22 November, 2024
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Con un concerto dal titolo “Next tango” sabato 17 agosto a Iglesias cala il sipario sui Tramonti di Porto Flavia, la rassegna organizzata dall’associazione Anton Stadler nel suggestivo scenario dove l’archeologia industriale s’incontra con un panorma naturale mozzafiato.

L’appuntamento è alle 20,30, quando salirà sul palco il Novafonic quartet (formato da Fabio Furìa, bandoneon, Walter Agus, pianoforte, Gianmaria Melis, violino, Giovanni Chiaramonte, contrabbasso), formazione che regalerà una serata costruita sulle note, tra gli altri, di Fernando Otero, Astor Piazzolla, Juanjo Mosalini e dello stesso Fabio Furìa. La serata proporrà un repertorio trasversale capace di trascendere dal tango stesso, proiettandolo verso una dimensione contemporanea e priva di etichette.

Non solo musica: per chi lo volesse, prima del concerto sarà possibile partecipare a una visita guidata al sito minerario a prezzi scontati, curata dal Consorzio Turistico per l’Iglesiente (info e prenotazioni al numero 0781 274507 – 348.3178065). Da Iglesias al sito minerario è inoltre disponibile un servizio di bus navetta.

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Dal 28 luglio al 17 agosto ritornano gli appuntamenti con I tramonti di Porto Flavia, terza edizione della rassegna (inserita sotto l’effige di Iglesias Classica) realizzata dall’associazione Anton Stadler sotto la direzione artistica del compositore e bandoneonista Fabio Furìa. Ogni sera, all’ora del tramonto (ciascun appuntamento comincia alle 20,30) davanti a uno dei siti in cui è stata scritta gran parte della storia mineraria sarda sarà un tuffo in generi musicali diversi, per un’esperienza carica di emozione.

Domenica 28 luglio a inaugurare l’edizione 2019 dei Tramonti di Porto Flavia sarà il Duo noir, composto da Floraleda Sacchi, arpista considerata tra le più interessanti a livello internazionale, e Damiano Grandesso, giovane sassofonista che ha già suonato in alcune delle più prestigiose sale da concerto al mondo. La formazione proporrà un concerto dal titolo “Cinemotion”. Musiche di W. Kilar, M. Ritcher, P. Glass sino ad A. Piazzolla per un viaggio tra le colonne sonore più celebri e le sigle delle serie TV più gettonate degli ultimi tempi.

Si prosegue sabato 3 agosto con il Maurizio Di Fulvio Quartet (composto da Maruzio Di Fulvio, chitarra, Alessia Martegiani, voce, Ivano Sabatini, contrabbasso, e Bruno Marcozzi, percussioni e batteria) protagonista del concerto “Latin-jazz and pop songs”. Brani, tra gli altri, di Sting, E. Nazareth, D. Ellington, D. Gillespie e dello stesso Di Fulvio. Un mosaico musicale versatile ed eclettico in cui la saudade swing si unisce al jazz nero, latino, al rock, in bilico tra tradizione e innovazione.

Il 17 agosto, chiusura di sipario nel segno del tango con il Novafonic Quartet (Fabio Furìa, bandoneon, Walter Agus, pianoforte, Gianmaria Melis, violino, Giovanni Chiaramonte, contrabbasso) che regalerà una serata costruita sulle note di F. Otero, L. Teruggi, J. Mosalini, A. Piazzolla e dello stesso Fabio Furìa. Un repertorio trasversale capace di trascendere dal tango stesso, proiettandolo verso una dimensione contemporanea e priva di etichette.

Non solo musica in questa terza edizione dei Tramonti di Porto Flavia: prima di ogni concerto sarà possibile partecipare a delle visite guidate al sito minerario a prezzi scontati, curate dal Consorzio Turistico per l’Iglesiente (info e prenotazioni al numero 0781 274507 – 348.3178065). Da Iglesias al sito minerario è inoltre disponibile un servizio di bus navetta.

