale del suddetto Pronto Soccorso del CTO di Iglesias (Medici, Infermieri e OSS), presterà servizio, per la durata della summenzionata chiusura, al Pronto Soccorso del Sirai.

Si precisa altresì che:

  • La Direzione Medica di Presidio dovrà predisporre le modalità informative per consentire l’accesso diretto ai pazienti che dovranno rivolgersi alle UU.OO. di Ostetricia e Ginecologia e di Pediatria;
  • Sarà cura del Direttore del Pronto Soccorso Aziendale predisporre l’organizzazione del turni di servizio dei Medici e del personale del comparto presso il P.O. Sirai.

Le suddette disposizioni entrano in vigore dalle 20.00 del giorno 25/06/2022 sino a nuove disposizioni.»

La prima comunicazione sulla chiusura del Pronto Soccorso del CTO aveva provocato le dure reazioni dei sindaci di Buggerru Marco Corrias e di Iglesias Mauro Usai. Questa nuova comunicazione, nella quale è presente l’inizio della chiusura – oggi alle 20.00 – ma non la data di riapertura, inevitabilmente, è destinata a rendere la situazione ancora più critica.

 

Due giorni fa, abbiamo pubblicato una lettera aperta inviata da Graziella Simi, una turista (infermiera) rimasta vittima di una caduta accidentale in bicicletta mentre si trovava in vacanza a Calasetta, alla direttrice del Pronto Soccorso dell’Ospedale Sirai di Carbonia, nella quale ricostruiva i problemi cui è andata incontro dopo l’incidente, risolti – sottolineava – soltanto dopo il suo rientro nella sua regione di residenza, il Friuli Venezia Giulia.

Oggi, abbiamo ricevuto e pubblichiamo la risposta della dottoressa Viviana Lantini alla signora Graziella Simi.

«Leggo la lettera inviata al vostro giornale dalla Signora Simi e desidero esprimere alcune considerazioni in relazione a quanto descritto dalla Signora.
Dall’esame dei verbali di pronto soccorso il giorno 13 giugno la signora si presenta in ps e viene visitata dopo mezz’ora dal suo arrivo, appena il tempo per il risultato del tampone antigenico.
Viene sottoposta a visita, sieroprofilassi antitetanica, esami di laboratorio, radiografie e successiva consulenza ortopedica con prescrizione di terapia eparinica di profilassi.
L’ortopedico proponeva visita di controllo dopo 10 gg ma, dato che la signora in quella data sarebbe già rientrata nella propria regione, le viene consigliato di eseguirla nel suo comune di residenza.
Il giorno 18, alle 12.00 circa, la signora torna in ps per complicazioni della situazione clinica e le viene attribuito un codice verde. La giornata del 18 è stata molto impegnativa per un eccessivo numero di pazienti, di cui molti in gravissime condizioni, che hanno ovviamente avuto la priorità. Ad ogni modo io stessa alle ore 20.00, appena iniziato il turno notturno, chiamo subito la signora per visitarla ma risulta assente.
Capisco che 8 ore di attesa possono sembrare eccessive, ma i ritmi e le priorità del pronto soccorso sono spesso di difficile comprensione per i nostri pazienti.
Non ci piace lasciare le persone ore in attesa, ma in alcune giornate, come per esempio proprio quel venerdì 18, il numero degli accessi e la gravità dei pazienti determina delle attese maggiori per pazienti meno gravi. A questo proposito, essendo all’interno del ps oltre 20 pazienti, ho effettuato io stessa il turno notturno per supportare il medico di guardia.
Concludo, affermando con serenità e consapevolezza che i medici e gli infermieri che lavorano nei ps, e in quello del Sirai in particolare, non hanno nessun bisogno di essere “controllati” come chiede la signora Simi.
Sono professionisti seri e infaticabili che mi onoro di dirigere, le cui competenze sono esattamente uguali a quelle di tutti i medici e infermieri dei ps d’Italia.
Senza voler recriminare, tralasciando la sottile vena di sarcasmo, manifesto il mio sincero dispiacere per l’accaduto.
Se la signora Simi avesse atteso, l’avrei visitata io stessa, e in quanto specialista in angiologia, avremmo risolto il suo problema di salute evitandole i disservizi che ha elencato.»

Dott.ssa Viviana Lantini
Direttore Pronto Soccorso Sirai

Graziella Simi, una turista (infermiera) rimasta vittima di una caduta accidentale in bicicletta mentre si trovava in vacanza a Calasetta, ha inviato una lettera aperta alla Direttrice del Pronto Soccorso dell’Ospedale Sirai di Carbonia, nella quale ricostruisce i problemi cui è andata incontro dopo l’incidente, risolti – sottolinea – soltanto dopo il suo rientro nella sua regione di residenza, il Friuli Venezia Giulia.

Di seguito, il testo integrale.