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Musica, danza e teatro si fondono per celebrare il tango in tutte le sue sfumature. Domenica 2 giugno, alle 19.00, nell’auditorium del Conservatorio di Cagliari l’appuntamento è con “Bandoneon. Il respiro del tango”, una serata frutto della collaborazione tra il “Da Palestrina”, l’associazione culturale Anton Stadler di Iglesias, l’Orchestra da Camera della Sardegna e il Mariana Montes Tango club. Ospite d’eccezione sarà Juan Josè Mosalini, celebre bandoneonista argentino che ha lavorato con Astor Piazzolla, di cui è stato intimo amico.
L’evento si inserisce come momento volto a celebrare un grande traguardo per il Conservatorio di Cagliari: dopo il via, nel 2014, al “corso libero” (primo in Italia) di didattica del bandoneon e prassi esecutiva del tango, l’anno scorso il MIUR ha autorizzato l’attivazione del “Corso triennale ordinamentale superiore indirizzo strumentale bandoneon”, consacrandolo quale primo e unico corso accademico in Italia.
Nella serata di domenica sulla scia di una storia d’amore tanto intensa e travolgente quanto impossibile, si esibiranno sette bandoneonisti, tra cui proprio Juan Josè Mosalini, da tempo residente in Francia. Per l’occasione Juan Josè Mosalini (che è stato anche il primo a portare l’insegnamento del bandoneon in un conservatorio d’Europa) sarà solista e direttore dell’Orchestra di Tango della Sardegna, un ensemble di recente formazione, composto da 25 elementi, tra cui 14 archi, sette bandoneon ed un pianoforte.
Ad impreziosire l’evento saranno, tra gli altri, artisti del calibro dei bandoneonisti Fabio Furia e Yvonne Hahnn, (il primo docente dello strumento nel Conservatorio di Cagliari, la seconda nel Conservatorio di Avignone), Gianmaria Melis, Matteo Amat e Simone Pittau (violino), Giovanni Chiaramonte (contrabbasso), Walter Agus (pianoforte). Sul palco ci saranno anche i ballerini Hatem Kakish e Sonia Deidda.
Sarà un’ora di grande musica con i capolavori di compositori quali Astor Piazzolla, Anibal Troilo, Osvaldo Pugliese, Mariano Mores, Julian Plaza, Horacio Salgan e tanti altri.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito della X edizione di ARTango&jazz Festival, organizzato dall’associazione culturale Anton Stadler di Iglesias.
L’evento è realizzato con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (assessorato della Pubblica istruzione, informazione spettacolo e sport) e del comune di Cagliari (assessorato della Cultura).
Biglietti: 15 euro posto unico.

Juan Josè Mosalini
Nato in una famiglia di artigiani con la passione per la musica, Juan José Mosalini iniziò a studiare bandoneon all’età di 8 anni immergendosi, grazie a suo padre, le tradizioni della musica popolare dell’Argentina. Diventa musicista all’età di 17 anni, ottenendo già nel 1961 il primo premio del concorso “Nace una estrella”, organizzato dalla televisione di Buenos Aires.
Dal 1962 al 1976, compone, arrangia, interpreta, accompagna e lavora con le più grandi orchestre e solisti dell’Argentina in particolare con Astor Piazzolla, di cui diventerà l’amico intimo. Negli stessi anni fonda il quintetto della Guardia Nueva, che è una delle esperienze più ricche e originali del tango d’avanguardia.
Nel 1977 si trasferisce in Francia, scegliendola come nuova patria musicale. Nel 1978 continua la sua ricerca pionieristica registrando un disco per bandoneon solo, ricevendo consensi unanimi dalla critica.
Nel 1980 fonda il nuovo ensemble “Canyengue” (Mosalini bandoneon – Caratini pianoforte – Beytelmann basso) esibendosi in tutti i continenti in particolare sulle grandi scene americane.
Nel 1983 registra il primo CD del Trio “La Bordona” e nel 1984 partecipa al World Music Meeting di Baden-Baden (Germania) come rappresentante dell’Argentina con la registrazione di un CD.
Durante lo stesso periodo, ha iniziato a scrivere un metodo bandoneon commissionato dal Ministero della Cultura.
Nel 1987, esce il secondo CD del Trio “Imagenes” (Blue Label) e nel 1988, Juan José Mosalini intraprende la realizzazione di una collezione Bandoneon su richiesta delle Editions Henry Lemoine. Nel 1989, ha creato il primo corso di bandoneon in Europa presso il Conservatoire de Gennevilliers, dove ha insegnato da allora.
Compone con Enzo Gieco e Atahualpa Yupanqui (libretto) la cantata “La Parola Sacra”, eseguita il 21 giugno a Nanterre Convention Center per la commemorazione del Bicentenario della Rivoluzione Francese.
Nel 1992 Juan José Mosalini ha creato la Great Tango Orchestra con la quale ha suonato in tutto il mondo: Giappone, USA (98 febbraio, 99 luglio all’Hollywood Bowl di Los Angeles), Sicilia, Paesi Bassi, Germania, Norvegia (1994-2000), Belgio, Canada (Montreal, Toronto), Grecia (Megaron di Atene), Svizzera, Tunisia (1993) e naturalmente in Francia. Ha anche pubblicato il suo secondo album da solista “Che Bandoneon” e composto “Casi a Tango” (Ordine di Stato).
Nel 2001 viene pubblicato il secondo album con la sua Grand Tango Orchestra.
La sua passione per la musica in tutte le sue forme lo fa incontrare con musicisti classici per scoprire un repertorio vasto e adattato, soprattutto per orchestra d’archi ed orchestra sinfonica.
Juan Josè Mosalini ha suonato come solista con la bandoneon Enesco Quartet, con il Picardie Orchestra, l’Orchestre National de Lille, Orchestre National Bordeaux-Aquitaine, l’Annecy Orchestra, I Fiamminghi, la Camerata of Burgundy, l’Orchestra della Radio France, la Radio-Stockholm Symphony Orchestra, l’Orchestre de la Suisse Romande a Ginevra (2000) e l’Orchestra Nazionale dei Paesi della Loira (2000).

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Si chiude con una serata che vedrà protagonisti alcuni tra i musicisti più rappresentativi della scena sarda nel mondo la XIX edizione del Festival internazionale di musica da camera, organizzato a Iglesias dall’associazione culturale Anton Stadler.

Domani, domenica 17 dicembre, alle 19.00, nello storico Teatro Electra, va in scena “Made in Sardinia: Canne al vento”, l’anteprima assoluta della nuova produzione firmata Anton Stadler. Saranno sul palco il sassofonista Gavino Murgia, il bandoneonista Fabio Furìa e il pianista Walter Agus, mentre le musiche originali (una suite per bandoneon e sax soprano, scritta apposta per l’occasione) portano la firma di Matteo Martis. In scena, per un omaggio dedicato a Grazia Deledda, nel 90° anniversario della consegna del Nobel per la letteratura, ci sarà anche l’attore Simeone Latini.

La serata proporrà uno spettacolo trasversale, frutto dell’incontro tra linguaggi musicali ed espressioni artistiche diversi: è la Sardegna raccontata attraverso le note del jazz e i ritmi trascinanti del tango, sino alle sonorità quasi da film hollywoodiano delle composizioni di Matteo Martis.

A fare da corollario alla parte musicale, è poi un omaggio a Grazia Deledda con le parole del suo romanzo più celebre, “Canne al vento”, recitate da Simeone Latini mentre scorrono sullo schermo le immagini dell’omonimo sceneggiato del 1958, diretto da Mario Landi, e alcune sequenze del film muto “Cenere” (1916), diretto da Febo Mari, con Eleonora Duse.

 

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Si chiude con una serata che vedrà protagonisti alcuni tra i musicisti più rappresentativi della scena sarda nel mondo la XIX edizione del Festival internazionale di musica da camera, organizzato a Iglesias dall’associazione culturale Anton Stadler.

Domenica 17 dicembre alle 19 nello storico Teatro Electra va in scena , l’anteprima assoluta della nuova produzione firmata Anton Stadler. Saranno sul palco il sassofonista Gavino Murgia, il bandoneonista Fabio Furìa e il pianista Walter Agus, mentre le musiche originali (una suite per bandoneon e sax soprano, scritta apposta per l’occasione) portano la firma di Matteo Martis. In scena, per un omaggio dedicato a Grazia Deledda, nel 90esimo anniversario della consegna del Nobel per la letteratura, ci sarà anche l’attore Simeone Latini.