Gentile Dott.ssa Direttrice del P.S. Carbonia,

il giorno 13 giugno sono stata soccorsa e trasportata presso il nosocomio SIRAI PS in codice giallo, in autoambulanza verso le ore 19.00, per contusione inguine dx dopo trauma probabilmente causato dal freno. Nulla da eccepire, fatto tutto il protocollo, dimessa verso le ore 2.30.
Due giorni dopo, oltre all’importante ematoma, si è formato un cordone sospetto, io sono infermiera e mio marito medico, non c’erano dubbi si trattava senza dubbio di una trombosi nell’inserzione crox safena. Visionati tutti gli ambulatori privati per eco, o non reperibili o tutto occupato. Quindi torniamo presso il Vostro PS, mio marito ha specificato i suoi sospetti su foglio, perché non si può entrare, dato codice bianco, entrata alle ore 10,30 dopo quasi 8 ore, chiedo informazioni, a un certo punto il mio collega dice che ci sono due pazienti, poi tocca a me. Illusione, chiedo di firmare e andarmene, mi dicono che non serve, perché dopo tutte quelle ore non sono ancora stata presa in carico. Non ho parole, me ne vado.
Per farla breve, lunedì 21 faccio eco nella mia regione immediatamente, intanto, ho acquistato Arixtra, trombosi confermata, aumentato dosaggio a 7,5, martedì visita angiologo per passare a NAO e vedere come procede (sono tornata nella civiltà e c’è gente che si lamenta!!!).
Cara Dottoressa, mi è andata bene potevo vederla veramente brutta. Controlli i suoi collaboratori, per piacere, sono molto molto gentili, ma non basta!!!
Cordiali saluti
Graziella Simi
Il giornale, è a disposizione della direttrice del Pronto Soccorso del Sirai di Carbonia, la dottoressa Viviana Lantini, per una risposta alla lettera aperta della turista friulana.

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Sulla vicenda della gravissima emergenza presente all’ospedale Sirai di Carbonia, che ha ieri ha portato tre dirigenti medici (Antonio Tuveri, Viviana Lantini e Mauro Mantega), a chiedere un intervento immediato per evitare il trasferimento delle attività al CTO di Iglesias e quindi la chiusura del presidio, interviene oggi il consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione Fabio Usai, con un’interrogazione inviata all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu.«Da molti anni assistiamo ad un progressivo depotenziamento della sanità nel nostro territorioscrive Fabio Usai nell’interrogazione -, con la chiusura e il trasferimento di interi reparti ed il depotenziamento di servizi sanitari spesso fondamentali per la vita dei cittadini. Uno fra i tanti, quello di Emodinamica ridotto drasticamente nella sua funzionalità e ormai disponibile solo 5 giorni alla settimana e per 1/3 della giornata. È notizia di questi giorni, inoltre, l’ipotesi di chiusura del servizio di “dialisi notturna”, ossia uno straordinario protocollo terapeutico in grado di migliorare l’aspettativa e la qualità di vita dei pazienti da esso assistiti. Disservizi e depotenziamenti che hanno coinvolto e coinvolgono anche altri reparti e fondamentali servizi come quelli del “pronto soccorso”, della chirurgia, dell’ortopedia, dell’urologia e dell’attività nelle sale operatorie in entrambi gli ospedali CTO di Iglesias e Sirai di Carbonia.»
«Tra le principali cause del depotenziamento dei servizi sanitari – ha sottolineato il consigliere regionale sardista –, c’è di sicuro quella della carenza negli organici e il mancato turnover del personale medico e infermieristico negli ultimi anni. Una situazione già grave ma ulteriormente peggiorata con l’entrata in vigore della riforma pensionistica sulla “quota 100”. Ho sollecitato fortemente l’assessore regionale Mario Nieddu ad illustrare le iniziative adottate dal suo assessorato, nelle more del processo di assunzione di nuovo personale sanitario avviato dalla Regione Sardegna, per destinare parte dei nuovi assunti nelle strutture sanitarie del Sulcis Iglesiente allo scopo di soddisfare le esigenze di organico dell’ASSL.»
«La grave situazione dell’ospedale Sirai di Carbonia evidenzia Fabio Usaiche in questi giorni si trova ad affrontare due distinti focolai di Covid-19 che hanno provocato il contagio di decine tra operatori sanitari e pazienti ricoverati nella struttura, nonché il decesso di alcuni di essi, ha portato tre medici a prendere posizione con una missiva indirizzata alla dirigenza sanitaria, nella quale si chiedono immediati interventi per mettere in sicurezza la struttura, evitare pericolosi e ingestibili sovraccarichi di lavoro per il personale ivi impiegato (non risultato positivo al Covid-19) e garantire così le prestazioni urgenti all’interno dei reparti. Anche su questa preoccupante situazione, ho sollecitato l’assessore della Sanità, affinché intervenga con tutto ciò che è nel suo potere per garantire il contenimento e spegnimento dei focolai epidemici e, nel contempo, le prestazioni sanitarie all’utenza e per preservare l’incolumità degli operatori medici, infermieristici, delle pulizie e delle manutenzioni, e ovviamente dei pazienti ivi ricoverati e quelli che si potrebbero recare in ospedale per essere curati per le proprie patologie.»
«Sulla vicenda dell’ospedale Sirai l’assessore Mario Nieddu intervenga rapidamente, coinvolgendo e sollecitando a sua volta il management della ATS, e se si ravvisassero negligenze, sottovalutazioni, inadempienze o inadeguatezze, anche da parte di coloro che avrebbero dovuto prevedere e gestire questa situazione in ambito dirigenziale, evitando che sfuggisse di mano, si intervenga sanzionando i responsabiliconclude Fabio Usai -. Chi ha responsabilità reali e concrete, stavolta, si assuma le proprie responsabilità.»