La serata proporrà uno spettacolo trasversale, frutto dell’incontro tra linguaggi musicali ed espressioni artistiche diversi: è la Sardegna raccontata attraverso le note del jazz e i ritmi trascinanti del tango, sino alle sonorità quasi da film hollywoodiano delle composizioni di Matteo Martis.

A fare da corollario alla parte musicale, è poi un omaggio a Grazia Deledda con le parole del suo romanzo più celebre, “Canne al vento”, recitate da Simeone Latini mentre scorrono sullo schermo le immagini dell’omonimo sceneggiato del 1958, diretto da Mario Landi, e alcune sequenze del film muto “Cenere” (1916), diretto da Febo Mari, con Eleonora Duse.

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Dalla classica al jazz, sino al tango e alle sonorità che accompagnano le danze tradizionali dell’Europa orientale. Dal 29 ottobre al 17 dicembre nello storico Teatro Electra di Iglesias torna il Festival di musica da camera, giunto quest’anno alla XIX edizione.

Organizzato dall’associazione culturale Anton Stadler, sotto la direzione artistica del musicista e compositore Fabio Furìa, anche stavolta il festival richiamerà nella cittadina mineraria alcuni tra i più grandi nomi della musica internazionale: il sassofonista Roberto Ottaviano, i pianisti Pietro Laera ed Edoardo Bruni, la violoncellista Katharina Gross, sino al jazzista Gavino Murgia e allo stesso direttore artistico Fabio Furìa.

Il cartellone si apre domenica 29 ottobre (tutti gli appuntamenti saranno alle 19.00) con: “Dreams made on sand!”, una produzione firmata Anton Stadler: protagonisti saranno il fuoriclasse del jazz Roberto Ottaviano (nella sua pluridecennale carriera ha collaborato con musicisti da Dizzy Gillespie a Chet Baker e Mario Schiano) e il versatile pianista Pietro Laera che proporranno un concerto in cui musica classica e jazz si fondono mostrando come la musica sia capace di sfuggire alle etichette. Il 5 novembre arriva il Trio Garnerama formato da Fabrizio Crivellari (flauto), Edoardo Bruni (pianoforte) e Peter Lanziner (contrabbasso): improvvisazione, virtuosismo e abilità tecnica costituiranno la cifra di “Jazzy”  un appuntamento capace di infiammare il pubblico.

Il 12 novembre è la volta del duo formato da Emilia Zamuner (voce) e Marco Ciampi (pianoforte) con il concerto “Dal classico al jazz”, una serata in cui saranno proposti una carrellata di brani che spazieranno dall’“Ave Maria”, scritto da Riccardo Cocciante per il musical “Notre dame de Paris” a Sergej Rachmaninov, sino a George Gershwin.

Il 3 dicembre saranno protagonisti Katharina Gross, violoncellista richiesta in tutto il mondo sia come solista sia in formazioni cameristiche, e Matteo Falloni, pianista vincitore di numerosi concorsi. Il duo proporrà al pubblico dell’Electra il concerto “Songs, dances and fairy tales”, un affascinante viaggio dall’Europa orientale, con le sue danze tradizionali e canzoni raccolte da Bela Bartok, alle melodie della musica popolare norvegese di Edvard Grieg.

Il 17 dicembre il sipario sull’edizione 2017 del Festival di musica da camera si chiude con un’altra produzione a firma Anton Stadler che vedrà sul palco una formazione tutta sarda: il bandoneonista Fabio Furìa, il sassofonista Gavino Murgia e il pianista Walter Agus, protagonisti del concerto intitolato “Made in Sardinia”. Si tratta di una anteprima assoluta durante la quale il trio eseguirà per la prima volta anche alcuni brani scritti apposta per l’occasione dal compositore cagliaritano Matteo Martis.

Accanto alla programmazione della domenica, anche quest’anno il Festival offre ai più giovani l’occasione di avvicinarsi alla  musica, con tre appuntamenti pensati per le scuole in programma sempre nel Teatro Electra. Si comincia lunedì 6, alle 10.00, con il concerto “Jazzy”. Lunedì 13 alla stessa ora sarà proposto “Dal classico al jazz”, mentre il 27 novembre la mattina è dedicata a “Tango experience”, un suggestivo viaggio musicale in Argentina, e nei sobborghi di Buenos Aires, dove il tango è nato, in compagnia di Fabio Furìa e della pianista Maura Porru.

 

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Dalla classica al jazz, sino al tango e alle sonorità che accompagnano le danze tradizionali dell’Europa orientale. Dal 29 ottobre al 17 dicembre, nello storico Teatro Electra di Iglesias, torna il Festival di musica da camera, giunto quest’anno alla XIX edizione.

Organizzato dall’associazione culturale Anton Stadler, sotto la direzione artistica del musicista e compositore Fabio Furìa, anche stavolta il festival richiamerà nella cittadina mineraria alcuni tra i più grandi nomi della musica internazionale: il sassofonista Roberto Ottaviano, i pianisti Pietro Laera ed Edoardo Bruni, la violoncellista Katharina Gross, sino al jazzista Gavino Murgia ed allo stesso direttore artistico Fabio Furìa.

Il cartellone si apre domenica 29 ottobre (tutti gli appuntamenti saranno alle 19.00) con: “Dreams made on sand!”, una produzione firmata Anton Stadler: protagonisti saranno il fuoriclasse del jazz Roberto Ottaviano (nella sua pluridecennale carriera ha collaborato con musicisti da Dizzy Gillespie a Chet Baker e Mario Schiano) ed il versatile pianista Pietro Laera che proporranno un concerto in cui musica classica e jazz si fondono mostrando come la musica sia capace di sfuggire alle etichette. Il 5 novembre arriva il Trio Garnerama formato da Fabrizio Crivellari (flauto), Edoardo Bruni (pianoforte) e Peter Lanziner (contrabbasso): improvvisazione, virtuosismo e abilità tecnica costituiranno la cifra di “Jazzy” un appuntamento capace di infiammare il pubblico.

Il 12 novembre è la volta del duo formato da Emilia Zamuner (voce) e Marco Ciampi (pianoforte) con il concerto “Dal classico al jazz”, una serata in cui saranno proposti una carrellata di brani che spazieranno dall’“Ave Maria”, scritto da Riccardo Cocciante per il musical “Notre dame de Paris” a Sergej Rachmaninov, sino a George Gershwin.

Il 3 dicembre saranno protagonisti Katharina Gross, violoncellista richiesta in tutto il mondo sia come solista sia in formazioni cameristiche, e Matteo Falloni, pianista vincitore di numerosi concorsi. Il duo proporrà al pubblico dell’Electra il concerto “Songs, dances and fairy tales”, un affascinante viaggio dall’Europa orientale, con le sue danze tradizionali e canzoni raccolte da Bela Bartok, alle melodie della musica popolare norvegese di Edvard Grieg.

Il 17 dicembre il sipario sull’edizione 2017 del Festival di musica da camera si chiude con un’altra produzione a firma Anton Stadler che vedrà sul palco una formazione tutta sarda: il bandoneonista Fabio Furìa, il sassofonista Gavino Murgia ed il pianista Walter Agus, protagonisti del concerto intitolato “Made in Sardinia”. Si tratta di una anteprima assoluta durante la quale il trio eseguirà per la prima volta anche alcuni brani scritti apposta per l’occasione dal compositore cagliaritano Matteo Martis.

Accanto alla programmazione della domenica, anche quest’anno il Festival offre ai più giovani l’occasione di avvicinarsi alla  musica, con tre appuntamenti pensati per le scuole in programma sempre nel Teatro Electra. Si comincia lunedì 6 alle10 con il concerto “Jazzy”. Lunedì 13 alla stessa ora sarà proposto “Dal classico al jazz”, mentre il 27 novembre la mattina è dedicata a “Tango experience”un suggestivo viaggio musicale in Argentina, e nei sobborghi di Buenos Aires, dove il tango è nato, in compagnia di Fabio Furìa e della pianista Maura Porru.

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Grande successo di pubblico, lo scorso fine settimana a Seui, per la quarta edizione del festival “Seui in musica”.

La rassegna jazz organizzata dall’associazione culturale Kromatica, in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari, per tre giorni ha visto alternarsi sul palco allestito in piazza San Giovanni musicisti di razza che dal pomeriggio a notte fonda hanno animato la vita del centro barbaricino.

Dal bandoneonista Fabio Furìa che, in duo con il pianista Walter Agus, venerdì ha contaminato il jazz con venature di tango, al sassofonista nuorese Gavino Murgia che sabato ha infiammato il pubblico nel concerto tenuto insieme al grande fisarmonicista Luciano Biondini. Sino all’Alessandro Diliberto Trio, protagonista di un’indimenticabile jam session in cui l’eclettico pianista cagliaritano si è esibito insieme a fuoriclasse del calibro del contrabbassista algherese Nicola Muresu e del batterista torinese Enzo Zirilli. Senza dimenticare gli Ozone Park, con il loro sound progressive e l’ensemble Manuela Mameli 4et che domenica ha visto sotto i riflettori oltre alla Mameli anche Paolo Carrus, Matteo Marongiu e Alessandro Garau.

Sono state applauditissime anche le performance degli ensemble composti da giovani, che si sono distinti per l’originalità delle loro proposte e per l’elevato livello tecnico e artistico dimostrato (la maggior parte di loro sono già diplomati al Conservatorio). Tra questi si sono imposti in particolare il Sofia Trio e i Just for the curious.

Particolarmente emozionante è stata inoltre “Il mio nome è Django”, la pièce teatrale ispirata alla vita del chitarrista Django Reinhardt, a cui è stata affidata la chiusura dell’edizione 2017 del festival. Un’opera curata da Paolo Putzu e Roberta Bochetta, accompagnata dalle musiche dei Mambo Django e dalla coreografia della ballerina Donatella Martina Cabras. Apprezzata è stata anche l’offerta pensata per i più piccoli: lezioni di propedeutica musicale tenuti dagli stessi musicisti protagonisti del festival.

Una scommessa vinta per il territorio, grazie ai migliaia di visitatori che si sono riversati nel paese per l’occasione, facendo registrare il tutto esaurito nei bed & breakfast di Seui e in quelli dei paesi vicini.

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Un lungo fine settimana fatto di jazz, ma anche di mostre, convegni, teatro, visite alla scoperta del territorio e lezioni di propedeutica musicale per i più piccoli. Dal 21 al 23 luglio ritorna Seui in musica, appuntamento giunto alla quarta edizione, pensato per animare il più importante centro della Barbagia di Seulo. Organizzata dall’associazione culturale Kromatica, in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, la manifestazione ha per direttori artistici due studenti seuesi dell’istituzione musicale cagliaritana: Luigi Murgia e Fabrizio Mura. Che per l’occasione hanno pensato a un programma in cui il jazz si apre alle contaminazioni e alle collaborazioni e in cui figurano diversi nomi di sicuro richiamo: dal sassofonista Gavino Murgia, che la sera del 22 luglio si esibirà in duo con Luciano Biondini, al pianista Paolo Carrus, di scena il 23 luglio con il Manuela Mameli 4et, sino ad Alessandro Diliberto e Peter Waters, altri apprezzati pianisti attesi il 22 e 23, passando per Fabio Furìa, bandoneonista considerato tra i più interessanti del panorama europeo, la cui esibizione è attesa per il 21 luglio. Per la prima volta Seui in musica ospita anche il teatro con lo spettacolo, domenica 23 luglio, “Il mio nome è Django”, ispirato alla vita del chitarrista Django Reinhardt.

In tutto saranno una quindicina le formazioni che da mattina a sera si esibiranno nella suggestiva piazza San Giovanni, nel centro storico di Seui, in una no-stop musicale che sarà presentata dal noto esperto di jazz Stefano Fratta. Formazioni composte anche da giovani studenti e docenti del Conservatorio che proporranno al pubblico i loro progetti originali.

Accanto alla musica, la manifestazione propone anche un ricco cartellone di iniziative collaterali: dalle due mostre “I protagonisti del jazz”, che vedrà esposte le fotografie di Giulio Capobianco, e “Il jazz secondo Paolo Piga” che proporrà una carrellata di scatti realizzati da Paolo Piga, al convegno “I colori del jazz”, curato da Alessandro Diliberto, sino al trekking urbano, una camminata alla scoperta degli angoli più suggestivi del paese.

Venerdì 21 luglio a inaugurare l’edizione 2017 di Seui in musica sarà, alle 18.00, il Sofia Trio, formazione composta da Luca Deriu, Mario Meloni e Fabrizio Fogagnolo. Alle 19,30, si prosegue con i Nanay Cucas (Andrea Schirru, Carlo Depau e Marco Caredda) mentre alle 21.30 è la volta dei Just for the Curious, formazione composta da Giovanni Mameli, Andrea Parodo, Matteo Sedda e Nicola Vacca.

Alle 22,30, arriva l’attesa esibizione di Fabio Furìa, per l’occasione in duo con Walter Agus, mentre a chiudere la serata sarà (a mezzanotte) l’Hammond Trio, composto da Andrea Schirru, Giovanni Mameli e Andrea Murtas.

La giornata di sabato si apre alle 11.00, nella Palazzina Liberty, all’interno del percorso museale seuiense, con l’inaugurazione della mostra fotografica di Giulio Capobianco. Alle 12.00, l’appuntamento è all’M Cafè, nella piazza principale di Seui, per l’Aperimusic: aperitivo con la piacevole compagnia della musica suonata da Martina Garau e Gianluca Tozzi. Nel pomeriggio si riprende con uno spazio dedicato alla riflessione nel convegno, curato da Alessandro Diliberto, “I colori del jazz”. Alle 18,00, si ricomincia a suonare: sale sul palco l’Har Up Trio (Andrea Morelli, Maso Spano, Alessandro Garau), seguito, alle 19.00, dai Trioxide (Thomas Sanna, Edoardo Raimondo Meledina, Pietro Frongia). Ancora musica per l’aperitivo delle 20, questa volta al Biondo bar: il momento sarà accompagnato dalle note suonate da Michela Saba e Luca Cocco. Alle 21,30 i riflettori sono tutti per il sassofonista nuorese Gavino Murgia, in duo in questa serata con il fisarmonicista Luciano Biondini. Alle 22.30 arriva un altro degli appuntamenti più attesi: il concerto dell’Alessandro Diliberto trio (insieme al pianista cagliaritano ci saranno il contrabbassista algherese Nicola Muresu e il batterista torinese Enzo Zirilli).

La chiusura si serata è affidata ancora una volta a una giovane band: a mezzanotte si esibisce l’Ozone Park, formata da Davide Buzzo, Giuseppe Chironi, Gianluca Cossu e Alessandro Masala.

Domenica ancora una volta la giornata si apre alle 11 nella Palazzina Liberty con l’apertura della mostra “Il jazz secondo Paolo Piga”, appuntamento seguito, alle 12 all’M Café, dall’esibizione del duo formato da Michela Saba e Luca Cocco.

Alle 17 al Centro Polivalente “Is minadoris” arriva uno dei massimi esperti in Sardegna di musica, e in particolare di jazz: Claudio Loi inconterà il pubblico per parlare di “10 anni di Jazz in Sardegna”.

Tributo ai Beatles nell’appuntamento delle 18.00, dal titolo, non casuale, di “Magical mistery tour”: saranno sul palco Peter Waters insieme a Matteo Sedda, Alessandro Atzori e Ignazio Sechi. Alle 19.00, si prosegue con l’ensemble Manuela Mameli 4et: sul palco oltre alla Mameli, anche Paolo Carrus, Matteo Marongiu e Alessandro Garau.

Al tramonto aperitivo al Biondo Bar con la musica di Martina Garau e Gianluca Tozzi e poi di nuovo tutti in piazza San Giovanni per ascoltare l’Angiolini 4et: sul palco ci saranno Alessandro e Andrea Angiolini, Matteo Marongiu e Roberto Migoni.

Alle 22.30 il sipario sulla quarta edizione di Seui in musica si chiude con “Il mio nome è Django”, un intenso spettacolo teatrale a cura di Paolo Putzu e Roberta Bochetta, accompagnato dalle musiche dei Mambo Django e dalla coreografia della ballerina Donatella Martina Cabras.

Durante la tre giorni di musica  sarà possibile andare alla scoperta dei luoghi più suggestivi del paese grazie alle visite guidate che permetteranno di ammirare, tra l’altro, la Palazzina in stile liberty, la Casa Farci, il Carcere spagnolo e la Galleria Civica. E’ in programma anche un trekking urbano. Per i più piccoli ci sarà la possibilità di partecipare ai corsi di propedeutica musicale tenuti da Ambra Beretta.

«Questa collaborazione che ci vede ancora una volta protagonisti, pone in evidenza quanto l’imprenditorialità e la capacità performativa dei nostri studenti e dei nostri docenti debba essere ancor più supportata e valorizzata – afferma la direttrice del Conservatorio, Elisabetta Porrà – Sono fiera di dirigere questa istituzione che ha al suo interno tanta competenza e idee.»

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Seconda serata, a Cagliari, per Inaudita, il festival ideato e organizzato dall’Ensemble Spaziomusica, che ieri (venerdì 9) ha aperto i battenti della sua edizione numero sei. Ed è ancora un doppio appuntamento quello in programma al Centro Culturale la Vetreria, in via Italia a Pirri. Il primo, alle 19.00, ha per protagonista il Duo Alterno formato dal soprano Tiziana Scandaletti e dal pianista Riccardo Piacentini, considerato tra i più significativi punti di riferimento nel repertorio vocale-pianistico dal Novecento storico ai contemporanei. Con le sue esecuzioni di oltre settanta compositori italiani viventi, dal suo debutto a Vancouver nel 1997i il duo ha tenuto concerti e masterclass sulla musica contemporanea italiana in più di quaranta Paesi. Molti i compositori che hanno scritto per il sodalizio artistico di Tiziana Scandaletti e Riccardo Piacentini: tra questi, Giacomo Manzoni e Ennio Morricone. Nel suo concerto di domani (domenica 11), intitolato “En un moment, toute la vie – Musica al femminile“, il Duo Alterno con la partecipazione del flautista cagliaritano Enrico Di Felice, interpreterà brani di Alma Mahler, Gerhard Präsent, Teresa Procaccini, Beatrice Campodonico, Sonia Bo, Cathy Berberian, Ada Gentile, Daniela Terranova e dello stesso Riccardo Piacentini.

 A seguire, alle 21.00, riflettori puntati sul pianista sardo Walter Agus alle prese con pagine di musica di Mozart (Fantasia in Do min. K475), Mendelssohn (Romanze senza parole op. 19 n. 1 e n. 4) e Chopin (Ballata n.1 op.23; Polacca op.26 n.1; Mazurka op.6 n.1; Mazurka op. 17 n.4; Valzer op. 64 n.2). Diplomato nel 1993 al Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, nel corso della sua attività concertistica Agus si è esibito come solista, in gruppi cameristici dal duo al quintetto e con l’orchestra del Conservatorio di Cagliari, Pescara, con l’Orchestra Giovanile della Rai e di Santa Cecilia di Roma, riscuotendo consensi dalla critica e dal pubblico.

Il festival Inaudita si chiude martedì 13, con la terza e ultima serata in programma alla Vetreria. Si comincia alle 19.00 con i “padroni di casa”, ovvero l’Ensemble Spaziomusica, con Enrico Di Felice al flauto, Riccardo Leone al pianoforte e Roberto Migoni alle percussioni. In programma brani di Morton Feldman e, in linea col tema principale di queste edizione del festival all’insegna delle donne in musica, di due compositrici: la napoletana Alessandra Bellino e l’italo-argentina Marcela Pavia.  

L’ultimo atto, alle 21.00, è “Musica nuova per Monte Sirai”, un progetto didattico ideato dai Servizi Educativi della Soprintendenza Archeologica di Cagliari e Oristano e realizzato da giovani compositori e strumentisti del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” per un’applicazione per dispositivi mobili dedicata all’area archeologica di Carbonia. Accompagnati da slides e un video, i brani composti dai ragazzi verranno proposti in prima esecuzione assoluta dall’Ensemble Scisma, nato quest’anno in seno al laboratorio multidisciplinare del Conservatorio di Cagliari e dedicato all’elaborazione ed esecuzione di nuovi brani delle classi di Composizione e allo studio di importanti partiture del Novecento storico e contemporanee.

 Duo Alterno - Tiziana Scandaletti e Riccardo Piacentini